9 Dicembre 1997, 37° udienza, processo, Compagni di Merende Mario Vanni,  Giancarlo Lotti e  Giovanni Faggi per i reati relativi ai duplici delitti del MdF e Alberto Corsi per favoreggiamento.

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Giancarlo Lotti

Presidente: Buongiorno.
P.M.: Buongiorno, Presidente.
Presidente: Stamattina siamo un po’ in ritardo, perché anche è mancato un Giudice popolare. L’avvocato Filastò arriverà a momenti, credo, comunque si può iniziare lo stesso, c’è l’altro, c’è il suo collega. Elisabetta, prendiamo posizione delle parti. Vanni: presente. C’è l’avvocato Mazzeo. Fenies per Faggi. Zanobini presente, per Corsi. Bertini per Lotti. Poi abbiamo Pellegrini, Colao, Curandai… e Curandai mi sostituisce anche le altre parti civili. Va bene? Prego, può entrare Lotti.
Avvocato Bertini: Presidente, mi perdoni.
Presidente: Ah, scusi.
Avvocato Bertini: Avvocato Bertini. Il signor Lotti non sta bene, ha avuto un’emorragia stanotte e ha tuttora un tampone nel naso. Chiedeva se era possibile contenere nel minimo il suo impegno odierno, perché, veramente, ha dei problemi.
Presidente: No, dico subito che noi possiamo fare udienza massimo fino alle 2.
Avvocato Bertini: Certo.
Presidente: Perché il pomeriggio l’aula è occupata da altra Corte.
(voci sovrapposte)
Avvocato Bertini: Può darsi…
Presidente: Credo che già sono le 11, quindi in un paio d’ore si…
Avvocato Bertini: Perché probabilmente lo stress di questi giorni…, ha avuto questa emorragia al naso che gli è stata provocata non so da che cosa. Tuttora ha un tampone nel naso.
Presidente: Vediamo se può parlare.
Avvocato Bertini: Questo, ecco, perché la Corte lo sappia.
Presidente: Ne terremo conto. Se poi non si sente, non si sente. Che c’è da fare.
Avvocato Bertini: Certo, grazie.
Presidente: È necessario che sia in condizione di parlare e di riferire. Quello che mi raccomando a tutti: evitiamo di fare un’udienza come venerdì, perché non giova a nessuno.
Avvocato: Senz’altro, Presidente.
Presidente: Bene.
vSenz’altro.
Presidente: Lotti, allora, come va oggi, bene?
Giancarlo Lotti: Non tanto bene.
Presidente: Ha il tampone al naso?
Giancarlo Lotti: Eh, sì. Ieri mi sortiva il sangue bene, stamani uguale.
Presidente: Il sangue dal naso. Nulla di grave, anzi, in un certo senso, è meglio.
Giancarlo Lotti: Sento…
P.M.: Ha un po’ di pressione alta.
Presidente: Eh, difatti.
Giancarlo Lotti: Che voi fare.
Presidente: Comunque, ora…
Giancarlo Lotti: Guarderò di dire qualcosa, però, se ce la fo dopo non lo so.
Presidente: Come? Eh, lei mi dice quando non se la sente, interrompiamo quando vuol lei, pian piano si va avanti. D’altra parte prima si finisce e meglio è, capito, nell’interesse di tutti. Bene? Lei mi avverte, come le altre volte, quando vuole sospendere.
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Bene. Avvocato Mazzeo.
Avvocato Mazzeo: Sì, Presidente.
Presidente: Ora parla l’altro difensore di Vanni, capito?
Giancarlo Lotti: Sì, sì.
Presidente: Le fa alcune domande l’altro difensore del Vanni.
Giancarlo Lotti: Sì, sì.
Presidente: Bene.
Avvocato Mazzeo: Ecco, Lotti, volevo chiederle: lei c’è mai stato in macchina insieme a Pacciani?
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Mazzeo: No. Però è in grado di dire che tipo di condotta di guida aveva il Pacciani? Lei l’ha seguito, no, diverse volte in macchina.
Giancarlo Lotti: Come tutti, un lo so io.
Avvocato Mazzeo: Non so, che impressione ha avuto, lei? Che fosse una guida spericolata, prudente?
Giancarlo Lotti: Per me l’era prudente, poi… quando son stato dietro io, poi dopo un lo so; se guida diverso questo…
Avvocato Mazzeo: Perché lei ha detto, a proposito di Vicchio, no, quando voi vi allontanaste dopo il fatto, no, su quello stradello sterrato…
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Mazzeo: … che, insomma, lui andava forte, pigiava. Tant’è vero che lei, con la polvere che aveva davanti, dice: ‘un vedevo quasi nulla’. Ecco, che impressione ebbe, allora, che andasse forte, che avesse una guida sicura?
Giancarlo Lotti: La strada la conosceva meglio che di me, perché se ero dietro, io… la conosceva meglio di me la strada.
Avvocato Mazzeo: Comunque, dovendo dare proprio un’opinione sua, per quello che può valere. Cioè, lui era uno che guidava sicuro, tranquillo, anche da solo, diciamo, un guidatore esperto oppure le sembrava un guidatore, in generale, di quelli prudenti, che hanno un po ‘ di paura magari e che vanno un po ‘ piano?
Giancarlo Lotti: Quello d’altra parte un lo so mica se gl’ha paura o no. Io gl’è vent’anni che avevo la patente, ma io so’ stato sempre prudente sulle cose. È più facile che gli altri venivano sulle cose…
Avvocato Mazzeo: No, chiedevo un’impressione magari del Pacciani. Se era un tipo nervoso, perché so che lei l’ha seguito spesso in macchina, no? Quindi magari frenava, frenate brusche.
Giancarlo Lotti: Tanto perfetto unn’era; nervoso gl’era parecchie volte, sicché unn’è che… Anche parlando voleva sempre ragione, a dire la verità, sicché…
Avvocato Mazzeo: Quindi, lei dice: se era nervoso di natura, era nervoso anche quando guidava.
Giancarlo Lotti: Nervoso… tante volte sono anch’io, unn’è mica detto che lo facci perché… le persone un siamo fatte tuttte uguali, uno in un modo, uno in un altro…
Avvocato Mazzeo: Certo, certo. Senta, le volevo chiedere alcune cose a proposito – calmo, eh, tranquillo – di Giogoli, Giogoli 1983, cioè i tedeschi, il furgone. Lei ha detto, in alcune udienze passate, che a Giogoli c’era stato altre volte, se non sbaglio, perché era andato a trovare una sua cugina.
Giancarlo Lotti: Allora quello un può nemmeno andare a trovare un parente? Un lo so…
Avvocato Mazzeo: No, la domanda è: lei aveva un parente in quella località?
Giancarlo Lotti: C’aveo la cugina a Scandicci.
Avvocato Mazzeo: Ecco, si.
Giancarlo Lotti: E questo, uno un può andare a trovare… un so, io.
Avvocato Mazzeo: Ecco, ma quella strada, quella strada che bisognava percorrere, diciamo, per andare a trovare questa sua parente e poi al lato della quale c’era questa piazzola dove c’era il… lei l’aveva percorsa nei giorni immediatamente precedenti il fatto?
Giancarlo Lotti: No, no. Io un c’andavo mica sempre dalla mi’ cugina, c’andavo… so’ stato anche un anno senza andacci, sicché unn’è che c’andavo spesso.
Avvocato Mazzeo: Perché mi pare che al Pubblico Ministero – mi correggerà se sbaglio, il Pubblico Ministero – all’udienza del 27 novembre lei ha detto, a domanda: “Aveva visto nei giorni precedenti quel furgone?” Lei gli ha risposto: “No”, però ha ammesso di aver più volte percorso quella strada anche nei giorni precedenti l’omicidio, duplice, per andare a trovare una sua cugina. E ha anche specificato che era l’unica strada percorribile. Ora mi pare che ci sia un po ‘ di contrasto. . .
Giancarlo Lotti: O un l’ho già detto che sono andato, che c’ero andato.
Avvocato Mazzeo: Quindi, allora, lei conferma che, fino ad alcuni giorni prima del fatto, quella strada – la strada intendo… sarà una provinciale – l’aveva percorsa?
Giancarlo Lotti: Ma quella strada bisogna passi di lì…
Avvocato Mazzeo: No, guardi, basta che mi dica sì o no, guardi, senza altro.
Giancarlo Lotti: Ma io ci sono andato dalla mi’ cugina, ma…
Avvocato Mazzeo: Basta. Anche poco tempo prima che succedesse il fatto.
Giancarlo Lotti: Come fo a ricordarmi? C’ero andato una volta o due, ma mica… un mi ricordo di preciso quando 1’era.
Avvocato Mazzeo: Va be’, chiedevo questo…
Giancarlo Lotti: Il giorno…
Avvocato Mazzeo: … questo piccolo contrasto. Ecco, a proposito del momento degli spari, no…
Giancarlo Lotti: Di Giogoli?
Avvocato Mazzeo: Sì, di Giogoli, quel furgone dei tedeschi. Lei ha detto, già nell’incidente probatorio e poi l’ha ripetuto, che non aveva mai preso in mano prima una pistola. È vero?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Mazzeo: Conferma questo, vero? Ecco, ci fa vedere, per cortesia, il gesto di come la impugnò in quell’occasione?
Giancarlo Lotti: Mah, se uno un l’ha mai adoprata da principio un sa come prendila.
Avvocato Mazzeo: Eh.
Giancarlo Lotti: Per il manico, così, però lì ero un po’ impaurito sicché un sapevo come prendila.
Avvocato Mazzeo: Va bene, può fare il gesto, per cortesia?
Giancarlo Lotti: Normale, come…
Avvocato Mazzeo: Lei è mancino, vero?
Giancarlo Lotti: Eh?
Avvocato Mazzeo: È mancino, lei.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Mazzeo: Ecco.
Giancarlo Lotti: Così, che posso fare?
Presidente: Si spara anche con la mancina.
Avvocato Mazzeo: No, ma se potesse cortesemente, cortesemente, far vedere proprio il gesto, nel senso come teneva il braccio, se era molle, rigido. Mi spiego?
Giancarlo Lotti: Mah, lì per lì unn’era tanto… impaurito, insomma…
Avvocato Mazzeo: Ma il gesto, se lo ricorda il gesto?
Giancarlo Lotti: E certo.
Avvocato Mazzeo: Me lo può rifare, per cortesia?
Giancarlo Lotti: La presi così, però…
Avvocato Mazzeo: Ecco, faccia conto, guardi, faccia conto che, dove c’è la televisione, c’è il furgone dei ragazzi, no?
Giancarlo Lotti: Eh.
Avvocato Mazzeo: Quindi, lei guardava il furgone, ha detto, e avrà fatto un gesto per sparare, no?
Giancarlo Lotti: Unn’è che l’abbi tenuta ferma. La mana la trillava un po’, unn’è… Sicché gl’è partito così, non lo so se gli ho presi o no.
Avvocato Mazzeo: Se fosse così cortese, magari se, per favorirla, le do una pistola giocattolo, se la mette in mano e ce lo fa vedere a tutti quanti, il gesto.
Giancarlo Lotti: Il gesto…
Avvocato Mazzeo: È importante, Presidente.
Giancarlo Lotti: … io gliel’ho bell’e fatto vedere, gl’era così.
Avvocato Mazzeo: Se il presidente è d’accordo, io ho una pistola giocattolo…
Presidente: Ma lui non è che…
Avvocato Mazzeo: … gliela metto in mano e ce lo fa vedere.
P.M.: No, Presidente…
Presidente: … su questi punti non è che vuole collaborare molto, perché lui il suo ruolo…
Avvocato Mazzeo: No, ma siccome ha detto… No, le spiego, Presidente. Allora, torno sull’incidente probatorio, anche ai fini di eventuale contestazione, forse anche per ricordargli un po’ quello che ha dichiarato. Pagina 17 del volume II. Lei ha dichiarato, dice: “Ma io l’ho vista quel giorno per la prima volta, sicché non so nemmeno come si fa a cosarla”.
Giancarlo Lotti: Insomma, a reggila in mano.
Avvocato Mazzeo: Ecco, ma io le avevo chiesto solo il gesto, ora mi costringe a leggere tutto. Va be’, comunque dice: “L’avvocato voleva sapere se lei sentì un botto forte…”.
Presidente: Insomma, lui ha sparato, lo dice lui che ha sparato. Comunque sia ha sparato.
P.M.: E non sa se li ha presi. Ha sempre detto…
Avvocato Mazzeo: Scusi, no, la domanda è diversa, Pubblico Ministero. Mi lasci finire, per cortesia. Le leggo quello che ha dichiarato. Lei ha dichiarato : “Da principio sento dei colpi, però non mi orizzontavo.” Il Giudice le chiede: “Però i colpi, il clamore era forte?” E lei risponde: “Un po’ sì.” Dice: “Io presi il dito così, normale, però avevo come la mano immobile, sicché non è che…”.
Giancarlo Lotti: O me l’ha tenuta lui per premere il coso, perché 10 un ce la facevo a cosalla.
Avvocato Mazzeo: Come? Ah, gliel’ha tenuta Pacciani? No, perché questo io…
Giancarlo Lotti: Da principio sì, perché non sapevo, impaurito a quella maniera, un mi riusciva di pigia’ il coso, il cosino che c’è sotto, no?
Avvocato Mazzeo: Allora faccia capire, gli ha messo la mano… la pistola in mano, ecco.
Giancarlo Lotti: E poi m’ha detto come fare. Io se unn’ho mai visto una cosa…
Avvocato Mazzeo: Ce lo spiega anche a noi come le ha detto di fare?
Giancarlo Lotti: Eh?
Avvocato Mazzeo: Ce lo dice anche a noi come le ha detto di fare Pacciani? Siccome la sta dicendo per la prima volta questa cosa.
P.M.: No, no, l’ha sempre detto. Se lei legge il verbale.
Avvocato Mazzeo: Nell’incidente probatorio non parla di Pacciani che gli tiene la pistola.
P.M.: Allora legga il verbale.
Presidente: Va be’, va be’, non cominciamo.
P.M.: No, dice non l’ha mai detto.
Presidente: Bene, allora.
Avvocato Mazzeo: Nell’incidente probatorio non l’ha mai detto.
P.M.: E allora legga il verbale.
Presidente: Senta, cosa le ha detto Pacciani?
Giancarlo Lotti: Se mi fa parlare, sennò…
Avvocato Mazzeo: Volentieri.
Giancarlo Lotti: Davanzo…
Presidente: Siamo qui apposta.
Giancarlo Lotti: … un ce la fo nemmeno a parlare per me, sicché.
Presidente: Siamo qui apposta per sentirlo parlare.

Giancarlo Lotti: Lasciò la macchina in quella piazzolina, indo’ c’è…
Avvocato Mazzeo: Sì.
Giancarlo Lotti: … per andare indo’ gl’è il furgone. E mi… coso… piano piano. Poi arrivo a punto e c’è lui, mi chiama, dice… e mi dà la pistola. Dice: ‘bisogna che tu spari te’. Questo sono rimasto un po’… a quel punto lì sono rimasto un po’ male, perché non avevo mai visto una cosa. Lì per lì un sapevo i’ che fare. E allora, piano piano, ce l’ho fatta, però un so se l’ho presi o no, quello…
Presidente: Va be’.
Giancarlo Lotti: Dalla paura…
Avvocato Mazzeo: Ecco, ma lei era emozionato, lei in quel momento?
Giancarlo Lotti: Altro che emozionato.
Avvocato Mazzeo: Emozionato, ecco.
Giancarlo Lotti: Poi dopo l’ha presa lui e gl’è andato avanti…
Avvocato Mazzeo: Perché a me pare di ricordare – e mi correggerà ancora il Pubblico Ministero, sennò leggo il verbale dell’incidente probatorio – che, nella successione dei fatti, lei ha dichiarato che prima cominciò a sparare il Pacciani.
Giancarlo Lotti: No.
Presidente: No, no.
P.M.: No, via avvocato.
(voci sovrapposte)
P.M.: O perché deve fare…
Presidente: Su, su.
Avvocato Mazzeo: Mi sembrava che poi gliela avesse data…
Presidente: No, no, ha sempre detto la prima…
P.M.: L’ha sempre detto.
Giancarlo Lotti: Avvocato, perché mi fa questa domanda? Ho di già spiegato tutto…
Presidente: Avvocato. Scusi Lotti, ora lasciamo stare.
Giancarlo Lotti: Lo so, ma io…
Avvocato: Presidente…
Presidente: Ha sempre detto… Mi dica.
Avvocato: Presidente, mi perdoni, 10 secondi. Io vorrei fare un’istanza formale a questo punto. Quando si fa una contestazione, signor Presidente, si prende…
Presidente: No, no, ora non cominciamo a dare lezioni di…
Avvocato: No, no, no.
(voci sovrapposte)
Presidente: No, avvocato.
Avvocato: No, Presidente, questa è una cosa importantissima.
Presidente: No, no.
Avvocato: Cioè, la contestazione si fa col verbale in mano, leggendo la parte da contestare.
Presidente: Va bene.
Avvocato Mazzeo: Esattamente quello che sto facendo.
Avvocato: Ecco. Non si dice: ‘per quel che mi ricordo’.
Avvocato Mazzeo: Allora, guardi, quando al suo assistito… pardon. Quando al Lotti ho detto che cosa voleva dire quando lui dichiara a verbale, a pagina 18, volume II dell’incidente probatorio: ‘ci spiega che significa “avevo la mano come immobile, perché non è che”…’, io finora non l’ho capito.
Presidente: Avvocato, questa è la sua…
Avvocato Mazzeo: Comunque, prendo atto, la contestazione l’ho fatta, per quanto possa valere, poi… è chiaro? Ecco, lei ha detto…
Presidente: (voce fuori microfono)
Avvocato Mazzeo: Ecco, restiamo a questo momento, no? Cioè in cui Pacciani le mette in mano la pistola, in qualche modo la guida, le dice come fare, però, poi, lei ha detto gliela riprese di mano, no?
Giancarlo Lotti: Perché gl’ha visto un mi riusciva fare quello che dovevo fare, insomma.
Avvocato Mazzeo: Comunque lei ha tirato qualche colpo?
Giancarlo Lotti: L’ho tirato, però…
Avvocato Mazzeo: E quindi gliel’ha ripresa di mano perché evidentemente era scarso insomma, ecco, non era…
Giancarlo Lotti: Ero scarso come…
Avvocato Mazzeo: Ecco, ho capito. Benissimo. Lei nel frattempo, siccome lei ha guardato il furgone, evidentemente, mentre aveva la pistola in mano, immagino.
Giancarlo Lotti: Come?
Avvocato Mazzeo: Lei, quando ha sparato, almeno contro il furgone, avrà sparato, no? Ecco. Lei ha notato dei movimenti dentro il furgone?
Giancarlo Lotti: Mah, dentro non ho visto niente, perché c’era il vetro… per l’appunto il vetro gl’era opaco. Quel vetro metà, sicché non un si vede tanto bene dentro…
Avvocato Mazzeo: Ho capito.
Giancarlo Lotti: … se s’enno, o no. Questo…
Avvocato Mazzeo: Non ha notato movimenti. Ecco, ha sentito niente però?
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Mazzeo: Durante tutta l’azione di sparo, prima lei, poi Pacciani, ha sentito niente dentro al furgone?
Giancarlo Lotti: Quando ho cosato io no, non ho sentito niente.
Avvocato Mazzeo: E dopo? Quando l’ha presa in mano Pacciani?
Giancarlo Lotti: Quando gl’ha sparato lui si sarà sentito qualche cosa, ma con gli spari non si sente mica bene, se gl’abbiano gridato o lamentato.
Avvocato Mazzeo: Allora, io le contesto che, a pagina 48 del I volume, primo fascicolo dell’incidente probatorio, a domanda del Pubblico Ministero: “Ma dentro cosa succedeva? Qualcuno gridava, o erano subito morti?” Lei ha risposto: “Si sentiva dei lamenti”. Qui era più sicuro.
Giancarlo Lotti: Avrò sentito dei lamenti, ma proprio preciso non credo.
Avvocato Mazzeo: Va be’, comunque, ho fatto la contestazione. Ecco, un’altra domanda sempre sul modo come lei ha sparato. Lei per sparare, in quegli attimi lì quando Pacciani le mise la pistola in mano, è stato in piedi normale?
Giancarlo Lotti: Son rimasto lì fermo come un coso…
Avvocato Mazzeo: Cioè, non è che si è alzato sulla punta dei piedi, o si è abbassato sulle ginocchia?
Giancarlo Lotti: No, no.
Avvocato Mazzeo: No.
Giancarlo Lotti: Son rimasto lì… non so quante, un pochino. Perché ero rimasto un po’… un po’ bloccato insomma.
Avvocato Mazzeo: Sì, sì, ho capito, in piedi normale. Ecco, ma quando ha tirato il grilletto, no? Il sobbalzo, lo scatto nella mano della pistola l’ha sentito quello?
Giancarlo Lotti: Qualche colpo l’ho sentito: uno o due.
Avvocato Mazzeo: Ascolti Lotti, mi spiego. Qualunque pistola, anche una di piccolo calibro, se uno impugna – come dice lei – con una mano sola, così no?
Giancarlo Lotti: Eh.
Avvocato Mazzeo: Non c’è versi, sparando fa un po’ di rinculo, si chiama, ha capito? Quindi le volevo chiedere se ha ricordo di questo effetto.
Giancarlo Lotti: Non lo so, può anche darsi. Non lo so, non son sicuro.
Avvocato Mazzeo: Tant’è vero che la prima cosa che insegnano, in qualunque poligono di tiro, quando ci va un principiante, è che va presa così, per evitare il rinculo.
P.M.: Forse la 22 non è come dice lei.
Avvocato Mazzeo: Ma io faccio notare questo. E chiedevo, appunto, se, avendola impugnata soltanto con una mano…
P.M.: (voce fuori microfono)
Presidente: … di sapere se ha quell’effetto…
Avvocato Mazzeo: Se ha sentito l’effetto del rinculo oppure no. È una domanda.
P.M.: Ha detto di no, perché la 22…
Avvocato Mazzeo: Ha detto di no, ha detto che non l’ha sentito anche se l’ha impugnata.
P.M.: Perché la 22 non lo fa.
Avvocato Mazzeo: Va be’, quello si vedrà.
P.M.: E si vedrà.
Avvocato Mazzeo: Sì. La 7 e 65 lo fa, perché c’ho lo io. Quindi, non vedo perché non lo deve far la 22. Allora, ecco, il Pacciani, no?, quando prosegui poi l’azione di sparo, cioè, le levò la pistola di mano. Perché lei dice che, probabilmente, era scarso,… vedeva che non … E continuò a sparare lui, no?, ha detto.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Mazzeo: Lei notò se il Pacciani si sollevava sulla punta dei piedi, oppure si abbassava sulle ginocchia, mentre sparava? Oppure era normale anche lui?
Giancarlo Lotti: Ma gliel’ho detto di già. Io rimasi lì come bloccato, un so mica come l’andette a finir dopo.
Presidente: Lui rimase dalla parte della strada e loro…
Giancarlo Lotti: No, no alla strada. Io rimasi dalla parte di qua.
Presidente: Si capisce.
Giancarlo Lotti: Lui dalla parte di qua. Dalla parte di qua, gli è di là. Lui, rimase dalla parte di qua.
Presidente: La parte di qua…
Giancarlo Lotti: Sì…
Presidente: … il furgone, quello che dava verso la strada. Via, sennò non è che…
Giancarlo Lotti: … questo fermo così, come un coso.
Avvocato Mazzeo: Ecco, va be’. Ma, dunque, prima stavate uno accanto all’altro, no?, e guardavate tutti e due il furgone. Infatti, gli ha messo la pistola in mano. Poi, gli ha levato la pistola di mano ed è andato dalla parte di là. Dove è andato? Dalla parte opposta del furgone?
Giancarlo Lotti: Dalla parte in do7 c’è il volano, dalla parte di là.
Avvocato Mazzeo: La parte dove c’è il volano è la parte davanti, Lotti.
Presidente: Voleva dir la parte…
Giancarlo Lotti: Ho detto dalla parte di là.
Presidente: La parte sinistra.
Giancarlo Lotti: Dalla parte opposta.
Presidente: Dalla parte opposta.
Giancarlo Lotti: Da una parte c’è il volano, e a metà c’è in do’ gli ha…
Avvocato Mazzeo: E va be’, ma lei che ha fatto? E’ rimasto sempre fermo dov’era? Correva il rischio di essere colpito a sua volta.
Giancarlo Lotti: E mi sarò spostato. Ora, come a ri… Io…
Avvocato Mazzeo: Ma, non ho capito…
Giancarlo Lotti: … mi sarò spostato di sicuro.
Avvocato Mazzeo: … è lì dall’altra parte, scusi. Va be’. E il Vanni dov’era, in quel momento? Cioè, durante quest’azione di sparo, il Vanni dov’era?
Giancarlo Lotti: Mah, sul momento unn’ho visto per bene in do’ l’era. Perché, a quel punto lì, mi sono spostato un pochino più su; poi, non ho visto più nulla.
Avvocato Mazzeo: Ecco, ma non l’ha visto il Vanni in quel momento? E quand’è che comincia a vedere il Vanni lì, a Giogoli?
Giancarlo Lotti: Dalla parte di là, dalla parte di là di’ coso. Ma dopo, poi, mentre mi sono spostato e sono andato su. Poi, Pacciani si è rivolto da quest’altra parte e gli ha visto anda’ via, ha visto allontanarmi.
Avvocato Mazzeo: Sì.
Giancarlo Lotti: Su, verso la macchina. M’ha detto: ‘te, tu stai qui’. Ma i’ che devo sta’ qui? Piano piano, dopo, dopo gli hanno aperto lo sportello e gli hanno visto che gli eran du’ omini.
Avvocato Mazzeo: Ecco, ma vide se il Vanni impugnava il coltello?
Giancarlo Lotti: Sì, l’aveva, in quel momento lì, sì. Però, quando gli hanno aperto il coso e gli hanno visto du’ omini, quell’altro si incominciò a arrabbiare, e allora io cominciai a allontanarmi.
Avvocato Mazzeo: Ho capito.
Giancarlo Lotti: Perché un lo so mica i’ che voleva far dopo.
Avvocato Mazzeo: Ecco, ma quando Pietro aprì lo sportello, sparò altri colpi?
Giancarlo Lotti: No, in quel momento lì non ho sentito dei colpi. Li ho sentiti quando gli è andato dalla parte opposta.
Avvocato Mazzeo: Poi non ha più sparato?
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Mazzeo: No, sa perché glielo dico? Perché sotto il sedile anteriore sono stati trovati due bossoli. Sicché, anche dentro sono stati sparati dei colpi.
Giancarlo Lotti: Io mi sono allontanato.
Avvocato Mazzeo: Va be’, quindi non è impossibile, che siano stati sparati dei colpi da dentro.
Giancarlo Lotti: Mah, io li ho visti sparare dalla parte di fuori.
Avvocato Mazzeo: Sì, ho capito. Lei dice che, quando aprì lo sportello, non furono sparati colpi. E io le contesto questa circostanza, che è oggettiva insomma, ecco.

Avvocato Mazzeo: Senta, quanto è alto lei, scusi?
Giancarlo Lotti: Perché?
Avvocato Mazzeo: Mah, perché vorrei sapere quanto è alto.
Giancarlo Lotti: Sono un metro e 78.
Presidente: C’è anche l’incidente probatorio, eh.
Avvocato Mazzeo: Sì. Però lui nell’incidente probatorio, Presidente, precisamente… ora lo rileggiamo, a pagina 63-64 del volume III, dichiara così. E la circostanza mi permette di sottolineare proprio a lei, Presidente, è molto importante, lei saprà, lo sa anche il Pubblico Ministero che era Pubblico Ministero al processo Pacciani: fu fatto un esperimento, al dibattimento, per stabilire l’altezza del Pacciani. E, dunque, lui ha dichiarato, il Lotti, a pagina 64 dice: “Sui documenti c’è un metro e 78. Non lo so se hanno sbagliato quelli, quando sono andato alla visita. Non lo so”. Ecco, quindi, poi dice: “C’ho un’età, quindi può anche darsi che sia cambiata”. Dice: “Insomma, scalzo, quando ero alla visita militare, ero un metro e 78”.
Giancarlo Lotti: … unn’ero, perché se uno gli è un metro e 78, un sarà…
Avvocato Mazzeo: Ecco, no, io voglio sapere quanto è alto ora, lei. Se lo sa.
Giancarlo Lotti: Se son stato sempre un metro e 78, perché devo abbassarsi? Non lo so.
Avvocato Mazzeo: Va be’, chiederei un accertamento, Presidente, su questo. La circostanza è evidente…
Giancarlo Lotti: Mah, nell’invecchiare uno può darsi si…
Avvocato Mazzeo: … che è rilevante. In quanto, anche per la completezza di informazione dei Giudici non togati, uno dei pochi dati oggettivi del fatto di Giogoli è che, tutti i colpi sparati contro il furgone, si trovano a un’altezza che va da 137 a 140 centimetri da terra. Quindi, in pratica, a un’altezza costante da terra. Siccome Pacciani, se non mi sbaglio, è alto 1 metro e 64 – lo sa il dottor Canessa meglio di me -, e lei continua a dire che è alto un metro e 78. Questo passaggio di pistola, stride un po’. Quindi, sulla rilevanza della circostanza, mi pare…
Presidente: Avvocato, questa è discussione, eh?
Avvocato Mazzeo: Discussione. No, però mi permetto di sottolineare, senza entrare nel merito, Presidente, che, analogo accertamento è stato fatto durante il processo Pacciani. Poi, naturalmente, riterrà la Corte se è importante o meno.
Avvocato Bertini: Presidente, mi permetto di ricordare che, quando depose in quest’aula la dottoressa Cucurnia, disse anche appunto che un vetro del furgone era andato in frantumi.
Presidente: Sì sì.
Avvocato Bertini: … era all’altezza del proiettile che l’aveva colpito, perché il vetro non c’era più.
Presidente: Bene.
Avvocato Mazzeo: Va be’, qui dovrei fare la discussione. Però credo che agli atti della causa ci sia la perizia disposta dalla Procura della Repubblica di Firenze.
Presidente: Avvocato, allora, però, andiamo avanti con 1’interrogatorio.
Avvocato Mazzeo: No, se non ci fosse, ne chiedo l’acquisizione – e la produco io – della perizia criminologica del professor Francesco De Fazio, Gagliani e Luberto, sui delitti fino al 29 luglio dell’84. Quindi, compreso Giogoli. E disposta dalla Procura della Repubblica di Firenze. Dove si dice, ecco, quello – in modo molto più specifico e scientifico – quello che sto accennando qui. Questo dico per supportare la mia richiesta, sulla quale insisto, di accertamento circa l’altezza del Lotti.
Presidente: Comunque, ammesso anche che sia qualche centimetro più basso ora, non era certo nell’83.
Avvocato Mazzeo: Prego, Presidente? Scusi?
Presidente: Va riferita, l’altezza, all’83, non ad oggi.
Avvocato Mazzeo: Oh, io ribadisco la richiesta. Poi, la Corte, riterrà di accoglierla o meno. Io faccio formale richiesta di accertamento dell’altezza di questo signore, con riferimento alla dinamica del fatto così come lui l’ha riportato. Poi, la Corte si pronuncerà o motiverà, ecco.
Presidente: Ora andiamo avanti.
P.M.: Se è una richiesta formale, poi vorrei io dire qualche cosa…
Avvocato Mazzeo: Naturalmente.
Presidente: No no, ora, ora andiamo…
P.M.: Perché viene fatta una richiesta nel corso di un esame.
Presidente: Sì sì, va bene.
P.M.: A me va benissimo anche dopo, eh?, non c’è problema, Presidente. Come ritiene lei.
Presidente: Va bene, si esprima pure, a questo punto.
P.M.: Sì, Presidente.
Presidente: … con le istanze.
P.M.: Vorrei…
Presidente: … per far l’esame. Andiamo.
P.M.: Se è istanza, allora, vorrei che fosse completo il dato che viene posto all’attenzione della Corte, sicuro che la Corte conosce gli atti o, comunque, in qualsiasi momento può verificare ciò che dico. Vi viene fatto presente che, nel dibattimento a carico di Pacciani, è stato acquisito l’elaborato dei professori De Fazio, Luberto, eccetera, relativo alla presunta altezza dello sparatore. Voglio far presente – vorrei che la Corte andasse a controllare quei verbali che sono stati forniti – che, nel corso del dibattimento, i professori De Fazio e colleghi fecero presente di come quella misurazione che loro avevano fatto difettava di conoscenze circa l’esatto punto in cui si trovava il furgone. E ci spiegarono come era una misurazione che sarebbe andata bene, nel caso in cui loro avessero avuto la certezza che il furgone era in piano. In quella sede, il professor De Fazio spiegò come quell’indicazione era un’indicazione purtroppo aleatoria; e spiegò perché l’avevano data. Quindi vorrei che la Corte, nel valutare l’ammissione o meno di questo accertamento richiesto, tenesse presente che non ci si può, in questo momento, fondare su quell’accertamento che era nelle carte, perché in dibattimento fu spiegato come era il problema dell’altezza. Giustamente lei, Presidente, ha fatto presente che la dottoressa Cucurnia ci ha ricordato a tutti che c’era un vetro rotto, ed esattamente dalla parte in cui ha sparato il Lotti. Così come lui dice. Tutto questo per dire che ci sono dati più che sufficienti perché la Corte possa valutare le dichiarazioni del Lotti, al di là di un esame ulteriore sulla sua altezza. Quindi, mi oppongo.
Presidente: Bene. La Corte si riserva di provvedere su quest’istanza, avvocato.
Avvocato Mazzeo: Sì.
Presidente: Prego, se vuol continuare l’esame.
Avvocato Mazzeo: Sì. Ecco, prima di andare a Giogoli, Pacciani e Vanni le dissero che avevano intenzione… dice, per fare un lavoretto e basta, oppure specificarono anche che il lavoretto consisteva nello staccare le parti della donna, eccetera, eccetera?
Giancarlo Lotti: Questo, un me l’hanno detto, lì. Quello di Giogoli?
Avvocato Mazzeo: Sì.
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Mazzeo: Le dissero solo: ‘si va a fare un lavoretto’. Ecco, no, perché pare invece – e qui le faccio una contestazione – che lei lo sapesse, invece, quello che avevano intenzione di fare.
Giancarlo Lotti: Sì, me l’avevan detto innanzi qualche giorno.
Avvocato Mazzeo: Cosa gli avevano detto?
Giancarlo Lotti: Che dovevano anda’ in questo posto.
Avvocato Mazzeo: No no, dico, che avevano intenzione di fare le escissioni, che avevano intenzione di staccare le parti della donna, pare che lei lo sapesse da prima di andare a Giogoli.
Giancarlo Lotti: Sì, quello che facevano dopo. Ma lì, se gli eran du’ omini, come facevano?
Avvocato Mazzeo: No, lei mi deve dire, dunque no, me l’ha già detto. Glielo ripeto, perché poi le faccio una contestazione e le leggo quello che ha già dichiarato. Lei ha detto…
Giancarlo Lotti: Perché deve far la contestazione, se ho detto…
Avvocato Mazzeo: Eh, perché lei ha già fatto una dichiarazione. Ora gliela leggo. Allora, lei ha detto che non sapeva che andavano a fare le escissioni. Glielo ripeto di nuovo: lei non lo sapeva che andavano non solo a uccidere, ma a tagliare le parti della donna? Lo sapeva o non lo sapeva?
Giancarlo Lotti: Eh?
Avvocato Mazzeo: Lo sapeva o non lo sapeva?
Giancarlo Lotti: Sì, lo sapevo, sì.
Avvocato Mazzeo: Lo sapeva da prima?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Mazzeo: Però, un minuto fa ha detto che non lo sapeva.
Giancarlo Lotti: No, l’avevo spiegato pare…
Avvocato Mazzeo: Ah, sì?
Giancarlo Lotti: L’avevo spiegato parecchie volte, anche quegli altri giorni.
Avvocato Mazzeo: Ma lo sapeva o non lo sapeva?
Presidente: E gli ha detto che…
Avvocato Mazzeo: Non si capisce niente!
Presidente: … sapeva, lo sapeva…
Avvocato Mazzeo: Prima dice non lo sapeva, poi dice lo sapeva.
(voci sovrapposte)
Giancarlo Lotti: Gli è quattro giorni che sto qui a parlare…
Presidente: Scusi, eh? Scusi, Lotti, per cortesia. Si fa una domanda, se la cosa non torna, può contestare. Ma una volta che ha avuto la risposta, non può farlo tornare indietro.
Avvocato Mazzeo: Allora, guardi, io le contesto che, a pagina 6 del volume II dell’incidente probatorio, a domanda dell’avvocato Colao, parte civile, lei dice su quest’argomento, dice: “Vorrei chiederle dell’83, dell’omicidio dell’83. Vorrei chiederle, si arrabbiarono quando videro che erano due uomini? Chi si arrabbio?”. E lei risponde: “Si arrabbiò uno, un certo Pietro Pacciani”. “Allora non fu il Vanni ad arrabbiarsi?”. “No, era Pietro”. “E perché si arrabbiò?”. “Perché?”, dice lei. “Si arrabbiò, vide che erano due uomini invece che un uomo e una donna”.
P.M.: Dov’è la contestazione?
Presidente: … l’ha sempre detto.
Avvocato Mazzeo: Mi lasci finire di leggere, perbacco, Pubblico Ministero! Sto leggendo un verbale, mi blocca a mezzo verbale, mi blocca.
P.M.: O stia calmo, stia calmo!
Avvocato Mazzeo: Non abbia questo tono, guardi.
P.M.: Sì, ma io ce l’ho…
Avvocato Mazzeo: Proprio si addice poco a un’aula di giustizia, questo ‘stia calmo, stia calmo’, eh.
P.M.: (voce fuori microfono)
Avvocato Mazzeo: Se lei mi lascia finire di leggere il verbale, dopo potrà fare le opposizioni che vuole. Ma come fa a sapere quello che sto leggendo, scusi?
Presidente: Allora, legga la parte che interessa.
Avvocato Mazzeo: Ma la sto leggendo, Presidente.
P.M.: No, ha letto una parte che l’imputato Lotti aveva già…
Presidente: L’ha sempre detto, andiamo.
P.M.: Quindi è sempre la stessa cosa. Quindi, la mia contestazione, almeno fino a questo punto, Presidente, la…
Avvocato Mazzeo: Ripeto, io non ho letto…
Presidente: Leggiamo quello che vuol sapere.
Avvocato Mazzeo: La vuol fare prima o dopo, la contestazione, Pubblico Ministero?
Presidente: Senta, intanto non è consentito parlare e becchettarvi come…
Avvocato Mazzeo: Eh, ma lo dico.
Presidente: … per cortesia.
Avvocato Mazzeo: Guardi, io stavo facendo il mio controesame, Presidente. Che è disciplinato da alcuni articoli del Codice di procedura, che lei conosce meglio di me.
Presidente: Io ho l’impressione, a volte, che le norme del Codice si mettano un po’ sotto i piedi.
Avvocato Mazzeo: Ma guardi che il 499 e il 506 dicono delle cose chiarissime.
Presidente: Andiamo, andiamo.
Avvocato Mazzeo: Prima mi fa finire di parlare, e poi, se ha da fare le opposizioni, le fa.
Presidente: Bene. Andiamo avanti.

Avvocato Mazzeo: Guardi che è proprio preciso. Quello che stavo per dire, guardi, dice, avvocato Colao, e dopo dice: “Si arrabbiò un certo Pietro Pacciani”. Poi dice l’avvocato Colao: “Perché non potettero staccare le parti della donna?” E lui risponde: “Sì, se sono due uomini…”. Avvocato Colao: “Il Vanni era pronto a tagliare?”; Giancarlo Lotti: “Sì, entrarono in macchina, ma videro che erano due uomini che facevano…”. Il Giudice: “Lì vide il Vanni con un coltello…”, eccola qui. Quindi…
Avvocato: Dov’è il contrasto?
Avvocato Mazzeo: … mi pare di…
Avvocato: Dov’è il contrasto?
(voci sovrapposte)
Avvocato Mazzeo: … che lui sapeva già quello che andavano a fare quando…
(voci sovrapposte)
Avvocato Mazzeo: … non quello che andavano a fare nel senso che andavano a uccidere, un lavoretto in generale.
Presidente: Questa è interpretazione sua. Questa è interpretazione sua. Lui ha detto che sapeva che andavano a fare il taglio…
Avvocato Mazzeo: Ma c’è scritto qui: “Perché non potettero staccare le parti della donna”.
Presidente: Ma lo dice ora, Dio bono! Lo dice ora.
Avvocato Mazzeo: L’ha detto nell’incidente probatorio.
Presidente: Ma l’incidente probatorio, se al dibattimento dice qualche cosa, dobbiamo prendere atto…
Avvocato Mazzeo: E non sta ridicendo… Presidente, questo forse può essere parere di interpretazione, però mostra di sapere… vi faccio rilevare che l’imputato mostra di sapere in quella circostanza, che non andavano semplicemente a uccidere; bensì anche a staccare le parti della donna, da come ha risposto all’avvocato Colao.
Presidente: Ora ha detto di sì.
Avvocato Mazzeo: No, ora ha detto che non glielo dissero prima di Giogoli che andava a fare anche quel lavoretto…
Presidente: E va beh, allora vediamo le trascrizioni…
P.M.: Si legga la trascrizione, perché l’ha detto ora.
Presidente: Allora, a questo punto Lotti, lei sapeva…
Giancarlo Lotti: Sapevo, sì.
Presidente: … che andava a prendere i seni e le vagine di queste donne qui?
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Lasci stare se lì c’era il maschio o non maschio. Quando è andato a far quel delitto, lo scopo era quello?
Giancarlo Lotti: L’era quello.
Presidente: Oh, Dio bono!
Avvocato Mazzeo: No, sa perché Presidente? Perché, visto che la risposta del Lotti ora è questa…
Presidente: E va beh, allora lei continua a dire… allora che devo fare?
Avvocato Mazzeo: Le faccio un’altra contestazione.
Giancarlo Lotti: Presidente scusi, posso fare una domanda?
Presidente: Dica.
Giancarlo Lotti: Perché io c’ho freddo alle gambe, un so se gl’è acceso i’ coso…
Presidente: No, no. È tutto spento. Antonio, è tutto spento?
Giancarlo Lotti: No, perché…
Presidente: È tutto spento, è tutto spento.
Giancarlo Lotti: Mi dà noia, sento i’ freddo alle gambe e mi dà noia. Poi sto così, un lo so…
Presidente: Io la coperta non ce l’ho per fargliela mettere sulle gambe, non lo so che devo fare.
Giancarlo Lotti: Senta un momento, si può avere un pochin d’acqua perché…
Presidente: Sì, sì. Magari un po’ d’acqua, sì.
(voce fuori microfono)
Presidente: Come?
(voce fuori microfono)
Presidente: Facciamogli un po’ di caldo, sì.
Giancarlo Lotti: No, ma dicevo l’è tutta insieme, tutta…
Presidente: Lui sente freddo.
Giancarlo Lotti: Perché mi diaccia le gambe, sennò…
Presidente: Accendiamo un po’ di… Prego, avvocato.
Avvocato Mazzeo: Presidente, io contesto, con riferimento all’ultima risposta data dal Lotti, cioè a dire che in occasione dell’omicidio di Giogoli, lui ora ha ricambiato versione, dice: “Io sapevo non solo che andavano a fare dei lavoretti, ma sapevo anche che questo lavoretto in particolare consisteva nelle escissioni”. È vero, siamo d’accordo su questo?
Presidente: … la stessa cosa.
Avvocato Mazzeo: Siamo tutti d’accordo? Benissimo. Allora io contesto che, a pagina 36 del I volume dell’incidente probatorio, a domanda del Pubblico Ministero immediatamente dopo il fatto di Baccaiano – quindi anteriore a Giogoli di un anno, dell’82 – il Pubblico Ministero chiede: “Perché facevano queste cose?” Risposta del Lotti: “Questo non me l’hanno spiegato bene”. E siamo a dopo Baccaiano. Basta. Vado avanti. Eh?
P.M.: Lo scopo, lo scopo.
Presidente: Vada avanti, vada avanti.
Avvocato: (voce fuori microfono)
Avvocato Mazzeo: No, no. Allora gliela leggo tutta, via, e siamo alle solite. Dunque, non c’è problema. “Parlava ancora con Vanni?” “No, i primi giorni non ho parlato niente io”.
P.M.: “Poi?” “Poi non è che abbia parlato subito del fatto. Il fatto era che, a Baccaiano, come sanno tutti, non ci furono escissioni; a differenza da Baccaiano…”
Presidente: Non ci furono escissioni perché l’episodio avvenne in quei termini lì.
Avvocato Mazzeo: Allora…
Presidente: Che sappiamo.
Avvocato Mazzeo: “No, poi non è che abbiamo parlato subito del fatto”. “E dopo quando ne ha parlato?” “Dopo la settimana, qualcosa di più”. “E cosa gli disse?” “Dissi del fatto di quel coso lì”. “Perché facevano queste cose?” “Questo non me l’hanno spiegato bene. Queste cose a Baccaiano era uccidere e basta. Perché questo è il punto”.
Avvocato: (voce fuori microfono)
Presidente: Allora torniamo a Baccaiano? Facciamo le domande su Baccaiano?
Avvocato Mazzeo: No, no. Non la faccio su Baccaiano. Rilevo questa contraddizione. Se poi alla Corte non servirà la contraddizione, questo sarà materia di discussione finale.
Presidente: Ma no, non è che non serve; non serve che noi prendiamo atto di quello che ha dichiarato oggi. Lei torna sempre indietro, torna indietro. Che devo fare? Allora, ha sentito: a Baccaiano, lo scopo di Baccaiano, qual era?
Giancarlo Lotti: Gl’è quello che dovevo entra’ con loro insieme, così…
Presidente: No, no.
Giancarlo Lotti: Sennò lo spiego io per bene.
Presidente: No, no. La domanda è questa, no quel che doveva far lei.
Giancarlo Lotti: No.
Presidente: Perché andaste a Baccaiano? Andaste anche lì per togliere il petto, che so io, seno e compagnia o no?
Giancarlo Lotti: Quello come m’hanno parlato loro, gl’era quello scopo lì.
Presidente: Sempre quello scopo lì. Lei lo sapeva questo?
Giancarlo Lotti: Ma, me l’avevan citato però io lì per lì…
Presidente: Non ci credeva.
Giancarlo Lotti: … un cosavo, un mi riesciva, un mi orizzontavo tanto bene…
Presidente: Senta, e quando gliel’hanno spiegato questo a lei, prima di Baccaiano o prima degli altri delitti?
Giancarlo Lotti: Prima, sempre il giorno innanzi mi parlavan di queste cose. Però, io l’ero all’oscuro di tutto da i’ principio sicché…
Presidente: Bene. Andiamo avanti con altre domande non su questo punto perché vedo che…
Avvocato Mazzeo: Certo Presidente. Passo subito a Vicchio allora.
Presidente: Sì.
Avvocato Mazzeo: Alcune piccole precisazioni su alcune dichiarazioni che ha già fatto. Ecco, qundo Pacciani cominciò a sparare – a Vicchio eh, la pandina celeste, c’ha presente? -quando Pacciani cominciò a sparare contro i due ragazzi che si trovavano in macchina, il Vanni dov’era? Se lo ricorda?
Giancarlo Lotti: Dalla parte opposta.
Avvocato Mazzeo: Dalla parte opposta? Rispetto a Pacciani?
Giancarlo Lotti: No, mica di fronte, sennò gli sparava. . .
Avvocato Mazzeo: Appunto, questo voglio sapere. Dalla parte opposta cosa intende, scusi, per la parte opposta?
Giancarlo Lotti: Proprio i’ dietro della macchina.
Avvocato Mazzeo: Un po’ più indietro del Pacciani, diciamo.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Mazzeo: Perché lei ha detto, nell’udienza del 3 dicembre, che Vanni era fermo alla macchina. Ha dato una risposta così. Io però non ho capito a quale macchina era fermo. Perché ci sono tre macchine in questa situazione: la macchina sua…
Giancarlo Lotti: No. Aspetti. La macchina mia un era lì.
Avvocato Mazzeo: Che era sulla strada.
Giancarlo Lotti: Sulla piazzola, intendiamoci.
Avvocato Mazzeo: D’accordo. Sulla strada. Poi c’era la macchina del Pacciani, d’accordo?
Giancarlo Lotti: Che era di fronte alla macchina.
Avvocato Mazzeo: Ecco. Più quella dei ragazzi.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Mazzeo: Giusto? Allora, quando lei dice che il Vanni era fermo alla macchina, a quale macchina si riferisce?
Giancarlo Lotti: La macchina per così l’era… che c’è i’ bosco che va su. E i fari guardavano…
Avvocato Mazzeo: No, fermo alla macchina sarà stata una di queste due: o quella del Pacciani o quella dei ragazzi. Basta solo che…
Giancarlo Lotti: Ma se gli spiego come l’è composta la macchina ferma, sennò un si può mai spiegare…
Avvocato Mazzeo: Me lo spieghi, me lo spieghi.
Giancarlo Lotti: La macchina dei due, la macchina celeste di questi due ragazzi, il maschio e la femmina insomma, era vorta per così, non per così; per così verso i’ coso, la piazzola e c’è i’ boschetto. E quell’altra si messe quasi di fronte, non proprio accanto, sennò come faceva a cosare…
Presidente: Si mise avanti.
Giancarlo Lotti: Un pochino più distante, però loro un ce la facevano a sortire, sicché 1’erano come bloccati.
Avvocato Mazzeo: Quello l’ho capito, che erano bloccati. Io volevo sapere una cosa molto più piccina, cioè: il Vanni era più vicino alla macchina del Pacciani o alla macchina dei ragazzi?
Giancarlo Lotti: No, alla macchina sua, di…
Giancarlo Lotti: Del Pacciani.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Mazzeo: Oh.

Avvocato Mazzeo: Allora, e in che modo fu uccisa la povera Pia Rontini?
Giancarlo Lotti: Gli sparonno, un lo so quanti colpi gli sparonno. Aspetti un momento.
Avvocato Mazzeo: Si diceva, no, lui gli sparò alla povera Pia Rontini. Cos’è una risposta questa? Cioè, lei mi sta dicendo che la uccise sparandole con la pistola?
Presidente: Facciamo parlare, si è fermato perché ha bevuto; quindi non ha parlato proprio.
Giancarlo Lotti: Io, lì, quando gl’hanno sparato, io gl’ero un pochino distante, insomma non proprio lì accosto a loro; un pochino distante, quattro o cinque metri i’ massimo. E ho sentito sparare. Però colpi un so quanti n’hanno sparati.
Avvocato Mazzeo: No, la domanda era diversa. Io volevo sapere se lei è in grado di dire come fu uccisa la ragazza.
Giancarlo Lotti: Dalla parte dello sportello.
Avvocato Mazzeo: No, no. Con che sistema fu uccisa.
Giancarlo Lotti: Come con che sistema?
Avvocato Mazzeo: Con la pistola, col coltello, che ne so, con qualche altro sistema. In che modo fu uccisa.
Giancarlo Lotti: Da principio con la pistola.
Avvocato Mazzeo: Non è che uno l’ammazzano da principio. Cioè, 1’amma…
Presidente: Faccia la domanda un poco diversa, scusi avvocato.
Avvocato Mazzeo: Dica.
Presidente: Lei, dopo che son stati spari, la ragazza fuori, l’ha vista la ragazza, si è avvicinato alla ragazza?
Giancarlo Lotti: No, io no.
Presidente: Non si è avvicinato mai alla ragazza?
Giancarlo Lotti: No, no.
Avvocato Mazzeo: No perché…
Giancarlo Lotti: Io un c’andavo vicino perché…
Avvocato Mazzeo: … lei, nell’incidente probatorio – e faccio contestazione – a pagina 28-29 del secondo fascicolo, a domanda dell’avvocato Santoni Franchetti, dice: “Quindi questa persona si avvicina, viene scoperta, torna in macchina, prende la pistola?” “Sì”. Poi dice: “Si avvicina.. . ” Ecco: “L’uomo sparò anche alla donna prima che il Vanni…?” E lei risponde: “No, sparò all’uomo e basta”. L’avvocato Franchetti: “Sparò all’uomo e basta. E alla donna quando spararono?” “No,” insiste lei con molta sicurezza “la donna la portarono fuori”.
Giancarlo Lotti: … l’ha visto anche lei, l’ha preso.
Avvocato Mazzeo: L’avvocato dice: “E le spararono dopo?”. E lei insiste ancora, il terzo no: “No! Cominciò col coltello a tagliare, non so…”. Avvocato Franchetti: “Quindi lei non si ricorda se spararono alla donna?”. Quarto no: “No, alla donna no”. E siamo a cinque. Domanda finale dell’avvocato Franchetti: “Quindi la uccisero col coltello?”. Risposta sua: “Sì”.
Presidente: Va bene, e questo lo dice lui.
Avvocato Mazzeo: Faccio contestazione.
Presidente: Sì, bene.
Avvocato Mazzeo: E andiamo avanti. Ecco, quando lei vide…
Giancarlo Lotti: No, aspetti un momento.
Avvocato Mazzeo: Mi dica.
Giancarlo Lotti: Cioè lei l’ha de… Quando gli hanno sparato da principio, e gli hanno, e io credo che l’abbin colpita bene anche lei. Unn’è che io dica: e poi l’hanno tirata fuori, anche.
Avvocato Mazzeo: Eh, lo so, ma quello che c’è scritto.
Giancarlo Lotti: Un l’hanno mica cosata dentro, la donna. Un l’ho spiegato dieci volte?
P.M.: L’ha sempre detto.
Presidente: Ma io posso…
Avvocato Mazzeo: Ha detto cinque no, ha detto. Va be’, comunque questo sarà poi…
Presidente: No, l’ha…
P.M.: Scusi, l’ha anche chiesto. La domanda è: “Se lo ricorda? L’ha capito? L’ha capito?”. “No”. Quindi non è che ha detto ‘non lo so, io non l’ho visto, non lo so’. “No”.
Avvocato Mazzeo: Ora, c’è un limite anche al…
Giancarlo Lotti: Quando la tiranno fuori lì…
P.M.: È lì il verbale, eh…
Avvocato Mazzeo: No, e appunto, meno male che è scritto. Quindi…
P.M.: Meno male.
Avvocato Mazzeo: “Alla donna, no”“Quindi la uccisero col coltello?”. “Sì”. Oh, ora, voglio dire, la lingua italiana sarà uguale per tutti. Comunque sia…
P.M.: E infatti, e infatti è stata uccisa col coltello, appena…
(voci sovrapposte)
Giancarlo Lotti: Io ho detto…
Presidente: … anche perché, perché lui…
Avvocato Mazzeo: Alla donna non gli spararono…
Presidente: … col coltello.
Avvocato Mazzeo: Presidente, poi questo sarà materia di discussione. Lui, faccio notare che ho fatto una contestazione, che dice per quattro volte che alla donna non gli spararono.
Giancarlo Lotti: No, no. Ma, dico, lei la un si spiega bene. Io mi sono spiegato.
Avvocato Mazzeo: Ma io ho letto, non è che mi sono spiegato, io ho letto quello che lei ha dichiarato prima. È lei che non si spiega bene.
Giancarlo Lotti: No, no…
Presidente: Lotti, Lotti, cosa vuol dire su questo punto?
Giancarlo Lotti: No, insomma…
Avvocato Mazzeo: “No, sparò all’uomo e basta” che vuol dire, scusi?
Giancarlo Lotti: “No, sparò all’uomo e basta”.
Presidente: Facciamolo parlare.
Avvocato Mazzeo: “No, la donna no, la spararono dopo. No”.
Presidente: La domanda, la domanda. . .
Avvocato Mazzeo: Non lo so, io.
Presidente: … si legge una volta e basta.
Avvocato Mazzeo: Ma guardi che io avevo finito e stavo andando avanti, Presidente. C’è stato qualcuno che mi ha interrotto e ha detto ‘no, ma lui veramente…
Presidente: Ho capito, ho capito. Però, però lei ha una forma di complesso, non lo so, scusi se l’ho detto.
Avvocato Mazzeo: Il complesso: è interessante questo.
Presidente: E allora, scusi…
Avvocato Mazzeo: Scusi, quale sarebbe il mio complesso…
Presidente: … facciamolo parlare.
Avvocato Bertini: Presidente, scusi, poi…
Presidente: Facciamolo parlare.
Avvocato Bertini: Presidente, su questo punto il Lotti ha già risposto almeno dieci volte. Ha già de…
Presidente: Ma lo so che ha risposto sempre…
Avvocato Bertini: Su come fu uccisa la ragazza.
Presidente: … la domanda.
P.M.: (voce fuori microfono)
Presidente: Lotti, lei voleva dire qualche cosa a proposito? Cosa voleva dire a proposito di questo?
Giancarlo Lotti: Quello che ho detto sempre: che gli hanno sparato. Non come dice l’avvocato, che gli hanno sparato, anche dopo.
Avvocato Mazzeo: Io lo dico?
Giancarlo Lotti: Questo no, l’ho già detto. Ecco.
Presidente: Insomma, questa è la sua…
(voci sovrapposte)
Giancarlo Lotti: Gli hanno sparato e hanno preso anche lei.
P.M.: Hanno preso anche lei.
Giancarlo Lotti: Però, io non son mica sicuro se l’ha presa per bene o no. Perché non sono mica andato allo sportello, lì.
P.M.: L’ha sempre detto.
Giancarlo Lotti: Io non mi sono spiegato…
Presidente: Scusi, Pubblico Ministero, lasciamo stare se l’ha sempre detto o non l’ha sempre detto, va bene? Prego, avvocato.
Avvocato Filastò: Non sembrerebbe. L’avvocato Mazzeo ha fatto una contestazione, non ha fatto mica una domanda.
Avvocato Mazzeo: Bah, diventa una palude qui.
Avvocato Filastò: È nel suo diritto farla.
Avvocato Mazzeo: Mi si dice che sono anche complessato, perché faccio le contestazioni. Va be’, insomma. Posso andare avanti, Presidente?
Presidente: Volevo dire, avvocato, lei ha fatto una contestazione.
Avvocato Mazzeo: Sì.
Presidente: Lui…
Avvocato Mazzeo: E ave…
Presidente: … e passiamo oltre. Questo…
Avvocato Mazzeo: Presidente, io stavo passando oltre. È stato il Pubblico Ministero a voler fare una precisazione.
Presidente: Ma ora si è fermato.
Avvocato Mazzeo: Io ho letto, prendo atto e passo oltre. È tutto registrato, grazie a Dio.
Presidente: Eh, per fortuna.
Avvocato Mazzeo: Ecco, quindi io avevo finito con la lettura della contestazione. E passo avanti.
Giancarlo Lotti: Ora sento questa domanda, poi bisogna che mi fermi perché non…
Presidente: Va bene, facciamo quell’altra domanda, via.
Avvocato Mazzeo: Posso fare un’altra domanda? Grazie. Allora, la domanda è questa. Sempre rimanendo in quel contesto del Vicchio, no?, la ragazza che viene tirata fuori dalla macchina, eccetera. Dice: “quando lei vide il Vanni curvo sul corpo della povera Rontini, il Vanni ce l’aveva la pila elettrica di cui lei ha parlato per la prima volta all’udienza scorsa?”
Presidente: La?
Avvocato Mazzeo: La pila elettrica. All’udienza del 5 dicembre, all’avvocato Filastò lui ha detto che, dice ‘mah, aveva una pila elettrica, avevano, sennò come si vedeva?’.
Giancarlo Lotti: Eh, di notte, qualcosa gli avra…
Avvocato Mazzeo: Appunto, e la domanda è questa.
Giancarlo Lotti: L’ho già detto, no?
Avvocato Mazzeo: La domanda…
Presidente: Vuole sapere, quella pila ce l’aveva il Vanni o no? Quando il Vanni…
Giancarlo Lotti: Eh, per vedere i’ che facevano e c’avevan qualcosa in mano.
Avvocato Mazzeo: Ah sì, eh?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Mazzeo: E come la teneva, come la teneva?
Giancarlo Lotti: Così in mano, come…?
Avvocato Mazzeo: Ah, ah sì? Bene, andiamo avanti. Una volta compiuti i tagli sul corpo della ragazza, con una mano sola, perché, evidentemente, con l’altra c’aveva la pila elettrica, no? Eh? Dice: “era molto insanguinato lo spolverino del Vanni?”
Giancarlo Lotti: Come fo a veder di notte, io?
Avvocato Mazzeo: Ma non ha detto che aveva la pila elettrica, scusi?
Giancarlo Lotti: Io mi sono allontanato verso la macchina.
Avvocato Mazzeo: Cioè lei era presente durante i tagli…
Giancarlo Lotti: Poi, ho detto…
Avvocato Mazzeo: …con una mano sola, perché con l’altra c’aveva la pila elettrica, eh?
Giancarlo Lotti: … io mi sono allontanato verso la macchina.
Avvocato Mazzeo: Ho capito.
Giancarlo Lotti: Mi sono allontanato, io.
Avvocato Mazzeo: Non ha più visto nulla.
Giancarlo Lotti: Se uno s’allontana, unn’è che vede di più. Ho visto quando tagliava; poi, dopo…
Avvocato Mazzeo: Vogliamo sospendere? Ha chiesto di sospendere.
Presidente: Vuol sospendere? O possiamo fare ancora qualche altra domanda?
Giancarlo Lotti: Se gli è possibile, io…
Presidente: Possibile che cosa? Sospendere o andare avanti?
Giancarlo Lotti: No, io bisogna che mi fermi un pochino, perché un ce la fo.
Avvocato Mazzeo: Va bene, fermiamoci.
Presidente: Fermiamoci un po’. Un quarto d’ora, eh?, perché sennò non si arriva più. Mi raccomando, un quarto d’ora è, un quarto d’ora, questa volta.
Avvocato Filastò: Certo.

« DOPO LA SOSPENSIONE »

Presidente: Prego. Lotti, per cortesia. Prego, avvocato Mazzeo.
Avvocato Mazzeo: Sì, grazie Presidente. Senta, signor Lotti, sempre rimanendo a Vicchio, per qualche chiarimento. Lei ha detto – lo ha detto nell”interrogatorio al Pubblico Ministero dell’11 marzo ’96, ma poi lo ha ripetuto alcuni giorni fa anche qui – che, dopo l’omicidio, no?, Pacciani e Vanni fecero un fossetto.
Giancarlo Lotti: No, un fecero un fossetto.
Avvocato Mazzeo: Ecco, me lo spieghi.
Giancarlo Lotti: Io unn’ho detto che fecero un fossetto.
Presidente: Eh, spieghi com’è andata, via.
Giancarlo Lotti: Cioè una specie di buca, un lo so i’ che.
Presidente: Fecero?
Giancarlo Lotti: Unn’era proprio una buca fatta da loro, c’era come un coso lì, che c’eran delle frasche torno. Non era proprio una buca.
Presidente: Parli un po’ vicino al microfono, comunque, sposti un po’ l’asta più in là.
Giancarlo Lotti: Una specie di buchetta, c’era, così. Se c’era di prima, un lo so. E viddi metter qualcosa dentro.
Avvocato Mazzeo: E c’era già la buchetta? Non è che la fecero, allora?
Giancarlo Lotti: Mah, lì per lì un l’ho mica vista. Io, di notte…, come fai a veder se c’è? L’ho visto chinarsi e metter della roba dentro. Poi… Rinvoltata nel giornale.
Avvocato Mazzeo: Ecco, ma lei come la chiamerebbe? Una buca?
Giancarlo Lotti: E chiamiamola buca.
Avvocato Mazzeo: No, non lo so. Me lo dica lei.
Giancarlo Lotti: Ma se non l’ho vista, come fo a dirglielo se l’era una buca?
Presidente: Ma potevano anche appoggiarla per terra, allora?
Giancarlo Lotti: C’era… l’avevano appoggiata lì. O c’era proprio una buca e l’avevan messa dentro. Però, io unn’ho mica visto se c’era la buca o no.
Avvocato Mazzeo: Mah.
Giancarlo Lotti: In que’ punto, sempre nella piazzetta, lì.
Avvocato Mazzeo: Sì.
Giancarlo Lotti: Accanto, in do’ c’è delle piante, lì accanto.
Avvocato Mazzeo: Sì. Ecco, e ci misero questo fagotto? Che ci misero dentro?
Giancarlo Lotti: Io l’ho visti chinarsi, così. Poi…
Avvocato Mazzeo: Ah.
Giancarlo Lotti: … vedendo, io ero più distante, ma ho visto mette… chinarsi così.
Presidente: E poi, l’hanno ricoperto o no?
Giancarlo Lotti: Eh, di notte come fai a veder se gli è stato coperto?
Presidente: E l’ha visto lei. Lei era li.
Giancarlo Lotti: No, io l’ho visto metter lì, e basta.
Avvocato Mazzeo: E basta.
Giancarlo Lotti: Poi, se l’hanno rinvoltato, non lo so. Io ero distante, ero per la strada, quasi.
Presidente: E poi l’hanno riportato via o l’hanno lasciato lì?
Giancarlo Lotti: Mah, io… Poi dopo son venuti via, sono andati a lavarsi le mani a i’ fiume.
Avvocato Mazzeo: Ah, al fiume ci sono andati dopo? Non prima?
Giancarlo Lotti: No, ci sono andati dopo.
Avvocato Mazzeo: Dopo la buca, ah. Senta, ha visto se lasciarono dei segni su questa buca? Non buca, non si sa cos’è, insomma.
Giancarlo Lotti: Ma di notte come fai a vedere?
Avvocato Mazzeo: No, se magari…
Giancarlo Lotti: Se son distante, io come fo a vedere se c’era…
Avvocato Mazzeo: … una pietra sopra, un segno, un qualcosa.
Giancarlo Lotti: Non lo so io.
Avvocato Mazzeo: No.
Giancarlo Lotti: Come fo a vederlo, io?
Avvocato Mazzeo: Ma sa poi se andarono a riprenderla, quella roba?
Giancarlo Lotti: No, non li ho visti andare a riprendere.
Avvocato Mazzeo: No, magari…
Giancarlo Lotti: Li ho visti…
Avvocato Mazzeo: … nei giorni dopo.
Giancarlo Lotti: … giù. Se gli hanno messo della roba, come fo a vedere, se gli era distante lì?  
Avvocato Mazzeo: Nei giorni seguenti, non gli hanno detto se sono passati a riprenderla, questa roba?
Giancarlo Lotti: No, io non lo so.
Avvocato Mazzeo: No. Cioè non gliene hanno più parlato, di quel fagotto?
Giancarlo Lotti: Eh?
Avvocato Mazzeo: Di quel fagottino che ha detto lei, dice, non gliene hanno più parlato? Non hanno più detto ‘si è ripreso’, ‘non si è ripreso’? Non si sa.
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Mazzeo: Ecco, volevo che mi chiarisse questo dialogo che ci fu in quel momento tra Vanni e Pacciani. Lo ha riferito lei, questo dialogo, l’11 marzo del ’96 al Pubblico Ministero. E poi lo ha ridetto nell’incidente probatorio, a pagina 13 volume III. Ora glielo leggo, così se lo ricorda meglio. Dunque, lei dice questo, dice: “Dopo che è successo l’omicidio, a questo punto ebbi paura e mi allontanai un po’, rimanendo sempre a vista dei due. Dopo il fatto sentii che Mario diceva a Pacciani: ‘Ma quell’altro che dirà adesso? Dopo parla’. E Pacciani rispondeva: ‘No, un dice nulla, perché ? ora c’è anche lui. Ora c’è anche lui, insieme a noi, sicché non può dire nulla. Sennò si ammazza – anche lui'”. Se lo ricorda questo particolare che le ho letto?
Giancarlo Lotti: Sì, quello che ho sentito, queste du’ parole.
Avvocato Mazzeo: Quindi lo conferma?
Giancarlo Lotti: Ho sentito parlar fra sé. Però unn’ho sentito preciso i’ che dicevano.
Avvocato Mazzeo: Insomma, lei si ricorda che fu minacciato, insomma, ecco.
Giancarlo Lotti: Sì sì, è questo, questo…
Avvocato Mazzeo: Che fu minacciato: eh, ‘lui non parla, sennò s’ammazza anche lui’. Eh?
Giancarlo Lotti: A dir la verità, sordo un sono ancora, sicché…
Presidente: Lotti, non s’è capito. Non ho capito io.
Giancarlo Lotti: No, ho detto, anche se sono lontano, la voce la sento perché unn’ero sordo al punto di non sentir qualcosa: dei discorsi li ho sentiti.
Presidente: Lei ha sentito un discorso di questo genere.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Mazzeo: Dice: lui non parla, perché sennò si ammazza anche lui.
Giancarlo Lotti: No tutto proprio, però qualcosa ho sentito, di questi discorsi qui.
Presidente: Ma a lei qualcuno gliel’ha detto ‘oh, Lotti, se  parli qualcosa, dici qualche cosa, ti si ammazza anche te’? Gliel’ha detto qualcuno?
Giancarlo Lotti: Questo me l’hanno riferito di certo, e allora…
Presidente: Proprio direttamente? Direttamente.
Giancarlo Lotti: Sì sì, così gli hanno detto.
Avvocato Mazzeo: Ecco.
Presidente: E chi gliel’ha fatto questo discorso?
Giancarlo Lotti: Pietro.
Presidente: Pietro.
Avvocato Mazzeo: Ah. Senta, e va be’, ma si è mai spiegato perché la minacciavano? Cioè non…
Giancarlo Lotti: E chi…
Avvocato Mazzeo: Vediamo un po’. Per esempio, perché non si fidavano ancora di lei? Non so. Che motivo c’era? Sa spiegarsela, questa minaccia, lì? A Vicchio.
Giancarlo Lotti: Se gli hanno detto così, di sicuro lo facevan di certo, lo facevan senz’altro.
Avvocato Mazzeo: No, se se la sa spiegare. Cioè, lei si è dato una spiegazione? Può dire sì, può dire no, ecco. Cioè lei si sente minacciare a Vicchio, no? Dice: se parla, s’ammazza anche lui. Ecco, si è spiegato perché la minacciavano?
Giancarlo Lotti: A questo punto, se dican così, i’ che fo io? Un dico nulla, un posso dir nulla allora.
Avvocato Mazzeo: No, perché, voglio dire, la spiegazione non se la sa dare, di questa minaccia?
Presidente: Lei ha detto che parlassero, no? Eh.
Avvocato Mazzeo: Perché era la terza volta che andava con loro, no?
Giancarlo Lotti: Che io non dissi niente, che non dicessi niente io, eh.
Avvocato Mazzeo: Quindi, secondo lei, perché non si fidavano ancora di lei?
Giancarlo Lotti: Questo non… cioè…
Avvocato Mazzeo: Voglio dire, se siete complici e si fidano, non c’è bisogno di minacciare. Se invece lei è uno che sta lì e non si sa bene che pesce è, eccetera, non si fidano e allora minacciano. Ora, siccome l’hanno minacciata a Vicchio, no a Baccaiano, la domanda è: lei se la sa spiegare questa minaccia?
Giancarlo Lotti: No, non me la so spiegare.
Avvocato Mazzeo: Oh, bravo. Ecco, non se la sa spiegare. Andiamo avanti. Io le farei qualche domanda su Scopeti. Ecco, mi sa dire perché, in occasione di questo duplice omicidio degli Scopeti, vi siete dati appuntamento direttamente sul posto, per la prima, volta, direttamente agli Scopeti?
Giancarlo Lotti: Perché ormai l’avevan detto anche gli altri cosi… gli era quello lì.
Avvocato Mazzeo: Non ho capito la risposta.
Giancarlo Lotti: Nei precedenti, dicevan sempre le cose precise, come gli avevan fatto quell’altre, uguale.
Avvocato Mazzeo: No, perché – le spiego la domanda – perché, siccome tutte le altre volte, va bene?, vi siete sempre trovati prima, che so io, a San Casciano, no? E poi siete partiti. Lei, dice, voleva andar con la sua macchina, siete andati via per queste spedizioni con due macchine, no?
Giancarlo Lotti: Quello della macchina…
Avvocato Mazzeo: E quindi arrivavate, sul posto degli omicidi, arrivavate…
Giancarlo Lotti: Ma se non mi fa spiegare.
Avvocato Mazzeo: Prego. No, eh, questo proprio.
Giancarlo Lotti: Quello della macchina, l’ero con Fernando, quando s’andette a Firenze. Su quel fatto lì.
Avvocato Mazzeo: Sì. Però, voglio dire…
Presidente: L’avvocato vuol sapere come mai a Baccaiano siete andati insieme, a Giogoli insieme, a Vicchio insieme, lì, invece, per Scopeti, vi siete dati appuntamento sul posto. Come mai? Perché? Tutto qui.
Giancarlo Lotti: No, perché volevano l’appuntamento lì, loro. L’ho già spiegato, non capisco perché…
Avvocato Filastò: No, non l’ha spiegato, Lotti.
Giancarlo Lotti: No, io parlo con quell’avvocato là, non c’entri.
Avvocato Filastò: (voce fuori microfono)
Presidente: Va be’.
Avvocato Mazzeo: No, ha ragione però, eh, sta parlando…
Giancarlo Lotti: Io, finora ho detto sempre la verità. Sicché un so…
Presidente: No, no. Sì, ma ora, Lotti, ora non stiamo dicendo di verità o non verità.
Giancarlo Lotti: Lo so.
Presidente: Stiamo dicendo, come mai, come mai tutte le volte andavate insieme con due macchine sul posto; questa volta, a Scopeti, invece, vi siete dati appuntamento lì? Tutto qui. Che ragione c’era?
Giancarlo Lotti: Mah, a quello, ritornavan sempre innanzi anche come… anche come quegli altri. Cioè si scese, l’è sempre la solita cosa.
Avvocato Mazzeo: Ma lei a Scopeti che cosa doveva fare? Aveva un compito, uno scopo, un ruolo? Famosa domanda dell’altra volta, Presidente.
Giancarlo Lotti: Sempre come quegli altri: di star lì e guardare se non passavano macchine.
Avvocato Mazzeo: Ecco. E le pare mai possibile – scusi Lotti, eh, perché qui siamo tutte persone che ragionano, tentano di ragionare – le pare possibile che se lei a Scopeti doveva fare il palo, come mi sta dicendo…
Giancarlo Lotti: Ma s’eramo in due, unn’ero solo.
Avvocato Mazzeo: Eh, ma che vuol dire? Ma che razza di palo è lei, che arriva quando gli pare a lei? Scusi.
Giancarlo Lotti: Ma che palo? Io, palo? Ma che discorsi fa?
Avvocato Mazzeo: Lei ha detto che doveva star lì a controllare le macchine, eccetera. Ora mi dice che…
Presidente: Ma gli ha dato l’orario, avvocato, no?, per l’esattezza lui l’ha detto, e cioè che gli ha dato l’orario, le ore 11.
(voce fuori microfono) Eh, infatti l’ha detto…
Presidente: Quindi ora non è che poteva arrivar quando voleva lui.
Giancarlo Lotti: Ma se mi dican l’orario che devo esser lì, e allora…

Avvocato Mazzeo: Ma allora le faccio un’altra domanda. Ecco, siete rimasti d’accordo, per esempio, che, finché non arrivava lei, visto che lei c’aveva da andar con Fernando, loro stavano fermi e non facevano niente? Oppure avrebbero agito comunque, anche se lei non arrivava?
Giancarlo Lotti: Mah, se avevan fissato, bisognava che fossi lì alle 11 precise.
Avvocato Mazzeo: No, se può essere chiaro sulla risposta. Cioè a dire, vi siete messi d’accordo che tutti quanti 5 avrebbero cominciato ad agire, quindi ad andare sulla piazzola e commettere questo omicidio, ? quando lei fosse arrivato? Oppure non ci fu un accordo di questo tipo? Quindi, o che lei arrivasse o che lei non arrivasse, ognuno andava per i fatti suoi?
Giancarlo Lotti: No no, unn’è questo che la dice lei.
Avvocato Mazzeo: E me la spieghi.
Giancarlo Lotti: L’è quello diverso.
Avvocato Mazzeo: Gliela sto chiedendo, gliela sto chiedendo.
Giancarlo Lotti: Quello doveva esser quell’ora precisa lì. L’ho spiegato venti volte, ventimila volte.
Avvocato Mazzeo: E quindi lei mi vuol dire – vediamo se ho interpretato bene, sennò, Presidente, mi dirà che non ho interpretato bene – che…
Presidente: Io non lo so mica…
Avvocato Mazzeo: No, sto cercando di capire, Presidente.
Presidente: … che ha interpretato lei.
Avvocato Mazzeo: Sto cercando di capire che, da come dice lui, loro non si sarebbero mossi finché non arrivava lui. E’ così?
Presidente: Eh, facciamola meglio, facciamo meglio la domanda.
Avvocato Mazzeo: Sì.
Presidente: Scusi, Lotti. Lotti?
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Quando…
Giancarlo Lotti: Siamo arrivati noi…
Presidente: Con Pacciani e con Vanni, qual era l’accordo? Quando lei arrivava sul posto, si doveva far vedere da loro o no?
Giancarlo Lotti: No, far vedere… gli avevan bell’e…
Presidente: Cioè, come facevan allora a sapere che lei era lì a bloccare l’ingresso della piazzola?
Giancarlo Lotti: Gli avevan bell’e detto tutto prima.
Presidente: Come?
Giancarlo Lotti: L’avevan detto di già, innanzi, il giorno avanti: d’esser lì a quell’ora lì.
Presidente: Ho capito, che le avevan tutto il giorno innanzi. Però, la sera, come faceva, Pacciani e Vanni, a sapere che lei era già arrivato?
P.M.: Dalla macchina, Presidente.
Avvocato Mazzeo: No, Presidente.
Presidente: Ma io lo voglio sapere da lui.
(voci sovrapposte)
Presidente: Eh, no. Lo so anch’io, come si può fare, eh.
Giancarlo Lotti: Loro mi dissero d’arrivare a quell’ora lì. E io l’ero a quell’ora lì. Come ho spiegato.
Presidente: Va be’, la risposta è questa, avvocato.
Avvocato Mazzeo: Allora gliene faccio un’altra.
(voce fuori microfono)
Avvocato Mazzeo: E’ andata buca. Si parla di buche. No, la domanda è un’altra allora, Presidente. Ecco, ma lui, no?, si diede… lei anzi, mi scusi, si diede appuntamento con Pacciani e con Vanni per le 11 di quella sera lì, va bene? Per quale ragione? Cioè, lei cosa ci doveva andare a fare lì, alle 11 della sera?
Presidente: No, questo l’ha già detto, avvocato. No, ora sennò si. . .
Giancarlo Lotti: Ora un dico più niente, e bell’e fatto.
Avvocato Mazzeo: Si dia atto che non vuole rispondere a questa domanda. No, voglio dire, la domanda è questa, le spiego. Perché se lei aveva il compito di fare il palo, beh, non si capisce perché c’è un appuntamento di questo tipo, che, in pratica… Se invece lei doveva semplicemente stare lì come spettatore…
Giancarlo Lotti: No, io unn’ho detto come spettatore.
Avvocato Mazzeo: Allora, vale quell’altro che ho detto? Va bene, d’accordo. Se lei quella sera non ci fosse andato, agli Scopeti, se lei non fosse mai passato, l’accordo qual era? Che Pacciani e Vanni non avrebbero fatto niente?
Giancarlo Lotti: O unn’era bell’e fatto, bell’e detto tutto? Un lo so io, i’ che dire.
Avvocato Mazzeo: Non si sa.
Giancarlo Lotti: Non lo so.
Presidente: No. L’avvocato vuol sapere questo: se lei per una qualsiasi ragione quella sera non poteva essere alle 11 lì – gli si fermava la macchina per strada, o aveva un incidente, che so io, o si sentiva male, ecco – dice, il Pacciani e il Vanni che l’avrebbero fatto lo stesso o no, i delitti?
Giancarlo Lotti: Bisognava che ci si fosse noi, lì.
Presidente: Bisognava che ci foste voi.
Giancarlo Lotti: Eh, come ho spiegato. Non lo so se mi spiego bene o. .. non lo so.
Avvocato Mazzeo: Va bene, bisognava che ci foste voi.
Presidente: Ma “noi”, cosa intende? Lei e il Pucci? 0 sola… “Noi”: lei e il Pucci?
Giancarlo Lotti: L’ero col Pucci, quella sera.
Avvocato Mazzeo: Sì.
Presidente: Allora, loro sapevano che venivano anche il Pucci insieme a lei?
Giancarlo Lotti: No. Ma il Pucci non lo sapeva che c’era anche lui. E s’arrabbiò un po’. Però, distante dalla tenda, per non farsi sentire da quelli della tenda. E allora vedde questi due, cominciò a dare… a – arrabbiarsi un po’. Allora gli dissi: ‘gli è con me, non ti preoccupare, non c’è nulla… non parla’.
Avvocato Mazzeo: Senta…
Giancarlo Lotti: Io credo d’essimi spiegato bene, poi un lo so.
Avvocato Mazzeo: Posso?
Presidente: Sì, sì.
Avvocato Mazzeo: Grazie. Senta, lei ha detto – pagina 78 dell’incidente probatorio – dice, in questo momento che stiamo raccontando, lei dice: “Poi ci si ferma” – lei e Fernando – “E vidi loro che erano lassù, vicino alla macchina.”
Giancarlo Lotti: Sì, nella piazzola.
Avvocato Mazzeo: Eh. “Vicino, insomma alla…” Ecco, cosa vide di preciso? Lo può dire?
Giancarlo Lotti: Sì, quande vensan contro di noi, che…
Avvocato Mazzeo: Cioè, quando voi siete scesi dalla macchina, no? Lei dice. Siamo al momento che voi siete arrivati agli Scopeti, va bene? E quindi vi siete fermati con la macchina. “Scesi e vidi loro che erano lassù.” Ecco, cosa vide in particolare? Può spiegare…
Giancarlo Lotti: Pietro e Mario.
Avvocato Mazzeo: E Mario: che stavan facendo?
Giancarlo Lotti: Poi veddan noi e vensan verso, contro… verso di noi.
Avvocato Mazzeo: Sì.
Giancarlo Lotti: Se un mi spiego bene, o no.
Avvocato Mazzeo: Sì, fin qui, sì.
Presidente: No, si spiega benissimo. Per ora si spiega benissimo.
Avvocato Mazzeo: Vada avanti, vada avanti.
Giancarlo Lotti: E allora ho visto Pietro cominciò a dare un po’… a arrabbiarsi, perché dice: ‘tu hai portato un’altra persona.’
Avvocato Mazzeo: Ecco, ma che faceva, urlava?
Giancarlo Lotti: No, mica urlare proprio… oh, c’era la tenda lì, potevan sentire anche loro.
Avvocato Mazzeo: Appunto. Eh, certo.
Presidente: Eh, meno male!
Giancarlo Lotti: No, eh, quello unn’era successo ancora, sicché…
Avvocato Mazzeo: No, siccome sono… Ecco, lei era all’inizio del viottolo, loro erano in cima.
Giancarlo Lotti: Poi ci si allontanò un pochino e poi sentii tagliare la tenda. E poi sento degli spari, dopo.
Avvocato Mazzeo: Aspetti, aspetti, a quello ci arriviamo dopo. Dico, ma urlavano… Perché lei ha detto che erano in cima, mentre invece lei era all’inizio del viottolo, no?
Presidente: No, questa parola non l’ha usata, per l’esattezza.
Avvocato Mazzeo: Urlava, no. Infatti. No, no…
Presidente: Tant’è vero che ci dice, c’era la tenda…
Giancarlo Lotti: Io ho detto una distanza di 12 metri, se un mi spiego male, un lo so…
Avvocato Mazzeo: Eh, 12 metri. Benissimo. Lei dice che la distanza è di 12 metri.
Giancarlo Lotti: Alla tenda un tu puoi mica essere lì vicino.
Avvocato Mazzeo: Sissignore, sì. Ecco, allora a quel punto lì lei… Lei qui continua a dire, no? dice: “Io vo su e lui rimane un po’ più in giù.” Sarebbe Fernando, “lui”?
Giancarlo Lotti: Fernando gli stette un po’ più distante.
Avvocato Mazzeo: Che rimane un po’ più… Mentre invece lei va su. Ecco, allora, andando in su cosa vide? Mi descriva, in particolare, il Vanni cosa vide.
Giancarlo Lotti: Unn’ero mica preciso lì….
Avvocato Mazzeo: Del Vanni, del Vanni.
Giancarlo Lotti: Mi fermo un momento per vedere i’ che succede di. . .
Avvocato Mazzeo: Ecco, ma il Vanni che faceva?
Giancarlo Lotti: Sento il Vanni che taglia, come uno strappo sento, traa… Un so quanto gl’è stato tagliato, il pezzo. Sento cosi: traa… su.
Avvocato Mazzeo: Ma sente il Vanni che taglia? 0 vede il Vanni che taglia?
Giancarlo Lotti: L’ho detto ora: vedo tagliare.
Avvocato Mazzeo: “Vedo tagliare.”
Presidente: Fa, imita il gesto, fa il gesto, così. Dal basso in alto.
Avvocato Mazzeo: Quindi, vede il Vanni che taglia. Allora, Presidente, chiederei che si proietti…
Avvocato Filastò: Senta, Lotti, lei ha detto che ha visto tagliare il Vanni.
Giancarlo Lotti: L’ho visto tagliare. E quanto lo devo ripetere…
Avvocato Filastò: E allora, ora però questa volta non si fa come l’altra volta con le immagini televisive, che poi, alla fine, non ha messo il dito in un certo… Ora si guarda le foto e si vede come stanno le cose, eh?
P.M.: Che cos’è, una intimidazione? Non ho capito.
Avvocato Filastò: No, no…
P.M.: Un si fa come l’altre volte…
Avvocato Filastò: No, no, questa…
Presidente: Lui…
P.M.: (voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: No, allora glielo dico io cos’è successo, dottor Canessa.
P.M.: No, un lo so…
Avvocato Filastò: L’altro giorno io ho tentato fino allo spasimo di far fare un segno su una foto a questo signore. E non c’è stato verso.
Giancarlo Lotti: Ma come un c’è stato verso…
Avvocato Filastò: Lei non ha voluto né indicare un punto, né…
Giancarlo Lotti: Ma come…
Avvocato Filastò: … fare un segno. Ora, questa volta, invece, per piacere, faccia attenzione…
Giancarlo Lotti: Ma lì c’è…
Avvocato Filastò: … alle fotografie. E, alla domanda che gli fa il collega, lei risponde.
P.M.: Ma cos’è una intimidazione?

Presidente: No, ma lo ha fatto anche l’altra volta, no?
Giancarlo Lotti: Un c’è un piano lì, c’è la salita lì, c’è…
Presidente: Scusate, scusate… Lotti, Lotti, il gesto del movimento che avrebbe fatto il Vanni, lo aveva fatto anche l’altra volta. È stata verbalizzata questa cosa qui. Ora, se l’abbia visto o sentito, è un altro discorso.
Avvocato Filastò: Presidente, qui si tratta di individuare una posizione sua, rispetto alla posizione della tenda. E rispetto alla posizione del taglio. Qui ci sono degli elementi di carattere oggettivo. C’è lui che ci indicherà dov’era. C’è la tenda in un certo posto e c’è il taglio in un certo altro. E poi vediamo. Poi, le valutazioni, le facciamo dopo.
Presidente: Si capisce, dopo…
Avvocato Filastò: Ma a noi ci basta che lui stamattina ci dica dov’era. O via!
Avvocato Mazzeo: Le foto sono: la numero 7 e la numero 8 del fascicolo fotografico.
Giancarlo Lotti: Ma io…
Avvocato Mazzeo: Dovrebbe indicarle, però, non sul video, Presidente. Perché si lamentava il signore, ma dovrebbe indicarle sulla… lì, sulla lavagna…
Presidente: Qual è la fotografia?
Avvocato Mazzeo: Sulla lavagna… come si chiama, lavagna luminosa. La numero 7 e la numero 8, Presidente.
Presidente: Sì. Dov’era lui?
Avvocato Mazzeo: Sì. Quando ha visto il Vanni che tagliava.
Presidente: Io non lo so se qui c’è lo spazio dov’era lui, eh. Non lo so.
Avvocato Mazzeo: Come no?
Presidente: Eh, non so…
Avvocato Filastò: Ce lo dice. Se non c’è…
Presidente: La fotografia, se non sbaglio … Lotti, ora gli fanno vedere delle fotografie.
Giancarlo Lotti: Sì, sì.
Presidente: Vuole… L’avvocato vuol sapere esattamente…
Giancarlo Lotti: La distanza dalla tenda…
Presidente: No, no, lasci stare la distanza. Può essere 10 metri, un metro, due metri, non lo so. Vuol sapere se lei si può… indicandomela, che posizione era allora. Se c’è nella fotografia. Se lo può vedere. Sennò, mi dice che non c’era. Tutto qui. Lei, il punto dov’era lei che guardava, rispetto alla tenda. Capito? Se dalla fotografia si può ricavare, lo dice; sennò dice: non si può ricavare. Lei guardi bene la fotografia e poi lo dice.
Giancarlo Lotti: Sì, sì.
Presidente: La domanda che faccio ora: io mi riferisco a quello che ha detto l’avvocato Mazzeo. Qua, lei, dalla posizione in cui era lei, vedeva il dietro della tenda, o no?
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: La tenda è questa.
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Lei vedeva questa parte qui, o no?
Giancarlo Lotti: Sì, vedevo una parte.
Presidente: Eh?
(voce fuori microfono)
Avvocato Mazzeo: Ah, ecco.
Giancarlo Lotti: Una parte…
Presidente: Mentre lui accomoda la… Come?
Giancarlo Lotti: Io vedevo la parte che guarda verso di me, insomma, verso la parte…
Presidente: No, lei vedeva la fiancata? Cosa vuol dire? Qual è la parte che guardava verso di lei?
Avvocato Filastò: Scusi, Presidente, la domanda che abbiamo, che ha fatto l’avocato Mazzeo, è diversa. Si vuol sapere dove si trovava questo signore.
P.M.: E noi si voleva sapere da che parte era lui.
Avvocato Filastò: Stiamo facendo…
Presidente: È la stessa cosa, avvocato…
(voci sovrapposte)
Avvocato Mazzeo: Presidente, se prima non si proietta la foto, forse è inutile anche parlare. Mi scusi, eh…
Presidente: No, no, E invece era importante chiarire…
Avvocato Mazzeo: È bene prima…
Presidente: Che lui non voglia collaborare, è un altro discorso. Che non lo voglia dire, è un altro fatto. Però poteva servire.
P.M.: Il fianco da che parte…
Avvocato Mazzeo: È molto semplice. Lì c’è la foto, guardi. L’ha fatta fare la Procura di Firenze.
P.M.: (voce fuori microfono)
Avvocato Mazzeo: Oh…
P.M.: Chiunque l’abbia fatta fare è lì.
Avvocato Mazzeo: Eccola qui.
Presidente: Come mai non viene qui?
(voce fuori microfono)
Presidente: Come mai non viene qui? Questa è una fotografia presa dall’alto della strada da dove veniva lei.
Giancarlo Lotti: Però laggiù la vedo peggio che… Qui bisogna girarsi…
Presidente: Ecco, lei dov’era?
Giancarlo Lotti: Da questa parte qua.
Presidente: Lei dov’era?
Giancarlo Lotti: Da questa parte di qua.
P.M.: Sta indicando la destra, Presidente.
Presidente: Noi, non la… Ma vada sulla fotografia, lì. Vada lì. Si alzi e vada vicino a quel signore, quell’agente lìce lo indichi col dito, più o meno, dov’era. Di là, di là. C’è il microfono, c’è tutto.
Giancarlo Lotti: (voce fuori microfono)
Presidente: Il microfono.
Giancarlo Lotti: (voce fuori microfono) (ritorna al microfono) … le case che gl’hanno ripreso in cima.
Avvocato Mazzeo: Sì. No, da che parte…
Giancarlo Lotti: Io stavo da questa parte qua.
Avvocato Mazzeo: Ecco, faccia un segnettino, via.
Giancarlo Lotti: Qui.
Avvocato Mazzeo: Bravo.
Giancarlo Lotti: Sempre dalla parte dei cespugli, eh.
Avvocato Mazzeo: Sì, stava salendo.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Mazzeo: Stava salendo.
Giancarlo Lotti: Dalla parte dei cespugli di qua.
Avvocato Mazzeo: Sì, sì, certo.
Presidente: Lì ci sono delle radici, Lotti, ci sono delle radici che vengono verso l’esterno, verso la parte anteriore della fotografia.
Giancarlo Lotti: Sì, ma qui comincia la salita, no?
Presidente: Eh.
Giancarlo Lotti: Un pochin di salitina. E poi va a il piano.
Presidente: Esatto.
Giancarlo Lotti: Però, proprio piano lì, c’è il bosco, unn’è che lì, proprio… Questo gl’è come… si sale un pochino. E poi si va in piano qua. Io son qua, da questa parte qua, s’era noi. E lui gl’era verso qua. Poi, quande ho visto tagliare la cosa… Io l’ho visto quande gl’era da questa parte.
Avvocato Mazzeo: Mi fa vedere, segni dove l’ha visto tagliare?
Giancarlo Lotti: Da questa parte qui.
Avvocato Mazzeo: Ma faccia un segnetto, così almeno non ci si torna più sopra.
Giancarlo Lotti: Qui.
Avvocato Mazzeo: Dove c’è la lettera…
Giancarlo Lotti: E questa l’è quande siamo stati dalla parte…
Avvocato Mazzeo: Benissimo. Lei lo ha visto tagliare qui, dove ha fatto il segno.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Mazzeo: Va benissimo.
Giancarlo Lotti: Poi, quande gl’è cosato, gl’è andato verso il bosco, là.
Avvocato Mazzeo: D’accordo. Si può riaccomodare, così le fo qualche…
Presidente: Lo ha segnato lì, lo ha segnato lì.
Avvocato Mazzeo: Il segno dell’imputato…
Presidente: Allora, vada lì, vada lì e si dice a verbale.
Avvocato Mazzeo: Ecco, Presidente, vorrei che si desse atto che l’imputato ha indicato il Vanni esattamente in corrispondenza della lettera C di cui alla foto numero 7 del rilievo fotografico della Procura, della Questura di Firenze.
Avvocato Filastò: Apponendo un segno…
Avvocato Mazzeo: Apponendovi un segno, proprio a mano. E, altro segno con la sua mano, ha apposto nell’estremità inferiore destra della foto per indicare la sua posizione. Ciò che… basta. I commenti poi li faremo dopo.
Presidente: Bene. Io confermo questo. Va bene.
Avvocato Mazzeo: Perché il taglio, lì, non c’è.
P.M.: Presidente, scusi, diamo atto che ha detto in quel punto lì, nel senso da quella parte lì. Erano… Sennò…
Presidente: In quel punto lì, ha detto, dove incominciava la…
P.M.: Gli ha fatto fare un segno sul punto. E poi dice… Insomma…
Presidente: Va be’…
P.M.: … lasciamo perdere, tanto che senso ha…
Presidente: Prego, prego, altre domande.
Avvocato Filastò: Lascerà perdere lei, Pubblico Ministero, noi non si lascerà perdere di sicuro. Questo, glielo posso garantire. Perché il taglio è dalla parte opposta, dove lui non lo poteva vedere.
Presidente: Va bene, va bene…
Avvocato Filastò: Eh.
Presidente: Prego, prego.
Avvocato Mazzeo: Posso proseguire, Presidente?
Presidente: Prego, prego.
Avvocato Mazzeo: Sì, grazie.
Avvocato Filastò: Non guarda nemmen bene le fotografie, il signor Lotti.
Avvocato Mazzeo: Grazie. Ecco, siamo sempre in quel momento, eh, Lotti. Sempre in quel momento in cui lei… Mi raccomando, la foto numero 7, eh. Non la sciupate. In quel momento in cui lei sta salendo, sta venendo il Vanni che fa il taglio dove lo ha indicato con la penna…
Giancarlo Lotti: Taglia la tenda.
Avvocato Mazzeo: È vero?
Giancarlo Lotti: Taglia la tenda, sì.
Avvocato Mazzeo: Sì. Quando il ragazzo francesce uscì dalla tenda, nella tenda c’era sempre il Vanni?
Giancarlo Lotti: Nella tenda? Questo, un… o gl’era sortito da una parte…
Avvocato Mazzeo: Lei ha detto che il ragazzo francese sortì di botto, no?
Presidente: Se si alza in piedi, sennò… Come ha detto? Era sortito… ?
Giancarlo Lotti: No, gl’era vicino alla tenda.
P.M.: O era sortito da una parte.
Presidente: Da una parte, sì.
Giancarlo Lotti: Da una parte.
Avvocato Mazzeo: E da dove era sortito?
Giancarlo Lotti: Quande gl ‘ha…
Avvocato Mazzeo: Se può dirmi, per cortesia, da dove è entrato nella tenda, il Vanni; e da dove è uscito.
Giancarlo Lotti: Da parte…
Avvocato Mazzeo: Per quello che ha visto.
Giancarlo Lotti: Io ho sentito taglia’ la tenda.
Avvocato Mazzeo: Sì.
Giancarlo Lotti: Poi un l’ho visto più.
Avvocato Mazzeo: Eh.
Giancarlo Lotti: Sarà andato dentro di certo.
Avvocato Mazzeo: Dal taglio?
Giancarlo Lotti: No, da il taglio, no. Perché ho visto tagliare e poi mi sono spostato un po’… la vista, io, che un l’ho visto più, dopo.
Avvocato Mazzeo: Va bene. Ha visto tagliare, poi non l’ha visto più. Ecco, e quando lo ha visto risortire, uscire?
Giancarlo Lotti: Dopo, quande gl’è sortito quello… l’omo che gl’è sortito dalla tenda.
Avvocato Mazzeo: Allora, dopo che è uscito il ragazzo francese dalla tenda, è uscito anche il Vanni?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Mazzeo: Allora Vanni è un miracolato.
Giancarlo Lotti: Perché?
Avvocato Mazzeo: No, perché Pacciani, nel frattempo, aveva sparato contro la tenda…
Presidente: No, i commenti lasciamoli stare, lasciamoli stare i commenti, andiamo avanti. Sennò dopo…
Giancarlo Lotti: Ma sarà stato da una parte un lo so io.

Presidente: Allora, la domanda è questa…
Giancarlo Lotti: Questo…
Presidente: … la domanda è questa. Lei ha detto, ha detto: ‘io ho visto il Vanni tagliare la cosa e poi non l’ho visto più.’ Bene. Quando lo ha rivisto, lo ha rivisto che usciva dalla tenda, o no?
Giancarlo Lotti: No, gl’era accosto alla tenda, non…
Presidente: Era accosto alla tenda.
Giancarlo Lotti: Quande gl’è sortito il francesce.
Presidente: Il francese. Lui era accosto alla tenda. O via, andiamo.
Avvocato Mazzeo: Ecco, lei ha detto che questo ragazzo uscì di corsa, no? uscì di corsa e fu inseguito da Pacciani.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Mazzeo: Ha usato una espressione, nell’incidente probatorio, che la voglio ricordare. Ha detto che Pacciani “sparava correndo”.
Giancarlo Lotti: No, io unn’ho detto sparava…
Avvocato Mazzeo: Allora glielo rileggo, via.
Giancarlo Lotti: … ho detto che gli andava dietro.
Avvocato Mazzeo: No, no, glielo leggo, glielo leggo.
Presidente: No, faccia prima la domanda, poi lo descriviamo.
Avvocato Mazzeo: Sì. No, volevo ricordare, fare un piacere alla sua memoria. Ma, a quanto apre…
Presidente: No, no, bisogna far prima le domande, avvocato. Prima le domande, e poi…
Avvocato Mazzeo: Io volevo sapere fin dove sparava correndo. Dove andava a rifinire il Pacciani?
Giancarlo Lotti: Ma io unn’ho mai detto che sparava alla persona.
Avvocato Mazzeo: Ma guardi, allora, le faccio una contestazione formale.
Giancarlo Lotti: Gl’ha anche…
Avvocato Mazzeo: No, no. Mi scusi, Lotti, prima le leggo questo e poi continua. Volume II dell’incidente probatorio, pagina 38, contestazione. A domanda dell’avvocato Santoni Franchetti: “Gli sparò lì, sulla porta?”, dice il collega. Lei risponde: “No, gli dette dietro e poi lo prese per il braccio e cominciò a sparare.”
Giancarlo Lotti: No…
Avvocato Mazzeo: Cioè, sembra che abbia cominciato a sparare… Continuo a leggere, così se lo ricorda meglio.
Giancarlo Lotti: No, no… la un me lo dica, perché…
Avvocato Mazzeo: Se lo ricorda?
Giancarlo Lotti: È così.
Avvocato Mazzeo: E quando lo inseguiva. . .
Giancarlo Lotti: L’avevo già spiegato.
Avvocato Mazzeo: Domanda: “E quando lo inseguiva, sparava il Pacciani?” E lei risponde: “Sì.”
Giancarlo Lotti: Ho detto una…
Presidente: Avvocato, vuole spiegare ora, vuole spiegare. Ha già capito, vuole spiegare. Ecco, cosa vuol spiegare? Dica.
Giancarlo Lotti: Eh?
Presidente: Cosa vuol… Dica, dica.
Giancarlo Lotti: Quande gl’è sortito…
Presidente: Dica com’è andata la storia, qui, dica.
Giancarlo Lotti: Sì. Gl’è sortito questo france. . . come si chiama…
Presidente: Quel signore lì, va bene.
Giancarlo Lotti: E gli è andato dietro.
Avvocato Mazzeo: Uhm.
Giancarlo Lotti: Però, lì unn’ha sparato.
Avvocato Mazzeo: Ecco, io questo voglio sapere. Quand’è che ha cominciato a sparargli addosso?
Giancarlo Lotti: Gl’hanno sparato innanzi, lì dentro, prima di sortire.
Avvocato Mazzeo: E basta? Un gl’ha sparato più?
Giancarlo Lotti: No, per me no.
Avvocato Mazzeo: Va be’. E io gli volevo fare questa piccola contestazione – pagina 38 volume II – laddove dice: “E quando lo inseguiva, sparava il Pacciani?”
Presidente: O non gliel’ha letto prima, avvocato. Glielo ha letto prima.
Avvocato Mazzeo: Eh, ma. . .
Presidente: Ora, abbiamo la risposta; facciamo un’altra domanda.
Avvocato Mazzeo: Perché lei mi ha interrotto. Presidente, ha detto: facciamolo prima rispondere. Adesso che ha risposto, gli faccio una contestazione.
Presidente: Esatto, esatto.
Avvocato Mazzeo: La posso fare? Ecco.
Presidente: Ma l’ha fatta già prima la contestazione.
Avvocato Mazzeo: Altra domanda: fin dove correva il Pacciani? Fin dove è arrivato il Pacciani?
Giancarlo Lotti: Sì… in do’ correva? C’è il bosco, più in là un va. In do’ va…
Avvocato Mazzeo: Indietro al bosco.
Giancarlo Lotti: Eh, al principio di’ bosco.
Avvocato Mazzeo: Eh, basta. Questo, volevo sentire. E’ in grado di descriverlo questo fagottino che avevano in mano Pacciani e Vanni quando uscirono dalla tenda?
Giancarlo Lotti: Eh?
Avvocato Mazzeo: Dice, lei ha detto, no?, che, quando uscirono dalla tenda, Pacciani e Vanni…
Giancarlo Lotti: Quande gl’è cascato il ragazzo in terra…
Avvocato Mazzeo: E poi lui è andato dentro…
Giancarlo Lotti: E s’è spostato… E poi m’ha visto me, lì vicino, come ho spiegato, insomma, la distanza…
Avvocato Mazzeo: Sì.
Giancarlo Lotti: … e m’ha detto di andare verso… verso la macchina.
Avvocato Mazzeo: Sì.
Giancarlo Lotti: Verso la strada per vedere se un… In qui’ mentre gl’ho visti uscire tutti e due dalla tenda e andare verso… in do’ c’era questo ragazzo.
Avvocato Mazzeo: Uhm.
Giancarlo Lotti: E mettevan della roba dentro… si abbassavano. Però un so se c’era una buca o no, lì.
Avvocato Mazzeo: In che punto era, rispetto alla piazzola?
Giancarlo Lotti: Proprio i do’ gl’è cascato il ragazzo, era.
Avvocato Mazzeo: Quindi, verso la boscaglia, diciamo, verso…
Giancarlo Lotti: Il principio della… di’ bosco.
Avvocato Mazzeo: Ho capito. E lì, che visibilità generale c’era in quel momento? Cioè…
Giancarlo Lotti: Come, che visibilità?
Avvocato Mazzeo: Sì, si vedeva, come si vedeva? Bene, male…
Giancarlo Lotti: E c’era un po’ di luna. Però, giorno…
Avvocato Mazzeo: C’era un po’ di luna? C’era un po’ di luna.
Giancarlo Lotti: Un po’ di luna, ho detto. Non proprio…
Avvocato Mazzeo: Sì.
Giancarlo Lotti: Io, unn’è che sia proprio giorno.
Avvocato Mazzeo: Come lo potrebbe definire, insomma, ecco. Come si vedeva?
Giancarlo Lotti: E come, come lo chiamo? Io un me ne intendo mica delle cose…
Avvocato Mazzeo: Va be’, c’era un po’ di luna. D’accordo. Senta una cosa, adesso ci rilassiamo un po’ e la smettiamo di parlare di Scopeti, eh? Faccio qualche domandina generale, prima di concludere. Io volevo sapere questo: a proposito del suo rapporto col Pacciani, no? c’è stato quell’episodio che lei ha raccontato, non stiamo qui a ripeterlo, insomma. Quando lei dice: ‘io non credevo che arrivasse al punto di andare con un uomo…’ no, si ricorda? Quella storia lì a Mercatale, eccetera, no? E poi dice così, usa delle parole che non ho capito bene. Lei dice: ‘mi toccò stare alle cose sue.’
Giancarlo Lotti: No, mica s’era arrivati a il punto proprio di cosare, no?
Avvocato Mazzeo: No. Perché dice “mi toccò stare”? Cioè, “mi toccò”, nel senso… Che argomento usò il Pacciani per costringerla? La picchiò, la trattenne…
Giancarlo Lotti: Un m’ha costretto proprio a i’ punto, però gl’arrivò proprio preciso. Però…
Avvocato Mazzeo: Ma perché. . .
Giancarlo Lotti: … e fece anda’…
Avvocato Mazzeo: No, io volevo sapere: che significa “mi toccò stare”? Perché le toccò stare? Cioè…
Giancarlo Lotti: E mi sarò espresso male io. Perché…
Avvocato Mazzeo: Eh, appunto, se me lo spiega, magari.
Giancarlo Lotti: Eh, un mi sono spiegato bene io, su questo discorso qui.
Avvocato Mazzeo: No, voglio dire, me lo spieghi ora, insomma, va bene se me lo spiega anche…
Giancarlo Lotti: Come fo a spiegarlo se…
Presidente: Lotti, no…
Giancarlo Lotti: … se un mi riesce di spiegarlo.
Presidente: No, la cosa che vuol sapere è semplice. Allora, Pacciani voleva una certa cosa da lei, no?
Giancarlo Lotti: No, diceva…
Presidente: E lei dice: “mi toccò stare.” Cosa vuol dire “Mi toccò stare”? Perché lei si è ribellato, non ha protestato, è andato via…
Giancarlo Lotti: No, ribellato. Se unn’era arrivato a il punto…
Presidente: Per quale motivo è stato, ha fatto questo?
Giancarlo Lotti: No, ma io un son mica arrivato a i’ punto. A quel punto lì, poi, andetti via.
Presidente: Ho capito. Però, intanto, è stato fermo…
Giancarlo Lotti: Ho fatto io… No, ma dicevo, l’avrò detto io così, spontaneo. Che mi sia scappato così, questo discorso. Però…
Avvocato Mazzeo: No, voglio dire, no? Sarà durato questa specie di rapporto, chiamiamolo come vuole, insomma, ecco. Qualche minuto sarà durato, qualche secondo. Lei, perché le toccò stare? Lui la costringeva qui con la forza? Voglio dire. Lo teneva fermo con la forza…
Giancarlo Lotti: A dir la verità gl’era più forte di me a quell’epoca, sicché… A quel punto, piano piano, ce la feci a anda’ via. Però unn’arrivò a i’ punto preciso…
Avvocato Mazzeo: Ma lei si divincolava, insoiruna? Lei si difendeva, o no?
Giancarlo Lotti: Che… mi cominciava a metter le mani addosso, i’ che facevo a quel punto lì? Eh.
Avvocato Mazzeo: Quindi, allora è stato più che altro uno scontro fisico. Nel senso che ve le siete date.
Giancarlo Lotti: Mah…
Avvocato Mazzeo: No, perché… va be’…
Giancarlo Lotti: No, io l’ho spiegato così. Se un mi so spiega’ meglio, un…
Avvocato Mazzeo: Senta, poi lei ha sempre detto, sempre a proposito di questi lavoretti, no? parlava di lavoretti, che lei doveva seguirli – pagina 43-44, volume I del…
Giancarlo Lotti: Mi obbligava di esser ni’ posto, e… quello…
Avvocato Mazzeo: No, lei si è espresso letteralmente in questo modo. Ha detto, dice: “Io dovevo seguirli. Loro mi dicevano: ‘sennò ti si sputtana per tutta San Casciano’.”
Giancarlo Lotti: Sì, l’hanno fatto questo discorso.
Avvocato Mazzeo: Sì. Senta un po’, ma questa è una curiosità mia, proprio personale, verso di lei: e secondo lei, no? è peggio essere sputtanato per tutta San Casciano per queste cose che poi non c’erano, o partecipare a quattro duplici omicidi? Cioè, voglio dire, non era più grave andarlo a seguire… Questa, la sua opinione personale, voglio. La sua coscienza, voglio dire. Lei, in base a una minaccia così leggera, così stupida, mi scusi, anche. “Ti si sputtana” di che? per tutto san Casciano? Con quel Fabrizio in macchina un ci faceva nulla, col Pacciani ha avuto più che altro uno scontro fisico lì a Mercatale. E, in base a queste stupidaggini, mi scusi, lei aveva tanta paura di essere sputtanato che è diventato complice di quattro duplici omicidi? Mi dia una sua risposta, sua personale, di coscienza.
Giancarlo Lotti: Mah, se mi costringeva a anda’ insieme, i’ che facevo io?
Avvocato Mazzeo: Ma come andare insieme? Lei era libero anche di non andare.
Presidente: Questa è la risposta, andiamo.
P.M.: È un imputato.
Presidente: La domanda è già…
Avvocato Mazzeo: Io volevo una risposta per …
Giancarlo Lotti: No, io volevo essere…
Avvocato Mazzeo: … valutare la personalità dell’imputato. Sapere la sua motivazione.
Presidente: Sì, Sì.
Giancarlo Lotti: No, io…
Presidente: Ma ha già risposto a questa domanda, avvocato. Perché l’avvocato Filastò gliel’ha fatta una domanda simile. Gli ricordò che si sputtanava… lui, si sputtanava anche se stesso,…, il Pacciani. È vero, avvocato Filastò?
Avvocato Mazzeo: La mia era diversa, perché…
Presidente: Quindi…
Avvocato Mazzeo: … Filastò usava la differenza fra, diciamo, lo svergognamento – non usiamo parole brutte…
Presidente: E be’, è la sua versione, avvocato.
Avvocato Mazzeo: … e del Pacciani che era… Ecco, a me interessava proprio la sua personale posizione di fronte a questa che lui avvertiva come una minaccia, evidentemente.
Presidente: Bene.
Avvocato Bertini: Presidente, oggi ha detto anche…
Giancarlo Lotti: Eh, una minaccia, sì. E allora…
Avvocato Bertini: … di morte, ha detto oggi, quindi anche questo lo ha spiegato…
Presidente: Cosa?
Avvocato Bertini: Ha spiegato oggi, il Lotti, che fu minacciato anche di morte dal Pacciani. Quindi penso che…
Presidente: Sì, sì, va bene, lo sappiamo quello.
Avvocato Bertini: … sia stato un buon motivo anche questo.
Presidente: Bene.

Avvocato Mazzeo: Senta, quello spolverino famoso che lei ha visto durante i delitti a Vanni, ma glielo aveva visto per caso addosso anche in altre occasioni?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Mazzeo: Quando?
Giancarlo Lotti: Fuori che una sola.
Avvocato Mazzeo: No, no, al di là degli omicidi, no? Lasciamo perdere gli omicidi. Lei era amico del Vanni, vi frequentavate da diversi anni. Lo spolverino addosso glielo aveva visto in situazioni diverse dagli omicidi?
Giancarlo Lotti: Anche a casa.
Avvocato Mazzeo: Va be’. A casa. Poi? A fare che?
Giancarlo Lotti: Portar su le legne, tante cose.
Avvocato Mazzeo: Ah. Per esempio, quando, come postino, spazzava i locali della Posta, per esempio?  
Mario Vanni: Sì, sì.
Avvocato Mazzeo: Glielo aveva mai visto?
Giancarlo Lotti: Ma io unn’ero mica lì. E i’ che ero lì a…
Avvocato Mazzeo: Ah, sarà andato a trovarlo qualche volta.
Presidente: Lei lo ha visto a casa? Lo ha visto a casa che portava la legna…
Giancarlo Lotti: L’adoprava per portar su le legne, per pulire, così.
Avvocato Mazzeo: Senta, il Vanni, il Vanni era un bevitore di vino, o anche di alcolici forti, liquori…
Giancarlo Lotti: Eh, qualche volta gl’avrà bevuti. Il vino, parecchio.
Avvocato Mazzeo: Vino, parecchio. E invece liquori, altra roba, tipo liquori forti?
Giancarlo Lotti: Un potevo mica esser sempre lì a guardare i’ che beveva.
Avvocato Mazzeo: No, quando eravate insieme. Quando eravate insieme, no? Ha notato mai se, oltre al vino beveva altra roba forte, ancora più forte?
Giancarlo Lotti: E qualche volta l’avrà bevuto, unn’è…
Avvocato Mazzeo: Qualche volta raramente, o qualche volta spesso?
Giancarlo Lotti: Gliel’ho detto, unn’ero mica sempre lì, io, a guardare.
Avvocato Mazzeo: Rispetto a quando eravate insieme. Quelle volte…
Giancarlo Lotti: Qualche volta, o due. I’ che ne so. Un so mica preciso quande beveva, io.
Presidente: Lotti, non faccia l’indispettito.
Giancarlo Lotti: No, io un fo l’indispettito…
(voci sovrapposte)
Giancarlo Lotti: Se mi fa le domande così, i’ che devo…
Presidente: E va be’, lei, se lo sa, lo dice; se non lo sa, non lo dice.
Giancarlo Lotti: Un paio di volte l’avrò visto a bere un bicchierino. Io…
Presidente: Eh, non c’è mica da arrabbiarsi, non c’è mica da adirarsi. Eh.
Avvocato Mazzeo: Senta, e quando facevate queste spedizioni, no? andavate a Giogoli, Vicchio, eccetera, il Vanni a lei gli sembrava che aveva un po’ bevuto, magari per farsi un po’ coraggio, insomma…
Giancarlo Lotti: E come fo preciso se gl’ha bevuto…
Avvocato Mazzeo: Gli sembrava normale, ecco. Gli sembrava normale, sveglio, sobrio, oppure gli sembrava un po’ alterato? Ecco.
Giancarlo Lotti: A me mi pareva sveglio. Poi…
Avvocato Mazzeo: Una sua impressione. C’era anche lei.
Giancarlo Lotti: O un l’ho detto.
Avvocato Mazzeo: Lo ha detto. A me non mi pare. Comunque, se non vuol rispondere…
P.M.: No, ha detto: ‘mi pareva sveglio’.
Presidente: Sì, sì, ha risposto così.
Avvocato Mazzeo: Gli pareva sveglio.
Giancarlo Lotti: Poi, se gl’aveva bevuto, un tu lo vedi mica una persona. Se gl’ha bevuto du’ bicchieri o tre, un si vede…
Avvocato Mazzeo: Senta, questo carabiniere di San Casciano che si chiama Toscano, no? Mi riferisco a quanto ha dichiarato anche il 27 novembre al Pubblico Ministero, sa se era amico di Pacciani?
Giancarlo Lotti: Chi?
Avvocato Mazzeo: Questo Toscano, questo brigadiere…
Giancarlo Lotti: Saranno stati amici di certo.
Avvocato Mazzeo: Amici. Ecco, lei sa che è stato indagato, poi, questo carabiniere, a causa delle sue dichiarazioni sui proiettili che gli serviva. Lo sa che è stato indagato?
Giancarlo Lotti: Come fo a saperlo io? Eh.
Avvocato Mazzeo: Non lo sa. Che è stata archiviata la sua posizione… Non sa nulla, di questo?
P.M.: No, Presidente…
Presidente: No, non sa nulla, no. Forza, la domanda non…
P.M.: Non lo sa nemmeno l’avvocato, scusi, come fa a sapere se è stata archiviata la posizione? Perché non è archiviata, è aperta; c’è un provvedimento. Quindi non vedo perché…
Presidente: Va be’, ma comunque è una domanda che non riguarda…
P.M.: Poi, che cosa ne sa il…
Avvocato Mazzeo: Eh, lo chiedevo, no?
P.M.: Guardi, che è stata archiviata, lo dice lei.
Avvocato Mazzeo: Mah, veramente lo dicono diversi giornali, anche.
P.M.: Mi scusi, se io le dico che essendo…
(voci sovrapposte)
P.M.: … cosa c’entrano i giornali?
Avvocato Mazzeo: Signor Pubblico Ministero, ne prendo atto stamattina. E, anzi, è una notizia utile alla difesa. La ringrazio, anche.
P.M.: Mi scusi, il difensore di Toscano non sa come stanno le cose; è venuto più volte anche due o tre giorni fa. Quindi…
Avvocato Mazzeo: Benissimo.
P.M.: … nel caso, non vedo… ecco, come possa lei fare affermazioni diverse.
Avvocato Mazzeo: Va bene. Il dottore del Pacciani di cui ha parlato al Pubblico Ministero e all’avvocato di parte civile, lei ha detto che questo dottore… Mi chiarisce una cosa su questo dottore? No, no, stia tranquillo, non le voglio chiedere com’era fatto. Se era alto, magro… non mi interessa. Io volevo un’altro particolare.
Giancarlo Lotti: Quale dottore?
Avvocato Mazzeo: Questo dottore del Pacciani. Lei dice che una volta, a San Casciano, questo; dottore si fermò in macchina, in piazza. E c’era lei con il Vanni.
Giancarlo Lotti: Eh.
Avvocato Mazzeo: E lei ha riferito che questo dottore.. . io, mi par di aver capito, dopo il fatto degli Scopeti, è successa questa cosa, che si è fermato a San Casciano, in piazza. Quindi, la prima domanda è questa: è in grado di dire se questo dottore si fermò a parlare col Vanni dopo l’episodio degli Scopeti, oppure non…
Giancarlo Lotti: Sì, sì.
Avvocato Mazzeo: Dopo l’episodio degli Scopeti, benissimo. Allora, e chiese, se non vado errato, ha detto così all’avvocato Curandai, chiese a Vanni dove abitava Pacciani.
Giancarlo Lotti: Eh.
Avvocato Mazzeo: E voleva indicazioni sull’abitazione del Pacciani. Dico bene?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Mazzeo: Benissimo. Lei lo sa che Pacciani era malato di cuore, a quell’epoca aveva già avuto due infarti?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Mazzeo: Ecco. E allora, secondo lei, mi dia una risposta: che bisogno aveva questo dottore di fermarsi in piazza a San Casciano e di chiedere dove stava di casa il suo paziente che, con tutti i malati che aveva…
P.M.: Ma come fa a sapere…
Presidente: Non chieda spiegazioni. Domanda…
Avvocato Mazzeo: E la domanda è questa.
P.M.: Vuole sapere chi era il dottore degli infarti… Assolutamente c’è opposizione, perché…
Avvocato Mazzeo: Ho detto il medico del Pacciani.
Avvocato: Ma cosa gliene importa su dov’è la casa di Pacciani…
P.M.: Si rischia di… Poi si rischia di…
(voci sovrapposte)
Avvocato Mazzeo: Il medico del Pacciani che chiede l’indirizzo del Pacciani. Benissimo.
P.M.: Ma non ha detto il medico del Pacciani…
Avvocato: (voce fuori microfono)
(voci sovrapposte)
Avvocato Mazzeo: Lo ha detto ora che si è fermato in piazza e ha chiesto al Vanni dove stava di casa il Pacciani.
Giancarlo Lotti: Ma io unn’ho detto… anche quando ho parlato, unn’ho detto che…
Presidente: Lotti, ha capito la domanda, o no?
Giancarlo Lotti: L’ho capita la domanda, l’ho capita.
Presidente: Cosa, perché si fermò lui? Cosa gli ha riferito il Vanni?
Giancarlo Lotti: Sì, quello… quello, doveva andare a Mercatale da Pietro per ritirar della roba… o delle donne, o… E basta.
Presidente: E chiese l’indirizzo al Vanni?
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: O lo sapeva già?
Giancarlo Lotti: Mah se si ferma a chiedere delle informazioni…
Avvocato Mazzeo: Non lo sapeva.
Presidente: No, no. Questa è una osservazione sua.
Giancarlo Lotti: No, io un sapevo…
Presidente: Cosa le ha riferito il Vanni. Io voglio sapere cosa le ha riferito il Vanni.
Giancarlo Lotti: Che doveva anda’ a prendere della roba, queste cose delle donne dal coso, da Pietro. L’ho già detto, un lo so io.
Presidente: E c’era stato altre volte da Pietro, o no?
Giancarlo Lotti: No.
Presidente: Era la prima volta che andava?
Giancarlo Lotti: Se c’era stato altre volte, io non lo so.
Presidente: Va be’, poi faremo altre domande. Va be’. Questo, alla sua domanda, questa risposta…
Avvocato Filastò: Posso intervenire io, Presidente? Ma lei ha detto che questo era il medico di Pacciani. Sì o no?
Giancarlo Lotti: Mah, come gli ho spiegato, ho detto che è un dottore che curava il Vanni, unn’ho detto che gl’è proprio quello di… che gl’andava a prendere le robe a Mercatale’.
Avvocato Filastò: Insomma, è un dottore che curava. . .
Giancarlo Lotti: È un dottore e basta. Ho detto…
Avvocato Filastò: … che curava Pacciani, sì o no?
Giancarlo Lotti: Un dottore gl’è, un lo so se gl’è quello lì o un altro. Un l’ho spiegato? Io credo d’essimi spiegato abbastanza bene.
Avvocato Filastò: No, lei si spiega sempre malissimo.
Presidente: No, no…
Giancarlo Lotti: No, un mi so’ spiegato malissimo.
Avvocato Filastò: In una maniera sempre, sistematicamente, ambigua. Per cui dice…
Presidente: No, no, no…
Avvocato Filastò: … una cosa e poi dice l’inverso. Ora le fo una domanda: questo dottore era uno che curava Pacciani, sì o no? Si tratta di rispondere con un sì o con un no.
Giancarlo Lotti: No, uno gl’è un dottore che serviva il Pacciani…
Avvocato Filastò: Allora, questo… serviva il Pacciani questo dottore.
Giancarlo Lotti: Ma questo un lo so mica se gl’è quello o quello…
Presidente: Insomma, è il medico che curava il Pacciani o no? Oppure non era neanche medico?
Giancarlo Lotti: Ma come fo a sapello io…
Presidente: E allora quello che si dice lei…
Giancarlo Lotti: No, quello che ho detto… un dottore c’è.
Presidente: Era un dottore.
Giancarlo Lotti: Ma come fo a sape’ se gl’era questo dottore qui o no. L’ho spiegato.
Presidente: Ma era un medico o no, intanto? Era un dottore… “Dottore” per lei vuol dire medico o no?
Giancarlo Lotti: Dice. . . Mi dican un dottore, che ne so, o medico o dottore. Mi dican un dottore, come fo a sapello.
Presidente: Ma cosa le hanno spiegato? Siccome gliel’hanno spiegato, le hanno spiegato anche cosa andava a fare. A lei cosa le hanno detto?
Giancarlo Lotti: Sì, quello che ho detto ora.
Presidente: Cioè?
Giancarlo Lotti: Che gl’andavano a Mercatale per prende’ questa roba qui.
Presidente: Ho capito. Ecco, e che era un dottore.
Giancarlo Lotti: Un dottore.
Presidente: Un dottore, cioè, un medico o non era un dottore come disse l’altra volta.
Giancarlo Lotti: Un dottore, ma un l’è proprio il dottore – un l’ho spiegato? – quello che curava il Pacciani.
Presidente: Non era un medico.
Giancarlo Lotti: Un so se gl’è il solito.
(voce fuori microfono)
Giancarlo Lotti: Ma io un lo so se mi son spiegato male o no.
Avvocato Mazzeo: No, sa, si coinvolge della gente, magari…
Presidente: Prego, prego.

Avvocato Mazzeo: Eh, Presidente. Comunque, collegato a questa domanda ce n’è un’altra. Un volta per tutte, Lotti, lei fino agli Scopeti e a dopo gli Scopeti, sapeva o non sapeva a che cosa servivano le parti staccate a queste povere donne?
Giancarlo Lotti: E come fo a sapello io.
Avvocato Mazzeo: Ha detto che il medico s’è fermato e chiedeva, eccetera.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Mazzeo: Sembrerebbe di capire che lo sapesse invece.
Giancarlo Lotti: Ma che ne so io che gli serviva. Come fo a sapello io.
Avvocato Mazzeo: Allora lei non sapeva che loro, eventualmente, ne potevano fare commercio, cioè venderle?
Giancarlo Lotti: Questo un lo so.
Avvocato Mazzeo: E quando l’ha saputa questa cosa?
Giancarlo Lotti: Quale cosa?
Avvocato Mazzeo: Questa cosa che ne facevano commercio e che le vendevano.
Giancarlo Lotti: Ma un lo so, l’ho già detto io.
Avvocato Mazzeo: Non l’ha mai saputa.
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Mazzeo: Benissimo.
Presidente: Lotti, non faccia l’indispettito perché di questo ha già risposto già nella precedente udienza. Lei ha detto che questo dottore andava lì, pagava a Pacciani e che i soldi li prendeva il Pacciani.
Giancarlo Lotti: Sì. Dicevano questo discorso qui, però…
Presidente: E ha detto anche che lei non ha preso nessuna lira, nessun soldo.
Giancarlo Lotti: Però io un so mica che ne facevano, questo un lo so.
Presidente: Ho capito, questo vogliamo sapere.
Giancarlo Lotti: Io un lo so che ne facevano.
P.M.: Sta dicendo che non sa cosa ne faceva il medico di queste cose, signori, se seguiamo il discorso.
Presidente: No, la domanda dell’avvocato era un’altra.
P.M.: Sì, sì, ma…
Presidente: Se sapeva a che cosa servissero questi cosi… se ne commerciavano o no.
Giancarlo Lotti: Ma io un lo so.
Presidente: Lui non lo sa. Ha detto che li vendevano.
Avvocato Mazzeo: Perché lui – non è una contestazione, naturalmente, è soltanto un richiamo – a pagina…
Presidente: (voce fuori microfono)
Avvocato Mazzeo: Va be’, è a pagina 11 del II fascicolo dell’incidente probatorio. E’ il Giudice che gli chiede, appunto… no, l’avvocato Colao: “Questi tagli, queste parti staccate alla donna, a cosa servivano? Lei sa a cosa servivano?” “Mah, questo non lo so.” “Lo chiese mai a questi signori a cosa servivano?” “Tagliavano. A me non mi hanno detto mica loro perché gli servivano.” E poi insiste: “Gliel’ho chiesto ma loro non mi hanno mai specificato di preciso perché.” E quindi, io contesto questa circostanza che mi sembra in contrasto con quanto ha dichiarato sul dottore stamattina.
(voce fuori microfono)
Presidente: Allora, al dibattimento ha detto questi…
Avvocato Mazzeo: Va be’, allora, l’ultima domanda, l’ultima. Quante lettere ha scritto, le è capitato di scrivere in vita sua a lei?
Giancarlo Lotti: Io?
Avvocato Mazzeo: Sì.
Giancarlo Lotti: Perché devo scrive lettere io?
Avvocato Mazzeo: Non lo so, è una domanda.
Giancarlo Lotti: No, io un ho mai…
Avvocato Mazzeo: Risponda alla domanda. Volevo solo sapere: le è capitato mai di scrivere delle lettere in vita sua?
Giancarlo Lotti: Ma lettere come?
Avvocato Mazzeo: Lettere, così: uno piglia un foglio di carta, con f una penna e scrive.
Giancarlo Lotti: Ho scritto un foglio…
Presidente: No quella lettera che ha scritto che abbiamo in atti…
Giancarlo Lotti: No, altre lettere, no.
Presidente: Altre lettere, altre lettere.
Giancarlo Lotti: No, no, no.
Avvocato Mazzeo: Mai. Benissimo. La ringrazio, ho finito.
Presidente: Bene, allora sospendiamo un quarto d’ora, poi…
Avvocato Filastò: Presidente, Presidente, scusi, io vorrei aggiungere una domanda.
Presidente: Sì.
Avvocato Filastò: Senta, Lotti, qui bisognerebbe fosse preciso, perché poi è una cosa molto semplice. Lei…
Giancarlo Lotti: Io so’ sempre stato preciso.
Avvocato Filastò: Non dica così, Lotti…
Presidente: No, no, calmi.
Avvocato Filastò: Questa è la battuta più divertente dell’ultima settimana.
Giancarlo Lotti: No, unn’è divertente.
Presidente: Lasciamo stare, lasciamo stare.
Avvocato Filastò: Abbia pazienza.
Presidente: Faccia la domanda.
Avvocato Filastò: Io le chiedo questo: questi fatti che lei ha raccontato di Scopeti… va bene?
Giancarlo Lotti: Eh.
Avvocato Filastò: Son successi di domenica?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: E’ sicuro?
Giancarlo Lotti: Son sicuro, sì.
Avvocato Filastò: Ci dice perché lei è così sicuro che era domenica?
Giancarlo Lotti: Era domenica.
Avvocato Filastò: Eh, insomma, voglio dire, lei ne ha parlato a diversi anni di distanza, no? Quindi… Lei lavorava quel giorno, non lavorava?
Giancarlo Lotti: Ma che lavoravo di domenica? E di sabato?
Avvocato Filastò: Certo che…
Giancarlo Lotti: No, un lo so io.
Avvocato Filastò: … lei c’ha tutta un mentalità tutta sua, particolare.
Giancarlo Lotti: No, perché io…
Avvocato Filastò: Io vorrei sapere questo… lasci perdere, faccia conto di non sapere se era domenica o se era J sabato. La domanda è questa qui: lei quel giorno lì aveva lavorato la mattina? Sì o no?
Giancarlo Lotti: Se gl’è di domenica come fo a lavorare?
Avvocato Filastò: Oh benedetto Iddio! Si sta cercando di capire se per caso lei non s’è sbagliato a indicare la domenica.
Giancarlo Lotti: No, un mi so’ sbagliato.
Avvocato Filastò: Allora la domanda è questa… lasci perdere se era… dice: ‘ se era domenica un lavoravo’. No. Voglio sapere: che si ricordi lei, quella mattina, aveva lavorato? Sì o no?
Giancarlo Lotti: Se gl’era altri giorni lavoravo fino alle cinque.
Avvocato Filastò: Ecco, quindi lei quel giorno non aveva lavorato, di sicuro. È così? Sennò un faceva… un poteva…
Giancarlo Lotti: Ma se gl’era il giorno come ho detto ora…
Avvocato Filastò: Il sabato lavorava lei?
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: Ah, nemmeno il sabato.
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: Ah. Allora, perché lei si ricorda che era domenica?
Giancarlo Lotti: Eh?
Avvocato Filastò: Per quale ragione lei si ricorda che era domenica?
Giancarlo Lotti: Perché mi ricordo di preciso la domenica.
Avvocato Filastò: E un c’ha altro da dirci.
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: È sicuro?
Giancarlo Lotti: Sì, son sicuro.
Avvocato Filastò: Col Pucci vi vedevate anche il sabato?
Giancarlo Lotti: Eh?
Avvocato Filastò: Col Pucci vi vedevate anche di sabato?
Giancarlo Lotti: Secondo: il sabato, la domenica…
Avvocato Filastò: Quindi vi vedevate anche di sabato.
Giancarlo Lotti: Qualche volta anche di sabato.
Avvocato Filastò: Era stato al Festival dell’Unità quel giorno, la sera prima? Lei, al Festival dell’Unità che c’era lì vicino, c’era stato quel giorno? Anzi, il giorno prima?
Giancarlo Lotti: Quale Festa dell’Unità?
Avvocato Filastò: O un c’era una Festa dell’Unità lì vicino?
Giancarlo Lotti: Ci sarà stata.
Avvocato Filastò: Ma se lo ricorda che c’era oppure no?
Giancarlo Lotti: Un so… se vien di luglio, un mi ricordo mica di che mese viene.
Avvocato Filastò: Siamo a settembre, Lotti. Luglio un c’entra niente. Sto parlando di Scopeti e…
Giancarlo Lotti: E allora perché mi fa una domanda della Festa, allora? Un lo so io.
Avvocato Filastò: Perché so che c’era una Festa lì vicino e le chiedo se lei c’era andato oppure no. Lei può dire: ‘no, un c’ero andato’, oppure…
Presidente: (voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: … ‘sì, c’ero andato’, oppure: ‘non me lo ricordo’. Ma un è mica tanto difficile.
Giancarlo Lotti: No, un c’ero andato.
Avvocato Filastò: Lei non c’era andato. Quindi, praticamente, lei si ricorda che era domenica perché era domenica.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Va be’.
Giancarlo Lotti: Anche se gl’era di sabato mi ricordavo che gl’era di sabato.
Avvocato Filastò: E però non era di sabato.
Presidente: Questa è la risposta…
Avvocato Filastò: È sicuro? Non era sabato, sicuro?
Giancarlo Lotti: No, unn’era di sabato.
Avvocato Filastò: Va be’.
Presidente: Questa è la risposta. Allora, sospendiamo un quarto d’ora, poi vorrei fare delle domande io a questo signore. Va bene?
P.M.: Bene, grazie.

« DOPO LA SOSPENSIONE »

P.M.: Presidente…
Presidente: Dica.
P.M.: Approfitterei un attimo di questa circostanza che non è ancora rientrato l’imputato Lotti, per far presente questo alla Corte: mentre il signor Lotti rispondeva alle domande dei difensori, si è avvicinato a me il signor Rontini, il quale mi ha fatto presente di riferire alla Corte – e dico la verità, lo aveva già detto in passato – che lui, Rontini, e la moglie hanno sempre riferito, dopo l’omicidio, agli inquirenti, che avevano visto dopo i fatti, dietro la piazzola, mi sembra di capire, per quel che ho capito io, nel posto esatto dove oggi riferiva il Lotti, la presenza di un avvallamento, di una buca. E il Rontini ricorda anche circostanze più specifiche. E quindi, il signor Rontini, mio tramite, voleva informare la Corte – e penso, è qui, lo farà direttamente – che vuole, su questo punto, comunque se necessario, lui e la moglie, conoscono una circostanza che, per l’appunto, corrisponde a quello che dice il Lotti, e, se la Corte crede, chiedono di essere sentiti.
Presidente: Va bene. Questa è un’istanza come ex articolo 507. . .
P.M.: Sì, la faccio io.
Presidente: Bene.
P.M.: L’avevo già fatta su altri punti per entrambi e quindi…
Presidente: Prendiamo atto di questo. Allora, Lotti, venga avanti. Senta Lotti, volevo sapere una cosa sul Faggi.
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Lei lo conosceva Faggi? Lo conosce Faggi?
Giancarlo Lotti: No, io no.
Presidente: Non l’ha mai visto?
Giancarlo Lotti: Io per nulla, no.
Presidente: Non l’ha mai visto. Chi gliene ha parlato e quando gliene hanno parlato a lei del Faggi?
Giancarlo Lotti: Nella macchina quando l’era ferma lì, agli Scopeti. Dopo, il giorno dopo, m’hanno riferito che lo conoscevano, insomma l’era un finocchio parlando…
Presidente: Va bene. Il giorno dopo al delitto degli Scopeti.
Giancarlo Lotti: Dopo qualche giorno s’e parlato di’ coso, dicevano gl’era… questa persona qui.
Presidente: E cosa…?
Giancarlo Lotti: … Faggi, come si chiama.
Presidente: Cosa gli hanno detto?
Giancarlo Lotti: Che gl’era uno, un so, m’hanno detto che gl’era un rappresentante, un coso… di preciso…
Presidente: Sì, va beh, ma degli Scopeti… lei dice: dopo, parcheggiò degli Scopeti. Perché era agli Scopeti anche lui?
Giancarlo Lotti: Mah, io ho visto la macchina; un so mica se gl’era lui.
Presidente: No, no. Io voglio sapere secondo quello che gli ha riferito il Vanni…
Giancarlo Lotti: Doveva venire…
Presidente: … o il Pacciani o tutti e due, non lo so, cosa gli hanno detto a proposito di questo Giovanni Faggi.
Giancarlo Lotti: Doveva venire una terza persona, come m’avevan riferito. Una terza persona, quella con la macchina ferma, però un so se gl’era lui o no.
Presidente: No, lei deve rispondere. Deve lasciar stare… Lei non dica quel che pensava lei, cosa gli hanno riferito. Gli hanno parlato prima o dopo il delitto degli Scopeti?
Giancarlo Lotti: No, questo me l’hanno detto dopo.
Presidente: Dopo. E cosa gli hanno detto?
Giancarlo Lotti: Che conoscevan questa persona qui, questo Giovanni Faggi come si chiama.
Presidente: Giovanni Faggi.
Giancarlo Lotti: Però io un l’ho mai visto nemmen di persona.
Presidente: Benissimo. E allora cosa è successo? Questo Giovanni Faggi, cosa è accaduto?
Giancarlo Lotti: No, che lo conoscevano.
Presidente: E basta.
Giancarlo Lotti: Sì, lo conoscevano, però dissero che c’era una terza persona che doveva venire in quel posto lì. Poi un lo so se…
Presidente: Allora questa terza persona chi era? Era il terzo? E gli altri due chi erano?
Giancarlo Lotti: No, quelli s’era detto lì e un’altra persona, sempre questo qui. Come m’hanno parlato loro.
Presidente: Cioè quella sera agli Scopeti ci doveva essere una terza persona.
Giancarlo Lotti: Però io un ho mica visto…
Presidente: Aspetti, questa terza persona doveva essere…
Giancarlo Lotti: M’hanno riferito…
Presidente: … Giovanni Faggi, questo qui.
Giancarlo Lotti: Gl’era questo qui.
Presidente: Questo gliel’hanno detto loro.
Giancarlo Lotti: Me l’hanno riferito loro.
Presidente: Loro. Loro sarebbe… ?
Giancarlo Lotti: Sì, Mario…
Presidente: Mario?
Giancarlo Lotti: O Piero, tutti e due.
Presidente: Mario e Piero. Mario Vanni e Pietro Pacciani. Va bene.
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Ecco, una domanda: ecco, gli dissero come è arrivato lui, come non è arrivato, se c’era stato quella sera, se non c’era stato? Gli dissero qualche cosa o no?
Giancarlo Lotti: No, mi dissero che doveva venire questa persona. Però…
Presidente: Allora, lei dice: doveva venire. Allora gliene hanno parlato prima del delitto degli Scopeti, non dopo? Se dice: doveva venire…
Giancarlo Lotti: Dopo m’hanno detto che ‘viene questa persona qui’.
Presidente: Dopo?
Giancarlo Lotti: Dopo, io avevo visto la macchina, però un so se l’era lui questo qui. Questo me l’hanno riferito dopo.
Presidente: Gliel’hanno riferito dopo. E gl’hanno detto che questa persona era venuta agli Scopeti anche lui? Questo gl’hanno detto?
Giancarlo Lotti: Come m’hanno detto loro.
Presidente: Così gl’hanno detto? E gl’hanno detto anche che macchina usava, aveva usato quel signore?
Giancarlo Lotti: Come?
Presidente: Gli hanno riferito, il Vanni e il Pacciani, anche che macchina aveva questo Faggi?
Giancarlo Lotti: La macchina, un lo so che macchina aveva. Questo un lo so.
Presidente: Allora, la domanda mia è questa: se questa persona doveva venire o è venuta, non lo so; ma insomma..
Giancarlo Lotti: Questo un so se gl’è venuto o no.
Presidente: Aspetti, lasciamo stare se è venuto o non venuto.
Giancarlo Lotti: Sì, sì.
Presidente: Non sappiamo se è venuto… Ma comunque, secondo il Vanni e Pacciani, era persona che doveva essere presente all’Impruneta. Bene? Lei doveva fare da palo, doveva fare…
Giancarlo Lotti: Stare…
Presidente: No, deve ascoltare.
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Lei, Lotti, lei, doveva stare lì, all’imbocco della stradina…
Giancarlo Lotti: E guardare che non passasse…
Presidente: … e guardare che non passasse le macchine che andassero in su.
Giancarlo Lotti: … o un si fermassino.
Presidente: Bene. Se arrivava il Faggi con la sua macchina, da solo o in compagnia, come faceva lei a riconoscere che era un amico del Pietro, del Mario o era un testimone, uno che poteva fare arrestare tutti?
Giancarlo Lotti: Io questa macchina l’ho vista…
Presidente: Ma no, no. Lasci stare se poi l’ha vista o non l’ha vista. Come faceva a sapere lei?
Giancarlo Lotti: Io l’ho saputo dopo questo.
Presidente: E allora se l’ha saputo dopo, ma è possibile che gliene hanno parlato dopo a cose fatte? Gli avranno parlato prima, perché se quello, Faggi, arrivava, arrivava mentre si faceva il delitto o prima… Capito?
Giancarlo Lotti: Mah, a me… questa persona m’hanno riferito… lui, un lo sapevo mica… dopo, qualche giorno di questa persona.
Presidente: Allora io non credo che il Vanni e il Pacciani sian talmente stupidi, ma stupidi da far venire una persona sul posto e non avvertire lei, che faceva il piantone lì.
Giancarlo Lotti: Come sono, che ne so io di questo qui. A me m’hanno spiegato così, poi un saprei come spiegallo.
Presidente: Lei ha visto la macchina, poi ha visto la macchina scura…
Giancarlo Lotti: Io ho visto questa macchina…
Presidente: … non proprio lì, ma più giù.
Giancarlo Lotti: Prima di partire per anda ‘ via io.
Presidente: Sì, sì. Questo l’ho capito. Non gli voglio far le domande che ha già fatto, risponde, eccetera…
Giancarlo Lotti: Sì, sì.
Presidente: Ha parlato un 40-50 metri, mi sembra, più giù, oltre l’imbocco della stradina che va lì.
Giancarlo Lotti: Un po’ distante, sicché…
Presidente: Come fa a dire che era quello e non altro, una persona che in sé, incuriosita, ha sentito gli spari…
Giancarlo Lotti: No, io un ho incuriosito, perché un lo sapevo mica…
Presidente: Come fa lei a dire che era il Faggi e non altra persona?
Giancarlo Lotti: Ma quello me l’hanno riferito loro dopo, non mica prima.
Presidente: E cosa gli hanno detto loro?
Giancarlo Lotti: Che l’era questa persona, di un certo Giovanni Faggi e basta.
Presidente: Ma gli hanno detto anche come è arrivato lì, il Faggi?
Giancarlo Lotti: Quello me l’hanno riferito dopo, non prima.
Presidente: Ho capito che gliel’hanno riferito dopo. Allora, come è arrivato gliel’hanno detto, il Faggi?
Giancarlo Lotti: Arrivato lì, io un ho mica visto questo qui. Io ho visto la macchina.
Presidente: Avranno detto: Lotti, Giancarlo un so come lo chiamano lei, guarda che iersera, stasera, due sere fa, tre sere fa, quando è stato, domenica sera, sabato sera, quando era, c’era anche Giovanni Faggi, quello di San Casciano-
Giancarlo Lotti: Io un ho visto…
Presidente: E lui è arrivato con la macchina, è venuto a piedi, era col motorino, era con qualche… non lo so.
Giancarlo Lotti: No, io ho visto loro due e basta. A me me l’hanno spiegato così.
Presidente: Insomma, questa è una persona, secondo il Vanni e secondo il Pacciani, che doveva venire lì, anche lui, a controllare.
Giancarlo Lotti: Come… però un l’ho visto io.
Presidente: Benissimo. La domanda gliela rifaccio ancora: se veniva questo signore, come faceva a riconoscerlo lei?
Giancarlo Lotti: Eh, io come facevo a riconoscilo? Come fo a riconoscilo? Io un lo so di certo. Come fo a dillo?
Presidente: E allora quando arrivava una macchina e si fermava lì, lei cosa doveva fare?
Giancarlo Lotti: No, fermare… venivan le macchine, rallentavano, andavan via.
Presidente: Va bene, ma se una si ferma e uno addirittura cerca di imboccare la stradina che porta lì dove c’è la tenda?
Giancarlo Lotti: Se c’è due persone ferme lì, un ci vanno su.
Presidente: Chi glielo dice a lei che un ci vanno? Intanto voi non eravate lì, ma eravate più su e quindi uno poteva benissimo imboccare la strada.
Giancarlo Lotti: …verso la strada.
Presidente: Eh?
Giancarlo Lotti: Poi alla fine mi disse di anda’ verso la strada e guardare se si ferma macchine o no.

Presidente: Va bene. Senta, un’altra domanda. Lei ha detto, rispondendo a una domanda, ora non mi ricordo di chi, ma in ogni modo, quando fu commesso il delitto di Vicchio…
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: … Vicchio, cioè prima che si commettesse il delitto di Vicchio, lei ha detto: fui io che ne parlai della Panda celeste della coppia dei ragazzi al Vanni, perché il Vanni m’aveva detto…
Giancarlo Lotti: Di fare un…
Presidente: … che se vedevo qualche coppietta, qualche macchina di segnalarlo. Ecco, volevo sapere: questo discorso che le avrebbe fatto il Vanni, quando glielo ha fatto, prima dei delitti di Baccaiano, di Giogoli, di Vicchio…
Giancarlo Lotti: Questo…
Presidente: … o gliel’ha fatto…
Giancarlo Lotti: L’hanno fatto sempre prima che venisse…
Presidente: Prima che facesse i delitti.
Giancarlo Lotti: Sì, sempre prima.
Presidente: Cosa gli disse il Vanni?
Giancarlo Lotti: Di vede’ se c’era una macchina ferma, così. Per riferillo a loro.
Presidente: Questo prima di tutti i delitti?
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Prima di Baccaiano avvenne questo qui. Baccaiano è il primo delitto – io sto alle sue parole, al discorso che ha fatto lei – Baccaiano è il primo delitto al quale partecipa lei. Va bene? Sia pure in quella veste lì. Ecco, quando avvenne il delitto di Baccaiano, Vanni già gli aveva fatto questo discorso?
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Senta, veniamo a Baccaiano. Lei arrivò su quel tratto rettilineo di strada, no?
Giancarlo Lotti: Non tanto distante… una cosa giusta.
Presidente: Aspetti. Lei abitava in quella zona, 7-8 chilometri m’ha detto, ha spiegato, a Ponte Rotto, no?
Giancarlo Lotti: A Ponte Rotto son diversi chilometri, scusi.
Presidente: Ho capito, ho capito. Ma non importa. Saranno 7, 10, 30. Non importa, non è quello che interessa a me. Lei ci arrivò dal lato di Baccaiano o dal lato di Tavarnelle?
Giancarlo Lotti: No, San Pancrazio, si scende giù e c’è quel pezzo di strada che hanno rifatto novo. Presidente: Insomma, voi andaste verso Baccaiano e poi vi fermaste o no?
Giancarlo Lotti: Da San Casciano si scende giù così, poi si fa Ponte Rotto, San Pancrazio e si gira e si vien giù.
Presidente: E si arriva al posto del delitto.
Giancarlo Lotti: Poi si scende verso…
Presidente: No, no. Si arriva al posto del delitto, dove c’era quella coppiettina, eccetera. Proseguendo in do’ si va? verso Baccaiano o no?
Giancarlo Lotti: Verso Baccaiano.
Presidente: Verso Baccaiano.
Giancarlo Lotti: Baccaiano gl’è distante.
Presidente: Questo serve per capire la direzione.
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Lei è andato sul posto coi Carabinieri, col Pubblico Ministero, non so.
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: E ha detto dov’era la macchina dei due giovani…
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: … sfortunati giovani…
Giancarlo Lotti: Quando l’è la prima volta che poi la seconda volta…
Presidente: Poi ha detto dove si fermò il Pacciani e dove si fermò lei. Lei si è fermato prima della macchina dei giovani, sulla sinistra della strada.
Giancarlo Lotti: Però la macchina l’era da parte di là.
Presidente: Sì, lo so. E il Pacciani si è fermato oltre la macchina dei due giovani.
Giancarlo Lotti: Sì, un po’ più avanti.
Presidente: Più avanti. Perché lei si fermò a questa… Lei sapeva, quindi l’ha già risposto prima, comunque…
Giancarlo Lotti: Sì, sì.
Presidente: …lei sapeva che andavano a ammazzare i due giovani? Lo sapeva, no?
Giancarlo Lotti: Sì, me l’avevano bell’e riferito innanzi.
Presidente: Benissimo. Quel che voglio sapere io. Ora veniamo alla piazzola. La macchina è ferma, questi due giovani… è ferma. Lei è rimasto alla sua macchina o si è avvicinato?
Giancarlo Lotti: No, mi sono avvicinato… non proprio vicino, insomma, un pochin… insomma non tanto.
Presidente: Si è avvicinato sullo stesso lato dove ha messo la sua macchina o è passato dalla parte opposta?
Giancarlo Lotti: No, mi son avvicinato sempre dalla parte della macchina mia.
Presidente: È andato un po’ avanti.
Giancarlo Lotti: Più avanti.
Presidente: Senta, la macchina, quella dei giovani, dei due ragazzi, aveva le luci accese o le aveva spente?
Giancarlo Lotti: Eh, questo qui un me ne ricordo. Un mi ricordo di preciso se 1’erano accese o no.
Presidente: L’ha viste accendere? Era buio o no? Questo un si ricorda, se era buio…
Giancarlo Lotti: L’era un pochin nascosta la macchina, sicché…
Presidente: Se uno avesse le luci accese, si vede, insomma, il bagliore si vede.
Giancarlo Lotti: Sicuro che 1’erano accese, un son sicuro. Può darsi spente di certo.
Presidente: Allora, facciamo un’altra domanda. Quando la macchina, secondo lei, ha fatto marcia indietro, è andata a rinculo da…
Giancarlo Lotti: Dopo che gl’hanno…
Presidente: ... piazzola verso la parte opposta…
Giancarlo Lotti: Come fosse lì e si sposta da quella parte.
Presidente: E andava a marcia indietro. Aveva le luci accese o no?
Giancarlo Lotti: Sì, luci accese… qualcheduna ne aveva accese.
Presidente: Qualche luce accesa.
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Eh?
Giancarlo Lotti: Qualche luce accesa, sennò se arrivava macchine…
Presidente: Non lo so. Cosa ha visto lei.
Giancarlo Lotti: Io avevo visto qualche luce.
Presidente: Si può anche attraversare la strada al buio, non è detto che ci vuole la luce per forza. Cosa ha visto lei.
Giancarlo Lotti: Lo so, ma se parte qualche macchina…
Presidente: Qualche macchina. Quelli stavano per morire, figurati se pensano alla macchina che sta per arrivare. Voglio dire, lei l’ha vista la macchina con le luci accese o no?
Giancarlo Lotti: Io ho visto qualche luce accese c’erano. O se l’eran piccole…
Presidente: Ha visto che aveva le luci accese.
Giancarlo Lotti: Una lucina l’ho vista accesa.
Presidente: Senta, poi la macchina si è fermata lì. Lei si è avvicinato prima di andare a vedere questa macchina o no?
Avvocato Filastò: Presidente, in precedenza ha detto che erano spente, eh?
Presidente: Sì, sì.
Avvocato Filastò: Per contestarglielo, eh.
Presidente: Sì.
Avvocato Filastò: Ora, se ci vuol dire perché oggi dice così, diverso rispetto a quel che ha detto un minuto fa…
Giancarlo Lotti: Io un son sicuro se c’era acceso o no. Ho detto così…
Avvocato Filastò: Ha detto che erano spenti, questo glielo dico io perché abbiam consultato in questo momento il verbale, e quando gliel’ho chiesto io, ha detto che erano spenti. Ci spiega perché oggi dice che erano accesi?
Giancarlo Lotti: Ma un son sicuro se l’erano accesi o no.
Avvocato: Mi perdoni Presidente, vorrei precisare: lui non ha detto che erano sempre spenti; all’inizio erano spenti…
Presidente: Sì, ho capito. Ho capito.
(voci sovrapposte)
Presidente: Lui ha detto che erano accesi nella fase di spostamento.
Avvocato: Nella fase di spostamento.
Presidente: Bene.
Avvocato: Ha chiarito…
Presidente: Voglio sapere un’altra cosa io. Quando si è avvicinato… si è avvicinato alla macchina o no, lei?
Giancarlo Lotti: No, proprio vicino no. Un pochino distante. Un so di’ preciso, 4-5 metri.
Presidente: 4-5 metri. Ha visto chi era alla guida della macchina?
Giancarlo Lotti: Alla guida… c’era un uomo e una donna.
Presidente: Come?
Giancarlo Lotti: Un uomo e una donna c’era.
Presidente: No, un uomo e una donna alla guida no. O c’era l’uno o c’era l’altro…
Giancarlo Lotti: Un uomo alla guida.
Presidente: Come?
Giancarlo Lotti: Un uomo alla guida.
Presidente: L’uomo era alla guida. Lei l’ha visto l’uomo alla guida?
Giancarlo Lotti: Anche se gl’è più lontano e si vede…
Presidente: Cioè, seduto al posto di guida, questo volevo sapere io.
Giancarlo Lotti: Sì, sì.
Presidente: Era un ragazzo era?
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Ecco, poi un’altra cosa, ora salto un po’… un altro argomento. Lei ha parlato della lettera del Pacciani. La lettera del Pacciani, va bene? Ecco, voglio sapere una cosa: ma il Pacciani, lei è un amico del Pacciani, l’ha frequentato per tanti anni da Montefiridolfi…?
Giancarlo Lotti: Eh, lo so ma un è che sia stato tanto amico…
Presidente: Va bene, insomma lei dal ’78, ha detto lei: ‘da quando presi la patente, lo conosco’.
Giancarlo Lotti: C’andavo però…
Presidente: Quante volte è stato in carcere il Pacciani, lo sa lei?
Giancarlo Lotti: Mah, diverse volte; di preciso un lo so quanto.
Presidente: Diverse volte. Ma lei, da quando lo conosce lei?
Giancarlo Lotti: Poi sempre di prima, quando gl’aveva fatto…
Presidente: No, no. Quello che ha fatto prima, in gioventù, non ci interessa. Ci interessa da quando lo conosce lei.
Giancarlo Lotti: Su questo ultimamente, delle figliole.
Presidente: Eh, è andato per le figliole. E poi è stato in carcere un’altra volta?
Giancarlo Lotti: Sì, un paio di volte.
Presidente: Un paio di volte. Sì, infatti un paio di volte. Ecco, lei ha parlato di una lettera che il Pacciani avrebbe scritto al Vanni.
Giancarlo Lotti: Di portalla ni’ posto…
Presidente: Ecco, voglio sapere una cosa: quando gliel’ha scritto, quand’era dentro per le figlie o quando era dentro per il mostro di Firenze?
Giancarlo Lotti: Mah, quella lettera che mandò a i’ Vanni?
Presidente: Eh. Lei ha parlato di una lettera che il Vanni fece vedere a lei, che era impaurito, dice ‘falla vedere a uno che se ne intende’, gliel’avrebbe detto lei. Ecco, quando è avvenuta questa lettera? Quando, in che tempo? Cioè, quando il Pacciani era dentro per le figlie o era dentro per il mostro?
Giancarlo Lotti: No, per le figlie.
Presidente: Dentro per figlie. E lo sa quando poi è uscito dal carcere?
Giancarlo Lotti: La seconda volta, ma un lo so di preciso.
Presidente: No, no, quando è uscito per le figlie dal carcere.
Giancarlo Lotti: Mah, di preciso un me lo ricordo quando gl’è.
Presidente: Allora glielo dico io: è uscito il 16 dicembre del ’91 per le figlie.
Giancarlo Lotti: Io sulle date, un son tanto preciso.
P.M.: Sì Presidente, teniamo presente che aveva già, era già indagato come mostro, sennò la sua domanda non torna.
Presidente: Eh, ma io quello volevo sapere, quello volevo sapere. Siccome non… anzi questo è un sollecito al Pubblico Ministero, possibilmente di dire, di documentare…
P.M.: Bene.
Presidente: … siccome la domanda che ha interesse alla Corte sapere, quando il Pacciani è stato interrogato o comunque…
(voci sovrapposte)
Presidente: … ai fini temporali, quello che ha detto non interessa. Non può interessare. Quando è stato indagato per i fatti del mostro.
P.M.: Certo, Presidente. Senz’altro.
Avvocato: Avviso di informazione di garanzia.
P.M.: E perquisizione.
Presidente: Cioè, lei sapeva che lui era in carcere per la violenza alle figlie. Questo sapeva lei.
Giancarlo Lotti: Sì. Ma l’ha letto anche sui giornali, qualche…
Presidente: No, no. I giornali, i giornali dicono quello che vogliono. Però, volevo sapere se lo sapeva lei.
Giancarlo Lotti: Preciso la data, l’ho detto, quello sulle date un mi ricordo…

Presidente: Senta, veniamo al delitto di Vicchio.
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Allora, lei dice che è andato una volta con la Filippa, poi c’è andato col Pucci, poi c’è ritornato col Vanni e poi c’è andato da solo. Va bene?
Giancarlo Lotti: Sempre venendo…
Presidente: Per vedere se la piazzola si vedeva da sopra l’alto.
Giancarlo Lotti: Ma sempre fatto da loro questo coso, sennò un c’andavo io di mio. Questo…  
Presidente: Come?
Giancarlo Lotti: Quello me l’hanno riferito loro di fa’ un coso, per vedere se si vedeva la piazzola.
Presidente: No, no. Lei ha detto che c’è stato, lei, Lotti Giancarlo…
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: … da solo è andato a vedere se si vedeva la piazzola da sopra il colle. Bene?
Giancarlo Lotti: Ma sempre detto da loro, eh?
P.M.: Mi c’hanno mandato loro, sta dicendo.
Presidente: Cosa vuol dire? Gliel’hanno chiesto loro di andare?
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Ah, lei c’è andato per conto suo…
Giancarlo Lotti: Io perché un volevo nemmeno andare…
Presidente: Avevo capito io… avevo capito male io, scusi.
Giancarlo Lotti: No, no. Un mi so’ espresso male io, un lo so.
Presidente: Basta capire, basta capire.
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Ecco, lei, per andare sopra quel colle, che strada ha fatto? È andato dall’alto, o è venuto dalla Saggianese e poi è risalito su?
Giancarlo Lotti: Mah, un la conosco mica, la Saggianese… C’è una casa, lì, di sopra. Forse m’avrà visto qualcheduno lì, girando con la macchina.
Presidente: Come?
Giancarlo Lotti: Delle case; può darsi che m’abbin visto gira’ con questa macchina, la mia, insomma. Venendo sempre… guardando sempre la piazzola, poi ho girato e sono ritornato via, dopo.
Presidente: Sì, ho capito. No, ma io dico quando lei ha fatto il sopralluogo per andare a vedere dall’alto.
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Dall’alto, lei…
Giancarlo Lotti: C’è una strada che va su. Un lo so in do’ la va.
Presidente: La strada che va su…
Giancarlo Lotti: Sì. La gira… la va su, un lo so dove va a finire, questo un…
Presidente: Bene. Ecco, volevo sapere una cosa: questa strada qui che andò, che lei percorse per andare a vedere della piazzola là sopra al colle…
Giancarlo Lotti: Andai fin su, poi veddi… dissi: ‘mah, un va bene qui. Andiamo dalla parte un po’ pi giù.’
Presidente: Bene.
Giancarlo Lotti: Perché se un la conosco, un so mica dove vo a finire.
Presidente: Voglio sapere: l’ha ripercorsa qualche altra volta, quel tratto di strada, o no?
Giancarlo Lotti: No, no. Quella volta lì e basta.
Presidente: Neanche la sera dei delitti? La sera che avete commesso questo omicidio e poi siete andati via, ha ripercorso un po’ quella strada che portava sopra al colle, o no?
Giancarlo Lotti: Mah, questo un lo so perché feciano una strada loro. Ora io… un la so la strada…
Presidente: Eh, ma lei c’è stato pochi giorni prima. E’ la stessa strada, seppure in parte…
Giancarlo Lotti: Eh, ma io feci un pezzettino e basta.
Presidente: Appunto, senta, quel pezzettino l’ha ripercorso o no?
Giancarlo Lotti: Eh, questo un me ne ricordo se l’ho fatto o no. Se l’ho fatto dopo che…
Presidente: Dopo l’omicidio.
Giancarlo Lotti: Per venir via?
Presidente: Eh.
Giancarlo Lotti: No, e un me ne ricordo. Questo qui gl’è una cosa che…
Presidente: Ha la sua importanza, eh. Non è che è una cosa così, fatta per…
Giancarlo Lotti: No, no…
Presidente: Ha una sua importanza. Lei non si ricorda se ha percorso questa strada qui.
Giancarlo Lotti: Eh, un me ne ricordo di preciso.
Presidente: Ecco, lei ha detto anche, ha detto anche che è andato sempre con la sua macchina. . . si parla sempre di Vicchio, no?
Giancarlo Lotti: E allora…
Presidente: Sul 128 rosso scodato, perché? Perché così, quando voleva, andava via quando voleva. Va bene?
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Bene. Allora, la domanda è questa: come mai, allora, quella sera che lei sapeva il posto, sapeva come tornare a San Casciano, c’è stato col… ripeto, c’è stato da solo con la Filippa, c’è stato col Vanni, ci è tornato da solo, c’è stato col Pucci, perché lei ha seguito poi il Vanni e il Pacciani dietro loro? Perché non se n’è andato per conto suo? Capito la domanda?
Giancarlo Lotti: Perché qui’ pezzo di strada un la conoscevo più, dopo… quella che dovevo anda’ via. E mi dissano di anda’ dietro a loro.
Presidente: Senta, lei è andato perché glielo hanno detto loro di andare dietro a loro?
Giancarlo Lotti: E dovevo andare insieme a loro.
Presidente: E perché poi lei… Lei ha parlato di un casolare, questo casolare dove avrebbero nascosto, dice lei, la pistola avvolta nel giornale…
Giancarlo Lotti: Io ho visto un coso, mi parea… Per me, mi parea una pistola.
Presidente: Perché lei andò su al caso… che bisogno c’era di andare anche lei? Non poteva aspettarli giù alla macchina?
Giancarlo Lotti: Per vedere i’ che mettevano in questo posto.
Presidente: Cioè, a lei che interessa a andare a vedere lì se ci mettevano questa…
Giancarlo Lotti: Ma allora un ci potevo nemmeno andare dietro a loro…
Presidente: Come?
Giancarlo Lotti: … perché, se uno va, e va per vedere i’ che fanno loro. Ma se ero insieme…
Presidente: E Pacciani gli ha detto: ‘perché…’, non le ha detto nulla Pacciani? Non le ha detto di rimanere giù alla strada.
Giancarlo Lotti: No. A me m’ha detto di anda’ su e vedere i’ che facevano.
Presidente: A vedere cosa facevano.
Giancarlo Lotti: Quello che dovevan mettere qualcosa dentro. Loro mi dissano di sta’ fermi laggiù. Però io sono vorsuto andar lassù per vedere i’ che facevano.
Presidente: E che quel fagotto, oppure quel giornale, così…
Giancarlo Lotti: A me la mi pareva una pistola. Poi…
Presidente: Avesse la pistola, chi glielo disse che aveva la pistola? Pensa lei.
Giancarlo Lotti: No, io penso…
Presidente: O gliel’ha detto qualcuno?
Giancarlo Lotti: … che sia una pistola. No, loro un m’hanno detto niente.
Presidente: Lo pensa lei.
Giancarlo Lotti: Sono andati lì e gl’hanno messo questa roba qui. Ho visto qualcosa, però unn’ho visto bene, di preciso, se… A me mi pareva una cosa. Poi…
Presidente: Senta, poi, quando è tornato con la Polizia, lei come ha fatto… col P.M., non lo so, come ha fatto a ritrovare quel posto?
Giancarlo Lotti: Mah, ritrovare si ritrova. Però è la strada, di giorno si vede meglio la strada. Poi, il coso, il casolare, la ponticina, quella, ci son passato di sopra, sicché… c’è il borro, sotto.
Presidente: Senta, lei conferma la storia del fagotto che avrebbe depositato lì, tra l’erba, i cespugli, non so, la buca…
Giancarlo Lotti: Ho visto…
Presidente: … sul posto? Cioè, dov’è stata ammazzata la ragazza e il giovane.
Giancarlo Lotti: Eh, sempre Vicchio?
Presidente: Eh. No, no, sempre Vicchio, sempre Vicchio, si parla.
Giancarlo Lotti: Come?
Presidente: Sempre di Vicchio, si parla. Sempre di Vicchio, sempre di Vicchio.
Giancarlo Lotti: Sì, l’ho detto anch’io, di Vicchio, no?
Presidente: Eh, Vicchio, sì.
Giancarlo Lotti: Sì, io ho visto metter qualcosa, se c’era la buca prima, un lo so se gl’era… qualcosa…
Presidente: Una cosa che mi rimane…. Allora, che senso ha – domanda – possibile che lasciano degli oggetti lì, sul posto, e una pistola l’abbian nascosta…
Giancarlo Lotti: Io ho visto … a metter qualcosa.
Presidente: Eh?
Giancarlo Lotti: Un lo so i’ che gl’era.
Presidente: Eh, ma lei ha parlato di feticci, ha parlato di coso… come fa, l’ha visto che conteneva queste cose, oppure è un pezzo di carta che hanno lasciato per terra?
Giancarlo Lotti: Mah, io un son proprio sicuro che gl’abbin messo quella roba della donna. Unn’ho visto bene.
Presidente: Ma ha visto depositare qualcosa per terra, avvolta in un giornale, o ha visto buttare un giornale?
Giancarlo Lotti: No, ho visto…
Presidente: Capisce la differenza?
Giancarlo Lotti: … ho visto un giornale metter lì.
Presidente: Un giornale poggiare per terra.
Giancarlo Lotti: Un giornale rinvoltato. Poi un lo so se c’era qualcosa o no.
Presidente: Questo, facciamo che sia il giornale.
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Alzano e mettono così. Altro..
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: … è appoggiarlo; altro è buttarlo.
Giancarlo Lotti: No, no. L’avevan messo piano piano, con le mani, lì.
Presidente: Piano piano l’hanno messo per terra.
Giancarlo Lotti: Poi io un l’ho visto più. Mi sono allontanato, sicché, ho visto appena la mossa che gl’avevan messo questa roba dentro.

Presidente: Veniamo agli Scopeti. Lei ha detto si è fermato alla strada, ha fermato sulla strada, all’imbocco della strada; ha detto alla Polizia dove più o meno era la macchina sua, eccetera. Poi, col Pucci, siete andati un po’ su. Lei è arrivato… è arrivato alla piazzola, lei, o no?  
Giancarlo Lotti: Come?
Presidente: Lei è arrivato alla piazzola…
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: … e il Pucci un po’ più indietro.
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Ecco.
Giancarlo Lotti: Quando gl’ha visto dopo loro, si è arrabbiato co’ il Pietro, lui s’è allontanato un po’ più in giù.
Presidente: No, io voglio sapere da lei, indipendentemente dai metri. Io non sto parlando di metri, 10, 4, 8, 20, non interessa nulla, questo.
Giancarlo Lotti: No, no, no…
Presidente: Cioè, interessa se, dal punto in cui lei era fermo, ha potuto vedere bene quello che accadeva davanti a lei.
Giancarlo Lotti: Si.
Presidente: Quello che ha… lo ha visto bene? Non c’erano frasche, non c’era nulla.
Giancarlo Lotti: No, lì gl’è pulito, gl’era.
Presidente: Era pulito. Quindi, ha visto bene tutta la scena.
Giancarlo Lotti: C’era la tenda e la macchina accanto, vicino. E poi, quande tagliarono la tenda così.
Presidente: E basta. Senta, quando poi hanno ammazzato il giovane, ha ammazzato il giovane e Pacciani è tornato indietro…
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: … è entrato nella tenda, poi hanno tagliato quelle parti alla ragazza, no? Ecco, l’hanno tagliata all’interno della tenda, o fuori della tenda?
Giancarlo Lotti: Mah, io la ragazza non l’ho vista per nulla.
Presidente: È stata sempre dentro.
Giancarlo Lotti: Io non l’ho vista fuori.
Presidente: Lei, quando è venuto via poi lei?
Giancarlo Lotti: Mah, io son… poi, quando veddi, m’ha visto, quande gl’ha finito la persona, co’ il coltello, così, gl’è cascato giù, è venuto in qua. E, in qui’ mentre, il Pacciani m’ha visto lì: ‘che fai?’ Dice: ‘Vai verso la strada per guardare che un passi macchine.’ E, in quel momento, vanno dentro e poi sortan dopo pochino. E avevan della roba in mano. Un so se 1’avevan tagliato della roba, un lo so io.
Presidente: Se Pacciani… Fo per dire, se Pacciani e il Vanni avessero preso questa ragazza e tirata fuori un po’…
Giancarlo Lotti: No, io unn’ho visto…
Presidente: Non l’ha visto tirare…
Giancarlo Lotti: No, tirarla fuori, no.
Presidente: Lei, comunque, era sempre lì, voglio dire.
Giancarlo Lotti: No…
Presidente: Poteva vedere…
Giancarlo Lotti: Sì, anche se ero un pochino nascosto, vedevo i’ che facevano.
Presidente: E allora, quando il Pacciani ha detto di andare alla strada, lei è rimasto lì, o è…
Giancarlo Lotti: No…
Presidente: … o si è avviato, si è rifermato, oppure è tornato indietro…
Giancarlo Lotti: … un so se mi son fermato un momento. Non proprio vicino… proprio vicino…
Presidente: Come?
Giancarlo Lotti: Non proprio vicino. Mi sono soffermato un pochino.
Presidente: Si è soffermato ancora.
Giancarlo Lotti: Sì, ma non tanto. Poi lui gl’è andato verso la tenda e c’era insieme anche quell’altro, Mario. Vicino alla tenda. Poi…
Presidente: Lei ha detto…
Giancarlo Lotti: …dopo un pochino li ho visti sortire, mentre venivo giù. E, in qui’ mentre, andavo verso la tenda, quande m’ha detto di anda’ verso la tenda, io mi son soffermato, un sono andato subito… E sono andati verso la te… la tenda dentro.
Presidente: Loro due.
Giancarlo Lotti: Pietro, gl’era fuori quande gl’ha colpito questo ragazzo, questa persona. Il francese, come si chiama.
Presidente: No, no. Lasciamo stare il ragazzo. Il ragazzo è caduto. Va bene?
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Pietro torna verso la tenda…
Giancarlo Lotti: Verso la tenda.
Presidente: E poi dice a lei: ‘guarda, te vai giù…’
Giancarlo Lotti: E s’arrabbia e dice: ‘vai verso la strada’. E io, in qui’ momento un vo subito verso la strada.
Presidente: Bene. E si è fermato. E che è successo allora?
Giancarlo Lotti: Loro, lui gl’è andato dentro e c’era anche Mario…
Presidente: E Mario dentro. Ecco, li ha visti poi riuscire, o no?
Giancarlo Lotti: Gli ho visti uscire, avevano un coso in mano, un lo so i’ che gl’avevano.
Presidente: E allora lei è andato via.
Giancarlo Lotti: E poi sono andato verso la macchina.
Presidente: Verso la macchina. E quando lei è andato alla macchina, è ripartito, > quando ha acceso i fari… Lei dice: ‘ho acceso i fari…’, e poi… prima di partire… Il Vanni e il Pacciani erano sempre su…
Giancarlo Lotti: No, gl’erano sempre lassù.
Presidente: Li ha visti ritornare, o no?
Giancarlo Lotti: No, loro son venuti via dopo. Io sono andato via, dopo.
Presidente: Cioè, quando lei è partito, non l’ha più visto il Vanni e il Pacciani.
Giancarlo Lotti: No.
Presidente: Ecco. E della loro macchina che era ferma, ha detto lei, lì di fronte alla strada vicino a un cancello che porta a una villa, l’ha vista questa macchina, o gliel’hanno detto loro’
Giancarlo Lotti: No, c’è un pezzo di cancello e un pezzo di muro.
Presidente: Ecco.
Giancarlo Lotti: E più c’è il cancello.
Presidente: Ecco.
Giancarlo Lotti: Con il coso per entra’ dentro. Il muro gl’è lungo. Io ho visto una macchina di là di’ muro.
Presidente: Ma l’ha vista la macchina, o gliel’ha detto il…
Giancarlo Lotti: No, l’ho vista. Perché un pochino si vedeva, l’era dalla parte di’ campo, dentro.
Presidente: Ecco. Ora, quando abbiamo interrogato il Fernando, il Pucci Fernando, si ricorda?
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Lei si è alzato e ha detto che, quando eravate… Io ho ricontrollato la registrazione, anche se un po’…
Giancarlo Lotti: No, un m’ero espresso bene io…
Presidente: Aspetti, aspetti. Lei ha detto che, quando eravate fermi lì, prima di scendere dalla macchina, l’avete visto passare il Pacciani e il Vanni che, dalla strada, dal punto dove c’era la macchina, si dirigevano verso la… come si chiama, la piazzola.
Giancarlo Lotti: No, ma io ho visto bene…
Presidente: Eh, questo, lo ha detto lei di sua iniziativa. È vera questa circostanza, o non è vera?
Giancarlo Lotti: No, quello che ho detto… gl’era di già su i’ posto, loro.
Presidente: Come?
Giancarlo Lotti: Gl’erano di già su i’ posto.
Presidente: Erano già sul posto.
Giancarlo Lotti: Gl’eran quasi vicino in do’ c’è la tenda.
Presidente: E allora perché ha fatto questo intervento per dire…
Giancarlo Lotti: Eh, un mi sono espresso… un mi sono espresso bene io.
Presidente: No, no, si è espresso bene. Però, l’unica cosa, se non è vera, è un altro discorso. Ma. . .
Giancarlo Lotti: No, io… gl’è questo il punto.
Presidente: Tant’è vero che il Pucci dice: ‘si, sì.’ E la circostanza, abbiamo detto, è la prima volta che diceva lei spontaneamente, nessuno l’ha, sollecitato. Allora, non è vero questo che ha detto allora?
Giancarlo Lotti: No, gl’è… questo preciso… che dico ora. Li ho visti lassù, gl’erano arrivati da allora, però gl’eran di già nella piazza.
Presidente: Nella piazza. Senta, la lueina che lei dice che ha visto della tenda…
Giancarlo Lotti: Mah, io ho visto una lueina dentro, un lo so se c’era una lampada…
Presidente: Ma questa lucina l’ha vista già prima che il Vanni e il Pacciani si avvicinassero, o l’ha vista dopo, la lucina?
Giancarlo Lotti: No, io l’ho vista anche quande ero lì.
Presidente: Quando?
Giancarlo Lotti: Un lo so che luce l’era, quella.
Presidente: No, no, no. Voglio capire, no, no, in questo senso. Voglio capire: quando lei è arrivato alla piazzola, ha visto il Pacciani e il Vanni vicino alla tenda, c’era già la luce all’interno della tenda?
Giancarlo Lotti: Sì, sì, c’era.
Presidente: E che luce era?
Giancarlo Lotti: Mah, bisogna che andassi lì alla tenda, perché…
Presidente: Lei non si è mai avvicinato alla tenda?
Giancarlo Lotti: No.
Presidente: Mai avvicinato alla tenda.
Giancarlo Lotti: Mai.
Presidente: Ecco, poi, quando il Pacciani ha cominciato a sparare, ha sparato dentro la tenda, fuori… Insomma, ha sparato. La luce è sparita, o è rimasta sempre?
Giancarlo Lotti: Mah, io ho visto la luce… un lo so che luce l’era. Io ho visto che la luce la c’era.
Presidente: C’era. C’era sempre la luce all’interno.
Giancarlo Lotti: Un lo so che luce l’era… un lo so.
Presidente: La pila, questa volta, l’ha vista o no?
Giancarlo Lotti: No. Come fo a vederlo. Bisognava che andessi vicino alla…
Presidente: No, no, se ha visto qualcuno con la pila. Adesso… siccome ne ha parlato…
Giancarlo Lotti: No, no.
Presidente: … dell’84, cioè l’anno prima…
Giancarlo Lotti: No, no. Lì unn’ho visto…
Presidente: Non ha visto la pila.
Giancarlo Lotti: … né cose e né niente.
Presidente: Da come ho capito, era la luce che avevano i due ragazzi nella tenda. E’ questo? Io ho capito così. Anche se non lo ha detto, però si capisce…
Giancarlo Lotti: Un so che luce l’era… Un lo so…

Presidente: Le fotografie del coltello del Vanni? Bisogna prendere un attimo le fotografie del coltello del Vanni. Ora io le faccio vedere un coltello…
Giancarlo Lotti: Come?
Presidente: Ora, aspettiamo un attimo, eh. Allora, senta Lotti, lei ha parlato di Vicchio e ha spiegato com’è avvenuta la dinamica, i preparativi, il sopralluogo, i sopralluoghi, eccetera. Questi preparativi, cioè questi sopralluoghi, sono stati fatti anche negli altre delitti di prima? Quelli di Giogoli e quello di Baccaiano?
Giancarlo Lotti: Mah, il sopralluogo per… per…
Presidente: Per fare l’omicidio. Non quello che ha fatto coi Carabinieri. No, quella è un’altra cosa.
Giancarlo Lotti: Ah.
P.M.: Allora non vanno chiamati sopralluoghi, sennò…
Presidente: Ah, va bene. Allora, prima di fare… Allora, lei ha detto, a Vicchio, che prima di commettere questi fatti, siete stati sul posto; una volta lei, il Pucci, come ho detto prima, no?
Giancarlo Lotti: Sì, sì.
Presidente: Poi il Pacciani e il Vanni per conto proprio. E quella volta per conto suo, perché glielo hanno ordinato loro. Va bene? Ecco, per Giogoli è stata fatta la stessa cosa? Come facevate a sapere che quella sera c’era quei due ragazzi dentro il furgone, oppure erano usciti a… via?
Giancarlo Lotti: Mah, io… il furgone, per dire la verità, un l’ho visto.
Presidente: Questo a Giogoli?
Giancarlo Lotti: Questa era la prima volta… Io unn’ho visto…
Presidente: Loro non le hanno detto nulla che avevano fatto…
Giancarlo Lotti: C’erano stati un coso da loro.
Presidente: Ma gliel’hanno detto che c’erano stati, o no?
Giancarlo Lotti: C’erano stati, sì.
Presidente: Glielo hanno detto?
Giancarlo Lotti: Eh, se io unn’ho visto il furgone, come facevo a riferirlo?
Presidente: No, ho capito che il furgone c’era, eccome se c’era. Purtroppo c’era, no?
Giancarlo Lotti: Sì, sì.
Presidente: Voglio dire: il Vanni e l’altro, le hanno riferito che erano stati prima a vedere un po’ la zona, a studiare un po’…
Giancarlo Lotti: Sì, gl’andarono a vedere un po’ il posto come, in do’ gl’era di preciso…
Presidente: Com’era, come non era, come poteva avvenire, se poteva avvenire…
Giancarlo Lotti: Sì, sì…
Presidente: … se era il caso da scartare. Ecco, una domanda: siete mai andati da qualche altra parte per commettere un delitto e poi avete scartato l’idea perché era troppo pericoloso?
Giancarlo Lotti: No, questo no.
Presidente: Non l’avete mai fatto?
Giancarlo Lotti: Io no. No.
Presidente: Senta, a Baccaiano, siccome ha detto che quando arrivaste loro erano sicuri – lei ha detto – che il Vanni e il Pacciani erano sicuri che la macchina ci fosse. Come fa a dire questo? Gliel’hanno detto… cosa le hanno riferito loro?
Giancarlo Lotti: Che sapevano il posto in do’ gl’era la macchina e tutto. Mi riferirono così. Che dovevo esserci presente anch’io, su quel fatto lì.
Presidente: Ecco. Lei ci è tornato il giorno dopo, a Baccaiano?
Giancarlo Lotti: No. No, no.
Presidente: Quando arrivò la Polizia, i Carabinieri, le indagini…
Giancarlo Lotti: Ah, quello sì, quello sì. Per il coso, sì.
Presidente: Ci tornò sul posto.
Giancarlo Lotti: Ma con la Polizia e basta, ci sono tornato.
Presidente: No, no. Lei, lei… No, dopo. Il delitto è avvenuto, facciamo oggi…
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: … domani lei ci è tornato?
Giancarlo Lotti: No, no, no.
Presidente: Non ci è tornato.
Giancarlo Lotti: No.
Presidente: Non l’ha mai vista la macchina, dopo, infossata lì, in quel cunicolo.
Giancarlo Lotti: No.
Presidente: Senta un po’, ci è tornato qualche altra volta, indipendentemente dai Carabinieri, su quella piazzola…
Avvocato Filastò: Mi permette, Presidente? Integrerei la domanda: ‘ha visto delle foto di questa macchina nel fossato?’
Presidente: Ha visto le foto… Facciamo pure questa domanda.
Giancarlo Lotti: No, foto della macchina un l’ho viste.
Presidente: Non l’ha visto.
Giancarlo Lotti: No.
Presidente: Senta, in questa piazzola, lei ci è tornato qualche volta, o no?
Giancarlo Lotti: No, no, no.
Presidente: Allora, lei si era un po’ legato alla nipote del Vanni.
Giancarlo Lotti: Mah, legato… insomma…
Presidente: Insomma…
Giancarlo Lotti: S’era amici, così, e basta.
Presidente: Si era amici… È uscito qualche volta con questa ragazza?
Giancarlo Lotti: Ma io frequentavo il Vanni, sicché la vedevo… insomma, non tutte le sere, ma…
Presidente: Ecco, questa ragazza l’abbiamo sentita. Lei ha riferito alcune cose. Lei ha detto che ha cercato anche lei di far l’amore con lei, lei con la ragazza. Ecco…
Giancarlo Lotti: Ma io un l’ho…
Presidente: … lei ha riferito una circostanza particolare. Ha riferito una circostanza particolare. Dice che una volta, lei Lotti, Lotti, l’ha accompagnata in una piazzola a Baccaiano. Cioè dov’era quella coppietta.
Giancarlo Lotti: No, con me? No…
Presidente: Aspetti, aspetti, faccia dire. E vi siete fermati lì. Appunto, questa ragazza ha detto che aveva paura, non voleva stare lì, perché era il luogo dove il “mostro” aveva ammazzato le coppiettine…
Giancarlo Lotti: No…
P.M.: Presidente, Presidente…
Giancarlo Lotti: … questo no.
P.M.: … la ragazza diceva a Scopeti. Se lei controlla i verbali…
Giancarlo Lotti: lo ho detto agli Scopeti, non ho detto a…
Presidente: A Scopeti? Va bene. Allora è agli Scopeti.
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Benissimo. Allora, agli Scopeti. Lei l’ha accompagnata agli Scopeti?
Giancarlo Lotti: No, l’era in macchina con me.
Presidente: Era in macchina con lei. E questa ragazza non voleva stare in quella piazzola.
Giancarlo Lotti: No. Ero io che un ci volevo stare in quel posto lì. Non lei.
Presidente: E allora…
Giancarlo Lotti: Gl’è un discorso un po’ diverso.
Presidente: Io le dico, io le dico cosa ha detto la ragazza, vado così a braccio. La ragazza avrebbe detto: ‘no, qui non ci voglio stare, perché è il posto dove il “mostro” ha ammazzato delle persone. E lei avrebbe detto, lei, Lotti: ‘quando stai con me, non devi aver paura di nessun “mostro”.’
Giancarlo Lotti: No, paura. E…
Presidente: È così?
Giancarlo Lotti: … paura avevo anch’io. Perché star lì unn’è mica tanto… sa, gl’era di giorno…
Presidente: No, voglio dire, voglio sapere soltanto se questo episodio è vero, come dice la ragazza, o non è vero. Tutto qui.
Giancarlo Lotti: Sì, l’ha detto questo qui.
Presidente: Lo ha detto la ragazza questo?
Giancarlo Lotti: Però anch’io unn’ero mica tanto… avevo paura anch’io a stare in qui’ punto lì. Volevo anda’ via, eh.
Presidente: Quindi, e lei ha detto che, quando stava con lei, questo… non doveva aver paura perché… del “mostro”.
Giancarlo Lotti: No, di giorno… un lo so… Sì, questo discorso l’ha riferito…
Presidente: Lo ha fatto lei?
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Ecco. Senta, ha fatto un altro discorso secondo cui, dice la ragazza che lei aveva chiesto un prestito di denaro al Vanni e lui non glielo ha voluto dare. Ha mai fatto una richiesta di denaro al Vanni?
Giancarlo Lotti: Sì, la me lo disse che aveva fatto, gli aveva detto che voleva un prestito da i’ Vanni, da Mario. Però, se glielo ha dato, questo un lo so.
Presidente: No, no. Lei, Lotti, Lotti…
Giancarlo Lotti: Io?
Presidente: … è andato… Ha chiesto dei soldi al Vanni? Un prestito?
Giancarlo Lotti: Ma me lo disse lei. Dice: ‘volevo un pre…’ No, allora unn’ho capito bene io.
Presidente: No, lasci stare la ragazza. La ragazza lo riferisce. Però, chi avrebbe chiesto i soldi al Vanni? Sarebbe stato lei, Giancarlo Lotti.
Giancarlo Lotti: Io?
Presidente: Eh.
Giancarlo Lotti: No, no. Mai chiesto i soldi al…
Presidente: Mai chiesto soldi.
Giancarlo Lotti: Io no. Mai. Io un gl’ho mai chiesti a nessuno.
Presidente: No, volevo sapere questo.
Giancarlo Lotti: No, no.

Presidente: Senta, lei ha parlato di un coltello, ha descritto un coltello. Manico apribile, eccetera. Non stiamo a ripeterlo… eccetera. Insomma, è un coltello che hanno sequestrato al Vanni. Voglio sapere se questo coltello è simile, è lo stesso, non ci ha nulla a che vedere coi delitti… Siccome lei ha parlato del Vanni che aveva un coltello, se questo coltello le dice qualche cosa, o no. E se le dice qualche cosa, mi dica cosa le dice. Facciamo vedere queste fotografie, allora, al Lotti.
P.M.: Presidente, per capire noi, è quello che gli v abbiamo poi mostrato…
Presidente: Sì, sì, esatto. Sì, sì, è quello.
P.M.: Bene.
Presidente: La fotografia, ci ho la fotografia io.
Avvocato Filastò: Non potremo fargli vedere l’oggetto, Presidente?
P.M.: Glielo abbiamo già fatto vedere, no? È quello lì.
Presidente: Ah, il coltello, dov’è il coltello?
P.M.: Volevo sapere se è quello che gli abbiamo mostrato…
Giancarlo Lotti: Che è il primo?
Presidente: La fotografia è quella.
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Cioè?
Giancarlo Lotti: È il primo.
Presidente: Primo che? Sono tutti uguali, questi. Sono tutti uguali. È sempre lo stesso coltello visto da diverse posizioni. Guardi bene, guardi bene.
Giancarlo Lotti: No… No, un son tutti uguali…
Presidente: Eh, lo guardi bene, lo guardi bene.
Giancarlo Lotti: Questo unn’è uguale.
P.M.: Presidente, non sono uguali.
Presidente: E va be’, va be’. Allora guardi bene.
Giancarlo Lotti: Questo unn’è uguale.
Presidente: Bene.
P.M.: Io direi che, più chiaro di così…
Presidente: Allora, mi dica qual è il coltello, mi dica qual è il coltello che ha atteso la sua attenzione. Qual è?
Giancarlo Lotti: Son questi due qui.
Presidente: Questi due qui. Allora, me lo dica, per cortesia. No, no, i due coltelli che dice lei. Senta, il coltello dove l’avete prelevato, dai corpi di reato?
P.M.: Sì, mi sembra nei corpi di reato.
Presidente: Allora, questi due coltelli, che succede? Lettera E, tutti con la lettera E, per l’appunto. Questi due coltelli… che succede? Vada al microfono e me lo dica che sono questi coltelli. Lei mi ha dato due fotografie, no?
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Cosa voglion dire queste due fotografie qui?
Giancarlo Lotti: Un coltello.
Presidente: Lo so che è un coltello. Ma cose le dice questo coltello?
Giancarlo Lotti: Sì, gl’è quello di quella sera.
Presidente: Cioè, il Vanni aveva un coltello uguale a questo?
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Simile a questo? Questo vuol dire?
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Che sia proprio questo, non lo so.
P.M.: Non lo sa nessuno.
Presidente: Non lo sa nessuno. È un coltello simile a questo.
Giancarlo Lotti: Sì, simile…
Avvocato Filastò: Lui però ha detto che era quello di quella sera.
Presidente: Va be’, quello di quella sera.
Avvocato Filastò: Quindi, insomma, era quello, proprio quello?
Presidente: Era proprio questo, o uno simile a questo?
Giancarlo Lotti: Gliel’ho detto, era… quello lì.
Presidente: Era questo qui.
Avvocato Filastò: Era… Oh. Questo è importante, eh.
Presidente: Anche le due fotografie…
P.M.: Presidente, scusi, ce lo fa vedere anche a noi?
Presidente: … vengono siglate con una mia sigla dietro, sul posto dietro. Va bene?
Avvocato Filastò: Gli si dà un’occhiata.
Presidente: Eccole qua. Ci ho messo una sigla dietro.
(voce fuori microfono)
Presidente: Come? No, no.
P.M.: Quello che abbiamo mostrato fisicamente.
Giancarlo Lotti: Come?
Presidente: Senta, se io le faccio vedere il coltello in originale, saprebbe riconoscerlo lei, o no?
Giancarlo Lotti: Come originale?
Presidente: Cioè, lei ha parlato che questo è il coltello che usò il Vanni. Se io glielo faccio vedere, glielo posso far vedere dopo?
Giancarlo Lotti: Mah, i’ che devo dire? Eh.
Presidente: Va bene. Allora, a questo punto, facciamo una cosa Pubblico Ministero…
P.M.: Io non so dov’è, eh, Presidente.
Presidente: Da chi è stato ordinato il coltello?
P.M.: Chi lo ha depositato?
Presidente: Allora, bisogna farselo dare domani mattina. È quello fra i corpi di reato.
P.M.: E’ quello che fu fatto vedere a Maurri.
Presidente: Esatto, esatto. Quello è.
Avvocato Filastò: Che potrei suggerire, Presidente, di tenerlo qui, a disposizione?
Presidente: Come?
Avvocato Filastò: Potrei suggerire alla Corte di tenerlo qui a disposizione…
Presidente: Sì, sì. Dopo lo teniamo noi. Sì, sì.
Avvocato Filastò: Ecco.
Presidente: No, prenderlo dall’ufficio corpi di reato che è al Tribunale. Va bene. Io non ho altre domande, per ora. Allora si rinvia a domani mattina alle ore 09.00. Bene.
P.M.: Presidente, chiedo scusa, domani mattina alle ore 09.00 per continuare, o si fa – come io ho chiesto – l’esame di Vanni? Perché, se abbiamo finito, io ho da fare una domanda soltanto…
Presidente: Allora, io direi una cosa: io non ho, al momento, non ho altre domande da fare al Lotti. Potete fare altre domande, chiaramente, perché lo prevede la legge. Però, non rifacciamo le stesse domande, eh.
P.M.: No, no…
Presidente: Questo, mi appello alla vostra cortesia.
P.M.: Io vorrei, e lo dico chiaramente, indipendentemente che voglia essere ammesso, voglia rispondere o meno, fare l’esame del Vanni, domani.
Presidente: Bene.
Avvocato Filastò: Ecco, Presidente, io anticipo questo: io ho chiesto a Vanni, che non ci parlo con Vanni, perché non ci si parla, gli ho chiesto se intendeva sostenere un interrogatorio, tipo quello che ha fatto Lotti. E lui che m’ha risposto? Ha detto di no.
Mario Vanni: No.
Avvocato Filastò: Perché dice che gli gira la testa e un capisce…
Presidente: Bene. Allora, a questo punto…
Avvocato Filastò: Io posso anticipare fin da ora che il Vanni non…
Presidente: Benissimo. Comunque, domani, formalmente, se si sente domani, bene; sennò ci dice di no.
P.M.: Bene.
Presidente: Allora convochiamo…
Avvocato Filastò: Come… Presidente…
P.M.: Nessuno dei due è presente. Quindi domani rischiamo di non fare nulla.
Avvocato Filastò: Ecco, Presidente, però…
Avvocato: (voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: Ecco, è per questo che chiedevo, Presidente. Siccome sia io che l’avvocato Mazzeo, domattina siamo impegnati in un grave processo a Pistoia, in una udienza che abbiamo fatto rinviare proprio perché stava proseguendo l’esame di Lotti e dovevamo esser qui, quindi abbiamo chiesto alla cortesia del Presidente di rinviarcela. E lui ce l’ha rinviata al 10…
Presidente: Allora, voi capite bene…
Avvocato Filastò: Se salta l’udienza di domattina…
Presidente: … io posso anche rinviare di un giorno, non è un problema. Però, a questo punto, dovete incominciare già a citare i vostri testi di parte. Chi ha interesse a produrli.
Avvocato Filastò: Si può fare. Possiamo… Se lei ci dà una data, una scadenza…
P.M.: Domani l’altro.
Presidente: Per me, da giovedì in poi. Tanto, questi interrogatori sono brevi.
Avvocato Filastò: Per giovedì un si riesce a fare arrivare nessuno, Presidente. Giovedì è troppo presto.
Presidente: Ho capito. Però, a questo punto… I periti credo, i periti che diceva lei, non ha telefonato, non occorreva la citazione formale, eccetera.
Avvocato Filastò: Posso provare a far venire… Io mi impegno a farlo fin da stasera, Presidente.
Presidente: Sì, appunto. Può incominciare a far venire un po’ di gente. Tanto, … a questo punto, gli esami degli imputati sono finiti. Corsi, viene o no, avvocato? Che sappia lei, può dire qualche cosa, o no?
Avvocato Zanobini: Sì, Presidente, Corsi viene.
Presidente: Corsi viene.
P.M.: Allora, giovedì mattina.
Presidente: Il Faggi, il Faggi… Fenies, non c’è.
P.M.: Mi ha detto di no, che non viene.
Presidente: Va bene.
P.M.: Allora, giovedì mattina facciamo…
Presidente: Allora, giovedì mattina alle ore 09.00 per la prosecuzione di questo esame…
P.M.: Presidente…
Presidente: Eventuali testi di parte.
Avvocato Filastò: No, Presidente, scusi…
P.M.: Presidente… Presidente, chiedo scusa. 10 ho chiesto, avendo, se non sbaglio, in questa fase processuale, la facoltà di decidere, di sentire nel momento degli esami degli imputati, perché l’esame degli imputati lo fa, lo ha chiesto il P.M., lo ha chiesto, io ho chiesto se domani, mi è stato detto rinviamo. Giovedì, mi è stato detto, Vanni non vuole rispondere, quindi ne prendo atto, va benissimo. Non posso interferire. L’avvocato Fenies mi ha detto che il Faggi non intende rispondere e rimane contumace, ne prendo atto. Quindi io dico: faccio l’esame di Corsi.
Presidente: E facciamo Corsi.
P.M.: Mi ha detto l’avvocato: decido io quando farlo .. venire. Allora, Presidente…
Avvocato Zanobini: Secondo il Codice, secondo il Codice. L’avvocato Corsi è contumace. E, prima che inizi la discussione, può far cessare la contumacia…
P.M.: No, no…
Avvocato Zanobini: … e chiedere…
Presidente: L’esame è una cosa diversa. L’esame è una cosa diversa.
P.M.: Se vuole essere sottoposto all’esame, sennò ne prendiamo atto. Io fisso per giovedì mattina l’esame di Corsi.
Presidente: Allora, giovedì mattina, vede per Corsi. Se vuol venire, viene; sennò, pace.
P.M.: Bene.
Presidente: Può comparire quando vuole.
P.M.: Rimanendo contumace può venire quando vuole Ma l’esame ha gli effetti…
Presidente: Allora, per giovedì finiamo il Lotti. Vanni se vuol parlare. E poi, Corsi ed eventuali testi di parte.
P.M.: Bene, Presidente.
Avvocato Filastò: Presidente…
Presidente: Anche per venerdì potete citarli. E poi, la prossima settimana, tutta la settimana…
Avvocato Filastò: La comparizione avviene prima dell’inizio della discussione totale; può chiedere di essere sottoposto all’esame a norma dell’articolo 503…
Presidente: Scusi, scusi, scusi…
Avvocato Filastò: … 487 III Comma.
Presidente: Scusi. Insomma, giovedì mattina è fissato per l’esame del Vanni. Se vuol venire, viene, sennò, pace.
Avvocato: Vorrei capire una cosa: non ho capito.
Presidente: Dica.
Avvocato: Il Lotti, quando continua il controesame da parte nostra?
Presidente: Giovedì mattina.
Avvocato: Bene. Grazie. Questo, volevo sapere.
Presidente: Sì, giovedì mattina alle ore 09.00.
Avvocato: Grazie e arrivederci.
Presidente: Bene.

9 Dicembre 1997 37° udienza processo Compagni di Merende

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