Giovanni Faggi è nato a Calenzano (FI) il 17 agosto 1920, ex rappresentante di ceramiche edilizie e negli anni ’50 era stato assessore per il partito comunista a Calenzano. Ha vissuto sempre a Calenzano con la moglie.

L’11 giugno 1990 nell’occasione di una perquisizione presso l’abitazione di Pietro Pacciani fu rinvenuta una cartolina postale proveniente da Calenzano datata 19 marzo 1979 che recava a scritto: “Caro Pietro Sono stato fuori da Toscana a lavorare ti ricordo sempre con tanto piacere fammi sapere se posso venire a trovarti per quel tuo amico che vai ha bisogno di pavimenti e rivestimenti sentimi Dimmi quando devo venire il giorno e l’ora presto a poco e dove nuovamente Ti saluto Tanto dal tuo amico Faggi Giovanni“. Inoltre era stato rinvenuto un biglietto giunto a Pacciani tramite posta con timbro postale 16 marzo 1979 in cui si leggeva: “Dimmi se ti è andata bene la tuta che ti portai ti saluta tanto Fagi Giovanni“.

Il 30 giugno 1990 entrò ufficialmente nelle indagini a seguito di una perquisizione e nell’occasione gli fu consegnato un avviso di garanzia.

Il 3 dicembre 1991, in seguito ad una perquisizione a casa di Pacciani, fu rinvenuto un foglio con segnato il suo nome e cognome ed attività lavorativa.

Nel 1996 fu accusato sia da Fernando Pucci che da Giancarlo Lotti di aver assistito ai duplici omicidi di Travalle e di Scopeti.

15 maggio 1996 venne emesso un nuovo avviso di garanzia per Giovanni Faggi con imputazione di vilipendio di cadavere, porto illegale di arma e concorso in omicidio per i delitti del “mostro di Firenze”. Contemporaneamente venne emesso un nuovo decreto di perquisizione motivato da: “…il fondato motivo di ritenere che presso l’abitazione di Giovanni Faggi, comprese pertinenze e autovetture e in ogni altro luogo che nel contesto risulti in disponibilità del medesimo e sulla sua persona possono rinvenirsi cose o documenti o quanto altro pertinente ai reati in ordine ai quali sono in corso le indagini. La squadra mobile durante la perquisizione sequestrarono soldi, libretti bancari ed alcune agende telefoniche degli anni Settanta e Ottanta. In un’agenda del 1981 fu rinvenuto scritto: “bella gita a Travalle“.

Il 1 luglio 1996 Giovanni Faggi viene arrestato e tradotto presso il carcere di Firenze di Sollicciano. Nella richiesta del provvedimento restrittivo emesso dal Pubblico Ministero si legge: “I principali sviluppi sono dovuti, non tanto alle modestissime ma non trascurabili ammissioni del Vanni nel corso degli interrogatori resi dopo la adozione nei suoi confronti della misura cautelare in carcere, ma, soprattutto, dalle sempre più ampie e circostanziate dichiarazioni rese da Lotti Giancarlo e da Pucci Ferdinando nonchè da persone informate sui fatti recentemente individuate e ancora dalla intensa e incisiva attività di riscontro della Squadra Mobile della questura di Firenze“.

Nel 1996 era uno dei quattro imputati nel processo ai “compagni di merende”, all’epoca aveva 76 anni.

Il 7 agosto 1996 il tribunale del riesame, a causa dell’età avanzata dell’imputato, decise per una durata della carcerazione pari a 90 giorni, infatti nei primi giorni di novembre 1996 fu scarcerato.

Nella sentenza della Corte d’Assise del il 24 marzo 1998 venne assolto per non aver commesso il fatto, in seguito l’assoluzione fu confermata anche dal processo d’appello.

Giovanni Faggi

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