Cito Mignini in una sua live:

a che cosa servivano i feticci? I serial killer solitari utilizzano questi feticci come motivi di fantasticherie, ma in un gruppo che significano? Hanno una funzione rituale!” sono venute fuori queste finalità anche da intercettazioni che erano state fatte.”

(1 min 1 24 00) https://www.youtube.com/watch?v=Cs2zkkIAYAc

Di che intercettazioni sta parlando? Probabilmente di quelle della setta di Sassovivo dove secondo la testimonianza di Irene, iniziata alla setta da bambina, il cosiddetto servo del diavolo: Evelino Massenzi pagava con valigie di soldi, i feticci delle persone uccise dalla setta durante i riti satanici. Cito:

C’era una setta segreta dietro ai delitti e io ne facevo parte. Era coinvolto anche Narducci, il medico perugino sospettato di essere il vero mostro… Sono le dichiarazioni choc di una giovane perugina, (Irene) …………….ha raccontato che quando era bambina avrebbe partecipato ad alcuni riti sessuali a sfondo satanico celebrati da …un gruppo di persone facoltose di Perugia e provincia”.

https://www.perugiatoday.it/cronaca/testimone-dei-riti-della-setta-dietro-ai-delitti-del-mostro-di-firenze.html

Cito un documento che riguarda gli accertamenti chiesti da Mignini sulla setta di Sassovivo:

le affinità del caso con il mostro di Firenze consistono nell’asportazione di organi sessuali commissionata e pagata da terze persone e nel caso specifico da un personaggio che ha la fama di avere poteri paranormali abitante in Cancelli nella zona di Foligno.

Il mago di Cancelli è presente anche negli appunti di Pacciani come guaritore. In realtà anche se Massenzi era considerato un guaritore, il vero guaritore, di reumatismi, era Maurizio Cancelli, sempre del paese di Cancelli. I due si conoscevano e si frequentavano: nell’intervista alle Iene si danno la colpa l’un l’altro di essere parte della setta satanica.

https://www.iene.mediaset.it/video/puntata-del-6-marzo_67484.shtml

dal Min 00 19 00 inizia l’inchiesta di Mauro Casciari sulle messe nere a Sassovivo

Cito dal libro di “il satanismo in Umbria” Elena Testi un’affermazione dello stesso Cancelli: ” Le forze dell’ordine sono venute più volte a casa mia a cercare non so cosa…anche per il caso Narducci sono venuti a rovistare nelle mie terre.” Maurizio Cancelli mi ha colpito particolarmente perché, a riguardo della denuncia di Irene sui crimini della setta, disse: ” la colpa era dei genitori che portavano i loro figli a fare certe cose.”

Continua il racconto di Irene fatto da Elena Testi era il 1992 :

Ad iniziarla in questo cammino il suo stesso padre. Persona semplice, uomo qualunque che per soldi o per puro piacere, questo è da capire costringeva la piccola ad assistere a rituali satanici. Un percorso che ben presto l’avrebbe consacrata al principe delle tenebre. Lasciano impietriti i racconti di questa giovane che parla di violenze anali ripetute, di bambini comprati per esser sacrificati in nome del demonio o di cadaveri in putrefazione. La giovane racconta: “mio padre abusava ripetutamente di me, ma solo analmente. Mi insegnava come far godere un uomo, così che il prezzo della mia verginità fosse più alto rispetto agli altri.”

Ma non era la sola a prendere parte a questi riti, infatti spiega la ragazza: “ad un rituale erano presenti anche altri bambini, altri quattro oltre a me mi sembra di ricordare: Ma molti li ho visti uccidere.”……

mio padre ha più volte parlato di frontiere aperte o chiuse. Quando venivano aperte, in base a conoscenze particolari, i bambini arrivavano senza particolari problemi, acquistati al mercato nero”…

un giorno mi portarono in una chiesa abbandonata e lì vidi una ragazza incinta adagiata sull’altare a gambe larghe. Gli adepti della setta la indussero all’aborto. Una volta uscito il feto lo strizzarono, versando il liquido che usciva da quell’esserino privo di vita in un calice. Fui costretta a berlo e in questo modo fui consacrata al demonio.” ( comunione satanica).

Nella foto la cripta del beato alano: luogo dove si svolgevano i riti satanici e dove furono trovate ossa umane e animali e uccellini morti con un cappio al collo.

Cito dal verbale 28/06/2004 di Irene a Mignini“ (durante un rituale) …i genitori avevano con se un figlio piccolo…arrivò una ragazza in cinta, le fu asportato il feto e il sangue fu fatto bere a noi bambini…poi un uomo con un coltello le asportò gli organi sessuali….il Massenzi aveva con se una valigetta con dei soldi per pagare gli organi della ragazza….effettuato il pagamento il Massenzi prese le parti asportate.” Aggiunge Irene: “ tanti particolari della setta me li raccontava mio padre che mi raccontava sempre tutto.”

Infatti Irene identificherà 8 adepti della setta ed il ruolo che avevano, tra cui un certo Moreno che si occupava di far sparire i corpi, un ragazzo con la pistola che si occupava di prostituzione, il macellaio che portava i bambini con il camion e il Massenzi il grande sacerdote bianco

Nella foto “Installazione di macchina pseudoscientifica” dell’inventore artista Evelino Massenzi da Cascito in Cancelli: secondo il Massenzi la macchina sarebbe servita per captare le onde sovrannaturali.

http://www.jeffreyisaac.com/pim/UMBRIAUNDERGROUND.pdf (foto da postare sulla live)

Come si vede nella foto il catafalco di Massenzi era dotato di scaletta, quindi il Massenzi vi si infilava dentro per meglio captare le onde degli spiriti, chissà magari dello stesso Satana. (poverino)

Evelino Massenzi ereditò un patrimonio inestimabile: le fonti di Sassovivo, note per le acque iposodiche il parco e la villa castello. Il Parco è inserito in uno scenario naturalistico mozzafiato, localizzato tra i Monti Serrone e Aguzzo, ha una superficie di circa 639 ha (è un’enormità, in pratica una valle intera!) ed interessa gran parte della Valle del Fosso Renaro nei pressi della maestosa Abbazia di Santa Croce, più nota come Abbazia di Sassovivo. Nelle vicinanze di questa abbazia c’è la cripta del beato Alano dove si svolgevano i riti satanici con sacrifici umani. Tra le proprietà del Cav. Evelino Massenzi vi era anche il borgo abbandonato di Cascito, nei pressi del paesino sorgeva la Chiesa di San Valentino. Anche questi luoghi immersi nei boschi si prestavano ai riti satanici perché sconsacrati, molto isolati e nella proprietà privata di Massenzi, dove in teoria nessuno poteva entrare.

Nella foto l’interno della chiesa abbandonata di Cascito.

Tornando al libro di Elena Testi, Irene ci descrive il momento dell’estasi sadica cito:

“…è proprio lei a spiegare l’immensa eccitazione che dilaga nel momento in cui si uccide, un’energia che pervade tutti di sadico piacere, un gruppo che si esalta nel martoriale il prossimo, come se ciò ricaricasse la loro malvagità per poi permettere di colpire ancora. Corpi in putrefazione accoltellati più volte per ingraziarsi il demonio, bambini seviziati e poi uccisi, strappati dalle braccia dei genitori, per il semplice gusto di menti perverse………. un giorno Irene e suo padre entrarono in una casa………. in una sala vide alcuni uomini incappucciati con indosso un saio nero. La misera all’interno del disegno presente sul pavimento ed uno ad uno iniziarono a penetrarla con un dito ……… l’energia di Satana sarebbe arrivata a loro esattamente in questa maniera………… poi fu portata in un luogo isolato, tutto era preparato per il rito: candele e pietre deposte a cerchio, mi deposero sopra la croce, i presenti recitarono la preghiera, mio padre prese un coltello e fece con la lama il segno della croce al contrario: mentre stava per trafiggermi uno di loro si tolse improvvisamente il cappuccio urlando. “smettete non possiamo farlo”. Io iniziai a piangere la paura dilagò tra gli adepti e il rito non fu compiuto…………. Irene ricorda anche un camion dentro al quale, dietro un muro di fieno…erano nascosti alcuni bambini dai 3 ai 5 anni……… una di queste bambine venne portata all’interno di un casolare. Quando uscì mio padre, entrai e vidi la piccola all’interno di una vasca con l’acqua rossa di sangue…. poi andammo in un bosco, il corpo della bambina fu posto per terra, mi chiesero di accoltellare la bambina: nonostante mi rifiutassi fui costretta a farlo, credo fosse già morta perché non si mosse minimamente. La piccola fu messa dentro una cassetta e fu sepolta………………. un altro fatto analogo successe a un ragazzo lo vidi in terra, in un capannone, non si muoveva, c’era un uomo e disse: ” questo ve lo regalo fateci un rito in onore di Satana” gli adepti lo presero e ripeterono il solito rito, solo che una volta trafitto il sangue inizia scrosciare lentamente dal corpo. In seguito venne fatto a pezzi e sepolto in vari punti del bosco.”

Nel 2001 al pm Giuliano Mignini furono sottoposte delle telefonate molto minacciose, da parte di alcuni satanisti di Foligno all’estetista Dorotea Falso. In queste oltre a insulti e minacce di morte e rapimento del figlio della Falso, veniva citato l’omicidio di Francesco Narducci e di Pietro Pacciani traditori di Satana. Tra questi telefonisti c’erano personaggi molto legati a Massenzi, che addirittura organizzavano gare di softair nella sua tenuta. L’avvocato di questi telefonisti, e pure del Massenzi era un caro amico di Francesco Narducci: l’avvocato Claudio Caparvi, morto suicida.

Maurizio Cancelli amico di lunga data del Massenzi, fece un quadro ispirato alla poesia di Sanguineti “il gatto lupesco” molto inquietante, con un taglio esoterico satanico.

Satana, scamiciato, scacciasanti,

setticemizza i sessi serpeggianti:

seduce il selenita sifilitico,

sitofobo sgorbioso e superstitico

smembra lo smemorato in subappalto

subcosciente in simbiosi e in sozzo lato

Scampana gli strabismi sputacchieri

scalmana sismi e spade di spalvieri

Il termine setticemizza sta per infettare, il selenita è un ipotetico abitante della Luna, metafora spesso usata ad indicare chi vive di sogni, il sitofobo invece è colui che rifiuta il cibo in modo patologico. Il gatto lupesco o gatto mammone è una figura popolare e deriva è una creatura mitologica della tradizione mediorientale e ha le caratteristiche di un enorme gatto dall’aspetto terrificante, che morde e fa i dispetti. Gatto Mammone significa gatto-scimmia (maymun in arabo) e corrisponde alla scimmie della famiglia dei Cercopitechi tra cui ci sono i babbuini e i macachi ecc possono dare un morso molto doloroso e sono dispettose: da qui l’origine diabolica.

https://mauriziocancelli.it/prospettive.html

opera di Cancelli “Cecov e i papaveri rossi” c’è un’abbazia sullo sfondo che sembra proprio Sassovivo.

Nella foto il servo del diavolo Evelino Massenzi.

Evelino Massenzi è morto nel 2011 a 105 anni senza eredi, il Comune di Norcia e l’Associazione Archeonursia festeggiarono il Cav. in occasione del suo 105° compleanno, ricordando la straordinaria e generosa donazione al Circuito Museale Nursino di oltre 400 reperti archeologici etruschi e di oltre 50 opere di interesse storico-artistico appartenenti alla collezione privata della sua famiglia. Tutti i suoi beni sono stati acquisiti da una cordata di 30 soci, ad un prezzo stracciato.

https://tuttoggi.info/si-festeggiano-a-norcia-i-105-anni-del-cav-evelino-massenzi/101608/

Sulle presunte capacità paranormali del Massenzi cito dal libro “la Sora Virginia”

“Un particolare interesse hanno suscitato in me anche le testimonianze orali su Evelino Massenzi: ignoravo del tutto che avesse avuto un “potere affine” a quello di Virginia Fontana che sicuramente ebbe modo di conoscere e frequentare. Solo così si può spiegare l’impegno che mise nel far riparare la tomba di Virginia a Collescipoli la cosiddetta” magnetizzata”. Qui l’elenco delle presunte proprietà medium della magnetizzata e dello stesso servo del diavolo. «Riusciva a vedere e a far correggere scritture da lontano, senza un diretto rapporto visivo.» «Chiudeva gli occhi, le palpebre si allungavano, cambiava voce, suggeriva cure e rimedi.» «Cercava ovunque, vicino e lontano, riuscendo a vedere in modo trasparente il male che l’involucro esterno del corpo celava e ciò che distanze enormi allontanavano.» «Preannunciava, con veridicità e sicurezza, sorti di persone lontanissime a coloro che la guerra la vivevano in casa.» «Non trattasi di esercizio vero e proprio di scienza medica, bensì di un fenomeno degno di uno studio speciale da parte di menti illuminate». «Le sue facoltà metapsichiche erano state esaminate sui quotidiani e contrapposte con simpatia alla schiera torbida dei maghi e delle fattucchiere più in vista, che ricorrevano per il loro successo a trucchi e truffe».

http://kioneditrice.it/anteprime/a_lasoravirginia.pdf

Anche Evelino era convinto di avere doti paranormali.

La descrizione dei riti satanici e delle messe nere fatta da Irene, trova conferma nelle testimonianze di due ragazzi che, mentre erano appartati a bersi una birra, videro arrivare alla cripta del beato Alano molte macchina di grossa cilindrata. Assistettero quindi dall’esterno ad una di queste nere, c’erano circa 40 incappucciati vestiti di nero e al centro un incappucciato vestito di bianco: il sommo sacerdote satanico, che nei racconti di Irene era proprio Evelino Massenzi.

Altra sette molto simile a quella di Sassovivo furono quella di Oropa quella dei diavoli di Modena: pedofilia, stupri, sacrifici animali e umani, bambini improntati al satanismo, messe nere nei cimiteri ecc . I diavoli di Modena furono condannati tutti e 16 in primo grado, compreso il prete, che faceva il sommo sacerdote incappucciato di bianco, come il Massenzi, ma per via definitiva condannarono solo i quattro genitori che avevano i figli con lesioni anali e genitali, come nel caso di Irene. La psicologa che segui Irene disse infatti che le sette sono molto simili tra loro: stessi riti, stesse modalità, stessa estasi sadica, e nella maggioranza dei casi i bambini consacrati a satana sono portati dai genitori, anche dalle mamme, o dai parenti stretti, mentre i bambini sacrificati a satana, provengono dal mercato nero e sono rapiti all’estero, spesso dagli istituti per disabili. Gli adepti delle sette però godono di protezioni importanti e sono molto difficili da condannare perché i bambini che testimoniano sono considerati facilmente suggestionabili e quindi considerati poco attendibili.

Facendo ricerca sui sk ho trovato un’analisi molto interessante

La triade di Mac donald: è una serie di comportamenti psicologicamente riconosciuti come campanello di allarme alla psicopatia e diagnosticati nell’infanzia/adolescenza. Si tratta di tre specifici comportamenti presenti durante l’infanzia della maggior parte dei serial killer e sono:

piromania, ovvero un’intensa ossessione per il fuoco e l’appiccare piccoli o grandi incendi;

enuresi, frequente, senza controllo da parte del bambino e ben oltre l’età in cui possa essere accettato e/o considerato come normale;

zoosadismo, ovvero crudeltà e tortura sugli animali, domestici e non. In questo caso il bambino oltre che spinto dalla curiosità verso il provocare dolore ne è anche affascinato tant’è che può trasformarsi in vero e proprio sadismo che può sfociare in una perversione o parafilia la quale è spesso tratto tipico dei serial killer. Una parafilia legata al sadismo è il piquerismo, cioè eccitarsi sessualmente nel provocare tagli.

Francesco Narducci fu riformato per enuresi e almeno in un caso manifestò la brama di piquerismo, verso una ragazza amica di Mariella Bigerna Torcoli (vedi 19 giugno 2006) Sulla vicenda del medico c’è la testimonianza di Angelo Izzo molto interessante.

Cito dalla commissione antimafia

“Angelo Izzo ha riferito di aver conosciuto Francesco Narducci in provincia di Arezzo in una tenuta denominata « Il Borro » che, fino al 1993, sarebbe appartenuta alla famiglia reale del ramo dei Savoia-Aosta. Qui si tenevano riunioni monarchiche e incontri che egli definisce di tipo massonico « neo-templare ». Questi riferimenti sembrano ricondurre alla « Rosa rossa » di cui il Narducci sarebbe stato forse membro qualificato, con un prestigioso ascendente massonico. Izzo ha narrato che, poco tempo dopo il duplice delitto in danno di Pasquale Gentilcore e Stefania Pettini, consumato il 14 settembre 1974, in località Fontanine di Rabatta presso Borgo San Lorenzo (FI), Narducci gli avrebbe parlato di alcuni dettagli di tale atto omicidiario e degli aspetti « esoterici » che lo contraddistinsero, mostrando una notevole conoscenza di elementi della dinamica dei fatti e dello scenario che si presentò agli inquirenti al momento del ritrovamento delle vittime. Va precisato che, all’epoca, presso l’opinione pubblica, tali dettagli erano per lo più ignoti. Ha, inoltre, descritto taluni particolari della fisionomia e della personalità di Narducci che sono apparsi piuttosto analitici ed esatti, sebbene va detto che gran parte di questi elementi sono ormai divenuti di dominio pubblico o comunque di facile reperimento.”

Tra le caratteristiche di Francesco Narducci descritte da Izzo ci sono: la voce nasale, la mancanza di inflessione e il tono pacato. Francesco Narducci parlava sempre di occultismo ed esoterismo tanto che era soprannominato da Izzo e dai suoi amici romani: Boris Karloff, un attore noto per i suoi ruoli cupi in film horror o sull’occulto. Inoltre Izzo ha descritto la villa di san feliciano dei Narducci in modo molto accurato, dimostrando di esserci stato. Quindi si conoscevano.

“ Per averlo appreso da Narducci, Izzo ha ricondotto il citato duplice delitto del 1974 al gruppo « satanistico » nazista, dei « Nove Angoli » (ONA), dedito ai sacrifici umani, legato alle dottrine dell’Ordine Ermetico della Golden Dawn di Aleister Crowley. “

“Tra i gruppi satanisti “occultisti” il più grande (circa 2.000 membri) potrebbe essere l’Ordine dei Nove Angoli (ONA), fondato in Inghilterra nel 1970 da “Anton Long”, ampiamente ritenuto uno pseudonimo del famigerato neonazista britannico David William Myatt. L’ONA è apertamente satanista e celebra la propria versione della Messa Nera, respinge l’organizzazione quasi religiosa e le buffonate cerimoniali della Chiesa di Satana, del Tempio di Set e di altri gruppi satanici. “

La chiesa di satana fu fondata da Antony Lavey intervistato da Alberto Bevilacqua per la sceneggiatura del film “angeli bianchi angeli neri” del 1969. Ricordo che sia Milva Malatesta che Gabriella Ghiribelli parlano che tra i gaudenti dei festini ci fosse anche un noto scrittore, non si sa chi: Mario Spezi, o Alberto Bevilacqua?

Nel corso del docufilm angeli bianchi angeli neri, sono riprese messe nere, cerimonie di iniziazione, culti tribali, sabba e fenomeni di parapsicologia, ma anche necrofilia, sesso di gruppo e corpi di donna usati come altari satanici. Alcune sequenze mostrano Anton LaVey intento a celebrare funzioni sataniche. Sono nove i peccati satanici descritti nella bibbia di satana scritta da Lavey :.

Alla chiesa di satana appartenevano i Chicago rippers citati spesso da Michele Giuttari perché uccisero in gruppo varie donne, si teme 18, compiendo escissioni, del seno sinistro per riti satanici. Nel periodo dal 1981 al 1982.

“L’Ordine dei Nove Angoli ritiene che il satanismo tradizionale va ben oltre la gratificazione del principio del piacere e richiede il duro raggiungimento della padronanza di sé, del superamento di sé in senso Nietzschiano ed alla fine della saggezza cosmica. La sua concezione del satanismo è pratica, con l’accento sulla crescita individuale nei regni della tenebra e del pericolo attraverso atti pratici di abilità, resistenza e in cui si rischia la vita”. Da Scholar of esotericism di Nicholas Goodrick-Clarke.

Angelo Izzo si incontrò all’autogrill presso Firenze con Serafino di Luia, che gli presentò Francesco Narducci. Assieme convennero di diventare il braccio armato di una setta. Racconta Izzo che il rito di uccisione della Corazzin era presieduto da Serafino di Luia con lo spadino di Gilles de Raiz e faceva giurare i cavalieri della rosa rosa croce d’oro, con le formule dei cavalieri templari. Quindi era un rito più esoterico che satanico. Stuprarono a turno la ragazza drogata, probabilmente con meperidina visto l’uso che ne faceva Francesco Narducci, e poi la uccisero. Questo rito sarebbe servito ad iniziare nuovi cavalieri per poi ricattarli a vari vincoli.

Sempre Izzo dice anche di essere andato insieme a Narducci nella chiesa templare di San Bevignate a Perugia, questi gli mostrò alcune iconografie che hanno un rimando con il delitto del ’74, Pettini Gentilcore, e parla anche di una sorta di patto di sangue avvenuto sempre lì, fra loro due .

https://www.museiapperugia.it/it/storie-templari

Dal sito su San Bevignate cito

“ Nella scena del fascione inferiore si affrontano musulmani e crociati in quella che gli storici hanno voluto identificare come la Battaglia di Nablus (1242): sono visibili i guerrieri templari barbuti che indossano i vessilli dell’Ordine e condividono la cavalcatura (è ancora intuibile la presenza di un secondo cavaliere sul cavallo centrale) al fine di proteggere il templare che porta il famoso Beauceant ovverosia lo stendardo dell’Ordine (diviso in due parti simmetriche, una nera e l’altra bianca sulla quale campeggia la croce patente rossa).”

Nell’affresco il particolare dell’uccisione dei cavalieri templari all’arma bianca, di un saraceno, potrebbe essere il rimando all’omicidio Pettini Gentilcore di cui parla Izzo. Stefania non fu uccisa con un colpo di pistola ma con una pugnalata nel petto, come nell’affresco, vedi il cavaliere di destra . La cotta in maglia ricorda le punzecchiature alla Pettini, che potrebbe essere intesa come un nemico dei templari, in quanto: comunista e figlia di un partigiano. Si è sempre affermato che Stefania fu uccisa da un colpo di coltello molto violento al cuore, che le spaccò lo sterno. Quindi un coltello molto robusto: da macellaio, da cacciatore, da militare, o da sub. Avrebbe potuto essere uno spadino come nell’affresco della chiesa dei templari? Queste ovviamente sono solo suggestioni.

Nell’immagine la raffigurazione forse più famosa di Baphomet creata da Eliphas Levi (contenuta nel libro occultista del 1897 Dogme et Rituel de la Haute Magie), in cui Baphomet è raffigurato con una testa caprina molto simile a quella con cui veniva rappresentato Satana, con un pentacolo inciso sulla fronte e una torcia tra le corna, le ali, un paio di seni, un bastone con un serpente attorcigliato in grembo e vari simboli dal criptico significato.

Esistono numerosi e autorevoli studi che analizzano il significato di questi simboli dalla forte componente esoterica su cui non ci soffermeremo: certo è che il contatto dei Templari con le civiltà mediorientali e in particolare con la cultura araba, abbia influito non poco alla creazione del demone esoterico Baphomet. La figura di Baphomet rappresentata da Eliphas Levi è riconducibile a molte divinità antiche: al dio celtico Cenrunnos e al dio greco Pan per esempio, comprende numerosi dogmi esoterici. Per molti la figura di Bathomet era legata ad un culto occulto dei templari, ma su questo non ci sono prove, la diceria nasce per un processo ad un templare che disse che adoravano un demone. Baphomet è stato adottato come simbolo di Satana ma anche utilizzato dai seguaci Wicca e dalla cultura occultista. Il fondatore di Wicca Gerald Brosseau Gardner entrò a far parte di una Fraternità Rosacrociana

Ricordiamo che secondo Izzo il duplice omicidio di Rabatta fu compiuto da Francesco Narducci e altri della setta rosa crociana della croce d’oro secondo un rito ispirato ai templari, tanto che giurarono nella chiesa dei templari a Perugia: San Bevano.

Tornando a Francesco Narducci che probabilmente frequentava più sette, più gruppi in vari luoghi, a Rabatta e a San Feliciano fece un rito esoterico, e nella villa usarono la copia dello spadino di Gilles de Raiz: un serial killer che sacrificava le sue vittime per riti satanici esoterici, con dei complici tra cui il negromante fiorentino ex prete Prelati. Il demone a cui Gilles de Raiz consacrava i sacrifici umani era Barron, ma sembra fosse inventato dal Prelati. I satanisti: menti deboli!

Irene la sua intervistata, testimone oculare, oltre a riconoscere i luoghi dei riti, tra cui la villa di Massenzi, oltre ad avere lesioni gravi allo sfintere (per le quali il padre fu condannato a 8 anni), oltre ad aver testimoniato di aver assistito al rito di uccisione di Allegretti da parte di Chiatti (che ha sicuramente mentito nella sua versione) descrive riti di iniziazione satanica con tagli, (a lei fecero una croce rovesciata con una lama e la stavano per uccidere) comunioni, e omicidi o penetrazioni di cadaveri e non poteva sapere che Chiatti ha 5 cicatrici parallele sulla schiena. Infine, e torniamo al racconto di Izzo, Irene ha detto che Francesco Narducci era nella stessa setta. E questo Izzo non poteva saperlo! Interessante che la Corazzin sia stata attirata a Cortina, per far delle foto. Izzo come faceva a sapere che Narducci frequentava Cortina? e come faceva a sapere che Narducci si spacciava come fotografo di Prato? Vedi testimonianza di Filippa Nicoletti che cito: “mostrato l’album fotografico riconosceva Francesco Narducci al quale attribuiva l’identità di un fotografo di Prato conosciuto nel 1981.”

Inoltre Izzo raccontò il rito della Corazzin, senza fare i nomi, molto prima dell’indagini di Mignini cito:

“Izzo ha dichiarato di aver scritto in carcere già dal 1975. Non ha però ancora pubblicato alcun volume. Nel giugno 2005 venne resa pubblica da un operatore culturale del carcere di Campobasso, l’esistenza di un manoscritto di Angelo Izzo, The Mob, 400 pagine suddivise in 21 capitoli; descrizione della follia di un pugno di giovani pariolini che sovverte la capitale. I capitoli suddividono diverse esperienze del giro di viale Pola e corso Trieste: dall’eroina alle prime esperienze omosessuali, dallo stupro alla rapina a mano armata, fino all’omicidio. Il romanzo The Mob, anche a causa di capitoli riguardanti stragi e complotti della prima repubblica ancora irrisolti o nell’ombra dei segreti di stato, non è stato ancora pubblicato”

Quindi, per me, i riti esoterici compiuti su Corazzin e Pettini Gentilcore diventano più credibili. Del resto su questi due omicidi le uniche testimonianze che abbiamo sono proprio quelle di Izzo.

Claudio Costa

10 Marzo 2024 Il servo del diavolo, le sette, i riti satanici e quelli esoterici di Claudio Costa
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