5 Dicembre 1997, 36° udienza, processo, Compagni di Merende Mario Vanni,  Giancarlo Lotti e  Giovanni Faggi per i reati relativi ai duplici delitti del MdF e Alberto Corsi per favoreggiamento.

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Giancarlo Lotti

Presidente: Allora, Vanni con Mazzeo e l’avvocato Filastò. Zanobini, c’è. Bertini, c’è. Bagattini, c’è. Per, come si chiama? ah, no no, va bene, siamo a posto. C’è l’avvocato Colao, per tutte le altre pa… Curandai, e Curandai sostituisce le altre parti civili mancanti, va bene?
Avvocato Bertini: Presidente, mi perdoni. Prima che inizi l’udienza.
Presidente: Ah, sì. Avvocato Bertini che parla.
Avvocato Bertini: Sì. Se mi consente, vorrei fare una dichiarazione.
Presidente: Mi dica.
Avvocato Bertini: Presidente, mi permetto di leggere e consegnare alla Corte una breve nota, che vuole essere la risposta adeguata e ferma a un fatto grave che è avvenuto in quest’aula l’udienza scorsa. E che costituisce un evento veramente intollerabile. Io sono rimasto veramente sconvolto dal comportamento dell’avvocato Filastò, il quale in quella scorsa udienza ha perpetrato nei miei confronti un attacco verbale gratuito e sprezzante. Ciò che più mi ha turbato è stato il fatto che questa veemente reazione nei miei confronti, sia stata espressa realmente contro la mia persona, con l’intento di ledere non soltanto la mia dignità professionale, ma anche conseguentemente la mia persona, la mia dignità personale. Voglio precisare – e, se occorre, ribadire – che la mia presenza, la mia attività in questo processo merito tutto il rispetto che…
Presidente: Sì sì, è la verità.
Avvocato Bertini: … tutti gli altri. E così anche la lealtà e la mia serietà professionale. Che si attiene, peraltro, a schemi difensivi già delineati, ribaditi dal mio cliente ben prima che io venissi chiamato a difenderlo. Proclamando pertanto la mia completa autonomia nella gestione dell’attività processuale che mi riguarda, voglio evidenziare che non tollererò ulteriori simili comportamenti. Né desidero che la Corte voglia consentirli. Precisando, al contempo, che vorrò comunque difendere la mia onorabilità.
Presidente: Va bene.
Avvocato Bertini: Questo è quello che voglio affermare. E consegno la mia nota alla Corte perché ne prenda visione.
Presidente: Va bene, ma non è che la Corte o il Presidente tolleri queste cose qui.
Avvocato Bertini: No.
Presidente: Voi capite che, quando viene fuori un discorso, è difficile anche impedire che accadano certe cose. Quindi…
Avvocato Bertini: Si, Presidente, ma il fatto che è avvenuto è un fatto…
Presidente: … altro non posso fare. Comunque, non credo che l’avvocato Filastò volesse arrivare a tanto, eh, effettivamente.
Avvocato Bertini: Beh, comunque, il fatto che è avvenuto è un fatto grave, Presidente.
Presidente: Bene.
Avvocato Bertini: È un fatto che penso meriti questa rilevanza, perché in effetti fu un attacco alla mia persona. E questo non posso tollerarlo. Grazie.
Presidente: Bene. Allora, avvocato, come si chiama? può entrare il Lotti.
(voce fuori microfono)
Presidente: Ah, scusi scusi. No, Lotti può entrare. Filippo, il consule… il perito.
(voce fuori microfono)
Presidente: Sì, sì, così arriva, si può liberare in un attimo. Lei stia un attimo qui, eh, Lotti. Un minuto, eh? Venga, venga. Però, ora Lotti, si metta un attimo all’impiedi, così mette lui a sedere, che riferisce un attimo sulla… Un secondo.
Perito Tinnirello: Allora, qui ho la perizia, la trascrizione integrale dell’intercettazione che mi ha chiesto…
Presidente: All’altra udienza.
Perito Tinnirello: All’altra udienza, in data 5. La consegno già trascritta, in data di oggi. Il 27, mi è stata affidata.
Presidente: Sì sì. Insomma, quella all’ultima… telefonate, sono telefonate, vero?
Perito Tinnirello: Esatto.
Presidente: Bene.
Perito Tinnirello: Per l’utenza 05XX/XXXXXX, in uso a Nicoletti Filippa, in entrata.
Presidente: Bene, metta a disposizione l’elaborato alla Corte.
Perito Tinnirello: Lo do a lei?
(voce fuori microfono)
Presidente: Ha fatto anche la…?
Perito Tinnirello: (voce fuori microfono)
Presidente: Tutto a posto, bene.
Perito Tinnirello: (voce fuori microfono)
Presidente: Eh, bisogna dirlo lì, eh, al microfono. Sennò poi…
Perito Tinnirello: C’è tutto, sia la richiesta del perito e il verbale della trascrizione.
Presidente: Bene. Può andare. Gli avvocati possono averne già copia, se… Bene, allora, Lotti: siamo qui. Come ci sentiamo stamattina?
Giancarlo Lotti: Eh, la spina, quella…
Presidente: Eh, la spina. Ci vuole un po’ di pazienza, eh, ormai ne abbiamo per poco. Almeno si spera.
Giancarlo Lotti: Spero io di farcela, insomma, a stare a sedere.
Presidente: Va bene. Prego, avvocato Filastò.
Avvocato Filastò: Grazie, Presidente. Signor Lotti, volevo tornare un attimo indietro agli omicidi di Baccaiano del giugno del 1982. E volevo chiederle questo: nei giorni successivi a quelli omicidi, che lei si ricordi, successe qualche cosa che la preoccupò, la mise in ansia?
Giancarlo Lotti: Mah, in ansia, sì di certo.
Avvocato Filastò: Ma io non dicevo in linea generale. Qualcosa di particolare. Successe, insomma lei venne a conoscenza di qualche cosa – la domanda è questa – che la mise in allarme, la tenne un po’ in tensione? Un po’ più di quello che normalmente lei, mi immagino, stava in tensione per quello che era successo.
Giancarlo Lotti: Ma quello, prima di’ fatto?
Avvocato Filastò: No, dopo dopo. Nei giorni successivi.
Giancarlo Lotti: Mah, i giorni successivi, un saprei insomma, se m’abbin detto qualcosa loro?
Avvocato Filastò: Che gli abbian detto qualche cosa loro. Infatti, la domanda successiva è questa: lei si accorse che Vanni o Pacciani erano in tensione, stavano preoccupati per qualche cosa?
Giancarlo Lotti: Mah, semmai ero preoccupato io, non loro.
Avvocato Filastò: Va bene. Allora, scendendo un po’ più dal generale al particolare, le dissero – Vanni e Pacciani – prima di tutto di star zitto?
Giancarlo Lotti: Sì, quello dice, quello sì, senz’altro.
Avvocato Filastò: E di non farsi vedere in giro con quella macchina? Con cui lei era andato a Baccaiano?
Giancarlo Lotti: A Baccaiano, c’avevo i’ 128 giallo.
Avvocato Filastò: Sì. Le dissero ‘guarda, meno tu ti fai vedere in giro, con questo 128 giallo, e meglio è! ?
Giancarlo Lotti: No, co’ i’ 128, ho detto il 124, non 128.
Avvocato Filastò: Ha detto lei 128.
Presidente: No, aveva detto 128.
Avvocato Filastò: Per me, senta, 124 o 128, è perfettamente la stessa cosa.
Giancarlo Lotti: Nell’82 avevo il 124.
Avvocato Filastò: Va bene, ma per me è la stessa cosa.
Presidente: No, ma l’ha detto lei il 128, eh.
Avvocato Filastò: Di macchine non me ne intendo.
Giancarlo Lotti: Ma quello gli era l’83.
Avvocato Filastò: Va bene, va bene, Lotti.
Presidente: Insomma…
Avvocato Filastò: Il 124 giallo. Insomma, io la cosa, il 124 giallo, blu, rosso, io la cosa che volevo sapere è questa: gli dissero ‘guarda, meno tu vai in giro con questa macchina, meglio è, in questi giorni’?
Giancarlo Lotti: Mah questo gli è quando avevo il 128. No mica quando avevo il 124 giallo.
Avvocato Filastò: Quindi, non gliela dissero questa cosa?
Giancarlo Lotti: Me l’hanno detto quando avevo il 128, di non andar tanto in giro.
Avvocato Filastò: Quando aveva il 128. Ma quando aveva il 124, dopo Baccaiano, non glielo dissero?
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: No.
Giancarlo Lotti: Questo discorso…
Avvocato Filastò: Allora, domanda che è più precisa. Lei venne a sapere, nei giorni successivi, per averlo letto sui giornali o sentito o visto in televisione, che il ragazzo non era morto? E che, prima di morire, aveva detto di aver visto qualche cosa?
Giancarlo Lotti: Mah, l’avranno riconosciuti, ma, detto, io come fo a…? Un ero mica lì alla macchina.
Avvocato Filastò: No no, guardi, non ha capito la domanda, Lotti. Io volevo sapere se lei è venuto a sapere, nei giorni successivi al delitto, leggendo i giornali oppure per averlo sentito alla televisione, che il ragazzo non era morto subito. E che, prima di morire, aveva detto qualche cosa.
Giancarlo Lotti: Mah, i’ che aveva detto, non era morto ancora, ma quel discorso no, un l’ho sentito.
Avvocato Filastò: Non l’ha sentito.
Giancarlo Lotti: No. Se gli ho letto qualcosa della morte, che un era morto, sì.
Avvocato Filastò: Ah, lei l’aveva saputo questo?
Giancarlo Lotti: Eh, l’avrò alla televisione o sul giornale, così.
Avvocato Filastò: E questa cosa non la preoccupava?
Giancarlo Lotti: Mi preoccupava, però se questo gli abbi detto qualcosa, io non me ne ricordo di questo qui.
Avvocato Filastò: Pacciani e Vanni gliene parlarono? Le dissero, non so, ‘si è sentito dire che questo ragazzo ha visto qualche cosa, e l’ha detto’?
Giancarlo Lotti: Sì, l’hanno fatto un discorso così, che…
Avvocato Filastò: Ah, l’hanno fatto?
Giancarlo Lotti: Forse gli aveva riconosciuti, questo… questi due. Insomma, quelli dell’82.
Avvocato Filastò: Ma era vero, che sappia lei?
Giancarlo Lotti: Questo me l’hanno detto loro. Io, se uno un mi dice quello che succede, come fo a saperlo se uno un me ne parla?
Avvocato Filastò: Insomma, io non lo sa se era vero oppure no?
Giancarlo Lotti: Come, che l’abbi detto?
Avvocato Filastò: Se questa cosa, dice lei, gliene parlarono Pacciani e Vanni: è la prima volta che lo dice, eh, guardi, perché prima non l’aveva mai detto che il Pacciani gli aveva parlato di questa cosa.
Giancarlo Lotti: Mah, lo dissero così, in qualche discorso, non proprio definitivo.
Avvocato Filastò: Ma glielo dissero. Dice: ‘Guarda, che quel ragazzo ha detto qualche cosa’.
Giancarlo Lotti: Che l’aveva riconosciuti?
Avvocato Filastò: Non lo so.
Giancarlo Lotti: Questo – perché io non ero mica vicino lì – gliel’abbin detto di certo.
Avvocato Filastò: A lei gliene hanno parlato?
Giancarlo Lotti: A me m’hanno parlato, qualche discorso. Non tanto.
Avvocato Filastò: Pacciani le disse per caso, o Vanni, che avevano telefonato a qualcuno, a proposito di questa storia?
Giancarlo Lotti: Mah, della telefonata non credo.
Avvocato Filastò: Ora glielo richiedo. Ma, che lei sappia, era vera questa cosa che questo ragazzo aveva parlato, oppure no?
Giancarlo Lotti: A me mi dissero così, glielo disse a loro. Io un vo mica…
Avvocato Filastò: Ma lei, per quello che ha saputo dopo, era vero oppure no?
Giancarlo Lotti: Mah, a come gli hanno detto, l’era vero. Per me.
Avvocato Filastò: Ma allora lei la cosa, tutto sommato, non la interessava molto. Perché si informava piuttosto poco, perché non era vero nulla.
Giancarlo Lotti: Come non gli era vero nulla? Se me l’aveva detto lui, perché un era vero nulla?
Avvocato Filastò: Perché glielo dico io, che non era vero nulla.
Giancarlo Lotti: No, io gli dico così perché…
Avvocato Filastò: Era stato un trucco che aveva fatto un Pubblico Ministero, la dottoressa Silvia Della Monica. Aveva fatto pubblicare ai giornali questa notizia falsa per vedere se il mostro aveva qualche reazione; che poi ebbe, in effetti. Ha capito?
Giancarlo Lotti: Sì, ho capito.
Avvocato Filastò: E non era vero nulla, il ragazzo era morto mentre viaggiava in macchina, poverino, andando all’ospedale, non aveva avuto il tempo di aprir nemmeno bocca. Va be’.
Presidente: Ma allora, questa storia del riconoscimento, l’ha letta sui giornali o ‘ ha detto il Pacciani o il Vanni?
Giancarlo Lotti: No, a me me l’hanno detto loro. Io un vo ‘ mica a dirgli che, il co… Io, quello che mi dicano, l’è quello che… Non è che l’abbi detto io; me l’hanno detto loro e basta.
Avvocato Filastò: Quanti giorni dopo glielo dissero?
Giancarlo Lotti: I’ che?
Avvocato Filastò: Questa cosa.
Giancarlo Lotti: Qualche giorno dopo, due, una settimana. Di preciso…
Avvocato Filastò: Lei ha detto ne parlaste più di una settimana dopo.
Giancarlo Lotti: Sarà stato una settimana dopo.
Avvocato Filastò: Ah, sarà stato, va bene. Senta, lei ha detto, quando è stato interrogato il 12 marzo del ’96: “Non ho mai parlato al Pucci”… Ora si sta… Ah, scusi, abbia pazienza, mi ero dimenticato. Siamo ripassati a parlare di Vicchio, l’omicidio.
Giancarlo Lotti: Se un mi dice le cose precisa, e allora un ci si intende.
Presidente: No, glielo sta dicendo ora.
Avvocato Filastò: Sì, lo so, e glielo sto dicendo.
Presidente: (voce sovrapposta)
Avvocato Filastò: Me n’ero dimenticato, mi sono anche scusato, che vuole di più?
Giancarlo Lotti: No, ma io unn’ho mica detto nulla.
Avvocato Filastò: Ho detto: scusi, oggi mi sono…
Giancarlo Lotti: Se mi dice le cose precise, rispondo per bene.
Avvocato Filastò: Eh, ora glielo…
Giancarlo Lotti: Sennò, come fo anch’io?
Avvocato Filastò: Ho capito.
Presidente: Lotti, non abbia quest’aria indispettita.
Giancarlo Lotti: No, sennò mi confondo anch’io.
Avvocato Filastò: Presidente, io non me n’ho mica a male, sa? Per me può far come gli pare.
Giancarlo Lotti: No, un centra codesto. Però io, se le cose son precise, e rispondo. Sennò, e mi…
Avvocato Filastò: E difatti, mi sono persino scusato, gli ho detto ‘Lotti, scusi’, gli ho detto.
Giancarlo Lotti: Eh, ma io un’è mica che gli ho detto qualcosa, un lo so.
Avvocato Filastò: … ridirglielo, che ora si riparla di Vicchio.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Ora ci siamo? Ha fatto mente locale, ci siamo su Vicchio?
Giancarlo Lotti: Va bene, ci siamo.
Avvocato Filastò: Oh, benissimo.
Giancarlo Lotti: Ma se un me lo spiega, come fo a saperlo io il che mi dice?
Avvocato Filastò: Ho capito, va be’.
Giancarlo Lotti: Se mi dice le cose precise, e allora rispondo preciso anch’io.
Presidente: Va bene, va bene. Abbiamo capito.
Avvocato Filastò: Va bene. Guardi, non è molto facile dire le cose precise.
Giancarlo Lotti: Eh, lo so.
Avvocato Filastò: Però, io uno sforzo lo sto facendo, glielo posso garantire. Allora, la cosa precisa è questa qui. Il 12 marzo del ’96 lei ha detto, nel corso di un sopralluogo che stavate facendo: “Non ho mai parlato al Pucci di quanto avevo visto nell184 nella piazzola a Vicchio”. Poi, invece, il 23 marzo – più o meno 10 giorni dopo – lei dice: “Effettivamente ho raccontato al Pucci che avevo visto Vanni e Pacciani uccidere la coppia della Panda, che avevamo visto insieme la settimana precedente a Vicchio”. Quindi, io ora le chiedo: gliel’ha raccontato a Pucci questa storia, o no?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Una volta dice di sì, una volta dice di no.
Giancarlo Lotti: No, ho detto così.
Avvocato Filastò: Sì. Quando? Quando gliel’ha raccontato a Pucci?
Giancarlo Lotti: Un giorno, mentre s’era insieme così, s’andava…
Avvocato Filastò: Così?
Giancarlo Lotti: Nel… parlando fermi a San Casciano, o per la strada.
Avvocato Filastò: Parlando del più e del meno? Eh?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Quanto tempo dopo?
Giancarlo Lotti: Dopo il coso, sarà stato una settimana o più. Ora, di preciso, come fo a ricordammene?
Avvocato Filastò: Ma molto tempo dopo l’omicidio, gli omicidi? Insomma, più o meno.
Giancarlo Lotti: Sempre dentro l’anno. Ora, di preciso quando…
Avvocato Filastò: Dentro l’anno. Va bene. Comunque, lei il 23 marzo del ’96 era stato più preciso. Perché aveva detto: “Ho fatto questo racconto al Pucci, o il sabato, o la domenica dopo l’omicidio, dal momento che lui, come ho già detto, stava a Montefiridolfi e non lo vedevo tutti i giorni”.
Giancarlo Lotti: No, io l’andavo a prendere o il sabato o la domenica, a secondo di che giorni.
Avvocato Filastò: Il Pucci ci voleva credere, a questa storia, ci ha creduto? Oppure no?
Giancarlo Lotti: Da principio, un ci credeva. Poi, si convinse che gli era vera.
Avvocato Filastò: Che era vera. Benissimo.

Avvocato Filastò: Dunque io, senza stare a far le domande sul punto perché si fa troppo lunga, le riassumo la circostanza. Lei, dopo l’omicidio, ha raccontato di aver seguito Pacciani e Vanni in una casa abbandonata.
Giancarlo Lotti: Si. Però, quei posti lì unn’è che li conoscevo io.
Avvocato Filastò: Li conosceva Pacciani, evidentemente.
Giancarlo Lotti: …andavo…
Avvocato Filastò: Sarebbe andato alla casa del podere di Schignano, al numero 54. Ora, la prima domanda è questa: Questa casa era abbandonata o ci abitava qualcuno?
Giancarlo Lotti: Mah, l’era da finirla, sicché un c’era… L’era rustica, così, c’era una specie di porta e basta.
Avvocato Filastò: Quindi, non ci abitava nessuno?
Giancarlo Lotti: C’era tutti i cespugli torno torno, sicché 1’era…
Avvocato Filastò: Quindi, non era una casa vecchia. Una casa nuova in costruzione, fatta ancora soltanto a rustico?
Giancarlo Lotti: Bah, e c’era da intonacarla dentro, da farla dentro. Perché, insomma, io son stato dietro alle ditte di muratura, insomma un me ne intendo precisamente, però so i’ che vuol dire.
Avvocato Filastò: Comunque, no, siccome per precisare, no? Ci sono le case vecchie, abbandonate, in campagna.
Giancarlo Lotti: Mah, case case, si riconoscan bene, eh.
Avvocato Filastò: Sì.
Giancarlo Lotti: Quella l’era un…
Avvocato Filastò: No, ma insomma, poi mi faccia finire, scusi.
Giancarlo Lotti: Sì sì, va bene.
Avvocato Filastò: Io dico, c’è le case abbandonate, in campagna – purtroppo – dove i contadini sono andati via e c’è questi ruderi che sono rimasti li, tutti a pezzi. E invece, questa, era una casa che stavano costruendo?
Giancarlo Lotti: Mah, l’era così. Io un lo so i’ che ci facevano. Però, c’è un pezzo di strada che ci si va.
Avvocato Filastò: Insomma si riconosce, una casa, se è in costruzione o se è vecchia, abbandonata. O Lotti, non mi dica che non capisce la differenza.
Giancarlo Lotti: Come, la differenza? Io ho detto…
Avvocato Filastò: Sto cercando di capire se questa casa era vecchia, cadente, abbandonata. Sa, queste case di campagna.
Giancarlo Lotti: Ma c’era il tetto, il tetto e tutto.
Avvocato Filastò: Oppure, se era una casa che era abbandonata, non abbandonata: ci dovevano ancora andare ad abitare, perché era in costruzione. Cioè era, come ha detto lei, prima a rustico.
Giancarlo Lotti: A rustico, vorrebbe dire la unn’è stata intonacata né dentro né fuori.
Avvocato Filastò: Oh, era così?
Giancarlo Lotti: Io mi son spiegato così. Poi…
Avvocato Filastò: Va bene. Allora, era a rustico, non era stata…
Giancarlo Lotti: Però c’era il tetto.
Avvocato Filastò: C’era il tetto, va bene. A questa casa…
Giancarlo Lotti: O la dovevan finire. Questo non lo so, io.
Avvocato Filastò: Non lo sa. A questa casa lei ci andò a piedi o in macchina?
Giancarlo Lotti: Poi, l’è abba…
Avvocato Filastò: Arrivaste a questa casa in piedi o in macchina?
Giancarlo Lotti: In macchina un ci si va. C’è un pezzo c’è delle buche, non ci si può andare. A piedi.
Avvocato Filastò: Anche lei andò a piedi?
Giancarlo Lotti: Eh, i’ che? Andavo in macchina?
Avvocato Filastò: No, gli sto chiedendo se andò a piedi oppure no?
Giancarlo Lotti: Eh, in quel pezzetto un ci si va, con la macchina.
Avvocato Filastò: Allora andò a piedi. Va bene?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Sì o no?
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Sì.
Avvocato Filastò: Anche lei. Dietro a loro, a Pucci… A Pacciani e a Vanni.
Giancarlo Lotti: I’ che c’entra Pucci?
Avvocato Filastò: No, Pucci non c’entra, m’è scappato.
Giancarlo Lotti: Ah, va bene.
Avvocato Filastò: Però non faccia così, eh?, Lotti.
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: Perché, sa?, alla fine uno pazienza, ma poi…
P.M.: Anche chi risponde può avere la stessa sensazione.
Avvocato Filastò: Come? Di che?
P.M.: Che pazienta, come lei.
Avvocato Filastò: Ma Pubblico Ministero, questa battuta sua non l’apprezzo tanto.
P.M.: E io non apprezzo la sua.
Avvocato Filastò: Perché che questo signore stia cercando di provocarmi da quando…
P.M.: Ma no, ma non siete nemmeno a un livello…
Avvocato Filastò: … ce ne siamo accorti tutti.
P.M.: … a un livello tale, che non…
Presidente: … l’incidente.
Avvocato Filastò: Sì, ma, lo so, ma’ lui mi sta stuzzicando dall’inizio.
P.M.: Ah, lui sta stuzzicando lei?
Avvocato Filastò: E direi!
P.M.: Avvocato Filastò, è un’offesa all’intelligenza delle persone presenti, dire che questo signore offende lei.
Avvocato Filastò: Ma, insomma, lasciamo perdere, via!
P.M.: Eh, lasciamo perdere, è meglio.
Presidente: Prego, avvocato.
Avvocato Filastò: Allora, lei è andato a piedi, ci è andato a piedi anche lei. Volevo sapere se lei, a piedi, aveva seguito il Vanni e il Pacciani.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Per fare che?
Giancarlo Lotti: Come?
Avvocato Filastò: Perché?
Giancarlo Lotti: Per vedere indo gli andavano.
Avvocato Filastò: Per vedere indo’ gli andavano. Benissimo. Allora, poi lei, nel verbale del 12 marzo del ’96, ha detto di aver visto mettere in una certa fessura, vicino alla porta…
Giancarlo Lotti: Mah, c’è una specie di finestra, insomma.
Avvocato Filastò: Di finestra.
Giancarlo Lotti: E qui c’era una specie di buca dentro.
Avvocato Filastò: Di buca, dentro. La pistola, ha detto, involtata in un giornale.
Giancarlo Lotti: Io, d’aver visto una pistola…
Avvocato Filastò: Noo ! Mi faccia finire, mi faccia finire Lotti, perché non mi vuol lasciar finire? Se io non sono in grado di finir per bene tutta la domanda, lei poi può rispondere meglio, ha capito? Invece di correre. Allora, lei ha detto di aver…
Giancarlo Lotti: No, io non corro.
Avvocato Filastò: Va bene.
Presidente: Senta, Lotti, faccia parlare.
Giancarlo Lotti: Sì sì, va bene.
Presidente: Oggi è impaziente, lei. È nervoso. Come mai è nervoso?
Giancarlo Lotti: No, io sono…
Avvocato Filastò: A me fa piacere di una cosa, Lotti.
Presidente: Perché è nervoso?
Avvocato Filastò: Che oggi lei sta meglio. Di salute, oggi sta meglio.
Giancarlo Lotti: Eh, i’ che devo star male?
Avvocato Filastò: Mi fa piacere.
Giancarlo Lotti: No, secondo lei devo star male io?
Avvocato Filastò: No.
Giancarlo Lotti: E allora?
Presidente: Non faccia polemica, Lotti, non la faccia la polemica: perché non la può fare. Via, su!
Giancarlo Lotti: E io un fo polemica, io sto dicendo…
P.M.: Presidente, però, diciamo la verità, che è un po’ stimolato, eh?, insomma.
Avvocato Filastò: A cosa?
P.M.: Alla polemica dico, non è che…
Avvocato Filastò: bah, a me non mi pare.
Presidente: No, non credo, Pubblico Ministero, no.
P.M.: No? Insomma, eh, sono impressioni.
(voci fuori microfono)
Presidente: Bisogna sospendere? Io sospendo ancora, eh? Tanto non abbiamo fretta.
Avvocato Filastò: No no, Presidente, sennò non si finisce mai.
Presidente: Eh, appunto.
Avvocato Filastò: Allora, senta, lei dice di aver visto mettere in questa fessura, in questo buco insomma, la pistola rinvoltata in un giornale. E poi, dice di aver visto ricoprire questa fessura con terra, pietre ed erba secca.
Giancarlo Lotti: Sì, della roba che c’era lì in terra, quello che c’era.
Avvocato Filastò: No, aspetti, non della roba. Lei ha detto: terra, pietre ed erba secca. L’ha detto?
Giancarlo Lotti: E se un c’era terra, i’ che ci mettevano?
Avvocato Filastò: No, la domanda è questa: l’ha detto lei, di aver visto metterci, dentro a questa fessura, terra, pietre od erba secca?
Giancarlo Lotti: Sì…
Avvocato Filastò: O se l’è inventato qualcuno?
Giancarlo Lotti: No, Perché io…
Avvocato Filastò: L’ha detto lei o se l’è inventato qualcuno?
Giancarlo Lotti: No, io non ho inventato niente.
Avvocato Filastò: No, non sto parlando di lei. Siccome in un verbale c’è scritto così, la domanda è: l’ha detto lei, o non l’ha detto?
Giancarlo Lotti: Ma se un c’è la terra, ci sarà stato calcinaccioli, e riempito lì, dentro. Io un lo so.
Avvocato Filastò: Voglio sapere se lei ha parlato di terra, pietre ed erba secca, oppure no. Dice di sì, o no?
Giancarlo Lotti: Se c’è della roba, se c’è della terra, ci mettan la terra. Se la c’è. E sennò, se c’è dei calcinaccioli, ci mettan quelli. Se un c’è nulla lì, pronto…
Presidente: L’avvocato voleva sapere se quei termini li ha usati lei.
Giancarlo Lotti: Come?
Presidente: Terra, calcinacci, erba secca: le ha usate lei, queste parole?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Esatto.
Giancarlo Lotti: Ma e, se un c’è la terra, ci metteranno altra roba.
Presidente: Insomma, quello che c’era per terra, lì.
Giancarlo Lotti: Quello, i’ che c’era, lo messan lì dentro.
Presidente: Sul pavimento, vuol dire.
Giancarlo Lotti: Sì sì, quello.
Presidente: Va bene. Prego.
Avvocato Filastò: E lei, per vedere questo, a che distanza si trovava?
Giancarlo Lotti: Alla porta lì, sarà stato un metro e mezzo, due.
Avvocato Filastò: Senta, ma dentro a questa casa c’era la luce?
Giancarlo Lotti: No, un c’era niente.
Avvocato Filastò: È abbandonata, la luce non poteva esserci.
Giancarlo Lotti: S’avrà avuto qualcosa così, per arrivar lì.
Avvocato Filastò: C’avevano qualche cosa loro?
Giancarlo Lotti: Per luce, per far un po’ di luce. Sennò come fai a arrivar lì al buio, a quella maniera?
Avvocato Filastò: Ah, c’avevano una pila?
Giancarlo Lotti: Eh, qualcosa l’avevano. Facevan luce, dentro.
Avvocato Filastò: No, qualcosa.
Giancarlo Lotti: Eh, di buio senza niente, come fa a arrivarci?
Avvocato Filastò: Io voglio sapere… C’era lei, non c’ero mica io.
Giancarlo Lotti: Sì, gliel’ho detto, sì.
Avvocato Filastò: C’avevano la luce.
Giancarlo Lotti: Qualcosa di luce, come un… come si chiamano?
Avvocato Filastò: Le pile.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Le lampadine a mano.
Giancarlo Lotti: Eh, per arrivar lì, sennò un tu ci vedi mica.
Avvocato Filastò: L’ha vista proprio lei, questa luce?
Giancarlo Lotti: Sì sì.
Avvocato Filastò: Allora ce l’avevano anche prima, quando sparavano? O no?
Giancarlo Lotti: Laggiù?
Avvocato Filastò: Sì.
Giancarlo Lotti: Eh, qualcosa avevo visto, una luce. Non luce dei fari della macchina. Una di questa cose per far la luce.
Avvocato Filastò: Anche prima? Sì o no?
Giancarlo Lotti: Quando li vidi…
Avvocato Filastò: Quando sparavano?
Giancarlo Lotti: Sì. C’avevano una specie di questa cosa qui.
Presidente: Una specie di?
Giancarlo Lotti: Di… Come si chiamano? Quelle che portano così per far luce, quando gli è buio.
Presidente: Va bene, torce elettriche a pila.
Giancarlo Lotti: Sì, eh.
Avvocato Filastò: Questa è la prima volta che lo dice, lei, sa? Un particolare così importante, è la prima volta che lo dice. Io, l’altro giorno, gliel’ho proprio chiesto, sa? Gli ho chiesto dei fari, se li avevano spenti, se c’avevano un’altra luce in mano. E lei ha sempre detto di no. Come mai ci ha detto di no, prima, e stamani ci dice di sì?
Giancarlo Lotti: Perché avevo visto, mi ero ricordato che avevo visto una luce.
Avvocato Filastò: Se n’è ricordato in questi giorni, Lotti?
Giancarlo Lotti: No, l’avevo visto anche quei giorni lì.
Avvocato Filastò: Allora perché mi ha detto di no, l’altro giorno?
Giancarlo Lotti: Eh, forse non mi sono espresso bene.
Avvocato Filastò: No, guardi. Perché, o espresso bene o espresso male, ci si può esprimere male quando si fa un discorso lungo. Ma, quando si risponde un sì o un no, non è questione di esprimersi.
Giancarlo Lotti: Questo gli è quello che ho detto ora.
Avvocato Filastò: Ah. Va bene. E quindi lei, alla luce di questa pila, vide che mettevan dentro questa roba, no? Sì?
Giancarlo Lotti: Sì, sì.
Avvocato Filastò: La pistola, poi l’erba secca, poi le pietre, e la terra.
Giancarlo Lotti: L’erba secca?
Avvocato Filastò: L’erba secca l’ha detto lei.
Giancarlo Lotti: Mah, lì un c’era erba secca, lì nella casa.
Avvocato Filastò: Però l’ha detto, lei.
Giancarlo Lotti: Indo’ l’erba secca?
Avvocato Filastò: No, io non c’ero, quindi non so se c’era l’erba secca, se c’era l’erba giovane.
Giancarlo Lotti: Io ho detto
Presidente: In generale…
Avvocato Filastò: Io non lo so. Io le sto dicendo, dell’erba secca, ne ha parlato lei.
Giancarlo Lotti: Come?
Avvocato Filastò: Dell’erba secca, ne ha parlato lei. Siamo stati cinque minuti, dianzi, a dire: ma l’ha detto? Non l’ha detto? Le ha usate queste parole? Non le ha usate? Alla fine ha detto di sì, che le ha usate.
Giancarlo Lotti: Ma l’erba indo’ l’è? La unn’è mica lì; l’è di fuori, l’erba. I’ che c’entra dentro?
Avvocato Filastò: Allora, l’erba no, va bene?
Presidente: Ma non l’erba verde, quella fresca di prato. L’erba può essere anche fieno, può essere anche paglia, può essere…
Giancarlo Lotti: Quella roba lì non c’era, no.
Presidente: No? E allora…
Avvocato Filastò: No?
Presidente: E allora, che le devo dire?
Giancarlo Lotti: Quello che poteva esserci in terra, e lo mettevan lì per cosarla, e basta. Non so se mi spiego bene, o no.
Presidente: Ci sono anche le fotografie, però.

Avvocato Filastò: Sì sì, si spiega, si spiega. Eccome, se la non si spiega. Ora, però, mi deve spiegare un’altra cosa. Mi deve spiegare perché, quando lei è stato interrogato durante un incidente probatorio – e le ricordo la data, non molto tempo fa: il 19 febbraio ’97 – lei si è espresso così: “Io credevo che gli avessero messo una pistola dentro, però non so se l’hanno messa o no. Io non ho visto bene”.
Giancarlo Lotti: Sì, è come…
Avvocato Filastò: “Io ero fuori, e loro erano dentro”.
Giancarlo Lotti: No, ero fuori…
Avvocato Filastò: No no, lei mi fa finir di parlare, sa?, Lotti. Perché alla fine, così non va mica bene, eh? Lei, sulla voce a questa maniera, la deve smettere di tirarmi su la voce.
Giancarlo Lotti: No, con me la un’alzi la voce, eh?
Avvocato Filastò: Ha capito?
Giancarlo Lotti: … parlo bene, sennò…
Presidente: Lotti!
Avvocato Filastò: “Allora io credevo”, le rileggo cosa ha detto “io credevo che gli avessero messo una pistola dentro, però non so se l’hanno messa o no. Io non ho visto bene. Io ero fuori e loro erano dentro lì. Sicché se l’hanno messa o no.” Eh? Allora come mai disse queste cose allora?
Giancarlo Lotti: Perché non le precisai per bene, bah.
Presidente: Ecco, le precisi ora. Lei vide la pistola proprio come oggetto, o vide un involucro con…
(voci sovrapposte)
Giancarlo Lotti: Io veddi un affare…
Presidente: … preciso dentro?
Giancarlo Lotti: … come se c’era una pistola.
Presidente: Eh?
Giancarlo Lotti: E che la messan dentro.
Presidente: Che cosa vide?
P.M.: Un involucro ha detto.
Giancarlo Lotti: Ho visto un rinvolto che mi pareva una pistola. Però non son sicuro se…
Presidente: Che era un giornale, un pezzo di stoffa, cos’era? Una scatola, cos’era?
Giancarlo Lotti: Come un foglio, rinvoltato così e via.
Presidente: Come era?
Giancarlo Lotti: Rinvoltato, come un foglio…
Presidente: Ho capito. Con cosa rinvoltato?
Giancarlo Lotti: Con un foglio.
Presidente: Un foglio. Era un foglio rigirato.
Giancarlo Lotti: Con la carta… non so che carta l’era. Però intravedere… di vedere una pistola, mentre la mettevan lì. Come ho visto io. Io unn’ero fori, ero vicino alla porta. Distante c’è la porta lì, che si sorte fori. Che l’è un porta, ci si mette così e si sposta dall’altra parte, sicché la unn’è murata la porta.
Presidente: Bene.
Avvocato Filastò: Senta, e la pila chi la teneva?
Giancarlo Lotti: In mano, per vedere…
Avvocato Filastò: No, ma erano in due, no?
Giancarlo Lotti: L’aveva uno.
Avvocato Filastò: Uno, chi?
Giancarlo Lotti: Pietro l’aveva la lampada e andava avanti.
Avvocato Filastò: Pietro c’aveva la pila?
Giancarlo Lotti: E quante ce n’avevano? Basta una per vedere indo’ tu metti i piedi lì, per entra’ dentro.
Avvocato Filastò: Io voglio sapere se la pila ce l’aveva Pietro o Mario.
Giancarlo Lotti: Ho detto Pietro.
Avvocato Filastò: Pietro. E anche la pistola ce l’aveva lui?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: E lo spolverino?
Giancarlo Lotti: Quale spolverino?
Avvocato Filastò: Quello di Vanni.
Giancarlo Lotti: Lui non l’aveva lo spolverino, se l’era levato.
Avvocato Filastò: E dove l’aveva messo?
Giancarlo Lotti: L’avrà messo in macchina. Nella macchina di Pietro.
Avvocato Filastò: L’aveva messo nella macchina di Pietro. Dove?
Giancarlo Lotti: Dove… indo’ la guida, o di dietro. Non ho mica visto, non sono mica andato a vedere se l’avean messo di dietro o davanti?
Avvocato Filastò: Bene. Quindi questo spolverino, lei è sicuro, non l’avevano messo né nella buca, dove prima lei ha detto probabilmente avevano…
Giancarlo Lotti: Come nella buca?
Avvocato Filastò: Lei l’altro giorno ci ha parlato di un fossetto, di una buca, non ho capito bene cos’è, nella quale sarebbero stati messi questi – lei pensa – pensa…
Giancarlo Lotti: Come ho visto io…
Avvocato Filastò: Queste parti delle donne.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: E ora ci sta parlando di quest’altro fossetto, fessura, in cui verrebbe messa la pistola.
Giancarlo Lotti: Ma nel posto laggiù, nel posto…
(voci sovrapposte)
Avvocato Filastò: Lì vicino a dove c’era la macchina dei ragazzi…
Giancarlo Lotti: Sì, sì.
Avvocato Filastò: … la buca con i feticci. Da quest’altra parte, molto più lontano, in questa casa, la pistola. E quindi, io le chiedo, lo spolverino non venne messo né in un posto, né in un altro?
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: No, ma in macchina.
Giancarlo Lotti: Quando uno se lo leva, lo mette in macchina.
Avvocato Filastò: Va bene. Bene, bene.
Giancarlo Lotti: No, io ho detto…
Avvocato Filastò: Questo spolverino di colore celeste chiaro, vero?
Giancarlo Lotti: Sul celeste.
Avvocato Filastò: Uhm. Lei poi questo spolverino, che quella sera aveva indossato Vanni, l’ha visto nel ripostiglio all’ingresso dove Vanni tiene la legna?
Giancarlo Lotti: L’ha messo dentro lì.
Avvocato Filastò: No, le chiedo se…
Giancarlo Lotti: Non vo mica a vedere io i’ che. E vo in casa di una persona e vo a vedere i’ che…
Avvocato Filastò: Lei ce l’ha visto o non ce l’ha visto? In questo posto che le ho detto, nel ripostiglio all’ingresso…
Giancarlo Lotti: C’è un cosino…
Avvocato Filastò: … dove tiene la legna.
Giancarlo Lotti: … che s’attacca dentro. C’è un ripostiglio, c’è dei gancetti.
Presidente: C’è un attaccapanni.
Giancarlo Lotti: C’è dei gancettini.
Presidente: Un attaccapanni, un chiodo, cosa c’è?
Giancarlo Lotti: Sì. Indo’ tien le legne… io ho visto l’attaccava lì. Poi se lo spostava…
Presidente: C’è un chiodo al muro.
Giancarlo Lotti: Sì, c’è quei cosini apposta.
Avvocato Filastò: Uhm.
Giancarlo Lotti: Quelle cose apposta per tenere roba leggera.
Presidente: Appunto, un attaccapanni.
Giancarlo Lotti: Sì. O quei cosi che si piegano e si mettano…
Avvocato Filastò: Senta, probabilmente lei questa cosa non la sa, ma dice ‘non la so’, senza farla tanto lunga. Io volevo sapere se a lei le risulta, ha mai sentito dire da qualcuno, che Vanni ha chiamato Pucci a fare dei lavori di pittura a casa sua, due anni prima del ’94.
Giancarlo Lotti: Sì, c’è stato diverse volte, a imbiancare.
Avvocato Filastò: A imbiancare. Due anni prima del ’94.
Giancarlo Lotti: Preciso… Sarà stato di certo in quest’anni qui.
Avvocato Filastò: Perché l’ha detto lei a pagina 4 del verbale dell’11 marzo del ’96.
Giancarlo Lotti: Questo c’è andato.
Avvocato Filastò: Certo, c’è andato due anni…
Giancarlo Lotti: Lui l’è imbianchino.
Avvocato Filastò: Sì, ho capito. Quindi nel ’92. Due anni prima del ’94 è il ’92.
Giancarlo Lotti: Preciso… sarà stato nel ’92, come fo a ricordarmelo?
Avvocato Filastò: No, lei l’ha detta questa cosa qui. Due anni prima del ’94, ha detto lei a pagina 4 del verbale dell’11 marzo del 1996. Lei la conferma questa cosa?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Bene. Oh, siamo sempre dopo l’omicidio di Vicchio. Gli omicidi di Vicchio, perché sono due. E ora si sta parlando, voglio parlare con lei di tutta la storia della lettera nella cassetta. Eh?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: La prima domanda è questa: quando lei e Mario Vanni andaste a imbucare questa lettera nella cassetta, ci andaste con la sua macchina? Di lei, Lotti?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Benissimo. Questa macchina con cui andaste era la stessa macchina con cui lei era stato nella piazzola, prima con la Filippa, poi con Pucci, poi con Vanni e poi la sera dell’omicidio?
Giancarlo Lotti: La macchina mia?
Avvocato Filastò: Sì.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: No, voglio sapere se era la stessa macchina.
Giancarlo Lotti: La macchina rossa?
Avvocato Filastò: Non so se era rossa o verde. Voglio sapere se…
Giancarlo Lotti: L’84 avevo quella. La comprai nell’83.
Avvocato Filastò: Va bene. A volte uno per andare in un posto si fa prestare la macchina da qualcuno.
Giancarlo Lotti: No, io non mi fo prestare mai macchine da nessuno.
Avvocato Filastò: Quindi lei…
Giancarlo Lotti: E non la do nemmeno agli altri.
Avvocato Filastò: Lei andò, lei accompagnò Mario Vanni a imbucare questa lettera con la stessa macchina con cui…
Giancarlo Lotti: Con la mia… la stessa macchina.
Avvocato Filastò: Con la stessa macchina con cui era stato nella piazzola, prima con la Filippa, poi con Pucci, poi con Vanni e poi la sera degli omicidi: quattro volte.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Benissimo. Con la stessa macchina lei si era fermato con Vanni davanti a questo bar della stazione, quella volta che Vanni era sceso e era andato a cercare di parlare con la ragazza, poi è tornato tutto arrabbiato. Era sempre la solita macchina?
Giancarlo Lotti: Ma quello che parlò con la donna gliè prima.
Avvocato Filastò: Sì, sì. No… È una domanda sciocca perché è la stessa macchina. La volta che poi Vanni si mise a parlare e tornò, era la volta che lei andò insieme a Vanni. Quindi era quella macchina, benissimo. La lettera fu scritta da Pacciani, vero?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Era già stata scritta quando lei la vide.
Giancarlo Lotti: L’era bell’e finita, sicché non ho potuto vedere niente di’ che c’era scritto.
Avvocato Filastò: Riuscì a leggere solamente l’indirizzo. C’era scritto “Vicchio”.
Giancarlo Lotti: E “Firenze”.
Avvocato Filastò: E però io volevo chiederle: questa lettera venne imbucata, fu imbucata nella cassetta, da Mario Vanni o da lei?
Giancarlo Lotti: No, da me no.
Avvocato Filastò: Da Mario.
Giancarlo Lotti: Da Mario Vanni.
Avvocato Filastò: È sicuro?
Giancarlo Lotti: Son sicuro, sì.
Avvocato Filastò: Perché lei, quando è stato interrogato il giorno 19 febbraio ’97, nel corso dell’incidente probatorio, lei ha detto: “E la impostai dentro, lì vicino dove c’è questo bar”.
Giancarlo Lotti: La impostò. C’è una cassetta lì.
Avvocato Filastò: No, qui c’è scritto “la impostai”. Si vede che allora ha capito male…
Giancarlo Lotti: No, io non l’ho impostata io.
Avvocato Filastò: L’ha impostata Vanni.
Giancarlo Lotti: L’ho sempre detto.
Avvocato Filastò: Dopo quanti giorni…
Presidente: Scusi Lotti, lei non si deve incavolare se l’avvocato legge quello che c’è scritto a verbale. Se c’è scritto così, è scritto così.
Giancarlo Lotti: Io non mi incavolo…
Presidente: Lei può solamente chiarire: ‘non la imbucai io, la imbucò il Vanni’ e finisce lì.
Giancarlo Lotti: Sì, va bene.
Presidente: È qui per questo.
Giancarlo Lotti: Eh, lo so.
Presidente: E allora? Si risente sempre.
Giancarlo Lotti: No, eh
Avvocato: Presidente, scusi, 19 febbraio?
Presidente: Non lo so ora che data è.
Giancarlo Lotti: Sarà perché sono… non lo so.
Avvocato Filastò: È l’incidente probatorio.
Presidente: Lotti, deve sapere una cosa: uno non cade in contraddizione solamente se dice la verità, sempre.
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Quando comincia a mentire, lì è il problema.
Giancarlo Lotti: No, io non ho…
Presidente: Suo e di tutte le persone…
Giancarlo Lotti: Io non ho mai mentito, ho detto sempre la verità. Non ho mai mentito.
Presidente: Perché quando cominciano a dire prima una cosa e poi un’altra, ci si dimentica di quello che si dice e dopo si fa errore e errore…
Giancarlo Lotti: No, io non fo errore. Io gli ho detto preciso quello che ho detto.
Presidente: Bene.
Avvocato Bertini: Comunque, Presidente, una precisazione. A pagina 73 dell’incidente probatorio c’è anche una domanda specifica: “Chi la imbucò la lettera?” “La imbucò Mario. Io rimasi in macchina, io”.
Avvocato: (voce fuori microfono)
Presidente: Avvocato, io questi verbali non ce l’ho, non l’ho a disposizione. L’avvocato ci contesta la circostanza di un verbale e lui lo chiarirà.
(voci sovrapposte)
Avvocato Filastò: Va bene, abbiamo…
P.M.: (voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: Abbiamo chiarito. Probabilmente ha capito male il trascrittore. Fra “impostò” e “impostai” non c’è grande differenza, io ammetto che possa aver capito male il trascrittore.
Presidente: Va bene.
Avvocato Filastò: Quindi non c’è bisogno di farla tanto lunga su questa cosa. Piuttosto volevo sapere: dopo quanti giorni dall’omicidio di Vicchio andaste a impostare questa lettera?
Giancarlo Lotti: Preciso. Sarà stata una settimana. Di preciso come fo a ricordammi.
Avvocato Filastò: Va bene. Infatti lei, a pagina 4 del verbale del 26 aprile del ’96, ha detto: “Sarà passato qualche giorno”.
Giancarlo Lotti: Giorno…

Avvocato Filastò: Ora però, a questo punto, chiarite le circostanze di questa lettera, volevo chiederle alcune cose: perché – che sappia lei – venne mandata questa lettera a questa Manuela?
Giancarlo Lotti: Questo io…
Avvocato Filastò: Glielo chiese lei?
Giancarlo Lotti: Io gliel’ho chiesto, dice… mandare questa lettera. Questo e basta, poi non…
Avvocato Filastò: Ma, voglio dire…
Giancarlo Lotti: Non è stata approfondita bene la cosa.
Avvocato Filastò: No, perché…
Presidente: È stato? Cosa ha detto ora?
P.M.: Non è stato approfondito bene.
Presidente: Non hanno approfondito bene.
Giancarlo Lotti: Non me l’hanno spiegato bene.
Avvocato Filastò: Mi permetta Lotti, oppure mi consenta – come dice una certa persona molto nota – le chiedo questo: ma gli fecero fare anche un bel giro a lei quel giorno. Perché lei andò prima a Mercatale, dove c’era Pacciani. Poi da Mercatale giù fino a Vicchio, fino al bar di questa stazione. Ma, insomma, voglio dire, fare tutto questo giro, di tutti questi chilometri, consumare tutta questa benzina, tutto questo tempo, mi sembra un po’ strano che lei non abbia domandato…
Giancarlo Lotti: L’ho domandato, ma se non mi dice niente.
Avvocato Filastò: E loro non hanno detto nulla: ‘guida e sta zitto, non tu lo devi sapere’.
Giancarlo Lotti: Sto zitto… Dice: ‘ma perché devo andare proprio là a portare questa lettera?’
Avvocato Filastò: Infatti.
Giancarlo Lotti: Pietro dice: ‘tu devi anda’ là in tutte le maniere’. E che poteo fare io, diversamente? Dovevo portallo in un altro posto?
Avvocato Filastò: Codesto, uno poteva dire: ‘guarda, fammi un piacere, si imposta qui?’ Oppure: ‘si imposta a Firenze?’ Perché, capito, lei capisce, per arrivare fino a Vicchio, venendo da San Casciano, Mercatale, bisogna passare da Firenze.
Giancarlo Lotti: I chilometri son parecchi, non è che siano…
Avvocato Filastò: Sì. No, dico, ma si passa da Firenze, no? A Firenze delle cassette delle poste ce n’è un sacco. Invece no, volevano proprio che lei…
Giancarlo Lotti: No, doveva essere destinata a questa posta qui, a questa…
Avvocato Filastò: A questa cassetta precisa. Perché poi vede, fra l’altro, in questo posto, con quella macchina lei c’era già stato con Vanni e Vanni era sceso dalla macchina e a sentir lei era andato a parlare con questa ragazza. Poi, sempre con questa macchina, lei era andato quel giorno dell’omicidio.
Giancarlo Lotti: Ma come ha fatto a parlare con la ragazza se la…
Avvocato Filastò: Questo l’ha detto lei, che probabilmente aveva parlato con la ragazza.
Giancarlo Lotti: Sì, ma questo gl’è prima. Che c’entra dopo.
Avvocato Filastò: Prima, prima, prima. No, ma sto dicendo prima. Prima. Lei con questa macchina va nella piazzola per tre volte, prima; va a questo bar, proprio a questo bar, dove lavorava questa ragazza.
Giancarlo Lotti: Ma io non sono mica andato nel bar, io sono andato dove c’è la posta.
Avvocato Filastò: No, ma io sto parlando della macchina. La macchina era lì fuori al bar, quella volta che ci accompagnò Vanni, sì o no?
Giancarlo Lotti: Sì. E che voi dire? Non lo so.
Avvocato Filastò: Poi questa macchina, che fra l’altro, secondo qualcuno, sarebbe stata persino vista il giorno in cui è avvenuto l’omicidio nella piazzola. Ma un gliel’ha detto lei a Vanni: ‘ma Vanni, guarda che è pericoloso ‘ .
Giancarlo Lotti: Glielo avrò detto, ma io come fo a sapere se l’aveano visto, o no?
Avvocato Filastò: Per portare una lettera. Andare in giro fino a Vicchio per portare una lettera, andare proprio nel bar dove lavorava quella ragazzina. Non so, dico, voglio dire, per lei era un bel rischio, eh. Non se n’è reso conto?
Giancarlo Lotti: Ma l’avranno vista di certo, io…
Avvocato Filastò: No, io le ho chiesto se lei si è reso conto che andare fino a quel bar, in quel posto dove lavorava quella ragazza, dopo che la sua macchina aveva viaggiato in quelle zone in circostanze molto pesanti; se lei si rese conto che per lei era un rischio?
Giancarlo Lotti: Se doveo anda’ lì, bisognava anda’ lì per forza. Non poteo fa’ diversamente.
Avvocato Filastò: Ma mi risponde se lei si rese conto che era un rischio, oppure no? Mi dice: ‘guardi, un me ne resi conto’ oppure ‘me ne resi conto’. Non mi dica se, ma se…
Giancarlo Lotti: Di questo qui. Però come facevo? Ormai dovevo andare là e basta.
Avvocato Filastò: Allora, senta Lotti, lei se ne rende conto che questa storia non sta né in cielo, né in terra? E mi risponde così, cercando di aggirare la domanda che le sto facendo – se per lei era un rischio oppure no – perché questa storia è una fandonia, ha capito?
Giancarlo Lotti: No, unn’è fandonia questa.
Avvocato Filastò: No, eh? Nemmeno questa?
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: Va bene.
Giancarlo Lotti: Se sono andato… Il motivo che doveo anda’ là… m’aveano mandato loro.
Avvocato Filastò: Ma almeno al Vanni glielo chiese? Glielo disse: ‘guarda Vanni, che qui si potrebbe imbucarla da un’altra parte?’ Questo a Vanni glielo disse?
Giancarlo Lotti: Gliel’ho detto: ‘imbuchiamola in un altro posto’. Dice: ‘no, bisogna anda’ lì’ e basta.
Avvocato Filastò: Ah, questo gliel’ha… Presidente, se vuol fare una pausa Lotti, si può fare prima di passare a Scopeti.
Presidente: Vogliamo fare pausetta?
Giancarlo Lotti: Sennò a tirar tutto fino alla fine…
Avvocato Filastò: Sì.
Presidente: Sì.
Giancarlo Lotti: Se gl’è possibile.
Presidente: … Facciamola, eh. Evitiamo così ogni problema. Si sospende per 20 minuti.

« DOPO LA SOSPENSIONE »

Presidente: Allora, Lotti? Abbiamo fatto una bella pausa, Lotti, eh? Prego, avvocato Filastò.
Avvocato Filastò: Grazie, Presidente. Allora, siamo arrivati agli omicidi degli Scopeti.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: La prima domanda è questa: la faccenda di fermarsi a fare un po’ d’acqua non è vera. Che vi fermaste lei e Pucci lì per fare un po’ d’acqua non è mica vero?
Giancarlo Lotti: No, questo l’ ho di già dichiarato.
Avvocato Filastò: L’ha detto prima, va bene. E lei ha detto, a pagina 76 dell’incidente probatorio, che aveva fissato prima di incontrare Pietro e Mario nella piazzola, verso l’undici di sera.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Va bene. Io volevo sapere, lei quel giorno – lei e Pucci – andaste a Firenze dalla Gabriella Ghiribelli, vero?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: A che ora arrivaste a Firenze? Più o meno Lotti, non c’è bisogno che spacchi il minuto, è chiaro.
Giancarlo Lotti: Parto da San Casciano, non so, se parto alle tre… Poi si fermò lì per controllare un po’ la zona lì, sempre nel posto…
Avvocato Filastò: Ah, va bene.
Giancarlo Lotti: In questa…
Avvocato Filastò: Piazzola.
Giancarlo Lotti: … piazzola.
Avvocato Filastò: Sì. Quindi partendo prima all’andata, vi fermaste a controllare. Va bene. E poi dopo andaste a Firenze. Sarete arrivati a che ora?
Giancarlo Lotti: Non lo so mica a che ora preciso.
Avvocato Filastò: Le quattro?
Giancarlo Lotti: Sarà stato più qualcosa.
Avvocato Filastò: Le quattro e mezzo.
Giancarlo Lotti: Mettiamo le quattro e mezzo. Però ci si fermò a parlare lì prima.
Avvocato Filastò: Va be’.
Giancarlo Lotti: Un momento. Il tempo non l’ho guardato, che ora l’era.
Avvocato Filastò: E con la Gabriella Ghiribelli quanto tempo rimaneste, lei e Pucci?
Giancarlo Lotti: S’è mangiato, poi…
Avvocato Filastò: Quindi pranzare, il desinare…
Giancarlo Lotti: Che pranza…
Avvocato Filastò: …come si dice noi in Toscana.
Giancarlo Lotti: No, non pranzato, ho detto cena.
Avvocato Filastò: Eh?
Giancarlo Lotti: Cena, non pranzare.
Avvocato Filastò: Ah, cenaste insieme alla Gabriella Ghiribelli? Faceste la cena insieme alla Gabriella Ghiribelli?
Giancarlo Lotti: Io ho detto la cena, non desinare.
Avvocato Filastò: Va bene. Ma, quindi voi, il pomeriggio come l’avete passato, insomma, via? Ha detto che lei è arrivato verso le quattro e mezzo.
P.M.: No, avvocato, l’ha detto lei, eh, scusi. Ora mi permetta, ma siccome l’ha detto lei e il signore qui imputato ha sempre detto perlomeno quattro o cinque volte un’ora completamente diversa. Ora lei ha detto le quattro e poi vuol far passare come verità le quattro.
Avvocato Filastò: No.
P.M.: Sì. Per cortesia. Ora d’ora in avanti intervengo perché…
Avvocato Filastò: No, io non voglio far passare nulla.
P.M.: Sì, sì. Avvocato Filastò, mi perdoni, io non sono più disponibile perché se gli dice come stanno gli atti, sono d’accordo. Le quattro l’ha detto l’avvocato Filastò.
Presidente: Abbiamo capito, Pubblico Ministero.
P.M.: Bene, grazie.
Presidente: Bene.
Avvocato Filastò: Allora a che ora arrivò a Firenze, Pucci, ce lo vuol dire?
P.M.: Non si chiama Pucci.
Avvocato Filastò: Oh, scusi, Lotti.
Giancarlo Lotti: Io son Lotti, non so Pucci, eh, intendiamoci.
Avvocato Filastò: Sì, va bene.
Presidente: Va bene, va bene, Lotti, non formalizziamoci, eh.
Giancarlo Lotti: Però preciso come fo a dire… preciso a che ora sono arrivato.
Avvocato Filastò: Preciso no, più o meno.
Giancarlo Lotti: Più o meno… che ne so preciso. Non mi ricordo preciso a che ora sono arrivato.
Avvocato Filastò: Ha sentito il Pubblico Ministero, che dice che gl’ho suggerito io un orario. E allora non faccia così, perché io non è che gl’ho suggerito, ho detto le quattro e mezzo. Ha detto sì, mi pareva…
Giancarlo Lotti: Io mi sono fermato un po’ lì, poi che ora gl’era quando sono arrivato lì non me ne ricordo.
P.M.: Sono quattro volte che dice: ‘non so a che ora’. Quindi non vedo perché si debba continuare – Presidente, mi scusi, c’è formale opposizione – a che si continui a fare un’ora quando questo signore ha risposto per quattro volte: ‘non so a che ore’. Io non capisco. Perché altrimenti qui si cambia completamente il contenuto, non solo dell’incidente probatorio, ma di tutte le deposizioni che questo signore ha già fatto in quest’aula. Quindi, se vogliamo cambiare le ore, pensiamoci, ognuno poi fa a modo suo e poi valutiamo. Però io tutte le volte, sennò, mi alzo e faccio opposizione. Siccome non è nessun interesse mio di fare così, proprio sono stato zitto per giorni interi, e sto zitto ancora stamani, però per cortesia… Poi sennò si dice si innervosisce. Insomma, sono tutti questi discorsi, Presidente…
Presidente: Bene.
P.M.: Invito lei magari a rimettere un attimino in ordine il metodo con cui si deve andare avanti.
Presidente: Bene. Non sa la risposta. Non sa dire l’orario quando è arrivato, preciso.
Avvocato Filastò: Benissimo.
Presidente: Bene, passiamo oltre.
Avvocato Filastò: A che ora partiste da Firenze?
Presidente: La sera?
Avvocato Filastò: Dopo essere stati con la Gabriella Ghiribelli, a che ora partiste?
Giancarlo Lotti: Sarà stato le dieci e mezzo, o forse più. Se dovevo arrivare all’undici lì, non devo mica arrivare alla svelta, per fare un incidente per la strada. Io bisognava che partissi innanzi. Un pochino ci vuole arrivare, non si va mica in 10 minuti.
Avvocato Filastò: E cosa faceste tutto questo tempo a Firenze?
Giancarlo Lotti: Come i’ che… si stette lì da lei. Si mangiò, poi quando l’era l’ora si viense via. Quando andetti da lei lì che facevo? Andavo a letto e si faceva l’amore. Che andavo?
Avvocato Filastò: Diverse ore allora con questa Gabriella. Quanto tempo c’avete passato con questa Gabriella Ghiribelli, lei…
Giancarlo Lotti: Non ho mica guardato l’orologio, se l’era un’ora o più.
Avvocato Filastò: … e Pucci.
Giancarlo Lotti: Come
Avvocato Filastò: Ma più o meno, Lotti. Più o meno. Da un’ora a tre ore.
Giancarlo Lotti: Due ore o più, massimo.
Avvocato Filastò: Direi anch’io il massimo.
Giancarlo Lotti: Anche di più.
Avvocato Filastò: Anche più di due ore?
Giancarlo Lotti: Se vo la sera…
Presidente: Scusi Lotti. Scusi Lotti. Lei andò a Firenze, arrivò a casa della Ghiribelli.
Giancarlo Lotti: Però non ho mica guardato l’orologio, che ora l’era preciso.
Presidente: Ho capito. Nessuno gli chiede questo.
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: E poi è rimasto sempre lì fino alle dieci e mezzo circa, quando è partito per tornare su.
Giancarlo Lotti: Saremo andati a bere in un bar e poi… andati su e poi s’è finito la serata lì. E poi, quando gl’era l’ora, siamo venuti su. Non potevo mica partire preciso e arrivare tardi lì. Se avevo fissato l’ora, l’era quella.
Presidente: Bene. Prego.
Avvocato Filastò: A me m’hanno sempre detto che le prostitute c’hanno i minuti contati, si vede unn’è vero. Va be’ che io non le frequento, ma insomma.
Giancarlo Lotti: I minuti contati.
Avvocato Filastò: Bah.
Giancarlo Lotti: Se dovevo arrivare…
Avvocato Filastò: Ma insomma, l’avrà avuto da lavorare questa Gabriella.
Presidente: Avvocato, su questo punto abbiamo sentito anche la Ghiribelli e c’ha detto la sua versione. Se vuole che si rilegga…
Avvocato Filastò: Va bene, va bene.
Presidente: Va bene?
Avvocato Filastò: Sì, d’accordo. Quando arrivaste lì alla piazzola, la macchina di Pacciani dov’era?
Giancarlo Lotti: Ma la sera?
Avvocato Filastò: Sì, sì. Ora siamo alla sera.
Giancarlo Lotti: Se non me lo dice, come fo a dire.
Presidente: La sera, la sera. Siamo arrivati…
Giancarlo Lotti: La sera.
Presidente: Bene?
Giancarlo Lotti: Lui mi deve dire preciso se gl’è la sera o dopo mezzogiorno.
Presidente: E lei chiede spiegazioni…
Avvocato Filastò: La sera, la sera.
Giancarlo Lotti: Sì, sì, va bene, ho capito.
Avvocato Filastò: Perché dopo mezzogiorno la macchina di Pacciani e un c’era vero. Oppure c’era anche la macchina di Pacciani il giorno, quando vi siete fermati?
Giancarlo Lotti: O non gliel’ho spiegato quande… dopo mezzogiorno…
Presidente: Lotti, Lotti. Lei deve ascoltare, non deve polemizzare.
Giancarlo Lotti: Lo so.
Presidente: Deve rispondere e basta, tutto qui.
Giancarlo Lotti: Va bene.
Presidente: Vuol sapere l’avvocato, alle undici… insomma, quando siete arrivati lì sul posto, la macchina del Pacciani…
Giancarlo Lotti: Preciso…
Presidente: Va bene. Del Pacciani dov’era.
Giancarlo Lotti: C’era di già la macchina dalla parte dove c’era il muro. C’è una villetta. Non so se l’era una villetta o una casa. Lì sopra. E c’è il muro e in più il cancello che si…
Presidente: Insomma, c’è una strada…
Giancarlo Lotti: Quasi di fronte alla piazzetta.
Presidente: Di fronte alla piazzetta.
Giancarlo Lotti: Ma se mi spiego male non lo so, eh.
Avvocato Filastò: No, no.
Presidente: No, lei dà per scontate certe cose, però noi non possiamo saperle.
Avvocato Filastò: Vogliamo parlare un momentino di questa villetta che dice lei? Questa villetta è…
Giancarlo Lotti: Villetta… Sarà una casa normale. Non sono mica andato lì a vedere se l’era una villetta o no.
Avvocato Filastò: Questa villetta, la domanda è questa…
Giancarlo Lotti: Unn’è proprio di faccia alla piazzola, l’è un po’ spostata. Insomma, l’è giù per lì.
Avvocato Filastò: Eh, ma è vicina alla strada?
Giancarlo Lotti: Sì, l’è vicino alla strada.
Avvocato Filastò: Proprio a…
Giancarlo Lotti: C’è le colonne e in più c’è il cancello che si vede…
Avvocato Filastò: E dietro il cancello c’è la villetta?
Giancarlo Lotti: No, c’è la strada che va su alla casa. La unn’è lì proprio al cancello, l’è un po’ più in su.
Avvocato Filastò: E’ più in su.
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: C’ha il cancello sulla strada.
Avvocato Filastò: Va bene. Ho capito.
Giancarlo Lotti: C’è il cancello…
Avvocato Filastò: E la macchina di Pacciani era vicino al cancello.
Giancarlo Lotti: Dalla parte opposta, di qua. E vedo un pezzetto di macchina, non tutta per bene.

Avvocato Filastò: Senta, io voglio saper questo, la domanda è questa qui: lei sente o vede il Vanni. Lo sente o le vede. Lei deve scegliere se l’ha sentito, prima di tutto. Con il coltello che aveva in mano tagliare la tenda da una parte…
Giancarlo Lotti: Ho sentito come uno strappo.
Avvocato Filastò: E subito dop… L’ha sentito?
Giancarlo Lotti: Ho sentito lo strappo, quando taglia la tenda.
Avvocato Filastò: Sì. Quindi non l’ha visto tagliare la tenda, lei?
Giancarlo Lotti: O non lo dico ora? Non lo so.
Avvocato Filastò: Non lo so non lo deve dire.
(voci sovrapposte)
Avvocato Filastò: Io voglio sapere se lei l’ha visto o l’ha sentito tagliare la tenda.
Giancarlo Lotti: Sì. E i’ che dico ora?
Avvocato Filastò: No, me lo spieghi. Cosa sta dicendo? L’ha visto…
Giancarlo Lotti: Taglia la tenda. Ma l’è Mario a taglia’ la tenda lì e sento come uno strappo, così.
Avvocato Filastò: Ma l’ha anche visto?
Giancarlo Lotti: L’ho visto, sì.
Avvocato Filastò: Ah, allora l’ha visto e l’ha sentito tagliare la tenda.
Giancarlo Lotti: E ho sentito quando tagliava la tenda.
Avvocato Filastò: Oh, benissimo.
Presidente: Ecco, lei fa il segno con la mano. Ovviamente il segno con la mano non può venire. Lei fa così.
Giancarlo Lotti: No, il taglio…
Presidente: Cosa vuol fare?
Giancarlo Lotti: Il taglio che gl’ha fatto alla tenda.
Presidente: Eh, il taglio e come l’ha fatto?
Giancarlo Lotti: In su, così.
Presidente: Cioè da giù in su?
Giancarlo Lotti: A me mi pare… Anche se gl’è di fronte, tu lo vedi… Si sente il taglio. Si sente quande taglia.
Presidente: Cioè da giù in su.
Giancarlo Lotti: Insomma, dall’altezza indo’ gli sta in piedi.
Presidente: Cioè così, o così?
Giancarlo Lotti: No, così, in su.
Presidente: Da giù in su. Ha visto il movimento, questo ha visto.
Giancarlo Lotti: Sì, il movimento così.
Presidente: E lui fa segno con la sinistra perché è mancino. Il discorso è lì.
Avvocato Filastò: Sì, sì, va bene, s’è capito l’altra volta.
Giancarlo Lotti: No, io son mancino, io, non…
Avvocato Filastò: Sì, sì, sì. Va bene, va bene.
Giancarlo Lotti: Io voglio chiarire una cosa.
Avvocato Filastò: Va bene.
Presidente: Va bene.
Avvocato Filastò: E lei ha visto subito dopo entrare dentro alla tenda il Vanni.
Giancarlo Lotti: Può darsi che in quel momento mi sia spostato un momento io un secondo e che sia andato dentro. Poi non l’ho rivisto più.
Avvocato Filastò: Come la sta raccontando ora, ce lo vuol dire?
Giancarlo Lotti: Come?
Avvocato Filastò: Io le ho chiesto se lei ha visto che Vanni è entrato dentro la tenda.
Giancarlo Lotti: Sarà stato uno sbaglio che… lì per lì non ho visto bene se gli era entrato.
Avvocato Filastò: Allora non ha visto bene entrare nella tenda.
Giancarlo Lotti: No, non l’ho rivisto più, sarà entrato di certo.
Avvocato Filastò: Ah.
Giancarlo Lotti: Può darsi che mi sia voltato e in quel momento gl ‘è entrato lì.
Avvocato Filastò: E lei ha visto Pacciani che apriva la tenda dalla parte opposta?
Giancarlo Lotti: No, io ho visto… ho sentito sparare e basta. Non ho sentito aprire la tenda io.
Avvocato Filastò: Va be’, allora vediamo un po’, eh. Mi deve scusare, eh. Ho bisogno un momentino di tempo per consultare le carte. Lei ha detto, quando è stato interrogato dal Pubblico Ministero, dottor Canessa, il giorno 6 marzo 1996: “Vidi quindi il Vanni che, con il coltello che aveva in mano, tagliava la tenda verticalmente da una parte, e subito dopo entrava dentro.” Lei ha detto così.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: “Vidi quindi il Pacciani che apriva la tenda dalla parte opposta e subito dopo il giovane che usciva verso il bosco e il Pacciani che gli andava dietro.”
Giancarlo Lotti: Bah, se gl’era aperta, questo un l’ho visto bene.
Avvocato Filastò: Allora, quando lei ha detto: “Vidi il Pacciani che apriva la tenda”, non disse la verità quella volta.
Giancarlo Lotti: No. Un ero pronto a parla’ preciso.
Avvocato Filastò: Perché? Perché un era pronto a parla’ preciso?
Giancarlo Lotti: Ma io un ho sentito apri’ tende.
Presidente: Non ha sentito…?
Avvocato Filastò: No, no, no, sentito, un c’entra il sentire, lei qui ha detto: “Vidi il Pacciani”…
Giancarlo Lotti: Vidi, ma…
Avvocato Filastò: … “che apriva la tenda dalla parte opposta e subito dopo il giovane”, eccetera…
Giancarlo Lotti: Ma dopo ave’ sparato.
Avvocato Filastò: No, dopo che il Pacciani ha aperto la tenda. Lei ha detto così: “Vidi il Pacciani che apriva la tenda dalla parte opposta e subito dopo il giovane che usciva”, subito dopo che li Pacciani aveva aperto. Lei ha detto così, questa volta. E guardi, l’ha detta al Pubblico Ministero, eh, che insomma… Io le chiedo: ha visto queste cose o no?
Giancarlo Lotti: Mah, aprire proprio un è per…
Presidente: Lotti, ma cosa ha visto? Di Pacciani, cosa ha visto?
Giancarlo Lotti: Sì, sì.
Presidente: Cosa ha visto?
Giancarlo Lotti: Mah, io ho visto la tenda lì, non proprio avella aperta…
Presidente: Quando parla di Pacciani, cosa ha fatto Pacciani lì?
Giancarlo Lotti: Mentre gli sparava un so se l’ha aperta mentre gl’entrava dentro. Io un ho visto bene.
Avvocato Filastò: Un ha visto. Va be’, dice che un ha visto. Vide il giovane che scappava?
Giancarlo Lotti: Questo l’ ho visto, mentre gli scappava e andava verso la fila di’ bosco.
Avvocato Filastò: Mentre… Nel momento in cui il giovane scappava, il Vanni dov’era?
Giancarlo Lotti: Io l’ho visto gl’era dentro certamente.
Avvocato Filastò: L’era dentro la tenda, certamente.
Giancarlo Lotti: Sì, sì.
Avvocato Filastò: Allora si capisce perché scappava il giovane, questo è poco ma sicuro, la tenda l’è quella, tanta gente un ci può stare…
Presidente: Ma “certamente” è una deduzione sua o l’ha visto nella tenda? Lei lo vedeva… l’ha visto entrare o non l’ha visto entrare, il Vanni, nella tenda?
Giancarlo Lotti: Io l’ho visto entrare, ma dopo se c’era sempre dentro…
Presidente: Ma prima ha detto…
Avvocato Filastò: Sì, infatti, Presidente, prima ha detto…
Presidente: …’pensavo che fosse entrato nella tenda, non lo vidi più’, questo ha detto prima, il senso è questo.
Giancarlo Lotti: Quando dopo che tagliò la tenda un l’ho visto più.
Presidente: Eh, lei dice:, ‘tagliò la tenda e poi non l’ho visto più, pensai che fosse entrato’.
Giancarlo Lotti: Pensai che fosse entrato dentro, ecco.
Avvocato Filastò: Ora, du’ minuti dopo ha detto che l’ha visto entrare. E’ questo che le sta dicendo il Presidente.
Giancarlo Lotti: Sì. Quando un l’ho visto più sarà entrato dentro la tenda.
Avvocato Filastò: Allora, guardi, facciamo così, quando lei ha visto il giovane scappare, Vanni lo vedeva da qualche parte?
Giancarlo Lotti: Ma io credo dentro un c’era.
Presidente: No dentro…
Avvocato Filastò: Ah, non c’era dentro. Era dentro la tenda o no?
Giancarlo Lotti: No, gl ‘ era fòri la tenda.
Avvocato Filastò: Mah, senta, io avrei voglia di smetterla, sa. Un minuto fa, ma un minuto fa, mica di più, c’è la registrazione, lei ha detto che Vanni era dentro la tenda.
Giancarlo Lotti: Ho detto da principio gl1 è entrato nella tenda.
Avvocato Filastò: No, le ho detto: ‘quando il giovane scappa, Vanni dov’è?’ e lei ha detto che era dentro la tenda, l’abbiamo sentito tutti.
Giancarlo Lotti: Ma se era rimasto dentro come fo a vedere io. Sarà risortito quando gl’è sortito il coso.
Avvocato Filastò: Ma lei un penserà mica di prenderci in giro tutti quanti siamo qui, sa. Perché siamo diversi, eh.
Presidente: Avvocato, domande, non spiegazioni, perché sennò non s’arriva…
Avvocato Filastò: No, no, ha ragione, Presidente, mi scusi.
Presidente: Eh, sennò…
Avvocato Filastò: Scusi lo sfogo. Andiamo avanti.
Presidente: Eh, lo capisco, però…
Avvocato Filastò: Allora, senta, rispetto al taglio della tenda, lei ha sentito o visto tagliare la tenda, io le chiedo, le faccio una domanda precisa…
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Quando lei ha visto tagliare la tenda, gli spari c’erano già stati o no?
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: Ah. Il ragazzo era scappato o no?
Giancarlo Lotti: No, allora no. Gl’ha tagliato la tenda…
Avvocato Filastò: No, no, no, no. Io le ho chiesto se, quando lei ha sentito gli spari, la tenda era stata già tagliata. Ha detto sì, evidentemente, perché la tenda è stata tagliata prima degli spari. Va bene?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Oh. Quindi, lei sente prima il rumore della tenda che viene tagliata e poi il rumore degli spari. La domanda successiva, l’altra domanda: io voglio sapere se lei ha visto il giovane scappare prima o dopo gli spari?
Giancarlo Lotti: Dopo gli spari.
Avvocato Filastò: Dopo.
Presidente: Allora, chiariamo questo punto, Lotti.
(voci sovrapposte)
Avvocato Filastò: No, Presidente, mi consenta…
Presidente: No, no, no.
Avvocato Filastò: Volevo fare una contestazione, poi dopo, magari…
Presidente: No, no, ma per spiegare a lui perché non vorrei che ci fosse confusione. “Dopo gli spari”, cosa intende dire? Dopo i primi spari o dopo che son finiti gli spari? Immagini i fuochi di un paese, sa i fuochi di artificio?
Giancarlo Lotti: Dopo i primi spari. E ho visto sortire questa persona… questo francese…
Presidente: Cioè, dopo i primi spari è uscito il… e dopo che questo ragazzo è uscito ci sono stati degli altri spari?
Avvocato Filastò: Presidente…
Giancarlo Lotti: Gl1 è stato dopo questo.
Presidente: Va be’.
Avvocato Filastò: Se lo devo condurre io l’esame…
Presidente: No, no, no.
Avvocato Filastò: Con tutto il rispetto, eh, Presidente.
Presidente: Volevo chiarire questo punto qui sennò rimaneva dopo gli spari, sembrava che fossero esaurite. . .
Avvocato Filastò: Perché io… No, ma siccome la cosa l’ha già chiarita…
Presidente: … tutte le cartucce, le cose, e poi è uscito…
Avvocato Filastò: Va be’, io però…
Presidente: Bene…
Avvocato Filastò: . .. gli volevo contestare quello che risulta a pagina 80 e a pagina 81 del verbale dell’incidente probatorio in cui il Lotti ha detto così. Il Pubblico Ministero gli chiese… Poi lui dice: “Vidi dare dietro a questa persona.” “Chi è che andò dietro a questa persona?” “Quello che era nella tenda?” “Questo, sì.” “Chi gli andò dietro?” “Pietro.” “E cosa successe?” “Gli da dietro, sento sparare. Poi non sento più nulla e si disse che non l’aveva preso, come vidi io.” – dice lui. A pagina 81, il Pubblico Ministero… “Cioè questo scappava avanti e Pietro dietro. Poi vidi che l’aveva preso qui dal collo, poi dopo scappa e si lascia… insomma, andò via e poi cominciò… E poi cominciò a sparare.” La prima volta, lei dice.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: “Poi cominciò a sparare.” Questo scappa e poi cominciò a sparare. Ma su questo punto il Pubblico Ministero vuole essere preciso, come sto cercando di fare io ora, perché sto facendo, più o meno, le stesse domande, ripercorrendo lo stesso iter logico che ha percorso il Pubblico Ministero. Gli chiede il Pubblico Ministero: “Aveva sentito spari anche in precedenza?” E lei risponde: “No, no. Sentii quando andò via dalla tenda e andò fori.”
Giancarlo Lotti: Dopo, sì.
P.M.: Quello che ha detto ora.
Avvocato Filastò: No, Pubblico Ministero, via, un faccia così.
(voci sovrapposte)
P.M.: No, avvocato…
Avvocato Filastò: No, un dica così, via.
P.M.: . . . via, non faccia. . .
Avvocato Filastò: Pubblico Ministero, ma c’eravamo tutti quando ha detto…
P.M.: … sennò lo fo anch’io il suo metodo.
Avvocato Filastò: Ma no… Quale metodo? Ma quale metodo…
P.M.: Avvocato Filastò, via, facciamo le cose…
Avvocato Filastò: No, scusi, lei un può di’ quello che ha detto ora, perché eravamo tutti qui quando ha detto…
P.M.: Per fortuna il Presidente gliel’ha fatto spiegare.
Avvocato Filastò: Sì, appunto, il Presidente ha cercato di farglielo spiegare, lui ha risposto di aver sentito degli spari prima.
P.M.: Identico a quello che c’è scritto in quel processo…
Avvocato Filastò: No…
Giancarlo Lotti: Prima che sortissi…
P.M.: Scusi, allora…
Giancarlo Lotti: … prima che sortisse la persona, degli spari. Mica tutti insieme gl’hanno fatti questi…
Avvocato Filastò: Quindi lei ha detto diverso, ha capito? Io le sto contestando che a pagina 81…
Giancarlo Lotti: No, a me un mi protesta nulla.
Avvocato Filastò: Come un le contesto nulla.
Giancarlo Lotti: No. . .
P.M.: Ha detto uguale, avvocato. Presidente, io vorrei che fosse letto per intero perché è identico.
Presidente: E leggiamolo per intero il pezzo, via. Io non so…
P.M.: È identica la versione.
Avvocato Filastò: “Cioè, lei gli spari li sentì quando questo usciva dalla tenda?” “Sì, dopo che l’aveva preso ho sentito degli spari mentre andava via.”
Giancarlo Lotti: L’aveva preso bene e questo gli scappò… (voci fuori microfono)
P.M.: Preciso. Identico a quello che ha detto ora alla domanda del Presidente.
Avvocato Filastò: Mah, allora sarà che non capisco nulla io. Perché io ho sentito dire…
P.M.: O io o lei.
Avvocato Filastò: Io… Il punto è questo qua. Io gli ho chiesto: lei gli spari li ha sentiti prima o dopo che questo ragazzo era scappato dalla tenda?
Giancarlo Lotti: Prima che sortisse dalla tenda.
Avvocato Filastò: Eh?
Giancarlo Lotti: Ho detto prima che sortisse dalla tenda gli spa… i primi spari.
Avvocato Filastò: E qui lei ha detto: “No, no, no.11, un c’è niente da fare.
P.M.: No, no.
Avvocato Filastò: “Aveva sentito spari anche in precedenza?” “No, no, sentii”…
Presidente: Scusi, avvocato, quando la domanda la fa il Pubblico Ministero, la fa il Presidente o la fa qualche altro avvocato, a volte, lei me l’ha fatta questa osservazione nelle udienze passate, si vuole che si dica una certa cosa. Ora, lui ha risposto in quella maniera che dopo i primi spari è uscito dalla tenda e poi ci sono, stati degli altri. Ora, lei insiste, forse vuole che si ritorni indietro, non lo so.
Avvocato Filastò: No, ma io non insisto nulla, non sto insistendo…
P.M.: No, è così, Presidente…
Avvocato Filastò: No, Presidente, lei non ha capito, abbia pazienza.
P.M.: E’ come la storia delle quaglie.
Avvocato Filastò: No, abbia pazienza, Pubblico Ministero. Qui qualcuno non ca. . . Io gli sto facendo una contestazione formale, ai sensi del Codice, in cui gli contesto che in precedenza, lui, interrogato, a verbale ha detto una cosa diversa e basta.
Presidente: Benissimo. E lui ha risposto in questa maniera…
Avvocato Filastò: Poi, non insisto a fa’ domande io.
Presidente: … ha risposto in quest’altra maniera.
Avvocato Filastò: E difatti. A me basta così, non faccio più domande su questo punto.
Presidente: Bravo.
Avvocato Filastò: Lei ha detto che Pacciani colpì il giovane, mi sembra, col coltello.
Giancarlo Lotti: Sì, o un l’ho già detto.
Avvocato Filastò: Sì, e infatti, gli sto dicendo che lei ha detto così.
Presidente: Lotti, mi raccomando…
Avvocato Filastò: La domanda è questa. . .
Presidente: … abbandoni quest’aria così, perché da noia, lo dico subito, mi da noia questa qui. Lei non deve fare l’insofferente.
Giancarlo Lotti: No, io…
Presidente: Ci sono dei morti in mezzo.
Giancarlo Lotti: Io so…
Presidente: Ci sono delle famiglie che piangono, dei genitori che non hanno più i figli, quindi, lei, per cortesia, il minimo che possa fare è stare tranquillo.
Giancarlo Lotti: Io son tranquillo.
Avvocato Filastò: E poi c’è della gente che vorrebbe saper la verità. Fra cui chi le sta parlando in questo momento.
Presidente: Certamente, anche questo.
P.M.: Tutti, non “la gente”.
Avvocato Filastò: No, ho detto “della gente”.
P.M.: Tutti, tutti, non “la gente”.
Avvocato Filastò: Tutti tutti no, tutti tutti, no. Può darsi che qualcuno un gliene importi nulla. Non sto parlando di lei.
P.M.: Quelli che sono in quest’aula…
Avvocato Filastò: Io non sto mica parlando di… (voci sovrapposte)
P.M.: Quelli che sono in quest’aula la vogliono sapere tutti.
Presidente: No, no, scusate…
Avvocato Filastò: Ma lei, Pubblico Ministero, stamattina sta cercando a tutti i costi…
P.M.: No, assolutamente
Presidente: Pubblico Ministero, Pubblico Ministero, va bene, va bene.
Avvocato Filastò: No, può anche smette’ perché tanto, glielo dico subito, un ce la fa.
Presidente: Bene, avvocato, non… non è nulla.
P.M.: Se è una provocazione siamo disponibilissimi, eh.
Avvocato Filastò: No…
P.M.: Se è una provocazione, guardi, è l’ideale.
Avvocato Filastò: No, un è una provocazione è tutto il contrario.
Presidente: Allora, vogliamo continuare?
Avvocato Filastò: È una battuta distensiva, Pubblico Ministero.
P.M.: Bene, perfetto.
Presidente: Bene, interpretiamola così.

Avvocato Filastò: Allora, la domanda è questa… Quindi, lei, le pare avesse un coltello, l’ha detto lei e quindi questo è un punto fermo. La pistola dove l’aveva messa?
Giancarlo Lotti: Come fo a sape’ dove l’aveva messa? Un vo mica a vede’ ‘ndo’ l’ha io. L’avrà messa in tasca.
Avvocato Filastò: Come “un vo a vedere”, c’era lei lì a vedere, scusi. In tasca? Pensa l’abbia messa in tasca?
Giancarlo Lotti: Come fo a dillo?
Presidente: Lotti, Lotti, scusi, lei non si deve meravigliare. Lei ha visto… il ragazzo è uscito, Pacciani con la pistola che sparava. Poi lo insegue, dice lei, portava il coltello. La pistola, da qualche parte l’avrà… Se la vista dice: ‘io l’ho vista’. Se non l’ha vista, non l’ha vista. Cioè, ha capito?
Giancarlo Lotti: Sì. Lo so.
Presidente: L’ha buttata per terra perché aveva esaurito il caricatore, l’ha tenuta… l’ha infilata nella tasca…
Giancarlo Lotti: Ma io ho visto…
Presidente: Se l’ha visto, lo dica cosa ha visto.
Giancarlo Lotti: L’ho visto un l’aveva più.
Presidente: Come?
Giancarlo Lotti: Un l’aveva più in mano.
Presidente: Non l’aveva più in mano.
Avvocato Filastò: Quindi, fino a un attimo prima Pacciani ha una pistola, poi gli appare in mano un coltello.
Giancarlo Lotti: Ma quando sparava l’aveva certo la pistola. Sennò…
Avvocato Filastò: Sì, eh, per forza, si sa perfettamente anche noi. Poi gli appare in mano un coltello, la pistola lei non sa dove l’ha messa; e il coltello dove l’ha preso?
Giancarlo Lotti: L’aveva in mano, un lo so mica, dove l’ha preso.
Avvocato Filastò: No, perché prima in mano c’aveva la pistola.
Giancarlo Lotti: Io l’ho visto, in mano il coltello.
Avvocato Curandai: (voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: Ecco, bravo avvocato Curandai, glielo dica che aveva il coltello nella sinistra e la pistola nella destra, è così? No, gliel’ha detto l’avvocato Curandai glielo posso chiedere anch’io. Avvocato Curandai: (voce fuori microfono)
Giancarlo Lotti: Io ho visto che un aveva più la pistola, e poi gl’aveva il coltello in mano.
Avvocato Filastò: Eh, così, tutt’a un tratto, mentre correva.
Presidente: Avvocato, se ha visto quello che possiamo fare.
Avvocato Filastò: Va be’, va be’.
Presidente: Noi dobbiamo giudicare quello che dice lui.
Avvocato Filastò: Certo, certo, va bene, Presidente. E poi Pacciani che fa?
Giancarlo Lotti: Dopo?
Avvocato Filastò: Sì.
Giancarlo Lotti: Quande gli è scappato il ragazzo?
Avvocato Filastò: Sì.
Giancarlo Lotti: Lo prende così, con questa mano e con questa lo colpisce.
Avvocato Filastò: Lei ha visto colpire il giovane mentre correva?
Giancarlo Lotti: No, mentre correva, no.
Avvocato Filastò: No, eh. È sicuro?
Giancarlo Lotti: Sì, sì, son sicuro.
Avvocato Filastò: Sa perché glielo chiedo? Perché i periti, da delle tracce di sangue, dalla collocazione di queste tracce di sangue, hanno ricavato che una o due ferite questo ragazzo l’ha avute mentre stava ancora correndo. Lei questo non l’ha visto?
P.M.: Hanno ipotizzato, eh.
Avvocato Filastò: Eh?
P.M.: Hanno ipotizzato. Diciamo…
Giancarlo Lotti: Mah, io un ho visto…
Avvocato Filastò: No, no, c’è un’indicazione abbastanza…
Giancarlo Lotti: Un ho visto se gl’era ferito sul…
Avvocato Filastò: Comunque glielo chiedo a lui, Pubblico Ministero.
Giancarlo Lotti: … sul di dietro.
Avvocato Filastò: I periti…
P.M.: No, mi contesta…
Avvocato Filastò: … hanno fatto quest’ipotesi.
P.M.: … i periti…
Avvocato Filastò: Sì, va bene, allora, hanno ipotizzato…
Presidente: Va bene, ipotesi, via, le ipotesi…
Avvocato Filastò: … Lotti, scusi, eh, io le ho detto così perché ho paura che “ipotizzato” lei un sappia cosa vuol dire e allora mi son permesso di dargliela positivamente l’informazione. Comunque, i periti hanno ipotizzato che questo ragazzo fosse stato colpito mentre correva. Lei dice di no, perché non 1’ha visto questo.
Giancarlo Lotti: No. Io un l’ho visto.
Avvocato Filastò: Non l’ha visto. Oh, in questo momento, mentre il ragazzo corre…
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Ci siamo?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Sta visualizzando la scena?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Vanni dov’è?
Giancarlo Lotti: Sarà stato verso la tenda…
Avvocato Filastò: Verso o…
Giancarlo Lotti: … gli è andato.
Avvocato Filastò: Verso o dentro la tenda?
Presidente: Scusi, “lui sarà stato”, l’ha visto dov’era o no? Ha fatto attenzione al Vanni o no?
Giancarlo Lotti: Mah, a quel punto lì un stavo attento a tutte e due, no. Stavo attento a Pietro e basta. Sicché un so preciso se gl’era dentro…
Presidente: E quindi, se non è preciso non può dire: ‘era lì’ o ‘ non era lì ‘ . Non l’ha visto perché seguiva l’azione del Pacciani.
Giancarlo Lotti: Guardavo l’azione di questo qua, sicché un l’ho visto bene.
Presidente: Prego.
Avvocato Filastò: Senta, io le chiedo questo: però lei l’ha visto entrare dentro la tenda, Vanni? E quando lo ha visto entrare dentro la tenda, lei mi deve dire se l’ha visto entrare e quando lo ha visto entrare dentro la tenda.
Giancarlo Lotti: Quande gl’ha tagliato la tenda?
Avvocato Filastò: Ah. Quando l’ha tagliata l’ha visto entrare. E poi l’ha visto uscire da questa tenda?
Giancarlo Lotti: Mah, quando gli scappava quell’altro un l’ho visto, se gl’era sortito o gl’era dentro. Questo un lo posso di’.
Avvocato Filastò: Però lei a un certo punto ha detto d’aver visto Pacciani entrare nella tenda.
Giancarlo Lotti: Sì. Dopo che è finito tutto il coso.
Avvocato Filastò: Dopo che è finito tutto, cosa?
Giancarlo Lotti: Quando aveva bell’e cosato quell’altro. Quande gl’ha ferito quell’altro, no. Quello lì vicino al bosco.
Avvocato Filastò: E Vanni in questo momento, mentre Pacciani entra nella tenda, dov’è?
Giancarlo Lotti: L’ho detto innanzi, un l’ho visto. Io guardavo sempre dalla parte di…
Avvocato Filastò: Va bene. Lei… Un certo momento lei sta parlando di avere lo sguardo rivolto…
Giancarlo Lotti: Verso… da questa parte qua.
Avvocato Filastò: … verso il giovane che scappa. Va bene?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Poi dopo però m’ha detto che lei vede Pacciani entrare nella tenda. Quindi, in questo momento, il suo sguardo è…
Giancarlo Lotti: Quande gl’ha ferito quello lì…
Avvocato Filastò: No, mi faccia finire. Il suo sguardo è rivolto verso la tenda. In questo momento lei vede…
Giancarlo Lotti: Eh, dopo sì.
Avvocato Filastò: Sì. Entrare il Pacciani. E Vanni?
Giancarlo Lotti: Eran tutt’e due insieme lì alla tenda. Dopo.
Avvocato Filastò: E Vanni? Vanni dov’è mentre Pacciani…
Giancarlo Lotti: Poi sono entrati dentro.
Avvocato Filastò: Tutt’e due?
Giancarlo Lotti: Cioè, erano vicini alla tenda. Dopo… quande gl’hanno ferito quella persona…
Presidente: Dopo chi è stato nella … del giovane?
Avvocato Filastò: No, Presidente, abbia pazienza, scusi.
(voce fuori microfono) Fatelo parlare. Parli, dica.
Avvocato Filastò: Eh, no, Presidente…
Presidente: Prego, prego, avvocato, prego, prego.
Avvocato Filastò: Allora?
Giancarlo Lotti: Quande gl’avevan ferito questa persona, è andata giù…
Avvocato Filastò: Sì.
Giancarlo Lotti: … pe’ terra, e andaron verso la tenda.
Avvocato Filastò: Andaron verso la tenda?
Giancarlo Lotti: Uno l’è andato verso la tenda.
Avvocato Filastò: Pacciani.
Giancarlo Lotti: E poi ho visto c’era anche Mario insieme, lì.
Avvocato Filastò: Dove?
Giancarlo Lotti: Poi s’enno entrati dentro la tenda. Tutt’e due.
Avvocato Filastò: Tutt’e due entran dentro la tenda.
Giancarlo Lotti: Quande… Allora lo sguardo lo facevo sempre dalla parte della tenda.
Avvocato Filastò: Ora le chiedo, tutt’e due entran dentro la tenda. Sì o no?
Giancarlo Lotti: Io ho visto entrare dentro.
Avvocato Filastò: Oh, benissimo. Li vede più dopo che sono entrati dentro la tenda lei?
Giancarlo Lotti: Mah, io dopo m’allontano, poi mi dice: ‘te vai alla strada a guardare che un si fermi macchine’.
Avvocato Filastò: Chi gliel’ha detto codesto?
Giancarlo Lotti: Pietro.
Avvocato Filastò: Quando?
Giancarlo Lotti: Prima d’entra’ nella tenda.
Avvocato Filastò: Oh. E poi è entrato dentro la tenda. Insieme al Vanni?
Giancarlo Lotti: O un l’ho detto innanzi.
Avvocato Filastò: Ci vuol raccontare come gli ha visti entrare dentro la tenda, in che modo?
Giancarlo Lotti: Gl’era andati alla tenda lì, poi c’era anche quell’altro avvicinato lì, e poi sono entrati.
Avvocato Filastò: Nella tenda.
Giancarlo Lotti: E prima d’arriva’ alla tenda m’ha fatto questo discorso qui: ‘te vai alla strada così e così’…
Avvocato Filastò: D’accordo.
Giancarlo Lotti: Io sono andato su verso la macchina.
Avvocato Filastò: Io volevo sapere come sono entrati dentro a questa tenda, in che modo. Camminando come?
Giancarlo Lotti: Camminando. Come una persona che cammina normale, un so io.
Avvocato Filastò: Camminando normalmente. Sì o no?
Giancarlo Lotti: Sì. Un andavano mica a corsa.
Avvocato Filastò: E lei sta dicendo una fandonia.
P.M.: Perché c’era lei, avvocato?
Avvocato Filastò: Come?
P.M.: C’era lei? Come fa a sape’ se c’era…
Presidente: Pubblico Ministero…
Avvocato Filastò: No, un c’ero io però so che la tenda è alta un metro e dieci.
Giancarlo Lotti: Scusi, se ero presente l’avrò visto bene, un lo so io.
Avvocato Filastò: Eh?
Giancarlo Lotti: Se ero presente l’avrò visto bene.
Avvocato Filastò: No, io sto dicendo che un è possibile.
Giancarlo Lotti: La vista l’ho bona ancora, sicché…
Avvocato Filastò: La tenda è alta un metro e dieci. Ci s’entra a carponi dentro a quella tenda.
Giancarlo Lotti: Come?
Avvocato Filastò: Ci s’entra a carponi dentro a quella tenda.
Giancarlo Lotti: Un lo so perché io un ci sono entrato nella tenda. Un so come l’è fatta. Un so nemmeno come gl’è fatta una tenda.
Avvocato Filastò: No, però l’ha visto lei entrare camminando normalmente, tutt’e due le persone.
Presidente: Senta, Lotti, l’avvocato voleva far presente questo…
Avvocato Filastò: No, io, per me, ho finito, eh.
Presidente: Sì, sì, no, no, finito, come no.
Avvocato Filastò: No, ho finito, questo punto l’ho finito.
Presidente: Va be’, a chiarimento glielo faccio io.
Avvocato Filastò: E va be’.
(voci sovrapposte)
Presidente: L’avvocato voleva dire questo: la tenda non consente di stare in piedi, la persona non può entrare in piedi. .
Giancarlo Lotti: Ma io come fo a sapello come si entra dentro.
Presidente: No, cosa ha visto lei.
Giancarlo Lotti: Io ho visto che entravano dentro, poi un lo so…
Presidente: Entravano normalmente.
Giancarlo Lotti: Se sono entrati abbassando, no. Io l’ho visti in piedi così.
Avvocato Filastò: Li ha visti in piedi così.
Giancarlo Lotti: Eh?
Avvocato Filastò: L’ha bell’e detto prima e lo ridice ora, e resta questo, Presidente.
Presidente: Sì, sì, infatti, nessuno… è talmente… è registrato.
Avvocato Filastò: Andiamo avanti.
Presidente: Bene.
P.M.: Ha detto anche: ‘si saranno piegati’. Io un la vedo proprio questo grande… boh.
Giancarlo Lotti: Poi se in quel punto lì m’ha detto di veni’ giù alla macchina…
Avvocato Filastò: Sa, Pubblico Ministero, se lei un la vede, io poi, quando alla fine di questa cosa si farà… Io volevo risparmiargliela questa alla Corte, ma, insomma, se lei insiste a di’ che lei un la vede la discrepanza, chiamiamola così, quando poi…
P.M.: Ho diritto di dirlo come lei, no?
Avvocato Filastò: … alla fine si farà…
P.M.: Siamo in due.
Presidente: Avvocato…
Avvocato Filastò: Va be’ però, dico…
Presidente: Avvocato…
Avvocato Filastò: Ha ragione, perché si può anche fare un esperimento, in questa tenda c’era anche… ci dovrebbe essere…
Presidente: Avvocato, avvocato…
P.M.: Ma più che farle così, ‘si saranno piegati’, ha messo le mani avanti…
Presidente: È argomento di discussione questo.
Avvocato Filastò: Sì, certo, ha messo le mani avanti, si è buttato carponi dopo aver detto…
P.M.: … il signor Lotti ora.
Presidente: Signori, non si può andare avanti così, su.
Avvocato Filastò: Ha ragione, Presidente.
Presidente: È argomento di discussione. Poi ognuno le confronterà queste notizie come crede.
Avvocato Filastò: Sì.
Presidente: Fare le discrepanze che vuole.
Avvocato Filastò: Infatti io m’ero chetato.
Presidente: Ma non è ora, non è il momento. Bene.
Avvocato Filastò: Allora, tutte queste cose lei l’ha viste con quale luce?
Giancarlo Lotti: Come con quale voce?
Avvocato Filastò: Luce, luce. Lei, qui, stamattina a proposito dell’omicidio di Vicchio, per la prima volta dopo qualche anno, si è saputo da lei, per l’esattezza dopo quasi du’ anni, s’è saputo da lei che queste persone avevano una lampada.
Giancarlo Lotti: Di notte un ci si vede, come fai, di buio così, un vedi bene.
Avvocato Filastò: È quello che dico anch’io.
Giancarlo Lotti: Allora, o un gliel’ho spiegato che avevan questa cosa.
Avvocato Filastò: Ma ce l’avevano anche agli Scopeti la lampada?
Giancarlo Lotti: No, agli Scopeti, no.
Avvocato Filastò: Oh. Ecco.
Giancarlo Lotti: C’era una luce, e mi pareva una luce piccola, dentro la tenda.
Avvocato Filastò: Ah. C’era una luce accesa dentro la tenda?
Giancarlo Lotti: Un lo so mica, io un so’ mica andato dentro io.
Avvocato Filastò: No, lo dice lei. Sta dicendo che lei ha visto una luce accesa dentro la tenda.
(voce fuori microfono) Anche Pucci.
Giancarlo Lotti: Se è dentro un lo so che luce c’è dentro, un lo so mica io.
Avvocato Filastò: Ma qui non si sta esaminando il Pucci, si sta esaminando il Lotti.
Giancarlo Lotti: Son quelle luci apposta che mettan dentro… un lo so come le son fatte.
Avvocato Filastò: Ma c’era una luce dentro la tenda.
Giancarlo Lotti: Un lo so se c’hanno delle cose apposta, come si chiamano…
Avvocato Filastò: Non lo so…
Giancarlo Lotti: Non lo so mica, io.
Avvocato Filastò: Una luce, una luce, una qualsiasi luce, sto parlando di una qualsiasi luce io. C’era?
Giancarlo Lotti: Sì, la luce la c’era.
Avvocato Filastò: Oh, benissimo. Ma lei aveva acceso i fari?
Giancarlo Lotti: Come acceso i fari? Io, alla macchina?
Avvocato Filastò: Sì, lei, sì, con la macchina, sì.
Giancarlo Lotti: No. Io li ho spenti.
Avvocato Filastò: Gli abbaglianti, in particolare.
Giancarlo Lotti: Perché? Perché devo… i fari…
Avvocato Filastò: Come perché? Io le sto chiedendo se lei aveva acceso i fari abbaglianti della sua macchina oppure no. E lei mi risponde sì o no? Lotti.
Giancarlo Lotti: No, un l’ho acc… li ho spenti, gl’erano spenti.
Avvocato Filastò: Oh.
Giancarlo Lotti: Ma perché dovevo tene’ i fari accesi? Un capisco perché.
Avvocato Filastò: Perché l’ha detto lei.
Giancarlo Lotti: Come l’ho detto io?
Avvocato Curandai: No, quando è partito ha detto…
Presidente: Prego, prego, avvocato, avvocato…
Avvocato Filastò: Sarà meglio, avvocato Curandai, che lei si cheti, per piacere.
Avvocato Curandai: E allora gli faccia le domande lealmente.
Avvocato Filastò: Ha capito? Bene. Come dice?
Avvocato Curandai: Faccia le domande correttamente.
Avvocato Filastò: Mi dice? In che modo? Io faccio delle domande scorrettamente? Che vuol dire, per piacere?
(voci sovrapposte)
Presidente: No, no, no, avvocato, avvocato Filastò, su.
(voce fuori microfono) O che hai oggi, avvocato Filastò.
Presidente: Avvocato Filastò, su.
Avvocato Filastò: Lei mi deve dire, io la prego di dirmi, avvocato Curandai…
Presidente: Signori, signori, si sospende.
Avvocato Filastò: … in che senso sto facendo delle domande scorrette. Ha capito?
Presidente: Si sospende l’au… si sospende la…
Avvocato Curandai: Lei deve chiedere, quando ha acceso i fari. Gli chieda, quando sono stati accesi i fari. Glielo chieda. È questa la domanda…
Presidente: Sospendiamo, sospendiamo un po’, non è questo il momento di fare questo lavoro. Questo lavoro si fa in piazza non in un’aula giudiziaria, su.
Avvocato Curandai: (voce fuori microfono)
Giancarlo Lotti: No, quande so’ andato via…
Avvocato Filastò: La ringrazio, Presidente, di questa sospensione.
(voci fuori microfono)
Presidente: Sospendiamo per dieci minuti. Credo bastino.

« DOPO LA SOSPENSIONE » 

Presidente: Comodi, comodi, a sedere. Prego, avvocato Filastò.
Avvocato Filastò: Grazie, Presidente. Senta, Lotti, si sta sempre parlando degli Scopeti…
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: La domanda è questa. Lei, prima che questo ragazzo scappasse via dalla tenda, il coltello l’aveva visto in mano a Pietro oppure no?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: L’aveva già visto prima?
Giancarlo Lotti: Penso che gli andava dietro, ho visto che gli aveva il coltello.
Avvocato Filastò: No, prima che scappasse il ragazzo dalla tenda, le ho detto prima, nella fase precedente.
Giancarlo Lotti: Prima di sortire?
Avvocato Filastò: Sì.
Giancarlo Lotti: Io l’ho visto in qui’ momento, quande gl’era vicino ai’ coso, che l’aveva in mano.
Avvocato Filastò: Allora, senza che nessuno si risenta, posso dire che lei dice di no. Che prima che scappasse il ragazzo dalla tenda lei il coltello in mano a Pacciani non l’aveva visto.
Giancarlo Lotti: L’ho visto in qui’ momento, quande gl’ha preso il ragazzo.
Avvocato Filastò: Oh, benissimo. Ora lei questo coltello ce l’ha descritto…
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: … durante il dibattimento. Ha detto che era lungo in un certo modo, e c’ha detto anche che aveva il manico scuro.
(voce fuori microfono) No.
P.M.: No, Presidente…
Giancarlo Lotti: Come, scusi?
P.M.: È stato descritto in quest’aula il coltello di Vanni.
Presidente: No, quello del Vanni, quello del Vanni…
P.M.: Eh, per cortesia, sennò, veramente siamo di nuovo su un terreno…
Presidente: Sì, sì, ha ragione, esatto, esatto.
P.M.: … che io… mi scusi, Presidente, io ogni domanda faccio opposizione.
Presidente: Ha ragione, ha ragione, è quello del Vanni che…
P.M.: E invece si sta dicendo all’imputato: ‘lei l’aveva visto’, mi scusi, non è il metodo. Presidente, io invito lei…
Avvocato Filastò: No, non è questione di metodo…
P.M.: No, sta dicendo che il signor Lotti ha descritto qui quel coltello.
Avvocato Filastò: Ho capito, Pubblico Ministero, posso essermi…
P.M.: Non è vero. Non è vero.
Avvocato Filastò: … sbagliato. Pubblico Ministero…
P.M.: È uguale identico all’orario…
Avvocato Filastò: Pubblico Ministero, sto parlando del…
Presidente: Pubblico Ministero, abbiamo preso atto dell’osservazione giusta.
P.M.: Bene. Ecco, io…
Avvocato Filastò: Sto parlan…
P.M.: … sono attentissimo. Invito tutti a essere attenti perché è un metodo che, per me, merita opposizione ogni volta in cui vengono fatte le domande in questo modo.
Avvocato Filastò: Va bene, va bene, è suo diritto. Per me va bene. D’altra parte, io in questo momento non sono riuscito, peraltro, a vedere il verbale dell’altro giorno, quindi, posso aver sbagliato.
P.M.: Dell’altro giorno? Sono udienze e udienze che viene descritto il col…
Presidente: No, Pubblico Ministero, non facciamo…
P.M.: Eh, no, mi viene detto che non ha visto il verbale. No, Presidente, io non l’accetto.
Avvocato Filastò: Non l’ho riletto il verbale. Perché non l’accetta, scusi, se glielo sto dicendo io.
(voce fuori microfono)
P.M.: Sono dichiarazioni che abbiamo sentito, cosa c’entra il verbale?
Presidente: Va bene, va bene, ora parliamo del coltello.
Avvocato Filastò: Come… Ah, perché lei si ricorda tutte le dichiarazioni fatte da questo signore in questi giorni?
P.M.: In quest’aula, sì.
Avvocato Filastò: Io no. Beato lei.
(voce fuori microfono) Presidente.. .
Presidente: Va bene, va bene, avvocato Filastò, lui ha parlato del coltello del Vanni.
Avvocato Filastò: A me mi pare che avesse parlato anche di questo coltello che aveva il Pacciani.
Avvocato Curandai: Durante le indagini preliminari. Durante le indagini…
Avvocato Filastò: Eh, allora, va be’…
Presidente: Eh, domani! Allora, che si fa, eh.
Avvocato Filastò: Si controllerà il verbale.
Avvocato Curandai: Una precisazione, mi scusi Presidente, il Lotti, sia durante le indagini preliminari sia durante l’incidente probatorio sia in aula, ha sempre descritto soltanto il coltello di Vanni e solo quello.
Presidente: E non ho detto questo.
Avvocato Curandai: Eh, no.
Presidente: E allora?
Avvocato Curandai: Eh, no. Perché si parla di verbali dibattimentali. Andiamo a vedere gli interrogatori durante le indagini preliminari e l’incidente probatorio.
Presidente: Ma la sente, la risposta mia, o non la sente, avvocato?
Avvocato Curandai: No, lei ha fatto….
Presidente: Ha seguito, o no?
Avvocato Curandai: … ha parlato di verbali dibattimentali.
Presidente: Ha parlato del coltello del Lotti, e allora? Più che aver detto questo, cos devo dire? Eh.
Avvocato Filastò: Va bene.
Presidente: Ora si parla del coltello del Pacciani.
Avvocato Filastò: No, no, ma però allora, a questo punto, parliamo anche del coltello del Vanni.
Avvocato Curandai: Certo.
Avvocato Filastò: Lei ha detto che questo coltello del Vanni era lungo in un certo modo. Aveva anche il manico scuro.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: E lei quando lo ha visto questo coltello, in che occasione?
Giancarlo Lotti: In due occasioni.
Avvocato Filastò: Quando? Quando ha tagliato la tenda.
Giancarlo Lotti: Sì.
Giancarlo Lotti: E poi, a Vicchio.
Avvocato Filastò: Ah. E con che luce lei l’ha visto, quando ha tagliato la tenda?
Giancarlo Lotti: Come, con che luce…
Avvocato Filastò: Sì, voglio sapere la luce, per vedere questo coltello, e apprezzare che aveva il manico scuro. Che abbia detto che aveva il manico scuro, questo me ne darà atto, lo ha detto, vero?
Giancarlo Lotti: Mah io, meglio l’ho visto quande gl1 era a Vicchio, l’ho visto meglio. Lì, taglia la tenda, un vedo bene.
Avvocato Filastò: Ah, un l’ha visto bene.
Giancarlo Lotti: Bene co’ il coltello, se gli è di fronte così.
Avvocato Filastò: Ora però sbaglierò, ma lei lo ha descritto col manico scuro agli Scopeti.
Presidente: Va be’, avvocato, è incartato…
Avvocato Filastò: Va be’, insomma, è incartato. Va bene.
Giancarlo Lotti: Io l’ho visto una volta. Col manico così…
Avvocato Filastò: Va bene. Allora lei dice che agli Scopeti non l’ha visto bene. Quindi non può dire che aveva il manico scuro.
Giancarlo Lotti: Io l’ho detto una volta, non ho detto agli Scopeti.
Avvocato Filastò: Va bene. Gli chiedo: agli Scopeti, il coltello di Vanni, aveva il manico scuro, oppure no? Va bene?
Giancarlo Lotti: Mah, se si…
Avvocato Filastò: Mi risponda, mi risponda!
Giancarlo Lotti: Si vede…
Avvocato Filastò: Aveva il manico scuro, oppure no?
Giancarlo Lotti: Ma se c’è la mano, come fo a vedere il colore come gli è !
Avvocato Filastò: Eh, è quello che dico anch’io.
Giancarlo Lotti: O marrone, o no. Un lo so io, eh.
Avvocato Filastò: D’accordo.
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: Il Pucci risalì in macchina, a un certo punto?
Giancarlo Lotti: No, unn’era salito qui’ giorno lì. Sempre degli Scopeti, no?
Avvocato Filastò: Sì.
Giancarlo Lotti: Sì, eh.
Avvocato Filastò: Sì, sì, Scopeti, si sta parlando. Quindi, sceso di macchina, il Pucci, poi ci è risalito quando siete andati via.
Giancarlo Lotti: No, ma lui gl’era, gli stette più lontano di me. perché gl’era bell’e impaurito, sicché un sapeva… Gli dissi: ‘allontanati un momento, più in giù…’
Avvocato Filastò: Sì, ma risalì in macchina, o no?
Giancarlo Lotti: No, un risalì lui in macchina. Gl’è salito quando siamo andati via, quando gl’era il momento di anda’ via.
Avvocato Filastò: Lei, a verbale 13 febbraio ’96, ha detto che il Pucci risalì in macchina e poi riscese.
Giancarlo Lotti: No. Non è questo punto costì. Rimase vicino alla macchina, non montò in macchina.
Avvocato Filastò: La sera del sabato precedente, lei passò da solo dagli Scopeti?
Giancarlo Lotti: Come da solo?
Avvocato Filastò: Sì, solo, lei senza Pucci. La sera del sabato.
Giancarlo Lotti: No. Un credo di esser ripassato.
Avvocato Filastò: Quindi, quando lei ha detto questo, a pagina 5 del verbale dell’11/02/96, non ha detto la verità.
Giancarlo Lotti: Perché?
Avvocato Filastò: No, perché lei l’ha detto, questa cosa: che il sabato precedente c’era passato da solo dagli Scopeti.
Giancarlo Lotti: Mah, di molte volte passavo di lì, anche per anda’ giù a Firenze.
Avvocato Filastò: Insomma, c’era passato, o un c’è passato?
Giancarlo Lotti: Può darsi che sia passato, oh, un mi ricordo preciso che sia…
Avvocato Filastò: E vide la tenda?
Giancarlo Lotti: …passato… Eh?
Giancarlo Lotti: No, io se guardo la strada, un posso mica guardar la piazzola se c’era la tenda…
Avvocato Filastò: Quindi lei non si è fermato agli Scopeti.
Giancarlo Lotti: No, un mi son fermato.
Avvocato Filastò: No. Ci spiega perché lei, quella sera, quando aveva appuntamento con Pietro e con Mario alle 11 agli Scopeti si portò dietro il Pucci?
Giancarlo Lotti: Ma se s’andava a Firenze, gl’era in macchina con me, in do’ lo lasciavo?
Avvocato Filastò: Non è perché lui non ci voleva credere che loro avevano intenzione di ammazzar qualcuno, gli voleva far vedere…
Giancarlo Lotti: O un gliel’ho spiegato a lui.
Avvocato Filastò: No, gli sto, chiedo questo. Lei mi risponde: ‘perché era con me e quindi…’
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: ‘Insomma, era con me…
Giancarlo Lotti: Gli ho spiegato il fatto che doveva essere qui giorno lì, così… Lui, da principio, non ci credeva.
Avvocato Filastò: Eh, questo.
Giancarlo Lotti: E allora s’è allungato il tempo a star fermi lì. E… parlato di Vicchio?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Gliel’aveva già raccontata la storia di Vicchio?
Giancarlo Lotti: Ma gliene dissi così. Però può darsi… un ci credeva nemmeno coi fatti…
Avvocato Filastò: Nemmeno così. Insomma… va bene.
Giancarlo Lotti: Che un se ne ricordasse bene… eh.

Avvocato Filastò: Senta, mi conferma che lei non ha mai acceso i fari durante l’episodio…
Giancarlo Lotti: No, io…
Avvocato Filastò: Gli abbaglianti.
Giancarlo Lotti: Io ho acceso i fari quande son partito, venendo dalla piazzetta, venendo giù, andando alla macchina. Partendo. E basta.
Avvocato Filastò: Cioè, quando, poi, era finito.
Giancarlo Lotti: Quando è finito tutto.
Avvocato Filastò: E basta. Le contesto che lei ha dichiarato, durante il verbale di sopralluogo del 13 febbraio ’96, che lei dice che è tornato alla macchina e ha acceso i fari…
P.M.: È tornato alla macchina.
Giancarlo Lotti: Ho acceso i fari…
P.M.: È la stessa cosa che ha detto in quest’aula.
Giancarlo Lotti: Ma un…
P.M.: Cosa si…
Presidente: Pubblico Ministero ha detto questo, e questo…
P.M.: E dov’è la contestazione?
Avvocato Filastò: Ma mi fa finire? Me la faccia finire.
P.M.: Sì, ben volentieri, ma…
Presidente: Pubblico Ministero, Pubblico Ministero, non occorre fare così, andiamo.
P.M.: No, lo so Presidente, ma sono contestazioni…
Avvocato Filastò: No, scusi…
P.M.: …per ora, quelle che ho sentite, di cose identiche a quelle che l’imputato dice.
Presidente: E va bene. Ora vediamo… Bene.
Avvocato Filastò: Allora, vediamo se…
Presidente: Calma, calma, calma, calma…
Avvocato Filastò: Vediamo se sono identiche, vediamo se sono identiche, eh, Pubblico Ministero, vediamo.
Presidente: Questa mattina c’è troppa elettricità. Non ho capito perché.
P.M.: E chissà chi ce l’ha portata, Presidente.
Avvocato Filastò: Io no di sicuro.
P.M.: Si figuri io!
Presidente: E allora…
Avvocato Filastò: C’era, c’era prima.
P.M.: C’era di suo.
Avvocato Filastò: C’era di suo, c’era di suo.
P.M.: C’era di suo.
Giancarlo Lotti: Senta, Presidente, io gl’ho spiegato che i fari gl’ho accesi quande son partito…
Presidente: Sì, lo ha detto, lo ripeta pure, se vuole. Però, questo ha detto.
Avvocato Bertini: Lo ha detto tre volte, è la terza volta che lo dice.
Giancarlo Lotti: No, ma lui mi dice i fari… Poi mi dice la tenda…
Avvocato Bertini: (voce fuori microfono)
Giancarlo Lotti: Un capisco io, questo discorso…
Avvocato Bertini: Il 13 febbraio, ancora il Lotti tutta la verità non l’aveva detta. Sta cominciando a confessare.
Giancarlo Lotti: Sì, perché io unn’ero pronto a rispondere di preciso sulle domande. E…
Presidente: Ora risponde tranquillo?
Giancarlo Lotti: Ma io son tranquillo, non credo… Insomma…
P.M.: Ma mi sembra che è il più tranquillo di tutti, adesso.
Presidente: Aspettiamo, via. Aspettiamo un po’, facciamo la contestazione.
Avvocato Filastò: A pagina 13 del verbale della trascrizione di individuazione dei luoghi – è una contestazione formale che io le faccio – del 13 febbraio 1996, lei, Lotti, ha detto: “Poi noi siamo andati in giù. S’è acceso i fari e venivan contro di noi…”
Giancarlo Lotti: Andando in giù in dove?
Avvocato Filastò: Ma mi faccia finire.
Presidente: Faccia finire, faccia finire, faccia finire…
Giancarlo Lotti: Sì, sì.
Presidente: Capisca prima la domanda.
Giancarlo Lotti: Sì, sì.
Avvocato Filastò: Non è una domanda, fra l’altro, è una contestazione.
Presidente: No, capisca quello che vuol dire. Va bene. Bene.
Avvocato Filastò: È un verbale di individuazione di luoghi reso dal Lotti Giancarlo del 13/02/96. È la trascrizione delle sue esatte parole.
Giancarlo Lotti: Gliel’ho detto.
Avvocato Filastò: “Poi noi siamo andati in giù, s’è acceso i fari e venivan contro di noi, dopo che successe che hanno sparato. Allora noi siamo andati in macchina. E in quel momento lì sono venuti in giù loro. E io ho alzato, ho acceso i fari. Insomma, gli ho alzato i fari, quelli più alti. Allora li ho riconosciuti tutti e due. Prima non li avevo riconosciuti.” È vero questa cosa qui, o no?
Giancarlo Lotti: No, questa cosa un l’ho precisata in quell ‘udie… quando poi ho parlato…
Avvocato Filastò: Questa cosa…?
Giancarlo Lotti: Il 2… quande gl’è?
Avvocato Filastò: Il 13 febbraio 1996
Giancarlo Lotti: No… allora unn’ero specificato bene le domande. Sicché unn’ero pronto a precisar per bene… Se lo dovevo dire.
Presidente: Non ha detto le cose per bene allora.
Giancarlo Lotti: No, unn’ho detto preciso le cose per bene. Un lo so se mi spiego…
P.M.: È il primo interrogatorio, Presidente.
Presidente: Sì, va bene, va bene.
Avvocato Filastò: No, sì… il primo, ma scherziamo! Ma che primo!
Presidente: È quello che diceva l’avvocato Bertini.
Avvocato Filastò: Ma che primo, ce n’erano stati altri.
Presidente: Non lo so io se è il primo o l’ultimo.
Avvocato Bertini: In questo interrogatorio il Lotti chiarisce anche…
Avvocato Filastò: Il primo interrogatorio del Lotti è del 19 luglio millenovecentonova…
Presidente: Cioè, io mi domando a volte…
Avvocato Filastò: Poi ce n’è uno del dicembre ’95. Mi domando a volte, si dice sempre, la prova al dibattimento, la prova al dibattimento, e poi…
Avvocato Filastò: Ecco, e poi?
Presidente: … quando c’è una cosa diversa al dibattimento, si torna indietro.
Avvocato Filastò: Eh, si capisce. Specialmente quando s’ha a che fare con un personaggio come il Lotti, Presidente.
Presidente: Ma lui dice che…
Avvocato Filastò: Che, al dibattimento, finalmente tira fuori una luce di cui non ha parlato nell’arco di diversi anni. Ha capito?
Presidente: Eh, sì, sì.
Avvocato Filastò: Ma insomma, ma che sta un po’ zitto, ora? Voglio dire…
Presidente: Per cortesia, per cortesia. Lasciamogli far l’esame, sennò non si finisce più, andiamo.
Avvocato Filastò: Ma è tutto un brontolio, da quella parte.
Avvocato Bertini: Presidente, mi consenta un attimo.
Presidente: Eh.
Avvocato Bertini: Cioè, tutti noi sappiamo in quest’aula che le dichiarazioni confessorie del Lotti sono emerse, sono appunto maturate nel tempo. Dico, penso che sia inutile, a questo punto, continuare a contestare al Lotti quello che ha detto negli interrogatori, in cui ancora la verità non l’aveva detta.
P.M.: Era testimone.
Avvocato Filastò: Sembrerà a lei, che sia inutile, avvocato. A me mi sembra che non sia inutile. Siccome l’esame, il controesame lo sto facendo io…
Presidente: Bene, avvocato. Lo conduca.
Avvocato Filastò: … e lei giustamente si risente quando io, come dire, ho in qualche modo criticato il suo modo di difendere una persona…
Avvocato Bertini: Non è la persona, è uno…
Avvocato Filastò: …lei, ha capito…
Avvocato Bertini: … è una offesa, in quella maniera…
Avvocato Filastò: È un’offesa, e si vedrà se è un’offesa. C’è a verbale, quindi si vedrà. A me un mi sembra di averlo offeso…
Presidente: Avvocato, prego, avvocato Filastò…
Avvocato Filastò: Ha capito? Sicché lei, a me un me lo insegna a fare il controesame, dico, avvocato Bertini. Anche perché è piuttosto più giovane di me.
Avvocato Bertini: Infatti, non voglio insegnarle niente…
Avvocato Filastò: E allora, allora…
Presidente: Avvocato, avvocato… inutili. Allora, d’ora in poi staccherò il microfono agli avvocati che non stanno alle regole.
Avvocato Filastò: Allora, io voglio sapere com’era il ragazzo che è scappato dalla tenda. Voglio sapere se lei l’ha visto e…
Giancarlo Lotti: L’ho visto…
Avvocato Filastò: Sì. E…
Giancarlo Lotti: O un l’ho detto innanzi, l’ho visto scappare in mezzo a i’ bosco.
Avvocato Filastò: E io le sto chiedendo com’era questo ragazzo. Se era alto, basso, giovane, vecchio…
Giancarlo Lotti: E che l’ho misurato. Un lo so io questo discorso.
Avvocato Filastò: Ma come questo discorso?
Giancarlo Lotti: Un lo so mica l’altezza che gl’aveva, un metro e 60, come fo a dirlo di preciso.
Avvocato Filastò: Un metro e 60?
Giancarlo Lotti: Che ne so se gl’era di più, o no. Come fo a specificar l’altezza… se l’era più alto, più basso…
Avvocato Filastò: L’altezza non lo può precisare. Va bene. Giovane, o vecchio?
Giancarlo Lotti: Eh, come fo a dirlo questo qui? Se un l’ho… L’ho visto appena attraversare e basta. Sicché, come fo a dire queste cose.
Avvocato Filastò: Ha notato qualcosa di particolare in questo giovane?
Giancarlo Lotti: Mentre… mentre…
Avvocato Filastò: Mentre scappava.
Giancarlo Lotti: Correva…
Avvocato Filastò: Sì, o di no? Voglio dire… No, no…
Presidente: Facciamo questa domanda…
Avvocato Filastò: Come persona, come…
(voci sovrapposte)
Avvocato Filastò: Sì.
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: No. Un ci aveva nulla di speciale.
Giancarlo Lotti: Ma come fo a sapere se aveva qualcosa di speciale.
Avvocato Filastò: No, glielo sto chiedendo: ci aveva qualcosa di speciale, o no?
Presidente: Senta, senta Lotti. Parliamoci chiaro, lei ha visto questa persona fuggire. Fo per dire, non è così, fo per dire: se avesse avuto una bandiera rossa in mano, la vedeva?
Giancarlo Lotti: Sì, e che… quella la vedo.
Presidente: Oh, ecco. Allora, come vedeva la bandiera rossa, vedeva qualsiasi altri particolari.
Giancarlo Lotti: Ma io ho visto…
Presidente: Cosa ha visto lei?
Giancarlo Lotti: … così alla svelta, e basta. Poi…
Presidente: Come?
Giancarlo Lotti: In modo come si muoveva, come fo a dirglielo.
Presidente: Ma nessuno gli dice…
Avvocato Filastò: Senta, Lotti… Presidente, posso fare una domanda o no?
Presidente: Prego…
Avvocato Filastò: Com’era vestito?
Giancarlo Lotti: Sì, ma quassù mi pareva… un n’avessi niente. Poi… Un so precisar preciso… io… qualcosa, sotto, mi pareva che gli avea. Dei pantaloncini.
Avvocato Filastò: Aveva dei pantaloncini.
Giancarlo Lotti: È stato un momento, unn’è che gli è stato… è stato un momento, voom! e via. Sicché unn’ho visto…
Avvocato Filastò: Allora glielo dico io, Lotti.
Giancarlo Lotti: … per bene.
Avvocato Filastò: Era nudo come un bruco.
Giancarlo Lotti: Mah, se lo vedevo…
Avvocato Filastò: Disgraziatamente.
Giancarlo Lotti: … così di corsa e basta, un lo so…
Avvocato Filastò: Lei vede scappare nei boschi uno tutto nudo e un s’accorge che è nudo. Va be’, può darsi.

Avvocato Filastò: Ci sa dire quanti spari ha sentito?
Giancarlo Lotti: Mah, diversi. Come fo a dire se eran quattro o cinque? Diversi, parecchi spari. Poi un… lo so di preciso quante.
Avvocato Filastò: Diversi. Più di quattro o cinque, o meno di quattro o cinque?
Giancarlo Lotti: Un son sicuro quante 1’erano. Se gli sparano, uno unn’e sta mica lì. Gl’è pronto lì, uno sa…
Presidente: Per diversi, cosa intende dire?
Giancarlo Lotti: Ma può darsi sian due, o quattro. Questo un lo posso specificare preciso. Se io son lì, mah, la paura che l’è, può darsi che sian stati anche di più. Come fo a dirlo. Se uno gli è quasi vicino, anche se gli è a diversi metri o più… Uno, la paura ce l’ha di certo, quando gl’è in quei momenti lì.
Avvocato Filastò: Guardi, che la storia che l’aveva acceso i fari, lei l’aveva detta anche il 6 marzo del ’96: “In questo secondo momento che i due notarono che eravamo andati via, ci minacciarono nel modo che ho già descritto in precedenza e vidi che uno impugnava la pistola e l’altro il coltello. Per potere vedere bene chi erano i due… Perché come ho già detto, quando fummo minacciati, tornammo verso la macchina. Ed io, in questa occasione, accesi i fari.”
Presidente: Lo ha già spiegato, lo ha già spiegato…
Avvocato Filastò: No, siccome gli avevo contestato solamente una cosà…
Avvocato Curandai: (voce fuori microfono)
Presidente: Ah, ecco. Lo ha già spiegato, in quel periodo lui, a modo suo, non diceva la verità.
Avvocato Curandai: (voce fuori microfono)
Giancarlo Lotti: No, l’eran momenti che…
Avvocato Curandai: (voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: No.
Giancarlo Lotti: … di precisare preciso…
Avvocato Filastò: Ma vede, secondo me lei, avvocato Curandai, questo processo un l’ha mica studiato, sa.
Avvocato Curandai: No, io l’ho studiato bene il processo.
Avvocato Filastò: No, glielo dico io…
Avvocato Curandai: È lei che non l’ha studiato!
Presidente: E andiamo, su, non si può andare avanti così.
Avvocato Filastò: Allora stia a sentire questo, stia a sentire, eh. Le dispiace…
Avvocato Curandai: (voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: Le dispiace, avvocato Curandai stare a sentire?
Avvocato Curandai: (voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: Stia a sentire, eh. Durante la fuga… sì o no?
Avvocato Filastò: No, le sto dicendo che non è così. Non è così, quello che ha dichiarato il Lotti…
Avvocato Curandai: Sono saliti in macchina, o no?
Avvocato Filastò: Le sto dicendo che non è quello che ha dichiarato il Lotti. Poi ha detto: “Potei vedere bene chi erano i due, perché, come ho già detto, quando fummo minacciati, accesi i fari. Fu allora che io accesi…”
(voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: “… anche il motore.. . “
(voce fuori microfono)
Presidente: Abbiate pazienza, questo non va bene!
Avvocato Curandai: … il Lotti, scapparono. Quindi…
Presidente: Avvocato Curandai…
Avvocato Curandai: “… entrarono nell’abitacolo, quindi accesero i fari.” Guardi, verbale, verbale del 13 febbraio. “Entrarono in macchina e accesero i fari.” Sì, o no?
(voci sovrapposte)
Presidente: No, no. Va bene, così non va, non si va proprio, non si va proprio. farle vedere che lei non sa leggere. E non ho per niente la voglia.
Avvocato Curandai: “Entrarono in macchina e accesero i fari.”
Avvocato Filastò: Va bene. Sissignore.
Presidente: Avvocato Curandai, vogliamo smetterla, oppure no?
Avvocato Filastò: Quando era il momento di scappare, vero? È questo che dice lei, avvocato?
Avvocato Curandai: Certo.
Avvocato Filastò: Sì, allora… Allora me lo sentirà dire in discussione, questa cosa, me la ricordi. Avvocato Curandai: E va be’, la sentiremo… O stai calmo…
Avvocato Filastò: Sto calmo, sì.
P.M.: Non parli mica solo te, eh…
Avvocato Filastò: No…
P.M.: E allora…
Avvocato Filastò: E allora?
Presidente: Io spero che qualcosa vada a finire anche al Consiglio dell’Ordine, qualche volta, qualche verbale.
P.M.: Non è mica possibile, Presidente. È da stamattina…
Presidente: Allora, per cortesia, niente provocazioni, niente accettazione di provocazione. Andiamo avanti…
P.M.: Ci proviamo a non accettarle, Presidente, ma
Avvocato Filastò: Ah, perché, sarei io a fare le provocazioni?
P.M.: No, chi!?
Presidente: E un po’ tutti, un po’ tutti, avvocato, un po’ tutti, siamo…
(voci sovrapposte)
Presidente: … e non ho capito perché.
Avvocato Filastò: Io non provoco nessuno, sto facendo il mio lavoro il più possibile e blandamente.
P.M.: Mah…
Presidente: Allora, andiamo avanti. Andiamo avanti.
(voce fuori microfono)
Presidente: No, no, l’avevo spento io prima. Ora rifunziona? Bene.
Avvocato Filastò: Oddio! Allora, volevo sapere se lei sentì dei lamenti provenire dalla tenda. Sì, o no?
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: Bene. Ricorda di aver detto che tutti e due stettero nella tenda per diversi minuti, forse una decina?
Giancarlo Lotti: Se c’enno stati nella tenda, poi io mi sono allontanato. Un guadai se… dieci minuti.
Avvocato Filastò: No, eppure l’ha detto lei, questo.
Giancarlo Lotti: Eh, dieci minuti sarà stato… la tenda per dieci minuti?
Giancarlo Lotti: L’avrò detto, ma unn’ho mica guardato l’orologio se gl’era dieci minuti, un lo so mica.
Avvocato Filastò: Va bene. Ma lei li vedeva mentre stavan dentro la tenda?
Giancarlo Lotti: Ma quande gl’era bell’e finito tutto?
Avvocato Filastò: No, no. Prima, prima. Quando entrarono dentro la tenda tutti e due, li vedeva dentro la tenda, lei?
Giancarlo Lotti: Quande gl’entronno nella tenda e io andetti verso la macchina?
Avvocato Filastò: Sì.
Giancarlo Lotti: o unn’è questo che volevo dire…
Avvocato Filastò: Sì, sì…
Giancarlo Lotti: Lui mi disse di allontanarmi e anda’ verso…
Avvocato Filastò: Senta, Lotti, lei non è che fa finta, vero?
Giancarlo Lotti: No un fo finta…
Avvocato Filastò: Eh, allora…
Giancarlo Lotti: Perché lei la mi fa un discorso e poi un altro.
Avvocato Filastò: … la domanda è molto semplice.
Presidente: No, no…
Avvocato Filastò: Io le sto chiedendo se lei…
Presidente: No, no. No, no. Lui sta spiegando che, quando loro sono entrati in tenda, si è allontanato.
Giancarlo Lotti: Ma quande gl’è finito…
Presidente: Risponda a me.
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: È così, o no?
Giancarlo Lotti: È così, sì.
Presidente: Ovvia!
Avvocato Filastò: E allora come fa a sapere che sono stati dieci minuti dentro la tenda? Se lei si è allontanato.
Giancarlo Lotti: Mah, unn’ho mica guardato l’orologio per bene, io.
Avvocato Filastò: Però lei ha dichiarato, glielo contesto: “Che rimasero dentro la tenda per dieci minuti.”
Presidente: Io non lo so. Vogliamo dire anche questo? Perché lui ha dichiarato anche che è rimasto alla macchina fino a quando non li ha visti riscendere. Eh, questo lo ha detto anche.
P.M.: E poi sta dicendo: “Saranno passati dieci minuti.” Io non vedo la contestazione, Presidente, mi scusi…
Giancarlo Lotti: Ma io… Allora, o un m’intendo per bene io… Un lo so…
P.M.: Tu parli sotto forma di opposizione.
Avvocato Filastò: No, no, così non parlare, sa Presidente. Io mi levo la toga e me ne vado!
P.M.: E vada!, scusi, mica per nulla. È tutta la mattina che fa così.
Avvocato Filastò: No, no, è tutta la mattina che fa così, lei Pubblico Ministero, non io!
Presidente: Pubblico Ministero, per…
Avvocato Filastò: È tutta la mattina che fa così lei. Io sto facendo una contestazione a questo imputato.
P.M.: E io le sto dicendo che non è una contestazione, perché sono le stesse identiche cose che sta dicendo l’imputato.
Avvocato Filastò: Non è vero nulla. Io non ho capito se lui se n’è andato via subito, o dopo aver visto i due entrare in tenda…
Presidente: Ora, allora…
Avvocato Filastò: … se ha aspettato qualche minuto.
Presidente: Bene, bene…
Avvocato Filastò: E voglio sapere questo.
Presidente: Bene, bene. Allora, Lotti, lei ha capito? Quando lei è andato giù, è partito subito o ha…
Giancarlo Lotti: M’ha detto di spostarmi e andare giù, verso la strada.
Presidente: Ecco.
Giancarlo Lotti: E io sono andato giù.
Avvocato Filastò: Subito?
Presidente: E che ha fatto giù?
Giancarlo Lotti: Ma io sono andato verso la macchina. M’ha detto di macchine… che un si fermassino.
Presidente: Ecco.
Giancarlo Lotti: E basta.
Presidente: E quando è andato via, poi?
Giancarlo Lotti: Dopo. Dopo un pochino sono andato via. Dopo…
Presidente: Sì, ho capito. Ma quand’è che è andato via?
Avvocato Filastò: No, Presidente, la mia domanda è diversa.
Presidente: Bene.
Avvocato Filastò: Io, come punto di riferimento, ho il momento in cui lei vede questi due che entrano dentro la tenda, sì o no?
Giancarlo Lotti: Io vedo… son vicini alla tenda e cominciano a anda’ dentro. Poi, vedde me e mi disse: ‘che fai qui? Vai giù verso la strada che un si fermin macchine. ‘
Avvocato Filastò: E lei va via.
Giancarlo Lotti: A me m’ha detto questo discorso qui.
Avvocato Filastò: Quindi, quando lei, quando questi due sono dentro la tenda, lei non li vede più, è andato via lei.
Giancarlo Lotti: Sì, sono andato… ho camminato andando giù, verso la tenda.
Avvocato Filastò: Quindi lei non ha aspettato nemmeno un minuto mentre i due erano dentro la tenda.
Giancarlo Lotti: Se m’ha detto di anda’ giù, arrabbiato, i’che facevo?
Avvocato Filastò: No “Ma se m’ha detto”. La domanda è questa: ha aspettato, o non ha aspettato…
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: No?
Giancarlo Lotti: Io un l’ho asp… se m’ha detto di anda’ giù…
Avvocato Filastò: E allora io le contesto che lei, in un verbale di interrogatorio, ha detto che ha visto che questi due stavano dentro la tenda per una decina di minuti. Io gli contesto questo e basta.
Giancarlo Lotti: No… Unn’è così. Io ho detto che gl’eran vicini alla tenda e andavano verso la tenda, dentro. Poi mi ha detto di allontanarmi, mi sono allontanato.
Presidente: Questa è la risposta e questa…
Avvocato Filastò: E questa è la risposta.
Giancarlo Lotti: Se c’enno stati dieci minuti o di più, io questo non lo so.
Avvocato Filastò: E questa è la mia contestazione. Lei ha dato questa risposta e io le ho contestato questo.
Presidente: Bene.
Avvocato Filastò: Ha visto?
Presidente: Altre domande.
Giancarlo Lotti: E in do’ son ritornato?
Avvocato Filastò: Alla tenda.
Giancarlo Lotti: No. Quande son… Se sono andato verso la macchina, perché devo ritornar su?
Avvocato Filastò: Ah, non lo so. Me lo deve dire lei.
Giancarlo Lotti: No, io sono andato via, dopo.
Avvocato Filastò: Perché lei ha dichiarato… Allora, quindi, non è vero quello che lei ha dichiarato: che dopo lui vide che questi, usciti dalla tenda, si chinarono vicino alla tenda per fare qualche cosa vicino alla tenda?
Giancarlo Lotti: No, questo un l’ho mai detto io.
Avvocato Filastò: Sì, che l’ha detto.
Giancarlo Lotti: No. Io ho detto che gl’eran vicini alla tenda. E andavan per entrar dentro.
Avvocato Filastò: Prima di entrare. Ma io sto parlando dopo.
Giancarlo Lotti: Come, dopo?
Avvocato Filastò: Non vide che misero qualche…
Presidente: No, Lotti… No, facciamogli le domande meno serrate, perché lui possa capire. Voi dovete pensare che non è la persona… Ecco, o via!
Avvocato Filastò: Allora, la domanda è questa: lei…
Giancarlo Lotti: Ora…
Giancarlo Lotti: Entra nella tenda.
Avvocato Filastò: Sì.
Giancarlo Lotti: Poi, dopo un pochino li vedevo sortire.
Avvocato Filastò: Oh! Allora…
Giancarlo Lotti: Prima di andar via, prima di andar via.
Avvocato Filastò: Prima di andar via. Allora lei…
Presidente: Facciamolo parlare, facciamolo parlare, a questo punto.
Giancarlo Lotti: No, come fo a ricordar preciso, delle cose. Sennò…
Avvocato Filastò: Benissimo.
Presidente: Facciamolo parlare.
Giancarlo Lotti: È vero che gl’hanno della roba apposta in mano, però un so i’che l’era, ecco. Un involto… E vanno verso lì… Lì in do’ c’era quello che gl’è cascato, no?
Presidente: Dove c’era…?
Giancarlo Lotti: In do’ c’era il ragazzo che gl’era andato giù.
Presidente: Ah.
Giancarlo Lotti: Quande l’ha colpito…
Presidente: Andavano dove c’era quel ragazzo… fino lì.
Giancarlo Lotti: Sì, verso… vicino a i’ bosco. E aveva questa roba in mano. E andavano verso… il principio di’ bosco. In do’ gl’era cascato qui’ ragazzo.
Giancarlo Lotti: E veggo che uno dei due s’acchina lì. Era Pietro. Un lo so, se c’era della roba, una buca, un lo so di preciso. Perché io un l’ho vista la buca lì. E ho visto mettere qualcosa lì. Poi un lo so i’che l’era.
Presidente: E poi?
Giancarlo Lotti: E poi sono ritornato verso la tenda. E in qui’ momento m’ha visto lui, e mi dice: ‘I’che fai qui?’ Lì per lì son rimasto un po’… E allora, in qui’ momento, m’ha detto di anda’ giù alla te…
Presidente: Ma erano tutti e due che andavano lì, dove c’era il giovane, o era solamente il Pacciani?
Giancarlo Lotti: No, tutti e due.
Presidente: Tutti e due. E mentre tornavano indietro, gli ha detto: ‘che fai lì? Vai giù.’
Giancarlo Lotti: E poi sono andati dentro… Poi un lo so i’che gl’hanno fatto dopo. Io sono andato verso la macchina. Poi dopo un lo so i’ che gl’hanno fatto.
Avvocato Filastò: Allora, Lotti…
Giancarlo Lotti: Io ho spiegato questo qui.
Avvocato Filastò: … questo qui di andar giù, il Pacciani glielo disse due volte.
Giancarlo Lotti: Ma io ho sentito una volta sola.
Avvocato Filastò: No…
Giancarlo Lotti: Può darsi che con la paura che me l’abbin detto più d’una volta. Un lo so…
Avvocato Filastò: No, scusi, eh. Lei poco fa ha detto che, prima di entrare nella tenda il Pacciani le dice: ’vai giù. ‘
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: È così che ha detto?
Giancarlo Lotti: Però, lì per lì unn’andetti proprio subito giù.
Avvocato Filastò: Ah, no, eh? Ah, va bene. Allora come sta la questione? Andette subito giù, oppure no? Perché dianzi ha detto di sì, ma proprio pochi minu…
Giancarlo Lotti: Gli’era questo qui su questo…
Avvocato Filastò: Un minuto fa, eh, Lotti. Un minuto fa l’ha detto che era andato subito giù, lei. Quando io cercavo di capire se avesse, se fosse rimasto vicino alla tenda ad aspettare, e che lei avesse detto che erano stati dieci minuti dentro la tenda, ha capito?
Giancarlo Lotti: Sì, saranno stati un momento, ma insomma per il fatto che gl’è stato rinvolto qui.
Avvocato Filastò: Com’è il fatto di questo involto? Non ho capito.
Giancarlo Lotti: Di quello che gl’avevan fatto alla donna, se gli…
Avvocato Filastò: “Il coso”, cosa è?
Giancarlo Lotti: Quelle cose della donna, che tagliano, no? Io ho visto questo rinvolto e lo portavano in questo posto qui, vicino a il bosco.
Avvocato Filastò: Ma allora lei, questo involto, noi si è accertato, questo è sicuro, lei la macchina ce l’aveva sulla strada, no?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Asfaltata.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Ecco.
Giancarlo Lotti: E con questo?
Avvocato Filastò: Ora… No, con questo? Eh, lei, per tornare alla macchina, mi ha detto prima, bisogna scender giù da questo viottolo per andare alla macchina. E lei qui, poco fa…
Giancarlo Lotti: No…
Avvocato Filastò: Mi faccia finir di parlare. Poco fa lei ha detto che, a un certo punto, il Pacciani gli dice: ‘vai giù’, e lei prende, va giù e va alla macchina.
Avvocato Bertini: No. Ha detto: “m’incamminai”. Questo…
Giancarlo Lotti: Ma mentre m’incamminai…
Presidente: No, Bertini, per cortesia, per cortesia…
Avvocato Filastò: Ah, allora lei non andò alla macchina giù.No, no, parli, parli. Dica, ha visto, poi quell’altro…
Giancarlo Lotti: Mentre gli erano su, hanno fatto, gl’hanno finito tutto della persona giù… poi vanno verso la tenda. E io vo giù subito, in quel momento. M’allontano piano piano. E dopo un pochino vedo sortire, con questo rinvolto, portarlo lì, a il bosco.
Avvocato Filastò: Ah! Ma quanto s’era allontanato lei?
Giancarlo Lotti: Di preciso, un lo so, 4-5 metri, qualcosa più. Però andavo piano, un correvo mica a andar verso la macchina, io.
Avvocato Filastò: Ah. E torna indietro per vedere queste cose, oppure le vede da…
Giancarlo Lotti: Mi fermo un momento. Non è che si… sempre dentro, in do ‘ c’è quei cespugli.
Avvocato Filastò: E quindi, Pacciani, ‘vai giù’, glielo dice due volte.
Giancarlo Lotti: Loro credevano che sia andato via. E, invece, ero un più nascosto verso il bosco.
Avvocato Filastò: Ah, allora lei si nasconde, questa seconda volta.
Giancarlo Lotti: Mica mi nascondo tutto. Insomma, un pochino. Perché…
Avvocato Filastò: Ma Pacciani lo vede o no? Pacciani lo vede o no?
Avvocato Filastò: E allora come fa a dirgli: ‘vai giù’?
Giancarlo Lotti: Ma me l’ha detto innanzi.
Avvocato Filastò: Ah.
Giancarlo Lotti: Prima. Io m’ero nascosto un pochino dentro.
Avvocato Filastò: Gliel’ha detto una volta sola, prima, Pacciani, questo.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Eh, ma un minuto fa ha detto gliel’ha detto anche la seconda volta.
Giancarlo Lotti: No, a me me l’ha detto una volta sola.
Avvocato Bertini: (voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: Sì, lo so che dice “me lo avrà”, questo è noto che lui…
Presidente: Dobbiamo documentare quello che dichiara e basta. E passare oltre. Come quando si ha un campo.
Avvocato Filastò: Sì.
Presidente: E poi, le valutazioni, si fanno dopo, i commenti si fanno dopo. Le discrepanze si rilevano dopo…
Avvocato Filastò: A me un mi sembra di far commenti, Presidente.
P.M.: È tutto un commento.
Avvocato Filastò: Senta… Lo dice lei.
P.M.: E come a lei non le sembra, a me sembra…
Avvocato Filastò: Ma poi ci sarà il verbale e si leggerà. Questo, per esempio, è un commento che sta facendo lei. A verbale del 6 marzo del ’93, lei ha detto: “Uno ha detto all’altro: stai zitto…”
Giancarlo Lotti: Perché ’93?
Avvocato Filastò: ’96, e dagliela! Ogni tanto mi scappa il ’93, ha ragione.
Giancarlo Lotti: La gli scappa un po’ spesso, questa risposta.
Presidente: Va be’, Lotti, ora non provochiamo…
Avvocato Filastò: O un l’offendo mica!
Giancarlo Lotti: No, ma io…
Avvocato Filastò: Ma mi dice una cosa? Perché le dà tanto fastidio che le parli del ’93, io? Un lo so, che è successo?
Giancarlo Lotti: No, io… a me un mi fa…
Avvocato Filastò: No, un lapsus, ogni tanto mi scappa il ’93 invece del ’96. Ma un se la prenda tanto con me, eh!
Presidente: Va bene, va bene, va bene…
Giancarlo Lotti: No, io… Un dico mica…
Avvocato Filastò: Dovessi prendermela con lei tutte le volte che dice le cose che non stanno né in cielo e né in terra, lei, a questo punto, cascava il soffitto, sa. Comunque andiamo avanti.
P.M.: Mi dica se non è un commento questo, avvocato.
Avvocato Filastò: Non è un commento, è un…
Avvocato Filastò: … tentativo di…
Presidente: Non si può andare avanti così. Mi raccomando, cosa devo dire, cosa devo fare? Eh? Non si può andare avanti così. Eh, sennò… Ogni volta mi sembra di essere in una piazza, in un mercato, più che in un’aula giudiziaria.
P.M.: Purtroppo, Presidente.
Presidente: Questo…
Avvocato Filastò: Sì…
Presidente: Eh, andiamo.
Avvocato Filastò: Questo, sta succedendo stamani, però.
Presidente: Sì, questa mattina, questa mattina. Non ho capito perché, perché…
Avvocato Filastò: Eh, nemmeno io.
Presidente: … è dall’inizio che c’era un’atmosfera che non riesco… Anche lui è arrivato nervoso. Non ho capito perché è arrivato nervoso.
Avvocato Filastò: Mah… Infatti.
Presidente: Va bene.
Avvocato Filastò: Va bene, Presidente. Io, per parte mia…
Presidente: Purtroppo questa atmosfera si contagia. Questo è il problema.
Avvocato Filastò: Lo so, ma io per parte mia, Presidente…
Presidente: Ecco, stiamo calmi tutti. Bene.

Avvocato Filastò: Allora la domanda, gli contesto questo. Lei, il 6 marzo del ’96 ha riferito di aver sentito Pacciani e Vanni parlare tra di loro e dire queste parole: “Uno ha detto all’altro” – lei ha detto, eh. Le sto riferendo quello che lei ha riferito in questo verbale – “Stai zitto sennò ci riconoscono.” E ha sentito l’altro dire: “Sì, stiamo zitti, sennò ci riconoscono.” È vero?
P.M.: Presidente, vi è opposizione. È da stamani che diciamo sono verbali in cui il teste ha risposto che erano fatti che ha detto all’inizio. Ora gli si contesta di nuovo un verbale addirittura di dieci verbali prima dell’incidente probatorio. E gli si ricontesta, come lei su mia opposizione ha fatto notare al difensore, che, su questo punto, il Lotti ha già risposto: “quella era una versione che io ho dato all’inizio.” Come gli si può ricontestare, per la decima volta, un fatto che il signor Lotti ha già spiegato perché dette quella versione?
Avvocato Filastò: Io… Non è una contestazione, Presidente.
Presidente: … è il primo, l’ultimo, o il decimo verbale. Vuol dire che lui spiegherà, spiegherà che quella versione è superata da…
P.M.: Non è. . . Presidente, lo ha già spiegato quattro volte nel giro di dieci minuti.
Avvocato Filastò: No, di questa cosa qui non ne ha mai parlato.
P.M.: No, il fa…
Avvocato Filastò: Se non è mai … i’che gli devo fare?
Presidente: Allora, Pubblico Ministero, lei deve capire, deve capire che io non posso sapere se il verbale che è la data che dice l’avvocato sia…
P.M.: Presidente, chiedo scusa…
Presidente: … tutto modificato, non modificato. Io…
Avvocato Filastò: Ci mancherebbe altro, Presidente.
Presidente: Io non ce l’ho questa…
P.M.: No, Presidente. Presidente.
Avvocato Filastò: Non è ne…
Presidente: … circostanza specifica e lui può rispondere, o non può rispondere.
P.M.: Sì, sono pienamente d’accordo. La mia opposizione era per il fatto che è la quarta domanda… la quarta volta che sul verbale del 6 marzo si stanno facendo contestazioni. Presidente, le volevo far presente che io, appena terminato l’esame del P.M…. del Lotti, io ho depositato i verbali. Quindi cortesemente, se lei mi risponde che non lo conosce, invito la Corte a sospendere un attimo e guardare. Perché io i verbali li ho depositati e sono a disposizione della Corte perché sono stati usati per le contestazioni. Quindi lei verificherà se io dico il vero o no, e poi deciderà sull’opposizione. Perché io li ho depositati.
Avvocato Filastò: Io, Presidente, non è una contestazione che sto facendo. Io sto facendo una domanda, sto chiedendo se è vero che lui ha sentito queste frasi. Facciamo finta che il verbale del 6 marzo non l’abbia nemmen citato. La domanda è questa. Lei ha sentito Vanni dire a Pacciani: ‘stai zitto’ oppure viceversa, Pietro dire a Mario – ‘stai zitto, sennò ci riconoscono’. E ha sentito dire l’altro: ‘sì, stiamo zitti sennò ci riconoscono’? L’ha sentito questo discorso?
Giancarlo Lotti: Che devo dillo o devo sta zitto?
Avvocato Filastò: Che lo so io.
Giancarlo Lotti: Può darsi l’abbia sentito, così.
Presidente: Come?
Giancarlo Lotti: Non mi ricordo se l’ho sentita precisa, o no.
Presidente: Lei avrebbe dichiarato questo in un verbale, bene? L’ha sentito questo discorso, o no? Dice l’avvocato, queste parole l’ha sentite, o no?
Giancarlo Lotti: Fra loro l’avrò sentite quel giorno, ma…
Presidente: No, cosa ha sentito lei.
Giancarlo Lotti: Quello che ha detto ora.
Avvocato Filastò: Ah…
Presidente: L’ha sentito allora?
Giancarlo Lotti: ‘Che si sta zitti, sennò ci riconoscono’.
Avvocato Filastò: L’ha sentito dire?
(voci sovrapposte)
Giancarlo Lotti: … così… Sì, questo sì.
Avvocato Filastò: Oh, benissimo. Ha visto? Ha visto Pubblico Ministero? Tutto quello strepito per poi sentire qui al dibattimento che effettivamente ha sentito fare questi discorsi. Non c’era bisogno. Allora senta, dopo, il giorno dopo, o diversi giorni dopo, lei ha avuto modo di parlare degli Scopeti con Vanni?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Oh. Io le dico le frasi che vi sareste scambiati. Lotti dice: “Tu questo posto lo conosci?” Questo posto era gli Scopeti evidentemente. E Vanni risponde: “No”. E lei gli dice: “Tu ne sai qualcosa?” E Vanni avrebbe detto : “No, ma tu parli troppo”. E lei gli ha detto: “Io mica dico che sei stato…”
Presidente: No, avvocato, domanda. Domanda deve fare.
Avvocato Filastò: Appunto, gli sto dicendo…
Giancarlo Lotti: Io parlo…
Avvocato Filastò: E lei dice: “Con te non ci parlo perché tu vuoi sapere troppe cose”, avrebbe detto Vanni. “Con te non si può parlare. Perché ti preoccupi se non hai fatto nulla?” E Vanni dice: “Me ne vado via” e se ne va. C’è stato un colloquio di questo genere fra lei e Vanni?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Sicuro?
Giancarlo Lotti: Sì son sicuro.
Avvocato Filastò: Vuole che glielo rilegga?
Giancarlo Lotti: No, l’ho già capito.
Avvocato Filastò: Perché lei, in un certo punto, durante questo colloquio dice: “Io mica dico che sei stato tu”, gli avrebbe detto lei, Lotti. Gliel’ha detto questo?
Presidente: Ha capito quello che vuole sapere l’avvocato? Ha capito o no?
Giancarlo Lotti: No, non ho capito.
Presidente: E allora…
Avvocato Filastò: Durante questo colloquio lei avrebbe detto a Vanni : “Io mica dico che sei stato tu”.
Giancarlo Lotti: Ma io?
Avvocato Filastò: Sì. Gliel’ha detta questa frase?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Oh. Questa domanda, Presidente…
Presidente: Ecco. Su questo punto, spieghi un pochettino un po’ come è avvenuto questo episodio? Perché sennò non si riesce a capire. Cosa avrebbe detto il Vanni, cosa avrebbe detto lei. Su questa domanda che ha fatto ora 1’avvocato.
Giancarlo Lotti: Sì. Dopo qualche giorno, insomma, dopo due o tre giorni, preciso… che diceva questo discorso dell’85… appunto che disse: ‘se tu parli… io unn’ho fatto nulla’.
Avvocato Filastò: Ah, disse: ‘io non ho fatto nulla’, il Vanni?
Presidente: No, no, facciamo finire.
Giancarlo Lotti: No, dicevo per me io.
Presidente: Facciamo finire. Lui disse così: ‘se tu parli, io non ho fatto nulla’, poi?
Giancarlo Lotti: ‘Se tu parli… io non ho fatto nulla… messi nel mezzo’. M’hanno obbligato a andare insieme a loro e così.
Avvocato Filastò: Va bene.
Presidente: Questo diceva il Vanni?
Giancarlo Lotti: Quello che ho parlato io.
Presidente: Ah, lei diceva… Chi è che diceva queste parole che ha detto, che ha riferito ora?
Giancarlo Lotti: Sì, di quello che m’avean messo dentro, in mezzo a me.
Presidente: È lei che parlava al Vanni, o il Vanni che parlava a lei Lotti?
Giancarlo Lotti: No, si parlava insieme e lui risponde…
Presidente: Eh?
Giancarlo Lotti: Parlava insieme.
Presidente: Oh. Chi è che diceva: ‘io non ho fatto nulla, mi ci hanno costretto’. Chi è che lo diceva?
Giancarlo Lotti: No, io lo dicevo.
Presidente: Lei lo diceva. Ecco, e allora?
Giancarlo Lotti: E allora lui dice: ‘te tu parli troppo, sennò tu parli troppo e allora poi si sa queste cose qui’. Come l’ho riferito così io.
Presidente: Cioè lo rimproverava che lei parlasse con altri?
Giancarlo Lotti: No, che non parlassi per nulla su queste cose.
Presidente: Ecco, diceva di non parlare per nulla di queste cose. È così o no?
Giancarlo Lotti: Questo, sì, sì. Quello che ho riferito.
Avvocato Filastò: Comunque lui, Presidente, questo dialogo lo ha riferito parola per parola. È quello… Le parole che gli ho letto io sono contenute in un verbale.
P.M.: Le ha dette anche oggi mi sembra, a domande del Presidente.
Presidente: Stiamo… Abbiamo lui a posta per chiarire qualunque punto. Non vedo perché…
P.M.: Lo sta spiegando proprio bene.
Presidente: Bene, andiamo oltre.
Avvocato Filastò: Va bene. Senta, la domanda è questa: è stato lei a parlare a Vanni della piazzola, della tenda e dei due francesi per la prima volta?
Giancarlo Lotti: Quello lì della tenda, il carabiniere sapeva c’andavan questi qui e gli hanno detto di anda ‘ via, due volte.
Avvocato Filastò: Chi?
Presidente: Chi?
Giancarlo Lotti: Al carabiniere di San Casciano.
Presidente: Come il carabiniere…
P.M.: Ai francesi. L’ha sempre detto in quei verbali, Presidente.
Avvocato Filastò: No, ma la mia domanda era diversa. Volevo sapere se era stato lei a raccontarglielo a Vanni che c’era questi due ragazzi in questa tenda, nella piazzola?
Giancarlo Lotti: Ma questo io… l’ho sentito anche dal bar, anche di carabinieri, di anda’ via, di non sta lì, che gl’era pericoloso, questa cosa, quell’altra.
(voci sovrapposte)
Avvocato Filastò: E poi gliene ha parlato al Vanni, o no?
Giancarlo Lotti: Come?
Presidente: E lei di queste cose glien’ha parlato al Vanni o no?
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Ah.
Giancarlo Lotti: Ma … lui a questo punto se c’era la tenda o no.
Presidente: Non ho capito.
Giancarlo Lotti: I primi giorni non c’era la tenda. Lui voleva sapere preciso se c’era questa tenda o no, prima del giorno… di questo giorno. Del giorno…
Presidente: E lei cosa gli ha detto?
Giancarlo Lotti: Che una volta avevo visto la tenda lì. Nel passato avevo visto una tenda, qualche giorno prima.
Presidente: Ecco. Ma lei ha detto che l’anno prima, a Vicchio, avete fatto il sopralluogo una volta, due volte, tre volte, eccetera. A Scopeti non avete fatto nessun sopralluogo?
Giancarlo Lotti: Sì. Sopralluogo con quelli del…
Presidente: Eh?
Giancarlo Lotti: Ma il sopralluogo l’hanno fatto quelli della Polizia.
Presidente: Come?
Giancarlo Lotti: Il sopralluogo dicevo lì…
Avvocato Filastò: L’ha fatto la Polizia dice.
Presidente: No…
(voci sovrapposte)
Giancarlo Lotti: Io ho detto il sopralluogo.
Presidente: Lasci stare la Polizia. Lei questa parola “sopralluogo” l’ha usata, lei, l’udienza scorsa a proposito di Vicchio.
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Vicchio. Fecero il sopralluogo Pacciani e il Vanni e poi dice: ‘l’ho fatto io per conto mio’.
Giancarlo Lotti: Allora
Presidente: Andò a guardare la piazzola dall’alto, dal colle. Si ricorda questi particolari?
Giancarlo Lotti: Sempre detto da loro. Io non andavo apposta là… per andare a fare una girata e basta. Questo me l’hanno riferito loro.
Presidente: Eh, ma lei deve ascoltare, sennò non capirà mai nulla.
Giancarlo Lotti: No
Presidente: Allora, domanda.
Giancarlo Lotti: Sì.

Presidente: Agli Scopeti l’avete fatto il sopralluogo, per vedere se c’era la tenda, dov’era piazzata la tenda…
Giancarlo Lotti: Sì.
(voci sovrapposte)
Presidente: … se c’era via di fuga, se era possibile fare questo omicidio, non era possibile farlo. L’avete fatto questo, o no?
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Chi l’ha fatto?
Giancarlo Lotti: No, m’hanno detto di vedere se c’era la tenda o no.
Presidente: E lei è andato a vedere?
Avvocato Filastò: Chi gliel’ha detto, Lotti?
Giancarlo Lotti: Loro due.
Giancarlo Lotti: Pietro e il Vanni.
Avvocato Filastò: Tutti e due. Insieme?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Oppure uno dopo l’altro?
Giancarlo Lotti: No. Tutti e due.
Presidente: Quando gliel’hanno detto e quando andò lei a vedere?
Giancarlo Lotti: Preciso, quando c’andetti lì, come fo a ricordammelo.
Presidente: Di preciso… Dio bono! Ma non è che si dice il minuto, l’ora… Insomma, si parla di un giorno al delitto, un giorno prima, due giorni prima, tre giorni prima, una settimana prima, che ne so, un’ora prima…
Giancarlo Lotti: Io passavo di lì, non andavo proprio preciso.
Presidente: Come?
Giancarlo Lotti: Passavo di lì e il giorno innanzi di… di fare… guardare lì se c’era la tenda.
Presidente: Cioè il giorno prima vuole dire.
Giancarlo Lotti: Il giorno innanzi, qualche giorno…
Presidente: Il giorno innanzi andò lei a vedere. E cosa vide lei? Cosa vide?
Giancarlo Lotti: No, ma io non mi sono mica fermato, sono passato così. Sì, però un pochino la si vede la tenda, anche dalla strada, passando con la macchina.
Presidente: E poi, di questo fatto, ne ha riparlato col Vanni o col Pacciani?
Avvocato Filastò: Scusi, Presidente, abbia pazienza.
Giancarlo Lotti: L’ho riferito a loro.
Presidente: No, per completare il discorso suo.
Avvocato Filastò: Sì, no, no.
P.M.: Finiamo, finiamo.
Avvocato Filastò: Però volevo fermare un punto.
Giancarlo Lotti: L’ho riferito a loro.
Presidente: L’ha riferito a loro.
Giancarlo Lotti: E loro saranno andati a vedere più preciso quande gl’era il momento di anda’ lì.
Presidente: Sarà andato. Ci sono andati, o no, che lei sappia?
Giancarlo Lotti: M’hanno detto che c’andavano, poi se c’enno andati non lo so.
Presidente: Ma non gli dissero: ‘ora andiamo a vedere noi ‘ .
Giancarlo Lotti: Gl’avranno verificato da sé il posto.
Presidente: È così, O no?
Giancarlo Lotti: Sì, sì, è così.
Presidente: Prego avvocato, mi dica.
Avvocato Filastò: No, ora è passato. Lei ha detto…
Avvocato Filastò: No, no, scusi, no, no. Lei ha detto che passando per la strada si vedeva la tenda.
Giancarlo Lotti: Un pochina… Non tutta, ma un pochino si vede.
Avvocato Filastò: Presidente, io, siccome l’avevo già fatta l’istanza, vorrei a questo punto completarla, chiederei che venisse mostrato quell’atto, costituito dalla videocassetta, del verbale di sopralluogo, di ricognizione di luoghi del, mi pare, 11 marzo del…
P.M.: C’è la trascrizione completa, Presidente.
Avvocato Filastò: No, ma io vorrei vedere il video. Vorrei vedere il video per precisare, insieme al Lotti, qual’era la sua posizione, cosa ha visto.
P.M.: Questo… C’è già l’istanza, ma in questo momento mi sembra che forse conviene far l’esame, no?
Avvocato Filastò: Fa parte dell’esame. Vorrei far l’esame col contributo di questa videocassetta.
Presidente: Va bene. Allora bisogna prendere questa videocassetta. Dov’è? Di là.
Avvocato Filastò: Se si deve sospe…
Presidente: La vuol fare subito? La vuol vedere ora? Vuole completare l’esame o lo vuol fare dopo?
P.M.: E allora finiamo e poi facciamo…
Avvocato Filastò: No, no, vorrei farlo ora, sì. Perché ho finito in pratica.
Presidente: Va bene.
(voci sovrapposte)
Presidente: … a prendere la videocassetta.
Avvocato Filastò: Facciamo l’ultima domanda… queste ultime due domande e poi facciamo questa cosa.
Presidente: Bene.
Avvocato Filastò: Ecco, lei ebbe un colloquio con Pacciani nei paraggi della tenda, come ha riferito a carte 84-85 dell’incidente probatorio? Cioè a dire, un discorso che lei ebbe insieme a Pacciani, di questo tipo… che Pacciani disse: ‘che cosa ti sei portato dietro a fare, perché c’era’.
Giancarlo Lotti: Ah, di Fernando?
Avvocato Filastò: Parla di Pucci. Di Pucci, sì Fernando.
Giancarlo Lotti: S’arrabbiò un po’, tanto allegro unn’era a dire la verità, l’era un po’ arrabbiato.
Avvocato Filastò: Ecco, la domanda è questa… Tutto questo… A proposito di Pucci, sì, bravo.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Volevo sapere, questo discorso, questa arrabbiatura di Pacciani, avvenne…
(voce fuori micorofono)
Avvocato Filastò: Certo, ho capito, certo che non vociava. Ma avvenne prima o dopo il taglio della tenda?
Giancarlo Lotti: No, questo quando c’hanno visto da principio andare in su, verso la tenda.
Avvocato Filastò: Quindi prima del taglio.
Giancarlo Lotti: Questo non era successo niente.
Avvocato Filastò: Non era successo niente. E a che distanza eravate dalla tenda?
Giancarlo Lotti: Come tu fai a giudicare preciso la distanza.
Avvocato Filastò: Sì, va be’, lo so. Siamo alle solite…
Giancarlo Lotti: Mettiamo 10 o 12 metri.
Avvocato Filastò: 10 o 12 metri, benissimo. Senta, l’ultima domanda è questa qui…
Giancarlo Lotti: Perché se lui gl’alza la voce sentano quelli che sono nella tenda, sicché…
Avvocato Filastò: È quello che dico anch’io.
Giancarlo Lotti: Una distanza così.
Avvocato Filastò: Va bene. Vanni gli ha mai detto che Pacciani voleva far mangiare alle figliole le parti della donna?
Giancarlo Lotti: Mah, questo mi par di no. No.
Avvocato Filastò: No. Non gli faccio la contestazione, in questo momento non…
Giancarlo Lotti: Contestazione, io…
Presidente: Lotti, contestazione vuol dir questo: l’avvocato gli legge quello che ha dichiarato…
Avvocato Filastò: No, non gli leggo nulla, Presidente, perché ho un gran mal di testa, primo; secondo… e quindi non ho voglia di andare a frugare le carte. Comunque posso dire che lui l’ha dichiarato.
Presidente: No, per spiegare a lui…
Avvocato Filastò: Lui l’ha dichiarata questa cosa. Non sono in condizione di dire che giorno, che verbale, però l’ha dichiarato.
Presidente: Va bene.
Avvocato Filastò: E la contestazione è una contestazione così, generica.
Presidente: Generica, va bene.
Avvocato Filastò: Lui ha detto che questa cosa – e mi pareva anche a me – non gliel’ha mai detta al Vanni. Il Vanni faceva un sacco di boccacce su questo argomento. A questo punto, se si potesse vedere quel verbale, quell’atto.
Presidente: Va bene, ora sospendiamo cinque minuti. Si va a prendere la cassetta e la si riporta.
Avvocato Filastò: Bene, grazie.
P.M.: Bene. Grazie, Presidente.

« DOPO LA SOSPENSIONE » 

Presidente: Allora, Antonio, un teleschermo in modo che veda la Corte…
(voce fuori microfono)
Presidente: Non so, perché non so chi riesce… Questo lo vedono tutti. Quello lì no. Vediamo un po’?
Avvocato Filastò: Presidente, mi permette di suggerire di sistemare il Lotti in una posizione in modo che quello che vede lui si possa vedere anche noi? Quello che…
Presidente: Allora, Lotti, venga a sedere più avanti, venga.
Giancarlo Lotti: Più avanti, qui?
Presidente: Può stare anche qui. Si metta qui.
Avvocato Filastò: No, potrebbe venire qui sotto, Lotti. Se lo vede lì e io lo vedo là. Ecco, così, perfetto. Oppure un po’ più al centro. Lei insomma deve essere in grado di poterlo vedere lo schermo.
Presidente: Allora, si metta lì e guardi quello schermo lì.
Giancarlo Lotti: (voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: Ecco.
Presidente: Antonio, lo metta lì.
(voce fuori microfono)
Presidente: Non lo so. Ora gli faccia guardare quello lì.
(voci fuori microfono)
Presidente: No, perché loro poi non vedono quello schermo lì se ci mette lui davanti.
Avvocato: Ma perché non lo mette sotto gli scalini…
Presidente: Lo metta lì davanti, che guardi lo schermi che è rivolto verso il pubblico. Ecco, oh.
Avvocato Filastò: Così.
Presidente: E poi noi guardiamo questo schermo qui. Bene.
P.M.: Presidente, chiedo scusa, prima di far partire il filmato, mi consenta la Corte di precisare due elementi di fatto, che servono per capire. Io ho depositato, al termine dell’esame di Lotti, esattamente tutti i verbali delle dichiarazioni rese, le trascrizioni fatte, verbali riassuntivi. Come loro potranno vedere guardano semplicemente l’indice, loro vedranno che le prime dichiarazioni rese al P.M. dal Lotti sono del giorno 11 febbraio ‘ 96. L’11 febbraio ’96 il Lotti era assolutamente, per intendersi, nessun tipo di confessione, ammissione. C’è un confronto, sempre il giorno 11, e dopo questo confronto ci sono delle parzialissime, minime ammissioni. Siccome il P.M. è il primo che vuole capirci di più, il giorno 13, cioè 24 ore – o 48, a seconda l’orario – dopo queste prime ammissioni, con tutte le lacune che poi abbiamo saputo in quest’aula c’erano in quel momento, il P.M. la prima cosa che fa, porta Lotti sul posto per cercare di farsi spiegare. Allora dobbiamo ricordarci tutti – e io lo voglio ricordare alla Corte – che questo…
Presidente: Sopralluogo.
P.M.: …sopralluogo è fatto in un momento in cui il Lotti si guarda bene dal voler, se dobbiamo dirla tutta, confessare qualcosa. Poi arriverà con tutti i verbali successivi. Allora ricordiamoci, perché è questo che oggettivamente dobbiamo tenere presente, che siamo in una fase in cui Lotti, solo perché nel confronto gli era stato spiegato Ghiribelli, eccetera, come dice lui: ‘mi hanno costretto, mi hanno imbrogliato’, eccetera. Allora, ricordiamoci che temporalmente questo sopralluogo è fatto in una fase in cui…
Presidente: Nessuna collaborazione diciamo.
P.M.: Ecco. Se confessione è, poi valuterà… era comunque un testimone. Il P.M. fece un sopralluogo filmandolo, perché si rese conto che era bene vedere cosa diceva in quel momento lì. Secondo elemento che vorrei fare presente – lo so che è superfluo, ma è bene ricordarcelo tutti – che è un sopralluogo fatto nel ’95… nel ’96, chiedo scusa. Quindi lo stato dei luoghi è quello del ’96. Tant’è che nel corso del sopralluogo 1’interessato dirà: ‘qui non era così’. Insomma fa… Io non l’ho mai rivisto, eh, ho riletto solo le trascrizioni. Allora, per vedere invece lo stato dei luoghi, abbiamo… io ho depositato ulteriormente quel fascicolo della Polizia Scientifica, da cui se, anche questo non lo ricordo, si deve controllare la strada com’era, il documento fedele fotografico, quello dell’85, è quello là. Questo sopralluogo con Lotti è fatto 11 anni dopo, quindi la macchia, alberi, o quel che è, era mutato. Io solo questo volevo dire, così, per l’intelligenza di tutti, sappiamo come stanno le cose.

Presidente: Senta, Pubblico Ministero, un chiarimento: qui vedo, al punto 14 dell’indice dell’atto che ha prodotto lei…
P.M.: Sì.
Presidente: Dice: “12 marzo ’96, sopralluogo con assunzione di informazione”, cosa vuol dire?
P.M.: C’è un verbale, ci dovrebbe essere il verbale Con…
Presidente: Questo non riguarda Scopeti.
P.M.: No, no, scusi eh. Il 12 marzo… Guardiamolo un attimo, numero 15.
Avvocato Filastò: Comunque Presidente, il 12 marzo è un’altra cosa. Questo…
P.M.: Dovrebbe essere quello di Vicchio.
Avvocato Filastò: Questo è il 13 febbraio.
P.M.: Quello del 13 febbraio è Scopeti, quello del 12 marzo, verificano loro, è Vicchio.
Presidente: Bene.
P.M.: Va bene?
Presidente: Fo, per sapere.
P.M.: Quindi lì sia… tant’è che loro vedranno, leggendo i verbali, che quando si parla di Scopeti, di Vicchio ancora non se n’era parlato, e quindi col tempo parlò anche di Vicchio, eccetera.
Presidente: Bene. Questa precisazione può interessare a tutti.
P.M.: Sì, io…
Presidente: Bene.
P.M.: Perché volevo far presente che le dichiarazioni raccolte, secondo me nella forma migliore, filmate sul posto, quindi quello che diceva è lì, fu fatto in un momento in cui quelle cose diceva e quindi ci serve per poi valutare meglio tutti se quello che ha detto può avere un minimo di riscontro, o meno. Comunque storicamente è così collocato.
Presidente: Bene. Avvocato Filastò come dice?
Avvocato Filastò: Siccome l’ho chiesto io questo adempimento, chiamiamolo, volevo precisare qual era lo scopo, dal mio punto di vista. Dal mio punto di vista non sono tanto dichiarazioni rese dal Lotti in quella sede che mi interessano. A me interessa, ora in questo momento, che Lotti, naturalmente col contributo di un tecnico, il quale ha il ferma immagine, quindi bisogna ci sia.
Presidente: Io questo non lo so se è possibile farlo.
Avvocato Filastò: Certo. È possibile sì.
(voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: Chi ci pensa? Tinnirello.
Presidente: Filippo.
Avvocato Filastò: Allora siamo nelle mani migliori si possa essere. Ecco, con il ferma immagine…
Presidente: Lui ci ascolta.
Avvocato Filastò: Magari io gli dirò: ‘Tinnirello, può fermare l’immagine’. Il Lotti ci spieghi, ci racconti qual è la sua posizione in certi momenti dello sviluppo della storia. Dove si trovava, in che momento. Lo scopo è questo qua. Per esempio: lui dice che dalla strada si vedeva la tenda. Ecco, si individua il punto dov’era la tenda…
P.M.: Però, Presidente, io ho un’istanza a questo punto. Perché forse – e la faccio, ci metto un minuto soltanto – io ho cercato di spiegare due…
Avvocato Filastò: Io però non ho avevo finito.
P.M.: Ah.
Avvocato Filastò: Brisa per critiquer, ma insomma non avevo…
P.M.: Brisa, io non avevo capito. Quando hai finito…
Avvocato Filastò: Quindi dicevo, naturalmente nei limiti – questo è primo il difensore a rendersene conto – nei limiti in cui tutto questo è possibile. Perché se ci si rendesse conto che attraverso questo contributo di questo strumento, non è possibile…
Presidente: Senta, non sarebbe bene vedere tutta la cassetta e poi scegliere qual è l’immagine che interessa?
Avvocato Filastò: Si può fare anche cosi. Francamente…
Presidente: Così almeno sappiamo cosa c’è.
Avvocato Filastò: Si può far girare tutta, vedere cosa c’è.
Presidente: E poi vediamo, dice: ‘ci interessa quel punto lì, quel punto lì’. Bene. questo caso, se dovesse essere complicato e tutto il resto, si potrebbe anche andar là Presidente.
Presidente: Va be’, questo è un altro discorso.
Avvocato Filastò: L’altra Corte con Pacciani c’è andata. Non vedo perché non ci si debba andare anche questa volta con Lotti.
Presidente: Prego.
P.M.: Presidente, due parole soltanto, che in fondo sono talmente in linea una volta tanto, poi stamani viene proprio bene che ci troviamo d’accordo. Ci serve.
Presidente: Oh, a fagiolo.
P.M.: Allora, dicevo questo: io avevo tentato di mettere in evidenza che erano le dichiarazioni del signor Lotti dell’epoca, che sono quelle che sono e quelle di oggi che sono, diciamo più ampie. Ma nell’epoca erano 24 ore che aveva cominciato diciamo così, a ammettere qualcosa. Quindi che possono anche essere oggi di ostacolo a capire bene come stanno le cose. In più io ho fatto presente che teniamo sempre d’occhio il fatto che la vegetazione e il luogo era sensibilmente diverso. Io l’ho visto tutte e due le volte e devo dire che inganna un po ‘ , perché la vegetazione è cambiata. Allora, secondo me, se dobbiamo poi capire meglio dal Lotti, alla luce della versione diciamo definitiva, che lui ha dato, come stanno le cose, forse ha ragione l’avvocato Filastò. È inutile fissarsi su quel contributo filmato, che è in un momento particolare, e allora andiamoci, facciamocelo spiegare oggi nella completezza. Su questo io mi associo completamente, perché il filmato è, non solo i luoghi che sono mutati per quanto riguarda la vegetazione, ma anche…
Presidente: Allora, vediamo il filmato ormai che ce l’abbiamo, e poi si deciderà su questa istanza.
P.M.: Bene.
Avvocato Filastò: Per me andarci sarebbe il massimo. Anche per vedere che qualcuno lì ha dato fuoco a ogni cosa.
P.M.: Allora non ci serve più a nulla andarci.
Avvocato Filastò: C’è una chiazza enorme di un incendio recente.
P.M.: Quello ci costringe a rivedere…
Presidente: Allora, può partire il filmato, Filippo.

(Proiezione del filmato)

P.M.: Presidente, chiedo scusa. Non vorrei equivocare io, ma mi sembra che ci sia una telecamera che sta riprendendo queste scene. Io, mi sembra che all’inizio…
P.M.: Era dietro la sua persona e riprendeva questa telecamera qua. O io non mi sono spiegato bene nei suoi confronti e ho capito male il suo provvedimento che aveva detto che non andava ripreso, oppure il signore, quel…
Presidente: Sospendiamo un attimo, sospendiamo un attimo.
P.M.: È stato ripreso… Io non vorrei avere equivocato, ma quella telecamera è stata puntata per diversi minuti sul televisore: quindi ha ripreso la scena. A me sembrava che lei avesse detto su indicazione del P.M. relativa allo stato particolare che riversa l’imputato Lotti, che non doveva essere filmato. E allora quel telecronista lì, quel cameraman non ha capito.
Presidente: È sfuggito a tutti questo particolare.
P.M.: E allora cortesemente, dia i provvedimenti…
Presidente: Queste immagini non le diffondete sulla figura del Lotti.
P.M.: Su tutto il sopralluogo.
Presidente: Queste immagini in corso non vanno…
P.M.: Su tutto il sopralluogo sennò… va bene? Chi è il regista di questa trasmissione?
P.M.: Chiamiamolo. Perché già l’altro giorno io ho avuto una nota in cui mi è stato detto che invece una televisione ha mostrato, io non ho nessunissimo interesse però…
Presidente: Allora, per cortesia…
P.M.: … siccome sono dei provvedimenti, allora lei…
Presidente: Per cortesia a questo punto si sospende un attimo e il regista delle telecamere venga qui in aula un attimo solo.
(voce fuori microfono)
Presidente: Eh, non lo so chi è. Forse sarà nella cabina di regia fuori.
(voce fuori microfono)

«DOPO LA SOSPENSIONE »

Presidente: Il collega faceva presente che Lotti è stato ripreso anche mentre entrava e usciva dall’aula.
(voce fuori microfono)
Presidente: Se questo nessuno lo segnala, io non lo posso sapere. Io non posso mica guardare la telecamera.
(voce fuori microfono)
Presidente: No, no. Qui, qui.
P.M.: No, no. È un’esigenza che… qui esistono delle leggi che noi le facciamo applicare.
Giancarlo Lotti: M’hanno ripreso ora, qui?
Presidente: No, no. Ora stia calmo. Lei registra vero?
(voce fuori microfono)
Presidente: Ah, ecco, benissimo. Siccome l’imputato Lotti è soggetto a protezione, non va diffusa l’immagine, eccetera eccetera. Va bene?
(voce fuori microfono)
Presidente: Si, sì. Appunto. C’è stata anche una… Noi non abbiamo dato nessuna disposizione. Noi pensavamo per l’aula, per qui. Però non pensavamo che ci fossero riprese in mezzo all’aula, a uscire dall’aula. Siccome si è riprodotto oggi, non diffondete queste immagini. Va bene? Se cortesemente vuole dichiarare… Allora, Pubblico Ministero dice il regista che hanno già provveduto a cancellare tutto.
P.M.: Bene, grazie.
Presidente: Bene? Quindi da ora in poi, non riprenderanno più.
P.M.: Io chiedo di applicare una legge, non…
Presidente: Sì, sì.
P.M.: Sono provvedimenti amministrativi sia ben chiaro.
Presidente: Bene, ok. Allora possiamo riprendere?
P.M.: Senz’altro.
Presidente: Possiamo riprendere la proiezione, sì?

(Proiezione del filmato)

Presidente: Lotti, si rigiri.
P.M.: Forse va risistemata la situazione.
Presidente: Va risistemato per bene, va’.
P.M.: Vogliamo fare un’interruzione, Presidente? Sono le una e mezzo.
Presidente: Eh, c’è un problema che i Giudici Popolari hanno un problema oggi alle tre. Quindi, volevo continuare se possibile…
P.M.: Io ho sentito dire che era terminato…
Presidente: Terminato l’avvocato…
P.M.: E avevamo quell’istanza di sopralluogo…
Avvocato Filastò: (voce fuori microfono)
Presidente: Può continuare, sì.
Avvocato Filastò: A questo punto ho qualche domanda sulla… Ecco, vorrei che si mostrasse al Lotti l’immagine che è, se non sbaglio, a 023339, Tinnirello c’arriva? Ho segnato i punti che si vedon sotto. Perito Tinnirello: Quei numeri lì, ascolti, quei numeri lì fanno parte della registrazione dei…
Avvocato Filastò: Ohi, ohi. Quelli della cassetta ci sono?
Perito Tinnirello: No.
P.M.: Presidente, scusi.
Presidente: Dal fascicolo fotografico si può ricavare.
P.M.: Volevo dire questo. Mi sembra che c’era un fotografo che fu fatto anche delle fotografie. Quindi ci sono le fotografie…
Presidente: Dal fascicolo fotografico si può ricavare le immagini che vuol lei.
P.M.: Non solo. E poi ci sono le foto del sopra… originali da cui si può vedere i posti.
Avvocato Filastò: Potrei avere questo fascicolo fotografico?
P.M.: L’ho depositato…
Presidente: Niente, allora si sospende cinque minuti…
P.M.: Bene, Presidente.
Avvocato: Poi, Presidente, si prosegue fino a?
Presidente: Portiamo la mattinata intera perché se alle tre non bisogna esserci.
Avvocato: Quindi fino alle due e mezzo?
Avvocato Filastò: Presidente, posso sapere poi a quando si va dopo?
Presidente: A martedì mattina.
Avvocato: Quando?
Presidente: Martedì mattina, settimana prossima tutti i giorni facciamo udienza e soltanto di mattina. L’ho già detto anticipato l’altra volta.
Avvocato Filastò: Presidente, martedì si potrebbe fare un po’ più tardi all’inizio? Perché io devo venire da Courmayer. Non vo a sciare, vo a fare un convegno.
Presidente: Facciamo le dieci, dieci e mezzo.
Avvocato Filastò: Dieci e mezzo, grazie.
Presidente: Bene. Comunque dopo, formalizziamo dopo.

« DOPO LA SOSPENSIONE »

Presidente: Allora…
Avvocato Filastò: Presidente, io qui ho un rilievo fotografico numero 7 che deve corrispondere ad un’immagine della videocamera. Che però non so qual è, io gliela faccio vedere, faccio vedere alla Corte… rilievo fotografico…
P.M.: Possiamo mostrarla sul video se crede, Presidente.
Avvocato Filastò: … numero 7…
Presidente: Mostrarla sul video e poi in base a quell’immagine…
Avvocato Filastò: … il rilievo numero 21.
Presidente: … Tinnirello ricava la…
Avvocato Filastò: È un’immagine in cui si vede, se non sbaglio…
Presidente: … videocassetta. Tinnirello.
Avvocato Filastò: … uno con un cappotto marrone, dovrebbe essere il dottor Giuttari o un altro con un giubbotto con il bavero di pelliccia, e dovrebbe essere il dottor Crini.
Presidente: Non c’è l’addetto lì, al…?
Avvocato Filastò: Posso far vedere questa immagine?
Presidente: Appunto.
Avvocato Filastò: Io le farei vedere a Tinnirello queste due immagini.
P.M.: Intanto possiamo vederle anche noi nel filmato.
Presidente: Sì, appunto.
Avvocato Filastò: Ma a questo punto, siccome il filmato non mi sembra… io voglio chieder questo: gli facciamo vedere queste due fotografie…
Presidente: Facciamo vedere. Ora, però, bisogna metterle lì.
Avvocato Filastò: Sì.
P.M.: Abbiamo…
Avvocato Filastò: Questa, la numero 7 e la numero 21. Mi basta questa per ora, fermo restando che secondo me a questo punto, va fatto il sopralluogo con il signor Lotti. La 7 e la 21, faccia vedere queste.
Presidente: E allora Lotti, lei deve…
Avvocato Filastò: Si rivolti là, Lotti, verso quello schermo.
Giancarlo Lotti: Così, in qua?
P.M.: Ora glielo rigirano.
Presidente: Ecco, mettete… Ecco, così, basta così, basta così. Ora loro non vedono più.
Avvocato Filastò: Io un vedo più, però.
Presidente: Eh.
Avvocato Filastò: Come prima, così.
Presidente: Scusi, fate prima, fate prima a spostare lui com’era messo prima del…
Giancarlo Lotti: In do’ ero lì?
Presidente: Eh, esatto, sì. Girate più lo schermo verso l’aula. Ecco. Potete…
Avvocato Filastò: La domanda è questa, Lotti: le due persone che si vedono là in fondo, erano vicino alla tenda? C’era la tenda lì, dove c’eran quelle due persone?
Giancarlo Lotti: Dalla… così, un vedo tanto bene.
Avvocato Filastò: Le vede le due persone… Guardi là, però.
Giancarlo Lotti: Le du’ persone…
Avvocato Filastò: Quei due alberi sotto e poi c’è due persone. C’era la tenda lì?
Giancarlo Lotti: Era spostata da questa parte.
Avvocato Filastò: Spostata verso sinistra, ma all’altezza di quelle due persone?
Giancarlo Lotti: No, sempre da questa parte c’era la tenda; di qua c’era… Un po’ più vicino, sono.
Avvocato Filastò: Faccia vedere con il dito dov’era la tenda, forza.
Giancarlo Lotti: Come fo a..
Avvocato Filastò: Lo tocchi, lo tocchi, tocchi lo schermo. Tocchi, lo tocchi col dito.
Giancarlo Lotti: Ma mi tocca a anda’…
Avvocato Filastò: Eh, gli tocca. Non c’è mica.. Porca miseria, non è mica… La può anche alzarsi, eh, Lotti, Dio buono!
Giancarlo Lotti: Da questa parte qua.
Avvocato Filastò: Quelle due persone, quindi, non c’entran nulla.
Giancarlo Lotti: Mah, quelle, queste qui, son quelle che gli è stato fatto il coso.
Avvocato Filastò: Eh?
Giancarlo Lotti: Il sopralluogo.
Avvocato Filastò: No, ma io pensavo che quelle due persone fossero state sistemate dove si trovava la tenda.
Giancarlo Lotti: No…
Avvocato Filastò: No. Quindi, la tenda dov’era? Faccia vedere col dito.
Giancarlo Lotti: Dalla parte sinistra di qua.
Avvocato Filastò: Lì dove c’è quella montagnola.
Giancarlo Lotti: No, sarà stato un pochin più basso, qui. Qui un si vede mica preciso, così, se c’era… Gl’era come in piano, proprio qui…
P.M.: Era in piano, sta dicendo.
Presidente: Era in piano, era…
P.M.: E questa è la foto della salita.
Presidente: Questa è la salita che porta lì, alla piazzola…
Avvocato Filastò: Quindi non può essere i piano, abbia pazienza Lotti, eh.
P.M.: Infatti sta dicendo che il posto…
Avvocato Filastò: E allora dov’era la tenda?
Giancarlo Lotti: Ma se tu vedi il pezzo, venendo dalla strada, come… un tu t’orizzonti mica tanto bene. Un lo so io.
Presidente: Comunque, non era dove sono quelle persone lì.
Giancarlo Lotti: Ma io ho detto la parte sinistra, la tenda, di qua. E la macchina l’era dalla parte di qua. La piazzola la unn’è tanto piccola.
Avvocato Filastò: Ma lì, dove ha messo il dito lei, che corrisponde al declivio, praticamente, dove c’è i sassi. Lì, una tenda…
P.M.: I sassi, non ha capito, eh.
Avvocato Filastò: … un ce la mette nemmeno imbullettata con le bullette.
Giancarlo Lotti: Ma c’è la salita fa così.
Avvocato Filastò: Sì.
Giancarlo Lotti: Poi la spiana.
P.M.: E poi spiana. Non è quello lì. O di più, i’che gli si deve… persone non c’entran nulla. E allora vediamo un pochino…
Presidente: L’immagine successiva, andiamo, vediamo l’immagine successiva.
Avvocato Filastò: Eh, vediamo l’immagine successiva. Qui ci sono le frasche, va bene? In primo piano.
Giancarlo Lotti: Questo l’è il pezzo che viene dalla strada.
Avvocato Filastò: Sì, bravo.
Presidente: Ma…
Avvocato Filastò: Lì ci sono, le sto dicendo, lì ci sono le frasche, le vede le frasche in primo piano?
Giancarlo Lotti: Dalle parti, qua.
Avvocato Filastò: Sì. No, questo… Sto parlando delle frasche che si vedon subito, in primo piano. Lei le vede le frasche?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Lei era dietro a queste frasche?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Sì. E la tenda dov’era?
Giancarlo Lotti: Nella parte di qua, a sinistra.
Avvocato Filastò: Sempre lì dove l’ha indicata prima?
Giancarlo Lotti: Sì, in questo…
Avvocato Filastò: Quindi, quelle due persone un c’entran nulla.
Giancarlo Lotti: I’che c’entra le persone?
Presidente: Scusi, ma le fotografie, le foto, hanno una didascalia, una spiegazione in calce.
Avvocato Filastò: Sì, sì, ma…
P.M.: Dobbiamo leggerle.
Presidente: Eh, è bene saperla, perché…
Avvocato Filastò: Eh, ora non ce l’ho sottomano. La vuol leggere la cancelliera, che c’è scritto sotto?
P.M.: Le può leggere lei? Via, sia così cortese.
Presidente: “Indica la prospettiva del sentiero con in fondo la piazzola dalla quale il Lotti e il Pucci osservavano la scena omicidiale, stando infrascati fra i cespugli.”
Avvocato Filastò: Uhm.
P.M.: La stessa cosa che ha detto ora, mi sembra.
Avvocato Filastò: Sì, però un si sa dov’è la tenda.
Presidente: Vediamo quell’altra, quella di prima, allora.
P.M.: (voce fuori microfono)
Presidente: Vediamo quella di prima.
Avvocato Filastò: Sì, secondo lui. Ma secondo me, non era lì la tenda. Questo è il punto.
Presidente: No…
Giancarlo Lotti: No, questo gli è un po’ troppo…
Presidente: Allora, la fotografia numero 7: “Fotografia ripresa in punto in cui, dal punto in cui il Lotti e il Pucci osservavano quello che accadeva intorno alla tenda.”
Avvocato Filastò: Ecco, sì.
Giancarlo Lotti: E questa, un lo so…
Avvocato Filastò: Be’, io pensavo, Presidente, ritenevo che le due persone laggiù in fondo fossero state sistemate là per indicare…
P.M.: Ma non c’è scritto…
Avvocato Filastò: No. Non c’è scritto, ma pensavo che… Questo, gli ho fatto una domanda, ha detto di no. Che la tenda…
P.M.: Lo sa lui.
Avvocato Filastò: … che la tenda era là, dove ha indicato…
Presidente: Va bene…
Avvocato Filastò: . . . cioè a dire molto più in fondo. E io dico che lì la tenda non c’era. Comunque lo vedremo sui verbali e sui reperti fotografici del Processo Pacciani, questo punto.
P.M.: No, no, di questo processo qui.
Avvocato Filastò: No, perché ci sono anche altri…
Presidente: Ci deve essere anche qui, ci devono essere.
Avvocato Filastò: Se è il caso, acquisiremo anche quelle del Processo Pacciani.
P.M.: Ma sono gli stessi
Avvocato Filastò: Va be’. Io non ho…
P.M.: Ho fatto le copie io.
Avvocato Filastò: Su questo punto, non ho altre domande.
P.M.: Meno male.
Avvocato Filastò: Se permette…
Presidente: Lotti, allora, l’immagine…
Avvocato Filastò: Non ho altre domande su questo punto, eh. Ce n’ho altre su altri punti.
Presidente: Bene. Ah, ma sempre con le fotografie?
Avvocato Filastò: No, su Scopeti ho finito.
Presidente: Ah, va bene.
P.M.: Vogliamo sistemare la situazione? Sennò…
Presidente: Allora, rimettiamo il Lotti a posto.
Avvocato Filastò: Presidente, vorrei si desse atto a verbale, però, perché non si è capito bene. Che, nell’ indicare il punto dove era la piazzola, io pregherei il Lotti di indicare con una freccia, ora, sulla fotografia dove lui colloca la tenda.
P.M.: No, Presidente, scusi, l’ha detto tre volte: “Più sopra nel posto in piano.” Sennò, veramente, è una fotografia fatta dieci anni dopo…
Avvocato Filastò: No
P.M.: … in una situazione completamente diversa. Il signor Lotti ha descritto in quest’aula: “Era in cima alla salita, in un posto in piano.”
Avvocato Filastò: Va bene. E io…
P.M.: Io non vedo assolutamente cosa c’entra il dito su una foto fatta…
Avvocato Filastò: No, non il dito. Io non chiedo il dito.
Presidente: È verbalizzato…
Avvocato Filastò: Siccome è verba…
P.M.: È verbalizzato…
Avvocato Filastò: Va bene Io chiedo che il Lotti, con una penna, faccia una freccetta, un punto, un cerchiolino, quello che gli pare a lui, per indicare dove, secondo lui, si trovava la tenda. In queste due fotografie che gli abbiamo mostrato.
P.M.: Abbiamo visto un filmato intero…
Avvocato Filastò: Perché noi, a verbale, non abbiamo l’indicazione di dove ha messo il dito. Invece io voglio che risulti dove lui ha messo il dito.
Presidente: Allora, prima sentiremo, vedremo la trascrizione e poi eventualmente rifaremo questa domanda al Lotti.
P.M.: Bene, Presidente. Mi sembra…
Avvocato Filastò: Presidente, però dopo è capace che il Lotti ci dice che la tenda stava in un altro posto.
P.M.: Ma se… lui.
Avvocato Filastò: Perché io mi permetto di insistere per… Cosa gli costa al Lotti a fare un segno su queste due fotografie.
Giancarlo Lotti: Ma se uno lo dice a voce, unn’è meglio che guardare la fotografia.
Avvocato Filastò: Ha spiegato…
P.M.: No
Giancarlo Lotti: Arrivati in cima, qui c’è un… a salire e poi si spiana.
P.M.: In cima, si spiana e c’è una tenda. Io non ho capito cosa c ‘ entra la foto fatta nel ’96 in una situazione diversa, come fa il signor Lotti ad indicare qualcosa…
Presidente: Allora, la foto numero 3 è quella che lui indica esattamente dov’è la tenda.
P.M.: Bene.
Presidente: La foto numero 3.
P.M.: Ecco, perfetto. Meglio di cosi! Abbiamo la foto 3.
Avvocato Filastò: No, ma un lo… Presidente, costì un si capisce in che punto ha indicato la tenda.
P.M.: Come no! C’è lui, c’è anche la…
Presidente: C’è anche … qui.
Avvocato Filastò: Dove, c’è una persona? Certo, poteva andar sul posto a vedere, a farcela indicare. Ma a me interessava la foto che ho indicato io perché c’era la prospettiva di lui, Lotti.
Presidente: Ho capito. Però lui ha detto in piano, prima. E lì non è in piano. E quindi… Lui vuole… Io ho capito qui, sulla sinistra, in piano.
P.M.: In piano.
Presidente: E questo voleva dire….
P.M.: Una volta finita…
Presidente: Poi non lo so.
P.M.: Lo ha detto quattro volte.
Presidente: Eh.
P.M.: Non ho capito perché si debba fargli vedere una fotografia in salita fatta dieci anni dopo.
Presidente: Va bene.
Avvocato Filastò: Va be’, io comunque ho fatto quella istanza. Si vede la Corte l’ha respinta… Vero? Perché io ho chiesto il rilievo numero 7 che identifica la posizione del Lotti dove lui…
P.M.: Presidente, ha già risposto.
Avvocato Filastò: … ha indicato.
P.M.: Su questo ha già risposto a quella…
Presidente: Va bene, va ben…
Avvocato Filastò: Protesto, non è chiaro per niente. È meno chiaro ancora e con riferimento al rilievo numero 21, dove c’è la prospettiva dietro i cespugli del Lotti; ci sono due persone. Voglio sapere se la tenda era dove sono queste persone oppure no…
Giancarlo Lotti: No
Avvocato Filastò: .. e dove la colloca lui.
Giancarlo Lotti: La un c’era in dove c’era le persone.
Avvocato Filastò: E allora chiedevo che lui indicasse e segnasse su questa foto dove indicava…
Presidente: Allora, allora Lotti, lei ha visto in quella fotografia che c’erano due persone in fondo, che erano due magistrati, penso. Insomma, era un funzionario di Polizia e un magistrato. Va bene? Quelle persone cosa indicavano secondo lei?
Giancarlo Lotti: Mah, delle persone, l’eran lì. Un lo so, per il sopralluogo di…
Presidente: Oh, ma indicavano il punto della tenda, o no?
Giancarlo Lotti: Mah, lì no.
Presidente: Lì no.
Giancarlo Lotti: In qui’ punto lì no. Perché la tenda l’è spostata a sinistra di qua.
Presidente: A sinistra di qua.
P.M.: A sinistra… Ma l’ha detto dieci volte.
Giancarlo Lotti: Allora un m’intendo io, un lo so…
Presidente: O via.
P.M.: Dieci volte, l’ha detto, non una.
Presidente: Bene. Andiamo avanti, va.
P.M.: Sempre la stessa risposta ha dato. Non ho capito perché si debba continuare.
Presidente: Abbiamo capito. Prego, avvocato Lo… avvocato Filastò. Mi viene sempre di dire avvocato Lotti, non ho capito perché. È lei che mi ha portato qua…
Avvocato Filastò: C’è chi dice il ’93… Si parla dell’omicidio di Calenzano, Lotti. Vanni e Pacciani, lei ha detto gli parlarono dell’omicidio. Chi dei due?
Giancarlo Lotti: Lì, agli Scopeti, avevo visto una macchina ferma…
Presidente: No, no, si parla dell’omicidio di Calenzano.
Avvocato Filastò: E gliel’ho detto prima…
Presidente: Eh, lo so.
Avvocato Filastò: … Calenzano.
Giancarlo Lotti: Però questa, sempre sul fatto…
Presidente: Ah, dopo, dopo l’omicidio degli Scopeti? gli era un certo… io me lo spiego così, sicché…
Avvocato Filastò: No, ma io voglio sapere chi è che gliene parlò dei due. Vanni, Pacciani? Vanni, o Pacciani? O tutti e due?
Giancarlo Lotti: Tutti e due.
Avvocato Filastò: Tutti e due. L’altra domanda è questa: uno dopo l’altro, oppure in occasioni diverse, oppure tutti e due insieme?
Giancarlo Lotti: No, tutti e due insieme.
Avvocato Filastò: In che occasione, quando? Dove eravate?
Giancarlo Lotti: S’era a San Casciano.
Avvocato Filastò: San Casciano è grande. Che posto di San Casciano?
Giancarlo Lotti: In che posto, c’è tanti posti. Ni’ piazzone, c’è tante strade… Un tu puoi mica anda’ a parlare a il bar o lì fuori…
Avvocato Filastò: Quindi, nel piazzone di San casciano,.
Giancarlo Lotti: Nella piazzetta, lì…
Avvocato Filastò: Tutti e due insieme gli dissero questa cosa. E, in questa occasione, qualcuno dei due gli parlò dell’omicidio di Scandicci, sì o no?
Giancarlo Lotti: Che Scandicci?
Avvocato Filastò: No. Non gliene parlarono.
Giancarlo Lotti: Io lo so ora questo qui Scandicci?
Giancarlo Lotti: Eh?
Avvocato Filastò: Lei sa adesso soltanto…
Giancarlo Lotti: No, io un lo so…
Avvocato Filastò: Non lo sa. Vanni le disse… Allora, ora si sta parlando della lettera che ha scritto Pacciani a Vanni. Ha capito?
Giancarlo Lotti: Sì, ho capito.
Avvocato Filastò: Oh, Vani le disse che era sua intenzione portare la lettera dai Carabinieri? Sì, o no?
Giancarlo Lotti: Io gli dissi…
Avvocato Filastò: Sì, o no?
Giancarlo Lotti: … di farla vedere a uno che se ne intende. Io gli ho detto questo. Gli ho detto: a uno che se ne intende di…
Avvocato Filastò: No, ma non lei. Io voglio sapere se Vanni gli disse che intendeva portarla dai Carabinieri.
Giancarlo Lotti: No, un me l’ha precisato, preciso, questo qui.
Avvocato Filastò: Le contesto quello che ha detto il 15/12/95, a pagina 4, gli disse che voleva portarla dai Carabinieri. Comunque lei gli avrebbe detto di portarla da qualcuno che se ne intendeva.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Oh, Moh… Quando parlaste di questa lettera, lei non disse a Vanni: guarda, è una cosa pericolosa questa lettera.
Giancarlo Lotti: Ma questo me l’ha spiegato lui. Che lo minacciava il Piero…
Avvocato Filastò: Ma insomma, lei non glielo disse, questo. Gli disse: ‘portala a far vedere a qualcuno che se ne intende.’
Giancarlo Lotti: No, lui mi disse così.
Avvocato Filastò: Sì. Ma voglio dire una cosa: e almeno il Vanni gli disse se aveva intenzione di farla vedere a un avvocato, all’avvocato Corsi, o no?
Giancarlo Lotti: Ma subito un m’ha mica detto che gli andava dall’avvocato.
Avvocato Filastò: Dopo gliel’ha detto?
Giancarlo Lotti: Io gli ho detto di farla vedere a una persona. Se gl’è andato dai Carabinieri, o dall’avvocato…
Avvocato Filastò: Dopo gliel’ha detto che aveva intenzione di farla vedere all’avvocato? Sì, o no?
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: No.
Giancarlo Lotti: Poi, se c’è andato, un lo so. Un son mica andato dietro a vedere.
Avvocato Filastò: Si parla adesso della signorina Alessandra Bartalesi.
P.M.: Alessandra…?
Giancarlo Lotti: Bartalesi.
Avvocato Filastò: Bartalesi.
Presidente: Bartalesi, Bartalesi.
Avvocato Filastò: Bartalesi, sì. Lei sa che questa signorina quando l’ha conosciuta lei aveva avuto una malattia gravissima?
Giancarlo Lotti: Sì, lo so questo.
Avvocato Filastò: E che era rimasta fra la vita e la morte per diverso tempo?
Giancarlo Lotti: Questa parte qui, il braccio e…
Avvocato Filastò: No, che era rimasta fra la vita e la morte, in coma, in coma.
Giancarlo Lotti: Questo lo sapevo.
Avvocato Filastò: Lo sapeva?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Che era rimasta impedita ad un braccio.
Giancarlo Lotti: Sì, l’ho vista di persona. L’ho vista…
Avvocato Filastò: Sì.
Giancarlo Lotti: Il braccio, quella gamba… anche la vista. La parte sinistra, un occhio.
Avvocato Filastò: Sa che questa signorina scriveva tipo delle poesie, in quel periodo di tempo?
Giancarlo Lotti: Sì, me l’ha detto. Dei libri piccoli, insomma…
Avvocato Filastò: Gliene ha lette qualcuna, per caso?
Avvocato Filastò: No, volevo sapere se gli aveva letto qualcuno di queste poesie.
Giancarlo Lotti: No, perché la mi disse che l’aveva finite, sicché un potetti nemmen leggerla. Insomma, questi libri piccoli che scriveva lei.
Avvocato Filastò: Senta, ma lei gli ha mai detto che suo zio, che lo zio gli faceva compassione perché era sempre solo, lo vedeva spesso ubriaco e che lo voleva aiutare un po’?
Giancarlo Lotti: Chi, lei?
Avvocato Filastò: Sì.
Giancarlo Lotti: Aiutare…
Avvocato Filastò: La Bartalesi. Che, insomma, lei…
Giancarlo Lotti: No, diceva che…
Avvocato Filastò: ‘Poeraccio, il mi’ zio, sempre solo, sempre mezzo ubriaco…’
Giancarlo Lotti: Solo unn’era ci aveva la moglie.
Avvocato Filastò: Sì, ma insomma, a andare in giro, l’era a volte solo, a volte sbronzo. Gliene ha mai parlato, insomma, di questa condizione dello zio che la metteva a disagio, questa ragazzina? Questa ragazza, questa…
Giancarlo Lotti: Ma la un stava mica insieme a lui. Qualcosa l’ha detto, però… La gli diceva: ‘non bere’, questa cosa, quell’altra…
Avvocato Filastò: Ah, ecco. Era preoccupata un po’ per lo zio, questa ragazza.
Giancarlo Lotti: Mah, preoccupata perché uno che beve spesso, unn’è mica tanto bello.
Avvocato Filastò: Ecco. Quando uscivate insieme, lei, Vanni, l’Alessandra, spesso c’era anche la sorella di Mario?
Giancarlo Lotti: Qualche volta l’ho incontrata ni’ viale. Perché loro gli stanno sotto il campo sportivo.
Avvocato Filastò: No, ma voglio dire, quando andavate, un so, a qualche festa, c’era anche la sorella di Mario? Quella che poi è morta.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Sì. Va bene.

Avvocato Filastò: Presidente, io ora faccio qualche domanda al Vanni su questa famosa telefonata con la Filippa.
Presidente: Il Vanni?
Avvocato Filastò: Al… scusi, al Lotti.
Presidente: Sì.
Avvocato Filastò: Scusi, sono un po’ stanco. Con la Filippa Nicoletti. Però, siccome mi dicono dei colleghi che c’è qualche differenza sul brogliaccio che ho io, rispetto alla trascrizione, mi riservo di fargli delle domande su…
Avvocato Filastò: Dopo avere esaminato la trascrizione, l’ho avuta solamente ora. E, che fino a questo momento, non ho nemmeno…
Presidente: Bene, non c’è problema.
Avvocato Filastò: A un certo punto, lei, durante questa telefonata, lei dice alla Filippa, queste parole. Perlomeno a come mi risulta nel brogliaccio: “Sì, ma ti fanno certi colloqui che alla fine io non ce la fo più e ti imbrogliano.” Che voleva dire?
Giancarlo Lotti: No, imbrogliano…
Avvocato Filastò: No, che voleva dire.
Giancarlo Lotti: L’ho detto così, unn’è che l’abbi detto definitivamente.
Presidente: Cosa voleva dire con quelle parole? Cosa voleva dire con quel discorso?
Giancarlo Lotti: Gl’era il principio dell’interrogatorio, sicché mi scappava detto così, questo discorso, però unn’è…
Presidente: Cosa?
Giancarlo Lotti: … definito. Questo discorso…
Avvocato Filastò: Gli è scappato detto. Va bene. Senta…
Giancarlo Lotti: No, scappato detto…
P.M.: Lasciamolo spiegare, eh. Lasciamolo spiegare.
Presidente: E ce lo spieghi cosa voleva dire. Ora…
Giancarlo Lotti: Questo, non me lo spiego nemmeno io. L’è un discorso così, unn’è che…
Presidente: L’ha fatto lei.
Giancarlo Lotti: No, gl’era ni’ punto, quande gl’era il momento di parlare, dell’interrogatorio.
Presidente: Senta, la voce non è più… ma ha messo male il microfono, per caso?
Giancarlo Lotti: No, no, c’ho la voce io qui.
Presidente: Ecco, e allora si accosti meglio il microfono.
Avvocato Filastò: No, sarà stanco anche lui. sono stanco io, quindi sarà stanco anche lui.
Presidente: Andiamo avanti un altro po’ e poi si smette, eh.
Avvocato Filastò: Va be’. Ma comunque, questo: “Ti fanno certi colloqui”, si riferiva…
Giancarlo Lotti: Sì, mi riferivo…
Avvocato Filastò: … a quelli che lo interrogavano?
Giancarlo Lotti: Quello che interrogava… E allora ho detto questo discorso che un l’ho specificato per bene io. Un…
Avvocato Filastò: Un po’ più sotto lei dice: “Non ci son mica altro che io”, lei dice. E la Filippa dice: “Ah.” E lei risponde: “Anche il ragazzo di Montefiridolfi l’è uguale.” Chi è questo ragazzo di Montefiridolfi?
Giancarlo Lotti: Fernando Pucci.
Avvocato Filastò: Benissimo. Dopo lei fa questa battuta, dice: “Lo so, e che devo fare? E a me m’hanno costretto, vedrai, alla fine… non lo so, speriamo di no. Ma io dico che vo a finire dentro. Speriamo di no.” La domanda è questa: qualcuno gli ha detto che andava a finire dentro?
Giancarlo Lotti: No, questo l’ho spiegato io, parlando con lei.
Avvocato Filastò: Era un’idea sua?
Giancarlo Lotti: Sì, detto da me. Unn’è che me l’abbin detto quegli altri, questo no.
Avvocato Filastò: Ci spiega queste battute? La Filippa dice: “Io che ti devo dire? Tu hai… ma è vero quello che hai detto?” E lei risponde: “I’ che?” “Che lo hai visto ammazzare”, dice la Filippa. E lei dice: “Mah, ormai l’ho detto. Non posso mica tornare indietro. “ La Filippa le chiede: “Ma è vero?” E lei dice: “Eh vero, ormai l’ho detto. M’anno imbrogliato loro, sennò…”
P.M.: Un l’avrei detto.
Giancarlo Lotti: Gli è quello che cominciavo l’interrogatorio, sicché unn’ero sicuro… piano piano… ce l’ho fatta a andare…
Presidente: Cosa vuol dire, hanno cominciato loro, l’hanno imbrogliato…
Giancarlo Lotti: No…
Presidente: Cosa vuol dire?
Giancarlo Lotti: Forse l’ho detto senza pensarci, questo discorso qui.
Presidente: Appunto. Cosa voleva dire?
Avvocato Bertini: Presidente, dopo dice anche un’altra cosa: “Io li ho visti”, dice dopo, eh…
Avvocato Filastò: Senta, avvocato…
Presidente: No, no, cosa vuol dire, lo sa da se il Lotti.
Avvocato Filastò: Gli sto chiedendo…
Avvocato Bertini: Ma vanno lette per intero, questo è il fatto.
Avvocato Filastò: Ma cosa… Io leggo quello che mi pare a me. Poi, quando fa la sua difesa lei, gli chiede quello che gli pare a lei. Ma lei non mi può imbeccare queste cose a me.
Presidente: Scusi, scusi, avvocato Filastò, per cortesia. Eh, sennò…
Avvocato Bertini: Se si riporta una frase, la si riporta per intero, non…
Presidente: No, no, niente… ora chiediamo cosa risponde il Lotti…
Avvocato Filastò: Ho già detto al Presidente che mi riservavo di fare altre domande. Oltretutto, dopo aver letto la trascrizione, ho qui un brogliaccio che è…
Presidente: Cosa voleva dire con quelle parole, Lotti?
Giancarlo Lotti: Mah, un m’esprimo nemmeno io perché, in qui’ momento, un sapevo i’che dire. M’è venuto detto così. Unn’è che l’abbi detto proprio… in qui’ momento a quella maniera. I momenti di interrogatorio, in principio, unn’ero…
Avvocato Filastò: Perché…
Presidente: “Non ero”…?
Giancarlo Lotti: No, in qui’ momento unn’ero mica sicuro di quello che potevo dire.
Avvocato Filastò: Però la Filippa non era mica un…
Giancarlo Lotti: Su questo discorso…
Avvocato Filastò: Lei, scusi, secondo…

Giancarlo Lotti: … ho fatto così… un mi sono spiegato bene, un lo so.
Avvocato Filastò: Le chiedo questo: ma lei aveva timore, pensava che qualcuno le potesse registrare la telefonata?
Giancarlo Lotti: E quello sbagliai io. Eh, quello la registravan di certo.
Avvocato Filastò: No, gli ho chiesto se lei temeva, pensava, sospettava…
Giancarlo Lotti: Eh, quello sì. I primi tempi, se la registran la telefonata, e sbagliai io a telefonare.
Avvocato Filastò: Ah, ecco.
Giancarlo Lotti: L’è una cosa…
Avvocato Filastò: Perché poi la Filippa insiste, dice: “Tu devi dire se è vero oppure no.” E lei dice: “Sì, eh, ormai l’ho bell’e detto, i’che vo a dire?”
Giancarlo Lotti: A dire che potevo dire il vero durante l’interrogatorio del…
Avvocato Filastò: Ah, questo vuol dire che lei voleva dire il vero durante 1’interrogatorio…
Giancarlo Lotti: Sì, questo qui.
Giancarlo Lotti: Un lo so se mi son spiegato bene.
Avvocato Filastò: Ho capito. Perché poi la Filippa gli dice: “Ma tu a me mi devi dire se è vero.” E lei rispondere: “Eh, ormai l’è vero.”
Giancarlo Lotti: Sì, gl’è quello che ho detto ora, un lo so…
Avvocato Filastò: Uhm.
Giancarlo Lotti: Un mi sono espriso bene io.
Avvocato Filastò: A un certo punto, dice: “Quando mi fermai lì c’era la tenda, vidi la tenda e c’era du’ persone. Quell’altro l’ha riconosciute subito… Io non l’ho riconosciute.” Lo dice lei, questo, alla Filippa.
Giancarlo Lotti: Sì, lì per lì un l’ho riconosciuto.
Avvocato Filastò: Ah. Questo lo dice anche ora?
Giancarlo Lotti: No, ora un lo dico.
Avvocato Filastò: Ah.
Giancarlo Lotti: L’ho già detto, no?
Avvocato Filastò: Poi, a un certo punto, dice questa frase: “Anche a me me l’hanno detto. Ma io non lo so mica di questo fatto. Come fo a saperlo? Io ho sentito di’… Non so mica io… Sai le chiacchiere di San Casciano, tu lo sai com’è.” Va be’, qui però parlavate dell’impiccato.
P.M.: Meno male.
Avvocato Filastò: Sì. Lui ha parlato anche dell’impiccato misterioso.
P.M.: Per fortuna le trascrizioni sono tutte lì.
Avvocato Filastò: Sì, sì.
P.M.: Positive, negative, in dubbio, pericolose…
Avvocato Filastò: Lei, Pubblico Ministero, si stava arrotando i denti per dire…’ ah, hai visto l’avvocato Filastò…’ E invece…
P.M.: O come tu sei, stamattina! O stai tranquillo!
Avvocato Filastò: Eh, “Ti trattano in una maniera”, lei dice, Lotti: “Ti trattano in una maniera che non ce la fai più, alla fine e tu dici delle cose che poi ti fregano loro. E che posso fare?”
Giancarlo Lotti: No, sono dei… che quande t’interrogano… unn’è che ti interrogano un’ora, sicché, lì per lì, un tu sai più dire preciso delle cose.
Avvocato Filastò: Bene. Sì, ho capito. Ora mi sembra che…
Presidente: Se uno dice la verità…
Giancarlo Lotti: Perché un interrogatorio, te lo fanno un’ora, due, tre…
Avvocato Filastò: Senta, ora le faccio questa domanda. Le leggo questa cosa e poi le faccio una domanda. “Vuoi sapere” – lei dice – “che gli ha detto questo Mario?” – il Vanni – lei chiede alla Filippa. E la Filippa dice: “Uhm.” E lei dice: “Dice sono stato io a fare gli omicidi.”
Giancarlo Lotti: No, questo unn’è vero.
Presidente: È scritto lì.
Giancarlo Lotti: Lo so ma…
Presidente: E allora?
Giancarlo Lotti: Se l’hanno detto loro…
Avvocato Filastò: Tant’è che la Filippa dice: “Chi è stato? Te?”
Giancarlo Lotti: E m’hanno…
Avvocato Filastò: “No”. Aspetti, lei continua: “No, l’ha detto lui. Io sono andato a fare…” “E ora fate il confronto? Sì, fate il confronto in settimana.” “Speriamo bene.” Ora, la domanda è questa: qualcuno, a lei, gli disse che il Vanni l’accusava di aver fatto gli omicidi?
Giancarlo Lotti: L’avrà detto questo discorso, ma se s’eramo insieme, ma non…
Presidente: Chi glielo ha detto questo? Chi glielo ha detto?
Giancarlo Lotti: Mario.
Avvocato Filastò: Vanni?
P.M.: Mario.
Avvocato Filastò: Vanni gli disse…
Mario Vanni: Tu sbagli.
Giancarlo Lotti: No, un sbaglio.
Mario Vanni: No, tu sbagli.
Giancarlo Lotti: Parla te per bene, invece che accusar me.
Presidente: No, no. Aspetti, aspetti.
Avvocato Filastò: Ma lei dice: “Vuoi sape’ i’che gl’ha detto questo Mario, il Vanni? Dice che sono stato io a fare gli omicidi.” Glielo ha detto il Vanni, questo a lei?
Giancarlo Lotti: Me l’ha accennato, però io un l’ho fatto. S’era insieme, m’hanno cosato ni’ mezzo, dentro con me, insieme. Con lui e con…
Presidente: Ma non era lei che ha visto tutto, era insieme…
Giancarlo Lotti: E lo so…
Presidente: Com’è che… Insomma, che dice?
P.M.: ‘M’hanno costretto’, sta dicendo, Presidente.
Presidente: Ah.
Giancarlo Lotti: Come dico, m’hanno costretto a andare insieme a loro e fare queste cose qui.
Avvocato Filastò: Sì, ma questo si è saputo, è da una vita che dice che l’hanno costretto…
Presidente: Va be’.

Avvocato Filastò: Va be’, insomma… Poi lei fa questa battuta. Dice: “Poi mi voglion domandare dell’83, dell’82, l’80. Come fo a sapere queste cose?”
Giancarlo Lotti: Anda… Parlando, co’ il passare di’ tempo, mi sono ricordato delle cose.
Avvocato Filastò: Però, questo momento, quando lei parlava con la Filippa, non si ricordava di queste cose.
Giancarlo Lotti: No, gl’era…
Avvocato Filastò: Sì, o no? Se ne ricordava, mentre parlava con la Filippa, in questa…
Giancarlo Lotti: No, tutte precise, no. no? No, tutte precise, un…
Avvocato Filastò: Non se ne ricordava ancora.
Presidente: Senta, ma non temeva che la telefonata fosse registrata? Lei ha detto aveva paura che fosse registrata.
Giancarlo Lotti: Eh…
Presidente: Lei ha detto un discorso di questo tipo qui.
P.M.: Poi ha detto, per la verità, ha detto…
Presidente: Eh?
Giancarlo Lotti: Poi seppi che l’era registrata in quei momenti lì.
Presidente: E allora? Allora diceva la verità, quando ha fatto la telefonata.
Giancarlo Lotti: Per forza, l’avevo fatta la registrazione, l’hanno fatte…
Presidente: Ma lei sospettava che la telefonata fosse registrata, o no?
Giancarlo Lotti: Io credevo che la un fosse registrata. Invece… la fu…
Avvocato Filastò: Ah, lei credeva che non fosse registrata. Benissimo. Senta, Lotti, allora poi lei fa quest’altra battuta, dice: “Ma poi gli hanno visto una macchina, dice, a Scandicci, ai Giogoli… E io che ne so? Ma per l’appunto la mi’ macchina l’è da tutte le parti”, dice lei. “Io vo a trovare una cugina.”
Giancarlo Lotti: Ma io un ci andavo mica tutti i giorni a trovarla.
Avvocato Filastò: Appunto.
Giancarlo Lotti: Ecco.
Avvocato Filastò: “Io non lo so.” Dice: “Ma bisogna tu dica la verità.” “Ma scusa, ma se un la so, perché anda’ dalla cugina, un si può andare…”
Giancarlo Lotti: Un lo so, che se un n’ho visto un coso fermo…
Presidente: Va be’…a
Avvocato Filastò: Mi spieghi questa battuta, perché è bellissima.
Giancarlo Lotti: Sì… Io ci andavo a trova’ questa cugina a Scandicci, però…
Avvocato Filastò: Sì. No, ma io le chiedo questo, guardi. Intanto non mi importa che me la spieghi la battuta, perché poi ne parlerò io, non c’è bisogno che ne parli lei, perché è abbastanza chiara di suo. Le chiedo questo: qualcuno gli aveva detto di aver visto la sua macchina a Giogoli?
Giancarlo Lotti: La macchina dove, lì ferma?
Avvocato Filastò: La sua, la sua, la sua macchina. A Giogoli, gli avevan detto…
Giancarlo Lotti: Io viaggiavo, unn’ero mica fermo.
Avvocato Filastò: No, no, io voglio dire se qualcuno degli inquirenti gli aveva detto: ‘guarda, che te ti s’è visto la macchina tua a Giogoli.’ Gliel’avevan detto?
Giancarlo Lotti: Mah, io… questo un me ne ricordo. Se l’hanno vista, un lo so io.
Avvocato Filastò: Un lo sa, eh?
Giancarlo Lotti: Allora c’era qualche d’uno che mi guardava…
Avvocato Filastò: Va be’, va be’, va be’…
Giancarlo Lotti: Un lo so…
Avvocato Filastò: Basta, basta.
Presidente: Senta, se in sede di interrogatorio, quando l’hanno esaminato lei, faceva le domande a lei, qualcuno di quelli che lo esaminava, gli ha detto: ‘guarda, che la macchina tua è stata vista a Giogoli’. Non da quelli della Polizia, da qualcun altro.
Avvocato Filastò: Senta…
Presidente: Le hanno fatto questa domanda, o no?
Giancarlo Lotti: No.
Presidente: No. Bene.
Avvocato Filastò: Senta, Lotti, lei dianzi ha detto questa cosa che era stato lei ad ammazzare, che Vanni diceva che era stato lei a fare gli omicidi, gliel’aveva detto il Vanni. Ha detto cosi, no?
Giancarlo Lotti: Sì, sì.
Avvocato Filastò: Sì? Dopo poco, in questa conversazione telefonica, lei dice, stia a sentire, eh, lei dice: “Dice, li ho ammazzati io.” “Chi lo dice Vanni?”, dice la Filippa. E lei dice: “C’era scritto. Come dicevano quelli che mi accompagnano per andare al colloquio alla Questura.”
Giancarlo Lotti: No, questo no.
Avvocato Filastò: Io non ho altre domande, per questa… forse, dunque, non nessun’altra domanda con Lotti.
Presidente: Bene. Lei ha domande?
Avvocato Mazzeo: Sì, Presidente. Se vuole comincio stamattina. Posso cominciare?
Presidente: Può fare qualche domanda, come no.
Avvocato Mazzeo: Però, mi immagino che non finirò nel giro di mezz’ora ecco. Magari non sarò lungo come il collega.
Presidente: Intanto facciamo delle domande.
Avvocato Mazzeo: Posso iniziare?
Presidente: Come no, come no.
Avvocato Mazzeo: Grazie, Presidente. Lotti sta bene, sì? Tranquillo.Faccio qualche domanda un po’ generale.
Giancarlo Lotti: Però precisa.
Avvocato Mazzeo: Vorrebbe spiegare per cortesia alla Corte, com’è che ha deciso di parlare, di confessare i delitti che potrebbero farla finire in carcere per tutta la vita? Cioè, il processo che le ha determinato poi, a parlare, ecco.
Giancarlo Lotti: Sì…
Avvocato Mazzeo: Dopo dieci anni dall’ultimo fatto, no?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Mazzeo: Ecco, parli pure liberamente. Non…
Presidente: Faccia la domanda e basta, senza commenti. Prego Lotti.
Giancarlo Lotti: Sì, l’interrogatorio, così…
Presidente: Come?
Giancarlo Lotti: L’interrogatorio che m’hanno fatto loro.
Presidente: L’avvocato vuol sapere, lei è stato per tanti anni senza dire niente…
Giancarlo Lotti: Forse avevo…
Presidente: … ha tenuto questo segreto. L’altra volta, ha detto lei ‘mi son sentito un po’ sollevato però c’è voluto anche del tempo, qualche mese o giù di lì’. Va bene? Ecco, com’è che è arrivato a parlare?
Presidente: Cosa, chi è che l’ha spinta a parlare, com’è che si è determinato a parlare? Mi capisce?
Giancarlo Lotti: Sì, lo so.
Presidente: Bene. Mi dica.
Giancarlo Lotti: A parlare…
Presidente: A parlare di questi fatti.
Giancarlo Lotti: M’era rimasto… un mi sentivo di parlare prima definitivamente.
Avvocato Mazzeo: Non ho capito, Lotti.
Presidente: Non si sentiva di parlare prima.
Giancarlo Lotti: Ero come bloccato, un mi riesce di parlare.
Presidente: Come?
P.M.: Era un po’ bloccato…
Avvocato Mazzeo: No, Presidente, scusi.
Presidente: No, no. Facciamolo parlare.
Avvocato Mazzeo: Eh, appunto.
Presidente: Sennò fa un’altra domanda, scusi avvocato.
Avvocato Mazzeo: Siccome è importante la genesi, eh?, della confessione.
Presidente: Che genesi, che genesi? Facciamolo parlare.
Giancarlo Lotti: Di esse’ un po’ bloccato dentro, però un mi riusciva di parla’ prima dei tempi, di questi omicidi. Un mi riusciva di parla’ prima.
Presidente: Non riusciva a parlare.
Giancarlo Lotti: Parlare perché m’era rimasto dentro qualcosa che un potevo parlare.
Presidente: Cos’è che l’ha sbloccata a lei?
Giancarlo Lotti: Negli interrogatori e allora piano piano, ce l’ho fatta a sbloccarmi su questi fatti qui. Insomma, un so se mi sono spiegato bene o no.
Avvocato Mazzeo: No, non ho capito. Cioè, cos’è che la teneva bloccata prima?
Giancarlo Lotti: Delle cose che avevo visto, fatte insomma insieme a loro, così.
Avvocato Mazzeo: E quale è stato l’argomento durante gli interrogatori che l’ha sbloccata invece?
Giancarlo Lotti: Come sbloccata?
Avvocato Mazzeo: E cioè…
(voci sovrapposte)
Avvocato Mazzeo: Lei ha detto: ‘per dieci anni ero bloccato’. Non si sa da che cosa. Perché non ha detto…
Giancarlo Lotti: Ma, l’ho bell’e spiegato. Quanto lo devo spiegare?
Avvocato Mazzeo: No, io non l’ho capito. Cioè, cos’è che l’ha sbloccata durante gli interrogatori? Lei ha detto: ‘poi durante gli interrogatori mi sono sbloccato’. Ecco, quale è stato il motivo che l’ha fatta sbloccare durante l’interrogatorio?
Giancarlo Lotti: Durante gli interrogatori, fanno le domande e devo rispondere.
Avvocato Mazzeo: Il fatto che le abbiano fatto delle domande, lei ha cominciato subito a rispondere. È questo il motivo?
Giancarlo Lotti: No, rispondere… a dire delle parole, che ne so…
Avvocato Mazzeo: Quando uno, come nel suo caso, confessa delitti, la partecipazione, no?, lei anche stamattina… di aver partecipato a una serie di delitti gravissimi. Lei sa questo che significa, no?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Mazzeo: Cioè, le conseguenze, no?, voglio dire.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Mazzeo: E quindi è bastato che le facessero la domanda e lei si è accollato subito questo…
Giancarlo Lotti: No, domanda. In un interrogatorio son stato anche per ore e allora uno piano piano, si cosa, fanno quando ti fanno gli interrogatori.
Avvocato Mazzeo: Lei ci ha già raccontato di aver cambiato casa più di una volta nel corso della sua vita. Ha detto che è stato in vari posti.
Giancarlo Lotti: Se a San Casciano un mi danno due stanze, i’ che fo? In do’ vo a dormi’ sotto i’ ponte?
Avvocato Mazzeo: Infatti, sì, sì. Ecco, nella casa di accoglienza di don Poli, ecco, quanto tempo c’è stato?
Giancarlo Lotti: Sette o ott’anni, di preciso…
Avvocato Mazzeo: Fino a quando c’è stato?
Giancarlo Lotti: Fino al ’95.
Avvocato Mazzeo: Fino al ’95. E dopo dov’è andato? Cioè, quando è stata chiusa la casa di accoglienza di don Poli, perché lui ha riferito qui a novembre che la sua casa di accoglienza per mancanza di finanziamenti, di fondi è stata poi chiusa. Ecco, lei dov’è andato?
Giancarlo Lotti: Questo un lo posso di’. No, un lo posso di’.
P.M.: Presidente, scusi, eh. Forse la domanda è mal posta.
Avvocato Mazzeo: No…
P.M.: … è stato prelevato dalla casa di don Poli.
Presidente: Lo sappiamo.
P.M.: Il signor Lotti, che è sotto protezione…
Presidente: E infatti, è stato preso e…
P.M.: E quindi
Avvocato Mazzeo: È stato preso dalla casa di accoglienza don Poli, questo vuol dire.
P.M.: Ce l’ha detto anche don Poli, c’è un verbale.
Avvocato Mazzeo: Ho capito. E ci può descrivere i lavori che ha fatto nella sua vita?
Avvocato Mazzeo: Sì, lei dice … ha fatto il muratore, ha fatto solo il muratore…
Giancarlo Lotti: No, io un gli ho detto ho fatto il muratore. Ho detto il manovale, non il muratore.
Presidente: Manovale, lavorava alla draga.
Giancarlo Lotti: Alla draga son stato sedici anni senza… sotto l’acqua, l’umido e pigliare una piccolezza nemmeno per mangiare.
Avvocato Mazzeo: Ho capito.

Avvocato Mazzeo: Sì, e attualmente che fa? Prende una pensione lei, come vive, lavora?
Giancarlo Lotti: Ma questo un lo posso dire.
Avvocato Mazzeo: Può almeno dire se lavora oppure no.
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Mazzeo: Dice che non lo vuol dire. Prende una pensione da prima, prima prendeva una pensione quando era da don Poli?
Giancarlo Lotti: Che pensione pigliavo?
Avvocato Mazzeo: Non lo so io.
Giancarlo Lotti: Prendo la pensione da i’ Poli.
Avvocato Mazzeo: E che ci faceva allora con Poli, come si manteneva?
Giancarlo Lotti: Lavorando uno si mantiene.
Avvocato Mazzeo: Questo volevo sapere. Cioè a dire: l’ultimo lavoro che ha fatto, qual è stato?
Giancarlo Lotti: Sono stato tre anni a Monte… in do’ c’è ulivi e vite. Ha capito?
Avvocato Mazzeo: E che lavoro faceva?
Giancarlo Lotti: Raccoglievo 1’ulive quando l’era il momento. Perché s’aveva un contratto lì…
Avvocato Mazzeo: Stagionale?
Giancarlo Lotti: No, stagionale… tutto i’ coso no, quattro mesi o cinque, un me ne ricordo. Si facevano i’ contratto allora, t’assicuravano… pigliavano tempo, volevano degli… poi e ti tocca anda’ via. La prima volta non prendevo… perché ti danno una specie… un è il sussidio, una specie… come si chiama?
Avvocato Mazzeo: Indennità di disoccupazione?
Giancarlo Lotti: Ecco, sì. Il secondo anno presi diversi soldi lavorando.
Avvocato Mazzeo: Sì.
Giancarlo Lotti: Sempre assicurato, a qui’ punto lì. E di lì, l’ultima macchina l’ho comprata con questi soldi che ho preso insomma, lavorando.
Avvocato Mazzeo: Sì.
Giancarlo Lotti: A Monte…
Avvocato Mazzeo: No, no, ma io le chiedevo in particolare nel 1996, quando poi è stato prelevato dalla casa di accoglienza di don Poli, lei stava lavorando in quel periodo oppure no?
Giancarlo Lotti: No, ero senza lavorare.
Avvocato Mazzeo: Da quanto tempo?
Giancarlo Lotti: Sarà stato un mese.
Avvocato Mazzeo: Ecco, ma in quel periodo prendeva…
Giancarlo Lotti: Io ho lavorato fino al 21 di dicembre del ’95.
Avvocato Mazzeo: Sì, e quindi era senza lavoro quando è stato prelevato.
Giancarlo Lotti: In qui’ momento lì anche se tu c’hai qualche soldo, te lo finisci.
Avvocato Mazzeo: Senta e quella draga, lei ha abitato ha detto fino all’88, l’altro giorno…
Giancarlo Lotti: Io ho abitato da Scherma Roberto alla casa che lui pagava l’affitto.
Avvocato Mazzeo: Quella lì, quella lì, dove c’era la draga sì. Fino all’88, vero, se non sbaglio, ha detto l’altro giorno?
Giancarlo Lotti: Però son stato un anno alla distilleria in do’ cosano la sansa.
Avvocato Mazzeo: Ecco, ma l’ultima abitazione che lei ha avuto prima di andare nella casa di accoglienza di don Poli…
Giancarlo Lotti: San Casciano.
Avvocato Mazzeo: … qual’è stata? L’ultima abitazione che lei ha avuto, prima di andare nella casa di accoglienza di don Poli, qual è stata?
Giancarlo Lotti: Un anno son stato alla distilleria in do’ cosan la sansa. Quella bell’e cosata. Un so se ci rifanno l’olio, questo un lo so.
Avvocato Mazzeo: Dico, lei è stato non si sa in che anno, se me lo può dire, è andato nella casa di accoglienza di don Poli, perché non aveva più dove andare mi immagino. Qual’è stata l’ultima abitazione che ha avuto?
Giancarlo Lotti: È stato tramite il comune, però il comune… io un ci volevo andare da principio perché c’era i ragazzi di fuori un ci s’andava d’accordo. Gente di fuori, romeni, iugoslavi e un ci si capiva nemmeno. Qualche volta un so’ arrivato alle mani, però un m’andava giù.
Avvocato Mazzeo: Dov’è stato in Borgo Sarchiani, a Ponte Rotto? Cioè, l’ultima casa che ha abitato prima di andare da don Poli, voglio sapere.
Giancarlo Lotti: In Borgo Sarchiani son tornato nel ’71, che c’avevo la mamma viva.
Presidente: L’ultima, l’ultima Lotti. L’ultima. Prima di andare da don Poli, dove abitava?
Giancarlo Lotti: L’ho detto innanzi, in quella distilleria in do’ cosan l’olio.
Giancarlo Lotti: A Ponte Rotto sempre.
Avvocato Mazzeo: Appunto. L’ultima casa…
P.M.: Presidente, scusi. Così per…
Avvocato Mazzeo: Sì.
P.M.: … non è un’opposizione. Non solo queste domande sono state fatte da tutti…
Presidente: Lo so, lo so.
Avvocato Mazzeo: Guardi che non si capisce. Dall’incidente probatorio…
P.M.: … e ha sempre dato la stessa risposta. Ora io chiedo di valutare se non siano domande a questo punto, spero…
Avvocato Mazzeo: Pubblico Ministero, Pubblico Ministero…
P.M.: Me l’ha fatta lei l’opposizione o no?
Avvocato Mazzeo: Sì, sì. Ma…
P.M.: Allora sono domande influenti non lo so, giustamente ci pensa l’avvocato; ma al quale il signor Lotti ha risposto forse dieci, quindici volte. E io onestamente, valuti la Corte se è il caso di ritornare su questi argomenti per carità…
Presidente: Io spero soltanto che sian domande volanti che fanno parte di un…
P.M.: Eh, ho capito, ma l’indirizzo della draga…
P.M.: … Presidente, in quest’aula ce l’ha detto tante di quelle volte che…
Avvocato Mazzeo: Ma io facevo la domanda…
Presidente: Bene.
Avvocato Mazzeo: … molto precisa, Presidente.
Presidente: Bene.
Avvocato Mazzeo: … la cui risposta non emerge dai dati che lui ha fornito, forse perché nessuno gliel’ha fatta in questi termini. È una domanda abbastanza tranquilla mi pare. Nel corso dell’incidente probatorio, qual è stata l’ultima abitazione sua prima di andare da don Poli?
P.M.: Allora faccio opposizione perché veramente… l’ho fatta anch’io questa domanda.
Avvocato Mazzeo: No. Non mi risulta.
P.M.: E ha dato una risposta chiarissima.
Avvocato Mazzeo: E allora guardi le leggo…
Presidente: Via la domanda la può fare…
P.M.: Benissimo.
Avvocato Mazzeo: Posso farla questa domanda?
Presidente: Sì.
Avvocato Mazzeo: Vorrei sapere la risposta, sennò le leggo i passi dell’incidente probatorio dove si vede che il Pubblico Ministero non gliel’ha chiesto.
Presidente: Non facciamo polemica, facciamo domande.
P.M.: Dopo l’incidente probatorio…
(voci sovrapposte)
P.M.: Ma non c’è stato solo l’incidente probatorio, santa pace.
Presidente: Ma dov’è il problema di questa domanda?
Avvocato Mazzeo: Vorrei saperlo, Presidente.
Giancarlo Lotti: Gliel’ho spiegato: alla distilleria dove fanno l’olio sempre…
Avvocato Mazzeo: A Ponte Rotto.
Giancarlo Lotti: A Ponte Rotto in via…
Avvocato Mazzeo: Oh, benissimo. La ringrazio.
Presidente: L’ha detto altre volte, via Lucciano …, se non ricordo male.
Avvocato Mazzeo: Non si capiva… qual era l’ultima abitazione che aveva avuto…
Presidente: Si sono ripetute tante domande, tante risposte, se ne può ripetere una in più.
Giancarlo Lotti: Sempre la strada che va in là, via Lucciano…
Avvocato Mazzeo: Pubblico Ministero si è dimenticato…
P.M.: No.
Avvocato Mazzeo: Perché voglio dire, io ho fatto una domanda molto precisa, comunque ha risposto, va benissimo. Ha chiarito una cosa che era rimasta sospesa nel corso dell’incidente probatorio. Non è un dialogo tra me e il Pubblico Ministero, vorrei che fosse un domandare mio all’imputato e un rispondere da parte sua. Se mi vien tolta continuamente la parola, va beh, allora…
P.M.: (voce fuori microfono)
Avvocato Mazzeo: Stavo dicendo, Pubblico Ministero, che lapsus junghiano!… Senta Lotti, parliamo dell’omicidio di Baccaiano.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Mazzeo: Quello del 1982. Ce l’ha presente?
Giancarlo Lotti: Ce l’ho presente, sì.
Avvocato Mazzeo: Ecco. Qual’era il suo ruolo in quell’occasione? E le spiego perché le faccio questa domanda che in realtà le è stata fatta da tutti prima di me. Perché lei nelle sue dichiarazioni rese al Pubblico Ministero all’udienza del 27 novembre scorso, ha dichiarato che il Vanni e Pacciani…
Presidente: No, lasciamo stare. Facciamo rispondere al Lotti.
Avvocato Mazzeo: Meglio, meglio se mi risponde direttamente è meglio.
Presidente: Infatti.
Avvocato Mazzeo: Qual’era il suo ruolo in quel caso? Aveva un ruolo, può anche darsi che…
Giancarlo Lotti: Di sta’ lì, come dicevo a loro.
Presidente: Di sta’ lì. Si sta’ lì come un palo.
Giancarlo Lotti: No.
Presidente: No, no. Aspetti. Cosa vuol dire stare lì?
Giancarlo Lotti: M’avevan detto che c’era questo coso così e così, e io dovevo stare lì fermo a provare da loro lì.
Presidente: A provare?
Giancarlo Lotti: Senza stare vicino alla macchina.
Presidente: E qual era lo scopo della sua presenza lì?
Giancarlo Lotti: Mah, di sta’ lì per… che un venisse macchine, un si fermasse macchine.
Avvocato Mazzeo: Che non venisse macchine. Quindi lei doveva…
Giancarlo Lotti: Macchine, in qui’ momento un passò macchine.
Presidente: E se passava una macchina?
Giancarlo Lotti: E se passava una macchina…
Presidente: Cosa doveva fare lei?
Giancarlo Lotti: Che dovevo fare? Le vedevano anche loro le macchine, l’è una strada di coso…
Presidente: Ho capito, ma se lei sta in quel punto, sbuca una macchina là in fondo al rettilineo lì; cosa deve fare lei?
Giancarlo Lotti: Io gli dissi se passa le macchine, che devo fare?
Presidente: Allora, c’è o non c’è è la stessa cosa lei.
Giancarlo Lotti: No, ero lì perchè un si fermassin macchine lì, in questo punto lì.
Presidente: Cioè, doveva impedire che non si fermassino macchine.
Giancarlo Lotti: Macchine…
Presidente: Questo vuole dire?
Giancarlo Lotti: Sì .
Presidente: Oh.
P.M.: (voce fuori microfono)
Presidente: Lo so. Immaginiamo cosa può fare una persona che vien convocata apposta, però ce lo deve pur spiegare lui.
P.M.: Certo.
Avvocato Mazzeo: Sì, ma lei ha dichiarato al Pubblico Ministero che doveva fare da palo. Poi all’avvocato Filastò, invece, all’udienza del 3 dicembre ha dichiarato: “A me non mi hanno detto di far nulla se passavano macchine”. Quindi io le contesto questa sua precedente dichiarazione.
P.M.: L’ha detto anche oggi che non doveva far nulla…
Avvocato Mazzeo: Ha detto che doveva fare in modo che non si fermassero le macchine. Ha detto adesso.
Presidente: Sì, va beh.
Avvocato Mazzeo: Ora io trovo una contraddizione.
(voce fuori microfono)
Giancarlo Lotti: Se le macchine passa, i’ che devo fare.
Presidente: Allora… scusi Lotti. A questo punto mi inserisco io. L’ha presente la macchina della Polizia o dei Carabinieri? Che c’hanno quel cosino che gira, quella luce che gira? Mi capisce?
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Se lei avesse visto una macchina di quel tipo sbucare dalla strada, che si avvicinava al posto dove è stato commesso quel delitto; cosa faceva lei?
Giancarlo Lotti: Un lo so mica i’ che facevo allora io.
Presidente: No gli altri, lei.
Giancarlo Lotti: Io ero fermo lì. Che facevo? Ero a vedere i’ che faceva…
Avvocato Mazzeo: Dirigeva il traffico, che faceva? Non lo so.
Giancarlo Lotti: Eh?
Avvocato Mazzeo: Cioè, non gli avevano detto di avvertirli, di dargli un urlo, un richiamo no?
Giancarlo Lotti: L’ho detto innanzi, avverti’ se si fermava macchina e basta.
Avvocato Mazzeo: Gliel’hanno detto o no di avvertirli se passava…
Giancarlo Lotti: O un l’ho detto innanzi, di avvertilli se passava qualche macchina che si fermasse.
Presidente: Doveva avvertire quei signori che stava arrivando una macchina.
Giancarlo Lotti: Un lo so mica…
(voci sovrapposte)
Avvocato Mazzeo: Presidente, abbia pazienza. Lasciamo rispondere lui.
Presidente: No, no.
Avvocato Mazzeo: Eh, no, perché sembra quasi…
Presidente: Sta chiedendo a me, avvocato. È anche interesse della Corte. A lei interessa il Vanni, a me interessa tutto. È una cosa diversa.
Avvocato Mazzeo: Sì.
Presidente: Allora arriva questa macchina della Polizia, sta per arrivare questa macchina… è un’ipotesi, un caso…
Giancarlo Lotti: I’ che facevo…
(voci sovrapposte)
Presidente: La Polizia e i Carabinieri girano anche di notte, non è una cosa campata in aria. Allora si sta per arrivare questa macchina, lei non le avverte queste persone o no?
Giancarlo Lotti: Bisogna vede’ la macchina se l’è quella della Polizia…
Presidente: C’è rischio che queste persone sparano mentre arrivano i Carabinieri. Scusi, queste cose., voi avete fatto il sopralluogo, avete visto e rivisto e queste cose… ti mandano apposta sul posto…
Giancarlo Lotti: Lo so ma…
Presidente: Qual’era l’accordo che c’era tra lei, il Vanni e il Pacciani secondo quello che dice lei? Lei cosa doveva fare?
Giancarlo Lotti: Di sta’ lì a avvertilli se gl’arrivava una macchina diversa…
Presidente: Oh, avvertirli. E come faceva a avvertirli con un fischio, con le luci, in qualche altro modo. Come faceva?
Giancarlo Lotti: No, avvertire così… passa le macchine, ferme o qualcosa di diverso. Un so se mi son spiegato bene.
Presidente: Sì, ma siccome lei nel verbale che ha fatto ha detto che ha posizionato la sua macchina a 40 metri dall’area di servizio. Come faceva… Lei ha detto: io ero qui, l’area era là, la macchina e i ragazzi era di là a 40 metri; è riportato nel grafico.
Avvocato Mazzeo: Presidente mi scusi. Ma io le domande le stavo facendo all’imputato.
Presidente: Ho capito. Ho capito. Ma io stavo spiegando…
Avvocato Mazzeo: Se si deve fare … delle mie domande ogni volta, con dieci minuti di spiegazione lo dica prima.
Presidente: No, no. Ma lei lo farà, eccome se lo farà il processo.
Avvocato Mazzeo: Io gli ho chiesto semplicemente se aveva un ruolo e qual’era. Senza suggerirgli nessuna risposta particolare.
Presidente: Ma io non ho mai suggerito nulla.
Avvocato Mazzeo: E allora lasciamo parlare lui, Presidente. Abbia pazienza, scusi.
Presidente: E cosa sto facendo io?
Avvocato Mazzeo: Sta parlando lei.
Presidente: Sto spiegando a lui per far rispondere.
Avvocato Mazzeo: La domanda mia mi pare chiarissima. La domanda è: aveva un ruolo e se questo ruolo c’era, qual’era?
Presidente: È la prima volta che mi trovo io con una difesa di questo tipo.
Avvocato Mazzeo: Abbia pazienza… io ho fatto una domanda di una tale semplicità che non richiede nessuna.. .
Presidente: Sto chiarendo, e ora per cortesia stia zitto.
(voci sovrapposte)
Presidente: Non sto vedendo nulla, sto solo chiarendo quel punto lì. Lei ha detto avvertire, cosa voleva dire, cosa doveva fare in concreto, in realtà cosa accadeva che facesse? Lei a 40 metri… è lei che l’ha detto ai Carabinieri che erano 40 metri. Da 40 metri cosa faceva lei per avvertire il Pacciani che sono vicino alla macchina?
Giancarlo Lotti: Sono andato a piedi vicino a loro per avvertirli.
Presidente: Cioè…
Giancarlo Lotti: Se la macchina è da parte di là, vo giù a piedi per avvertilli!
Avvocato Mazzeo: E che era più veloce della macchina?
Presidente: Bene, può continuare.
Avvocato Mazzeo: Posso continuare, Presidente?
Presidente: Sì, sì.
Avvocato Mazzeo: Grazie. Allora io le contesto comunque che all’avvocato Filastò, all’udienza del 3 dicembre ha detto, testuale: “A me non mi hanno detto di fare nulla se passavano macchine”. Contestazione formale.
Presidente: Bene.
Avvocato Mazzeo: Allora…
(voce fuori microfono)
Presidente: Scusi avvocato, per cortesia. Non mettiamo altra carne al fuoco.
Avvocato Mazzeo: Perché prima, se vuole le rispondo, perché prima aveva dichiarato diversamente al Pubblico Ministero… Chi è che cominciò a sparare a Baccaiano?
Giancarlo Lotti: Pietro.
Avvocato Mazzeo: Piero? Perché lei nell’incidente probatorio, le contesto che ha usato il plurale cinque volte. Dice sempre: ‘cominciarono a sparare, li ripresero per bene’…
Presidente: Sì, ma su questo punto ha chiarito tante volte che quando dice sparare, si riferisce sempre al Pacciani. Non ad altre persone.
Avvocato Mazzeo: In ogni caso, con riferimento alla domanda precedente, Presidente, gli contesto anche che lui non era a 40 metri di distanza dalla macchina del Pacciani, pagina 33…
Presidente: No dal Pacciani, dalla macchina dei ragazzi.
Avvocato Mazzeo: Va beh, dice: “io ero più indietro, sarò stato a quattro o cinque metri”, quindi a due passi, “sempre dalla parte opposta”
Presidente: Questo lo so, ma nel grafico che… È diverso.
Avvocato Mazzeo: D’accordo. Quindi fu Pacciani a sparare?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Mazzeo: E quanti colpi sparò?
Giancarlo Lotti: Sparò diversi, un ho mica… un so quanti gl’erano.
Avvocato Mazzeo: Come?
Avvocato Mazzeo: Più o meno. Da uno a nove, il caricatore son nove colpi.
Giancarlo Lotti: Che ne so se gl’ha sparati tutti.
Avvocato Mazzeo: Eh?
Giancarlo Lotti: Io ho detto, ho sentito quattro o cinque.
Avvocato Mazzeo: Quattro o cinque.
Giancarlo Lotti: Se gl’eran di più…
Avvocato Mazzeo: Senta, no perché a pagina 4 del volume II dell’incidente probatorio, lei dice così, glielo leggo prima. Dice: “Prima gli spararono dalla parte di là, dove c’era la piazzettina”
Giancarlo Lotti: Dalla parte della piazzetta. Ma se un me lo spiega…
Avvocato Mazzeo: Glielo sto leggendo. Sto leggendo le sue dichiarazioni. “Poi io vidi che ero vicino alla macchina lì, vidi la macchina, continuava ad andare verso il di là”.
Giancarlo Lotti: Dalla parte opposta in do’ avevo la macchina io.
Avvocato Mazzeo: “Però di là – e siamo a 4 – gli cominciarono a sparare e li freddarono insomma, li cosarono”. Li. Io un c’ho capito nulla. Potrebbe spiegarmelo per cortesia?
P.M.: Presidente, chiedo scusa. Io su questa domanda, ho sentito sempre la stessa risposta e sempre la stessa domanda quattro o cinque volte.
Presidente: Lo so, lo so e lo so.
P.M.: Presidente…
Avvocato Mazzeo: Io non ho capito. Voglio dire, chiariamo questo…
P.M.: Chiariamo…
Avvocato Mazzeo: Si sottopone ad esame e si fa interrogare oppure no? Perché Pubblico Ministero, lei stamattina è particolarmente agitato.
P.M.: No…
Avvocato Mazzeo: Sì.
(voci sovrapposte)
P.M.: Avvocato, ma si figuri!
Avvocato Mazzeo: Lei ha sempre aleggiato un sorriso indulgente, quasi nei confronti degli avvocati. Stamattina è arrabbiatissimo e sta continuando in linea come ha fatto prima al collega Filastò.
Presidente: No, no.
Avvocato Mazzeo: Io vorrei sapere se mi consente, lei stamattina bonariamente di fare il mio lavoro oppure no.
P.M.: Sì, io…
Presidente: Va beh, sono le due e mezzo. Credo che si può sospendere.
P.M.: Bene, grazie.
Presidente: Si rinvia a martedì mattina ore 10.30.
Avvocato: Presidente, scusi una cosa soltanto. Io martedì mattina a mezzogiorno ho un processo, non vorrei però venir meno alla facoltà di fare il controesame.
Presidente: No, no. Prima c’è da fare il Presidente… No, prima di tutto non è un diritto fare il controesame…
Avvocato: No, un momento. Se lei è d’accordo, però voglio dire…
Presidente: (voce fuori microfono)
Avvocato: .. voglio dire: bisogna proprio iniziare alle dieci e mezzo?
Presidente: Io l’ho segnato per dopo l’esame del… del controesame del…
Avvocato: Martedì soltanto alle dieci e mezzo, bisogna iniziare? Non si può iniziare prima?
Presidente: C’è l’avvocato Filastò, cortesemente mi ha detto che deve arrivare da Courmayer.  
Avvocato: Se c’è il codifensore, scusa, potresti… non lo ‘ so. Era una domanda la mia, eh, non vuol essere un’imposizione…

5 Dicembre 1997 36° udienza processo Compagni di Merende

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