30 Ottobre 1997, 28° udienza, processo, Compagni di Merende Mario Vanni,  Giancarlo Lotti e  Giovanni Faggi per i reati relativi ai duplici delitti del MdF e Alberto Corsi per favoreggiamento.

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Angelo Diotaiuti

Presidente: Ci siamo tutti, allora l’avvocato Fines per Vanni che è presente, Bagattini per Faggi, Bertini per Lotti e per Zanobini non c’è nessuno? L’avvocato Fines per Zanobini, del resto abbiamo Colao e gli altri allora, sostituisce tutti gli altri mancanti va bene? Santoni, bene Pubblico mistero a lei.

P.M.: Presidente ho dei testi e volevo cominciare chiedendo alla Corte di ammettere come teste il maresciallo Diotiaiuti che è addetto al reparto operativo del comando provinciale carabinieri di Firenze, si tratta del maresciallo che conosce abbastanza bene i fatti perché al nucleo operativo di Firenze da tanti anni è stato da me incaricato a seguito dell’udienza, non della scorsa della precedente udienza, di fare quegli accertamenti seguiti alla deposizione fatta in aula dal maresciallo Salvini dei carabinieri di Calenzano il quale ci disse che per quello che era il suo ricordo pensava che l’identikit che fu all’epoca redatto a seguito dell’omicidio di Calenzano era stato fatto a suo dire anche sulla base di alcune rassomiglianze viste da altri testi oltre quelli che sono stati sentiti in quest’aula esattamente i testi Tozzini e Parisi e ci diceva il maresciallo Salvini di ricordare che c’erano altri, allora io ho incaricato come d’altronde avevo anticipato alla Corte e alle altre parti in quell’udienza ho incaricato il maresciallo Diotiaiuti di fare questa verifica essenzialmente negli atti delle stazioni di Calenzano e della Compagnia Carabinieri di Prato, questi risultati degli accertamenti sono stati sintetizzati in un’annotazione del maresciallo Diotiaiuti e del collega Congiu che io ho qua e ho già fornito, l’ho avuta ora, alle altre parti del processo. Chiedo quindi che sia ammessa la testimonianza del maresciallo Diotiaiuti proprio sull’esito delle ricerche di questi ulteriori testi o meglio di questo identikit fatto apparentemente se non ha più mani a più voci e gli esiti mi sembra da quello che emerge dall’annotazione sono negativi ma vorrei che fosse il maresciallo Diotiaiuti a spiegarci l’esito della ricerca.

Presidente: Le altre parti? I difensori cosa chiedono? Le parti civili sono favorevoli o no a questo teste? Va bene, la difesa? Anche il difensore, allora si può ammettere questo teste, la Corte è già informata di questo fatto allora la Corte ammette il teste Diotiaiuti è disporre l’immediata audizione. Come si chiama lei Diotiaiuti?

A.D.: Angelo, nucleo operativo carabinieri Firenze, 24 10 52, Camerota provincia di Salerno.

Presidente: Legga la formula.

A.D: Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza.

Presidente: L’esame può iniziare direttamente in forma normale prego pubblico ministero.

P.M.: La prima domanda che le volevo fare innanzitutto è questa maresciallo, lei ci ha detto e sappiamo già che al nucleo operativo di Firenze, lei si è per caso occupato personalmente delle indagini relative al delitto di Calenzano dell’81 o no?

A.D.: No.

P.M.: No allora lei dovrebbe spiegare innanzitutto alla Corte quale incarico ha avuto da me due giorni fa e gli esiti di questi incarichi.

A.D.: L’incarico era rivolto ad un identikit fatto nell’81, precisamente dovevamo identificare le persone che l’avevano fatto, le uniche persone che all’epoca hanno collaborato all’effettuazione dell’identikit è la coppia che figura già agli atti, altre persone non figurano. Il giorno che è stato fatto l’identikit fu fatto alla Compagnia Carabinieri di Prato, presente vi era la coppia, il maresciallo Parretti e il disegnatore che era della questura di Firenze.

P.M.: La coppia è quella che risulta dagli atti che abbiamo sentito cioè Tozzini Giampaolo e Parisi Rossella?

A.D.: Confermo.

P.M.: Senta lei ha saputo perché qui gliel’ho riferito io il comandante dell’epoca della stazione di Calenzano ha detto di ricordarsi, a questo punto abbiamo l’impressione che forse era un ricordo non perfetto, che questo identikit invece era stato redatto anche sulla base dei racconti di altre persone la domanda è questa scusi maresciallo, voi avete trovato riferimenti cartacei innanzitutto sulla compilazione di questo identikit diversi da quelli che abbiamo noi?

A.D.: Gli unici riferimenti cartacei sono quelli di questa coppia e basta.

P.M.: Ha per caso tramite il maresciallo Parretti o altro personale di Prato/Calenzano cercato di verificare come e perché il Salvini ha fatto questo racconto apparentemente diverso?

A.D.: Questo può essere riconducibile al fatto che questo identikit nei giorni successivi è stato mostrato a più persone e quindi probabilmente qualcuno avrà indicato qualche persona di conoscenza.

P.M.: Però nelle carte della stazione di Calenzano che a voi avete verificato e della compagnia di Prato.

A.D.: Non c’è niente di tutto questo no.

P.M.: Lei ricorda se o meglio lei ha chiesto al maresciallo Parretti che all’epoca comandava o si sarebbe occupato di questi fatti se lui, Parretti, ricorda elementi in tal senso cioè se c’è collaborazione di qualcuno o lui lo esclude?

A.D.: Lo esclude totalmente, io l’ho sentito telefonicamente perché è in ospedale e quindi lo esclude totalmente, le uniche persone presenti come ho detto prima erano Parretti, il disegnatore e questa coppia.

P.M.: Disegnatore di Firenze.

A.D.: Della questura di Firenze.

P.M.: Bene non ho altre domande grazie.

Presidente: Parti civili? Nessuno parla, difensore?

Avv. Filastò: Che le risulti alla redazione di questo identikit presente c’era il maresciallo Salvini?

A.D.: No non era presente.

Avv. Filastò: Non era presente perché non risulta dalle carte o non era presente

A.D.: Non risulta dalle carte e più mi è stato confermato al telefono dal maresciallo Parretti.

Avv. Filastò: Non era presente nemmeno un parente del maresciallo Salvini che è un pittore?

A.D.: No almeno da quello che ha detto Parretti e da quello che risulta agli atti no.

Avv. Filastò: Non ha nemmeno sentito parlare o qualcuno gli abbia accennato alla presenza di questo personaggio che non era uno della polizia ma era mi sembra un pittore? Un appuntato ha ragione, diplomato alla scuola d’arte.

A.D.: No non ho capito bene.

Avv. Filastò: Questo appuntato diplomato alla scuola d’arte lei lo ha identificato?

A.D.: No.

Avv. Filastò: Quindi noi non sappiamo chi è che materialmente/graficamente ha fatto questi identikit? Io volevo saperlo da lui pubblico ministero abbia pazienza io sto interrogando il testimone ho fatto due domande e due interruzioni.

A.D.: Quello che risulta è che chi ha fatto questo disegno è un agente della questura di Firenze, altre persone che hanno partecipato.

Avv. Filastò: Come si chiama lei lo sa?

A.D.: Non lo so. Non lo so perché non mi risulta.

Avv. Filastò: Dalle carte risulta.

A.D.: Dalle carte che io ho guardato no.

Avv. Filastò: Quindi lei ha esaminato se non ho letto male nella relazione che lei ha fatto tre filze di carte nelle quali non risulta il nome del redattore dell’identikit.

A.D.: No.

Avv. Filastò: Beh io faccio un’istanza perché la Corte accerti chi è il redattore di identikit e perché si senta lui, perché voglio dire un accertamento di questo genere fatto sulla base di una ricerca cartolare da parte del graduato certamente accurata per carità non ho nessuna ragione di dubitarne ma comunque soltanto ricerca cartolare non può certamente valere la testimonianza diretta della persona che ha effettuato l’identikit anche perché se non ricordo male perché non ho qui la deregistrazione del verbale maresciallo Salvini ha fatto una descrizione accurata di un certo personaggio, un uomo di sesso maschile che era solo e tutto il resto che in circostanze assolutamente diverse rispetto a quelle di questa coppia avrebbe visto una certa persona e questo è qualche cosa che secondo me va approfondito molto meglio di come non sia stato fatto finora. Quindi visto che il pubblico ministero si è fatto parte del dirigente integrando la prova in questo modo io chiedo che la Corte avvalendosi dei suoi poteri ex articolo 507 integri ulteriormente la prova facendo fare delle ricerche se agli atti non risultasse, se risulta agli atti molto meglio, su chi sia stato il materiale redattore del disegno dell’identikit e si ascolti questa persona.

Presidente: Altre domande? Prego avvocato Bagattini.

Avv. Bevilacqua: Allora maresciallo allegato alla sua relazione di servizio del 29 10 97 vi è un appunto datato 27/10/1981, lei peraltro è una avuto come dire modo perché vi è una prima pagina che finisce un diceva però (audio disturbato) volevo chiedere al maresciallo se lei è in grado di riferire chi ha redatto questo punto.

A.D.: Il maresciallo Parretti.

Avv. Bevilacqua: L’intestazione di questo punto è “alle 11:30 di oggi si presentarono presso il tribunale di Prato Dottor Palazzo due giovani identificati per…” quindi questo è un atto che fu compiuto

A.D.: Dal maresciallo Parretti che giornalmente segnava quello che faceva, gli accertamenti che svolgeva.

Avv. Bevilacqua: Ecco allora io in relazione a questo appunto signor presidente e signori della Corte avanzo un’istanza di istruttoria nel senso che rispetto a quelli che erano gli atti depositati almeno per quello che è il mio ricordo.

Presidente: Avvocato se può parlare da seduto perché sennò non viene la registrazione.

Avv. Bevilacqua: Dicevo rispetto alle carte in nostro possesso questo appunto fa riferimento ad informazioni che i signori Tozzini e Parisi hanno reso sostanzialmente nell’immediatezza dei fatti e per qualche verso diverse rispetto a quelle che sono state poi verbalizzate in altri atti in nostro possesso, in modo particolare mi riferisco alla descrizione che costoro avrebbero reso al Dottor Palazzo e al maresciallo Parretti a proposito del volto dell’uomo visto nel quale fra le altre cose si parla di quasi senza capelli in testa, si fanno riferimenti all’autovettura che quest’uomo stava conducendo identificandola per un’alfa Romeo GT di colore rosso chiaro e si danno dei particolari, ora non voglio evidentemente leggerlo anche in relazione addirittura ai pneumatici e ai cerchi di questi pneumatici. Ripeto sono informazioni del tutto nuove rispetto a quelle che noi avevamo e rispetto alle carte depositate dal pubblico ministero e quindi delle due l’una o si consente che vengano risentiti i signori Tozzini e Parisi ovvero venga sentito o il Dottor Palazzo o il maresciallo Parretti alla presenza dei quali sembra di capire che questo appunto è stato redatto e verbalizzato. Oppure se non ci sono anche per semplificare signor un pubblico ministero se non ci sono

Presidente: Parretti e poi?

Avv. Bevilacqua: Il Dottor Palazzo, dicevo se non ci sono difficoltà io mi accontenterei anche di chiedere semplicemente l’acquisizione di questo appunto.

Presidente: Palazzo del settore all’epoca.

Avv. Bevilacqua: Esatto adesso sostituto procuratore generale e in quanto documento.

Presidente: L’ha fatta la polizia mica Palazzo.

Avv. Bevilacqua: Queste dichiarazioni sarebbero state rese di fronte al dottor Palazzo.

P.M.: No leggete gli atti anche perché non è così, abbiamo sentito in quest’aula i due testi i quali hanno detto ci recammo perché lo conoscevamo in tribunale dal dottor Palazzo.

Avv. Bevilacqua: Ma è intestato così l’atto “si presentavano presso il tribunale di Prato dal dottor Palazzo due giovani”

P.M.: Se lei mi fa parlare e si ricorda agli atti vedrà che invece di perdere tempo basta leggere gli atti depositati e andiamo avanti, i due testi hanno dichiarato di essersi per conoscenza personale presentata in tribunale dal dottor Palazzo il quale dicendo io che ci posso fare e li avrebbe mandati dai carabinieri dove è stato redatto, quindi il dottor Palazzo è l’unico di questi identikit non ne sa assolutamente niente, questo l’hanno dichiarato i due interessati e in quest’aula e a verbale, questo è un appunto che ora ne conosciamo la paternità ma sempre appunto è, gli altri sono atti istruttori versati e poi confermati in questo dibattimento prima partiamo da quello e poi andiamo. Quindi io non ho nessuna opposizione che si senta tutte le persone. Presidente mi scusi a questo proposito io vorrei far presente che per completezza la vicenda è anche narrata senza i nomi nel rapporto giudiziario dell’epoca, allora se noi partiamo dal rapporto giudiziario fatto all’epoca dalla compagnia di Prato vediamo non solo che non c’è nessuna diversità di ricostruzione dei fatti ma il rapporto giudiziario dell’epoca è fedele a quello che è stato accertato successivamente in modo piuttosto macchinoso in quest’altro, allora direi che se dobbiamo partire da acquisire appunti intanto acquisiamo il rapporto giudiziario che è sempre stato in atti e che tutte le parti possono in qualsiasi momento chiedere di vedere, utilizzare, fare le domande che credono, ma prima di introdurre un appunto senza firma abbiamo il rapporto giudiziario dell’epoca che spiega fedelmente come andarono le cose tranne il fatto che gli autori dell’identikit furono quei due nomi e quindi abbiamo la prima diciamo circostanza obiettiva in un atto fatto all’epoca firmato da chi di dovere, il rapporto giudiziario c’è. Vorrei dire che poi negli atti del PM c’è depositata l’annotazione della squadra mobile della questura di Firenze con la quale viene depositato l’originale dell’identikit con tutti quelli che sono gli appunti presso la questura dell’epoca dal quale si ricava benissimo come sono andate le cose dal punto di vista della questura e si può comodamente risalire a tutto quanto può essere necessario accertare in quest’aula sul punto, faccio presente che questi atti sono sempre stati depositati e quindi tutte le parti avevano tutta la possibilità di fare le richieste che credevano, io ho integrato la prova con la deposizione del maresciallo Diotiaiuti e ritengo e con questo concludo che sul fatto oramai è stata fatta la chiarezza più assoluta che poteva essere fatta e che risulta concordemente a quanto risultato ad oggi nelle carte depositate sin dal momento delle indagini addirittura per quello che riguarda il rapporto giudiziario datato 28 giugno 82 signori è in atto da tempo immemorabile quindi non mi sembra il caso oggi di cominciare a dubitare a destra e a sinistra solo perché il ricordo ahimè imperfetto del maresciallo Salvini a cui dato diciamo la necessità di integrare qualcosa che per la verità era più che chiaro nelle carte depositate a tutte le parti. Ciò detto io non sono assolutamente contrario a nessuna prova diversa o ulteriore sul punto faccio presente che quando si chiedessero come mi sembra cose assolutamente ultronee come la deposizione del dottor Palazzo quale penso non avrebbe nessun ostacolo a venire qua ma mi sembra assolutamente inutile ai fini della ricostruzione così come presentata dal PM e presente nelle carte fin dai tempi della istruttoria sommaria, l’istruttoria formale e delle indagini preliminari successive di questo PM.

Presidente: Prego avvocato Filastò.

Avv. Filastò: Presidente volevo puntualizzare alcune cose, pubblico ministero le carte c’erano già allora perché i difensori fanno questa stanza ora? E allora lui perché ha fatto quell’accertamento ora? Quello che sto dicendo io, lei ha fatto riferimento alle carte che c’erano già e quindi i difensori avrebbero fatto un’istanza tardiva mi par di capire scusi mica io eh, per forza proprio perché è arrivato il maresciallo Salvini ed ha descritto una situazione completamente diversa da quella che risultava dalle carte, no non è stata chiarita affatto se mi permette perché non è assolutamente un chiarimento, i chiarimenti si fanno in una situazione di questo genere, intanto il maresciallo Salvini si è presentato come un testimone diretto di questo avvenimento dell’identikit, lui c’era, questo signore che abbiamo sentito oggi non c’era quindi da una parte abbiamo come dire il testimone che si sbaglierà anche poi io non vedo per quale ragione debba essere così inesatto il maresciallo Salvini il quale accresce una certa cosa non toglie, è molto facile ricordarsi male togliendo circostanze piuttosto che aggiungendole, Salvini aggiunge con dei dettagli sono lì al verbale piuttosto indicativi/singolari, con ricchezza di particolari con riferimento a questa persona, dove si trovava, qual è stato il suo avvistamento e tutto il resto. Mi pare che io a suo tempo dissi che era estremamente importante se quell’identikit fosse stato fatto invece che da due persone da tre e che queste tre persone si trovassero in posizione diversa l’una rispetto all’altra risultava la prova accresciuta anche dal punto di vista del pubblico ministero, io non è che voglia ora fa polemica con l’avvocato siamo qui anche perché ci sono è vero due punti di vista nel processo, quello dell’accusa e quello della difesa ma c’è anche il punto di vista della verità che è un terzo punto di vista e quindi se è vero che noi siamo voi, almeno voi, siete qui per accertare la verità eh insomma voglio dire approfondire una situazione di questo genere mi sembra molto importante. Ripeto quel che dissi a suo tempo perché è importante? Perché due persone che vedono un’altra persona in un certo atteggiamento che corrisponde che fa loro una certa impressione di un certo sospetto di un comportamento ambiguo tanto da presentarsi alla polizia e queste persone vedono una persona con delle fattezze e con degli aspetti fisionomici che corrispondono eh insomma voglio dire c’è qualche cosa di molto importante, intanto le due prospettive diverse/i due punti di vista diversi cominciano a sminuire l’ipotesi che sul luogo si trovassero più persone, specialmente se questa persona era sempre la stessa ed aveva sempre le stesse caratteristiche quindi a me pare una circostanza che non può essere liquidata così come vuole il pubblico ministero attraverso un accertamento sul carte o una telefonata fatta ad una persona ammalata che venga la persona quando starà bene insomma oppure si senta come ha proposto il collega Bagattini e come io insisto si sentano le altre persone che furono interessate direttamente a questi identikit con particolare riferimento all’agente di polizia diplomato appuntato che l’identikit materialmente lo fece.

Presidente: Bene, allora lei può andare grazie, chi altro c’è pubblico ministero?

P.M.: Presidente per oggi il PM ha convocato i quelli che sono stati i periti che hanno redatto le consulenze mediche o legali e le autopsie in alcuni casi relative ai cadaveri dei 5 omicidi di cui ci occupiamo, in tutti e 5 gli omicidi e comune come redattore di queste perizie il professor Maurri alternativamente in ogni perizia ci sono colleghi del professor Maurri di medicina legale diversi, la mia proposta sentirli è la seguente comincerei ovviamente a fare domande a questi periti omicidio per omicidio chiamando di volta in volta il professor Maurri con il collega che all’epoca aveva redatto la perizia ed eseguito l’autopsia. Faccio presente che gli elaborati e le testimonianze di questi testi sono già agli atti del dibattimento perché si tratta di elaborati che erano già stati versati nel precedente processo e testimonianze che gli stessi periti avevano reso in sede di dibattimento Pacciani quindi essenzialmente io chiederò a questi testi se ricordano gli elaborati redatti, le autopsie redatte, e se confermano ciò che hanno dichiarato in quel dibattimento. Poi vorrei a ciascuno fare delle domande omicidio per omicidio, vorrei quindi cominciare dal professor Maurri e dal professor Marello che hanno redatto l’autopsia consulenza relativa al delitto del 1981 facendo presente che nell’81 era autore anche dell’elaborato la dottoressa Cucurnia la quale da me convocata ha per oggi il fatto pervenire un telegramma nel quale dice che è impossibilitata a essere presente. Comincerei quindi dal professor Mauri e professor Marello relativamente a degli accertamenti medico legali relativi all’omicidio Baldicambi di Calenzano.

Avv. Filastò: Presidente permette un’istanza presidente da parte di questo difensore vorrei sapere più o meno avere un’idea di quello che è il programma per stasera e per domani mattina perché io per domani mattina per il giorno di domani inopinatamente il presidente del tribunale di Prato ha incardinato un processo e lo ha rinviato a tre giorni di distanza quindi credevo di essere libero invece non sono libero quindi io chiederei alla corte se è possibile o di saltare l’udienza di domani perché se dovesse proseguire l’esame di questi periti.

P.M.: Io domani chiedo scusa per capire ho citato, l’avevo fatto presente la scorsa udienza, 5 persone diverse dai periti di stasera.

Avv. Filastò: Ecco non so se la Corte ritiene andare a oltranza sui periti stasera potremmo anche farcela, io ho molte domande da fare.

Presidente: Io non lo so cosa diranno comunque

P.M.: Anticipo subito questo perché così anche il difensore per il programma o i difensori per il programma possono rendersi conto delle eventuali difficoltà dell’udienza di stasera che i consulenti tecnici anzi periti in questo caso mi hanno fatto presente poco fa prima dell’inizio dell’udienza che magari essendo gli elaborati da loro fatti numerosi ed essendo esattamente per quanto riguarda soprattutto il professor Maurri di 5 elaborati diversi e di considerazioni medico legali piuttosto complesse hanno stasera qualche difficoltà a ricordare nei dettagli tutto quello che hanno a suo tempo visto/esaminato e hanno dedotto sulla base di quello che vedevano e quindi gli elaborati che loro hanno fatto all’epoca se ho capito bene ciò che mi dicevano sono piuttosto complessi e quindi mi hanno anticipato sostenere un esame ed un controesame su elaborati per i quali dovremmo chiedere alla Corte di essere autorizzati a consultare è sicuramente macchinoso/difficile e può intralciare il lavoro del PM, dei difensori e della Corte nel seguirle, mi hanno anche anticipato se ho capito bene che vorrebbero chiedere alla Corte nonostante io avessi un po’ fatto presente e potevamo immaginare qual era l’oggetto dell’esame quali sono le domande da porre, d’altronde mi hanno legittimamente correttamente a mio avviso opposto dice ma noi su questi fatti abbiamo fatto un lavorato, abbiamo già deposto ampiamente in contraddittorio in un processo noi ci riportiamo a quel che abbiamo detto, anticipo io quello che penso poi diranno loro personalmente e per far presente al difensore che si può andare incontro anche alle sue esigenze con questa circostanza dovuta a mi sembra di capire qualche difficoltà dei periti nel caso in cui l’esame sia approfondito a poter rispondere nei dettagli, questo è quello che so io.

Avv. Filastò: Presidente io proporrei questo per esempio da parte mia indicare ai periti quali sono invece di fare le domande io potrei stasera indicar loro quali sono gli argomenti/i punti delitto per delitto che intenderei approfondire prima di tutto in modo da far meno lavorare loro, perché io ho visto che gli elaborati sono talmente tanti che soltanto quelle per rileggerli tutti ci vuole del tempo, mentre i punti come dire essenziali/fondamentali che riguardano questo difensore quale può anche sbagliare però nella sostanza ha determinate esigenze di chiarezza su alcuni punti non sono poi moltissimi, rappresentano degli elementi piuttosto precisi sui quali io potrei dare un’indicazione stasera ai periti su come e dove e su quali argomenti riflettere in modo che ad un’udienza successiva che potrebbe essere quella di lunedì o di martedì deciderà la Corte ovviamente possibilmente non il 7 perché ho un processo a Milano potremmo a quel punto prendere l’esame e fare il controesame da parte mia con le domande formulate in maniera dettagliata e precisa su quegli argomenti.

Presidente: Va bene io prendo atto di queste osservazioni però faccio presente che poi sa come si dice mangiando vien l’appetito vengono fuori tante altre domande ed io credo che i periti hanno bisogno di un po’ di tempo per rielaborare tutto, rimettere a fuoco la materia quindi noi mettiamo a disposizione gli atti, al limite anche martedì o anche lunedì.

Voce sconosciuta: Sono 600 pagine.

P.M.: Ci sono anche le deposizioni.

Presidente: Ci sono le deposizioni dell’altro processo, mi dica lei?

Avv. Filastò: Che significa deposizione di altro processo? Significa un accrescimento del lavoro perché sono altre 4/500 pagine, non c’è solo gli elaborati peritali, ci sono anche gli approfondimenti che hanno dato i periti al dibattimento.

Presidente: Alla data di oggi l’ho chiesta io e il pubblico mistero che ha portato quindi diciamo l’ordine lo segue lui il pubblico mistero secondo la sua convenienza/il suo interesse e quindi io non sapevo già che l’avesse già avvertito prima, comunque oggi la situazione è questa. Non so io posso fare martedì o mercoledì oltre non posso andare perché cominciando da oggi gli atti sono a disposizione vostra, le foto, le fotografie, gli elaborati posso fare la fotocopia degli elaborati li riguardate a casa.

Voce sconosciuta: Mercoledì 7?

Presidente: Facciamo tra il 6 e il 7 di esaurire perché sennò dopo non si fa.

Avv. Filastò: Il 7 ho un impegno io, il 6 va bene.

Presidente: Il 6 fa le domande che vuole lei, la mattina perché il pomeriggio poi si conclude poco, la mattina ci si mette qui alle 9/9:30 siamo qui e d’altra parte ha tutta la mia comprensione però questo processo già sta andando un po’ troppo per le lunghe, difficoltà varie, accertamenti vari, insomma il 6 va bene, sono qua li consultate qua vi mettete una stanza qui guardate c’è la custode le fotografie e quello che sono. Comunque domani ci sono anch’io qui quindi potete venire mettervi nella stanza lì, ma anche se c’è udienza voi non vi preoccupate voi potete guardare gli atti li c’è problema, con Antonio li pensa lui.

Voci sconosciute: Allora scusi lei ci convocherebbe il 6 mattina?

Presidente: Il 6 mattina qui. (voci sovrapposte) allora faccia l’elenco delle questioni che interessano a lei per carità poi non solo ma ci sono anche altri periti poi perché il Dott. Maurri viene di volta in volta.

P.M.: Per i periti di questa stasera bisogna fare lo stesso discorso sono qua citati. Filippo può sospendere la registrazione tanto sono cose così di servizio.

Presidente: Pare esserci una difficoltà a ricordare tutti gli elaborati, le deposizioni eccetera, vi lasciamo a disposizione gli atti della Corte potete riguardare gli elaborati e le vostre dichiarazioni e giovedì mattina ci vediamo qui, giovedì 6 novembre. Poi volta a volta sarete richiamati eccetera bene questo vale come notifica e come tutto comunque anche va bene voi potete andare per questa sera. Scusi il professor Maurri l’altro professor Marello l’altro chi è? Allora scusate professor Maurri momentino.

Parte civile: Poiché anche questa parte civile deve fare alcune domande farò come l’avvocato.

Presidente: Sì per carità potete fare quello che volete.

P.M.: Ovviamente presidente il PM per ultimo sul punto io volevo fare presente la stessa esigenza tenendo anche come punto di riferimento le domande che il PM ha già fatto, fra l’altro è la stessa persona fisica, nel corso dei precedenti dibattimenti, io sarei quasi dell’idea di fornire proprio allora a questo punto ai periti penso la Corte non abbia su questo nessun motivo di frapporre ostacoli probabilmente potrei anche indicarle per scritto anche alle altre parti così c’è le scambiamo tra di noi, con la libertà di chiunque ti integrare poi ovviamente non siamo vincolati solo al fine di snellire poi l’udienza del giorno 6, una proposta che penso accogliate. Bene io li predispongo li farò avere personalmente ai singoli periti e ai difensori.

Presidente: Bene gli altri sono qui, avvertite il custode che si mette a disposizione va bene? Non possono essere portati via eh stanno qui. Per questa sera c’è qualche altro? Pubblico Ministero non ci sono più testi?

P.M.: Credevo che nelle mie previsioni avremmo fatto notte, scusi presidente ormai è andato via l’avvocato Filastò ma io per domani ho 5 testi siccome sentivo che lui domani non c’è che sia chiaro.

Presidente: Volevo sentire quello.

Avv. Filastò: Se mi dice gentilmente chi ha citato.

Presidente: No siccome c’erano due difensori loro per carità si può.

P.M.: Allora io ho citato per domani esattamente i testi, due già sentiti in quest’aula, Bini Bazzi, poi ho citato la signora Rontini Winnie già sentita ovviamente su circostanze che sono poi emerse nel corso del dibattimento e poi io ho citato due testi dei quali mi riservo o comunque faccio ora l’istanza di ammissione ex articolo 507 che sono esattamente Camminati Valerio di cui ci ha parlato il maresciallo Polito nella scorsa udienza ed un altro teste citato sempre nella scorsa udienza dal maresciallo Polito come colui che avrebbe indicato ai carabinieri che la coppia si trovava in quella piazzola perché era una piazzola a lui teste nota, il nome di questo signore Becherini Piero, sono già tutti citati per domani, i tre sono già ammessi i due Camminati e Becherini io chiedo fin da ora l’ammissione ex 507, io per solo scrupolo li ho già citati ma ovviamente dipende dalla Corte.

Presidente: Si può riprendere la registrazione, allora Camminati sarebbe si dice il nipote di Pacciani che lavorava nello stesso bar dobbiamo sapere, quando, come e perché. Becherini è il giovane amico del povero vittima Stefanacci che porto sul luogo del delitto

P.M.: Perché ha conoscenza del fatto, che sono tutti testi che hanno già deposto e le loro testimonianze sono agli atti.

Presidente: Volevo sentire un attimo l’avvocato Filastò così per correttezza e andato via o sta qui fuori? Va bene allora andiamo per domani mattina con sentire questi testimoni gli altri due poi li ammetteremo ex art 507 su accordo delle parti. Dica avvocato Bagattini.

Avv. Bevilacqua: Mi rifaccio per un attimo all’istanza precedentemente formulata e mi riferisco ancora all’ormai famigerato appunto del 27 10 81, mi ero dimenticato di riferire alla Corte che in questo appunto si fa riferimento ad identikit plurale e a foto fit che mi dicono essere cosa diversa il foto fit rispetto all’identikit, ora per la verità noi fino ad oggi abbiamo sempre saputo che esisteva soltanto un identikit della persona avvistata quella sera sul ponte, il fatto che in questo appunto redatto il maresciallo Parrini abbiamo detto si faccia riferimento anche ad un foto fit ripeto circostanza del tutto nuova fino ad oggi nel processo rende più attuale la rilevanza e la necessità di sentire non dico il dottor Palazzo che veramente nulla sa di questo foto fit ma evidentemente il maresciallo Paretti.

P.M.: L’autore dell’appunto per quel che noi sappiamo.

Avv. Bevilacqua: Perché ripeto fino a oggi noi sappiamo che esisteva

Presidente: Il problema questa sera è accertare questo maresciallo dove è ricoverato a Roma per un’amputazione di un arto non so c’è qualche difficoltà ma pare che abita a Prato quindi torna a Prato

P.M.: è in ospedale a Roma, si fa carico il PM di accertare

Presidente: Sapere quanto è in grado diciamo di essere sentito.

P.M.: Senz’altro Presidente nessun problema ci pensa il P.M.

Presidente: Questo appunto che avete qualche riferimento ai fini dell’istanza lo potete produrre in maniera che poi noi possiamo valutarlo ex art 507.

P.M.: Io penso che a questo punto vada acquisito o sennò l’avrebbero detto che l’avrebbero portato per avere completezza è l’annotazione se no l’appunto non si capisce.

Presidente: A bene allora a questo punto niente rinviamo a domani mattina, no domani poi stabiliremo se andare al 6 per i periti poi per le altre udienze si vedrà.

P.M.: Bene presidente.

Presidente: Per i periti si va al 6, per il resto, bene va bene allora si rinvia a domani mattina alle 09:00 purtroppo abbiamo perso questa giornata va bene? Nuova traduzione dell’imputato Vanni l’udienza è tolta. Bene ci vediamo domattina

30 Ottobre 1997 28° udienza processo Compagni di Merende

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