Il 28 Dicembre 2004 inizia l’incidente probatorio per Mario Vanni. L’incidente si svolge alla presenza dell’Avv. Nino Filastò, avvocato di Mario Vanni e dell’Avv. Gabriele Zanobini, avvocato di Francesco Calamandrei.

Questa la trascrizione dell’incidente probatorio: Incompleta

Avvocato Zanobini: Si sente bene in questo momento?
MV: Sì, bravo
AZ: Che attività faceva prima di andare in pensione?
MV: Il postino.
AZ: Per quanti anni ha fatto il postino?
MV: Sei.
AZ: Solo sei anni?
MV: Sei anni. (Vanni canta) “Faccetta Nera che già l’ora si avvicina”. Viva il Duce!
AZ: Senta, Vanni, e il Pacciani e il Lotti ha detto che li ha visti anche insieme al Calamandrei. Va bene?
MV: Sì.
AZ: Dove li ha visti?
MV: In farmacia. Siamo andati insieme.
AZ: Ah. Perché siete andati insieme, Vanni?
MV: Mah.
AZ: E dov’è che facevate per incontrarvi?
MV: Eh, in piazza, in piazza Pierozzi.
AZ: Ma lei andava a prendere le medicine. Andava sempre insieme al Pacciani e al Lotti o andava anche da solo?
MV: No, io andavo da me.
AZ: E vi siete trovati insieme?
MV: Sì. Eh, in via Machiavelli.
AZ: Ah, in via Machiavelli. Vi siete trovati insieme lì e anche poi a prendere le medicine?
MV: Sì.
AZ: Lei, Vanni, e Lotti?
MV: Sì.
AZ: Conosce anche l’altra farmacia Parrini?
MV: Sì, sì.
AZ: Conosce anche il farmacista?
MV: Sì, eravamo amici.
AZ: Vanni, ma per lei cosa vuoi dire essere amico?
MV: Mah, siamo paesani.
AZ: La capisce la domanda?
MV: Siamo paesani.
AZ: Quindi per lei essere paesani e conoscersi vuoi dire essere amici?
MV: Sì, bravo.
AZ: E quindi a San Casciano quanti amici lei aveva?
MV: Parecchi.
AZ: Ma lei conosceva anche il sindaco?
MV: Sì. Ciapetti.
AZ: Era amico anche del sindaco?
MV: Sì, ero amico anche dei comunisti.
AZ: Senta, si è trovato qualche volta al bar col sindaco a bere?
MV: Sì, anche al bar eh.
AZ: Con il sindaco?
MV: A’ voglia, il sindaco Ciapetti, al Bar Italia, O sennò nel piazzone.
AZ: Allora, ascolti, non si può dire che lei con il Calamandrei aveva un’amicizia particolare e diversa da quella che aveva con gli altri paesani?
MV: Sì, era amico.
AZ: Come con gli altri paesani?
MV: Sì.
AZ: Senta, lei dice una cosa, io ho capito, quando la interroga il signor Canessa, come dice lei.
MV: Eh
AZ: A proposito di questo Ulisse e che lei ha detto…
MV: Sì, ne abbiamo parlato. Eh. Ma lo sapeva anche lui.
AZ: Cioè, vuol dire il Nesi?
MV: Sì, sì.
AZ: Quindi, e avete.., il Nesi le ha parlato di questo Ulisse anche a lei?
MV: Sì.
AZ: Prima che lei ne parlasse al Nesi?
MV: Sì, prima che ne parlassi al Nesi.
AZ: E quando?
MV: Eh, parecchio tempo fa.
AZ: Cioè quando veniva a trovarla in carcere?
MV: Sì, bravo.
AZ: E che cosa le diceva il Nesi di questo negro, di questo Ulisse?
MV: Mah, e che diceva? L’aveva sentito dire alla televisione.
AZ: Anche lui? Senta, e poi a proposito di questo Ulisse, lei ad un certo momento dice che questo negro ha ammazzato tutti e sedici lui, vero? E poi hanno trovato la pistola. Se la ricorda?
MV: Eh, l’hanno trovata di certo.
AZ: La pistola?
MV: Alla televisione s’è saputo.
AZ: Dice una lettera e ogni cosa, e poi lei dice che questa roba l’ha presa il Giudice.
MV: Sì, eh. Eh. Le ha prese il Procuratore.
AZ: E chi era questo Procuratore?
MV: Mah, ‘un lo so.
AZ: E lei dove l’ha sentito di questo Procurato e che ha preso questa roba?
MV: Icché gli ho a dire? Non lo so.
AZ: Però si ricorda di averlo detto?
MV: Ma di certo.
AZ: Quello che conta dice lei. Chi è il Procuratore che conta?
MV: Come?
AZ: Lei dice le ha prese il Procuratore, quello che conta. Chi è il Procuratore?
MV: Non lo so.
AZ: Che conta per lei?
MV: Non lo so.
AZ: Però si ricorda di averglielo detto al Nesi.
MV: Sì.
Giudice: Gli ripeta questa domanda per verificare se ha capito bene….
MV: L’ha prese il Procuratore…
AZ: Chi è per lei?
MV: Non lo so.
AZ: Ma si ricorda di averlo detto oppure non se lo ricorda?
MV: Ma certo.

AZ: Lei conosce Don Polidori?
MV: Sì.
AZ: E’ stato in casa anche da lui?
MV: Sì, anche lì. Siamo amici.
AZ: Eravate amici anche di tutti quei paesani che venivano a cena insieme a lei?
MV: Sì, sì, sì, sì. Anche lì, anche lì.
AZ: E com’è che fissavate?
MV: Sì, si fissava in piazza e s’andava, poi si decideva lì per lì
AZ: Ed eravate amici anche con quelli che gli stavano.., che gestivano questi bar?
MV: Sì, amici, siamo amici, perché no?
AZ: Come eravate amici con il Calamandrei?
MV: Sì, bravo.
AZ: Senta, Vanni, lei andava in chiesa?
MV: Eh sì, andavo in chiesa.
AZ: Alla messa?
MV: Sono andato sempre alla messa.
AZ: Lo conosceva il prete?
MV: Sì, Don Polidori.
AZ: Era amico anche di lui o andava soltanto alla messa?
MV: Sì, andavo alla messa io.
AZ: Era amico anche di Don Polidori lei?
MV: Sì, lo conoscevo bene.
AZ: Lo conosceva bene?
MV: Sì, ha voglia.
AZ: E ci parlava anche quando non era in sagrestia, quando non andava in chiesa?
MV: Sì, ci parlavo.
AZ: Anche nella piazza?
MV: Lo stesso, ha’ voglia.
AZ: E’ stato a volte anche a casa di Don Polidori?
MV: Eh.
AZ: Eh, c’è stato anche a casa di Don Polidori?
MV: Sì.
AZ: Com’è la casa di Don Polidori?
MV: Grande, più bella della mia.
AZ: Conosce bene anche quella. Senta, che è stato anche a casa del sindaco Ciapetti?
MV: Sì, sono stato.
AZ: E com’è anche quella?
MV: Era amico.
AZ: E quando andava a casa di Don Polidori di che parlavate?
MV: Si parlava delle nostre cose.
AZ: Può darsi che abbiate parlato delle vostre cose?
MV: Sì, eh, mah. Eh, siamo amici, siamo paesani.
AZ: Di che cosa parlava con il sindaco Ciapetti?
MV: Mah, lui è comunista.
AZ: Spesso dice… senta, e quando dice appunto anche “con il Calamandrei si parlava delle nostre cose”, “delle nostre cose”, no?
MV: Sì.
AZ: Ma delle vostre cose ne parlavate soltanto con il Calamandrei o ne parlava anche con gli altri amici?
MV: Anche con il Calamandrei.
AZ: Ma anche con il Ciapetti, per esempio?
MV: Sì, a voglia.
AZ: Ah e anche con tutti quegli altri amici?
MV: Sì.
AZ: Quindi delle vostre cose non ne parlavate soltanto con il Calamandrei?
MV: Sì.
AZ: Si può dire questo? Aspetti, gliela ripeto piano piano.. Delle vostre cose non ne parlavate soltanto lei e il Calamandrei?
MV: Mh, eh, sì.
AZ: Ne ha parlato anche con quegli altri amici?
MV: Sì.
AZ: Eh, non avevo capito bene
Avvocato Filastò: Ha detto sì.
AZ: Quindi, per esempio anche con il dottor Mancini, con il dottor Biagiotti, con il Torricelli? Sempre delle vostre cose parlavate?
MV: Era amico, era amico.
AZ: Quando andava in casa del sindaco, che gli offriva anche lui un bicchiere di vino?
MV: Sì, ha voglia!
AZ: Per caso glielo offriva anche Don Polidori?
MV: Sì.
AZ: E quando andavate.. .e quando andavate a casa del sindaco dov’è che stavate a parlare delle vostre cose? In salotto? Dove?
MV: Sì, in casa, in casa.
AZ: Quante stanze c’ha la casa del sindaco?
MV: Parecchie.
AZ: E quanti salotti c’aveva quella del sindaco?
MV: Un paio…
AZ: Eh, lo credo. La conosce bene anche la casa del sindaco.
MV: Sì.
AZ: E quando andavate a casa di Don Polidori dove stavate a parlare, in salotto?
MV: Sì.
AZ: Quella della canonica?
MV: Anche quella grande.
AZ: Senta, e a casa del Ciapetti ogni quanto ci andava?
MV: Di quando in quando.
AZ: Ogni quanto?
MV: Ogni tanto.
AZ: E a casa di Don Polidori?
MV: Sì, uguale.
AZ: Uguale, ogni tanto. Ogni tanto come a casa del Calamandrei?
MV: Eh, eh, ha voglia.
AZ: Ha voglia vuol dire forse di più che… di più da loro che dal Calamandrei?
MV: Eh, eh.
AZ: E quanto è durata l’amicizia con il Ciapetti, con il sindaco?
MV: Per sempre.
AZ: E quella del Calamandrei, invece?
MV: Uguale.
AZ: Cosa vuol dire poi tanto tempo per il Calamandrei?
MV: Eh, andavo a piglià le medicine.

Venivano mostrate a Mario Vanni le foto dell’album numero 4 del 2003, tutte sempre del dott. Narducci.
PM: Come si chiamava questo giovane? Come lo chiamava te voi?
MV: Giovanni.
PM: Lo chiamavate Giovanni.
MV: Sì, questo.
PM: Ma sa se era il vero nome o si chiamava in altro modo?
MV: No, non so.
PM: Ma che mestiere faceva?
MV: Mah, il muratore.
PM: Ah, il muratore, però era elegante come muratore. Vuol vedere qualche altra foto se gli somiglia? Guardi, è la stessa persona, eh?
Le altre foto che gli si mostravano erano la numero 2, la numero 3 e la numero 4 dello stesso album 4/2003.
MV: Questo ‘un lo conosco.
PM: Ho capito. Guardi bene, però, perché…
MV: Sì, l’ho guardato bene.
PM: Guardi bene e s’assomiglia questo qui un po’, no? E’ la stessa persona. Glielo dico io. Andiamo avanti. Gliene faccio conoscere un’altra.
MV: Sì, sì. Un’altra. Questo non lo conosco. Nemmeno questo.
PM: Bene. Quindi quello che dice lei è questo qui, il numero 1? Allora poi c’è… Si da atto che è stato mostrato al signor Vanni l’album fotografico numero 4/2003 della Polizia Giudiziaria, in particolare Gruppo G/ Ministero dell’Interno, e che in tale album sono state mostrate le foto del numero 1, 2, 3 e 4, che il signor Vanni ha riconosciuto nel giovane la foto numero 1, dicendo che non conosceva gli altri. Quindi, numero 1, che ha detto conoscere come Giovanni. Ci dica qualche altra cosa di questo con la macchina verdolina, via. Che tipo è? Quando è venuto? Veniva spesso?
MV: Sì, tante volte, parecchie volte.
PM: Ma veniva anche di giorno di lavoro o questo era uno che veniva il sabato e la domenica?
MV: No, veniva nei giorni di lavoro.
PM: No, veniva i giorni di lavoro.
PM: Era toscano?
MV: Toscano.
PM: Era fiorentino o le sembrò di fuori?
MV: No, fiorentino.
PM: Le sembrò fiorentino. Cioè, aveva un modo, la voce…
MV: Eh. Sì, la voce.
PM: Un modo di parlare. Qui c’ha una catenina al collo, vedo. Lei l’ha mai visto che c’aveva una catena al collo?
MV: Un lo so come mai.
PM: Ma con le donne, ma anche lui c’aveva la fissazione delle donne?
MV: Sì.
PM: Ma con le donne, quando andavate da queste Elena e Giuliana, come si comportava?
MV: Per bene. Per bene, piaceva di molto. E bravo.
PM: Andavate a cena insieme dopo?
MV: Sì, siamo andati, sì, anche a cena.
PM: Si ricorda dove?
MV: Al Ponte Rotto.
PM: Anche lui veniva là?
MV: A volte.
PM: Il Ponte Rotto a quell’epoca chi c’era lì, se lo ricorda?
MV: I Matteuzzi.
PM: Quindi il Matteuzzi lo conosce lui?
MV: E io credo di sì.
PM: Veniva spesso?
MV: Eh.

28 Dicembre 2004 Incidente probatorio per Mario Vanni

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