3 Dicembre 1997, 35° udienza, processo, Compagni di Merende Mario Vanni,  Giancarlo Lotti e  Giovanni Faggi per i reati relativi ai duplici delitti del MdF e Alberto Corsi per favoreggiamento.

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Giancarlo Lotti

Presidente: Allora, Elisabetta. Elisabetta, allora diamo atto della presenza delle parti. Tutte le parti presenti. L’avvocato Colao mi rappresenta le parti civili mancanti, va bene? 
Avvocato Colao: Va bene, Presidente.
Presidente: Lotti può entrare. Dov’è? Lotti. Lotti, come si sente questa mattina?
Giancarlo Lotti: Eh?
Presidente: Si sente bene?
Giancarlo Lotti: Eh, son stato dei giorni coi denti…
Presidente: I denti?
Giancarlo Lotti: M’è dorsuto un dente, un son stato tanto bene. Ora m’è passato un po’, però…
Presidente: In ogni modo, tranquillo e risponde con calma alle domande. Va bene? E quando non capisce, chiede perché non capisce, senza… E quando è stanco, come l’altra volta, me lo dice e io sospendo. Va bene? Ok. Prego, avvocato Filastò.
Avvocato Filastò: A parte quello che le ha detto il Presidente, Lotti, volevo avvertirla di una cosa che finora non è stata mai detta: lei qui non è un testimone, è un imputato.
Giancarlo Lotti: Come? Po…
Avvocato Filastò: Lei qui non è un testimone, è un imputato.
Giancarlo Lotti: Va bene.
Avvocato Filastò: E quindi come tale, non solo non ha l’obbligo di dire la verità, ma se per esempio nel corso del mio…
Giancarlo Lotti: No, io l’ho detta la verità.
Avvocato Filastò: Va bene, d’accordo. Se nel corso del mio esame, io le faccio delle domande che le suonano male, la mettono a disagio, in imbarazzo per la quale lei si sente…
Giancarlo Lotti: Se mi dice le parole…
Avvocato Filastò: No, mi faccia finire. Guardi, Lotti, se si fa così si va male perché mi deve far finire me e poi dopo… Questa non è una domanda che le sto facendo, è un avvertimento che credo doveroso debba esser fatto. Dicevo, se lei sente dalla domanda che questa domanda… rispondere a questa domanda potrebbe peggiorare la sua posizione, lei può anche non rispondere. E nessuno le può far nulla per questo. Ha capito?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Senta, lei che scuola ha fatto, Lotti?
Giancarlo Lotti: La quarta elementare.
Avvocato Filastò: Quindi non ha preso la licenza elementare.
Giancarlo Lotti: No, l’ho ripetute quasi tutte le classi sicché un è che…
Avvocato Filastò: Ho capito.
Giancarlo Lotti: So scrivere i’ mi’ nome e basta. Scrivere lettere, un ne so scrivere.
Avvocato Filastò: Va bene.
Giancarlo Lotti: I’ mi’ nome lo so scrivere.
Avvocato Filastò: Va bene. E lei per quel che riguarda il suo lavoro, se non ho capito male, l’unico lavoro stabile che lei ha svolto, è stato quello alle draghe. È così?
Giancarlo Lotti: Mah, lavori n’ho fatti diversi perché e un c’era lavori, sicché ho fatto un lavoro, poi un altro, un altro e via. Sicché un ho imparato un mestiere.
Avvocato Filastò: Però alla draga c’è rimasto per un po’ di tempo.
Giancarlo Lotti: Eh.
Avvocato Filastò: Diversi anni?
Giancarlo Lotti: Però, gl’è stato quello che m’ha fatto … la spina, l’umidità, quella cosa, quell’altra… E allora ho risentito.
Avvocato Filastò: Ci racconti in che consisteva questo lavoro. Perché, insomma, lei cosa doveva fare? Scavare, cosa? Un ho capito.
Giancarlo Lotti: No, io un scavavo niente.
Avvocato Filastò: Ecco.
Giancarlo Lotti: Io stavo a un punto come son qui a sedere…
Avvocato Filastò: Sì.
Giancarlo Lotti: … c’era come un compressore che schiacciava i sassi anche grossi così.
Avvocato Filastò: Ah. E lei manovrava…
Giancarlo Lotti: Sicché mi toccava sta’ fermo anche d’inverno così, come rattrappito così. Sicché, arriva’ alla sera gl’è come… poi agli orecchi un sentivo più nulla perché col rumore ero vicino lì…
Avvocato Filastò: Quindi, lei manovrava…
Giancarlo Lotti: Sentire, sentivo bene; però, arrivavo alla sera, mi pareva di esser stordito.
Avvocato Filastò: Stordito. Questo compressore lo manovrava lei?
Giancarlo Lotti: L’era quanto di qui a lì, sicché lo sentivo.
Avvocato Filastò: Ho capito.
Giancarlo Lotti: Ero proprio vicino, sicché…
Avvocato Filastò: Ho capito. Senta, lei poi ha detto che la sua mamma era ammalata di nervi.
Giancarlo Lotti: Sì, perché un è stata portata via al momento giusto e allora i nervi cominciano a prende’ cose, sicché… Se uno un la porta in tempo, una malata di nervi, e quella riprende i’ coso e…
Avvocato Filastò: Che specie di malattia di nervi aveva?
Giancarlo Lotti: Mah, c’è tanti mali di nervi.
Avvocato Filastò: Insomma, comunque lei se lo ricorda, oppure un è in grado…? Lei un è un dottore, son d’accordo, ma insomma ma cos’è, si sentiva male, aveva dei dolori?
Giancarlo Lotti: Poi, alla luce lei… dalla notte veniva i’ giorno, io…
Avvocato Filastò: Scambiava la notte con i’ giorno.
Giancarlo Lotti: Io solo con lei avevo paura sempre l’arrivasse a letica’ con la gente lì vicino…
Avvocato Filastò: Ah, ho capito.
Giancarlo Lotti: Io bisognava l’andassi a lavorare, sennò come facevo a campa’ lei e me?
Avvocato Filastò: Eh, certo. E lei l’ha fatta ricoverare in ospedale.
Giancarlo Lotti: Io son stato 15 anni insieme a lei, dopo che morì i’ mi’ babbo, sicché…
Avvocato Filastò: E poi l’ha fatta ricoverare in ospedale.
Giancarlo Lotti: Per forza, come facevo? L’andavo via…
Avvocato Filastò: No, no. Ma, per carità!
Giancarlo Lotti: Avevo paura sempre che succedesse qualcosa, perché sa, le gente un si sa mica…
Avvocato Filastò: Senta, e l’ospedale era un ospedale psichiatrico?
Giancarlo Lotti: Per tre anni l’ho portata… ora di preciso l’anno un me lo ricordo. Tre anni a Volterra.
Avvocato Filastò: A Volterra. Ho capito.
Giancarlo Lotti: Poi, l’ultima volta la portai qui a Firenze, un mi ricordo…
Avvocato Filastò: A San Salvi?
Giancarlo Lotti: No, un era… però un mi ricordo il preciso in do’ gl ‘è.
Avvocato Filastò: Ho capito.
Giancarlo Lotti: E morì lì, all’ospedale.
Avvocato Filastò: L’altra volta lei, alla scorsa udienza, ha detto che lei per la sua sorella è come morto.
Giancarlo Lotti: Io…
Avvocato Filastò: Ora, io vorrei chiederle questo prima di tutto: questo atteggiamento che c’ha la sua sorella verso di lei, è un atteggiamento che riguarda a dopo che lei è stato implicato in questo caso o…
Giancarlo Lotti: Se devo precisa’, preciso le cose come sono.
Avvocato Filastò: Se vuole, eh. Guardi, questa è una domanda che io le faccio. Se poi a lei la imbarazza…
Giancarlo Lotti: No, a me mi garba…
Avvocato Filastò: … rispondere, un mi risponde.
Giancarlo Lotti: … precise. Io ero giovane, avevo sempre il babbo vivo, questo è ni’ ’55-’56. E un giorno vense il marito della sorella, la mi’ sorella…
Avvocato Filastò: Sì.
Giancarlo Lotti: … quando si tornò a casa dopo, un lo so se fu la sera… insomma, si trovò tutta di lividi addosso.
Avvocato Filastò: Il marito?
Giancarlo Lotti: No, la mi’ mamma.
Avvocato Filastò: Ah, la su’ mamma.
Giancarlo Lotti: Io rimasi male. Allora ero giovane, un m’orizzontavo per bene i’ che voleva dire. Io da qui’ giorno, un gl’ho potuti più vedere.
Avvocato Filastò: Ho capito. Va bene. Ho capito tutto.
Giancarlo Lotti: Io ho già spiegato il meglio possibile.
Presidente: Bene. Chiarissimo.
Avvocato Filastò: Chiarissimo.
Giancarlo Lotti: Eh, ho passato una vita non tanto bella. Da…
Avvocato Filastò: Eh, me lo immagino.
Giancarlo Lotti: I’ che vo’ fare? Ormai l’è così.
Avvocato Filastò: Me lo immagino. Senta, lei ha abitato a casa di un certo Scherma alla draga.
Giancarlo Lotti: Sì, l’era una casa, a di’ la verità l’era meglio non ci tornare. Perché in borgo, io esse’ di posto un m’hanno vorsuto da’ le meglio stanze, almeno du’ stanze, nulla. Io un lo so perché. La gente di fori, venga di fori ai paesi gli danno la casa. A me no. Perché so’ di’ posto.
Avvocato Filastò: Ho capito.
Giancarlo Lotti: Questa l’è una cosa che a me la un mi va giù.
Avvocato Filastò: E ci credo.
Giancarlo Lotti: Non m’andava giù questa cosa, un lo so. Dice: ‘mah, e un c’è case, bisogna guardare’. Passa i’ tempo, passa anni e anni. E poi mi toccò anda’ da Fabrizio. A qui’ punto lì, in dove andavo?
Avvocato Filastò: Questa casa alla draga. Ma che è una casa, insomma? Cos’è, una baracca?
Giancarlo Lotti: A di’ la verità, casa proprio bella la un era.
Avvocato Filastò: Ah. Dopo che è andato via lei, c’ha abitato qualcuno a questa…
Giancarlo Lotti: Un giorno ero in cucina a mangiare, sentii una botta: i’ che c’è? Insomma, viense giù mezzo bagno. Vai, dissi, l’è l’ora di anda’ via perché qui sennò ci rimango stiacciato. E che vo’ fare? E un m’ha vorsuto da’ una casa, e i’ che posso fare? E poi di lì, andetti circa un anno, andetti lì in do’ c’è la distilleria, in do’ gli cosano le cose della sansa, no? Un lo so i’ che ci fanno. Stetti un anno lì, poi il proprietario mi disse: ‘mi ci vogliono quelle due stanze’; e allora mi toccò anda’ via di lì.
Avvocato Filastò: E quindi poi, è andato ad abitare nella casa famiglia.
Giancarlo Lotti: No, tramite il comune l’hanno fatto. Io un ci volevo nemmeno andare perché lì ci veniva gente sempre di fori: o romeni o iugoslavi. Sicché un ci si intendeva nemmeno… qualche volta ho leticato, io un ci capivo con quelle gente lì.
Avvocato Filastò: Ma lei la dormiva in camera con un certo Fabrizio?
Giancarlo Lotti: Fabrizio… aspetta, come si chiamava di cognome?
Avvocato Filastò: Cerchi di ricordarselo perché è importante.
Giancarlo Lotti: Bertini.
Avvocato Filastò: Bertini. Fabrizio Bertini. Era il suo compagno di stanza.
Giancarlo Lotti: E tu vedrai, mi toccava dividere la stanza!
Avvocato Filastò: Per quanto tempo lei ha dormito insieme a Fabrizio Bertini?
Giancarlo Lotti: Ma però la prima volta andette via, un so quanto gl’è stato via, poi gli ultimi anni sarò stato insieme un paio d’anni.
Avvocato Filastò: Benissimo. Grazie.
Giancarlo Lotti: Un paio d’anni. Di preciso, ora…
Avvocato Filastò: Perfetto. Senta, ora mi dica della sua frequentazione di Vanni: lei da quanto tempo lo conosce?
Giancarlo Lotti: Mah, gl’è tant’anni. Di preciso un me lo ricordo perché… 20 anni, anche più forse. Anche più.
Avvocato Filastò: Più di 20 anni. E vi vedevate sempre a San Casciano col Vanni oppure anche in altri posti?
Giancarlo Lotti: Mah, io sempre un c’andavo a San Casciano. C’andavo qualche volta a fa’ la spesa o sennò…
Avvocato Filastò: No, dico la sera, verso il fine settimana.
Giancarlo Lotti: Io la sera sortivo. La sera un è che ci si vedesse spesso, la sera.
Avvocato Filastò: Ecco, quante volte la settimana vi vedevate con Vanni, in questi 25, 20-25 anni?
Giancarlo Lotti: Sarà stato qualcosa meno, insomma. Quello…
Avvocato Filastò: Sì, va bene: meno di 20 anni, meno di 25 anni. Insomma, quante volte vi vedevate?
Giancarlo Lotti: Mah, di giorno ci si vedeva…
Avvocato Filastò: In una settimana. Di giorno vi vedevate, poi la sera vi vedevate quante volte la settimana?
Giancarlo Lotti: Alla sera, un credo tante volte la sera.
Avvocato Filastò: Non so, una volta la settimana?
Giancarlo Lotti: Ma la sera di notte…
Avvocato Filastò: Non spesso.
Giancarlo Lotti: … ci si vedeva meno spesso. Di giorno sì, io e i’ Vanni ci si vedeva e basta.
Avvocato Filastò: Senta, ma la sera non vi vedevate perché lei sa se Vanni per caso aveva qualche problema a casa, c’aveva la moglie malata, doveva stare a casa?
Giancarlo Lotti: Questo lo so che c’aveva la moglie così malata, un lo so che male l’aveva…
Avvocato Filastò: Male di nervi, insomma.
Giancarlo Lotti: Mah, bisogna vede’ che nervi. Io un me ne intendo di queste cose.
Avvocato Filastò: Va beh, insomma, comunque, lei sa che era ammalata la moglie. E sa che per il fatto che era malata, Vanni doveva stare a casa la sera, questo lo sa?
Giancarlo Lotti: Mah, questo un lo so. Un so preciso…
Avvocato Filastò: Insomma, comunque, quando vi vedevate, vi vedevate dove? Alla Cantinetta?
Giancarlo Lotti: Sempre un c’andavo io. O verso i’ bar o verso la piazza qualche volta.
Avvocato Filastò: O i’ bar in piazza o alla Cantinetta.
Giancarlo Lotti: Tante le volte avevo da fare, un c’ero spesso a San Casciano sicché un è che ci si vedesse spesso spesso durante la settimana.
Avvocato Filastò: Senta, ma a parte lo spesso, qualche volta vi vedevate. Ora, io le chiedo questo: quando vi vedevate alla Cantinetta o a i’ bar nella piazza di San Casciano, voi vi incontravate, bevevate vero?
Giancarlo Lotti: Be…?
Avvocato Filastò: Bevevate, dico. Sì o no?
Giancarlo Lotti: Anche quella, e ho bevuto a di’ la verità… 
Avvocato Filastò: Ma io non sto parlando di… sto parlando di Vanni, per esempio. Beveva lui?
Giancarlo Lotti: Mah, a di’ la verità più di me di certo.
Avvocato Filastò: Più di lei.
Giancarlo Lotti: Io mi limitavo di bere il giusto, però io bevevo e mangiavo qualcosa sennò stavo male poi. Sai, se uno comincia a bere senza mette’ niente nello stomaco…
Avvocato Filastò: Eh, certo. Senta e da un certo momento in poi, lei conosce anche Pacciani. Quando l’ha conosciuto?
Giancarlo Lotti: Mah, per me me l’ha fatto conoscere i’ Vanni. Però, io un lo conoscevo mica proprio di’ tutto questa persona.
Avvocato Filastò: Va bene. Ma quando l’ha conosciuto, se lo ricorda? In che anno?
Giancarlo Lotti: Mah, preciso… O gl’è tornato a Mercatale, un mi ricordo di preciso quando l’è tornato a Mercatale, un lo so. Sarà stato nel ’78, ora di preciso…
Avvocato Filastò: Esatto.
Giancarlo Lotti: … un posso ricordammi…
Avvocato Filastò: Il ’78. Lei infatti nel verbale…
Giancarlo Lotti: … o ’77…
Avvocato Filastò: … a verbale del 19 luglio del ’90, ha detto: “Nel ’78”.
Giancarlo Lotti: Io l’ho conosciuto quando avevo la macchina, quando ho preso la patente nel ’78.
Avvocato Filastò: Va bene. Senta, lei poi una volta è stato a casa di Pacciani.
Giancarlo Lotti: Sono stato diverse volte.
Avvocato Filastò: Diverse volte.
Giancarlo Lotti: Parla a casa, quando stava a Mercatale?
Avvocato Filastò: Sì.
Giancarlo Lotti: C’è una piazzetta…
Avvocato Filastò: Sissignore.
Giancarlo Lotti: … su come una specie di aiola dentro.
Avvocato Filastò: Sì, va beh.
Giancarlo Lotti: Si gira lì in do’ c’è le macchine.
Avvocato Filastò: E lei è stato da Pacciani.
Giancarlo Lotti: No, lì l’era a rimettere la casa per conto suo. Insomma, gl’era a fare i cosi…
Avvocato Filastò: Lei ha accompagnato qualche volta Vanni a prendere la roba da mangiare dai contadini?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Con la macchina? Ecco.
Giancarlo Lotti: Lì, alle Corte.
Avvocato Filastò: Alle Corte. Ma senta, durante questi viaggi che facevate insieme a Vanni, vi siete fermati per la strada o andavate diritti a pigliare la roba dai contadini e tornavate a casa?
Giancarlo Lotti: No, no. Io quando l’ho accompagnato e siamo ritornati, siamo andati a casa.
Avvocato Filastò: Non è che vi siete fermati per caso a guardare macchine, coppiette?
Giancarlo Lotti: No, no.
Avvocato Filastò: No.
Giancarlo Lotti: Io andavo lì, lo accompagnavo e poi si ritornava a San Casciano.
Avvocato Filastò: Va beh. Senta, ora però io mi riferivo a una visita che lei fece a Pacciani durante la quale un so se Pacciani o Vanni gli fece vede’ questa scatola dove dentro ci sarebbe stata una pistola.
Giancarlo Lotti: Loro m’hanno detto, m’ha detto che Pietro c’aveva questa scatola.
Avvocato Filastò: C’aveva questa scatola. Ma gli disse che c’aveva la pistola dentro la scatola?
Giancarlo Lotti: Mi disse così, poi… io un l’ho vista per bene se c’era questa…
Avvocato Filastò: Però la scatola l’ha vista.
Giancarlo Lotti: Ho visto la scatola. Un vo mica a vedere i’ che c’era dentro. Io sono in casa sua, un posso fare le cose…
Avvocato Filastò: E certo. Ma io volevo sapere una cosa: prima di esser lì a casa di Pacciani, il Pacciani o il Vanni gli avevan mai parlato di questa pistola?
Giancarlo Lotti: Mah, lui me l’ha detto lui che aveva una pistola in casa.
Avvocato Filastò: Sì, ma quel giorno lì che lei lo andò a trovare o glielo aveva detto prima?
Giancarlo Lotti: Come, quando andetti a trovarlo?
Avvocato Filastò: No, io voglio sapere se di questa pistola il Pacciani o il Vanni o tutti e due, gli parlarono prima che lei andasse a trovarlo a casa, in un’altra occasione.
Giancarlo Lotti: No, allora no.
Avvocato Filastò: No. Prima no. È sicuro?
Giancarlo Lotti: Io c’andavo a Mercatale, andavo a trovallo così, come amico e basta.
Avvocato Filastò: E in questa occasione, dice: ‘guarda, qui c’è la pistola’, gli disse lui. È così?
Giancarlo Lotti: No, non quella volta.
Avvocato Filastò: No. Allora quando?
Giancarlo Lotti: Un’altra volta.
Avvocato Filastò: Un’altra volta?
Giancarlo Lotti: In quei giorni lì, no.
Avvocato Filastò: Comunque una volta sola gliel’ha detto, o più volte?
Giancarlo Lotti: No, no. Una volta sola.
Avvocato Filastò: Una volta sola.
Giancarlo Lotti: Però io un l’ho vista proprio la cosa…
Avvocato Filastò: Lei ha visto questa cassetta nel garage. Ora questa cassetta, era una di quelle che ci si mette dentro le pistole oppure una cassetta qualsiasi?
Giancarlo Lotti: Ma, sarà fatta in quella maniera…
Avvocato Filastò: No, ‘sarà fatta’. Siccome l’ha vista lei, un mi dica ‘sarà fatta’. Mi dica come l’era.
Giancarlo Lotti: … di preciso come l’era…
Avvocato Filastò: Lei le ha mai viste le cassette dentro le quali si mette le pistole, con le quali gli armaioli vendon le pistole? L’ha mai viste?
Giancarlo Lotti: Sì, ma come l’è di fattezza, di coso… un lo so, un saprei.
Avvocato Filastò: Un saprei. Però, lei l’ha detto l’altra volta…
Giancarlo Lotti: Se di legno o di coso, un lo so come l’è fatta.
Avvocato Filastò: Comunque, lei l’ha detto.
Giancarlo Lotti: L’ho vista di svista, così, un mi son mica messo a guardare… sennò e pare dice, i’ che va a guardare…
Avvocato Filastò: Certamente, questo è giusto. Però volevo dire questo: lei a verbale del 27 novembre, l’altro giorno, ha detto che quella era una scatola apposta per tenere le pistole, la pistola…
Giancarlo Lotti: Quello che ha riferito lui.
Avvocato Filastò: Però lei un vide se l’era una scatola apposta…
Giancarlo Lotti: Se un me lo dican, come fo a sapello io…
Avvocato Filastò: Certamente.
Giancarlo Lotti: Quello, io un vo a guardare le cose nelle case non mie.
Avvocato Filastò: Però questa cassetta dove stava?
Giancarlo Lotti: Giù in garage.
Avvocato Filastò: Nel garage. Ma nel garage, nel garage ho capito. Ma nel garage dove?
Giancarlo Lotti: In do’ c’è quei cosini apposta che fanno… come si chiamano?, i cosi fatti a…
Avvocato Filastò: A palchetti, una scaffalatura.
Giancarlo Lotti: Sì, la scaffalatura.
Avvocato Filastò: Entrando nel garage, si vedeva questa cassetta nella scaffalatura?
Giancarlo Lotti: Io l’ho vista così, questa cassettina appena c’entra una pistola…
Avvocato Filastò: Sì, sulla scaffalatura.
Giancarlo Lotti: Poi, un son mica andato a vedere…
Avvocato Filastò: Ho capito, ma questo me l’ha bell’e detto un sacco di volte.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Un l’ha aperta la scatola… però, la scatola l’ha vista, l’era lì sulla scaffalatura.
Giancarlo Lotti: L’ho vista, ho visto una scatola, poi…
Avvocato Filastò: Benissimo. Quindi, in vista, insomma si vedeva entrando nel garage.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Sì, oh.
Giancarlo Lotti: Poi c’eran altre cose che c’aveva questo lì, quello…
Avvocato Filastò: Certamente. Altre cose, ma c’era anche quella. Ho capito. Quando vi incontravate lì alla Cantinetta o al bar della piazza, eravate voi soli o c’erano anche altre persone?
Giancarlo Lotti: Con Pietro?
Avvocato Filastò: Sì, con Pietro e con Vanni.
Giancarlo Lotti: Diverse volte si veniva a giocare, lì alla Cantinetta.
Avvocato Filastò: Ah, giocavate anche a carte?
Giancarlo Lotti: Io c’ho giocato un par di volte, poi un ci potevo gioca’ più.
Avvocato Filastò: Perché l’era un tipo…
Giancarlo Lotti: Perché gl’è un tipo voleva ragione e non perde’ mai.
Avvocato Filastò: E un sapeva perdere.
Giancarlo Lotti: E allora…
Avvocato Filastò: Pacciani…
Giancarlo Lotti: … a questo punto gli dissi: ‘sì, sì..’
Avvocato Filastò: Ma Pacciani, non Vanni.
Giancarlo Lotti: E gl’ha giocato anche i’ Vanni insieme.
Avvocato Filastò: Sì, ma Vanni era di carattere…
Giancarlo Lotti: Un s’andava d’accordo, ecco.
Avvocato Filastò: Ho capito. Ma Vanni di carattere era così anche lui, voleva vincere sempre oppure no?
Giancarlo Lotti: No, i’ che c’entra, un è mica detto che uno che gioca a carte… Io dicevo se si perde o si vince, un ho mica detto che si debba vince’ sempre…
Avvocato Filastò: Volevo saper se Vanni l’era come dire, nervoso come Pacciani oppure no.
Giancarlo Lotti: Mah, sai uno quando beve qualche cosa in più, può darsi venga un po’ nervoso, allora può darsi dichi qualcosa in più…
Avvocato Filastò: Senta, ora lei ha parlato spesso nei suoi interrogatori di certi discorsi che avete fatto sugli omicidi.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Tipo l’omicidio di Calenzano. Ecco, io volevo sapere: dove li… questi discorsi lei li avrebbe fatti insieme a Vanni, insieme a Pacciani…
Giancarlo Lotti: Ma questo me n’hanno parlato loro, io non sapevo…
Avvocato Filastò: Sì, ne hanno parlato loro, certo. Su codesto son perfettamente d’accordo anch’io: che lei un ne sapeva niente. Ma io volevo sapere dove li facevate questi discorsi.
Giancarlo Lotti: O ci si incontrava prima della piazza, così. Un giorno mi fermò e mi disse…
Avvocato Filastò: Beh, ma…
Giancarlo Lotti: … doveva andare così e così in questo posto.
Avvocato Filastò: Va bene, ma alla Cantinetta oppure?
Giancarlo Lotti: No, alla Cantinetta un si può fare…
Avvocato Filastò: Nella piazza, fuori?
Giancarlo Lotti: … discorsi così, fori, perché non c’è poche gente.
Avvocato Filastò: Per la strada…
Giancarlo Lotti: Nella Cantinetta un tu poi mica dire queste cose.
Avvocato Filastò: Ho capito.
Giancarlo Lotti: C’è le gente, ti sentano poi…
Avvocato Filastò: Volevo capire un po’ meglio.
Giancarlo Lotti: No, ma poi da un coso così… e lo sanno tutti a San Casciano, parlano troppo.
Avvocato Filastò: Senta, a lei gli hanno parlato dell’omicidio di Calenzano, vero?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Ma dell’omicidio di Scandicci, non gliel’hanno mai parlato?
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: Ma lei glielo chiese?
Giancarlo Lotti: Io un ho mai chiesto niente, io. Io questo qui un so niente.
Avvocato Filastò: Quello di Scandicci era successo quattro mesi prima rispetto a Calenzano.
Giancarlo Lotti: Ma io questo non ho saputo niente.
Avvocato Filastò: Ma, voglio dire, lei lo sapeva, l’aveva letto sui giornali che quello di Scandicci probabilmente l’aveva fatto la stessa persona, o le stesse persone che avevan fatto quello di Calenzano?
Giancarlo Lotti: Un so niente, gliel’ho spiegato.
Avvocato Filastò: No, no, guardi che lei un sappia niente l’abbiam capito. Volevo sapere se lei l’aveva letto sui giornali ‘sto fatto.
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: No.
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: Nemmeno visto in televisione. Dica di no, perché se fa così con la testa si vede ma un si sente. Ha capito, Lotti?
Giancarlo Lotti: E lo so, ma…
Avvocato Filastò: Gliel’aveva detto un’altra volta il Presidente.
Giancarlo Lotti: … ma se dico una cosa che dico di no…
Avvocato Filastò: No, no. Volevo dirle Lotti, abbia pazienza, che quando lei deve dire di no…
Giancarlo Lotti: Io son calmo, eh. Son calmo.
Avvocato Filastò: Eh, o io?
Presidente: È calmo, è calmo.
Avvocato Filastò: Volevo dirle questo Lotti, abbia pazienza. Voglio dire che quando lei deve dir di no, bisogna dica di no con la bocca…
Giancarlo Lotti: No, ma se ho detto di no, gl’è segno che è no.
Avvocato Filastò: Ho capito. Voglio dire, lei deve dire… ma se fa così con la testa, un resta a verbale. L’è questo che gli volevo dire.
Giancarlo Lotti: No, e fo così perché c’ho avuto dei problemi in questi tre giorni pe’ i denti…
Avvocato Filastò: Va bene, va bene. Ho capito.
Presidente: Lotti, tutto quello che dice lei…
Giancarlo Lotti: Sì, lo so.
Presidente: … e dice l’avvocato, viene registrato. E poi viene tradotto in scrittura normale, capito?
Giancarlo Lotti: Va bene.
Presidente: Se lei fa un segno sì, così, o no…
Giancarlo Lotti: No, sarà perché con la testa…
Presidente: … non viene, non viene…
Giancarlo Lotti: L’è il movimento con la testa…
Presidente: … l’ho detto anche ieri e l’altra volta…
Giancarlo Lotti: No, no.
Presidente: Ok.
Avvocato Filastò: Senta, il Pacciani e Vanni eran molto amici fra di loro?
Giancarlo Lotti: Mah, questo… sì, perché gl’andavan spesso insieme.
Avvocato Filastò: Lei fra il frequentatore della Cantinetta, fra questi amici con cui giocava a carte eccetera, lei eh, Lotti, chi era la persona che frequentava di più?
Giancarlo Lotti: lo?
Avvocato Filastò: Sì. Quello con cui era più amico.
Giancarlo Lotti: Un altro amico.
Avvocato Filastò: No. Io voglio sapere: lei ha detto che vi vedevate alla Cantinetta, a giocare a carte eccetera…
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: … con varie persone, non solamente con Pacciani e con Vanni.
Giancarlo Lotti: Ce n’era tante e tutti i nomi un me li ricordo.
Avvocato Filastò: Tutti i nomi un se li ricorda. Ma io volevo sapere: fra queste persone, quella che lei frequentava di più, con cui aveva più rapporti più frequenti chi era?
Giancarlo Lotti: Quando s’andava insieme con Mario.
Avvocato Filastò: Mario.
Giancarlo Lotti: Poi, un è che…
Avvocato Filastò: Era Mario. Era Mario, sì?
Giancarlo Lotti: E lì s’andava spesso, alla Cantinetta poi sempre un c’ero mica sempre io.
Avvocato Filastò: Il Pucci però ci veniva di rado alla Cantinetta a bere, vero?
Giancarlo Lotti: Chi?
Avvocato Filastò: Pucci Fernando.
Giancarlo Lotti: Mah, il Pucci ce l’ho visto poche volte.
Avvocato Filastò: Poche volte.
Giancarlo Lotti: Poi, gl’era uno che non beveva lui.
Avvocato Filastò: Ora, siccome lei si frequentava spesso con Vanni, io le chiedo – eh, se lo sa; se poi un lo sa mi risponde ‘io un lo so’, questa cosa un se n’è mai parlato – le ha mai detto Vanni di non poter soffrir le donne, di odiare le donne, di avere dei problemi con le donne.
Giancarlo Lotti: Dei problemi ce l’aveva. Come diceva lui. Poi io un ero mica lì.
Avvocato Filastò: Problemi nel senso che aveva delle difficoltà ad aver il rapporto.
Giancarlo Lotti: Come diceva lui: difficoltà con le donne. Sicché, un è che…
Avvocato Filastò: Ma che un le poteva vedere…
Giancarlo Lotti: Un credo che sia proprio la cosa giusta… Un so, di preciso, per bene.
Avvocato Filastò: Dice lei lo vedeva ogni tanto.
Giancarlo Lotti: I’ Pucci, massimo il sabato e la domenica.
Avvocato Filastò: La domenica.
Giancarlo Lotti: Perché lui l’aveva un’apina di quelle piccole con la tar… quelle normali. Quelle senza targa.
Avvocato Filastò: Sì.
Giancarlo Lotti: E sicché di molte volte veniva con me.
Avvocato Filastò: Veniva con lei.
Giancarlo Lotti: E facevo le spese tutte io, insomma.
Avvocato Filastò: Qualche volta con Pucci lei è andato al cinema Arlecchino a vedere dei film diciamo, a luci rosse?
Giancarlo Lotti: Ci sono andato no una volta, più volte.
Avvocato Filastò: Più volte. Insieme a Pucci o da solo?
Giancarlo Lotti: Sì, no, a Pucci.
Avvocato Filastò: A Pucci. E col Vanni c’è mai andato al cinema Arlecchino?
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: Mai. Questi film che lei andava a vedere al cinema Arlecchino a luci rosse, eran di sesso, questo mi par…
Giancarlo Lotti: Come facevan vede’ lì. Poi, c’era un giro lì dentro che a me un mi garbava tanto.
Avvocato Filastò: Va beh, comunque.
Giancarlo Lotti: Quelli, insomma mezzi finocchi, questi affari così.
Avvocato Filastò: Comunque eran film di sesso. Ora io le chiedevo: a lei eran film di sesso ma con violenza, con scene di violenza, donne…
Giancarlo Lotti: Sulla follia si vede così, che fanno l’amore. Poi…
Avvocato Filastò: Ma.. .
Giancarlo Lotti: Normali l’erano, così, poi…
Avvocato Filastò: Ecco, a vedello così…
Giancarlo Lotti: No, a vedello
Avvocato Filastò: No, allora gli faccio una domanda più precisa. Lei e Pucci cercavate, vi piaceva particolarmente vedere film…
Giancarlo Lotti: Ci s’andava…
Avvocato Filastò: No, faccia finir la domanda. Un abbia furia, perché tanto, quando ho finito la domanda lei capisce i’ che voglio dire e mi risponde o se vuole, mi dice un voglio rispondere.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Volevo sapere se quando andavate a vedere questi film, vi piaceva particolarmente film in cui c’era la violenza, vale a dire la donna non veniva…
Giancarlo Lotti: Io un credo sia violenza far quell’amore fatto lì…
Avvocato Filastò: No, guardi c’è dei film invece…
Giancarlo Lotti: Violenti?
Avvocato Filastò: Porca miseria!
Giancarlo Lotti: A vedelli a me, mi pareva una cosa normale. Sai, uno l’è lì, s’agita, un è mica detto…
Avvocato Filastò: Sì, no, non… Ma invece c’è della gente… ci son dei film invece in cui la donna viene sbattuta in terra, picchiata, tante volte minacciate coi coltelli. E c’è della gente che gli piace veder questi film.
Giancarlo Lotti: Ma, io ho visto film così, normali.
Avvocato Filastò: Normali. Lei comprava delle riviste pornografiche?
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: No.
Giancarlo Lotti: Mai avute anche lì, in do’ stavo, a uno gliel’hanno trovate, poi un lo so. 
Avvocato Filastò: Senta, una volta o diverse volte, Pacciani – ha dichiarato lei questo – ha cercato di convincerla ad andare con lui a Firenze per incontrare prostitute. È vero questo?
Giancarlo Lotti: Sì, me l’aveva detto. Però io un ci sono andato.
Avvocato Filastò: Lei un c’è andato.
Giancarlo Lotti: Poi, gl’era una persona…
Avvocato Filastò: Che un gli piaceva.
Giancarlo Lotti: E un mi stava bene, ecco, a di’ la verità.
Avvocato Filastò: Io però vorrei capire Perché lei ha rifiutato l’invito di Pacciani ad andare a prostitute e poi ha accettato di andare con lui e Vanni a ammazzar della gente.
Giancarlo Lotti: Eh, se mi hanno costretto, quello mi toccava anda’ per forza.
Avvocato Filastò: L’hanno costretto. Se le dico, Lotti, “avventura mercenaria”, che vuol dire?
Giancarlo Lotti: Io un lo so, un ho mica studiato tanto.
Avvocato Filastò: Ha ragione, sì. Però lei, a pagina uno del verbale del 17 settembre ’90, dice: “avventura mercenaria”, dice.
Giancarlo Lotti: Ma un saprei che…
Avvocato Filastò: E “stirile”, che poi non lo so nemmeno io che vuol dire. Forse “sterile”.
Giancarlo Lotti: Ma, me lo dice a me. Io un lo so.
Avvocato Filastò: Va be’, lasciamo fare.
Giancarlo Lotti: Un lo so, scusi, ma io un so che rispondere a questo qui.
Avvocato Filastò: Ha ragione, ha ragione, Lotti, abbia pazienza. Un dovevo nemmen fargliela questa domanda.
Avvocato Filastò: Va be’. Senta, lei bisognerebbe, se le è possibile, che spiegasse il motivo per cui lei, Lotti, andava con loro, vale a dire, con Vanni e con Pacciani a fare queste cose, come dice lei – poi “queste cose” si sa cosa sono, son questi omicidi – perché non è chiaro. Allora, guardi, Baccaiano è del giugno dell’82. Questo fatto di Baccaiano… lei ha presente di cosa parlo, vero?
Giancarlo Lotti: Sì, sì.
Avvocato Filastò: È il primo fatto al quale lei è stato presente?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Sì. Prima di andare a Baccaiano c’era stato un fatto fra lei e Pacciani?
Giancarlo Lotti: No, m’aveva detto discorsi così, che voleva anda’ in questo posto.
Avvocato Filastò: No, no, no. Ma io sto parlando se prima dell’episodio di Baccaiano, lei aveva avuto un qualche rapporto con Pacciani.
Giancarlo Lotti: Però un è stato definitivo, cominciava a toccare, a quel punto lì io dissi: ‘questo che vole da me?’
Avvocato Filastò: E ci credo.
Giancarlo Lotti: E l’ha fatto per via di questo fatto qui, di questo…
Avvocato Filastò: Sì, ho capito…
Giancarlo Lotti: … che doveva anda ‘ su questo… insieme…
Avvocato Filastò: Comunque, cominciò a toccare e lei gli disse di smetterla.
Giancarlo Lotti: A questo punto io, s’era solo io e lui, andetti via… insomma, un s’arrivò al punto preciso…
Avvocato Filastò: Insomma… Su questa cosa lei ha fatto delle dichiarazioni, si capisce anche comprensibilmente, un po’ altalenanti, un po’ diverse, insomma. Ce lo vuol dire alla fine, insomma, faceste l’amore, per dir così, oppure no?
Giancarlo Lotti: No, un arrivò al punto…
Avvocato Filastò: Un arrivò al punto. Ora, prima di andare a Baccaiano, le dissero questi due che cosa andavano a fare a Baccaiano?
Giancarlo Lotti: A fare un lavoretto, come dicevan loro, un lavoretto, così.
Avvocato Filastò: Un lavoretto.
Giancarlo Lotti: Io un pensavo…
Avvocato Filastò: Però bisogna che le contesti che ha detto, a pagina 31 dell’incidente probatorio, lei ha detto: “‘Tu vieni con noi’ e io andetti con loro. Non potevo nemmeno andare, non sapevo mica niente io. “
Giancarlo Lotti: Ma io messa così, un ci credo mica su questa cosa…
Avvocato Filastò: E poi, aspetti, aspetti, finisco la contestazione e poi mi dice la sua. A pagina 30, sempre dell’incidente probatorio, lei ha detto: “Il fatto dell’82, io non sapevo mica nulla se si andava lì. Io era la prima volta, come facevo a sapere?”
Giancarlo Lotti: Però m’hanno detto quel discorso come è spiegato. Ma io un sapevo mica sicuro se era…
Avvocato Filastò: E poi lei ha… sempre a pagina 30 dell’incidente probatorio, dice: “No, a me non mi disse nulla. Mi disse: ‘si va in un posto ‘, però non mi disse preciso se si andava a fare questo.”
Giancarlo Lotti: Questo l’ho spiegato. M’hanno detto d’anda’ in quel posto insieme a loro.
Avvocato Filastò: E quindi le dissero che andavano in un posto.
Giancarlo Lotti: Mah, l’hanno riferito il giorno innanzi, però io un credevo a questo punto d’ariva’… che facessero queste cose qui.
Avvocato Filastò: Ma quando arrivaste lì sul posto, a Baccaiano, glielo dissero? Vi metteste d’accordo su qualche cosa?
Giancarlo Lotti: Ma se me l’avevan detto innanzi…
Avvocato Filastò: No, se…
Giancarlo Lotti: … io un sapevo mica che l’era questo fatto qui.
Avvocato Filastò: No, no, voglio dire questo, lei ha detto: “un posto”, “lavoretto”, ma insomma, quando arrivaste lì sul posto vi metteste d’accordo per fare quello che dovevate, quello che volevan far loro? Sì o no?
Giancarlo Lotti: Però innanzi dissero un discorso che gl’andavano in un posto, a una festa, così, come mi disse a me. E poi invece la festa la unn’era, gl’era un altro fatto, gl’era un’altra cosa.
Avvocato Filastò: Un’altra cosa. Sì, ma questo l’ho capito. Questo prima. Ma quando poi arrivaste lì sul posto…
Giancarlo Lotti: A me un mi dissen mica nulla lì.
Avvocato Filastò: Un gli disse nulla nemmeno lì.
Giancarlo Lotti: Lì arrivonno, scesero e poi…
Avvocato Filastò: Scesero e fecero quello che dovevan fare. Ho capito. Quindi, Vanni non le parlò giorni prima dell’intenzione di uccidere i due di Baccaiano?
Giancarlo Lotti: Gliel’ho spiegato innanzi, sennò un so io…
Avvocato Filastò: Va be’, ho capito. Sa perché glielo chiedo? Perché…
Giancarlo Lotti: Sennò un dico più nulla, bah.
Avvocato Filastò: No, più nulla non lo può dire lei.
Giancarlo Lotti: E la insiste su una cosa e poi… gliel’ho bell’e spiegato, un capisco io.
Avvocato Filastò: Sì, sì, va bene. Perché lei, vede, invece, il 16 aprile del 94… ora un lo trovo…
Giancarlo Lotti: Come del ’94?
P.M.: (voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: Eh?
P.M.: ’94 forse…
Avvocato Filastò: No, ’96. 16 aprile ’96, lei disse che…
Giancarlo Lotti: Scusi, perché…
Avvocato Filastò: … Vanni le aveva detto che andavano a ammazza’ della gente. Vede, l’ha detto… no, il 26 aprile del ’96, a pagina 6 e 7. Lei ha detto: “Pacciani e Vanni avevano accennato prima che li volevano ammazzare. È segno che sapevano che quel giorno c’era quella macchina.”
Giancarlo Lotti: Ci saranno stati. . .
Avvocato Filastò: No, no, l’ha detto lei.
Giancarlo Lotti: … ci saranno stati loro, prima.
Avvocato Filastò: Sì, lo so, ma lei ha detto che l’avevan detto.
Giancarlo Lotti: Che gl’andavan lì.
Avvocato Filastò: No, che li volevano ammazzare.
Presidente: Che andavan lì a ammazzare, ha capito? L’altra volta ha detto che andavan lì ad ammazzare.
Giancarlo Lotti: No, m’hanno detto un discorso diverso a quello…
Presidente: E appunto, come le hanno detto a lei?
Giancarlo Lotti: Gl’andavano in questo posto a fa’ un lavoretto. Un m’hanno detto preciso “ammazzare” proprio. Io spiego così la cosa.
Avvocato Filastò: Insomma, però un si può sapere quale l’è la verità. Perché, voglio dire, o gliel’hanno detto o un gliel’hanno detto prima.
Giancarlo Lotti: Sì, ‘o un l’ho detto innanzi, m’hanno detto innanzi, prima.
Avvocato Filastò: Le hanno detto prima…
Giancarlo Lotti: Prima, qualche giorno.
Avvocato Filastò: Qualche giorno prima.
Giancarlo Lotti: Che andavano a fa’ un lavoretto.
Avvocato Filastò: Un lavoretto.
Giancarlo Lotti: Però io a quel punto li…
Avvocato Filastò: Ma non che andavano a ammazzare.
Giancarlo Lotti: … su quel punto lì.
Avvocato Filastò: Ma non che andavano a ammazza’ qualcuno.
Giancarlo Lotti: Loro m’hanno detto il lavoretto, un è che m’abbino detto preciso se gl’andavano a ammazza’ queste coppie.
Avvocato Filastò: Ma le dissero che andavano a vedere una coppia?
Giancarlo Lotti: Io gliel’ho spiegato innanzi, sennò un si…
Avvocato Filastò: No, io sto cercando di capire se prima le avevan detto in che cosa consisteva questo lavoretto. E se, per caso, le avevano detto che avevano intenzione…
Giancarlo Lotti: Se mi dicano questo discorso, questo lavoretto…
Avvocato Filastò: No, faccia finire la domanda. E se, per caso, le avevan detto che questo lavoretto consisteva nel vedere una coppia.
Giancarlo Lotti: Mah, quel giorno un andettero a vede’ la coppia, andettero proprio a ammazzare.
Avvocato Filastò: No, no, io…
Giancarlo Lotti: Eh, no…
Avvocato Filastò: … non sto parlando di quello che fecero quel giorno, sto parlando di quello che le dissero prima, Lotti.
Giancarlo Lotti: Gliel’ho di già spiegato, un capi… un lo so.
Avvocato Filastò: Allora, non le dissero che andavano a vedere una coppia?
Giancarlo Lotti: Io ho detto che andavano a fa’ un lavoretto, non mi dissero preciso se facevan questa cosa d’ammazzare.
Avvocato Filastò: Allora, guardi, lei, il 12 giugno del ’96, ha detto: “Mi dissero che si sarebbe andati a vedere una coppia.” E poi dopo le è stato chiesto: “Le dissero che era loro intenzione di uccidere?” Lei ha detto: “No.” Insomma, le dissero solo del lavoretto. Ma se si trattava di fare un lavoretto, lei cosa doveva fare?
Giancarlo Lotti: Io dovevo sta’ lì.
Avvocato Filastò: Doveva sta’ lì. Insomma, comunque, lasciamo perdere cosa le dissero. Fatto sta che a un certo punto, la sera di Baccaiano del giugno dell’82, siamo a San Casciano. Su questo non ci piove. Prima di partire, s’era a San Casciano, va bene?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Dove, esattamente? Al bar del piazzone, alla Cantinetta…
Giancarlo Lotti: C’è una… E dai con questa Cantinetta. Nella piazza, che Cantinetta.
Avvocato Filastò: Nella piazza, in mezzo alla piazza, dove ci sono…
Giancarlo Lotti: Prima d’arriva’ alla piazza, verso il piazzone.
Avvocato Filastò: Verso il piazzone, prima d’arrivare alla piazza. E lei dov’è, sta lì in mezzo alla strada? Non ho capito. Come sta?
Giancarlo Lotti: Sarò stato verso il bar.
Avvocato Filastò: Non “sarò”, c’era lei un c’ero mica io.
Giancarlo Lotti: A i’ bar.
Avvocato Filastò: A i’ bar lei era. E la vengono a chiamare al bar?
Giancarlo Lotti: No, ero lì fori, quando gl’arrivonno si partì, s’andette… come l’ho spiegato…
Avvocato Filastò: L’arrivonno e lui dice: ‘vieni con noi si va in un posto’. E chi glielo dice, Pacciani, Vanni o tutt’e due?
Giancarlo Lotti: Tutt’e due.
Avvocato Filastò: Tutt’e due.
Giancarlo Lotti: Però mi dissero un discorso, dice: ‘c’è una festa, così e così’, invece…
Avvocato Filastò: C’è una festa.
Giancarlo Lotti: … e cambionno discorso dopo quande…
Avvocato Filastò: Va be’…
Giancarlo Lotti: … cambionno discorso, quande s’arivò lì vidi che fecero.
Avvocato Filastò: No, no, un corra ancora, ancora lì ci s’ha da arrivare. C’è tempo prima d’arrivar lì. A questo punto lei glielo chiede a loro, dice: ‘si va in un posto, c’è una festa. Che festa?’, glielo domanda?
Giancarlo Lotti: E che festa, dice c’è?
Avvocato Filastò: No, ma lei… Insomma, a me viene uno, sto in una piazza, per i fatti miei, vengono due dice: ‘si va in un posto’. Io glielo chiedo ‘a fare che?’, scusi.
Giancarlo Lotti: Ma me l’hanno detto in tanti…
Avvocato Filastò: Lei gliel’ha chiesto, sì o no?
Giancarlo Lotti: A principio mi dissero: ‘si va a festa, così e così’. Poi dopo quando s’arrivò laggiù dice: ‘c’è da fa’ un coso, un lavoretto’, mentre si fermò. Poi, un lo so.
Avvocato Filastò: Mentre eravate già fermi vicino al posto dove c’era questi du’ poveri ragazzi, le dissero: ‘si fa il lavoretto?’, glielo dissero allora? Sì o no?
Giancarlo Lotti: Sì, sì.
Avvocato Filastò: Però lei perché c’andò con loro?
Giancarlo Lotti: ‘O un gliel’ho spiegato innanzi?
Avvocato Filastò: No.
Giancarlo Lotti: Eh, no. Quello mi minacciava, quello di Mercatale, dovevo anda’ per forza lì.
Avvocato Filastò: Ma come la minacciava?
Giancarlo Lotti: ‘Che tu devi veni’ anche te insieme a noi’.
Avvocato Filastò: Ma un è mica una minaccia, scusi. Eh, Lotti, come la minacciava?
Giancarlo Lotti: Pietro, mi minacciava, diceva di andare con loro.
Avvocato Filastò: Senta, la minacciava dicendole: ‘o tu vieni con noi o ti spacco la testa’, ‘o tu vieni con noi oppure’…
Giancarlo Lotti: A me mi dissero: ‘tu vieni con noi’ e basta, e zitto.
Avvocato Filastò: E basta.
Presidente: Un ordine.
Avvocato Filastò: È sicuro di questo, Lotti?
Giancarlo Lotti: Sì, son sicuro.
Avvocato Filastò: Allora, lei ha dichiarato, a pagina 32 dell’incidente probatorio – questa è una contestazione che io le faccio: “Io ci andai perché Pacciani mi minacciò di raccontare in giro che io avevo avuto un rapporto con lui.”
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Beh, allora, così…
Giancarlo Lotti: Gl’è sempre su questo fatto qui.
Avvocato Filastò: No, “sempre su questo fatto qui”, due minuti fa ha detto che le dissero: ‘vieni con noi’ e basta. E le ho chiesto come l’avevano minacciata e lei non ha risposto. Ora le leggo questa cosa e lei che dice? Sì? È così?
Giancarlo Lotti: Ma se gliene spiego meglio così, io un lo so.
Avvocato Filastò: Allora, spieghi meglio così, ma spieghi come vuole lei, io, che vuole, un c’ero mica.
Giancarlo Lotti: Questo gl’è stato quando ero a Mercatale, quando andetti credo du’ volte da Pietro.
Avvocato Filastò: Però, scusi, una cosa bisogna che gliela chieda, abbia pazienza, Lotti. Se lei non sapeva cosa andavano a fare, perché lei un lo sapeva, l’ha detto, questo l’ha detto: ‘si va a una festa, un lavoretto’…
Giancarlo Lotti: Poi m’hanno detto “il lavoretto”…
Avvocato Filastò: Prima però le avevan detto “una festa”.
Giancarlo Lotti: Sicché io a quel punto…
Avvocato Filastò: Va be’, ho capito, ma “il lavoretto” glielo dicono quando siete già arrivati sul posto. È questo che ha detto lei, vero?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Allora, prima…
Giancarlo Lotti: Me l’hanno detto all’ultimo momento.
Avvocato Filastò: All’ultimo momento. Benissimo, Lotti. Ora, quindi, prima di partire, lei non lo sapeva cosa andavano a fare.
Giancarlo Lotti: Lui m’aveva detto così, “il lavoretto” poi il discorso della festa…
Avvocato Filastò: Allora, scusi, ma mi dice che bisogno c’era se lei sapeva dovevano andare a fa’ una festa.
Giancarlo Lotti: E come facevano a sape ‘…
Avvocato Filastò: Ha capito? Dico, e lei per anda’ a una festa ha bisogno di farsi minacciare da qualcuno? Che bisogno avevan di minacciarla se lei andava a una festa, scusi?
Giancarlo Lotti: Se cambiano poi quande arrivan lì, che ne so io che fanno… Se me lo dicano nella piazza questo discorso e poi cambiano quande so’… un lo so io. Come fo a capiIlo io.
Avvocato Filastò: Va bene. Io gliel’ho detto prima, Lotti, se c’è qualche domanda che la imbarazza e la mette in crisi, la mette a disagio è meglio che dica: ‘preferisco non rispondere’. Lo può fare, gliel’ho detto. Comunque, io voglio chiederle questo: la storia, quindi, del Pacciani che le dice: ‘vieni con noi sennò racconto in giro che tu sei stato a letto con me’ non è vera.
Giancarlo Lotti: Come un è vera?
Avvocato Filastò: È vera o non è vera?
Giancarlo Lotti: Sì. Sennò un parlo più, basta, via, eh, scusi, gliel’ho bell’e spiegato. Rifiuto di rispondere, di non risponde’ più.
Avvocato Filastò: Come dice, scusi?
Giancarlo Lotti: Di non risponde’ più. Perché mi fa delle domande sempre…
Avvocato Filastò: Questo lei un lo può mica fare, sa.
P.M.: Sì che lo può fare.
Avvocato Filastò: No. Se il Pubblico Ministero fa una questione di carattere formale, io… la discutiamo…
P.M.: Per carità! Per carità!
Presidente: No, no, non cominciamo a formalizzarsi su queste cose qui. Lui si lamenta, dice che la domanda è stata fatta troppe volte. Lotti, purtroppo è così. Lei risponda come vuol rispondere, però lei deve capire anche che ci sono interessi colossali in questo processo. C’è la vita di una persona…
P.M.: Anche quelli dell’imputato, Presidente.
Presidente: Come?
P.M.: Anche quelli dell’imputato Lotti.
Presidente: Si capisce.
Avvocato Filastò: Certamente, ma infatti, come no. Altroché se c’è anche lui. Comunque, quando… Va be’, diciamo che Pacciani le dice questa cosa, dice: ‘guarda, io vo a raccontare in giro che te tu sei… hai avuto un rapporto con me’. E lei che gli ha risposto, lei?
Giancarlo Lotti: E che gli dovevo dire? Se gli dico qualcosa s’altera, comincia a pigliare…
Avvocato Filastò: Beh, ma insomma, ma almeno dirgli: ‘guarda, Pacciani, se tu vai in giro a racconta’ questa cosa, tu ci fai la figura del finocchio anche te’, questo gliel’ha detto o no?
Giancarlo Lotti: Io gliel’ho detto, però lui voleva sempre ragione e io un potevo parlare…
Avvocato Filastò: Va be’, insomma, comunque, arrivate là. Va bene?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Lei va dietro a loro, Pacciani e Vanni davanti e lei dietro. Ora, la domanda è questa: andaste così, diritti fino a Baccaiano?
Giancarlo Lotti: Io andetti…
Avvocato Filastò: Oppure… aspetti, perché, guardi, io faccio le domande in modo che lei… cioè, che presentano un’alternativa, o è bianco o è nero. Lei risponde bianco o nero. È più facile, ha capito? Non mi piace la gente che fa tanti discorsi. Quindi, cerco di farle le domande il più possibile puntualizzate. Quindi, la domanda è questa: andaste diritti a Baccaiano, fino a quella piazzola oppure durante il tragitto vi siete fermati da qualche parte prima?
Giancarlo Lotti: Loro sono andati diritti lì, al posto do’ c’era la macchina.
Avvocato Filastò: Diritti lì alla macchina. Senza nemmeno rallentare per la strada, cercare, guardare…
Giancarlo Lotti: Rallentare, c’è le curve bisogna tu rallenti, un po’ mica anda’ a diritto.
Avvocato Filastò: No, no, no, guardi, io voglio dire, se avevano rallentato per studiare la situazione, pre individuare una macchina, un’altra, una coppia, un’altra, questo voglio dire. Ha capito?
Giancarlo Lotti: Ho capito.
Avvocato Filastò: Sì o no?
Giancarlo Lotti: No…
Avvocato Filastò: Andaron diritti come fusi, lì.
Giancarlo Lotti: Sono andati lì, precisi, e basta.
Avvocato Filastò: Precisi.
Giancarlo Lotti: Sapevan preciso che c’era la macchina lì. Senta, Presidente, posso… perché a sta’ di molto a sedere…
Avvocato Filastò: Sì, sì.
Presidente: Qualche minuto di sospensione?
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Va bene. Allora, interrompiamo un po’. Per un quarto d’ora interrompiamo.
« DOPO LA SOSPENSIONE »
Presidente: Si sente un po’ meglio.
Giancarlo Lotti: Questa ormai ce l’ho.
Presidente: Ci vuole un po’ di pazienza, pian piano…
Giancarlo Lotti: Che vuol fare.
Presidente: … si va in fondo. Prego, avvocato.
Avvocato Filastò: Grazie, Presidente. Allora, siamo rimasti, Lotti, per ripetere quello che s’è detto prima, questa non è una domanda, che, insomma, loro vanno verso questa direzione. Lei li segue con la sua macchina…
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: … e loro vanno diritti come fusi lì, in quel posto.
Giancarlo Lotti: Precisi indo’ gl’era il posto. Il posto preciso.
Avvocato Filastò: Precisi indove gl’era il posto, benissimo. A un certo punto, lei vede che Pacciani ferma la macchina, è vero?
Giancarlo Lotti: Però mi fermo anch’io, un pochin più in su, insomma, non proprio lì vicino.
Avvocato Filastò: Ecco, e si ferma anche lei.
Giancarlo Lotti: Sempre dalla parte andando in giù.
Avvocato Filastò: Andando in giù.
Giancarlo Lotti: Questa parte…
Avvocato Filastò: Va be’, insomma. Voi venivate da Poppiano.
Giancarlo Lotti: Come Poppiano? I’ che c’entra Poppiano.
Avvocato Filastò: Un c’entra Poppiano?
Presidente: Va be’, l’avvocato non lo sa dove era il posto, lo sa lei, dica.
Giancarlo Lotti: San Casciano, si scende giù, San Pancrazio e si va alla strada di Baccaiano.
Avvocato Filastò: E Poppiano un c’entra niente?
Giancarlo Lotti: Mah, io un credo che c’entri Poppiano.
Avvocato Filastò: Mah, perché lei ha fatto un grafico, insomma grafico, chiamiamolo grafico, uno scarabocchio ha fatto lei, se lo vòle glielo facciamo anche vedere, e in basso c’è scritto Poppiano, e poi, dall’altra parte Montagnana. Le due direzioni sembrerebbero, da una parte Poppiano, e dall’altra Montagnana.
Giancarlo Lotti: Poppiano un c’ha a che vede’ niente.
Avvocato Filastò: Poppiano un c’ha a che vede’ proprio niente. Bah, allora chissà perché qui c’è scritto Poppiano.
Giancarlo Lotti: Io…
Avvocato Filastò: Io almeno ci leggo Poppiano. Sarà forse la firma di qualche verbalizzante, chi lo sa. Montagnana, sì però. Montagnana…
Giancarlo Lotti: Ma Montagnana a tornare verso la casa io. Come fa a passa’ Montagnana. Io ho passato Ponte Rotto, San Pancrazio, scende giù e si va lì proprio preciso là.
Avvocato Filastò: Insomma, va be’, lasciamo perdere, via…
Giancarlo Lotti: Meglio che così, io…
Avvocato Filastò: … comunque. Rispetto al posto dove… Ecco, quando lei arriva, vede che c’è una macchina di ragazzi fermi?
Giancarlo Lotti: Mah, c’è un po’ di roba, delle piante, una pianta, sicché un la vedo bene.
Avvocato Filastò: Un la vede.
Giancarlo Lotti: Io son un pochino più distante di loro.
Avvocato Filastò: Insomma, lei vede che loro si fermano…
Giancarlo Lotti: Vedo fermassi loro…
Avvocato Filastò: … e lei si ferma a distanza.
Giancarlo Lotti: Io, andando giù rimango da questa parte…
Avvocato Filastò: Ecco, ma io volevo sapere una cosa: lei, quando loro si fermano, li supera oppure resta…
Giancarlo Lotti: No, io rimango indietro…
Avvocato Filastò: Resta indietro di quanto?
Giancarlo Lotti: Preciso un lo so. Saranno stati sei o sette metri, un so preciso…
Avvocato Filastò: Quindi, non molto, insomma. Quasi…
Giancarlo Lotti: Mettiamo dieci metri.
Avvocato Filastò: … a ruota.
Giancarlo Lotti: No, dieci metri un son quasi a rota, un credo.
Avvocato Filastò: Ha detto sei-sette. Dieci metri, va bene. Ecco, io volevo sapere una cosa: lei spegne i fari?
Giancarlo Lotti: A quel punto lì, sì. Eh, spengo i fari, poi…
Avvocato Filastò: Spegne i fari.
Giancarlo Lotti: … aspetto a scende’…
Avvocato Filastò: E loro spengono i fari?
Giancarlo Lotti: Spengo… si mettan da ‘na parte, andando dalla parte sempre della macchina di là, parte sinistra.
Avvocato Filastò: No, voglio dire, Pacciani, con la sua macchina, spegne i fari?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Sì. E a questo punto è tutto buio.
Giancarlo Lotti: Gl’era dopo cena, gl’è buio.
Avvocato Filastò: No, voglio dire…
Giancarlo Lotti: Un so che ora l’era.
Avvocato Filastò: … poteva esserci un’altra macchina con i fari accesi, no?
Giancarlo Lotti: Mah, io un ho visto altre… fòri che quella che c’era lì ferma…
Avvocato Filastò: Non l’ha vista.
Giancarlo Lotti: … quella di questi due…
Avvocato Filastò: E, siccome lei aveva gli alberi che la nascondevano un po ‘, non vede nemmeno che c ‘ era una macchina nel…
Giancarlo Lotti: Mah, proprio per bene un l’ho vista io.
Avvocato Filastò: Un l’ha visto. E quindi, chiederle se lei aveva visto se nella macchina c’erano delle persone, è completamente inutile, perché se non vede nemmeno la macchina, un vede nemmen le persone. Va bene. A proposito della strada, lei ha detto che è una strada in salita – l’ha detto nel verbale dell’incidente probatorio del 26/04/96 – passato un bar. Ora, questo bar, passato di quanto il bar?
Giancarlo Lotti: Mah, il bar, tu vai lì a Baccaiano c’è il bar, c’è il coso c’è il ristorante, più avanti, finito il pezzo della strada…
Avvocato Filastò: No, rispetto al posto dove vi siete fermati, il bar, quanto era distante?
Giancarlo Lotti: No, lì un è tanto vicino, sarà qualche chilometro di certo.
Avvocato Filastò: Qualche chilometro.
Giancarlo Lotti: Ma un posso giudica’ preciso, se gl’è un chilometro o meno.
Avvocato Filastò: No, no, si figuri, un le chiedo mica di misurare la distanza…
Giancarlo Lotti: Gl’è quel pezzo di strada che gl’è stato fatto.
Avvocato Filastò: No, insomma, qualche chilometro. Mah, insomma…
Giancarlo Lotti: Può darsi sia meno.
Avvocato Filastò: … certamente qualche chilometro c’era sì il bar, prima…
Giancarlo Lotti: Eh, da lì…
Avvocato Filastò: … prima o poi il bar si trova. Io vorrei sapere… volevo sapere la posizione della macchina di questi ragazzi prima degli spari, ma se lei un l’ha nemmen vista… Però lei… lei dice di non averla vista, però…
Giancarlo Lotti: No, l’ho vista quande gl’hanno attraversato la strada…
Avvocato Filastò: Ah.
Giancarlo Lotti: … per spostassi da… Poi c’era una specie di fossetta…
Avvocato Filastò: Quando hanno attraversato la strada, chi?
Giancarlo Lotti: La macchina di questi… questa coppia.
Avvocato Filastò: Della coppia, ah.
Giancarlo Lotti: Allora l’ho vista bene.
Avvocato Filastò: E lei ha detto, però, al verbale del 26 aprile del ’96, quando è stato interrogato, non in quell’incidente probatorio. Il 26 aprile del ’96, lei ha detto che l’auto della coppia era rasente un fossetto.
Giancarlo Lotti: Attraversato la strada.
Avvocato Filastò: Ah, quindi, all’inizio non era rasente un fossetto.
Giancarlo Lotti: La prima volta la macchina era nella parte che viene verso San Pancrazio, la parte che. .. e guardava i fari verso su. Così, a dritto così.
Avvocato Filastò: Ma era rasente un fossetto, all’inizio, oppure…
Giancarlo Lotti: La seconda volta l’era dalla parte del fossetto, ho detto.
Avvocato Filastò: Rasente?
Giancarlo Lotti: L’era metà fossetto, sicché ho visto in quel momento che partivano con la macchina, però un ce l’hanno fatta. E loro gl’eran vicino e ho sentito sparare, sicché l’è stata bloccata lì.
Avvocato Filastò: Ma prima di sparare, questa macchina, era rasente a un fossetto?
Giancarlo Lotti: Un l’ho già detto ora?
Avvocato Filastò: Sì o no?
Giancarlo Lotti: Quando ha attraversato la strada…
Avvocato Filastò: Ma me lo ridica, che gli costa, scusi?
Giancarlo Lotti: Quando ha attraversato la strada, s’enno spostati dalla parte di là, dalla parte opposta del fossetto. Sicché lì l’è stata bloccata completamente, dove le stavano.
Avvocato Filastò: Ho capito. Va be’, insomma, diciamo che ho capito. Lei ha detto che era una strada di traffico. L’ha detto lei, vero?
Giancarlo Lotti: In quel momento un è passato… macchine un n’è passate, poi saranno passate certo, qualche macchina se l’è una strada che frequentano parecchio.
Avvocato Filastò: Però macchine, in quel momento, non ne son passate.
Giancarlo Lotti: In quel momento, un è mica stato parecchio tempo.
Avvocato Filastò: Comunque, va bene.
Giancarlo Lotti: Può guardare quante…
Avvocato Filastò: Comunque, macchine in quel momento non ne son passate. Ma se fossero passate, lei doveva far qualcosa?
Giancarlo Lotti: Eh, che dovevo fare io?
Avvocato Filastò: No, glielo chiedo io. Insomma, voglio dire…
Giancarlo Lotti: Io stavo dietro…
Avvocato Filastò: Stava dietro. Passavan… le macchine passavano, no?
Giancarlo Lotti: Se passava qualche macchina, ora, preciso…
Avvocato Filastò: No, ma dicevo, ammesso che dovessero passare delle macchine, che passassero delle macchine, lì un passarono, siamo d’accordo, ma se passavan queste macchine, doveva far qualche cosa lei?
Giancarlo Lotti: Io son stato lì, a me un m’hanno detto nulla. Gli stavo lì fermo. Ormai c’ero lì…
Avvocato Filastò: Il Pacciani e il Vanni, le hanno detto che doveva far qualche cosa se passavan delle macchine?
Giancarlo Lotti: No, a me un m’hanno detto nulla.
Avvocato Filastò: Un le hanno detto nulla. Quindi, un le hanno detto: ‘guarda, se passa una macchina accendi i fari, oppure urla’, nulla.
Giancarlo Lotti: No, questo qui un…
Avvocato Filastò: Ah. Senta, perché vollero a tutti i costi che c’andasse anche lei?
Giancarlo Lotti: Sì, l’ho spiegato anche innanzi, così.
Avvocato Filastò: Ma perché?
Giancarlo Lotti: Un gliel’ho spiegato innanzi, perché?
Avvocato Filastò: No, un me l’ha spiegato innanzi.
Giancarlo Lotti: E allora no. Che dovevo anche anda’ io, perché il Pacciani diceva dovevo anda’ per forza anch’io lì.
Avvocato Filastò: Ma per fare i’ che?
Giancarlo Lotti: E dovevan fare questo lavoretto, e basta.
Avvocato Filastò: Lui, ma lei, scusi?
Giancarlo Lotti: E io, ormai mi dicevan d’andare, mi toccò andare per forza.
Avvocato Filastò: Pacciani deve essere pazzo, però, scusi.
Giancarlo Lotti: Chi?
Avvocato Filastò: Pacciani è matto, secondo lei?
Giancarlo Lotti: Mah, questo qui, sì. Perché se dice una cosa, un posso mica compete’ con lui. Con lui…
Avvocato Filastò: No, ma… Non è il fatto che lei possa o meno competer con lui, il fatto è che si porti dietro una persona come lei a un far nulla. È questo il punto, capisce? Lui deve fare il lavoretto che vuol far lui, lui e il Vanni, insomma… Lei, scusi, per fare che?
Giancarlo Lotti: Per fare che, a me m’aveva detto di andar lì e sono andato con loro. Però m’hanno imbrogliato su un punto che dicevano che si andava alla festa e poi sono andati lì.
Avvocato Filastò: Sì, addirittura…
Giancarlo Lotti: Questo…
Avvocato Filastò: … la imbrogliano, o la minacciano, un s’è capito bene perché fanno in modo che lei ci vada.
Giancarlo Lotti: Lui, se mi minaccia, i’ che fo…
Avvocato Filastò: Fanno le carte false per portarsela dietro per star lì, fermo sulla strada. Ma lei scese di macchina?
Giancarlo Lotti: O un sono sceso di macchina, però sono andato…
Avvocato Filastò: Si, o no?
Giancarlo Lotti: Sì, sono sceso.
Avvocato Filastò: È sceso, però è rimasto lì fermo come un palo.
Giancarlo Lotti: Sì, sono stato fermo, io.
Avvocato Filastò: Eh, meglio…
Giancarlo Lotti: Eh, io un sapevo mica i’ che succedeva lì.
Avvocato Filastò: Ecco, senza sapere i’ che succedeva.
Giancarlo Lotti: Un mi son spiegato bene…
Avvocato Filastò: Mah… Va be’, comunque Pacciani e Vanni scendono dalla macchina. Quando Vanni scende dalla macchina, ci aveva lo spolverino, o no?
Giancarlo Lotti: Sì, a quell’epoca, sì.
Avvocato Filastò: No, a quell’epoca, quella sera.
Giancarlo Lotti: Sì, quella sera, sì.
Avvocato Filastò: Ah, s’era già messo lo spolverino, eh?
Giancarlo Lotti: Ce l’aveva addosso.
Avvocato Filastò: Ma non è la prima volta che lo dice, sa.
Giancarlo Lotti: Io ho detto solamente una volta che un l’aveva.
Avvocato Filastò: Ah. Lasciamo perdere, via. Quale sarebbe questa volta che non l’aveva lo spolverino?
Giancarlo Lotti: Nell’85.
Avvocato Filastò: Nell’85. Lei scende, ce l’ha detto. Ma si allontana dalla sua macchina, o resta vicino alla sua macchina?
Giancarlo Lotti: E resto vicino alla macchina.
Avvocato Filastò: Resta vicino alla macchina. Che lei ha detto era una distanza di 7-8-10 metri da quella del Pacciani.
Giancarlo Lotti: Sì, quella distanza lì.
Avvocato Filastò: Sì.
Giancarlo Lotti: Il Pacciani, la sua macchina, la mette nello spiazzo dov’era prima la macchina dei ragazzi, oppure la lascia dalla parte opposta della strada?
Giancarlo Lotti: No, c’era il posto sicuramente per una macchina sola. La mette un pochino rasente, ma… un pochino dentro nella strada, bisogna che ci sia.
Avvocato Filastò: Quindi, il Pacciani, mette la macchina in uno spiazzetto diverso a quello dove stavano i ragazzi.
Giancarlo Lotti: Eh, lì c’era un pochino di piazza appena per una macchina. Nella piazzetta… In do’ c’è quelle piante lì…
Presidente: Cioè, dove c’era i ragazzi, c’era dello spazio per una macchina?
Giancarlo Lotti: C’era una pianta
Presidente: Questo, vuol dir lei?
Giancarlo Lotti: O dei cespugli, cosi.
Avvocato Filastò: No, ma guardi, senta, io voglio capir questo. A un certo punto lei poi ha visto questa macchina sbucare, no? E quindi lì c’è la macchina dei ragazzi, ed è uno spiazzo.
Giancarlo Lotti: E come…
Avvocato Filastò: Questo, è abbastanza grande, glielo dico io, perché ci sono stato. E’ piuttosto grandettino, insomma, non è proprio…
Giancarlo Lotti: Ma loro un s’enno fermati proprio vicino alla macchina, sono andati un po’ più avanti.
Avvocato Filastò: Pacciani, davanti.
Giancarlo Lotti: Unn’è che l’abbin lasciata proprio…
Avvocato Filastò: Va bene. E quindi non la misero nello spiazzo dov’erano i ragazzi.
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: No. Oh, ha visto? E lo spiazzo dove la misero Pacciani e Vanni era dalla parte opposta della strada, o dalla stessa parte?
Giancarlo Lotti: Dalla parte della macchina ferma.
Avvocato Filastò: Dalla stessa parte. Ora io le chiedo una cosa: la macchina dei ragazzi si sposta prima o dopo gli spari?
Giancarlo Lotti: Dopo.
Avvocato Filastò: E come si sposta, a marcia avanti, o a marcia indietro?
Giancarlo Lotti: A marcia indietro dalla parte opposta in do’ c’è… andando in giù, andando in giù verso la strada per Baccaiano.
Avvocato Filastò: Sì.
Giancarlo Lotti: Però lì, o sono andati troppo giù, a i’ fossetto, e allora sono rimasti bloccati lì.
Avvocato Filastò: E lei dice, lei ha detto, incidente probatorio, contestazione: “La macchina si spostò e venne verso la parte opposta di qua. La parte opposta dove c’erano loro fermi.”
Giancarlo Lotti: Dalla parte di là.
Avvocato Filastò: Sì, no, no, ma io le chiedo questo. Lei ha detto: “Dove c’erano loro fermi.” E io gli domando: ‘Loro chi?’ Pacciani e Vanni?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Ah. Allora la macchina si spostò e andò dove c’erano questi due.
Giancarlo Lotti: Se la macchina…
Avvocato Filastò: No, se. No, no…
Giancarlo Lotti: Aspetti…
Avvocato Filastò: No, se. Io le chiedo: la macchina si sposta e va dove ci son questi due, Pacciani e il Vanni, fermi.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Sì.
Giancarlo Lotti: Sì, ma dopo si fermano quande gl’è ferma la macchina di là.
Avvocato Filastò: Sì.
Giancarlo Lotti: Che riman bloccata in questo fossetto.
Avvocato Filastò: E poi lei senta – a pagina 34 dell’incidente probatorio – dice : “E poi credevano che non avesse sparato e poi si spostò la macchina e gli ripresero bene.” Mah io questo un l’ho proprio capito il che vuol dire. Ora sentiamo se…
Giancarlo Lotti: Se si sposta la macchina, un…
Avvocato Filastò: No, guardi, lei risponde sempre con questi “se”, abbia pazienza. E che non fa una bella impressione, eh, Lotti, bisogna che glielo dica, eh. Perché la gente, quando risponde col “se”, vuol dire che tanto le cose giuste non le dice. Ma insomma, ora, per esperienza mia, sa, è 35 anni che fo questo lavoro. E, quindi, lasci stare i “se”. Io le chiedo: “Credevano che non avesse sparato.” Chi “credevano”?
Giancarlo Lotti: Come, chi credevano?
Avvocato Filastò: L’ha detto lei. Ha detto: “E poi credevano che non avesse sparato…” Credevano chi?
Giancarlo Lotti: La prima volta gl’hanno sparato, sempre dalla parte in do’ l’era ferma la macchina.
Avvocato Filastò: Ma allora però perché credevano che non avesse sparato? Chi è che credeva che non avesse sparato?
Giancarlo Lotti: Io ho detto gl’hanno sparato la prima volta dalla parte in do’ gl’era fermo la macchina.
Avvocato Filastò: Lo dice ora, questa cosa qui. Lei dice: “Credevano che non avesse sparato.”
Giancarlo Lotti: E se un m’ero spiegato qui’ giorno…
Avvocato Filastò: non si era spiegato. Ho capito. “E poi si spostò la macchina e li ripresero bene.”
Giancarlo Lotti: Gli presero dalla parte opposta di qua, dopo.
Avvocato Filastò: Vuol dire spararono ancora.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Lei ha detto ora che è così, eh. C’è da pagina 34, questo incidente probatorio: “Aspettavano a andar via la macchina. Aspettavano andar via la macchina, a muoversi la macchina e allora andettero di là e di lì. Si fermarono lì, non si mossero più.” Quindi loro eran fermi dalla parte opposta della strada ad aspettare che si muovesse la macchina?
Giancarlo Lotti: No, ma la macchina… Si cominciarono a spostarsi, però loro gl’eran di fronte, sicché un poteva anda’ via di più.
Avvocato Filastò: Ah.
Giancarlo Lotti: Comincionno a sparare…
Avvocato Filastò: Loro eran dalla parte opposta della strada e, quando la macchina gi andò di fronte a loro, loro spararono.
Giancarlo Lotti: Sono andati troppo giù nel fossetto. Lì un ce la fanno a sortire…
Avvocato Filastò: Ecco, e loro spararono….
Giancarlo Lotti: E loro gl’hanno ricominciato a sparare…
Avvocato Filastò: Ecco. Ma loro eran dalla parte, dove c’era il fossetto eran loro.
Giancarlo Lotti: Sì, e poi s’enno spostati, Pietro e Vanni.
Avvocato Filastò: Sì. Ah, ho capito. Ma, insomma…
Giancarlo Lotti: Io credo di essermi spiegato bene. Un lo so.
Avvocato Filastò: Mah, non tanto. Ma insomma… Verso quale parte della macchina furono sparati i colpi di pistola?
Giancarlo Lotti: Io ho visto davanti.
Avvocato Filastò: Davanti.
Giancarlo Lotti: E . . .
Avvocato Filastò: Ora le chiedo questo: lei, ogni tanto, usa questa parola “vetro della macchina”.
Giancarlo Lotti: Sì, il vetro.
Avvocato Filastò: Bravo. Lei…
Presidente: Ora ha detto una parola… Scusi, avvocato, ha detto una parola che si è accavallata col suo discorso. Cosa ha detto, prima? Davanti e…
Giancarlo Lotti: Davanti a il vetro.
Presidente: No, prima ha detto, ha sparato sul davanti e…? Ha detto un’altra parola, alla domanda del difensore.
Giancarlo Lotti: Sul davanti di’ vetro.
Presidente: Così ha detto?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Comunque, forse…
Giancarlo Lotti: Insomma…
Avvocato Filastò: … riusciamo a chiarire il problema affrontando un quesito terminologico, col signor Lotti, che c’ha il suo linguaggio, insomma. Ovviamente, le quando parla, quando dice “vetro”, e non lo dice solamente qui, lo dice anche in un’altra occasione, intende il parabrezza della macchina? Quello che c’è davanti al volante, no? Quello, attraverso il quale, il guidatore vede la strada. È quello il vetro, secondo lei?
Giancarlo Lotti: O mi spiego male io. Io… Il vetro, il parabrezza davanti.
Avvocato Filastò: Ah, va bene. No, perché…
Giancarlo Lotti: O mi spiego male io, un lo so.
Avvocato Filastò: No, lei ha ragione, perché comunemente quella cosa si chiama il vetro.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Da noi in Toscana si dice il vetro. Però, per esser sicuri.
Giancarlo Lotti: Il vetro.
Avvocato Filastò: Il vetro, il parabrezza. E quanti colpi spararono contro il parabrezza?
Giancarlo Lotti: Eh, un lo so. Parecchi, ora non lo so il preciso quante…
Avvocato Filastò: Parecchi. Senta, questa macchina aveva i fari accesi?
Giancarlo Lotti: Mi parevano spenti.
Avvocato Filastò: Eran spenti. Sa perché glielo chiedo? Perché è sicuro – su questo non ci piove – che qualcuno ha sparato due colpi contro i fari.
Giancarlo Lotti: Contro i fari, o posizione o quell’altro…
Avvocato Filastò: No, no, i fari, io fari. No, proprio…
Giancarlo Lotti: I fari della macchina.
Avvocato Filastò: Sì, quella dei ragazzi.
Giancarlo Lotti: Però, se uno gl’è di fronte…
Avvocato Filastò: No, io gliel ‘ho chiesto. Lei ha detto che i fari erano spenti. Va be’, si vede che questo ha sparato a fari spenti.
Giancarlo Lotti: Mah, io mi ricordo che erano spenti. Poi…
Avvocato Filastò: Va be’…
Giancarlo Lotti: … gl’è passato tanto tempo…
Avvocato Filastò: Va bene, va bene, Lotti, per carità di Dio! Spararono, non spararono tutti e due. Chi sparò?
Giancarlo Lotti: No, uno solo.
Avvocato Filastò: Chi?
Giancarlo Lotti: Pietro.
Avvocato Filastò: E dopo cosa fecero?
Giancarlo Lotti: Poi, quande veddi che avevan finito di sparare, io presi, andetti in macchina e volevo andar via e mi fermonno. Mi fermò Pietro, dice: ‘te un tu vai via. ‘E come un vo via?’ E prese… a questo punto, i’ che facevo lì?
Avvocato Filastò: Mah. ma infatti l’ha detto così, l’ha detto una cosa che proprio è strana, però. Perché lei ha detto – a pagina 35 dell’incidente probatorio -: “Poi gli stettero un pochino lì fermi e poi io andetti via.” “stettero un pochino lì fermi”, a fara i’ che?
Giancarlo Lotti: No, io volevo partire. Poi veddi mi chiamò uno e… Pietro, dice: ‘te un tu vai via.’
Avvocato Filastò: “Te un tu vai via.”
Giancarlo Lotti: A qui’ punto… Allora i’ che facevo lì? Poi, piano piano, mi fecero anda’ via.
Avvocato Filastò: Ma anche loro rimasero lì un po’ fermi, no?
Giancarlo Lotti: Mah, io dopo… un lo so. Perché andetti via.
Avvocato Filastò: No, ma il temo perlomeno di chiamarlo, dirgli: ‘te un tu vai via’, se non volevano che andasse via lei, a maggior ragione stavan lì loro, no? Eh?
Giancarlo Lotti: Mah, io a quel punto lì, poi andetti via. Anche se mi fermano, i’ che mi fanno, in macchina io. ..
Avvocato Filastò: Senta, il Vanni, in tutta questa situazione, cosa fece?
Giancarlo Lotti: Dopo io un feci…
Avvocato Filastò: Che c’aveva lo spolverino, l’ho capito. Il coltello ce l’aveva?
Giancarlo Lotti: No, io un l’ho visto, lì per lì…
Avvocato Filastò: Non l’ha visto?
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: Spolverino, ma niente coltello. È così?
Giancarlo Lotti: Sì. Una volta sola un l’aveva.
Avvocato Filastò: Ecco, va be’, va be’. E cosa fece?
Giancarlo Lotti: Ma io dopo son ripartito, sono andato via.. .
Avvocato Filastò: No. No, no, no…
Giancarlo Lotti: … in macchina.
Avvocato Filastò: Lei, lasci perdere cosa fece lei. Io voglio sapere Vanni, lui, questo poeromo qui, i’ che fece lui?
Giancarlo Lotti: Ma io unn’ho visto più nulla, dopo. Sono andato via.
Avvocato Filastò: Ma prima, prima che lei se ne andasse via…
Giancarlo Lotti: Gl’eran lì fermi e poi…
Avvocato Filastò: Era lì fermo.
Giancarlo Lotti: Eh. Poi ho preso la macchina e mi sono allontanato piano piano.
Avvocato Filastò: Allora le faccio una domanda precisa. Lei mi risponde sì o no, perché così siamo a posto. Lei vide se uno dei due, o Vanni o Pacciani, prese le chiavi dal quadro di questa macchina di questi ragazzi e le buttò via?
Giancarlo Lotti: Mah, un l’ho visto io bene. Un l’ho visto. Un son sicuro di dire proprio preciso…
Avvocato Filastò: Lei, prima di andar via, lei poi alla fine va via, vero? Vorrei vedere… Li vide risalire in macchina, Vanni e Pacciani?
Giancarlo Lotti: No. Se io son da questa parte e vo in giù, come… un posso mica guardare quello…
Avvocato Filastò: Li lasciò lì, insomma, a piedi.
Giancarlo Lotti: No, a piedi. Io c’ho la mia.
Avvocato Filastò: No, no. Non lei, loro li lasciò a piedi fuori della macchina.
Giancarlo Lotti: Sì. Fuori della macchina di… della macchina…
Avvocato Filastò: No, è normale. Uno spara a della gente, per la strada, una strada di traffico, la macchina finisce in una cunetta e uno sta lì, fermo a aspettare chissà cosa. Va bene, lasciamo perdere, scusi eh… mi sono lasciato andare a un commento… Poi ne parlò con Vanni di questo fatto?
Giancarlo Lotti: No. I giorni indietro, no.
Avvocato Filastò: Non gliene ha parlato mai? Sì, o no?
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: Mai?
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: Gli contesto che lei ha detto – a pagina 36, 35-36 del verbale di incidente probatorio – lei ha detto: “E poi, di questo fatto, ne ha parlato ancora col Vanni?” La stessa domanda che le ho fatto io ora. E lei ha risposto: “No, i primi giorni non ne ho parlato niente, io.” “Poi?” “Poi non è che abbia parlato subito del fatto.” “E dopo guanto ne ha parlato?”, le ha chiesto il Pubblico Ministero? E lei ha detto: “Dopo una settimana, qualcosa di più.” Quindi, dopo una settimana, ne ha parlato, lei.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Ah… Allora le chiedo questo: al momento del fatto, quella sera, lei si rese conto che questi due poveri ragazzi erano stati ammazzati?
Giancarlo Lotti: Eh, i’ che posso dire? Un lo so…
Avvocato Filastò: Sì o no? O se ne rese conto, oppure no. Non c’è altra strada. U c’è mica tanto da stare a pensare.
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: No. Non si rese conto.
Giancarlo Lotti: No, un mi rendo conto di’ fatto.
Avvocato Filastò: Non si rese conto che erano stati ammazzati. Ecco.
Giancarlo Lotti: Questa l’è la prima volta e unn’è che si…
Avvocato Filastò: Ecco, era anche la prima volta, veramente.
Giancarlo Lotti: Poi uno si impaurisce un po’, un sa più quello che dice, quella cosa e quell’altra.
Avvocato Filastò: E quando l’ha saputo?
Giancarlo Lotti: Come quando l’ho saputo?
Avvocato Filastò: Quando ha saputo che lì a Baccaiano erano stati ammazzati, eran morti due ragazzi: Antonella Migliorini e Paolo Mainardi, poverini.
Giancarlo Lotti: L’ho sentito alla televisione, ai giornali… i giornali unn’è che li guardi tanto.
Avvocato Filastò: Perfetto. Il giorno dopo.
Giancarlo Lotti: O qualche giorno dopo…
Avvocato Filastò: No, il giorno dopo… Insomma, qualche giorno dopo.
Giancarlo Lotti: Però il giornale unn’è che lo guardi tanto, eh.
Avvocato Filastò: Va be’, comunque la televisione un po’ la guarda.
Giancarlo Lotti: Sì, poco.
Avvocato Filastò: E allora, ci vuol spiegare perché aspettò una settimana a parlarne con Vanni di questo fatto? Più di una settimana, anzi, a sentire l’incidente probatorio; mai, per quello che ci ha detto ora. Comunque, mettiamola che se ne ricordasse stamani, che gli abbia parlato a Vanni dopo più di una settimana, ci spiega perché?
Giancarlo Lotti: Più di una settimana?
Avvocato Filastò: Sì. No, non perché più d’una se… Perché lei ha aspettato tutto questo tempo a parlarne con Vanni.
Giancarlo Lotti: Perché io sono un tipo, un parlo, io. Io sono uno che unn’è che parli tanto.
Avvocato Filastò: Ma insomma, riguardo a quelle smanie che ha fatto, sembra proprio di no. Qui, magari, è un po’ più laconico, ma insomma… Perché lei è un tipo che non parla. Allora, senta un po’, gli riepilogo…
Giancarlo Lotti: No, un parlo. Parlare, parlo…
Avvocato Filastò: Scusi, abbia pazienza, le riepilogo un momentino la situazione.
Giancarlo Lotti: … però mi tengo chiuso su me stesso.
Avvocato Filastò: Va bene, è una persona chiusa. Va bene. E lei è una persona chiusa, però, abbia pazienza, lei vien trascinato… Questa, è la prima volta che succede una cosa di questo genere. Perché lei… Allora, guardi, le faccio una domanda precisa: prima di questo fatto aveva mai sentito parlare Vanni o Pacciani dell’intenzione di ammazzare quella gente?
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: No.
Giancarlo Lotti: Prima prima, no.
Avvocato Filastò: Prima prima no, lei, con questo Pacciani e con questo Vanni, prima ci va a bere, ci gioca a carte. È così?
Giancarlo Lotti: Ma prima di.. .
Avvocato Filastò: Prima, prima di questo fatto, sì. Siamo nel giugno dell’82.
Giancarlo Lotti: Eh, io il Pacciani un lo conoscevo mica…
Avvocato Filastò: Lo conosceva…
Giancarlo Lotti: Un lo conoscevo a qui punto di esser una persona…
Avvocato Filastò: Ecco, appunto. Eh. Vanni, poi, l’è 25 anni che lo conosce. A quell’epoca lì probabilmente era un po’ meno, diciamo, 15 anni. In 15 anni lo ha sempre visto a bere. È così, no? Oppure gli era capitato di vedere che lui gli aveva detto: ‘guarda, c’è quella ragazza, la voglio ammazzare, mi sta antipatica…’ Gli era mai successo una cosa del genere, col Vanni?
Giancarlo Lotti: Ma no.
Avvocato Filastò: No. Un bel giorno, questi qui, con le minacce, eh? La portano in un posto e lei gli va dietro. Poi Pacciani piglia su una pistola e spara. Il giorno dopo, poi, lei sente che quelle due persone nel posto dove è stato portato da questi due con le minacce, sono morte ammazzate. E va be’ che è un tipo chiuso, insomma, ma andargli a chiedere: ‘ma o ragazzi, ma perché m’avete portato dietro se avevate intenzione di fare una cosa di questo genere?’ Come mai non gli è venuto in mente di andarglielo a chiedere, scusi?
Giancarlo Lotti: E un gliel’ho chiesto.
Avvocato Filastò: Non gliel’ha chiesto. E perché, almeno chiedergli il perché avevan voluto a tutti i costi che ci andasse anche lei.
Giancarlo Lotti: Ma o un gliel’ho spiegato, perché?
Avvocato Filastò: No, non me l’ha spiegato.
Giancarlo Lotti: Allora non gliel’ho spiegato.
Avvocato Filastò: Lotti, non me l’ha spiegato.
Giancarlo Lotti: No, un gliel’ho spiegato.
Avvocato Filastò: Resto con la curiosità io, perché un me l’ha spiegato. Però un pochino… Infatti, vede, non l’ha spiegato nemmeno al Pubblico Ministero. Anche lui l’avrebbe voluto sapere, ovviamente. Tant’è vero che…
Presidente: Qualcosa di diverso ha detto la settimana scorsa, quando gli feci la domanda io. Si ricorda Lotti, quando dissi: ‘ma allora il Pacciani e il Vanni erano così stupidi, così… che si portavano un testimone dietro’, un discorso di questo genere.
Avvocato Filastò: Eh.
Presidente: Eh?
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: E lei cosa…
Giancarlo Lotti: Mi sembra di ricordarmi questo discorso qui.
Presidente: Eh, e lei disse: ‘si andò lì perché io dovevo guardar le macchine.’
Avvocato Filastò: Sì, ma oggi ci ha detto che un le doveva guardare le macchine.
Presidente: Eh, appunto, appunto.
Giancarlo Lotti: Qui’ giorno lì, rimasi così. Io un sapevo…
Presidente: Eh, dopo ci chiarirà. Insomma, l’avvocato sta facendo queste domande su questo punto qui. Lei continua a evitare.
Avvocato Filastò: Va bene… vede, comunque Presidente…
P.M.: È un imputato, signori, eh.
Presidente: Come?
P.M.: È un imputato, Lotti.
Presidente: Sì, appunto, è un imputato, come noi…
Avvocato Filastò: È un imputato collaboratore…
P.M.: No, collaboratore no. 
Avvocato Bertini: No, collaboratore no.
Avvocato Filastò: No. Allora perché non è in galera, scusate tanto, abbiate pazienza.
P.M.: No. No, no, questo non…
Presidente: Eh, questo è un potere del Pubblico Ministero che non ci entriamo.
P.M.: Questa non è la sede…
Avvocato Filastò: No, non è la sede. . . No, no, come non è la sede? Io sono un contribuente, oltre che un avvocato. Fra parentesi.
P.M.: Ci ha un difensore.
Avvocato Filastò: Ecco, ci ha il difensore; il difensore sta zitto, fa anche bene. Ma insomma, lasciamo perdere, Pubblico Ministero, è colpa sua. Mi stava trascinando a una polemica che non volevo fare.
Presidente: Bravo.
Avvocato Filastò: Va bene. No, perché gli volevo contestare invece che lei, su questa domanda che le ho fatto, gliel’aveva bell’e fatta il Pubblico Ministero a pagina 36 dell’incidente probatorio. “Che cosa gli disse…”, una settimana e passa dopo, lei dice che a Vanni gliene parlò. E il Pubblico Ministero gli dice: “E cosa gli disse?” E lei dice: “Dissi del fatto di quel coso lì.” “Coso”, sarebbe il delitto. E il Pubblico Ministero gli chiede: “Perché facevano queste cose?” Ovviamente gli chiese perché facevano queste cose. E Lotti risponde: “Questo, non me l’hanno spiegato bene.” Ecco, signor…
Giancarlo Lotti: Questo, dissero…
Avvocato Filastò: Non gliel’hanno spiegato bene. Mah. E ora ci risiamo alle solite domande, più o meno, per quello che riguarda l’omicidio di Giogoli, di questi due ragazzi tedeschi. E faccio delle domande, glielo dico subito, perché voglio sapere il motivo per cui lei andò a Giogoli con Pacciani e Vanni. La domanda è questa: fra il giungo dell’82, che sono gli omicidi di Baccaiano.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: E i settembre dell’83, omicidi di Giogoli, lei è andato qualche volta in giro di notte con Pacciani e con Vanni? O con uno o con l’altro?
Giancarlo Lotti: No, con loro no.
(voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: Come no, dice il Vanni… Eh, sì. Lo so che non c’è andato con lei… Quindi, passa giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre… Insomma, passa quasi un anno e con queste persone lei si vede, come al solito, alla canti… insomma, alla Cantinetta, no, nel bar della piazza, in giro per San Casciano qualche volta. Con Pacciani poco, fra l’altro, no? mi pare di aver capito, eh? Sto parlando di questo intervallo di tempo.
Giancarlo Lotti: Sì, sì, ho capito.
Avvocato Filastò: Eh, si vede con loro qualche volta?
Giancarlo Lotti: No, con loro direttamente di notte, no.
Avvocato Filastò: No. No di notte, di giorno?
Giancarlo Lotti: Di giorno…
Avvocato Filastò: A far queste famose merende. Accidenti alla miseria! Si è parlato di queste merende, dei compagni di merende per tanto tempo…
Giancarlo Lotti: Le merende
Avvocato Filastò: … dove stanno, l’avete fatta qualche merenda insieme, signor Lotti?
Giancarlo Lotti: Sì, merende, in do’ c’era la festa, così…
Avvocato Filastò: Dove c’era la festa, eccetera. Bene.
Giancarlo Lotti: O qualche volta alla Cantinetta, così, un panino. Però, non spesso, non continuo…
Avvocato Filastò: Però arriva questo giorno di settembre dell’83 e si presentano a casa sua Pacciani e Vanni e gli dicono: ‘vieni con noi.’ È così che è andata?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: E lei che risponde? E lei che gli risponde?
Giancarlo Lotti: Gli dissi: ‘io un vengo mica.’
Avvocato Filastò: E lei…
Giancarlo Lotti: ‘Come un tu vieni? Ti s’è visto, ni’ tal posto, così e così nella via con una persona, con…’
Avvocato Filastò: Ah, e allora…
Giancarlo Lotti: Ma lì fu una cosa…
Avvocato Filastò: … a questo punto… O bravo. Lei dice: ‘no, io un ci vengo.’ Glielo avrei detto anch’io, dopo l’esperienza della volta prima, dell’anno prima, col cavolo che andavo con loro, io, un’altra volta di nottel E lei, allora a questo punto, chi glielo dice? Il Pacciani gli dice…
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: …’guarda, che noi ti s’è visto…’
Giancarlo Lotti: Ni’ tal posto, in una via…
Avvocato Filastò: …’nel tal posto, in una via, con una persona, un uomo…’, eh? che quest’uomo sarebbe stato il?
Giancarlo Lotti: Questo Fabrizio Butini.
Avvocato Filastò: Povero Fabrizio.
Giancarlo Lotti: Però lì un c’è stato quasi niente, eh.
Avvocato Filastò: Eh…
Giancarlo Lotti: L’è stata una cosa così…
Avvocato Filastò: No, no, aspetti. Questa cosa qui bisogna approfondirla un momentino. Guardi, io fra l’altro ‘son convinto che non sia vero che lei ci abbia… Per capirci, insomma, ecco. Io son convinto che lei sia una persona più che normale. Però, qui c’è stato dei periti che l’hanno analizzata, non so, e hanno detto che lei, insomma, ha tendenze omosessuali.
Giancarlo Lotti: No. Questo unn’è vero nulla.
Avvocato Filastò: Eh ci credo.
Giancarlo Lotti: No…
Avvocato Filastò: Va be’…
Giancarlo Lotti: … questo un me lo può dire.
Avvocato Filastò: No, non glielo dico mica io.
Giancarlo Lotti: No, questo un lo può dire.
Avvocato Filastò: L’ho bell’e detto.
Giancarlo Lotti: La un sa la persona che son io, sicché…
Presidente: Lo dicono i periti….
Avvocato Filastò: Lotti, Lotti…
Presidente: … lo dicono i periti.
Avvocato Filastò: … ma non glielo sto… Io ho cominciato nel dirgli: ‘guardi, io un ci credo.’ Di più un gli posso dire. Più che dirgli un ci credo!
Giancarlo Lotti: Ma quegli… i professori che…
Presidente: Ascolti bene, ascolti bene. Prego, avvocato.
Avvocato Filastò: Ecco. Io dico che un ci credo, però questi qui hanno detto in questa maniera. Insomma, le è mai capitato a lei di sentirsi attratto da un uomo?
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: O via! Però ci sarebbe stato questo approccio di Pacciani, una volta.
Giancarlo Lotti: Sì. Ma quello gl’è stato lui, un son mica stato io a andare…
Avvocato Filastò: Non è stato lei, è stato lui.
Giancarlo Lotti: Non mica che sia arrivato a il punto, però…
Avvocato Filastò: Va be’, torniamoci un momentino su questa storia qui. In questa occasione, il Vanni, c’era, era presente?
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: No.
Giancarlo Lotti: Io se andavo a trovarlo come amico, così. Poi, gl’era diverso da quello che gl’era.
Avvocato Filastò: E insomma, lei lo va a trovare e si ritrova lì. E questo qui che fa? Allunga le mani?
Giancarlo Lotti: No le prime volte. Una volta, così…
Avvocato Filastò: Una volta… ,
Giancarlo Lotti: … cominciava a… Io dissi: ‘i’ che fa questo?’
Avvocato Filastò: ‘I’ che fa questo’.
Giancarlo Lotti: Eh, a qui’ punto lì, ero solo con lui. Non arrivò a il punto, però gli arrivò vicino. E allora, i’ che feci? Poi andetti via, i’ che dovevo fare?
Avvocato Filastò: Eh, Pacciani… Ma la spogliò, gli fece…
Giancarlo Lotti: No, un arrivò a qui’ punto lì, però feci in tempo a anda’ via.
Avvocato Filastò: Perché fece in tempo a andar via. Ha fatto proprio bene !
Giancarlo Lotti: E come no… La cosa…
Avvocato Filastò: E sarei andato via anch’io. Ma che si scherza davvero!
Giancarlo Lotti: … la unn’è tanto bella. Non lo so io…
Avvocato Filastò: Ma dove siamo! Ma allora, scusi, questa cosa del Butini, il Butini, tanto per cominciare, scusi. Lì c’è stato una mattinata intera a cercare di capire questa cosa e non ci è riuscito… Il Butini, che sappia lei, è finocchio, o no?
Giancarlo Lotti: Ma io ero in macchina con lui. però…
Avvocato Filastò: No, no, ma a parte questo, a parte questo. Lei un lo conosce?
Giancarlo Lotti: Lo conoscevo appena.
Avvocato Filastò: Lo conosceva appena.
Giancarlo Lotti: Unn’è che avevo, che lo conoscessi proprio direttamente.
Avvocato Filastò: Eh.
Giancarlo Lotti: Io l’ho visto così…
Avvocato Filastò: Quindi, lei non sapeva, lei non lo sa se è finocchio, oppure no.
Giancarlo Lotti: Questo non posso… preciso di dire se gl’era o no.
Avvocato Filastò: Ecco, appunto. Ma lei, con questo Fabrizio Butini, ci ha avuto un rapporto sessuale, sì o no?
Giancarlo Lotti: Non proprio direttamente.
Avvocato Filastò: Non direttamente. No, non so per lettera… Mi faccia capire.
Giancarlo Lotti: No…
Avvocato Filastò: Vi siete scritti delle lettere d’amore…
Giancarlo Lotti: Lei mi dice per lettera. Ma io non capisco perché…
Avvocato Filastò: No, per dire…
Presidente: Cosa vuol dire, cosa vuol dire, Lotti?
Avvocato Filastò: Cosa vuol dire non direttamente, Lotti?
Presidente: Cosa vuol dire non direttamente?
Giancarlo Lotti: No, che sia andato proprio preciso a far quello. No, questo no.
Presidente: Non è andato con quello scopo lì.
Giancarlo Lotti: No, unn’è arrivato a il punto proprio di… Io non sono…
Presidente: Lei faceva la donna e lui l’uomo?
Giancarlo Lotti: Eh…
Presidente: È così, o no?
Giancarlo Lotti: No, io facevo l’uomo e lui la donna.
Presidente: Ah.
Giancarlo Lotti: Però, unn’è che ci si conoscessi… l’ho visto appena, io sicché… Poi, m’hanno visto così, in questa macchina. Però gl’hanno riconosciuto la macchina…
Avvocato Filastò: Insomma, senta, in questa macchina voi, lei e questo Butini, eravate spogliati o vestiti?
Giancarlo Lotti: No. S’era vestiti.
Avvocato Filastò: S’era vestiti.
Giancarlo Lotti: È stata una cosa normale, così. Però un c’è stato quasi niente.
Avvocato Filastò: Eravate uno sopra a quell’altro, oppure no?
Giancarlo Lotti: No, uno a sedere di qua e uno di là.
Avvocato Filastò: Uno a sedere di qua e uno di là. Allora mi dice cosa potevano aver visto, questi Pacciani e Vanni che, per l’appunto passano con la macchina di lì quella sera? Hanno visto due persone sedute in una macchina che stanno uno seduto di qua e uno di là, tranquilli e beati. E allora?
Giancarlo Lotti: Perché gl’hanno detto codesto discorso…
Avvocato Filastò: Ma appunto.
Giancarlo Lotti: ‘Ti s’è visto in tal posto’, così e così. Io non capisco.
Avvocato Filastò: Il posto, era un posto isolato, fra le frasche?
Giancarlo Lotti: No, frasche. C’è una strada.
Avvocato Filastò: Ma una strada di paese, o una strada di campagna?
Giancarlo Lotti: Venendo dal semaforo del piazzone, si scende giù.
Avvocato Filastò: C’è un semaforo vicino?
Giancarlo Lotti: C’è un semaforo in cima, lassù.
Avvocato Filastò: Non siamo in una città, siamo a San Casciano.
Giancarlo Lotti: Sì, e che ho detto io. Non ho detto mica fuori di San Casciano.
Avvocato Filastò: No, no, ho capito. Va bene, no, perché voglio dire, tante volte uno vede due uomini, magari stanno a sedere uno accanto all’altro, insieme, però in una strada di campagna in mezzo alle frasche e uno dice: ‘ma che ci fanno?’
Giancarlo Lotti: Io non ho detto in mezzo… ho detto in una via a San Casciano.
Avvocato Filastò: Una via a San Casciano, ma son d’accordo con lei. Era una via a San Casciano, siamo perfettamente d’accordo.
Giancarlo Lotti: Una via… Dal semaforo si scende giù e si gira. È una… via Empolese, se mi ricordo bene. Via Empolese.
Avvocato Filastò: Ma allora scusi, quando il Pacciani gli fece questo discorso, che la minacciava, dice: ‘guarda si racconta in giro che ti s’è visto col Butini’. Ma gliel’ha detto lei: ‘ma guarda che io col Butini ero a sedere in automobile in una via di San Casciano, ma i’ che tu hai visto te?’ Gliel’ha detto lei questo?
Giancarlo Lotti: Ma io glielo dissi: ‘come mai t’hai visto bene, di preciso chi gl’era in macchina?’
Avvocato Filastò: Chi gl’era… Moh.
Giancarlo Lotti: C’era i fari accesi, può darsi gl’abbia visto bene. Non lo so.
Avvocato Filastò: Sì, ma che visto? L’ha detto lei, eravate a sedere in macchina, vestiti, uno accanto all’altro. Che avrà visto?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: I’ che avrà visto? Me lo dica lei i’ che può aver visto?
Giancarlo Lotti: Che ne so che gl’ha visto. Io gli spiego quello che gl’è stato fatto lì, quello… 
Avvocato Filastò: Va be’, senta, cerchiamo di… Diciamo, lei, oltre che con Fabrizio Butini, ha avuto… c’è mai stato in macchina con altre persone? Ha avuto altri rapporti con altri uomini?
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: No. Non so, con Pucci per esempio.
Giancarlo Lotti: Co’ i’ Pucci?
Avvocato Filastò: No, non lo so mica io.
Giancarlo Lotti: Mi fa certe domande, non le capisco io.
Presidente: È una domanda. È una domanda.
Giancarlo Lotti: Sì, lo so. Lui fa una domanda, però io…
Presidente: Lei dice se…
Giancarlo Lotti: Io, siamo andati insieme però a quel punto lì io non ci sono mai arrivato.
Avvocato Filastò: Insomma, senta, quello stare in macchina col Butini, verso il 1982, non si sa bene quando insomma, credo sia a cavallo fra l’episodio di Baccaiano e quello di Giogoli, siamo lì, in quel periodo di tempo intermedio, no?
Giancarlo Lotti: Sì, gl’è quello che mi fa quel discorso…
Avvocato Filastò: Sì, sì, benissimo. Questo rapporto in cui vi siete visti lei e Butini, in questa macchina, a sedere insieme dentro la macchina, che è la macchina sua o quella del Butini?
Giancarlo Lotti: No, macchina mia.
Avvocato Filastò: Macchina sua. E è stato l’unico episodio di questo genere, o ce n’è stati altri?
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: L’unico. Quello solo.
Giancarlo Lotti: Non ce n’è stati altri.
Avvocato Filastò: Quello solo.
Giancarlo Lotti: C’è stato quello di Pietro, basta.
Avvocato Filastò: Quello lì solo. Lei non ha avuto altre… Non so, col Butini v’eravate visti altre volte?
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: No. Quella volta lì e basta. E guarda la combinazione, per l’appunto arrivano questi e passano di lì. Però, scusi eh, lei ha scritto… lei dice che sa fare solamente la sua firma e basta. Però una lettera, una lettera, uno scritto l’ha fatto, l’ha scritto, vero?
Giancarlo Lotti: Sì. Ma l’ho scritto come so io.
Avvocato Filastò: Come sa lei.
Giancarlo Lotti: Come so scrivere. E in questo scritto c’è scritto: “Che facevi in quella piazzetta della strada verso il bar che ti inculavi Fabrizio Butini?” Ma non è vero. L’ha scritto lei, ma non è vero.
Avvocato Bertini: Comunque leggiamo anche la parte iniziale, eh, di questa frase. Dice: “Vieni con noi sennò si dice”.
Avvocato Filastò: Sì.
Avvocato Bertini: Appunto, ecco.
Avvocato Filastò: Sì, sì.
Avvocato Bertini: Anche questo è importante.
Avvocato Filastò: “Ti inculavi Fabrizio Butini”.
Avvocato Bertini: Si dice.
Avvocato Filastò: Si dice.
Giancarlo Lotti: E lo dica, lo dice…
Avvocato Filastò: Lo dice.
Avvocato Bertini: Si dice.
Avvocato Filastò: Allora, senta, avvocato…
Giancarlo Lotti: O mi sono espresso male io.
Avvocato Filastò: … visto che lei è intervenuto, facciamogliela leggere a lui questa lettera. Gli dispiace leggerla lei?
Presidente: Se la vuol leggere.
Avvocato Filastò: Dall’inizio eh, piano piano.
Giancarlo Lotti: (voce fuori microfono)
Presidente: No, forte, forte.
Giancarlo Lotti: “Mario e Pietro Pacciani. Che volete da me “
P.M.: E’ una fotocopia?
Giancarlo Lotti: Può darsi che non mi sia espresso bene anche qui. Non è che…
Presidente: Non lo so. Comunque ora legga quello che è scritto, poi si chiarirà se si è espresso bene, o no.
Giancarlo Lotti: “… che faceva quella piazzetta…”
Presidente: Più voce, perché sennò non si sente.
Giancarlo Lotti: “… la strada verso…” Che c’è scritto, non ci capisco nemmeno io e l’ho scritto io. (voce fuori microfono) “… Fabrizio Butini. Sono andato con loro la strada a Giogoli. Siamo arrivati vicino alla piazzetta dove è avvenuto l’omicidio. Io sono sceso dalla macchina e Mario Vanni… erano già… andavano verso il furgone. Poi mi chiamano: ‘vieni qui perché devi sparare’. E allora m’ha dato la pistola in mano e ho sparato diversi colpi. Poi presi bene… mia presa di mano per andare verso là, parte sinistra. Poi ho aperto lo sportello, ho visto due… incazzato come una bestia è andato verso la macchina“. Insomma sul di dietro… sul davanti… Sul di dietro l’ho visto. Non sul davanti della guida, sul di dietro.
Avvocato Filastò: A me me lo dice?
Giancarlo Lotti: Non ho mica scritto tutto qui, per bene.
Avvocato Filastò: Boh.
Giancarlo Lotti: “Vado via. Vado verso… poi sono salito in macchina e sono andato a casa (incomprensibile).
Avvocato Filastò: Va be’, Lotti, senta, i’ che voleva scrivere con questa lettera lei? Cioè a dire, i’ che c’è scritto? Di che parla codesta lettera?
Giancarlo Lotti: No, l’ho scritta cosi, ma non mi sono espresso bene nemmen qui nella lettera,
Avvocato Filastò: No. Ma perché l’ha scritta, scusi?
Giancarlo Lotti: L’avevo scritta così, per sfogarmi io, non lo so. Però non l’ho scritta precisa, come dovevo… perché non so scrivere proprio perfetto.
Avvocato Filastò: Lei ha detto che è una persona chiusa, no? Ha detto dianzi, quando a un certo punto le ho chiesto perché non aveva parlato con quelle persone, dopo che ha saputo che quei due ragazzi di Baccaiano erano stati ammazzati. Lei dice: ‘mah, io son chiuso, sono una persona chiusa’. E, insomma, poi c’ha tutte queste difficoltà a scrivere, sembra anche a lei. E tutto a un tratto di mette a scrivere questa lettera?
Giancarlo Lotti: Come?
Avvocato Filastò: Tutto a un tratto invece lei, per sfogarsi, scrive questa lettera.
Giancarlo Lotti: L’ho scritta così.
Avvocato Filastò: Così.
Giancarlo Lotti: Spontanea mia.
Avvocato Filastò: Uhm. È sicuro che sia spontanea?
Giancarlo Lotti: Sì, è spontanea.
Avvocato Filastò: Uhm. Che vuol dire spontanea?
Giancarlo Lotti: Per liberammi di qualcosa.
Avvocato Filastò: Uhm.
Giancarlo Lotti: L’ho detto innanzi, non so scrivere come tante persone.
Avvocato Filastò: Sì, sì, no, questo non è mica colpa sua. Non è mica colpa sua, Lotti.
Giancarlo Lotti: Non c’ho studi, sicché.
Avvocato Filastò: Ma si figuri, Lotti, per carità.
Giancarlo Lotti: Non so esprimermi bene sulle cose.
Avvocato Filastò: Insomma, ora ritorniamo al motivo per cui lei decise di andare con questi due signori, questo giorno, si sta parlando di Giogoli, di andar con loro. Pagina 43 e 44 dell’incidente probatorio. Il Pubblico Ministero le chiede: “Lei aveva paura?” E lei risponde: “Insomma, avevo paura. Non avevo paura delle persone, avevo paura che lo dicesse a tutto il posto di San Casciano”. E qui il Pubblico Ministero dice: “Ma cosa le dicevano? ‘Se non vieni con noi ti s’ammazza? 0 se non vieni con noi si va a dire che tu eri con noi?'” E lei risponde: “Sì, questo qui, questo qui. ‘Che si va a dire a tutti questo fatto qui. Si va a dire a tutti questo fatto qui'”. Cioè a dire: ‘si a dire a tutti, se ho capito bene… Vuole che glielo rilegga? Lotti, senta, perché è importante questa cosa, ripetiamolo perlomeno da capo, per bene. Il Pubblico Ministero le domanda. Anche il Pubblico Ministero se lo chiede, poeromo, però, è comprensibile, dice: ma perché questo qui, dopo aver fatto quell’esperienza di Baccaiano, poi a un anno di distanza dopo, spuntano questi due criminali e gli dicono ‘vieni con noi’ e ci va? Eh, se lo domanda. E gli chiede: “Lei aveva paura?”
Giancarlo Lotti: Eh, su questo punto sì.
Avvocato Filastò: Aspetti, aspetti. E lei risponde: “Insomma, avevo paura. Non avevo paura delle persone, avevo paura che lo dicesse a tutto il posto di San Casciano”. Questa è la pagina 43-44. “Ma cosa le dicevano?” Dice il Pubblico Ministero. Con quelle domandine che fa lui tante volte, un pochino suggestive. “‘Se non vieni con noi ti s’ammazza? O se non vieni con noi si va a dire che tu eri con noi?'”
Giancarlo Lotti: Son tutte e due le cose.
Avvocato Filastò: Tutte e due le cose. “Sì, questo qui, questo qui. ‘Che si va a dire a tutti questo fatto qui'”. E’ così?
Giancarlo Lotti: Sì, sì.
Avvocato Filastò: Allora dissero: ‘guarda, o tu vieni con noi, o ti s’ammazza e poi si va a dire a tutti che tu eri con noi quando siamo andati a Baccaiano’. E’ così?
Giancarlo Lotti: È così.
Avvocato Filastò: E allora perché ha tirato fuori questa storia del Butini? O Lotti! Cosa c’entra il Butini?
Giancarlo Lotti: Come i’ che centra il Butini? Gl’è sempre su questo fatto qui.
Avvocato Filastò: Allora gli dissero tutte e tre le cose.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Gli dissero: ‘ti s’ammazza, si dice che t’eri con noi a Baccaiano. Si dice che tu t’inculavi il Butini’. E’ questo che gl’hanno detto?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Accidenti però, che minaccia. Ma questa è la prima volta che lo dice, sa.
P.M.: L’ha sempre detto. Gliel’ha detto lei come contestazione.
Avvocato Filastò: No. Nossignore. Finora ha fatto delle alternativa. Ha detto una volta una cosa, un’altra volta un’altra.
P.M.: Non ha mai escluso l’una o l’altra.
Avvocato Filastò: Ora, tutto insieme lo sta dicendo ora, per la prima volta.
P.M.: (voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: E quindi vennero da lei. A casa sua questa volta vennero, no?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: “Sentii picchiare, così, io non sapevo mica chi erano”. “E lei era solo in casa?” “Sì”, risponde…
Giancarlo Lotti: Ero nella casa di Scherma.
Avvocato Filastò: Ah, era laggiù alla draga.
Giancarlo Lotti: Dormivo lì. Dormivo lì dentro. In quella casa… insomma l’era per franare.
Avvocato Filastò: In un periodo di tempo a questa draga c’ha dormito anche la Filippa con lei, vero?
Giancarlo Lotti: Sì, la c’è stata. Diverse volte, non una volta.
Avvocato Filastò: E questa volta non c’era la Filippa.
Giancarlo Lotti: Quale quella volta?
Avvocato Filastò: Questa volta che sono venuti Pacciani e Vanni?
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: No. Si faceva da mangiare da sé, lei?
Giancarlo Lotti: Lei?
Avvocato Filastò: Lei, il Lotti. Si faceva da mangiare da sé, dico, alle…
Giancarlo Lotti: Io me lo son fatto sempre da me.
Avvocato Filastò: Usa dei coltelli da cucina?
Giancarlo Lotti: No, coltelli normali.
Avvocato Filastò: Da cucina.
Giancarlo Lotti: Son coltelli normali.
Avvocato Filastò: Quelli da cucina per tagliar la carne, non li adopra?
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: Allora lei, naturalmente, di fronte a tutte queste minacce che ci ha detto oggi, lei gli va dietro con la sua macchina. Quale macchina, di che colore?
Giancarlo Lotti: Quale a… in che anno…
Avvocato Filastò: Lotti, stiamo sempre parlando…
Giancarlo Lotti: Se mi dice l’anno, gliene dico preciso, sennò…
Avvocato Filastò: Glielo dico subito. Settembre 1983.
Giancarlo Lotti: Nell’82 avevo un 124 giallo. Poi, nell’83, cambiai il 124 e comprai il 128 coupé.
Avvocato Filastò: Quindi ci aveva…
Giancarlo Lotti: Però, il preciso, il giorno, o il mese, non me ne ricordo.
Avvocato Filastò: Ci aveva un 128, di che colore?
Giancarlo Lotti: Un 128 rosso.
Avvocato Filastò: Rosso. E si fermarono su questo spiazzo. C’è sempre uno spiazzo. Va be’, si fermarono su questo spiazzo. Spensero i fari? Lei li spense i fari?
Giancarlo Lotti: Mah, in che posto? Se un me lo dice…
Avvocato Filastò: A Giogoli. Via, Lotti, si sta parlando di Giogoli.
Presidente: Lotti, si parla di Giogoli, si parla di Giogoli.
Giancarlo Lotti: Ma se a me la un me lo dice, come fo a…
Avvocato Filastò: No, ma glielo avevo detto prima…
Presidente: Va be’, ma si stava facendo il discorso…
Avvocato Filastò: No, ha ragione. Mi ero dimenticato di dirglielo, si sta parlando di Giogoli, Lotti. La domanda è se lei spense i fari.
Giancarlo Lotti: Nella piazzetta?
Avvocato Filastò: Quando arrivò nella piazzetta.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Sì. E loro, Pacciani e Vanni, li spensero? ;
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: C’era stato altre volte in questo posto?
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: Lei andava avanti a Pacciani, o lo seguiva?
Giancarlo Lotti: No, dietro.
Avvocato Filastò: Durante il percorso, Pacciani si fermò?
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: Cambiò strada…
Giancarlo Lotti: No, mai cambiato strada.
Avvocato Filastò: Diritto, anche qui, fino al furgone.
Giancarlo Lotti: Io sono andato direttamente lì.
Avvocato Filastò: Benissimo.
Giancarlo Lotti: Sapevan preciso dov’era il posto e quando…
Avvocato Filastò: Sapeva preciso il posto…
Giancarlo Lotti: E il furgone.
Avvocato Filastò: Ma gliel’aveva indicato lei, prima, questo posto?
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: Lei, era la prima volta che lo vedeva questo posto?
Giancarlo Lotti: La prima volta, sì.
Avvocato Filastò: Anche il furgone era la prima volta che lo vedeva?
Giancarlo Lotti: Io lo veddi quella sera quando gli… quando si arrivò lì.
Avvocato Filastò: Si ricorda che tipo di furgone era?
Giancarlo Lotti: Mah, il coso, lo stile di’ furgone?
Avvocato Filastò: No, la marca.
Giancarlo Lotti: Eh, la marca era un Volkswagen, però un son sicuro e gl’era un Volkswagen o no.
Avvocato Filastò: Va bene. E quindi, Pacciani e Vanni scendono dalla macchina. E vanno verso il furgone.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: E lei? Lei che fa?
Giancarlo Lotti: Io scendo dalla macchina e… prò un vo proprio lì, vicino alla… al furgone.
Avvocato Filastò: Lei sta un po’ a distanza.
Giancarlo Lotti: A distanza, sì.
Avvocato Filastò: Quanto distante?
Giancarlo Lotti: Eh, pochissimo. Pochissimo da loro.
Avvocato Filastò: Quanto?
Giancarlo Lotti: Saranno… un metro o due.
Avvocato Filastò: Faccia conto che quel televisore lì, è il furgone.
Giancarlo Lotti: No, un pochino più vicino.
Avvocato Filastò: Più vicino che da quel televisore?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Alla metà?
Giancarlo Lotti: Eh, in do’ lasciò la macchina, c’è pochissimo, un c’è tanto.
Avvocato Filastò: Quindi, con queste due macchine, a questo furgone gi andaste addosso tutti e due. Tutti, con le macchine.
Giancarlo Lotti: No, addosso, no. Io…
Avvocato Filastò: Addosso, no. Ma insomma, a distanza di pochi metri.
Giancarlo Lotti: Eh, quattro o cinque metri, massimo.
Avvocato Filastò: Quattro o cinque metri, massimo. Tutti e due.
Giancarlo Lotti: No…
Avvocato Filastò: Sia con la macchina sua, che la macchina di Pacciani.
Giancarlo Lotti: La macchina sua, sì… Andette, passata la piazzola. Non sopra, andette proprio preciso alla piazzola… Un po’ più avanti.
Avvocato Filastò: La domanda è: se, con le due macchine, andaste vicino al furgone e di quanto.
Giancarlo Lotti: Io mi fermai, sempre sulla strada, però nella piazzetta in o’ c’è degli ulivi, una casa lì vicino.
Avvocato Filastò: Lei ci è tornato sul posto?
Giancarlo Lotti: Come, su il posto?
Avvocato Filastò: Dopo il fatto ci è tornato?
Giancarlo Lotti: No..
Avvocato Filastò: Come, non ci è tornato con la Polizia?
Giancarlo Lotti: Ah, quello sì.
Avvocato Filastò: Ah, ecco, ci è tornato. Ha fatto anche un grafico, qui.
Giancarlo Lotti: Eh, il sopralluogo per. . .
Avvocato Filastò: Eh, certo. Eh, si capisce. E quindi lei… Ma le vostre macchine, rispetto al furgone – sto parlando della sua e di quella di Pacciani e di Vanni –
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Più o meno, grossomodo, indicando, tenendo come punto di riferimento questo spazio che ha di fronte a sé che è quello là del televisore, a che distanza le lasciaste?
Giancarlo Lotti: Da il furgone?
Avvocato Filastò: Sì.
Giancarlo Lotti: Mah, come fo a giudicare? Gli ho detto quattro o cinque, metri.
Avvocato Filastò: Quattro o cinque…
Giancarlo Lotti: Anche di più, non lo so di preciso.
Avvocato Filastò: Più di 10 metri?
Giancarlo Lotti: No, io unn’ho detto 10 metri.
Avvocato Filastò: No, per dire, ha etto un po’ di più di quattro o cinque…
Giancarlo Lotti: Può darsi siano otto metri, di preciso…
Avvocato Filastò: Otto metri. Insomma, otto metri…
Giancarlo Lotti: … a giudicarlo…
Avvocato Filastò: Quindi, scese di macchina, andando praticamente verso il furgone. E come fa a dire che lei si fermò distante dal furgone? Scusi, lei era lì.
Giancarlo Lotti: Ma un posso mica lasciarla macchina in mezzo alla strada.
Avvocato Filastò: No, e chi gli ha detto di lasciare la macchina in mezzo alla strada.
Giancarlo Lotti: C’è una piazzettina, lascio la macchina lì.
Avvocato Filastò: Sì, sì.
Giancarlo Lotti: Non è che…
Avvocato Filastò: La lascia in do’ la vole, questa macchina. La lascia a quattro o cinque metri di distanza, sette-otto, massimo.
Giancarlo Lotti: Ora, sarà stato anche di più…
Avvocato Filastò: Di distanza da questo furgone. Lo ha detto lei, dianzi. Era di più, ce lo dica, insomma, non ci tenga sulle spine. Non è molto difficile…
Giancarlo Lotti: Come fo a giudicare. ..
Avvocato Filastò: Ma come fa…
Giancarlo Lotti: … può darsi che sian stati 10 metri.
Avvocato Filastò: Ma come, scusi, abbia pazienza, c’era lei in quel posto. Come fa a giudicare una distanza? La distanza si giudica a metri. Si dice: guarda…
Giancarlo Lotti: E come fo a giudicarla?
Avvocato Filastò: Si dice, guardi: fino alla signorina con il golf arancione, fino al televisore, fino al Presidente, fino a lei, avvocato… Insomma, mi dica, ce lo dica.
Giancarlo Lotti: E gliel’ho già spiegato. Otto o nove metri, il massimo.
Avvocato Filastò: Otto o nove metri, va bene.
Giancarlo Lotti: Sennò…
Avvocato Filastò: E lei scende e va verso il furgone. E lei si avvicina… Poi vi avvicinate.
Giancarlo Lotti: Ma s’avvicinan prima loro, là, al furgone.
Avvocato Filastò: Si avvicinano prima loro. Ecco.
Giancarlo Lotti: Il Vanni e il Pacciani.
Avvocato Filastò: Ma lei cosa fa? Si avvicina a loro, o son loro che si avvicinano a lei? Perché, a un certo momento, lei deve essere molto vicino a Pacciani. Guardi, glielo dico subito.
Giancarlo Lotti: Ma io ho detto… scendo dalla macchina e vo su… più vicino a Pietro. Poi mi chiama e allora mi sposto in verso di loro.
Avvocato Filastò: Ah, allora Pietro l’ha chiamato, eh? Gli ha detto,… come gli ha detto? ‘Lotti, vieni qua. ‘
Giancarlo Lotti: ‘Lotti, vien qua.’ E i’ che… E mi mostrano una cosa… che io un sapevo nemmeno tenerla in mano, questa…
Avvocato Filastò: Quindi, quando Pietro la chiama e gli dice: ‘Lotti, vieni qua’, a che distanza siete dal furgone? :
Giancarlo Lotti: Come fo a giudicarlo? Un lo so mica…
Avvocato Filastò: Insomma, va be’…
Giancarlo Lotti: … un metro, poco più.
Avvocato Filastò: O via, poco più. O bravo. Vede… Quindi, vicinissimo.
Giancarlo Lotti: Sì, vicino.
Avvocato Filastò: Dice: ‘Lotti, vieni qua.’ Lei si avvicina… Ecco, questo furgone, mi pare gliel’ha chiesto qualcun altro, dentro ci aveva la luce accesa?
Giancarlo Lotti: Una lueina accesa, mi pare.
Avvocato Filastò: Ci ha anche la luce accesa. Dice: ‘Lotti, vieni qua.’ E gli dà una pistola. Va bene, è così?
Giancarlo Lotti: Mah, io non l’avevo mai viste, mai… un sapevo nemmen come fare a adoprarla.
Avvocato Filastò: Comunque, gli dette quest’arma in mano a lei.
Giancarlo Lotti: Sì. Però, lì per lì, un sapevo come fare a tenerla in mano.
Avvocato Filastò: Prima che questo Pacciani le desse quest’arma in mano, Pacciani aveva già sparato contro il furgone?
Giancarlo Lotti: No, prima no.
Avvocato Filastò: Benissimo.
Giancarlo Lotti: Poi vedde che un…
Avvocato Filastò: Va be’
Giancarlo Lotti: … che un mi riusciva di cosare…
Avvocato Filastò: No, no. No, no, quello… ci si arriva, ci si arriva. Aspetti, aspetti. Non anticipiamo le cose. Lei, prima, questa pistola l’aveva mai vista?
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: Aveva mai avuto modo di maneggiare una pistola, prima di quella sera?
Giancarlo Lotti: Mai.
Avvocato Filastò: Sa come si mette la pallottola in canna in una pistola?
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: Com si toglie la sicura?
Giancarlo Lotti: Se un son pratico, come fo a dirlo…
Avvocato Filastò: No.
Giancarlo Lotti: … che un l’ho fatte…
Avvocato Filastò: No. E basta. Quindi lei non è in grado di dire, siccome lei mi par di capire che di armi, e specialmente di pistole non se ne intende punto…
Giancarlo Lotti: No, nulla, niente. Nulla, nulla.
Avvocato Filastò: E quella era la prima volta in vita sua che prendeva in mano una pistola?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Ma è sicuro?
Giancarlo Lotti: Son sicurissimo.
Avvocato Filastò: O Lotti, via…
Giancarlo Lotti: Son sicurissimo.
Avvocato Filastò: E Pacciani lo sapeva questo?
Giancarlo Lotti: I’ che?
Avvocato Filastò: Che lei era la prima volta che pigliava una pistola in mano.
Giancarlo Lotti: Io un gl’ho mica detto… E i’ che gli andavo a dirgli…
Avvocato Filastò: No, non gliel’ha detto. Quindi non lo sapeva. No, tante volte, poteva, ne avete parlato prima…
Giancarlo Lotti: Se dico non ho mai visto, è la prima vola qui’ giorno lì e basta.
Avvocato Filastò: Però lei c’ha un talento naturale, sa?
Giancarlo Lotti: Come un talento naturale?
Avvocato Filastò: Va be’, lasciamo perdere.
Giancarlo Lotti: Ah… se gli dico così…
Avvocato Filastò: Allora lei però l’ha avuta in mano questa pistola. Questa volta.
Giancarlo Lotti: Mah, me l’ha data. Però un sapevo nemmeno come fare…
Avvocato Filastò: Va bene, benissimo. Lei l’ha avuta in mano. Ce la può descrivere?
Giancarlo Lotti: Come, la pistola?
Avvocato Filastò: La pistola, ce la descrive? Ci dice com’era? Lunga, corta… Più corto il manico, più lunga la canna, più corto, più corto la canna del manico, nera, chiara, nichelata… com’era?
Giancarlo Lotti: L’era su il nero.
Avvocato Filastò: Su il nero. Poi, il manico com’era? Più lungo o più corto della canna?
Giancarlo Lotti: No, di quegli normali. Normali come prendere…
Avvocato Filastò: Normali non lo può dire, perché siccome li questa è proprio una di quelle occasioni in cui lei normali non lo può dire. Perché lei, di pdstole, non se ne intende. Non ne ha mai vista una, non ne ha mai maneggiata una. Quindi, lei, normale non lo può dire. Lei ci dice com’era questo manico. Più lungo o più corto della canna?
Giancarlo Lotti: Prende una mano.
Presidente: Prendeva la mano, sta nella mano?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Eh, per forza. Vorrei anche vedere, una pistola, se c’ha un manico, se non sta nella mano…
Presidente: No, nel senso, non fuoriusciva? No…
Avvocato Bertini: Sta rispondendo. Una pistola che non usciva da…
Presidente: Ah, non usciva dalla mano.
Avvocato Filastò: Non era più lungo della mano.
Presidente: Ecco.
Giancarlo Lotti: Io, le mani piccole un l’ho, sicché…
Avvocato Filastò: E la canna era lunga?
Giancarlo Lotti: Eh, sarà stata… Di preciso, come fo a ricordarmi tutto? Giù per su, lunga così. Di preciso un posso… Come fo a…
Presidente: Il caricatore usciva o no, fuori?
Giancarlo Lotti: Mah, non ho guardato. Perché, a qui’ punto lì, un sapevo più i’ che fare.
Avvocato Filastò: No..
Giancarlo Lotti: Unn’ho visto bene se c’era…
Avvocato Filastò: Per Pacciani gli dice di sparare. E lei
Giancarlo Lotti: E io un sapevo nemmen come fare a adoprarla sicché, unn’è che…
Avvocato Filastò: Però ha sparato.
Giancarlo Lotti: Ho provato a sparare, prò un so se l’ho preso ni vetro…
Avvocato Filastò: No, no, lasciamo perdere se l’ha preso. Ma i colpi li ha sentiti.
Presidente: Ma ha sparato.
Giancarlo Lotti: Eh, il colpo l’ho sentito quando gl’è partito. Però…
Avvocato Filastò: Quanti?
Giancarlo Lotti: Eh, un lo so mica. Saranno stati due, tre… di preciso, come fo a dirlo.
Avvocato Filastò: Comunque, più d’uno.
Giancarlo Lotti: Eh?
Avvocato Filastò: Più d’uno, comunque.
Giancarlo Lotti: Più d’uno, sì.
Avvocato Filastò: E lei ha sparato contro il furgone, o contro i ragazzi che eran dentro il furgone? Ha mirato contro qualcuno?
Giancarlo Lotti: Io… ho tirato verso il furgone. Se l’ho preso o no, un lo so.
Avvocato Filastò: Beh, a un metro, non piglia’ un furgone, è un po’ difficile, eh.
Giancarlo Lotti: Eh, lo so…
Avvocato Filastò: Comunque, lei ha sparato contro il furgone, o contro i ragazzi che erano dentro il furgone?
Giancarlo Lotti: Insomma, di faccia così, g’era..
Avvocato Filastò: Eh?
Giancarlo Lotti: Di fronte a il furgone.
Avvocato Filastò: Di fronte al furgone.
Giancarlo Lotti: Di fronte a il furgone.
Avvocato Filastò: Lei ha visto che dentro il furgone c’erano dei ragazzi?
Giancarlo Lotti: Per l’appunto c’era un vetro mezzo opaco, sicché un si vede tanto bene.
Avvocato Filastò: Un si vede tanto bene. Però lei ha detto che aveva sparato contro il vetro. E ora si è capito che il vetro è il parabrezza.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Allora un l’ha preso, sa?
Giancarlo Lotti: Come?
Avvocato Filastò: Non l’ha mica preso.
Giancarlo Lotti: No?
Avvocato Filastò: No.
Giancarlo Lotti: E avrò preso lo sportello, di preciso…
Avvocato Bertini: Il parabrezza non l’ha mai detto. Nemmeno stamattina ha detto il parabrezza, eh.
Presidente: Ha parlato di vetro opaco, ora, eh. Non è il parabrezza eh.
Avvocato Bertini: Il parabrezza non lo ha mai detto.
Presidente: Ora non confondiamo.
Giancarlo Lotti: Ho visto il vetro opaco.
Presidente: Lotti, chiarisca bene.
Avvocato Filastò: Ha detto vetro, infatti. Ha detto vetro.
Avvocato Bertini: Non c’è solo il parabrezza come vetro, nella macchina.
Avvocato Filastò: Lei, avvocato difensore…
Avvocato Bertini: Sì.
Avvocato Filastò: Avvocato difensore…
Avvocato Bertini: Sì, sono io.
Avvocato Filastò: … lei non c’era quando io ho chiesto al signor Lotti che cosa intende per vetro. E lui mi ha detto che, per vetro, intende il parabrezza. Ci siamo stati cinque minuti a chiarire questa cosa.
P.M.: Eh, via, avvocato…
Avvocato Bertini: Ha risposta anche a me…
Presidente: Sì, avvocato, però.. .
Avvocato Bertini: … il vetro.
Presidente: Scusi, avvocato Bertini, però dobbiamo precisare una cosa, in questo frangente ha detto che il vetro era mezzo opaco. E non era certamente il vetro del parabrezza.
Avvocato Bertini: Certamente.
Presidente: Questo, ha detto ora. Se dobbiamo stare alle regole. Bene Comunque ci spieghi lei, allora, Lotti. Bene, quello che voleva sapere l’avvocato.
Avvocato Filastò: Allora?
Giancarlo Lotti: Come?
Avvocato Filastò: Ha sparato contro il parabrezza, o contro il vetro opaco?
Giancarlo Lotti: Contro il vetro opaco. Allora ho preso lo sportello, o il vetro… Un lo so io di preciso.
Avvocato Filastò: Un lo sa.
Giancarlo Lotti: Cioè, la paura d’avere la pistola in mano, non son sicuro e l’ho preso o no.
Avvocato Filastò: Ma i ragazzi li ha presi?
Giancarlo Lotti: E come fo a saperlo?
Avvocato Filastò: Glielo dico io, li ha presi. Perché di nove colpi, non ce n’è uno che non è andato a segno, contro quei poveri ragazzi. Lo sa lei questo?
Giancarlo Lotti: Eh, ma c’è stato quell’altro che gli ha sparato di là.
Avvocato Filastò: Lei ha sparato contro i ragazzi, sì o no?
Giancarlo Lotti: Contro il furgone, ho detto io.
Avvocato Filastò: Ah.
Giancarlo Lotti: Però un so…
Avvocato Filastò: Spara tre colpi contro il furgone…
Giancarlo Lotti: … se gli ho presi.
Avvocato Filastò: … però lei non sa se ha preso i ragazzi.
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: E i ragazzi li aveva visti, li vedeva dentro mentre sparava? Sì, o no?
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: No.
Presidente: Senta Lotti… Scusi, avvocato, se mi inserisco un attimo. Però, nell’incidente probatorio lei ha detto che vide che il ragazzo, almeno un ragazzo era a sedere.
Giancarlo Lotti: No, da principio…
Presidente: Quindi vuol dire che allora, anche col vetro opaco, la luce interna fioca…
Giancarlo Lotti: Sì, io ho detto la parte di dietro.
Presidente: … o qualcosa vedeva.
Giancarlo Lotti: Dalla parte di dietro. Che si spostava. Però un vedevo bene.
Avvocato Filastò: E quando l’ha detto questo… Lei ricorderà che ha detto anche che i ragazzi erano a sedere davanti. Erano a sedere sul sedile anteriore. Poi si è corretto, il giorno dopo, come lei sa!
P.M.: Nell’incidente probatorio ha sempre detto dietro, via… Nei verbali qui ha detto davanti…
Presidente: Comunque, qualcosa vedeva qualcosa, riusciva a vederla.
(voci sovrapposte)
Avvocato Filastò: Il giorno 27 novembre. E il giorno 28 novembre ha detto: ‘mi ero sbagliato ieri.’ Avvocato Bertini: Il 27 disse anche che vide…
Giancarlo Lotti: O un mi son spiegato bene. Non ho sbagliato.
Presidente: Va bene. Ora facciamo parlare lui, eh. Facciamo parlar lui.
Avvocato Bertini: “… vidi un’ombra.” Quindi era palese che l’ombra non poteva esser davanti, ma dietro.
Avvocato Filastò: Certo.
Presidente: Va bene, ora facciamo chiarire a lui.
Avvocato Filastò: Quindi lei, avvocato, sta suggerendo al suo difeso…
Avvocato Bertini: No, io…
Avvocato Filastò: … di dire che ha sparato…
P.M.: Di dire la verità.
Avvocato Bertini: No, io sto ricordando quello che disse il 27 di novembre in quest’aula.
Avvocato Filastò: Sì.
Avvocato Bertini: Disse che si affiancò al furgone e vide delle ombre.
Avvocato Filastò: Avvocato, io la pregherei di non interrompermi troppo.
Avvocato Bertini: È solo per precisare, avvocato.
Avvocato Filastò: Ha capito? Perché non vorrei andar incontro a uno sfogo che c’ho sullo stomaco da tanto tempo.
Presidente: Va bene, va bene, avvocato. Allora, a questo punto, interrompiamo 10 minuti, perché anche Lotti è stanco. Va bene?
P.M.: Bene. Meglio, meglio…
« DOPO LA SOSPENSIONE » 
Presidente: Domani non si può tenere udienza, perché l’aula è occupata dal GIP.
P.M.: Bene, Presidente.
Avvocato Filastò: (voce fuori microfono)
Presidente: Eh, purtroppo mi è stato comunicato ieri che l’aula… Va be’, si andrà a venerdì. Lotti, fra un po’ le arriverà anche l’acqua. Quindi, se ha bisogno… Ora andiamo avanti per un’altra oretta e poi sospendiamo.
Avvocato Filastò: (voce fuori microfono)
Presidente: Eh, lo so. Vuole l’acqua?
Avvocato Filastò: (voce fuori microfono)
Giancarlo Lotti: Mah, subito, in questo momento no.
Presidente: Va be’, comunque le arriverà una bottiglia ora, fra poco. Bene.
Avvocato Filastò: Non faccia complimenti, eh, Lotti.
Presidente: Il vino non glielo possiamo dare, però l’acqua, sì.
Giancarlo Lotti: A dire la verità, il vino ne bevo pochissimo.
Presidente: Prego, avvocato. Prego, possiamo riprendere.
Avvocato Filastò: Grazie, Presidente. Senta, Lotti…
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: … volevo farle una domanda, a proposito di questo percorso che avreste fatto con la macchina, lei… Lei ha detto che questa piazzola era passato un bar, è vero?
Giancarlo Lotti: Come, la piazzola, passato un bar…
Presidente: Si stava a Giogoli, no?
Avvocato Filastò: Ah, no, no. Scusi, scusi. Sto tornando a Baccaiano, ha ragione.
Presidente: Ah, a Baccaiano. Ah, va bene.
Giancarlo Lotti: Il bar, come fa a essere…
Avvocato Filastò: Abbia pazienza, scusi, scusi.
Presidente: Allora, torni a Baccaiano. Va bene?
Avvocato Filastò: No, no, ero tornato a Baccaiano. siccome, no, è una persona che me lo ha fatto presente, una cosa che volevo confrontarla. Tornando a Baccaiano, questa piazzola dov’era la macchina di questi ragazzi, eccetera. Lei ci ha descritto dianzi quest’episodio, è ha detto passato un bar. Che le ho chiesto a che distanza era e lei ha detto qualche chilometro, ha detto così.
Giancarlo Lotti: È circa un chilometro, sì.
Avvocato Filastò: È circa un chilometro.
Giancarlo Lotti: Lì, andare verso…
Avvocato Filastò: Quindi, venendo da San Casciano, prima si passa il bar e poi si arriva alla piazzola.
Giancarlo Lotti: Mah, da San Casciano, bisogna pigliare… il Ponte Rotto, San Pancrazio, si scende…
Avvocato Filastò: San Pancrazio… e poi c’è il bar.
Giancarlo Lotti: No, non c’è il bar, vicino. C’è la strada che va verso Baccaiano. Però, in do’ c’è il paesino.
Avvocato Filastò: Ma insomma…
Giancarlo Lotti: Un lo so se mi son spiegato.
Avvocato Filastò: … arrivando, per arrivare alla piazzola, si passa davanti a questo bar, oppure no?
Giancarlo Lotti: Ma quale bar?
Avvocato Filastò: Un bar, ha parlato lei di un bar. Ha detto c’era…
Giancarlo Lotti: Ma mica lì, gl’era a un chilometro più avanti, là. Più avanti, verso il coso.
Avvocato Filastò: Insomma, non ci si passa davanti al bar.
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: È dopo, il bar.
Giancarlo Lotti: Il bar gl’è più avanti della…
Avvocato Filastò: Più avanti, andando verso Baccaiano.
Giancarlo Lotti: Verso Baccaiano, sì.
Avvocato Filastò: Oh, ho capito, va bene. Siccome lei mi aveva detto passato un bar, allora glielo chiedevo. Perché anche a me mi risultava che era dopo. Va bene, chiaro. Dica una cosa, Lotti, ho visto che quando lei faceva vedere come aveva preso questa pistola che le avrebbe passato Pacciani, lei usava… ecco…
Giancarlo Lotti: Come?
Avvocato Filastò: … così? L’ha presa così?
Giancarlo Lotti: Io, a dir la verità, son mancino, sicché unn’è che…
Avvocato Filastò: È mancino?
Giancarlo Lotti: Son mancino, io.
Avvocato Filastò: Oh, questo volevo sapere io.
Giancarlo Lotti: Eh.
Avvocato Filastò: Lei è mancino.
Giancarlo Lotti: Però, di molte cose, posso adoprare anche la destra.
Avvocato Filastò: Però lei, normalmente, è mancino. Va bene, mi era parso proprio a vedere che lei era mancino, glielo volevo chiedere, ecco. Va bene, mancino. Perfetto. Insomma, senta, per tornare a questi spari che lei ha rivolto verso il furgone, lei ha mirato, o non ha mirato contro le persone? Sa cosa vuol dire mirare, no?
Giancarlo Lotti: Sì, lo so, ma io
Avvocato Filastò: Ma contro le persone, lei…
Giancarlo Lotti: … ma un son mica sicuro se l’ho prese o no. Questo, non posso…
Avvocato Filastò: No, no, lasci perdere se li ha presi oppure no. Volevo sapere se lei ha mirato.
Giancarlo Lotti: Io ho fatto così, però unn’è…
Avvocato Filastò: No, abbia pazienza, per mirare significa, capisce, fare in modo di allineare la canna della pistola verso il bersaglio.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Ecco. Ora io sto mirando a lei.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Ecco. Lei ha fatto così con quella pistola, oppure no?
Giancarlo Lotti: Però ero impaurito, con la mano non sapevo come fare a tirare il coso. Sicché la unn’è una cosa tanto facile.
Avvocato Filastò: Lo so, lo so che non è tanto facile. Ma insomma, voglio dire…
Giancarlo Lotti: Se uno un l’ha presa mai la pistola in mano…
Avvocato Filastò: Sì, ma lei la pistola l’ha diretta verso le persone, oppure no?
Giancarlo Lotti: Verso il furgone. Il furgone fermo.
Avvocato Filastò: Ho capito. Via, basta. L’ha diretta verso il furgone. Ci può dire perché sparò?
Giancarlo Lotti: Mah, se mi dice di sparare, io i’ che fo? A qui’ punto lì…
Avvocato Filastò: Se gli dice di buttarsi in Arno, lei si butta in Arno?
Giancarlo Lotti: Dice: ‘tu devi sparare…’, e arrabbiato così, i’ che posso fare?
Avvocato Filastò: Arrabbiato. Ma urlava?
Giancarlo Lotti: Eh, qualcosa gl’ha detto. Urlava… così. E io i’ che potevo fare?
Avvocato Filastò: E urlava “spara”, e questi due, dentro al furgone, che facevano, mentre Pacciani urlava?
Giancarlo Lotti: Gl’era vicino a me. Poi gl’ha visto…
Avvocato Filastò: No, le ho chiesto cosa facevano i due dentro il furgone.
Giancarlo Lotti: Mah, io non li ho mica visti per bene dentro.
Avvocato Filastò: Ah, quindi lei non lo sa.
Giancarlo Lotti: Gli era sempre la parte opposta di dietro.
Avvocato Filastò: Ma qualcuno si è affacciato dallo sportello, fra questi due ragazzi…
Giancarlo Lotti: No, un l’ho visto proprio affacciato allo sportello.
Avvocato Filastò: Infatti lei lo ha detto, a pagina 50 del verbale di incidente probatorio: “Mi hanno dato la pistola loro…” “Loro”, poi, non loro, Pacciani.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Perché Vanni un gli ha mica dato la pistola.
Giancarlo Lotti: Forse un m’ero spiegato tanto…
Avvocato Filastò: Va bene. No, no…
Giancarlo Lotti: Sulle dichiarazioni. . .
Avvocato Filastò: … d’accordo. “Non potevo mica fare diversamente.” Va be’, ha detto così… “E dopo, Pietro, apre lo sportello”, lei ha detto. Io vorrei sapere – questo lo ha detto sempre a pagina 50 dell’incidente probatorio – vorrei sapere quale sportello apre Pietro. Perché, guardi, il furgone Volkswagen, ha praticamente tre sportelli.
Giancarlo Lotti: Ha due sportelli di dietro.
Avvocato Filastò: No.
Giancarlo Lotti: Un lo so. . .
Avvocato Filastò: Ce n’ha due davanti, va bene?
Giancarlo Lotti: Ma fuori che questi davanti in do’ c’è la guida.
Avvocato Filastò: Dove c’è la guida.
Giancarlo Lotti: No, fuori…
Avvocato Filastò: E poi ce n’ha uno da una parte.
Giancarlo Lotti: No, dicevo, quelli fuori della guida.
Avvocato Filastò: Ah.
Giancarlo Lotti: Ci sarà’ uno sportello che si apre.
Avvocato Filastò: No, ci sarà. Anzi, ce n’ha quattro, per l’esattezza. Ho sbagliato io. Ce n’ha, uno dietro; uno, di fianco; e due vicino… Quali aprì di sportelli, Pacciani?
Giancarlo Lotti: Questo dalla parte di qua.
Avvocato Filastò: Di fianco?
Giancarlo Lotti: Dalla parte in do’ ero io.
Avvocato Filastò: No, dico: lasci perdere dov’era lei. Perché non si è capito prima, in dov’era lei, come si fa a capirlo ora. Io voglio chiederle, le ho chiesto se aprì lo sportello, uno dei due sportelli della guida, oppure se aprì lo sportello di fianco…
Giancarlo Lotti: Quello di dietro, ho detto.
Avvocato Filastò: Di dietro.
Giancarlo Lotti: Non quello in do’ c’è la guida. Sennò…
Avvocato Filastò: Di dietro, di dietro.
Giancarlo Lotti: Dalla parte…
Avvocato Filastò: Di fianco, non di dietro.
Giancarlo Lotti: … alla metà di’ furgone.
Avvocato Filastò: A metà del furgone. Bravo, benissimo. lei vide che i giovani del furgone erano stati colpiti?
Giancarlo Lotti: Eh, lì per lì unn’è che abbi…
Avvocato Filastò: Non so, vide…
Giancarlo Lotti: Saranno stati colpiti di certo.
Avvocato Filastò: No, no, “saranno stati”, lasci fare. Lo vide lei, sì o no?
Giancarlo Lotti: Gli eran giù. Gli eran giù… Uno gl’era appoggiato dalla parte di là e uno un pochin più giù.
Avvocato Filastò: E quando l’ha visto lei questa cosa?
Giancarlo Lotti: Quando gl’hanno aperto lo sportello.
Avvocato Filastò: Ma che eran morti, se ne accorse?
Giancarlo Lotti: No, come fo a acco… Un sono mica andato vicino, proprio lì in do’ gl’eran loro, le du’ persone.
Avvocato Filastò: No. Se ne accorse qualcun altro che erano morti?
Giancarlo Lotti: Ma lui gli ha sparato tanto…
Avvocato Filastò: No, le chiedo, a parte lei, lei non vide che questi ragazzi eran morti. Le domando, eravate in tre, no?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Se ne accorse qualcun altro che erano morti?
Giancarlo Lotti: E come fo a dirlo questo?
Avvocato Filastò: Non lo sa.
Giancarlo Lotti: Come fo a dire…
Avvocato Filastò: Non lo sa. Per esempio, potrebbe averle detto Pacciani, o Vanni: ‘guarda, son morti, poverini…’ No, ‘poverini’, no. Insomma, morti.
Giancarlo Lotti: Io… lì per lì, può darsi che m’abbin detto qualcosa, però unn’ero tanto per…
Avvocato Filastò: Non l’ha visto.
Giancarlo Lotti: … di rispondere per bene, perché non…
Avvocato Filastò: Non sa…
Giancarlo Lotti: … in quei momenti lì, non sai… 
Avvocato Filastò: No. Ma lo vide lei che erano due uomini?
Giancarlo Lotti: Quando gl’era, aprirono lo sportello, quell’altro cominciò a alzar la voce. Dice: ‘bah, son du’ omini.’
Avvocato Filastò: Ah…
Avvocato Filastò: L’avevan visto uno dei due, dietro, l’aveva visto.
Avvocato Filastò: Uno dei due?
Giancarlo Lotti: Eh, se uno gl’ha i capelli lunghi, bisogna vedere come, i capelli lunghi.
Avvocato Filastò: Ma lasci perdere i capelli lunghi. Io voglio sapere: lei lo vide che erano due uomini, o no? Sì, o no?
Avvocato Filastò: Lo vidi quande… quande aprirono lo sportello.
Avvocato Filastò: Come fece a vederlo?
Giancarlo Lotti: Se uno gl’è giù, si vede. Uno gl’ha i capelli lunghi… Un lo so.
Avvocato Filastò: Ma uno, si vede coi capelli lunghi, può essere una donna.
Giancarlo Lotti: Bisogna che sia andato proprio lì, a vedere proprio…
Avvocato Filastò: Appunto. No, io questo voglio sapere. Se lei era proprio lì a vedere. Perché per rendersi conto che questi qui erano due uomini, bisogna che qualcuno li vada da vicino e bene, sa.
Giancarlo Lotti: Ma, l’ha detto precisamente Pietro che gl’eran du’ omini.
Avvocato Filastò: L’ha detto Pietro? Che ha detto? Le parole precise, le ripeta.
Giancarlo Lotti: Dice, lui credeva che fosse un uomo e una donna, e invece gl ‘eran du’ omini.
Avvocato Filastò: Ah, disse così?
Giancarlo Lotti: E s’era incazzato, dice, eran du’ omini…
Avvocato Filastò: Ah, s’era incazzato. Ma allora lei si trattenne un po’, lì sul posto, dopo.
Giancarlo Lotti: No, m’allontanai un pochino più in su. Poi vedde che m’allontanavo parecchio, dice: ‘i’ che tu…’
Avvocato Filastò: No, perché lei, vede, quando è stato interrogato nell’incidente probatorio, lei dice: “No, me ne andai dopo che aprì lo sportello.”
Giancarlo Lotti: Sì, m’allontanai su. Ma però un’andetti via subito subito, insomma. M’allontanai su.
Avvocato Filastò: Si allontanò su? Su dove?
Giancarlo Lotti: Più verso la macchina, non proprio vicino alla macchina, insomma. M’allontanai di lì, quando veddi questa cosa.
Avvocato Filastò: E perché non se ne andò?
Giancarlo Lotti: Perché mi disse di non anda’ via sùbito.
Avvocato Filastò: Anche questa volta, il Pietro gli disse: ‘resta qui. ‘ Chi glielo disse, Pietro?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Mah, per fare che? Scusi, no, per saperlo, per avere un’idea. Dice: ‘resta qui.’
Giancarlo Lotti: Un lo so, perché se avevan bell’e fatto tutto loro…
Avvocato Filastò: Appunto, è quello che dico anch’io.
Giancarlo Lotti: Eh, lo so. E poi, a qui’ punto lì, impaurito a quella maniera, rimasi come bloccato, a qui’ punto lì. E poi, piano piano, presi la macchina e andetti via.
Avvocato Filastò: Ma invece lei dice che… andò via. Nonostante questa volta…
Giancarlo Lotti: No, mi spostai un po’ più in su, verso la strada.
Avvocato Filastò: Si è ribellato, sembrerebbe. Perché, durante l’incidente probatorio, disse: “Lui mi disse di star fermo, di non andare via. Non ce la facevo più, io andai via da me.”
Giancarlo Lotti: Sì, vedendo quelle cose lì, non erano… tanto uno spettacolo bello.
Avvocato Filastò: Eh, me lo immagino. Insomma, andò via, o non andò via?
Giancarlo Lotti: No, mi disse di star fermo, di non andar via, però…
Avvocato Filastò: E lei ci rimase fermo, o andò via?
Giancarlo Lotti: No, ci stetti un pochino, poi andetti su verso la macchina e andetti via.
Avvocato Filastò: Ecco. E mentre lei rimase, cosa fecero questi, quest’altri due?
Giancarlo Lotti: No, gl’erano lì fermi, però gl’avevan visto che gl’eran du’ omini, sicché un potettan far nulla. Le altre cose di…
Avvocato Filastò: Vanni si era messo lo spolverino?
Giancarlo Lotti: Sì, a quei tempi lì, sì.
Avvocato Filastò: S’era messo lo spolverino…
Giancarlo Lotti: Fuori, una volta sola e basta,.
Avvocato Filastò: No, no, ma lasci perdere fuori una volta sola e basta. Quella volta, coi tedeschi, Vanni s’era messo lo spolverino anche questa volta?
Giancarlo Lotti: E l’aveva, sì.
Avvocato Filastò: Ah, l’aveva. Senta, ora le contesto quello che lei ha detto in un verbale del 26 aprile del ’96. Io vorrei sapere, a proposito della faccenda di Francesco Vinci, chi fu a dirgli che l’omicidio dei tedeschi era stato fatto per far scarcerare Francesco Vinci. Chi glielo disse?
Giancarlo Lotti: Pietro.
Avvocato Filastò: Le contesto che, il 15 luglio ’96, lei ha detto che glielo aveva detto Vanni.
Giancarlo Lotti: Ma insomma, tutti e due.
Avvocato Filastò: Tutti e due. Va bene…
Giancarlo Lotti: Più preciso non…
Avvocato Filastò: In coro? Tutti e due insieme? In coro, dissero: ‘s’è fatto…’ tutti e due insieme in coro? Oppure prima uno e poi quell’altro?
Giancarlo Lotti: No, tutti e due insieme.
Avvocato Filastò: Tutti e due insieme. E, nell’occasione, gli dissero, per caso, che l’omicidio di Calenzano era stato fatto per scarcerare un certo Spalletti?
Giancarlo Lotti: No, questo un so niente.
Avvocato Filastò: Non sa niente.
Giancarlo Lotti: Di queto Spalletti, no.
Avvocato Filastò: No. Non l’ha mai sentito nominare. Lei sa che, quando avviene l’omicidio di Calenzano, avviene quattro mesi dopo l’omicidio di Scandicci, in galera c’era un certo Renzo (Enzo n.d.r) Spalletti? Lo sa?
Giancarlo Lotti: Questo un so niente, io.
Avvocato Filastò: E che questo omicidio di Calenzano è l’unico omicidio a distanza brevissima di tempo da un altro, quattro mesi? Non lo sa. Spalletti, di Spalletti non le hanno mai parlato loro?
Giancarlo Lotti: No, un…
Avvocato Filastò: Di aver fatto un omicidio per scarcerare un certo Spalletti, un infermiere, magari, uno che lavorava alla Misericordia.
Giancarlo Lotti: Questo, un so niente.
Avvocato Filastò: Non gli han mai detto nulla. Però tutti e due insieme, gli hanno detto che questo omicidio dei tedeschi, l’avevan fatto per far scarcerare Francesco Vinci. Se io le domando questo qui: questa cosa, Vanni e Pietro, tutti e due, gliela dissero – ora sono diventati tutti e due – gliela dissero prima, o dopo l’omicidio dei tedeschi?
Giancarlo Lotti: Innanzi.
Avvocato Filastò: Prima? Infatti è proprio quello che ha detto a pagina 3 del verbale di interrogatorio del 15 luglio 19 96, prima. Ha detto: “Forse, prima.” Poi, però, a pagina 11, sempre in questo verbale di interrogatorio, lei racconta che, vedendo questa persona che girava per San Casciano, Vanni gli avrebbe detto: ‘è quello che abbiamo fatto uscire perché…’
Giancarlo Lotti: Ma se me lo dican loro, come fo a sapere che l’era la persona che… questo qui.
Avvocato Filastò: Insomma, allora scusi, se gliel’hanno detto prima – torniamo un momentino a quello che ha detto – se gliel’hanno detto prima dell’omicidio dei tedeschi, lei sapeva che dovevano essere ammazzati questi tedeschi. Non lo so io. Cosa le avevan detto per dirglielo prima?
Giancarlo Lotti: Come?
Avvocato Filastò: Lei ha detto che gli dissero prima dell’omicidio che avre… facevan l’omicidio per ammazzare… per ammazzare, scusi, per far scarcerare Francesco Vinci. E’ così che ha detto.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Allora, come le dissero? ‘Guarda, Lotti, che noi s’ha intenzione di far scarcerare uno che sta in galera. E, per far scarcerare questo, ammazziamo due persone’, come progetto, come programma, le dissero così?
Giancarlo Lotti: Però un so mica se gl’è uscito subito, o no. Come fo a saperlo.
Avvocato Filastò: No. No, no, lasci perdere se l’è uscito subito o no. Questo è un altro discorso. Io voglio sapere se questi gli fecero questo discorso facendo un programma di ammazzare qualcuno. Perché sa, una cosa è dirla dopo: ‘guarda, quando tu sei venuto con noi quel giorno a Giogoli e son morti quei due tedeschi, la ragione era che si doveva far scarcerare Francesco Vinci’, questo è un discorso. Fatto prima, invece, il discorso è un altro. Il discorso è: ‘Lotti, guarda, fra poco noi si va a ammazzare qualcuno per far scarcerare Francesco Vinci. ‘ Quali di questi due discorsi le è stato fatto? Ha capito la domanda?
Giancarlo Lotti: Sì, ho capito.
Avvocato Filastò: Se non l’ha capita, me lo dice. E io gliela ripropongo. Se l’ha capita, mi risponda. Quale di questi due discorsi?
Giancarlo Lotti: Sarà stato il primo.
Avvocato Filastò: Cioè? Allora, il primo sarebbe: ‘si va a ammazzare qualcuno per far scarcerare Francesco Vinci’?
Giancarlo Lotti: Sì, quello che m’hanno riferito a me.
Presidente: Glielo hanno detto prima, via.
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: È così?
Avvocato Filastò: Allora lei, quel giorno che andaste a Giogoli, lo sapeva che andavate a ammazzar qualcuno. Prima.
Giancarlo Lotti: Me l’avevan detto un giorno avanti.
Avvocato Filastò: Il giorno avanti, gliel’avevan detto.
Giancarlo Lotti: Per andare in questo posto qui.
Avvocato Filastò: Ah. Ho capito. E perché, che gliene importava a loro di Francesco Vinci? Glielo hanno detto?
Giancarlo Lotti: A me un me l’ha spiegato per bene.
Avvocato Filastò: Un gliel’hanno spiegato.
Giancarlo Lotti: Fu questo discorso così, e basta. Non c’è altro…
Avvocato Filastò: Non le hanno parlato, non so, d’una pistola, della pistola, che Francesco Vinci era collegato a una pistola…
Giancarlo Lotti: No, questo non me l’hanno riferito.
Avvocato Filastò: Non le hanno mai detto che la pistola gliel’aveva data Francesco Vinci, a loro per caso?
Giancarlo Lotti: No, questo no.
Avvocato Filastò: Ma quando le dissero a questa maniera che avrebbero fatto l’omicidio dei tedeschi per far scarcerare Francesco Vinci, le dissero anche il nome di Francesco Vinci?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Sì? Ah. Allora, senta, quante volte, quando e quante volte lei ha visto questo Francesco Vinci. Quante volte, per cominciare, due, tre quattro, una… Quando e dove.
Giancarlo Lotti: Due volte.
Avvocato Filastò: Due volte.
Giancarlo Lotti: La prima, l’ho visto così, però un sapevo se gl’era questa persona… questo Francesco.
Avvocato Filastò: La prima, lei lo vede…
Giancarlo Lotti: Ma io vedo questa persona.
Avvocato Filastò: Era solo, era con Vanni, era con qualcuno, quando venne la prima volta.. .
Giancarlo Lotti: No, era vicino a i’ bar, lì. Ho visto questa persona, così. E passa una persona, un so mica se gl’è quello o un altro. Insomma.
Avvocato Filastò: Scusi, eh, Presidente. No, perché dichiarazione de relato, ho sentito un mugugno di Vanni…
Presidente: Va be’…
Avvocato Filastò: E quindi… Insomma…
Presidente: Va be’.
Avvocato Filastò: Allora, lei com’era, solo quando lo vide la prima volta?
Giancarlo Lotti: Vicino a i’ bar.
Avvocato Filastò: Sì, lei era solo e questo signore era solo..
Giancarlo Lotti: Solo, c’è le persone…
Avvocato Filastò: E questo signore era solo.
Giancarlo Lotti: E gl’andava in giù. Io un so mica se gl’era quello lì. . .
Avvocato Filastò: ‘Gl’andava in giù’, camminava giù per la strada?
Giancarlo Lotti: Verso il… dalla piazza, andava…
Avvocato Filastò: Ma per lei, questa persona, era una persona qualsiasi?
Giancarlo Lotti: Per me…
Avvocato Filastò: Quel giorno lì, era una persona…
Giancarlo Lotti: Per me…
Avvocato Filastò: Mica nessuno le ha detto: ‘guardalo Francesco Vinci.’ Non gliel’ha detto nessuno, quella volta.
Giancarlo Lotti: No, chi lo sapeva che gl’era proprio lui.
Avvocato Filastò: E come mai gli rimase impressa, questa persona?
Giancarlo Lotti: No, come impressa?
Avvocato Filastò: No, eh, perché scusi…
Giancarlo Lotti: Se passa una persona…
Avvocato Filastò: Poi dopo lei, quando lo rivede la seconda volta e qualcuno gli dice: ‘guarda, quello è Francesco Vinci.’ Lei si ricorda di averlo visto la volta precedente. mah, a me senta, mi sembra… Ma a me non mi è mai capitato. Voglio dire, lei è la prima volta che lo vedeva, era, questo signore? Quella volta che l’ha visto la prima volta…
Giancarlo Lotti: Io ho visto questo…
Avvocato Filastò: … lo vedeva per la prima volta?
Giancarlo Lotti: Come fo a sapere se gl’è Francesco Vinci? Questa, l’è una cosa…
Avvocato Filastò: Appunto, lei non lo sa.
Giancarlo Lotti: No, e allora…
Avvocato Filastò: Lei vide una persona qualsiasi, no?
Giancarlo Lotti: Ma perché la insiste su una cosa che… l’è una persona qualunque.
Presidente: No, no, Lotti, non si incavoli. Se…
Giancarlo Lotti: No, io un mi incavolo.
Avvocato Filastò: No, no, ma non si incavola…
Presidente: Eh, no, invece deve capire. Allora, l’avvocato vuol sapere questo: come mai, quando le si dice che quello è Francesco Vinci, lei si ricorda di averlo visto l’altra volta. Com’è che ha fatto a ricordarselo? Quale particolare l’ha colpita, allora?
Giancarlo Lotti: Mah, sulla barba, sull’altezza…
Avvocato Filastò: La barba e l’altezza.
Giancarlo Lotti: Eh?
Avvocato Filastò: Sì. E quando era…
Giancarlo Lotti: Come?
Avvocato Filastò: Quando l’ha visto la prima volta?
Giancarlo Lotti: O un l’ho detto innanzi.
Avvocato Filastò: Dica l’anno, via, lo ridica. Un gli costa tanto!
Giancarlo Lotti: Un giorno. Un lo so che giorno gl’era.
Avvocato Filastò: No, io voglio… Mi basta di saper l’anno.
Giancarlo Lotti: E come fo a ricordarmi l’anno preciso, gl’è difficile ricordarlo.
Avvocato Filastò: Prima, o dopo l’omicidio dei tedeschi?
Giancarlo Lotti: Sarà stato dopo.
Avvocato Filastò: Dopo. Molto dopo, o poco dopo? 
Giancarlo Lotti: E come fo a ricordarmi dopo… come fo a arri… Se gl’era… Bah come fo a capirlo per bene?
Avvocato Filastò: Non se lo ricorda. E quando l’ha visto, ci aveva la barba.
Giancarlo Lotti: Eh?
Avvocato Filastò: Quando l’ha visto, aveva la barba.
Giancarlo Lotti: La barba, sì.
Avvocato Filastò: Tutte e due le volte aveva la barba?
Giancarlo Lotti: Io l’ho visto con la barba!
Avvocato Filastò: Però, insomma, un accenno, un’idea del perché si eran dati tanto da fare per farlo uscire di galera, gliel’hanno detto?
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: No. Allora ora si parla dell’omicidio di Vicchio dell’84. Lei, prima del delitto, andò solo lei, o con la Filippa, nel posto di Vicchio dove avvenne l’omicidio?
Giancarlo Lotti: La prima volta, con la Filippa.
Avvocato Filastò: Con la Filippa.
Giancarlo Lotti: Forse lei sapeva meglio il posto di me.
Avvocato Filastò: Sì.
Giancarlo Lotti: Dico così, poi…
Avvocato Filastò: Sì, sì. No… Ma perché, è un posto…
Giancarlo Lotti: Che ci sia stata con qualcheduno…
Avvocato Filastò: Non ho capito, dico: ma perché, è un posto particolare?
Giancarlo Lotti: Come?
Avvocato Filastò: Questo posto, dice: ‘forse lo sapeva lei, prima di me’, perché…
Giancarlo Lotti: Mah, l’era precisa. Dice: si va in questo posto…’ Sa, anda’ con una donna, tu passi di lì, fai i chilometri e ti ritrovi lì.
Avvocato Filastò: Ma ci eravate andati apposta, lei e la Filippa, per far l’amore?
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: No. Eravate in giro.
Giancarlo Lotti: S’era andati in giro e… piano piano, sai, tu peni poco a fare… chilometri…
Avvocato Filastò: Ma il giro così come…
Giancarlo Lotti: Con una donna insieme, tu fai anche 100 chilometri senza pensarci nemmeno. Un lo so.
Avvocato Filastò: Bah, insomma, questo non è poi detto, vero…
Giancarlo Lotti: No
Avvocato Filastò: Però, voglio dire questo, insomma, non avevate una meta precisa. Meta, per dire, non stavate andando in un posto preciso.
Giancarlo Lotti: No, no.
Avvocato Filastò: Andavate a zonzo.
Giancarlo Lotti: Sì, eh.
Avvocato Filastò: A un certo punto la Filippa, dice: ‘guarda, fermiamoci qui.’ È così?
Giancarlo Lotti: E veddi una botteghina e ci si fermò lì…
Avvocato Filastò: A mangiare.
Giancarlo Lotti: A mangiar qualcosa.
Avvocato Filastò: Alla Casa del Prosciutto.
Giancarlo Lotti: Sì. C’è un ponticino, lì.
Avvocato Filastò: C’è il ponticino, va bene. E poi dopo la Filippa la portò in questo… le indicò questo posto.
Giancarlo Lotti: No, s’andette più in giù, verso il fiume.
Avvocato Filastò: ‘Si andette più in giù e…’ Ma quando lei ci è andato con la Filippa, in questo posto, c’era anche una macchina, oppure…
Giancarlo Lotti: No, allora no.
Avvocato Filastò: E quando lei andò lì con la Filippa a far l’a… faceste l’amore, fece l’amore con la Filippa in quel posto, in macchina?
Giancarlo Lotti: Bah, qualcosa si fece. Però, in macchina, unn’è che si fece tanto.
Avvocato Filastò: No, ora senta, che lei abbia delle riserve…
Giancarlo Lotti: No, insomma…
Avvocato Filastò: … a parlare dei suoi rapporti col Butini, lo capisco. Ma con la Filippa, ce lo può anche dire, eh, non c’è mica nulla di male.
Giancarlo Lotti: Ma in macchina unn’è che si facci proprio bene come a casa.
Avvocato Filastò: Eh, l’ha ragione. Questo…
Giancarlo Lotti: Ecco.
Avvocato Filastò: … è vero, sì. Però, insomma, qualche cosa vu facesti.
Giancarlo Lotti: Insomma, qualcosa s’è fatto.
Avvocato Filastò: ‘Qualche cosa s’è fatto’.
Giancarlo Lotti: Ci siamo un po’ sbaciucchiati, qualcosa c’è stato. Insomma…
Avvocato Filastò: Bravo, benissimo. Ma fermaste la macchina, dove? Sulla strada, oppure…
Giancarlo Lotti: No, nella piazzetta, no. Si rimase lì, c’è una pianta grande, lì.
Avvocato Filastò: Sulla strada.
Giancarlo Lotti: Vicino a il fiume.
Avvocato Filastò: Sulla…
Giancarlo Lotti: Sì, sempre vicino alla strada.
Avvocato Filastò: Vicino alla strada.
Giancarlo Lotti: C’è un po… Insomma, c’è il posto anche per mettici la macchina, lì.
Avvocato Filastò: Va bene. Però, non nella piazzola proprio.
Giancarlo Lotti: No, proprio nella piazzola, no.
Avvocato Filastò: Allora come fa a dire che era lo stesso posto, riguardo al posto che poi, in cui poi è avvenuto l’omicidio? Non potrebbe essere stato un posto diverso, il posto dove lei si è fermato con la Filippa?
Giancarlo Lotti: Mah, diverso. Noi ci si fermò lì. Cioè, s’andette giù, lì, con la macchina. Poi…
Avvocato Filastò: Sì, ho capito, ma lei…
Giancarlo Lotti: Ma noi un s’andette mica proprio a il posto che dice, qui c’è una piazzetta, ci va qualcheduno. Codesto…
Avvocato Filastò: Ho capito.
Giancarlo Lotti: Come facevo a sapere…
Avvocato Filastò: Ma vede, io voglio dire: io sono con una donna, giro per i fatti miei, sono a zonzo, faccio qualche centinaio di chilometri. A un certo punto questa donna dice: ‘feriamoci qui.’ Lei si ferma lì. Poi ci ritorna… quanto tempo dopo ci è ritornato?
Giancarlo Lotti: Mah, preciso, come fo a ricordarmi. Un lo so…
Avvocato Filastò: Ma più o meno.
Giancarlo Lotti: Dieci giorni, un lo so io.
Avvocato Filastò: Dieci giorni. Come fa a dire che era proprio qui’ posto lì? Ci aveva qualche cosa di particolare, questo posto, per riconoscerlo?
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: No? Senta, a quell’epoca lei, quando era, è andato in giro con la Filippa, è andato a finire in questo posto, abitava con la Filippa?
Giancarlo Lotti: Io?
Avvocato Filastò: Sì.
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: No. Salvatore Indovino era in carcere, o era libero?
Giancarlo Lotti: Io da lei ci sono rimasto quando gl’era dentro questo Salvatore Indovino.
Avvocato Filastò: Sì.
Giancarlo Lotti: Il tempo dall’81 in là.
Avvocato Filastò: Verso l’81. Quindi lei…
Giancarlo Lotti: Io l’ho conosciuta nell’81.
Avvocato Filastò: Certo, certo.
Giancarlo Lotti: In agosto, a San Casciano.
Avvocato Filastò: E le era capitato altre volte di fare l’amore in macchina con la Filippa?
Giancarlo Lotti: Mah, quel giorno lì…
Avvocato Filastò: No, quel giorno lì. Non quel giorno lì, no, parliamo di altre volte, precedentemente.
Giancarlo Lotti: No, dimolte volte si faceva lì in casa, a Faltignano.
Avvocato Filastò: Mi pare anche a me.
Giancarlo Lotti: In macchine unn’è che si facci tanto bene.
Avvocato Filastò: Poi lei faceva quella professione lì, in macchina non si fa bene, quindi l’era, è stata la prima volta.
Giancarlo Lotti: Poi io unn’ero mica tanto peso, ero più peso allora, d’ora.
Avvocato Filastò: Eh, lo so.
Giancarlo Lotti: Sicché, in macchina, non è che si faccia tanto bene.
Avvocato Filastò: Ma questo son perfettamente d’accordo con lei.
Giancarlo Lotti: Sì, lo so
Avvocato Filastò: Siamo uomini dì mondo. Io non ho fatto il militare a Cuneo, ma insomma… Va be’, quindi d’accordo, sono d’accordo. Voglio dire: era la prima volta che lei faceva l’amore in macchina con la Filippa, quella volta lì?
Giancarlo Lotti: Eh, a quel punto lì, sì.
Avvocato Filastò: Sì.
Giancarlo Lotti: Sì, sì.
Avvocato Filastò: Oh, perfetto. Ed era giorno, o era sera?
Giancarlo Lotti: Sempre dopo mezzogiorno.
Avvocato Filastò: Dopo… Quindi, era giorno. 
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: C’era la luce.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: E non c’era nessuna macchina.
Giancarlo Lotti: No, allora no.
Avvocato Filastò: No. E, rispetto al giorno che c’è… lei dice, era andato lì con la Filippa. Poi, se fosse andato lì, o in un posto diverso, questo non lo so. Lei dice che era quello, va bene. Che ci era andato con la Filippa, dopo quanto tempo ci tornò col Pucci? Lo ha detto poco prima, dieci giorni, ha detto.
Giancarlo Lotti: Eh… ora un lo so. Una settimana, di più… Come fo a dire?
Avvocato Filastò: Ma più di un mese?
Giancarlo Lotti: Mettiamo qualcosa in meno. Non lo so di preciso.
Avvocato Filastò: Un po’ meno di un mese. E cosa ci andò a fare con Pucci?
Giancarlo Lotti: No, siccome si andette a fare una girata, dice che c’è un posto così… che c’è una botteghina…
Avvocato Filastò: E andaste alla botteghina, siamo d’accordo che siate andati alla botteghina.
Giancarlo Lotti: 
Avvocato Filastò: Mettiamo che lei… Ammettiamo che lei ci sia andato con la Filippa alla botteghina, abbia notato la botteghina, la Casa del Prosciutto, si mangia bene, si spende poco, lei ci torna, poi dopo col Pucci. Ma lì, invece, nel posto dove c’è la piazzola, che c’è andato a fare col Pucci?
Giancarlo Lotti: Andava a fare, noi si fece un giro così e per l’appunto si trovò la macchina lì dentro. Noi un s’andette apposta per vede’ se c’era la macchina o no, lì.
Avvocato Filastò: Ma senta, abbia pazienza, qui non siamo in un locale pubblico, uno va in una discoteca… Qui siamo in una… si sta attraversando una strada, si cammina per una strada con l’automobile, a un certo punto c’è una piazzola, è giorno, anche quando c’è andato col Pucci era giorno, vero?
Giancarlo Lotti: Quando s’arrivò era giorno.
Avvocato Filastò: Eh. E a un certo punto, si cammina, e vi fermate lì alla piazzola, a fare i’ che?
Giancarlo Lotti: E s’arrivò lì, un lo so…
Avvocato Filastò: Ma perché? Ma per quale motivo vi siete fermati lì?
Giancarlo Lotti: Noi s’andette lì, un si credeva mica ci fosse una macchina ferma.
Avvocato Filastò: Vi eravate fermati prima a mangiare alla botteghina?
Giancarlo Lotti: Poi si fece un giro e…
Avvocato Filastò: No, le richiedo, le domando: vi eravate fermati prima a mangiare alla botteghina?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Sì. Poi, finito di mangiare ripartiste.
Giancarlo Lotti: Si fece il giro e s’arrivò lì al fiume. Un è mica detto che sia… perché sia andato apposta per vede’ questa coppia.
Avvocato Filastò: Eh, lo so. Ma vi siete fermati per qualche ragione, no? Perché…
Giancarlo Lotti: Un momento, un è che sia stato proprio…
Avvocato Filastò: Un momento.
Giancarlo Lotti: … pe’ fa’ i guardoni, per guarda’ questi che facevano all’amore.
Avvocato Filastò: No, va be’. È la domanda successiva, volevo sapere se lei e Pucci facevate i guardoni qualche volta.
Giancarlo Lotti: Mah, proprio guardoni, a di’ la verità, no.
Avvocato Filastò: Mai?
Giancarlo Lotti: Di anda’ vicino proprio per vedere, no. 
Avvocato Filastò: No. Lei con Pucci ci va spesso in giro in macchina, ci andava spesso in giro in macchina?
Giancarlo Lotti: E poi ci siamo… siamo smesso di andare insieme.
Avvocato Filastò: Sì, ma per un po’ di tempo andavate spesso in giro in macchina?
Giancarlo Lotti: Siamo andati per parecchi anni insieme.
Avvocato Filastò: In quel periodo di tempo lì, andavate spesso insieme, allora.
Giancarlo Lotti: Sì, s’andava a Firenze.
Avvocato Filastò: Sì. A Firenze a trovare la Gabriella Ghiribelli, eccetera, no?
Giancarlo Lotti: Sì, quando me l’ha fatta conosce’ lui.
Avvocato Filastò: All’Arlecchino.
Giancarlo Lotti: Ci sono andato qualche volta.
Avvocato Filastò: Certo, certo…
Giancarlo Lotti: Un paio di volte o tre.
Avvocato Filastò: Ma io volevo sapere questo: ma con Pucci le era mai capitato di fermarsi in un posto dove c’era una macchina, diciamo così, in mezzo alle frasche o vicino alle frasche?
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: No, è la prima volta, questa era la prima volta.
Giancarlo Lotti: No, un l’ho mai fatto codesto costì.
Avvocato Filastò: Un l’ha mai fatto e questa è stata la prima volta.
Giancarlo Lotti: Indove?
Avvocato Filastò: Questa volta qui della piazzola di Vicchio.
Giancarlo Lotti: 0 un gliel’ho spiegato come l’è andata?
Avvocato Filastò: Mi ripeta che questa è stata…
Giancarlo Lotti: Siamo andati lì, c’è la bottega, si mangiò il panino e poi ci si spostò un po’ più in giù.
Avvocato Filastò: Sì.
Giancarlo Lotti: E si arrivò a questa piazzetta. Un è che siamo andati proprio precisi lì, per vede’ se c’era la coppia…
Avvocato Filastò: Allora, vi fermate lì, così per fermarsi.
Giancarlo Lotti: Un si stette mica tanto, un momento lì, per vede’. Poi c’hanno visto e allora siamo scesi…
Avvocato Filastò: Va be’, no, aspetti, aspetti, un corra, un corra.
Giancarlo Lotti: No, io un corro.
Avvocato Filastò: Comunque, lei è sicuro che fosse la stessa piazzola in cui si era fermato con la Filippa? Quel posto lì? Sì o no?
Giancarlo Lotti: Sì. Però un è che sia andato direttamente lì alla piazzola per vede’ se c’era la coppia.
Avvocato Filastò: Va be’. Comunque, io vorrei sapere come fa a essere così sicuro, perché, insomma, da che cosa riconobbe il posto? Perché di spiazzi, di campi accanto alla strada, intorno a Vicchio, e nelle campagne intorno a Firenze ce n’è tanti, eh. Va bene’, lasciamo perdere. Poi lei… le contesto questo. Nell’incidente probatorio, pagina 55, dopo aver detto: “Però non si andò mica a vedere proprio preciso che facevano”. Rispondendo alle domande del Pubblico Ministero, all’udienza del 27 novembre, ha detto: “Ah, se si vede… se si guarda lina coppia, io credo che da una macchina la un si vede, un lo so… quello, siamo scesi per forza.” Da questa sua dichiarazione, che lei fa il 27 novembre, sembrerebbe che voi, in questa occasione, foste scesi dalla macchina e vi foste avvicinati alla macchina di questa coppia, questa…
Giancarlo Lotti: No, io un ci siamo avvicinati proprio alla macchina.
Avvocato Filastò: L’ha detto lei. Dice: “Ah, se si vede… se si guarda una coppia,” – ha detto – “io credo che da una macchina la un si vede, un lo so… quello, siamo scesi per forza.”
Giancarlo Lotti: Mah, dalla macchina come? Un so’ mica proprio andato vicino lì. Come fosse da qui alla televisione, un lo so.
Avvocato Filastò: Eh, da qui alla televisione. S’è fermato…
Giancarlo Lotti: No, da qui a questa televisione… della stanza
Avvocato Filastò: Ah, questa qui. E che c’è andato a fare vicino… La macchina, intanto, della coppia, dove si trovava? Nella piazzola?
Giancarlo Lotti: La macchina era nella piazzolina.
Avvocato Filastò: Nella piazzolina. Quindi, distante dalla strada.
Giancarlo Lotti: Vicino alla strada sarà.
Avvocato Filastò: Vicino… Sarà vicino o distante quanto?
Giancarlo Lotti: Che la piazzola un so se l’era più corta prima, un lo so come l’era.
Avvocato Filastò: No, la piazzola è rimasta sempre la stessa, sa, perché le piazzole un è che s’allungano, un son mica elastici le piazzole, e son piazzole, vero. Quindi, son rimaste sempre là.
Giancarlo Lotti: Mah, se l’hanno ripulita dopo…
Avvocato Filastò: L’avranno, un lo so, ripulita, io non lo so. Comunque, un glielo so dire, poi il dopo un c’entra, io voglio sapere se questa macchina a che distanza… quando voi vi sie… vi siete fermati sulla strada asfaltata, lei?
Giancarlo Lotti: Dalla parte opposta della strada.
Avvocato Filastò: Dalla parte opposta, addirittura.
Giancarlo Lotti: Sì, dalla parte…
Avvocato Filastò: E vi siete fermati lì, lei e il Pucci.
Giancarlo Lotti: C’è una piazzolina lì, dietro una pianta…
Avvocato Filastò: Eh, benissimo. E poi siete scesi dalla macchina?
Giancarlo Lotti: Ma non siamo andati direttamente proprio alla macchina lì vicino.
Avvocato Filastò: Siete…
Giancarlo Lotti: Saremo stati distanti quattro o cinque metri.
Avvocato Filastò: A fare che? Per fare i’ che?
Giancarlo Lotti: Noi s’è guardato così, e basta. Poi c’hanno visto, allora siamo andati via, e basta. Io un ho fatto altro. Che dovevo interompe’ loro? A me un me ne importava.
Avvocato Filastò: Ah, beh, mi pare anche a me. Ma io vorrei capire perché si è avvicinato a questa macchina, lei, però, ecco. Non si può…
Giancarlo Lotti: E gliel’ho bell’e spiegato, sennò…
Avvocato Filastò: No, a me un me l’ha spiegato, non me l’ha spiegato, guardi. Non me l’ha spiegato proprio affatto. Comunque, dentro la macchina vide che c’erano due persone?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Sì.
Giancarlo Lotti: Un omo e una donna.
Avvocato Filastò: Un uomo e una donna. E che stavano facendo questo uomo e questa donna?
Giancarlo Lotti: Si baciucchiavano.
Avvocato Filastò: Si baciucchiavano.
Giancarlo Lotti: Quando s ‘ è visto noi.
Avvocato Filastò: Sì.
Giancarlo Lotti: Poi se l’hanno fatto prima all’amore, questo…
Avvocato Filastò: Quindi, non stavano facendo l’amore, non erano spogliati?
Giancarlo Lotti: In quel momento ho visto che si baciavano, poi se l’hanno fatto prima, questo un lo so.
Avvocato Filastò: Ma erano spogliati o no?
Giancarlo Lotti: Mah, io gli ho visti i vestiti.
Avvocato Filastò: Vestiti. Erano giovani?
Giancarlo Lotti: Come fo a dillo se gl’eran giovani —
Avvocato Filastò: E va be’, non lo può dire e dice: ‘non lo posso dire’. 
Giancarlo Lotti: Come f o a giudicare. . .
Avvocato Filastò: Va bene, va bene, ha ragione. E’ rimasto a una certa distanza, questi si sono accorti e voi…
Giancarlo Lotti: E noi siamo andati vi… siamo partiti, siamo andati via.
Avvocato Filastò: E voi siete andati via. Ma avvicinandovi voi, lei e Pucci, vi siete avvicinati normali, come uno cammina normalmente oppure stando un po ‘ riparati fra i cespugli?
Giancarlo Lotti: No, un pochino per facci vede’ non bene. Insomma, un pochino appena nascosti.
Avvocato Filastò: Un po’ nascosti.
Giancarlo Lotti: Non proprio nascosti del tutto.
Avvocato Filastò: Insomma…
Giancarlo Lotti: C’hanno visto. Sicché, a quel punto, un so’ partiti subito, ma insomma…
Avvocato Filastò: Comunque, quando lei e Pucci vi siete avvicinati a questa macchina, era ancora giorno o era notte?
Giancarlo Lotti: Quando siamo arrivati lì?
Avvocato Filastò: No, quando vi siete avvicinati alla macchina, alla macchina dei ragazzi, la Panda celeste, era giorno, era notte, era buio o c’era luce?
Giancarlo Lotti: No, cominciava a fare un pochin buio, il principio, non proprio buio direttamente.
Avvocato Filastò: Pagina 55 dell’incidente probatorio, contesto che ha detto: “Mi pare di giorno. Di giorno, sì.”
Giancarlo Lotti: Di giorno, quando s’arrivò, poi…
Avvocato Filastò: No, di giorno quando vi siete avvicinati.
Giancarlo Lotti: Poi fece un po’ buio dopo.
Avvocato Filastò: Va bene. Allora, poi dopo lei dice di aver parlato di questa cosa a San Casciano, con Vanni.
Giancarlo Lotti: Di che?
Avvocato Filastò: Di questa coppia.
Giancarlo Lotti: Ni7 parlare m’è viensuto…
Avvocato Filastò: Eh.
Giancarlo Lotti: Ho detto c’era…
Avvocato Filastò: Ma io volevo sapere questo: cosa gli ha raccontato a Vanni, a San Casciano, di aver visto due ragazzi in una macchina?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: E basta? Eh, d’altra parte un aveva visto altro che quello, lei.
Giancarlo Lotti: Sì, avevo visto questa macchina e basta.
Avvocato Filastò: Eh.
Giancarlo Lotti: Io gli ho detto che avevo visto questa macchina, così.
Avvocato Filastò: E perché lei lo raccontò a Vanni?
Giancarlo Lotti: Forse m’era scappato detto così, parlando.
Avvocato Filastò: Scappato detto, in che senso?
Giancarlo Lotti: Parlando.
Avvocato Filastò: Ma, scusi, precedentemente Vanni le aveva detto: ‘guarda, se tu vedi due ragazzi in macchina, me lo dici, me lo racconti’, le avrà dato delle indicazioni che gli ser…
Giancarlo Lotti: O un stavo parlando di questo qui, no?
Avvocato Filastò: Eh?
Giancarlo Lotti: O un ne stavo parlando di questa macchina, gliel’avevo detto, no, c’era una macchina…
Avvocato Filastò: SI, no, ma io volevo sapere se prima Vanni le aveva chiesto di… siccome Vanni si sa che un guida l’automobile — a parte che dorme… Vorrei si desse atto a verbale, vedo un fa che dormire. Continui a dormire, Vanni, un si preoccupi di me. Volevo chiedere, Vanni le aveva detto per caso prima, dice: ‘guarda, se ti capita di vedere delle coppiette, raccontamelo, dimmi dove sono’.
Giancarlo Lotti: No, m’aveva detto un discorso, dice: ‘se tu vedi qualche macchina ferma in un posto…’ e basta, un ha approfondito proprio del tutto.
Avvocato Filastò: Ah, no? Lei c’ha una maniera di rispondere, tante volte, che è ambigua; capisce? Lascia tutto per aria, un si capisce bene se una cosa è bianca o è nera, è tutto sul grigio.
P.M.: Ma questo è un discorso molto chiaro.
Avvocato Filastò: No, è un discorso… no, non è un discorso…
P.M.: Valutiamolo al momento, via.
Avvocato Filastò: Prima di tutto, è la prima volta che lo fa, tanto per cominciare glielo contesto formalmente, e poi non è chiaro, dice: ‘mah, mi ha detto se tu vedi…’. Le disse, insomma: ‘insegnami le coppiette’. Sì o no?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Oh.
Giancarlo Lotti: Mi disse così.
Avvocato Filastò: E lei però, poco fa, quando io gliel’ho chiesto, perché lei mi ha detto che girava spesso col Vanni, era andato spesso col Vanni a pigliare in campagna da dei contadini della roba da mangiare.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Io le ho chiesto se, durante queste gite, vi eravate fermati a vedere le coppiette con Vanni.
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: E lei ha risposto di no?
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: Quindi, Vanni le dice: ‘insegnami le coppiette’, però quando siete in giro insieme per le campagne non c’andate a vede’ le coppiette. Un è un po’ strano? Le sembra strano a lei?
Giancarlo Lotti: Come strano?
Avvocato Filastò: No, dico, voglio dire…
Giancarlo Lotti: Se ho detto no, gl’è no.
Avvocato Filastò: No, benissimo, è no.
Avvocato Filastò: Comunque, senta, scusi, ma questo discorso sulla coppia vista a Vicchio, lei a Vanni gliel’ha fatto dopo l’omicidio di Giogoli, vero?
Giancarlo Lotti: Bisogna lo facci…
Avvocato Filastò: Dopo l’omicidio di Giogoli, e dopo l’omicidio di Baccaiano. Erano già avvenuti questi due omicidi.
Giancarlo Lotti: Come… E che discorso avevo fatto io?
Avvocato Filastò: Lei, lei ha detto, poco fa, d’avere detto a Vanni di una coppietta vista a Vicchio, no?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Oh. E lei questo discorso, le chiedo io, lo fa a Vanni dopo che sono avvenuti gli omicidi di Baccaiano e di Giogoli, vero? O prima?
Giancarlo Lotti: Ma il discorso… un ho capito bene la parola.
Avvocato Filastò: O benedetto Iddio. Allora, senta, lei parla a Vanni di questo posto dove ci sarebbe questa macchina con la coppia.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Oh. La domanda è questa: questo discorso lei glielo fa prima o dopo…
Giancarlo Lotti: Prima.
Avvocato Filastò: Aspetti, finisca… mi faccia finire, sennò un è chiaro. Prima o dopo l’omicidio di Giogoli…
Giancarlo Lotti: Di ave’ visto questa macchina ferma?
Avvocato Filastò: Sì.
Giancarlo Lotti: Prima.
Avvocato Filastò: Prima dell’omicidio?
Presidente: No, lui dice dell’omicidio di Giogoli.
Avvocato Filastò: Di Giogoli. No, dell’omicidio di coso… Prima di Giogoli e di Baccaiano. Insomma, prima dell’82 e dell’83.
Giancarlo Lotti: Ma io un ci capisco… un capisco le parole.
Avvocato Filastò: Ma, insomma, non è difficile. Ora glielo ridico un’altra volta. Questo discorso di aver visto questa coppia…
Giancarlo Lotti: Gliel’ho riferito io, no.
Avvocato Filastò: Sì. Ma io voglio sapere, lei glielo riferisce prima o dopo gli omicidi, non quello di Vicchio, di Giogoli e di Baccaiano.
Giancarlo Lotti: Sempre prima.
Avvocato Filastò: Ah, quindi…
Giancarlo Lotti: Allora, un capisco bene io, allora.
Avvocato Filastò: Allora, senta, guardi, c’è un omicidio a Baccaiano che avviene nel giugno dell’82, ci siamo?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Un omicidio a Giogoli che avviene nel settembre dell’83. Un omicidio a Vicchio che avviene nel luglio dell’84, d’accordo?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Che questo discorso lei gliel’abbia fatto… che abbiate fatto questo discorso, lei e Vanni, prima del delitto di Vicchio, su questo non ci piove, perché sennò un si capirebbe assolutamente…
Giancarlo Lotti: Ma io un capisco questo qui, poi un lo so.
Avvocato Filastò: Questo qui. Io volevo sapere se l’aveva fatto questo discorso prima o dopo gli altri due omicidi, quelli precedenti.
Giancarlo Lotti: Sempre prima.
Avvocato Filastò: Sempre prima.
Giancarlo Lotti: Io ho detto sempre prima, ora un so…
Avvocato Filastò: Sempre prima.
Giancarlo Lotti: Se un mi so’ spiegato bene io…
Presidente: Va be’, poi lo interrogheremo noi e si chiariranno anche queste cose qui. Va bene, a me torna poco. Allora, lei c’è stato prima dell’82 lì a Vicchio? Con Pucci quando c’è andato?
Giancarlo Lotti: Come l’82?
Avvocato Filastò: Eh.
Presidente: Eh, invece sì.
Avvocato Filastò: Il Presidente le ha fatto una domanda che gli avrei fatto immediatamente dopo io.
Presidente: Capito? Se lei dice… lei ha detto cose diverse prima, fino a questo momento qui.
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Ora sta dicendo una cosa diversa. Se lei dice che quando è andato a Vicchio e ha visto questa coppietta e poi ne ha parlato col Vanni: ‘ho visto una macchina con una coppietta’, eccetera; lei sta dicendo ora che questo avveniva prima dell’omicidio dell’82 e dell’83, quello di Baccaiano e di… come si chiama?
Giancarlo Lotti: Me lo riferivan sempre innanzi, prima.
Presidente: Ma innanzi che? Innanzi all’omicidio di Vicchio o innanzi agli altri due omicidi?
Giancarlo Lotti: Ma sempre innanzi, sempre…
Presidente: Eh, sempre innanzi. Sempre innanzi…
P.M.: Presidente, ma chiediamoli se erano già avvenuti gli omicidi di Baccaiano, via… 
(voci sovrapposte)
Presidente: Lo so, lo so questo, lo so. Quando avvenne…
Avvocato Filastò: O un è quello che gli si sta… È mezz’ora gli si sta chiedendo.
Presidente: … questo discorso…
P.M.: No, via. 
(voci sovrapposte)
P.M.: È chiaro che non capisce.
Giancarlo Lotti: No, e un capisco bene io.
Presidente: Ma io so anche quello che ha risposto anche alle mie domande nelle scorse udienze, andiamo. Sennò… Ora, documentiamola così, sennò… Vai, andiamo…
Avvocato Filastò: Va bene, va bene, per carità!
P.M.: Sennò è come quella del vetro.
Avvocato Filastò: Comunque, voglio dire, facciamo il discorso che lei abbia ris… facciamo finta che lei abbia risposto, Lotti, abbia risposto che questa cosa lei gliela disse dopo l’omicidio di Giogoli e di Baccaiano, va bene? Sembrerebbe. Ora io le chiedo questo: lei sa che Vanni ha questo vizietto, no? Eh, ora lo sa perché son du’ volte, eh. Ogni tanto gli salta il ticchio a Vanni di andare con Pacciani a sparare alle coppie in macchina.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Mi segue?
Giancarlo Lotti: Sì, la seguo.
Avvocato Filastò: Ecco. E che è successo prima altre due volte, a Baccaiano e a Giogoli, dove lei c’è stato trascinato a forza, con le minacce e tutto il resto quello che ha detto; e lei proprio a lui gli va a fa’ questo discorso della coppia di Vicchio? Per fare che gli fa questo discorso?
Giancarlo Lotti: O un l’ho spiegato di già?
Avvocato Filastò: No, un l’ha spiegato, no. Non l’ha spiegato. E questo lo deve spiegare. .
Giancarlo Lotti: Nel parlare ho detto c’era questa coppia lì a Vicchio.
Avvocato Filastò: Così, le è scappato.
Giancarlo Lotti: Ni’ parlare, nel parlare mi scappò un discorso così che c’era una macchina, così e così.
Avvocato Filastò: Va be’.
Giancarlo Lotti: Come ho riferito.
Avvocato Filastò: Va be’, va be’. Poi lei tornò sul posto, ha detto, insieme a Vanni. Vero?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Una volta sola o più volte?
Giancarlo Lotti: Una volta sola.
Avvocato Filastò: Di chi fu l’idea di tornare sul posto?
Giancarlo Lotti: Mi disse di anda’ ni’ posto e l’accompagnai.
Avvocato Filastò: Voglio sapere chi è che propose di andare in quel posto. Se fu un’idea sua o fu un’idea di Vanni, o fu un’idea di Pietro Pacciani.
Giancarlo Lotti: No, di’ Vanni.
Avvocato Filastò: Vanni. E quando lei c’è andato insieme a Vanni era giorno, era sera, era buio, c’era la luce…
Giancarlo Lotti: Era dopo mezzogiorno.
Avvocato Filastò: C’era la luce o era buio?
Giancarlo Lotti: Su i’ buio, la sera.
Avvocato Filastò: Come?
Giancarlo Lotti: Su i’ buio, la sera.
Avvocato Filastò: Su i’ buio, la sera. E quando partiste da San Casciano l’idea era quella di andare a vedere se c’era quella coppia?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Prima di fermarvi in quel posto, vi fermaste da qualche altra parte?
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: Arrivaste dritti su questo posto?
Giancarlo Lotti: Sì, dritti. Si passò di lì, s’arrivò lì.
Avvocato Filastò: Sì, ma le ho chiesto prima se vi eravate fermati da qualche altra parte, ha detto di no. Andaste dritti lì.
Giancarlo Lotti: Sì, s’andette giù, piano piano e s’arrivò ni’ posto.
Avvocato Filastò: E ci trovaste la stessa macchina Panda celeste vista col Pucci?
Giancarlo Lotti: Sì, era questa macchina ferma.
Avvocato Filastò: Questo quando successe? Rispetto a quando c’eravate stati col Pucci, quanto tempo dopo lei c’andò col Vanni?
Giancarlo Lotti: Come faccio a ricordarmi preciso il giorno?
Avvocato Filastò: No, io preciso un glielo chiedo. Voglio sapere grossomodo. Lei può cominciare a dirmi, un giorno, diversi giorni, un giorno, tre giorni, dieci giorni, una settimana, un mese, du’ mesi, insomma…
Giancarlo Lotti: Come fo a di’ una settimana se proprio un… come fo a esse’ preciso.
Avvocato Filastò: Ma scelga, guardi quante proposte le fo, un giorno, due giorni, tre giorni, una settimana, due settimane, un mese…
Giancarlo Lotti: Sarà stato dopo una se… quattro o cinque giorni, come fo a dillo preciso.
Avvocato Filastò: Dopo quattro o cinque giorni. E dopo quattro o cinque giorni lei parte con Vanni da San Casciano, va diritto a Vicchio e ci trova quella macchina lì.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Una bella combinazione, eh, Lotti. E lei pensa che ci si debba credere a queste cose?
P.M.: Anche le sere prima l’avevan sempre trovata per combinazione…
Avvocato Filastò: Quali sere prima?
P.M.: Quando c’era andato col Pucci. Quando c’era andato…
Avvocato Filastò: No, c’era stato una volta con Pucci una settimana prima.
Presidente: Va bene, va bene.
P.M.: (voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: Almeno. È buio o ci si vede quando arrivate lei e Vanni?
Giancarlo Lotti: Cominciava a fa’ buio, la sera.
Avvocato Filastò: Scendete di macchina, sì o no?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Li vedete far l’amore, sì o no?
Giancarlo Lotti: Quando s’arrivò noi o gl’avevan fatto o gl’eran pe’ fini’. Gl’era in macchina, così, un ho visto.
Avvocato Filastò: Erano in macchina così, quindi, non facevano all’amore.
Giancarlo Lotti: No, a quel punto lì, quando s’arrivò noi, no.
P.M.: Scusi, ha detto: o l’avevan bell’e fatto o stavan per finire. Perché lei deve rispondere…
Presidente: Pubblico Ministero, Pubblico Ministero, su, eh, ora, era andata bene tutta la mattinata, ora non so che è successo.
P.M.: Non ho aperto bocca tutta la mattinata.. .
Presidente: L’esame andava molto bene, non c’è motivo…
Avvocato Filastò: Infatti, mi meravigliavo.
P.M.: (voce fuori microfono)
Presidente: Va bene, va bene.
P.M.: (voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: No, ma a me, si figuri.
P.M.: Allora, lasciamo fare. 
Avvocato Filastò: Non ho mica da…
Presidente: Come va, come va, Lotti? Vuole sospendere?
Avvocato Filastò: … un ho mica da trovare mostri a tutti i costi io.
Presidente: Dobbiamo sospendere?
Giancarlo Lotti: (voce fuori microfono)
Presidente: Cosa?
P.M.: Nemmen io, avvocato Filastò.
Giancarlo Lotti: Son stato dei giorni… perché mi doleva di molto, questo tempo, sa.
Presidente: Le fa male i denti?
Giancarlo Lotti: E andetti a fammi guardare questo dente, e m’ha ripulito. Ora sto un po’ meglio, però…
Presidente: Le fa male il dente?
Giancarlo Lotti: Mi da un po’ d’uggia.
Avvocato Filastò: Presidente, è l’una e mezzo, se si vuol sospendere.
Presidente: Sì, sospendiamo un attimo, così, si ripiglia alle due e mezzo, un quarto alle tre. 
(voci sovrapposte)
Avvocato Filastò: Bene.
Giancarlo Lotti: Presidente, scusi un momento.
Presidente: Eh? Si sospende fino a un quarto alle tre.
Presidente: (voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: Grazie, Presidente. Allora, Lotti, siamo arrivati a parlare degli omicidi di Vicchio, se si ricorda.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: E in particolare di questa gita che fece lei insieme a Vanni arrivando a questa piazzola dove c’era la macchina di questi ragazzi.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Le chiedo: quando lei arrivò in questa piazzola, era buio o ci si vedeva?
Giancarlo Lotti: No, ci si vedeva un po’.
Avvocato Filastò: Siete scesi dalla macchina, lei e Vanni, oppure no?
Giancarlo Lotti: Sì, siamo scesi un momento, poi un siamo andati proprio vicino alla macchina.
Avvocato Filastò: Quindi non avete visto se facevano l’amore questi due ragazzi, oppure no?
Giancarlo Lotti: Io ho visto gl’erano dentro la macchina, io non ho visto se facevano o no, in quel momento lì no.
Avvocato Filastò: Va bene. Poi questi ragazzi si allontanarono da’ lì.
Giancarlo Lotti: Sì, dopo aver visto noi fermi, in quel momento, messero in moto e andettero su, verso il bar.
Avvocato Filastò: Benissimo. Chi è che decise di dargli dietro a questi ragazzi?
Giancarlo Lotti: Bah, dargli dietro…
Avvocato Filastò: Aspetti, di seguirli… No, gliel’ho chiesto: se decideste insieme, lei, Vanni, tutti e due, oppure uno dei due che disse: ‘andiamogli dietro’, oppure che non lo disse nessuno. Che voi vi trovaste a andargli dietro perché era la vostra strada.
Giancarlo Lotti: Sì, partirono innanzi a noi, noi si fece la strada che fecero loro.
Avvocato Filastò: Ma voi questa strada la dovevate fare naturalmente, o per dargli dietro?
Giancarlo Lotti: No, per ritorna’ via bisognava fare quella strada lì.
Avvocato Filastò: Ecco, quindi nessuno dei due disse: ‘andiamogli dietro’.
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: No. Poi voi vedeste che questa macchina si fermava vicino a un bar e che la ragazza entrava nel bar, vero?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Lei restò in macchina e Vanni invece entrò nel bar anche lui. Ora, volevo chiedergli questo: prima di entrare nel bar, Vanni glielo disse che cosa intendeva fare? Che voleva parlare con quella ragazza…
Giancarlo Lotti: Dice: ‘vo a bere nel bar’, poi se c’ha parlato non lo so.
Avvocato Filastò: ‘Vo a bere’, va bene. E prima di scendere dalla macchina, gli disse che quella ragazza l’aveva già conosciuta?
Giancarlo Lotti: Gliel’avrà fatta conoscere quell’altro, Pietro, questo non lo so preciso.
Avvocato Filastò: No, no. Lasci perdere chi gliel’aveva fatta conoscere. Volevo sapere se Vanni disse: ‘guarda, quella ragazza io la conosco’. Lo disse si, o no?
Giancarlo Lotti: Lì per lì, non son sicuro se l’ha detto, o sì o no.
Avvocato Filastò: Non lo sa. Beh, a pagina 59 del verbale di incidente probatorio, su una domanda del Pubblico Ministero… Il Pubblico Ministero le chiede: “Le disse che la conosceva questa ragazza?” E lei dice. Lotti risponde: “Dice che c’era stato qualche altra volta, poi non lo so con chi io. È segno che la conosceva bene, sennò come faceva a parlare una donna che non la conosce”. Quindi, non lo so, io glielo ripeto: gli disse che la conosceva, o no?
Giancarlo Lotti: Ora di preciso… Può darsi m’abbiano fatto codesto discorso così.
Avvocato Filastò: Però ora non se lo ricorda.
Giancarlo Lotti: Preciso no.
Avvocato Filastò: No. Senta, ma prima di questo fatto qui, che riguarda appunto Vanni che va dietro a questa ragazza, visto che lo conosce da tanto tempo Vanni, perché ha detto 15-20 anni, 25; le era mai capitato di vedere il Vanni che cercava di attaccare bottone con delle ragazze?
Giancarlo Lotti: Ma indo’?
Avvocato Filastò: Giovani. A San Casciano, oppure da qualche altra parte.
Giancarlo Lotti: Questo non ero mica presente, se quello gliene diceva o no. Questo come fo a dire.
Avvocato Filastò: No, voglio dire, insomma, a volte c’è questi vecchiotti che si danno da fare, no? E lui era uno di questi?
Giancarlo Lotti: Questo a dire la verità non precisa, preciso.
Avvocato Filastò: Non lo sa? Comunque, a lei non gl’è mai capitato di vederli attacca’ bottone con qualche ragazza. Era la prima volta?
Giancarlo Lotti: Lì per lì, a San Casciano non credo l’abbia… non so, se quando un c’ero io. Questo non lo posso dire precisamente.
Avvocato Filastò: Va bene. Cioè a dire, lei non l’ha mai visto. Prima di questa volta lei, attaccar bottone con una ragazzina giovane, non l’aveva mai visto, Vanni. È così, o no?
Giancarlo Lotti: Ragazzina proprio non credo. No.
Avvocato Filastò: No. Quindi Vanni entra dentro e lei dice ci sta una decina di minuti. Poi esce tutto arrabbiato e tira fuori delle frasi, ‘quella ninfomane’, no?
Giancarlo Lotti: Sì, gl’avrà detto qualcosa la ragazza che…
Avvocato Filastò: No, no, lasciamo quello che gli aveva detto la ragazza, poi si vedrà dopo. Ma insomma, lui era tutto arrabbiato.
(voce fuori microfono)
Giancarlo Lotti: Sì, a quel punto lì sì.
Avvocato Filastò: Sì, lei ha ragione signor Rontini ha risentirsi. Mi risentirei anch’io se fossi in lei. Non sono mica io che ho detto quella cosa. Ma voglio dire, perché quella parola – che non voglio ripetere proprio per rispetto del signor Rontini – ma come mai disse una cosa di questo genere Vanni, lei se l’è chiesto? Perché non l’aveva nemmeno vista far l’amore. L’ha detto prima lei che siete arrivati…
Giancarlo Lotti: O l’hanno fatto prima. Questo come fo a dirlo preciso.
Avvocato Filastò: Va bene. Non lo sa dire.
Giancarlo Lotti: Che l’abbiano fatto prima… questo… Io ho visto gl’erano in macchina.
Avvocato Filastò: Senta, in un interrogatorio precedente, uno dei primi che lei ha reso, il 6 marzo del ’96, lei ha detto certe cose. Io le chiedo: lei nel 1979-’80 andò a casa di Pacciani una volta?
Giancarlo Lotti: Sì, ci sono… O non l’ho detto innanzi. Ci sono andato, sì.
Avvocato Filastò: No, io sto parlando proprio del 1979-’80. E in questa occasione lei c’è andato – o in una delle occasioni in cui lei c’è andato in questo periodo di tempo – il Pacciani gli propose di andare con lui a Vicchio a mangiare da un suo parente?
Giancarlo Lotti: Sì, questo discorso me l’ha fatto.
Avvocato Filastò: Uhm.
Giancarlo Lotti: Però io non ci sono andato.
Avvocato Filastò: Lei non c’è andato, va bene. Ora, volevo chiedergli questo: Vanni le aveva fatto delle domande sulla coppia che aveva visto a Vicchio? E che tipo di domande gli aveva fatto?
Giancarlo Lotti: Come domande?
Avvocato Filastò: Sì. Lei dianzi, rispondendo a una domanda mia, ha detto – come aveva detto altre volte – ha detto: ‘a me, così, mi scappò di parlargli di questa coppia di Vicchio’, va bene?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Parlando del più e del meno. Io ho detto, ma come… Lei si ricorda, insomma. Una cosa imprudente da parte sua, direi, comunque. In seguito a questa sua imprudenza di avergli accennato di questa coppia di Vicchio – che poi a sentir lei, sarebbe stata la prima volta che gli parlava di una coppia – il Vanni gli fece delle domande su questa coppia? E, se gliele fece queste domande, cosa gli chiese?
Giancarlo Lotti: Queste domande… Se c’erano queste due persone in questa macchina e basta.
Avvocato Filastò: Va be’, insomma, allora non c’è bisogno di fare delle domande. Gli ha detto: ‘c’è due persone in una macchina, a Vicchio, dalle parti di Vicchio’.
Giancarlo Lotti: No, io dissi avevo visto una macchina lì ferma…
Avvocato Filastò: Sì, sì, va bene. Poi le domande di Vanni… Vanni gli ha fatto delle domande sì o no?
Giancarlo Lotti: Sì, qualche domanda, qualche discorso…
Avvocato Filastò: E che domande gli ha fatto?
Giancarlo Lotti: Sì, voleva andare a vedere la coppia là, per guardare se c’era questa macchina, o no?
Avvocato Filastò: Ma volevo sapere che domande gli ha fatto?
Giancarlo Lotti: O non gliel’ho spiegato ora che domande? Quanto devo ripetere una cosa.
Avvocato Filastò: Mah, un so io.
Giancarlo Lotti: Può darsi non me lo ricordi preciso i’ che m’ha detto. Come fo a ricordammi per bene le cose.
Avvocato Filastò: E vediamo un po’. Lei l’ha detto, ha capito: “Vidi che si dirigeva…” Lei dice così, guardi, a proposito di queste domande che le sto dicendo: “Ad un certo punto ricordo che vidi passare in piazza il Pacciani con la sua Ford Fiesta, con accanto il Vanni. Vidi che si dirigevano verso Firenze e mi insospettii per tutte le domande che nei giorni precedenti il Vanni mi aveva fatto in merito alla coppia vista a Vicchio”. A legger questo verbale, che è del 6 marzo del 1996, sembrerebbe che Vanni gli avesse fatto un sacco di domande su questa coppia e io volevo sapere che tipo di domande gli aveva fatto.
Giancarlo Lotti: Mah, io non mi ricordo di preciso quello che m’aveva detto.
Avvocato Filastò: Non se lo ricorda, va bene. Ma il giorno prima, degli omicidi eh, il giorno prima Pacciani e Vanni si incontrarono con lei?
Giancarlo Lotti: No, ci si incontrò il giorno quando doveano anda’ là, il giorno stesso. Dopo, m’hanno accennato la sera, che si dovea anda’ là.
Avvocato Filastò: Allora le contesto…
Giancarlo Lotti: A fare…
Avvocato Filastò: Va bene. Si incontrarono lo stesso giorno insomma, no?
P.M.: Gli avevano accennato la sera. La sera innanzi…
Giancarlo Lotti: Sì, la sera innanzi.
Presidente: Cosa le avevano accennato?
Giancarlo Lotti: Che dovevano andare in questo posto… che dovevo andarci anch’io.
Avvocato Filastò: Ah. Quindi… Però vede, lei a pagina 61, incidente probatorio, e anche a pagina 64… . Insomma, nel corso dell’incidente probatorio lei questo fatto, che vi eravate visti tutti e tre il giorno prima, non l’ha mica detto?
Giancarlo Lotti: Come il giorno prima?
Avvocato Filastò: La sera prima.
Giancarlo Lotti: M’avevano accennato di andare in questo posto.
Avvocato Filastò: Ma io le contesto che lei, nel corso dell’incidente probatorio e negli altri verbali, non l’aveva detta questa cosa. Come mai non l’aveva detta?
Giancarlo Lotti: Come?
Avvocato Filastò: Che v’eravate visti e che avevate parlato di andare il giorno dopo a Vicchio.
Giancarlo Lotti: Se gl’avevano parlato il giorno innanzi di andare in questo posto qui.
Avvocato Filastò: Ma ne avevano parlato presente lei, o senza di lei?
Giancarlo Lotti: Me l’avevano accennato loro.
Avvocato Filastò: Dove v’eravate incontrati?
Giancarlo Lotti: A San Casciano.
Avvocato Filastò: Sempre nella piazza?
Giancarlo Lotti: Su per giù in quella piazza lì.
Avvocato Filastò: Nel bar, fuori del bar?
Giancarlo Lotti: Ma che… Ho detto la piazza. I’ che c’ha da vede’ il bar con la piazza. Se dico la piazza, l’è la piazza.
Avvocato Filastò: Ho sentito dire il bar è nella piazza. Glielo chiedo se eravate dentro il bar. Perché siete sempre a parlare fuori, per la strada, abbia pazienza.
Giancarlo Lotti: Di quelle cose che uno ne parla nel bar non credo.
Avvocato Filastò: Ho capito. Però il 6 marzo, quando è stato interrogato, lei questa cosa proprio non la disse, anzi la escluse. E perché non la disse?
Giancarlo Lotti: Perché allora ero nei momenti che non mi riusciva di… ero rimasto un po’ bloccato, non mi riusciva di parlare.
Avvocato Filastò: Mah. 
Giancarlo Lotti: Io gliene spiego così, poi…
Avvocato Filastò: A leggere questo verbale non sembrerebbe proprio. Senta come comincia. Per dire, guardi: “Per la precisione, ciò che ho visto, per come lo ricordo io, dato la paura che ebbi al momento della tensione che ho avuto dentro di me in tutti questi anni, si può dividere in tre momenti”. Sta parlando di Scopeti qui. “Nel primo momento successe questo: non ricordo se uno dei due, io o Fernando Pucci, avevamo bisogno di fare un po’ d’acqua e quindi ci fermammo con la macchina…” Insomma, e giù va avanti con questo tomo, poi insomma, sembra piuttosto…
P.M.: Faccia presente che nei vari interrogatori è andato indietro con gli omicidi e vedrà.. .
Avvocato Filastò: Come?
P.M.: Perché prima parlò dell’85, poi…
Avvocato Filastò: No, no, ma io stavo dicendo…
Giancarlo Lotti: Poi ritorno a quell’altro.
Avvocato Filastò: No, lui dice che aveva delle difficoltà a parlare.
Giancarlo Lotti: O non l’ho spiegato anche ora.
P.M.: L’ha spiegato, sì.
Avvocato Filastò: Sì, ma invece a leggere sembra proprio di no.
P.M.: Ma ne ha spiegato uno e basta in codesto verbale.
Avvocato Filastò: No. Ha parlato anche di Vicchio il 6 marzo: “I fatti nel 1984” – questo è il 6 marzo Pubblico Ministero – “sono andati nel seguente modo: la sera dell’omicidio mi trovavo nel piazzone di San Casciano da solo con la mia macchina FIAT 128 Sport, non sapevo che fare. Avevo una mezza idea di andare a Firenze. Ad un certo punto ricordo che vidi passare in piazza il Pacciani con la sua Ford Fiesta, con accanto il Vanni. Vidi che si dirigevano verso Firenze e mi insospettii per tutte le domande che nei giorni precedenti il Vanni mi aveva fatto in merito alla coppia vista a Vicchio”. Eccetera, eccetera. Va be’.
Avvocato Bertini: Dice anche proprio… 
(voci sovrapposte)
Avvocato Filastò: Se crede magari…
Avvocato Bertini: … sua insaputa, cosa che poi ha cambiato.
Avvocato Filastò: Come dice, avvocato Bertini?
Avvocato Bertini: Dice anche, in questo verbale del 6 marzo, che ci andò a insaputa del Vanni e del Pacciani, cosa che poi dopo ha confessato essere andata in modo diverso. Quindi ancora la sua confessione, se così si può chiamare, non è ancora maturata il 6 marzo.
Avvocato Filastò: No, eh.
P.M.: Tant’è che l’ha fatta qui.
Avvocato Bertini: Dagli atti risulta così.
P.M.: Ha spiegato qui di esserci andato da solo.
Avvocato Filastò: Qui si stava parlando se ne avevano parlato la sera prima. Non so se ha presente.
Presidente: Va be’, domanda avvocato.
Avvocato Filastò: Sì, sì. No, ma io sto rispondendo al collega difensore di Lotti.
Avvocato Bertini: Sì, sono difensore…
Avvocato Filastò: Non parrebbe.
Avvocato Bertini: Sì, così è. In base agli atti, in base anche…
Presidente: Va bene.
Avvocato Bertini: … alle nomine…
Avvocato Filastò: Non parrebbe proprio.
P.M.: S’è sfogato via. Glielo doveva dire, l’ha detto. Si può andare avanti.
Avvocato Filastò: Figuriamoci, sfogato.
P.M.: È tanto dice che ce lo deve dire.
Avvocato Filastò: Sai quante cose dovrei dire.
P.M.: Così ci siamo levati…
Avvocato Filastò: Su quanti argomenti…
(voci sovrapposte)
Presidente: … di discussione, dirà tutto.
Avvocato Filastò: Su questo per difensore del Lotti, che ne ha cambiati tre durante il corso della sua…
Presidente: Va be’, ognuno fa il proprio ruolo di difensore come crede.
Avvocato Filastò: Certamente. Gli altri due se ne sono andati.
Avvocato Bertini: Presidente, mi perdoni. Io posso comprendere che ci sono delle questioni riguardo al modo di gestire il processo o altre questioni inerenti a questo fatto. Ma il fatto che si attacchi una persona, un collega solo per essere un difensore del Lotti, non 1’accetto.
Presidente: Questo, l’ho detto ora.
Avvocato Filastò: No. Senta, allora, se vuole se ne parla un po’ meglio.
Presidente: No, no.
P.M.: Non mi sembra…
Presidente: No, no, avvocato. Faccia l’esame e basta, perché non si sta qui a fare le sfide come Ettore Fieramosca. Andiamo.
Avvocato Filastò: Va bene, d’accordo. Va bene.
Presidente: Riprendiamo l’esame tranquillamente, come era andato fino ad ora.
Avvocato Filastò: Va bene, Presidente.
Presidente: Non è il caso proprio di. . .
Avvocato Filastò: Ha ragione. Ha ragione lei. Volevo sapere, Pacciani e Vanni, con la loro macchina entrarono nella piazzola?
Giancarlo Lotti: Mah, mi dica il posto, quale… in che…
Avvocato Filastò: Si sta sempre parlando là di Vicchio, dove c’è la piazzola.
P.M.: Ha ragione. Gli ha letto…
Giancarlo Lotti: Se non mi dice che omicidio allora rispondo…
Avvocato Filastò: Ma no, ma siamo a parlare…
Giancarlo Lotti: … sennò on capisco nemmeno io.
Presidente: Va be’, si parla di Vicchio, si parla di Vicchio. Finché non si dice si… da un’altra parte, è sempre di Vicchio.
Avvocato Filastò: No, no, ma… Lotti, Lotti.
Giancarlo Lotti: Lo so. Mi deve dir preciso perché sennò…
Avvocato Filastò: Stia a sentire Lotti. Lotti, quando…
Giancarlo Lotti: Poi mi…
(voci sovrapposte)
Giancarlo Lotti: … anch’io e…
Avvocato Filastò: Ma lei fa benissimo. Quando una cosa lei, una domanda che le faccio lei per qualche ragione non la capisce o non si orienta…
Giancarlo Lotti: No, ma se mi dice…
Avvocato Filastò: No, lei fa bene a far così, a intervenire e dire: ‘mi spieghi avvocato’, va bene?
Giancarlo Lotti: Mi spiega il punto, se gl’è quello di Vicchio o un altro.
Avvocato Filastò: Allora, glielo dico, si sta parlando dell’omicidio di Vicchio e la piazzola è quella di Vicchio. E la domanda è: se Pacciani e Vanni entrarono in questa piazzola.
Giancarlo Lotti: Erano entrati nella piazzola.
Avvocato Filastò: Entrarono nella piazzola. Ma lei invece rimase sulla strada?
Giancarlo Lotti: Io la macchina non l’ho messa dentro, l’ho messa sulla strada, venendo in giù da una parte, più su verso…
Avvocato Filastò: L’ha lasciata sulla strada.
Giancarlo Lotti: Sempre la strada che va giù.
Avvocato Filastò: Benissimo. Quando lei parla di strada, parla di strada asfaltata?
Giancarlo Lotti: No, io parlo della strada che va lì alla piazzola, l’è sterrata.
Avvocato Filastò: Ah, quindi sul…
Giancarlo Lotti: L’è un pezzo… non so quante l’è la lunghezza. La lunghezza non la posso dire perché non so…
Avvocato Filastò: Ma comunque, lasci fare la… È una stradetta che, partendo dalla strada…
Giancarlo Lotti: È un pezzo dalla bottega. Aspetti, mi spiego meglio. Dalla bottega, dalla botteghina c’è il ponte, poi si scende giù e l’è asfaltata. Poi a un certo punto la comincia a non essere più asfaltata.
Avvocato Filastò: Ah. Ho capito. Ma da lì in giù non l’è asfaltata.
Presidente: L’altra volta ha parlato di strada sterrata.
Avvocato Filastò: Comunque lei sulla strada la ferma. 
Giancarlo Lotti: C’è un pezzetto l’è… 
Avvocato Filastò: A che distanza, rispetto alla macchina di Pacciani, e Vanni, lei lascia la macchina? Siamo sempre nella storia della distanza, di farci gli orientamenti.
Giancarlo Lotti: Non lo so. La distanza…
Avvocato Filastò: L’aula, io, chi vuole lei. Insomma, ci dia un’indicazione.
Giancarlo Lotti: Io la macchina la lasciai da una pa. .. di sopra della piazzetta.
Avvocato Filastò: No, ma rispetto a dove lascian la macchina…
Giancarlo Lotti: Preciso non lo so, saranno 10 metri, o meno. Questo non posso giudicare.
Avvocato Filastò: 10 metri. Diciamo 10 metri, va bene. Le chiedo, era buio? Intanto, spegnete i fari? Lei li spegne i fari?
Giancarlo Lotti: Io li spensi i fari.
Avvocato Filastò: E la macchina di Pacciani e Vanni, li spensero i fari?
Giancarlo Lotti: Li avranno spent… gl’erano spenti i fari.
Avvocato Filastò: Bene. Benissimo. Quindi era buio?
Giancarlo Lotti: Dopo cena, non so, anche se gl’era è estate, gl’è buio proprio.
Avvocato Filastò: Buio. No, voglio dire: c’era la luna, non c’era la luna?
Giancarlo Lotti: Questo non… A dire la verità non c’ho guardato.
Avvocato Filastò: Non c’ha guardato. Comunque glielo dico io: la luce non c’era. Era buio pesto. Volevo chiedere una cosa: all’epoca lei lavorava alla draga? Guardi, ci rifletta bene. Sembra una domanda inutile, ma invece è importante.
Giancarlo Lotti: Io c’ho lavorato fino all’88, da Scherma Roberto.
Avvocato Filastò: Ah. Quindi lei all’84 lavorava alla draga?
Giancarlo Lotti: Io lavoravo, sennò come facevo a mangiare.
Avvocato Filastò: Bravo. Bravo Lotti. Son d’accordo con lei.
Giancarlo Lotti: Per mantenermi la macchina. C’avevo la macchina, siccome…
Avvocato Filastò: Quindi lei lavorava alla draga, accanto a quel compressore che ci ha detto che la mandava a casa la sera con la testa tutta…
Giancarlo Lotti: Sì. A star con un coso a quella maniera, tutti i giorni fino alle cinque e mezzo. Nove ore facevo.
Avvocato Filastò: Anche quel giorno lì?
Giancarlo Lotti: Poi per piglia’ i’ che?
Avvocato Filastò: No, voglio dire… Lo so, Lotti, ho capito.
Giancarlo Lotti: Si guadagnava poco.
Avvocato Filastò: No, l’ho ca… il suo problema l’ho presente. Lei ce n’ha parlato prima e va bene. Dicevo una cosa: anche quel giorno lì aveva lavorato alla draga?
Giancarlo Lotti: Come?
Avvocato Filastò: Quel gior… Prima di andare con loro, era andato a lavorare lei il giorno?
Giancarlo Lotti: Eh, per forza.
Avvocato Filastò: Per forza.
Giancarlo Lotti: Smettevo alle cinque la sera.
Avvocato Filastò: E lei…
(voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: E lei sentì i lamenti della donna?
Giancarlo Lotti: Come?
Presidente: Non era domenica?
Giancarlo Lotti: Non mi ricordo se gl’era di domenica, o di sabato. Ma il fatto di là?
Presidente: Il fatto di Vicchio.
Giancarlo Lotti: Eh, non…
Avvocato Filastò: Va be’. Sentì i lamenti della donna, o no, Lotti?
Giancarlo Lotti: Ah, quando la tironno fuori dalla macchina?
Avvocato Filastò: Uhm.
Presidente: Appunto.
Giancarlo Lotti: Sì, lamenti. Lamenti, non proprio grida. Lamenti così, normali.
Avvocato Filastò: Normali.
Giancarlo Lotti: Quande l’hanno spostata, l’è segno l’era di già ferita e allora ha fatto un lamento così.
Avvocato Filastò: Uno o più?
Giancarlo Lotti: Mah, io ne ho sentiti uno.
Avvocato Filastò: A che distanza era lei?
Giancarlo Lotti: Distanza… Gl’è quello, s’arriva sempre alle distanze, gl’è quello.
Avvocato Filastò: Sì, dianzi ha detto 10 metri.
Giancarlo Lotti: Proprio lì unn’ero. Ero spostato quasi… non proprio alla strada, un pochin più in dentro. Però, la trascinano verso il campo, sicché c’è un po’ di distanza. Non saprei quanti metri sarebbero.
Avvocato Filastò: Uhm. Ma era un lamento come di una che piange? Com’era fatto questo lamento?
Giancarlo Lotti: Lamento… come fo a giudicare. Un lamento…
Avvocato Filastò: Non poteva essere, per esempio, che devo dire, un grugnito di sforzo di quello che la stava tirando?
Giancarlo Lotti: Può darsi sia stato così, non lo so. Non posso giudicarloo preciso.
Avvocato Filastò: Però lei, quando è stato interrogato precedentemente, ha detto che questa ragazza strillava. Come mai disse cosi?
Giancarlo Lotti: No, io non ho detto strillava.
Avvocato Filastò: Sì.
Giancarlo Lotti: Ho detto un lamento, non ho detto strillava.
Avvocato Filastò: No, no, all’inizio disse strillava.
Giancarlo Lotti: Mi sarò espresso poco bene io.
Avvocato Filastò: S’è espresso male.
Giancarlo Lotti: Io ho sempre detto questo qui.
Avvocato Filastò: No, sempre no.
Giancarlo Lotti: E allora va bene.
Avvocato Filastò: Le posso dire che lei ha detto strillava, questo è sicuro.
P.M.: Si corresse subito se glielo legge, eh.
Avvocato Filastò: Sì, sì. Insomma, però all’inizio disse strillava.
P.M.: Però subito dopo…
Avvocato Filastò: No, subito dopo no.
Giancarlo Lotti: Su questo discorso io ho detto un lamento, non ho detto… forse mi ero espresso male io.
Avvocato Filastò: S’è espresso male, va bene. Al fiume a lavarsi le mani e il coltello.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Ci andarono tutti e due – Pacciani e Vanni – o ci andò uno solo?
Giancarlo Lotti: Tutti e due. Però io ero vicino alla macchina, ho visto andare verso il fiume.
Avvocato Filastò: Le contesto che lei, a pagina 63 del verbale incidente probatorio, ha detto: “Poi uno va dove c’è il fiume a lavare il coso, il coltello”.
Giancarlo Lotti: Io ho detto tutti e due, non ho detto uno solo.
Avvocato Filastò: No, sto leggendo, scusi. Poi questo è anche registrato.
Giancarlo Lotti: No, unno so.
Avvocato Filastò: Io sto leggendo.
Giancarlo Lotti: Può darsi mi sia espresso che avevo visto uno e invece l’ho visti tutti e due.
Avvocato Filastò: “Chi è che andò a lavare?” Il Pubblico Ministero gli chiede: “Chi è che andò a lavare?” E lei risponde: “C’andette il Vanni”. C’è poco da fare.
Giancarlo Lotti: Invece io li ho visti tutti e due.
Avvocato Filastò: E allora perché disse così?
Giancarlo Lotti: E quande l’è questo… Di quande gl’è il verbale?
Avvocato Filastò: Eh, è abbastanza recente. È del giorno 19 febbraio ’97, di quest’anno.
Giancarlo Lotti: Forse mi sono espresso male io.
Avvocato Filastò: Si è espresso proprio male.
Giancarlo Lotti: Eh, oh. 
Avvocato Curandai: (voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: A pagina 63, avvocato Curandai. Siamo a uno, due, tre, quattro, cinque… dal quintultimo rigo in su. “Vidi che andava” – singolare – “verso il fiume e basta”. Ci andarono tutti e due dice. Va be’. Poi lei, l’il marzo del ’93, ha detto che Pacciani: “Fermò la macchina di traverso davanti la Panda…”
Giancarlo Lotti: ’93? Che ’93.
Avvocato Filastò: Scusi, ’96.
P.M.: Stia attento.
Avvocato Filastò: Oh Lotti, e posso sbagliare anch’io qualche volta. Non me ne perdona una. Se fo così anch’io con lei, sa dove…
Giancarlo Lotti: No, ma scusi, ma io non gl’ho mica detto…
Avvocato Filastò: Ho detto ’93, volevo dire ’96.
Presidente: S’è sbagliato, Lotti.
Avvocato Filastò: Nel ’93 lei l’era tranquillo a San Casciano.
Giancarlo Lotti: Eh, lo so, lo so.
Avvocato Filastò: Tutte queste grane un ce l’aveva, si figuri.
Giancarlo Lotti: No, i’ che c’entra. No, ma io ho capito ’93 e allora…
Avvocato Filastò: E lei l’ha ragione.
Giancarlo Lotti: Non ho mica detto…
Avvocato Filastò: È una persona più attenta di quello che sembra lei, Lotti.
Giancarlo Lotti: Questa l’è una cosa… non ho mica detto…
Avvocato Filastò: E infatti è una persona più attenta di quello che sembra. Allora, 11 marzo del ’96, ecco. “Fermò la macchina di traverso davanti alla Panda, in modo da bloccare l’autista”. Ha detto così lei.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: A che distanza era?
Giancarlo Lotti: Proprio vicino… Sarà stato mezzo metro.
Avvocato Filastò: Mezzo metro.
Giancarlo Lotti: Un metro massimo. Non posso giudicare…
Avvocato Filastò: Perfetto, mezzo metro.
Giancarlo Lotti: … come l’è ferma la macchina.
Avvocato Filastò: No, no, per ca… Se vuole bloccare.
Giancarlo Lotti: No, no.
Avvocato Filastò: Spense i fari, naturalmente, questo ce l’ha già detto prima. E lei vide se qualcuno di que… E scendono di macchina tutti e due.
Giancarlo Lotti: Li sce… li sce… Insomma, l’uno o l’altro li scesero.
Avvocato Filastò: L’uno o l’altro…
Giancarlo Lotti: Di certo, sennò non potevano fare…
Avvocato Filastò: No, no. Va bene, insomma…
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Ma io le chiedo: uno dei due aveva qualche luce?
Giancarlo Lotti: Luce?
Avvocato Filastò: Sì, una luce, portatile. Una torcia elettrica…
Giancarlo Lotti: Ora come fo a ricordarmi di preciso…
Avvocato Filastò: No, questo bisogna se ne ricordi.
Giancarlo Lotti: … se gl’avevano una luce, è una cosa un po’ difficile.
Avvocato Filastò: No, non è tanto difficile. Perché senta, lei l’è lì al buio, i fari sono spenti e se lei vede una luce e la vede, non c’è versi, Lotti, su questo non c’è problemi. O la vede, o non la vede. Lei dice: ‘l’ho vista, non l’ho vista’, oppure…
Giancarlo Lotti: Non mi ricordo preciso se c’era o no.
Avvocato Filastò: Non se ne ricorda.
Giancarlo Lotti: Non posso…
Avvocato Filastò: Insomma, guardi… Non si ricorda. D’altra parte lei non ha mai parlato di luce.
Giancarlo Lotti: Questo non mi ricordo preciso.
Avvocato Filastò: Questo è sicuro, questo lei, di luci non ne ha mai parlato, dice i fari erano spenti. Lei però vide che la persona dentro la macchina si alza. È vero? Le domando allora…
Giancarlo Lotti: Si alza da sedere?
Avvocato Filastò: Sì.
Giancarlo Lotti: Questo, non preciso se s’alza o no, non posso dirlo.
Avvocato Filastò: L’ha detto lei nel marzo del ’96. Quindi glielo contesto. E d’altra parte, per dire la verità Lotti, con quei lumi di luna, con quei fatti che erano successi a Firenze, due ragazzi che stanno in macchina e che vedono un’altra macchina che gli si ferma a diciamo un metro di distanza a bloccargli la strada, qualche cosa devono fare. Quindi, lasci fare. Lei ora non se lo ricorda, ma insomma, lei ha detto che questo qualcuno si alzò. Era il ragazzo o la ragazza?: è inutile domandarglielo, insomma. Comunque, lei non se lo ricorda, mi immagino.
Giancarlo Lotti: Eh, di preciso un mi ricordo se gli avevan qualche luce.
Avvocato Filastò: No, non della luce. Se si alzò qualcuno di loro.
Giancarlo Lotti: Eh, un me ne ricordo di preciso.
Avvocato Filastò: Non se lo ricorda.
Giancarlo Lotti: Non posso dire una cosa…
Avvocato Filastò: Poi però lei dice che Pacciani tornò verso la macchina; quindi, se ho capito bene, Pacciani si avvicinò prima alla macchina e poi tornò indietro alla macchina dei ragazzi, Pacciani si avvicinò, e poi tornò indietro per andare alla sua. È così?
Giancarlo Lotti: Alla mia?
Avvocato Filastò: Alla macchina sua: di Pacciani. Fece questo va e vieni.
Giancarlo Lotti: Mah, questo…
Avvocato Filastò: E l’ha detto, lei.
Giancarlo Lotti: Può darsi l’abbi detto, ma ora non me ne ricordo di preciso.
Avvocato Filastò: L’ha detto: “Il Pacciani la macchina la fermò di traverso, non consentendo quindi un’eventuale via di fuga. A questo punto vidi c’era una persona dentro la macchina, si è alzata per guardare perché aveva sentito e poi visto la macchina del Pacciani. Vidi poi che il Pacciani, che nel frattempo si era avvicinato a piedi alla Panda”, sente? “velocemente è tornato alla propria auto”.
Giancarlo Lotti: Mah, eh, un posso proprio, preciso. Se s’è alzato.
Avvocato Filastò: Nemmeno ora che gliel’ho letto, si ricorda di aver visto questo?
Giancarlo Lotti: Eh, no.
Avvocato Filastò: No. A fare che, sarebbe tornato alla macchina Pacciani? Alla sua.
Giancarlo Lotti: E come fo a dirlo? Se non mi ricordo preciso.
Avvocato Filastò: E allora glielo dico io, perché l’ha detto lei l’11 marzo: “Ha preso la pistola”. Quindi, Pacciani torna alla macchina per prendere la pistola. Vuol dir che non ce l’aveva prima, no? Insomma, allora glielo domando ora. Cerchi di visualizzare la scena, se l’ha vista, eh? Se l’ha vista. Pacciani, quando esce dalla macchina, c’ha la pistola in mano oppure no?
Giancarlo Lotti: No, quando scende dalla macchina non c’aveva… non ce l’aveva.
Avvocato Filastò: Non ce l’aveva. Allora è tornato per forza a tornarla dopo.
Giancarlo Lotti: Mah, preciso ora non so.
Avvocato Filastò: È quello che ha detto lei.
Giancarlo Lotti: Sì, lo so.
Avvocato Filastò: E dove stava questa pistola?
Giancarlo Lotti: Mah, l’avrà avuta in macchina.
Avvocato Filastò: In macchina dove? In che punto era…
Giancarlo Lotti: … se l’aveva dalla parte della guida o di là.
Avvocato Filastò: Non se lo ricorda, non lo può sapere lei. Però – lei oggi non lo può sapere – però, invece, l’11 marzo lo sapeva; perché lei ha detto, in questo verbale, l’interrogatorio dell’11 marzo del ’96, ha detto: “Ha preso la pistola dalla parte destra, sotto il sedile”, senta com’è preciso, eh, “dalla parte destra sotto il sedile e subito dopo ha raggiunto di corsa la Panda”.
Giancarlo Lotti: Ma questo di chi gli è, di’ marzo ’96?
Avvocato Filastò: Sì.
Giancarlo Lotti: Eh, può darsi l’abbi detto a quell’ora, ora di preciso non mi ricordo bene. 
Avvocato Filastò: Mmh. Ma ora io le chiedo questo: e durante questo va e vieni di Pacciani, per pigliar la pistola, eccetera, con questa macchina bloccata così, con questo ragazzo che si è già alzato, qualcuno di questi ragazzi cerca di uscir dalla macchina? Apre lo sportello?
Giancarlo Lotti: Mah, e un ce la fanno a sortire.
Avvocato Filastò: Non ce la fanno, perché?
Giancarlo Lotti: Perché c’è la macchina davanti.
Avvocato Filastò: No, la macchina l’è davanti, non di fianco.
Giancarlo Lotti: Gli era posta sulla parte del davanti.
Avvocato Filastò: Eh, l’ha detto lei, l’è sul davanti, la s’è fermata davanti la macchina.
Giancarlo Lotti: Però non ce l’hanno fatta a sortire.
Avvocato Filastò: No, no, voglio sapere se hanno tentato, se hanno aperto lo sportello, almeno!
Giancarlo Lotti: Questo, non son sicuro d’aver visto bene.
Avvocato Filastò: Poi cosa vede? Mario intanto cosa fa, il Vanni?
Giancarlo Lotti: Eh?
Avvocato Filastò: Mentre Pacciani è andato a pigliar la pistola e poi è tornato alla Panda e si è messo a sparare, Vanni cosa fa?
Giancarlo Lotti: No, gli era fermo alla macchina, lì.
Avvocato Filastò: No, mi dispiace. L’il marzo, lei ha detto: “Quindi Mario, che vidi tirar fuori dalla macchina del Pacciani uno spolverino… Lo spolverino è un po’, è un po’ una rogna, per lei. Insomma, questo qui: “tirar fuori… c’ha uno spolverino di quelli che si mettono gli operai per non sporcarsi e che durante il viaggio non aveva addosso, lo indossò”.
Giancarlo Lotti: Sì, lo indossò dopo.
Avvocato Filastò: Sì, che lo indossò, cioè dopo averlo tirato fuori dalla macchina.
Giancarlo Lotti: Eh, e di dove lo tirava fuori? Non lo so.
Avvocato Filastò: Ma che lo so io? 
Giancarlo Lotti: Eh, io dico dalla macchina, che gli devo dire?
Avvocato Filastò: Se vuol dire così, dica pure così. Però, abbia pazienza, sa?, ci son delle cose che proprio a lume di naso danno fastidio al senso comune. Perché una citazione di questo genere: uno che spara, della gente che sta lì, e uno che va lì a pigliare solo … se lo poteva esser messo prima perlomeno, scusi, no? Invece no, se l’è pigliato, è andato a pigliarlo proprio in quel momento, metterselo addosso lì in quel momento, lo spolverino di quelli che usano gli operai per non sporcarsi. Non le sembra un pochino…
Giancarlo Lotti: Se quel
Avvocato Filastò: … un po’ strana, questa cosa, non le sembra?
Giancarlo Lotti: Eh, strana, io l’ho visto così.
Avvocato Filastò: E poi, e poi senta, eh?, cosa disse l’il marzo, a proposito dei lamenti, vero? “Tirò fuori dalla macchina la ragazza che era ancora viva perché strillava e la trascinò sul prato chinandosi su di essa…” eccetera, eccetera. E poi va avanti: “A quel punto ebbi paura, dopo aver fatto sentii che Mario diceva a Pacciani…” eccetera. “Quindi, prima di andare via…” eccetera, eccetera. Qui si va fino in fondo e lei non parla mai di lamenti, dice strillava, e ha detto strillava. Quindi, anche quel collega che è saltato fuori col lamento, per piacere: si rilegga i verbali. AVVOCATO: Durante l’incidente probatorio, ha parlato di lamenti.
Avvocato Filastò: Ma io sto parlando di questo incidentino qui. Che non è probatorio, ma comunque è un verbale. E son dichiarazioni rese l’il marzo del 1996 dal signor Lotti. AVVOCATO: Pubblico Ministero, gridava o si lamentava?
Presidente: Sì, avvocato, dove vuole andare? Sappiamo benissimo dove…
Avvocato Filastò: Sì, ma questo si sapeva.
Giancarlo Lotti: Forse mi sarò espresso male io, in questo giorni.
Avvocato Filastò: Sì, ma infatti, si è espresso male.
Giancarlo Lotti: Io ho detto lamento, non ho detto gridare proprio come…
Avvocato Filastò: Che doveva essere ancora viva, ha detto, capisce?, anche. Precisando, capito?, che doveva essere ancora viva.
Giancarlo Lotti: Mah, io l’ho vista, non so mica se l’era viva o se l’era per…
Avvocato Filastò: L’ha vista? Ma cosa ha visto lei? Prima di mettersi lo spolverino, Vanni guardò nella macchina dei ragazzi? 
Giancarlo Lotti: No .
Avvocato Filastò: Andò diritto a mettersi lo spolverino? E’ sicuro?
Giancarlo Lotti: Sì, son sicuro.
Avvocato Filastò: E se Pacciani non li avesse presi, questi ragazzi, e questi ragazzi fossero rimasti sempre vivi? E la ragazza da tirar fuori non ci fosse stata, cosa andava a fare a prendersi lo spolverino, il Vanni?
Giancarlo Lotti: Mah, se ho detto gli aveva lo spolverino addosso, perché…? Non capisco. 
Mario Vanni: (voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: Eh? 
Mario Vanni: (voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: Ce l’ha per la posta, lo spolverino. 
Mario Vanni: (voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: Sì.
Presidente: Cosa dice, il Vanni?
Avvocato Filastò: Ha detto che lo spolverino ce l’aveva per la posta, che ce l’aveva quando faceva il procaccia. 
Mario Vanni: (voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: Quando faceva il procaccia. 
Mario Vanni: Per le pulizie.
Avvocato Filastò: Per le pulizie…
Presidente: Bene. 
Mario Vanni: Di quello che racconta i’ Lotti, un è vero nulla, signor Presidente. Le son tutte bugie. Io sono innocentissimo, pulitissimo…
Presidente: Va bene. 
Mario Vanni:Non ho fatto di’ male a nessuno.
Presidente: L’ha detto tante volte questo qui, sì, l’ha detto. Va bene? Avvocato, può continuare? Grazie.
Avvocato Filastò: Grazie, Presidente, la ringrazio. Poi lei, sempre a verbale, sempre in questo verbale dell’11 marzo del ’96, lei riferisce un discorso che dopo gli spari: quanti spari, a proposito?
Giancarlo Lotti: Eh, come fo a saperlo, quanti spari c’è stato?
Avvocato Filastò: Come, “come fo a saperlo”? C’era lei, sì o no?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Allora!
Giancarlo Lotti: Sono stati diversi, non so quanti.
Avvocato Filastò: Diversi. Uno, due, tre, quattro, cinque, più di cinque, più di sei, meno di sei: quanti? 
Giancarlo Lotti: Quattro o cinque, n’avrò sentito, non so’ mica stato a contargli.
Avvocato Filastò: Ecco. Però lei sente la ragazza, i lamenti, che si lamenta la ragazza, e non sente quanti spari? Strano, mi pare. Va be’, comunque… Però lei sentì qualche cosa che diceva Vanni a Pacciani: lo sentì questo discorso?
Giancarlo Lotti: Mah, io non mi ricordo questo discorso qui.
Avvocato Filastò: Sto parlando proprio dei momenti successivi.
Giancarlo Lotti: Sì, lo so, lo so.
Avvocato Filastò: Allora, glielo contesto, perché lei l’ha detto l’il marzo: “Dopo il fatto, sentii che Mario diceva a Pacciani: ‘Ma quell’altro che dirà, adesso?’. Dopo parla”. Il Pacciani rispose qualcosa?
Giancarlo Lotti: Ho detto un mi ricordo preciso se…
Avvocato Filastò: Non si ricorda. “E Pacciani…”, va be’, le contesto che lei dice: “E Pacciani rispondeva: ‘No, non dice nulla, perché ora c’è anche lui insieme a noi, sicché non può dire nulla sennò si ammazza anche lui'”. Ora se lo ricorda questo discorso? L’hanno fatto o non l’hanno fatto?
Giancarlo Lotti: L’avrò sentito, ma un mi ricordo preciso se l’hanno fatto o no.
Avvocato Filastò: Non se lo ricorda. Però volevo chiedere una cosa, poi lei vede il Vanni, diciamo così, che si china su questa ragazza e usa questo coltello: è vero?
Giancarlo Lotti: Com’ho visto io.
Avvocato Filastò: Sì. E mentre fa questo, c’ha una luce di qualche genere, Vanni?
Giancarlo Lotti: Mah, io non ho visto luce.
Avvocato Filastò: Lei non l’ha vista. E il coltello l’ha visto, stavolta?
Giancarlo Lotti: Eh?
Avvocato Filastò: Il coltello l’ha visto?
Giancarlo Lotti: Mah, anche se gli è buio si vede, un coltello.
Avvocato Filastò: No, “anche se gli è buio”. Non le chiedo se “anche se”. Io voglio sapere se l’ha visto!
Giancarlo Lotti: E l’ho visto, sì.
Avvocato Filastò: Mmh. Che l’era i’ solito coltellaccio da cucina?
Giancarlo Lotti: Io ho visto un coltello abbastanza grande.
Avvocato Filastò: Però, luci no.
Giancarlo Lotti: Mah, io luci un n’ho viste.
Avvocato Filastò: Ecco.
Giancarlo Lotti: E un mi ricordo preciso se la c’era o no, questo…
Avvocato Filastò: Non se lo ricorda. E dopo, cosa vide?
Giancarlo Lotti: Come dopo?
Avvocato Filastò: Dopo. Allora, guardi, ora le riepilogo i fatti.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Arrivati con le macchine, Pacciani e Vanni mettono la macchina contro quella dei ragazzi.
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: Scendon di macchina, Pacciani va a pigliar la pistola, torna con la pistola, spara. Dopodiché, c’è Vanni che tira fuori questa ragazza dalla macchina, va bene?
Giancarlo Lotti: Sì.
Avvocato Filastò: A proposito, vide per caso se s’appoggiò in qualche modo allo sportello, mentre tirava fuori la ragazza?
Giancarlo Lotti: Mah, io ho visto prenderla per le braccia e cosarla fuori.
Avvocato Filastò: Ma prima aprì lo sportello o no?
Giancarlo Lotti: Mah, e lo sportello l’avrà aperto, sennò come fa a portarla fuori?
Avvocato Filastò: Mmh. Ma vide se s’era appoggiato allo sportello in qualche modo, prima d’aprirlo?
Giancarlo Lotti: Come fa a tirarla fuori se non apre lo sportello? Non lo so.
Avvocato Filastò: No, ma le ho chiesto se lo vide appoggiarsi…
Presidente: Se è appoggiato..
Avvocato Filastò: … allo sportello in qualche modo.
Giancarlo Lotti: Come, scusi?
Avvocato Filastò: Con qualche parte del corpo, appoggiarsi, sì.
Giancarlo Lotti: Mah, io ho visto che piano piano l’ha portata fuori.
Avvocato Filastò: E basta. Comunque, e allora, quindi c’è questo … la porta, questa ragazza, i lamenti, poi vede… Vanni si mette lo spolverino, poi… 
Avvocato Filastò: Lo spolverino, anzi, se l’è messo prima, vero?, se l’è messo prima, lo spolverino.
Giancarlo Lotti: Mentre gli era di qua, dopo un pochino… 
(voci sovrapposte)
Avvocato Filastò: E poi Vanni va con questo coltello. E dopo? Fecero qualche cosa?
Giancarlo Lotti: E dopo io mi allontanai verso la macchina. Dopo aver visto tutto quell’affare, così.
Avvocato Filastò: Non nascosero qualche cosa da qualche parte?
Giancarlo Lotti: Sì, viddi nasconder qualcosa dentro un cespuglio, lì, e c’è due cespugli lì vicino. Però, unn’ho visto i’ che l’era.
Presidente: Cosa, cosa?
Giancarlo Lotti: No, una specie di, di un involto, eh.
Presidente: Ma non è che confonde omicidio? Parla di Vicchio, eh.
Avvocato Filastò: No no, sì.
P.M.: L’ha sempre detto, Presidente, nei verbali c’è.
Presidente: Ah, va be’, va bene.
Avvocato Filastò: Vicchio, Vicchio, siamo a Vicchio, siamo a Vicchio.
P.M.: È come lo stesso tipo di racconto che fa per Scopeti.
Avvocato Filastò: Sì sì, infatti.
Giancarlo Lotti: È vero, uno dei due; ora non lo so se gli era Pietro o Mario, di preciso ora un me ne ricordo. Perché… Insomma, uno dei due mette questa roba qui. Se c’hanno messo qualcosa, poi, non lo so.
Avvocato Filastò: Che c’era, una specie di fossetto?
Giancarlo Lotti: Un cosino. Come un vuoto, lì.
Avvocato Filastò: Sì, come un vuoto.
Giancarlo Lotti: Poi se c’hanno messo della roba lì, poi, dopo io mi sono allontanato, un l’ho visto per bene.
Avvocato Filastò: Insomma, no, no, lei ha dichiarato, ha detto di aver visto il Mario – l’11 marzo del ’96 – di aver visto qualcuno dei due, ora non so se Mario o un altro, mettere un qualche cosa in questo fossetto. “Si chinarono”, lei diceva. Anzi, Pacciani e Vanni: tutti e due.
Giancarlo Lotti: Eh?
Avvocato Filastò: Tutti e due.
Giancarlo Lotti: Mah, io…
Avvocato Filastò: Uno, fu Pacciani o fu Vanni?
Giancarlo Lotti: … gli ho detto uno dei…
Avvocato Filastò: O furon tutti e due, a fare questo lavoro?
Giancarlo Lotti: Però io ho visto, o uno, o quell’altro; ora un me ne ricordo preciso.
Avvocato Filastò: Ma non tutti e due?
Giancarlo Lotti: Mah, uno dei due.
Avvocato Filastò: No, qui lei ha detto… va be’.
Giancarlo Lotti: Tutti e due?
Avvocato Filastò: Le contesto che disse tutti e due: “Vidi che Pacciani e Vanni si chinarono a qualche metro di distanza dalla Panda, andando verso la macchina, e vidi che nascosero qualcosa in quel posto. Ritengo che abbiano nascosto in quel posto quelle parti asportate alla donna. Ricordo che vi era un fossetto”.
Giancarlo Lotti: Un fossetto… Proprio un fossetto un era.
Avvocato Filastò: Era un buco?
Giancarlo Lotti: Come quando gli ho visto…
Avvocato Filastò: Era una buca? Non era un fossetto: cos’era?
Giancarlo Lotti: Ma un l’era proprio una buca. C’era un coso lì, delle frasche, un pareva proprio una buca insomma.
Avvocato Filastò: Ma ci gettaron della terra sopra oppure no?
Giancarlo Lotti: Mah, io un ero proprio vicino lì, ero un po’ più lon… ero quasi alla strada, sicché un vedevo bene.
Avvocato Filastò: Però lei l’ha detto, guardi, eh? Sempre contestandole questo verbale di interrogatorio dell’11 marzo del ’96, lei ha detto: “E i due gettarono sopra della terra, per coprire quanto vi avevano nascosto”.
Giancarlo Lotti: Sì, ma per metterlo dentro…
Avvocato Filastò: Gettarono della terra oppure no?
Giancarlo Lotti: … un lo gettonno mica così.
Avvocato Filastò: Non lo so. Ma io le chiedo – lasci perdere come – la gettarono la terra o no?
Giancarlo Lotti: Qualcosa gli avranno messo, o delle frasche…
Avvocato Filastò: Ma come “gli avranno”? E c’era lei.
Giancarlo Lotti: O delle frasche, o della terra. Che ne so, io. Ho detto: o frasche, o un pochin di terra, i’ che c’era lì vicino.
Avvocato Filastò: Guardi, lei si sbaglia. Delle frasche o dell’erba, ne ha parlato dopo per un’altra storia. Qui, in questo caso, buttaron della terra oppure no?
Giancarlo Lotti: Mah, lì, se un c’è nulla, i’ che ci mettono per rinvoltarlo lì? Un lo so.
Avvocato Filastò: Senta…
Giancarlo Lotti: Se l’è delle frasche o della terra.
Avvocato Filastò: Senta una cosa, Lotti, ora guardi, glielo chiedo proprio per piacere, di rispondermi per bene. Di questa storia di questa buca che lei avrebbe, in cui qualcuno avrebbe messo qualcosa, e lei ha pensato fosse…
Giancarlo Lotti: C’avranno messo delle frasche sopra.
Avvocato Filastò: No no, lei ha parlato di terra. Comunque, lasciamo perdere.
Giancarlo Lotti: O terra, o frasche.
Avvocato Filastò: O terra o frasche, o buca o fossetto, o quello che vuole: lasciamo perdere questa cosa. Io gli chiedo, guardi, ma cerchi di rispondere con sincerità, eh?, che è l’interesse suo: gliel’ha detta qualcuno, questa storia di questa buca?
Giancarlo Lotti: Ma chi me l’ha detta?
Avvocato Filastò: Un giornalista.
Giancarlo Lotti: Li ho visti che gli andavano a mettere questa…
Avvocato Filastò: Un giornalista, per esempio?
Giancarlo Lotti: No, a me un m’ha detto nulla nessuno.
Avvocato Filastò: Un giornalista della RAI, gliene ha parlato di questa cosa? Si o no?
Giancarlo Lotti: Ma di chi? Chi giornalista?
Avvocato Filastò: Della buca.
Giancarlo Lotti: No, un rispondo più, a questo punto. Eh! Dopo che sulle cose che…
Presidente: No, è una domanda.
Giancarlo Lotti: Un capisco. Eh, lo so che è una domanda.
Presidente: È una domanda, e lo sappiamo. E allora?
Giancarlo Lotti: Ma dice: un giornalista. I’ che c’ho a avere io co’ il giornalista?
Avvocato Filastò: Come che c’ha a che vedere?
Giancarlo Lotti: Io…
Avvocato Filastò: Lei è stato intervistato, da un giornalista della RAI. Si è visto anche in televisione, noi; tutti, si è visto.
Giancarlo Lotti: Quale giornalista?
Avvocato Filastò: Un giornalista della RAI.
Giancarlo Lotti: Eh.
Avvocato Filastò: Il giornalista Giovanni Spinoso: l’ha intervistato, sì o no?
Giancarlo Lotti: Ma indo’?
Avvocato Filastò: A casa sua. Lei era in pigiama, un bel pigiamone a righe.
Giancarlo Lotti: E con questo? I’ che m’ha detto, di questo fatto?
Avvocato Filastò: Gli voglio chiedere se per caso le ha parlato di queste buche, questo giornalista.
Giancarlo Lotti: No!
Avvocato Filastò: Va bene.
P.M.: Ci piacerebbe saper da cosa risulta.
Giancarlo Lotti: Ma io che… Io, viensan lì, gli aveva la macchina così, come gli hanno fatto a far la fotografia, un capisco questo discorso.
Avvocato Filastò: Quale fotografia?
P.M.: Del giornalista.
Giancarlo Lotti: Se m’hanno ripreso, tu vedrai, in pigiama, tu vedrai qualche cosa gli è sortito fuori.
Avvocato Filastò: Eppure s’è visto, Lotti. I’ che gli devo dire?
Giancarlo Lotti: Come, se gli hanno la macchina così?
Avvocato Filastò: Ma non lo so, io!
Giancarlo Lotti: Come fanno a riprendere una persona, se un mettan preciso…
Avvocato Filastò: Ma guardi, glielo posso garantire. Il giorno – no, perché lei probabilmente non lo sapeva – il giorno che lei si chiamava ancora Beta, si chiamava. Non si sapeva nemmen chi era, lei. Lei c’aveva il soprannome Beta, in quell’epoca.
Giancarlo Lotti: No, questo, questo la sbaglia.
Avvocato Filastò: No, non mi sbaglio.
P.M.: Sì, ma lui… 
(voci sovrapposte)
Presidente: Pubblico Ministero, va bene, va bene.
Giancarlo Lotti: No, un importa, come l’ha detto, perché unn’è vero.
Avvocato Filastò: No, non fo per dire, Lotti, non si arrabbi. (voce fuori microfono) Aspetti un momento.
Presidente: Lotti, Lotti, per piacere, no, eh, ora non…
Avvocato Filastò: Senta, fo per dire che all’epoca lei era talmente nascosto, era così misterioso come persona.
Giancarlo Lotti: Come, nascosto? Io non mi sono mai nascosto da nessuno.
Avvocato Filastò: No, ma…
Presidente: Lascia parlare, lasci parlare.
Avvocato Filastò: Che persino ai giudici gli arrivò dei verbali in cui, invece di dire ‘Giancarlo Lotti ha detto’, c’era scritto “Beta ha detto”, ha capito?. L’era il periodo…
Presidente: No, e non…
Avvocato Filastò: Non lo sa. Anche questo, lei l’era…
Giancarlo Lotti: Mah, io, i soprannomi, e me n’hanno messi tanti. Ma questo nome, non me ne ricordo.
Presidente: … messo da lei.
 (voci sovrapposte)
Giancarlo Lotti: Non so.
Avvocato Filastò: O Lotti, non ci siam capiti, eh?, abbia pazienza.
Giancarlo Lotti: Ma Beta i’ che vorrebbe dire, questo nome qui? Non capisco, io.
Avvocato Filastò: L’è come, è l’alfabeto greco.
Giancarlo Lotti: Mmh.
Avvocato Filastò: È l’alfabeto greco.
Presidente: Alfa, beta, gamma, delta. 
(voci sovrapposte)
P.M.: Come tu pretendi…
Presidente: Uno due tre, a, b, c.
Avvocato Filastò: Pensavo almeno questo gliel’aveste detto.
P.M.: Si è lasciato il compito a te.
Avvocato Filastò: Ovvia, l’ho detto io, così… Va bene.
Giancarlo Lotti: Scusi…
Presidente: Si vuole riposare un po’? Va bene.
Avvocato Filastò: Sì sì, ha ragione, Lotti, va bene.
Presidente: Sospendiamo 15-20 minuti. 
« DOPO LA SOSPENSIONE »
Presidente: Lotti, come va ora?
Giancarlo Lotti: Mah, io, a dire la verità, non posso andare avanti così, non ce la fo.
Presidente: C’ha il mal di denti? Cosa c’ha?
Giancarlo Lotti: No, e non posso andare avanti perché sono stanco, da stamani, io… Se si sospende per venerdì, va bene. Io non ce la fo a parlar più.
Presidente: Va bene, allora sospendiamo e venerdì mattina ci vediamo, eh?
Giancarlo Lotti: Perché non ce la fo.
Presidente: Non vogliamo crearle problemi…
Giancarlo Lotti: Eh, lo so.
Presidente: … più di quanto lei li crei a noi, eh?
Avvocato Filastò: (voce fuori microfono)
Presidente: Appunto, appunto.
Avvocato Filastò: È giusto…
Presidente: Allora, si sospende e si va a venerdì. 
Giancarlo Lotti: A dir la verità, non ce la fo nemmen più a i parlare. Non è per…
Avvocato Filastò: Va bene, va bene. Certo, Lotti. Mi fa male la schiena anche a me, da stamattina.
Presidente: Venerdì 5, ore 09.00. Va bene.
Giancarlo Lotti: C’ho la spina, mi dà noia a star di molto a sedere. In piedi, ci sto un po’…
Presidente: Va bene. Allora ci si vede, Lotti, venerdì mattina, eh?
Giancarlo Lotti: Io ho detto cosi per dire, che vuoi fare, ormai.
Presidente: Va bene. Nuova traduzione del Vanni. Tutto il resto, a posto. L’udienza è tolta, per oggi.
3 Dicembre 1997 35° udienza processo Compagni di Merende

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