Il 12 Ottobre 2023 si è svolta l’udienza per il Procedimento Penale 8859/18 R.G.N.R. e 5426/22 R.G. di Francesco Amicone. Dopo l’udienza, il 6 novembre 2023, Amicone acquisisce il profilo genetico di Bevilacqua.
Il Giudice Dott.ssa Serafina Cannatà a presieduto all’esame dei testi Edoardo Orlandi, Meri Torelli, Anna Maria Bevilacqua.
Il Processo è stato rinviato alla data del 22/02/2024.
Questo il verbale dell’udienza: processo-amicone-bevilacqua-udienza-12-ottobre-2023
Questa la trascrizione:
TRIBUNALE DI FIRENZE
II SEZIONE PENALE
*****
RITO MONOCRATICO
AULA 22 – FI00
DOTT.SSA SERAFINA CANNATA’ Giudice
DOTT.SSA PAOLA FINETTI Pubblico Ministero
DOTT. GENNARO FRANCESCA Cancelliere
SIG.RA MARIANNA GUASTI Ausiliario tecnico
VERBALE DI UDIENZA REDATTO CON IL SISTEMA DELLA FONOREGISTRAZIONE E SUCCESSIVA TRASCRIZIONE
VERBALE COSTITUITO DA NUMERO PAGINE: 25
PROCEDIMENTO PENALE NUMERO 8859/18 R.G.N.R.
PROCEDIMENTO PENALE NUMERO 5426/22 R.G.
A CARICO DI: AMICONE FRANCESCO
UDIENZA DEL 12/10/2023
TICKET DI PROCEDIMENTO: P2023409099745
Esito: RINVIO AL 22/02/2024 13:00
R.G. 5426/22 – TRIBUNALE DI FIRENZE II SEZIONE PENALE – 12/10/2023 – C/AMICONE FRANCESCO – 1 di 26 RICINA – SOCIETA’ COOPERATIVA A RESPONSABILITA’ LIMITATA SOCIA DEL CONSORZIO CICLAT
INDICE ANALITICO PROGRESSIVO
ESAME TESTE – ORLANDI EDOARDO -3
ESAME DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI)-5
CONTROESAME DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI)-10
ESAME TESTE – TORELLI MERI -10
ESAME DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI)-12
CONTROESAME DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI)-15
DOMANDE GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’)-18
CONTROESAME DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI)-20
ESAME TESTE – BEVILACQUA ANNA MARIA -22
ESAME DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI)-22
CONTROESAME DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI)-24
TRIBUNALE DI FIRENZE
II SEZIONE PENALE
RITO MONOCRATICO
Procedimento penale n. 5426/22 R.G. – 8859/18 R.G.N.R.
Udienza del 12/10/2023
DOTT.SSA SERAFINA CANNATA’ Giudice
DOTT.SSA PAOLA FINETTI Pubblico Ministero
DOTT. GENNARO FRANCESCA Cancelliere
SIG.RA MARIANNA GUASTI Ausiliario tecnico
PROCEDIMENTO A CARICO DI – AMICONE FRANCESCO –
ESAME TESTE – ORLANDI EDOARDO –
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Ci dà le sue generalità?
TESTE (ORLANDI EDOARDO) – Sì, Edoardo Orlandi nato a Viareggio provincia di Lucca il primo settembre 1988.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Attualmente residente?
TESTE (ORLANDI EDOARDO) – Residente a Prato Via La Previdenza 55, l’ho cambiata da poco, non so se risulta Via Bozzi 48.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Mettiamo quello corretto.
TESTE (ORLANDI EDOARDO) – Comunque via La Previdenza 55.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Benissimo. Lei è stato chiamato qui come testimone, come ha visto, dalla parte civile, deve impegnarsi a dire la verità e deve leggere quella formula.
TESTE (ORLANDI EDOARDO) – Sì, Giudice, prima della lettura della formula io vorrei porre alla sua attenzione questo fatto. Io nel maggio 2020, in pieno quindi periodo di Covid, venni contattato dal signor Amicone, cioè l’odierno imputato, l’avevo già fatto presente comunque ai colleghi, per una richiesta di 335. Lui io l’ho conosciuto nel 2017 la prima volta e non lo sentivo da anni, lui mi ricontattò probabilmente perché gli serviva qualcuno in zona, io ero diventato avvocato l’anno precedente e mi chiese un 335, quindi, essendo lontani, perché lui sta nel nord Italia, io sto a Prato, gli feci firmare un mandato esclusivamente per la richiesta di 335, nel 2020 che, siccome lui temeva che ci fosse stata una denuncia in ragione degli articoli pubblicati, ecco, risultò vuoto. L’anno successivo, non so per quale ragione, mi arrivò un 335 dalla Procura, benché io non avessi fatto alcuna richiesta, perché io non sentii più il signor Amicone, in cui invece risultava l’iscrizione di un 595 che credo sia il procedimento di cui oggi si discute. Io quindi lo ricontattai, il volto è che ritengo che dal 2020, cioè da quando lui mi fece la prima richiesta di un 335, io possa e debba, anche deontologicamente, opporre il segreto professionale, però rimetto a lei Giudice, perché per i fatti prima, quando li ho conosciuti, non ero neanche avvocato, quindi credo di non poter invece opporre alcun segreto, ecco. Capisco che la questione è spinosa però mi rimetto a lei e alle parti.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – No, però mi spieghi meglio una cosa. Lei viene contattato solo per fare un 335?
TESTE (ORLANDI EDOARDO) – Esattamente.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Nei in tutta questa vicenda non è che ha patrocinato né con uno né con l’altro.
TESTE (ORLANDI EDOARDO) – No, il signor Amicone mi ha chiesto più volte…
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Non è venuto a conoscenza di questi fatti in qualità di difensore di una delle parti o dell’altra?
TESTE (ORLANDI EDOARDO) – No no no.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Le ha semplicemente solo chiesto di fare un 335?
TESTE (ORLANDI EDOARDO) – Esattamente, che ha dato un esito…
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – E lei si è limitato a fare soltanto una richiesta di 335, è questo?
TESTE (ORLANDI EDOARDO) – Esattamente.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Quindi di questi fatti lei, comunque, non è che ne è venuto a conoscenza in virtù del fatto di aver fatto il difensore, il patrocinatore per conto di una delle parti, non versiamo nell’ambito delle ipotesi previste dal Codice di Procedura Penale, secondo me, siete d’accordo?
TESTE (ORLANDI EDOARDO) – Io rimetto…
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Mi sembra che sia abbastanza tranquilla questa cosa. Cioè, pensavo che lei avesse in qualche modo una conoscenza nel segreto professionale di questi fatti, nulla di tutto ciò, lei semplicemente si è limitato a fare un 335.
TESTE (ORLANDI EDOARDO) – Esatto. Deontologicamente parlando però mi sento in dovere di riferire.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – No no, lei ha fatto bene a dirlo però direi che non siamo in quel contesto processuale.?
TESTE (ORLANDI EDOARDO) – No no, il signor Amicone mi ha chiesto di difenderlo ma io mi sono sempre rifiutato. E Francesco lo sa.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Va bene, non c’è problema. Allora, il testimone, esercitando la professione di avvocato, precisa che nel maggio del 2020 ha ricevuto da parte dell’imputato Amicone Francesco l’incarico di effettuare un 335 C.P.P. presso la Procura di Firenze e che l’anno successivo… L’anno successivo?
TESTE (ORLANDI EDOARDO) – Arrivò subito l’esito vuoto, negativo, e comunicai ovviamente al signor Amicone.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – ….e che dopo averlo ricevuto in termini negativi l’aveva comunicato all’Amicone mentre nell’anno successivo 2021…
TESTE (ORLANDI EDOARDO) – L’anno successivo, ce l’ho sul telefono, se vuole posso guardare, è 2021 sicuro
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – …nell’anno 2021, senza aver fatto nessun’altra richiesta, evidentemente memore di quella sua richiesta, gliel’hanno inviato a lei.
TESTE (ORLANDI EDOARDO) – Non so perché me l’hanno inviata, ecco, ho chiesto informazioni ma non mi hanno saputo spiegare il perché dalla Procura.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – …nell’anno 2021 gli è pervenuto un nuovo certificato ex Art. 335, questa volta positivo per il reato di cui all’Art. 595, quello per cui si procede oggi.
TESTE (ORLANDI EDOARDO) – Esattamente. E ho ovviamente comunicato al Signor Amicone.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Io direi che non versiamo proprio… Quindi possiamo procedere sicuramente, va bene?
TESTE (ORLANDI EDOARDO) – D’accordo. Fosso fare la formula?
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – A questo punto può leggere la formula di impegno.
IL TESTE – ORLANDI EDOARDO – DA’ LETTURA DELLA FORMULA DI IMPEGNO EX ART.497 C.P.P. – “Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione, mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza”.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – benissimo, avvocato.
ESAME DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI)
DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI) – Solo due domande. Se conosce il signor Francesco Amicone e in che circostanza l’ha conosciuto e che cosa ci sa riferire e sa riferire al Giudice in ordine a un’inchiesta giornalistica del signor Amicone che poi è sfociata sugli articoli che sono oggetto dell’odierna imputazione.
TESTE (ORLANDI EDOARDO) – Sì, allora, io ho conosciuto il signor Amicone, se non ricordo male, nel 2017, quindi chiedo venia per eventuali inesattezze della mia ricostruzione storica perché sono passati ormai 6 anni. Io ero e sono tuttora, diciamo, ricercatore universitario sotto vari titoli, ecco, all’epoca ero borsista di ricerca presso il dipartimento di Medicina legale di Firenze. Nel corso della mia borsa di ricerca, è fatto notorio, io mi sono sempre occupato, perché interessato, dei delitti relativi al mostro di Firenze, cosa che comunque, essendo un caso di cronaca così importante sul territorio, era anche oggetto di alcune lezioni del master, che a quell’epoca si chiamava di criminologia psicopatologia forense e psicologia che veniva tenuto presso l’università di Firenze a medicina, ecco. Io avevo attività di tutoraggio e di lezioni anche all’epoca, seppur molto giovane, presso il master e proprio in quell’anno la professoressa Gualco, professoressa ora, prima era dottoressa, Barbara Gualco, ricevette alla propria mail una richiesta da parte di Francesco Amicone di poter avere i contatti dell’ormai deceduto dottor Perugini, che fu a capo della S.A.M. ormai anni orsono. Il dottor Perugini, Ruggero Perugini, abbastanza noto per la vicenda mostro e anche altre, era stato… Aveva, diciamo, fatto una lezione al nostro master, d’accordo? Mi ricordo che Amicone scrisse che aveva visto tra i relatori, effettivamente era vero, e quindi chiese un contatto per poter intervistarlo credo, ecco, per la inchiesta che stava facendo sulla vicenda mostro. Io all’epoca ero legato anche da un vincolo di amicizia con il dottor… Il compianto dottor Perugini, quindi gli chiedemmo se voleva partecipare. Ricordo perché mi rimase alla mente anche per le qualità dialettiche del dottor Perugini, alla richiesta di essere intervistato mi disse di invitare il giornalista ad andarsi a fare un bagno al mare, come risposta, ecco, e che quindi declinava gentilmente la sua richiesta. Così ora non mi ricordo se lo propose alla dottoressa Gualco, altrimenti Amicone chiese se ci fosse la possibilità di sentire altri, però, ecco, io ero, diciamo, un giovane criminologo alle prime armi, se vuoi avere un contatto, si presentava come un giornalista che voleva fare un’inchiesta sul manifesto di Firenze, se vuoi prendere contatto te… E quindi ho preso contatto, presi contatti con il signor Amicone. Io lo chiamo signore ma credo avesse quasi la mia età, io sono un ’88, non so Francesco di che anno sia, ma credo un ’86, ’85, ecco.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – ’86, sì.
TESTE (ORLANDI EDOARDO) – Eravamo coetanei, poco più, poco meno. E quindi lì, mi ricordo, avemmo delle chiamate telefoniche in cui lui mi disse che voleva scrivere una inchiesta per il giornale “Tempi” se non ricordo male, che era solo online, non aveva la forma cartacea se non ricordo male, e che quindi voleva fare una serie di interviste. Avemmo un contatto telefonico, mi chiese cosa ne pensassi della vicenda e decise di inserirmi tra le persone che avrebbe sentito, ecco. Mi chiese anche se potevano essere sentite altre persone, se non ricordo male, e io gli indicai Francesco Cappelletti, che venne poi sentito, credo sia stato intervistato ed è presente nell’articolo di Tempi, e non so se lui parlò anche con l’avvocato Nino Filastò, questo non lo so, non me lo ricordo, mi ricordo che comunque era un nome che, diciamo, girava quando si parlava di possibili interviste, anche perché all’epoca l’avvocato Filastò era sempre vivo. Fissammo un incontro per vederci, d’accordo? Per incontrarci, lo fissammo sul territorio. Facemmo un pranzo sulla Bolognese, insieme anche a Francesco Cappelletti dove Francesco Amicone si presentò, appunto, come questo giornalista che voleva fare questa inchiesta, disse, ora dico col senno di poi, diciamo, cercando un po’ di… Magari non manifestando appieno tutta la sua reale conoscenza sul caso di essere un parvenu, dico io, della vicenda mostro, e quindi gli serviva un qualcuno che gli facesse una sorta di cronistoria come sovente accade a chi si affaccia a questa materia e vuole scrivere qualcosa su una materia intricata e quindi cerca di ricostruire la cronologia dei fatti, trattando comunque di 17 anni di delitti e 50 anni di indagine. Mi ricordo che avemmo questi scambi e o lo portai, io sono di Prato, sono molto legato, per vicissitudini familiari, alle vittime del delitto dell’ottobre dell’81 e quindi lo portai, nel parlare, dissi: guarda, siamo a Careggi, il posto più vicino dove andare è il delitto di Calenzano, se vuoi ti faccio vedere uno dei luoghi, e mi ricordo che lo portai anche lì. All’epoca non era ancora, credo, però può darsi che la realtà dei fatti mi smentisca, iniziato il processo a quello che è stato l’ultimo indagato vero e proprio della vicenda mostro di Firenze, cioè Giampiero Vigilanti e ricordo che… Non so se io… Insomma, parlando della vicenda si disse che c’era questo Giampiero Vigilanti come possibile sospettato, perché anche se non indagato è sempre stato uno dei nomi, diciamo, in prima linea, e Giampiero Vigilanti stava, o sta ancora, non lo so, molto vicino a dove abitavo prima, perché Giampiero Vigilanti abitava al cantiere, che è una zona di Prato diventata poi famosa in un libro di Veronesi in “Brucia Troia” che è accanto al quartiere della Pietà, io abitavo alla Pietà, Giampiero Vigilanti stava in Via dell’Anile 10, in Via Bozzi 48, a 500 metri neanche. Vigilanti è sempre stato una persona che io da ragazzo ho conosciuto perché il cantiere va sulla pista ciclabile, la pista ciclabile, io andavo a correre quando ero ragazzetto, giocavo a calcio ancora, e Vigilanti è sempre stato uno, poi, insomma, la verità è questa: che ha sempre parlato con chiunque, anzi, ha sempre raccontato tantissimo Vigilanti della sua vita passata, anche dei suoi legami con la vicenda mostro, e mi chiese se potevo andare a parlare con Vigilenti, alla fine non era stato sospettato di essere il mostro di Firenze, poteva essere una cosa interessante da scrivere nel pezzo, così lo accompagnai a Prato dal Vigilanti e parlammo con lui, e niente, gli fece domande sul… Gli fece qualche domanda, non rilasciò una vera e propria intervista perché Vigilanti non aprì neanche la porta, si stette a parlare lì sull’uscio del suo cancello e dove il signor Amicone gli chiese e della sua… Dei suoi collegamenti con la vicenda Mostro e del suo passato da legionario. Poi… Scusate, sto andando a ruota libera perché mi ha chiesto come l’ho conosciuto.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Avvocato, l’ha chiesto lei, è un suo teste, se lei…
TESTE (ORLANDI EDOARDO) – Se volete interrompermi, ecco, altrimenti io continuo.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – No, ma non è così, è un teste, non è che deve fare spontanee dichiarazioni, quindi…
DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI) – La domanda specificatamente era l’inchiesta quella poi oggetto del processo di oggi, giustamente questo è un antefatto importante, quindi io per questo l’ho lasciata parlare. Poi come siamo arrivati a Joseph Bevilacqua.
TESTE (ORLANDI EDOARDO) – Ci arrivavo… Ci arrivavo ora, ecco, perché lui fece questa intervista, che poi era un parlato di questo nostro piccolo tour, chiamiamolo, e non lo sentii per tanto tempo, confesso, Giudice, di aver fatto… Sapendo di oggi ho cercato di rifare un po’ mente locale, ecco, riguardando le date, e lui l’estate del ’17, se non ricordo male, cominciò a mandarmi le sbobinature della nostra intervista, cioè di quello che era il dialogo però tra me e lui, e anche tra il Cappelletti. Non mi sembra di aver mai visto i testi completi, d’accordo? Anche perché… Però qui potrei sbagliarmi, non uscirono tutti insieme, furono un paio di articoli, due o tre articoli, diciamo, non fu un’inchiesta unica, un solo pezzo. E niente, poi quando… Nel senso, vidi gli altri articoli e vidi che lui indicò negli articoli come mostro di Firenze avendo una confessione in mano, a quanto diceva, Joe Bevilacqua, non ci rimasi molto bene, ecco, sinceramente parlando, vidi che aveva fatto questo accostamento attribuendogli circa una ventina di cadaveri, io ricordo che gli scrissi, ho ancora dei messaggi, in cui all’inizio sinceramente, cioè, era un’inchiesta interessante, nulla da dire, era effettivamente un’inchiesta molto interessante quella che aveva fatto, ecco, quindi gli chiesi spiegazioni sul perché non me l’avesse detto, sul perché non mi aveva detto che comunque era… Cioè, non era un’inchiesta sul mostro di Firenze, cioè, non voleva fare un articolo sul Mostro di Firenze, ecco, voleva fare un articolo dove… Un’inchiesta dove individuava un mostro di Firenze, e anche uno Zodiac, lui mi disse che non me lo poteva dire sennò non mi sarei prestato all’intervista, forse è vero, ecco, mi viene da dire ora, forse è vero, e niente, lui mi disse che però era sicuro, che aveva una confessione in mano, non dico niente di nuovo perché sostanzialmente l’ha detto ovunque, e niente, questo. Sostanzialmente è questo. Gli articoli sono usciti, premetto, credo sia importante, ma più che altro lo vorrei dire per me stesso, ecco, io sono… Nel senso, la mia idea sulla vicenda mostro è pubblica, io ho un podcast molto conosciuto, che fa milioni di visualizzazioni, ciò che penso della vicenda è pubblico, ecco, su tutta la vicenda perché, diversamente da altri, è il mio lavoro, essendo sia avvocato, che ha inerenza con la vicenda mostro di Firenze, che criminologo, e quindi me ne occupo. Non la penso…
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Va bene, ma questo… La fermiamo.
TESTE (ORLANDI EDOARDO) – Però lo dico perché, visto che sono collegato a un articolo nel quale si sponsorizza, cioè, nel senso, si dà una tesi, io dico che non ero per quella tesi, le domande che mi sono state fatte erano in generale sulla vicenda mostro, non ho mai risposto a domande in ordine all’accostamento Bevilacqua – Mostro, Bevilacqua – Zodiac all’interno dell’inchiesta, ecco. Era un inciso.
DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI) – Non è stata la sua posizione quella che quantomeno nel corso dell’intervista ha reso all’Amicone.
TESTE (ORLANDI EDOARDO) – No, io quando ho reso l’intervista, collega, io non sapevo di Joe Bevilacqua.
DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI) – Sa collocare nel tempo… Lei ha parlo di 2017, in che mese dell’anno è avvenuto questo?
TESTE (ORLANDI EDOARDO) – Se mi e ò data la possibilità di prendere il telefono e guardare la mail le do anche il giorno.
DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI) – Per me sarebbe importante.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Sì, va bene, può consultarlo.
TESTE (ORLANDI EDOARDO) – Posso? Le faccio anche vedere Giudice.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Diamo atto che il testimone consulta il proprio telefono al fine di…?
TESTE (ORLANDI EDOARDO) – Cambiava spesso la mail, dovrebbe essere questa, eccola qua. Allora, Giudice, e colleghi, lo dico a tutti, anche al Pubblico Ministero, Francesco Amicone mi manda una mail dandomi quello sbobinato dell’intervista di cui le parlavo prima, cioè la sbobinatura soltanto del dialogo tra di noi, il 5 agosto ’17, lo ricordo perché ero al mare che studiavo, avevo l’esame… Avrei avuto l’esame di avvocato poi nell’autunno, ecco. Il 5 agosto ’17 e poi mi manda la… No, era ’17.
DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI) – E l’intervista quando sarebbe avvenuta, se se lo ricorda? Qualche mese in precedenza?
TESTE (ORLANDI EDOARDO) – Credo… Sì, sarà stata o la fine del 2016 o l’inizio del ’17, non me lo ricordo come un periodo molto freddo, ecco, però… Sarà stato o autunno o a cavallo tra l’inverno e la primavera del ’17, ecco. Poi mi riscrisse nel ’18, che credo sia l’anno in cui sia uscita poi l’inchiesta, ecco, poi chiedo… Non lo so, ecco, mi scrisse nel ’18 dicendomi che era uscito e niente. Riguardando delle mail credo che sia… Infatti mi rimase un po’ strano perché quando mi manda la sbobinatura il signor Amicone mi chiede di fare attenzione, non so per quale ragione, cioè mi ammonì di fare attenzione perché, leggo, è una mail del 5 agosto 2017 che poi posso dare ai colleghi, se vogliono, senza problemi, mi dice di fare attenzione “perché dopo che ci siamo visti in questa storia ho incontrato, per invece indirette, assolutamente affidabili, un sacco di discutibili gallonati che potrebbero aver saputo di recente qualcosa che li preoccupa” io chiesi in che senso però non… Non abbiamo mai avuto seguenze su questo, ecco.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Va bene, poi se ritenete queste mail le possiamo acquisire, comunque mi dite voi.
TESTE (ORLANDI EDOARDO) – Un’intervista, la posso dare alle parti senza…
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Pubblico Ministero, lei ha domande?
TESTE (ORLANDI EDOARDO) – Senza problemi, ecco.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT.SSA FINETTI) – Nessuna.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – La difesa?
CONTROESAME DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI)
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Sì, io una sola. A parte la sua opinione che ovviamente è diversa, etc., ma le parti che riguardavano lei, della sua intervista, erano corrette quelle riportate nella sbobinatura?
TESTE (ORLANDI EDOARDO) – Allora, confesso che non le ho riguardate, però Amicone fu molto corretto all’epoca, perché mi mandò le mie parti sbobinate che però non erano legate poi alla parte descrittiva dell’articolo, cioè della discussione.
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Sì sì sì, certo.
TESTE (ORLANDI EDOARDO) – Era soltanto una discussione, io mi ricordo, lui mi chiamò “il profiler” io gli dissi “non sono un profiler perché i profiler sono dei medium, io sono un criminologo, alla peggio mi puoi chiamare così: il criminologo” però lui sbobinò, poi io, in ragione a questa sua domanda collega, io ebbi un po’ da ridire con lui perché poi aveva posizionato i pezzi della mia intervista sulla vicenda mostro, ma sulla vicenda mostro, non sull’accostamento Zodiac – Bevilacqua, li mise poi sparsi nella sua discussione, però quello che avevamo detto io e lui era corretto, ecco, non mi ha messo parole…
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – In bocca.
TESTE (ORLANDI EDOARDO) – Non mi ha mai fatto citare a esempio né Bevilacqua né Zodiac né dicendo: sì, ci potrebbe stare, ecco, è sempre stato molto corretto.
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – È stato corretto?
TESTE (ORLANDI EDOARDO) – È sempre stato molto corretto.
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Io non ho altre domande, grazie.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Bene, se non ci sono altre domande, possiamo liberarla.
DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI) – Scusi Giudice, una precisazione, non so se prima, quando è stata acquisita col 512 la querela, è stata acquisita anche la seconda integrazione, perché nell’imputazione si riportano… Vede, sono tutti articoli del 2018, eccetto quattro che sono del 2021, se vuole la posso produrre.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Faccia vedere alle parti.
ESAME TESTE – TORELLI MERI –
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Signora, ci dica le sue generalità: nome e cognome…?
TESTE (TORELLI MERI) – Meri Torelli, nata il 15 dicembre del 1942, attualmente residente a Firenze Via del Risorgimento 146 Sesto Fiorentino.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Adesso noi la sentiamo come testimone, va bene? E quindi lei ci deve dire la verità.
TESTE (TORELLI MERI) – Certo.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Rispetto alle domande che le verranno poste. Legga quella formula per cortesia.
LA TESTE – TORELLI MERI – DA’ LETTURA DELLA FORMULA DI IMPEGNO EX ART.497 C.P.P. – “Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione, mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza”.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – bene, grazie. Il PM chiede sempre la trascrizione delle registrazioni. Prima di proseguire. Questo è un atto di integrazione.
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Sì, su questo io sinceramente non presterei il consenso in quanto ovviamente il signor Bevilacqua non è possibile più sentirlo e quindi…
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – È proprio per questa ragione che lo acquisiamo, proprio perché non lo possiamo più sentire col 512, è quando viene meno la parte, e stavolta… E non possiamo sentirlo, quindi necessariamente…
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Però poteva essere previsto e quindi si sarebbe dovuto, a mio avviso…
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Lei dice che tra il momento in cui ha fatto la querela al momento in cui ha fatto questa integrazione la situazione…
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – La querela è stata per quanto riguarda la procedibilità acquisita.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – No, avvocato, col 512 , è chiaro naturalmente, ma se viene meno la parte che dobbiamo sentire perché è deceduta, o la Procura…
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Sì, certo.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Lei sostiene che già al momento in cui ha fatto la denuncia c’erano le condizioni per ritenere che nel 2022 il Bevilacqua sarebbe morto, allora ne prendiamo atto…
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Essendo del ‘35…
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Però non aveva particolari problemi, era un signore anziano ma… Se dovessimo sentire in incidente probatorio tutte le persone anziane non ne usciamo più da qui, faremmo solo incidenti probatori, è chiaro, naturalmente.
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Va bene.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Quindi, se lei si oppone io lo metto agli atti, non c’è problema. Quindi, l’avvocato si oppone, per quale ragione?
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Perché secondo me doveva essere sentito in incidente probatorio però…
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Vista l’età.
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Ha già risposto…
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – No, io lo metto a verbale però.
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Sì sì, certo.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Il Giudice invece acquisisce ritenendo che ci sono le condizioni cui all’Art. 512 e che la persona denunciante all’epoca dei fatti stava bene salvo avere un’età importante essendo del 1935. Allora, avvocato, può fare l’esame.
ESAME DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI)
DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI) – Lei, signora Torelli, era la moglie di Joseph Bevilacqua?
TESTE (TORELLI MERI) – Sì.
DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI) – Vivevate insieme?
TESTE (TORELLI MERI) – Sì.
DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI) – Ci può raccontare, può raccontare al Giudice com’è che lei e suo marito avete conosciuto l’imputato, cioè Francesco Amicone, in quale circostanza e cosa è accaduto tra di voi?
TESTE (TORELLI MERI) – Sì. Dunque, era la primavera del 2017, si presentò questo… Prima fu una telefonata, che era un giornalista e voleva scrivere qualcosa riguardo il Vietnam di mio marito, perché mio marito è stato un soldato molto decorato in America, nel Vietnam, è stato due anni nel Vietnam, e quindi voleva… E noi anche, fra l’altro, fra noi come marito e moglie si parlava spesso, perché io gli dicevo “Joe, tu c’hai tante cose da raccontare, sarebbe opportuno che tu scrivessi e tu facessi un racconto in quanto ci sono tanti ragazzi che sono così entusiasti di andare sotto le armi, invece di fargli capire che la guerra non è uno scherzo ma è una cosa molto pericolosa” ecco.
DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI) – Quindi venite contattati, ha detto, nel duemila…?
TESTE (TORELLI MERI) – 2016 lui si presentò a casa mia.
PUBBLICO MINISTERO (DOTT.SSA FINETTI) – No, ’17 ha detto.
TESTE (TORELLI MERI) – ’17, Scusi.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Quindi 2017, e cosa succede?
TESTE (TORELLI MERI) – Succede che lui si presentò, era abbastanza distinto, aveva gli occhiali, la giacca blu, mi ricordo, che questi occhiali poi, che tra l’altro non se li è mai tolti, non ho mai visto gli occhi, comunque, a parte questo preambolo, disse che lui era interessato, appunto, per fare questo libro perché gliel’avevano indicato il consolato a Milano, che poi tra l’altro non siamo mai riusciti a sapere chi è stato la persona che ha consigliato per venire a parlare con Joe. Comunque… E noi abbiamo accolto con tanta simpatia, noi siamo di carattere ospitali, quindi l’abbiamo accolto bene, sì, contenti, etc. etc., e da lì è stato… È venuto quattro volte, mi sembra, sì. Alterno eh? Telefonava prima, magari era in treno, poi si presentava a casa, però gli si è detto anche tante volte “guardi, c’è mia figlia Annamaria che vorrebbe conoscerlo e parlare un po’ con lui” “sì sì, sì sì” però quando… Non si è mai presentato quando c’era lei a casa. E questo è stato, solamente questa persona, non so nemmeno se giudicarla persona, perché c’ha rovinato la vita, perché lui è venuto proprio con… Con cattiveria dentro casa nostra, perché poi si è visto il resoconto, ecco, perché lui ci ha diffamato, ci ha portato… Ha detto a mio marito che era il mostro di Firenze, si immagini. Comunque, lui veniva sempre da noi e voleva vedere il cimitero, perché mio marito è stato anche sovrintendente del cimitero americano, per diversi anni, sia a Scopeti che poi dopo a Nettuno, e quindi un giorno disse “sì, andiamo, andiamo” una di queste visite “voglio vedere il cimitero” e andò a vedere il cimitero, andò a vedere il cimitero però nello stesso tempo volle vedere anche dove erano avvenuti questi fatti, questo ultimo omicidio a Falciani e quindi… E poi è venuto così, tante volte, ma… Faccio un passo indietro, Giudice. Lui veniva, sì, veniva, però era… Mio marito infatti disse: “Meri, a me mi sembra che sia più interessato per le cose che sono successe al Pacciani, gli omicidi, che al cimitero, tutta la mia storia di a Vietnam” e lui prendeva appunti, però chiedeva a mio marito “ma quando me le fai vedere queste cose che tu butti giù?” perché lui diceva “sì sì, ho scritto, ho scritto, ora preparo, ora preparo” però non s’è mai visto niente, e quindi poi alla fine mio marito ebbe un po’ di dubbi, dice: “questo non è normale” disse “perché fa tutte le domande attinenti a altre cose, non del Vietnam, non del cimitero, di questi caduti che sono morti” e quindi dissi “ma perché…” poi capii che andava per sentire questa cosa, per vedere il mostro, e lì dissi: “ma cosa c’entra il mostro col Vietnam?” dice “ma davvero sai” al ché lo mandò a fare una girata e così poi l’ultima telefonata gli disse “guarda che non voglio sapere più nulla” e lo mandò anche in quel paese, ecco, e così.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Quando è avvenuta questa ultima telefonata?
TESTE (TORELLI MERI) – Mi sembra intorno al 2018.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Avvocato?
TESTE (TORELLI MERI) – E lui fece una minaccia a mio marito quando gli disse in quella maniera, disse: “te ne pentirai, te la farò scontare”.
DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI) – È importante, signora, che lei cerchi… Lo so che è passato qualche anno, di collocare nel tempo questa telefonata, cioè, questa telefonata, cerchi di ricordare bene quando è avvenuta. Innanzitutto Amicone venne da voi nella primavera, ha detto, del 2017?
TESTE (TORELLI MERI) – Sì.
DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI) – Poi passa l’estate…
TESTE (TORELLI MERI) – Poi passa l’estate, poi ritorna, mi sembra a autunno, non ricordo bene le date e quando è avvenuto però quattro volte è venuto.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – L’ultima volta?
TESTE (TORELLI MERI) – L’ultima volta…
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Non se lo ricorda, l’ultima volta che c’è stata questa telefonata in cui suo marito si arrabbiò?
TESTE (TORELLI MERI) – Quando si arrabbiò eravamo in casa al telefono, mi sembra… Non mi ricordo.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Ma sempre nel 2017?
TESTE (TORELLI MERI) – 2017.
DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI) – Quindi dopo l’estate 2017 quindi?
TESTE (TORELLI MERI) – Come?
DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI) – Dopo l’estate del 2017?
TESTE (TORELLI MERI) – Dopo il 2017, l’estate, sì sì sì.
DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI) – Poi quand’è che è venuta la, se se lo ricorda, la polizia giudiziaria a casa vostra? Va beh, ci sono gli atti.
TESTE (TORELLI MERI) – Venne la Polizia giudiziaria a casa nostra perché volevano parlare con mio marito, lì fu un colpo distruttivo perché noi poi ci siamo accorti di quello che aveva scritto.
DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI) – Mi scusi signora, prima di allora voi avevate letto qualcosa sulle testate online o le testate cartacee?
TESTE (TORELLI MERI) – Sì.
DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI) – Avevate letto qualcosa o l’avete appreso nel momento in cui…?
TESTE (TORELLI MERI) – No, l’abbiamo appreso al momento quando sono venuti a farci… A interrogare mio marito, ecco, e poi dopo, a distanza di poco, si vide anche alla televisione con Marco Liorni che ci fece vedere il mostro, parlò del mostro di Firenze, era un telegiornale, che io ero a sedere… Cioè, ero in piedi, mi misi a sedere perché mi sentivo male. A me questo uomo ci ha rovinato Giudice, ci ha rovinato la famiglia, ci ha rovinato… Coi siamo stati le vittime di questo essere, di questo essere non so da dove gli è partito il cervello, perché assolutamente mio marito è stato un uomo che ha fatto sempre del bene, poi è stato decoratissimo anche durante la guerra perché ha salvato delle persone veramente, sparavano e lui è andato a aiutarli nonostante ci fossero gli spari, quindi era un uomo che aveva veramente… C’ho tutti gli attestati io a casa di tutte le medaglie che lui ha anche avuto, insomma…
DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI) – Scusi Meri, può spiegare al Giudice anche… Questo è importante, che qui stiamo oggi discutendo del reato di diffamazione. Nei giorni in cui esplose il caso, diciamo così, che cosa…
TESTE (TORELLI MERI) – È stato terribile.
DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI) – Aspetti, mi faccia finire la domanda. Che cosa è successo? Cioè, nei giorni subito successivi, quando voi vi accorgete che sono stati pubblicati una serie di articoli e di inchieste giornalistiche in cui c’è questo accostamento tra Joe il mostro e Zodiac, in quei giorni che cosa è successo alla vostra famiglia?
TESTE (TORELLI MERI) – Si è vissuto da incubo, da incubo, perché ci si aveva i giornalisti che ci suonavano al telefono, al campanello di casa, venivano, si appostavano, non si poteva nemmeno più uscire, guardi, è stata una cosa terribile (la teste si commuove) terribile, non lo augurerei nemmeno al peggior nemico perché veramente sono stati giorni da incubo, da incubo, perché ci si aveva paura a uscire, mia figlia dovette prendere dei giorni dal lavoro proprio per stare dietro a noi perché in continuazione venivamo tempestati di telefonate a tutte le ore, di giorno, di notte, e poi si appostavano con le macchine i giornalisti, è venuto anche RAI… Chi l’ha visto, diverse volte, tante cose, guardi.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – È stata chiara.
DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI) – Io non ho altre domande.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – il Pubblico Ministero?
PUBBLICO MINISTERO (DOTT.SSA FINETTI) – Non ho domande.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – La difesa?
CONTROESAME DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI)
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Sì, buongiorno. Sono l’avvocato per Amicone. Senta, scusi, lei ha detto che è venuto tre – quattro volte il signor Amicone da voi.
TESTE (TORELLI MERI) – Sì, quattro volte.
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Più o meno quanto c’è stato a parlare?
TESTE (TORELLI MERI) – Stava un po’ a parlare con mio marito, si tratteneva, prendeva appunti, stava lì, però io…
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Nel termine di qualche ora?
TESTE (TORELLI MERI) – Sì, sarà stato un’ora, due ore, non di più.
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – In questo tempo lei era sempre presente?
TESTE (TORELLI MERI) – Sì, ero sempre presente perché la casa, cucina e sala, era tutto aperto, quindi…
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Senta, poi si è fatta accompagnare al cimitero?
TESTE (TORELLI MERI) – Sì, si fece accompagnare al cimitero, sì.
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Ci andò suo marito?
TESTE (TORELLI MERI) – Andò mio marito lì, sì.
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – E lei non ci andò?
TESTE (TORELLI MERI) – No, io non ci andai.
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – In quel frangente gli chiese degli Scopeti, se ho capito bene, perché è lì vicino.
TESTE (TORELLI MERI) – Sì, faceva delle domande attinenti a quello, sì.
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Senta, lei sa se su quell’omicidio in particolare fu sentito in giudizio l’imputato di allora che era il Pacciani che poi è stato… È alle cronache, fu sentito suo marito?
TESTE (TORELLI MERI) – Sì, perché l’aveva visto e quindi disse il Maresciallo, con chi parlò, disse “guarda, se te tu l’hai visto, sono tutti puzzle che tu devi fare” io ero un po’ contraria sinceramente, però lui disse “Meri è una cosa che devo fare, la faccio” ecco, perché l’aveva visto quella mattina mi sembra.
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – E fu sentito, quindi, in aula?
TESTE (TORELLI MERI) – Sì, sì.
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Senta, quando invece vennero la polizia giudiziaria, ora si sta parlando del 2018, quando è venuta che voi avete scoperto gli articoli?
TESTE (TORELLI MERI) – Ci siamo resi conto, sì, di tutto.
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Fu sentito lì in casa vostra dalla polizia?
TESTE (TORELLI MERI) – Sì, in casa nostra e poi…
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Ma era presente anche lei?
TESTE (TORELLI MERI) – Sì sì, c’ero anche io, sì sì.
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Era presente solo lei o…?
TESTE (TORELLI MERI) – Eh?
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Chi era presente quella mattina?
TESTE (TORELLI MERI) – Io e mio marito.
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – E basta?
TESTE (TORELLI MERI) – Sì, mi sembra di sì.
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Vostra figlia?
TESTE (TORELLI MERI) – No, mia figlia non mi sembra, non mi ricordo, ecco, sinceramente non ricordo, non è che non voglio dirlo, non ricordo, perché, guardi, si è passati dei momenti, creda, terribili.
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Sì sì, me lo immagino.
TESTE (TORELLI MERI) – E anche ora non è finita perché, vede, si guarda sul… Scusi eh? Si guarda anche sul telefonino, c’è sempre il caso… Risulta sempre mio marito, è una cosa indecente.
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Ma risulta dove, sempre nei siti di allora?
TESTE (TORELLI MERI) – Sì, sì, sugli scritti, su queste cose, qualsiasi cosa, sul computer si vedere sempre questa fotografia, lui lo mettono così, ma è una cosa veramente dolorosa, guardi, ingiusta (la teste si commuove) non è giusto, io voglio giustizia, veramente, voglio giustizia, perché non è giusto che mio marito sia stato infangato così, e neanche noi, perché anche noi…
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Ascolti signora, abbiamo capito, si deve calmare, va bene? Si calmi. Avvocato…
TESTE (TORELLI MERI) – Scusi.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – No no, non si deve scusare però si deve un attimino calmare.
TESTE (TORELLI MERI) – L’emozione, guardi, io non dormo, non si è più dormito.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Immaginiamo.
TESTE (TORELLI MERI) – Ho preso… Ho preso pasticche, cose, tutto, io non ho più sonno, non ho più tranquillità, ecco, da allora.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Si calmi adesso così adesso la liberiamo.
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Senta, altre due domande e poi la lascio libera. Quando l’Amicone telefonata a suo marito lei era presente, sentiva la telefonata?
TESTE (TORELLI MERI) – Sì, perché mio marito era sordo, sicché tante cose non le capiva, magari poteva dire anche sbagliato, diceva sì per essere un no, per dire, perché aveva le cose acustiche, allora si accendeva quello a voce alta diciamo.
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Vivavoce.
TESTE (TORELLI MERI) – Vivavoce.
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Senta, ha mai sentito dire al signor Amicone, verso suo marito: si dovrebbe costituire o frasi…?
TESTE (TORELLI MERI) – No.
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Mai, va bene. Senta, l’ultima cosa. Quando vennero i Carabinieri nel 2018 suo marito disse che conosceva il Pacciani?
TESTE (TORELLI MERI) – Mah, avrà detto.. Ora questo non mi ricordo.
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Non si ricorda, va bene.
TESTE (TORELLI MERI) – Non mi ricordo, però sicuramente l’aveva visto tante volte perché al cimitero, insomma, ci andava, ecco, perché a volte sparava, sicché cadeva qualche animale dentro in cimitero e andava anche a prenderlo, così insomma.
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Il Pacciani andava dentro il cimitero a prendere gli animali?
TESTE (TORELLI MERI) – In cimitero chiedendo il permesso a mio marito eh? Naturalmente.
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Bene, io non ho altre domande.
TESTE (TORELLI MERI) – Perché era sovrintendente
DOMANDE GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’)
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Soltanto una domanda io. Lei ha detto che è venuto quattro volte?
TESTE (TORELLI MERI) – Sì.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – E lei è sempre stata presente, ha detto, su per giù, no?
TESTE (TORELLI MERI) – Come?
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Ha detto che è sempre stata presente a queste interviste?
TESTE (TORELLI MERI) – Sì, sì.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Suo marito all’epoca quanti anni aveva? Siamo nel 2017…
TESTE (TORELLI MERI) – Come?
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Suo marito all’epoca quanti anni aveva?
TESTE (TORELLI MERI) – Io?
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – No, suo marito.
TESTE (TORELLI MERI) – Mio marito è del ’35.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Quindi aveva…
TESTE (TORELLI MERI) – Nel ’17 quanti anni aveva? Aveva 82 – 83, è di dicembre.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Era una persona… Diciamo, stava bene, era lucida?
TESTE (TORELLI MERI) – Sì sì sì, è sempre stato lucido, dopo… Sì sì, è sempre stato lucido mio marito.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – E prima dell’arrivo della polizia, dei Carabinieri, adesso non mi ricordo cosa ha detto, è venuta la Polizia a casa sua, voi non avevate mai letto alcuni di questi articoli, nessuno di questi articoli che tiravano in ballo suo marito?
TESTE (TORELLI MERI) – Ce li hanno portati…
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Li hanno portati loro, dico?
TESTE (TORELLI MERI) – Sì.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Però prima di quel momento lì?
TESTE (TORELLI MERI) – No, non ci si rendeva nemmeno conto, non si sapeva, e poi la televisione ci fece proprio lo scalpore anche.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Lei ha detto che spesso gli argomenti, partiti come argomenti interessati alla vita, diciamo così, militare di suo marito.
TESTE (TORELLI MERI) – Sì.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Poi andavano sempre su questa vicenda del mostro di Firenze, lei ha detto.
TESTE (TORELLI MERI) – Non ho capito
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Lei mi ha detto che a un certo punto suo marito si è lamentato del fatto che era iniziata come un’intervista interessata…
TESTE (TORELLI MERI) – Sì, per fare…
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Interessata alla vita militare di suo marito e poi invece andava a finire sulle…
TESTE (TORELLI MERI) – Lui sì, questo Amicone sì, andava proprio a finire così, infatti quando mio marito si mise un po’… Disse: “ma come mai mi fa questo domande?” Insomma, gli venne un po’ da pensare che non era corretto, poi non faceva vedere neanche quello che scriveva, capito? E quello anche gli dette noia a mio marito.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Ma… Adesso capisco che le faccio una domanda difficile, ma le domande, le domande su questo mostro di Firenze, su che cosa vertevano esattamente? Quali erano le domande che il giornalista, l’Amicone rivolgeva a suo marito su questo, su questo argomento qui?
TESTE (TORELLI MERI) – Senta, queste domande le faceva quando era fuori, cioè, lo portava al cimitero, perché io non l’ho mai sentito.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Quindi lei non ha mai sentito domande fatte da Amicone su questo argomento in sua presenza?
TESTE (TORELLI MERI) – No, ero in presenza però queste domande non le sentivo io, perché ero a fare…
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Ecco, no, infatti la domanda è proprio questa, lei ha detto… Quindi il fatto che facesse a suo marito delle domande sul mostro di Firenze, questa cosa qui lei la sa perché gliela racconta suo marito?
TESTE (TORELLI MERI) – Sì.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Ecco, lei non è mai stata presente?
TESTE (TORELLI MERI) – No, e poi perché l’ultima volta che andò al cimitero mi raccontò e dissi “e che c’entra i caduti del cimitero americano con il mostro di Firenze? Che c’entra il Vietnam con il mostro di Firenze?” Questo lo dissi, sì.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Precisato questo passaggio che lei, a queste domande, diciamo così, più specifiche sul mostro di Firenze non era presente, suo marito, quando si lamentava con lei di questa intrusione dell’Amicone su questa vicenda, no? Che faceva queste domande, le raccontava esattamente che cosa voleva sapere?
TESTE (TORELLI MERI) – No, questo no, non me lo raccontava, non me lo raccontava, però non era contento, ecco.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – No, che non era contento questo l’abbiamo capito tutti. Però volevo capire quali erano gli argomenti che voleva trattare Amicone con suo marito quando trattava del mostro di Firenze?
TESTE (TORELLI MERI) – Eh, non lo so.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Non lo sa questo, non gliel’ha mai detto nello specifico “m’ha chiesto questo, m’ha chiesto quello”?
TESTE (TORELLI MERI) – No, no.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Nulla?
TESTE (TORELLI MERI) – No.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – E invece su questo Zodiac non sa nulla?
TESTE (TORELLI MERI) – Zodiac, questo assurdo, assurdo, perché poi Zodiac…
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Neanche su questo lei ha mai sentito domande fatte a suo marito?
TESTE (TORELLI MERI) – Ma vagamente l’ho sentito questo Zodiac, ma non mi ricordo, ecco, questo Zodiac mi torna alla mente ma non mi ricordo che domande, che cosa ha fatto, però Zodiac, mi ricordo questo Zodiac, sì.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – E anche di questo suo marito si è lamentato con lei, sia dell’uno e dell’altro o solo del mostro di Firenze?
TESTE (TORELLI MERI) – Mi disse principalmente del mostro di Firenze.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Principalmente del mostro di Firenze. Va bene, allora possiamo liberare la signora?
CONTROESAME DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI)
DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI) – Mi scusi Giudice, nulla domanda che ho dimenticato, dell’allegato 1 della querela, la lettera che i coniugi hanno ricevuto.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Sì.
DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI) – È l’allegato 1 alla querela. Quantomeno il mittente risulta Francesco Amicone. Se la posso mostrare alla signora, se si ricorda di questa lettera.
(la teste prende visione del documento)
TESTE (TORELLI MERI) – Sì, sì, ci mandò la lettera famosa, sì.
DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI) – Mandata da chi?
TESTE (TORELLI MERI) – Da Amicone.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – La faccia vedere. Quando sarebbe arrivata questa…?
TESTE (TORELLI MERI) – Il 5 maggio 2018.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – È questa qui?
TESTE (TORELLI MERI) – Sì.
DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI) – Che poi questa è l’originale, signora, perché è tornata al mittente per compiuta giacenza, questa è l’originale?
TESTE (TORELLI MERI) – L’originale, sì, quello sì.
DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI) – Posso mostrare questo? Che avrebbero ricevuto…
(la teste prende visione del documento)
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – La domanda che fa è se aveva ricevuto questa lettera.
DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI) – (fuori microfono) …se questa è la lettera che hanno ricevuto a casa.
TESTE (TORELLI MERI) – Sì sì, è proprio questa, con queste cose che mi mandò.
DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI) – Che cosa avete fatto quando avete ricevuto questa lettera?
TESTE (TORELLI MERI) – Noi ci siamo… A questo punto siamo andati subito dall’avvocato Paolo Russo, ci siamo rivolti a lui perché non si sapeva che voleva dire tutto questo insomma.
DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI) – Quindi cosa avete chiesto all’avvocato Russo?
TESTE (TORELLI MERI) – Protezione, insomma, per vedere questa persona.
DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI) – L’avvocato Russo a voi a risulta che abbia fatto una lettera di risposta di riscontro?
TESTE (TORELLI MERI) – Sì, sì, però non è mai… come questo, questo l’abbiamo… Questo indirizzo che lui aveva messo era falso.
DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI) – È tornata al mittente per compiuta giacenza.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Lei ha fatto vedere alla teste dei documenti, dovrebbero essere però prodotti, altrimenti non ha…
DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI) – Questa è l’originale.
TESTE (TORELLI MERI) – È l’originale che mi mandarono a me, sì, lo riconosco.
DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI) – E quello che è stato allegato in quella busta pure?
TESTE (TORELLI MERI) – Sì sì.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Se fa vedere delle cose al teste però dovremmo vederle anche noi. Allora, che cosa manda? Allora…
TESTE (TORELLI MERI) – Anche questo, sì.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Il difensore esibisce alla testimone la copia manoscritta di una lettera datata 5 maggio 2018 più un libricino Divina Commedia di Dante Alighieri.
TESTE (TORELLI MERI) – Sì, e questo libretto.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – E altro piccolo libricino relativo a Novena Maria che scioglie i nodi, le copie ha detto che sono agli atti?
DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI) – Del frontespizio.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Va bene, che sono già stati prodotti agli atti. Bene. Allora, signora, si può accomodare accanto al suo difensore e possiamo sentire la figlia a questo punto.
ESAME TESTE – BEVILACQUA ANNA MARIA –
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Si accomodi. Ci dia le sue generalità.
TESTE (BEVILACQUA ANNA MARIA) – Annamaria Bevilacqua nata a Firenze il 4 luglio ’82. Vivo a Sesto Fiorentino in Via del Risorgimento 146.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Legga la formula di impegno a dirci la verità.
LA TESTE – BEVILACQUA ANNA MARIA – DA’ LETTURA DELLA FORMULA DI IMPEGNO EX ART.497 C.P.P. – “Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione, mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza” .
Giudice. Avvocato può iniziare.
ESAME DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI)
DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI) – Io vorrei che riferisse a tutti noi e al Giudice che cosa è accaduto alla sua famiglia quando si è presentata la polizia giudiziaria a casa dei suoi genitori e quindi cosa è successo nei giorni a venire.
TESTE (BEVILACQUA ANNA MARIA) – Una doccia fredda (la teste si commuove).
Giudice. Si tranquillizzi e poi può rispondere piano piano alla domanda, va bene? Innanzitutto si ricorda l’anno, il giorno?
TESTE (BEVILACQUA ANNA MARIA) – Era il 2017, era maggio.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Maggio del 2017?
TESTE (BEVILACQUA ANNA MARIA) – Era maggio se non erro.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Lei abitava con i suoi in quel periodo?
TESTE (BEVILACQUA ANNA MARIA) – Abitavo accanto, perché prima di abitare al 146 attuale, che è l’appartamento sopra i miei, ero nella palazzina accanto, quindi comunque ero lì vicino.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Comunque era lì vicino, va bene.
TESTE (BEVILACQUA ANNA MARIA) – Niente, mi arriva una chiamata al lavoro, un messaggio, una chiamata, non ricordo neanche, di mia madre, dicendomi “guarda, appena stacchi chiamami” quindi la chiamo, fa “guarda che ci sono stati i Carabinieri a casa” faccio: “perché?” “te lo dico quando vieni a casa” quindi io una volta arrivata a casa, insomma, i miei erano sottosopra ovviamente, scossissimi dalla situazione e appunto ci hanno detto che c’era stata questa denuncia nei confronti di mio padre da parte di questo Amicone. Chiedo appunto che cosa avessero detto i Carabinieri, chiedo insomma informazioni un pochino più approfondito a riguardo. Al ché, appunto, mi dice… Mi riferiscono che, appunto, c’era stata questa denuncia, il libro, ovviamente, perché era nato come giornalista che doveva scrivere questo libro sulla vita di mio padre, o comunque sulle vicende di mio padre, non era vero, tempo prima avevamo ricevuto una lettera, appunto, già abbastanza compromettente di Amicone, dove ci siamo messi poi in contatto con l’avvocato che ci ha poi consegnato… Fatto conoscere la Benucci e da lì poi abbiamo scoperto una valanga, perché è proprio una cascata di notizie mediatiche (la teste si commuove) quindi mi sono andata subito a documentare su internet, ho aperto qualsiasi sito, ho fatto ricerche Google, quindi già su Wikipedia usciva roba su mio padre, Facebook lasciamo perdere, poi tutti i gruppi chiusi ai quali bisognava iscriversi tutti relativi al mostro, questi articoli deliranti, ho fatto ricerche approfondite anche su Amicone che già avevo fatto in precedenza, perché ovviamente io non l’ho mai conosciuto questo Amicone, perché veniva sempre quando io ero al lavoro, mi sono arrabbiata varie volte con i miei genitori perché dicevo: cosa aprite alla gente, al primo che passa? Cioè, assicuratevi che sia… Può essere il Papa, non mi interessa, fatelo entrare quando ci sono anch’io. Appunto, abito lì accanto, quindi non era difficile per me raggiungere la loro dimora, comunque, chiusa questa parentesi si apre una cascata veramente mediatica su Internet. Iniziano poi anche, tempo dopo, cose assurde nei confronti… Perché poi esce che mio padre non solo è il mostro di Firenze ma anche lo Zodiac, cose televisive, insomma, di tutto di più, fra Youtube, tuttora, mi sono arrivate, appunto, recentemente che c’è su Youtube un altro tizio che sempre… Non l’ho neanche letto tutto, o visto tutto perché proprio mi fa male, perché ovviamente siamo in questa situazione dal 2017, non è una situazione facile.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – No, immagino.
TESTE (BEVILACQUA ANNA MARIA) – Ci sono stati giornalisti sotto casa per giorni, ho preso dei giorni ovviamente dal lavoro per proteggere i miei genitori, ci chiamavano a casa, ci citofonavano, aspettavano sotto casa, tuttora mi contattano di tanto in tanto o chiamano mia madre, vorrei fosse finito.
DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI) – Lei ha detto nel 2017, vorrei che fosse più precisa, è sicura che fosse il 2017? Poi abbiamo gli atti comunque.
TESTE (BEVILACQUA ANNA MARIA) – Sì, era primavera…
DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI) – Non quando si è presentato Amicone, quando è arrivata la Polizia Giudiziaria a casa vostra.
TESTE (BEVILACQUA ANNA MARIA) – 2018 forse, sì, 2018, mi scusi, perché il 2017 è arrivato Amicone, sì. Nel 2018, era maggio 2018, sì.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Basta? Qualcuno di voi vuole intervenire?
PUBBLICO MINISTERO (DOTT.SSA FINETTI) – No.
CONTROESAME DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI)
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Io volevo fare una domanda. Chiedo scusa, da quello che ho capito, quando venne la Polizia a casa lei non era presente?
TESTE (BEVILACQUA ANNA MARIA) – No, ero al lavoro.
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Ma è stata presente quando ha reso delle dichiarazioni suo padre o no?
TESTE (BEVILACQUA ANNA MARIA) – Sì. Non alla Polizia ovviamente, non ai Carabinieri. Quando poi abbiamo parlato con l’avvocato.
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Ah, con l’avvocato Russo dice?
TESTE (BEVILACQUA ANNA MARIA) – Sì, con l’avvocato Russo, la denuncia.
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – E quindi quando ci fu il verbale di sommarie informazioni del maggio del ’18 lei non era presente?
TESTE (BEVILACQUA ANNA MARIA) – Non ero presente perché ovviamente i Carabinieri erano venuti quando io non c’ero, ovviamente, ero un lavoro.
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Chiedo scusa allora…
DIFESA PARTE CIVILE (AVV. BENUCCI) – È l’altra sorella, Bevilacqua Maria.
TESTE (BEVILACQUA ANNA MARIA) – È mia sorella Maria Lisa.
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Ah, va bene, allora chiedo scusa, pensavo fosse lei, abbia pazienza. Senta, lei con Amicone non ci ha mai parlato?
TESTE (BEVILACQUA ANNA MARIA) – No, perché veniva sempre… Avvisava sempre all’ultimo secondo.
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Sa quante volte è venuto più o meno?
TESTE (BEVILACQUA ANNA MARIA) – Tre – quattro volte da quello che mi posso ricordare.
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Da quello che le hanno detto…?
TESTE (BEVILACQUA ANNA MARIA) – I miei genitori ovviamente, sì.
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Senta…
TESTE (BEVILACQUA ANNA MARIA) – E faceva in modo comunque di andarsene sempre prima che arrivassi, perché i tempi li conosceva e loro avevano detto, appunto, cercato di dire a Amicone “aspetti che le presento mia figlia così la conosce” bla bla bla, e una volta lo persi proprio per un soffio, era appena uscito di casa quando io arrivai dal lavoro.
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Ma lei sa più o meno quanto si tratteneva?
TESTE (BEVILACQUA ANNA MARIA) – Un’oretta, due al massimo, non di più.
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Senta, ma lei perché voleva essere presente?
TESTE (BEVILACQUA ANNA MARIA) – Per capire chi era! Cioè, lei fa entrare chiunque dentro casa?!
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – No no, non si rivolga così al difensore.
TESTE (BEVILACQUA ANNA MARIA) – Mi scusi, nel senso, sono due persone anziane…
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Ecco, risponda così, sono due persone anziane, bene, risponda, non c’è bisogno di fare la domanda al difensore, lui fa il suo lavoro, basta.
TESTE (BEVILACQUA ANNA MARIA) – Giusto.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Quindi, erano due persone anziane e quindi voleva tutelare i suoi genitori.
TESTE (BEVILACQUA ANNA MARIA) – Assolutamente sì.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Perfetto.
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Senta, suo padre dove risiedeva… Non, suo padre ha lavorato per il cimitero americano.
TESTE (BEVILACQUA ANNA MARIA) – Sì.
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Mi per quale cimitero? Perché se non sbaglio ha lavorato per due cimiteri.
TESTE (BEVILACQUA ANNA MARIA) – È lo stesso, sono solo in due posti diversi. Fa sempre parte dello stesso punto governativo.
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Se si ricorda in che periodo era presso uno o presso l’altro.
TESTE (BEVILACQUA ANNA MARIA) – Fino all’89 dal ’75 mi pare, fino all’89, a quello di Firenze e dall’89, da febbraio ’89 fino al 2010 a quello di Nettuno.
DIFESA IMPUTATO (AVV. PEPI) – Ho capito. Bene, grazie, non ho altre domande.
GIUDICE (DOTT.SSA CANNATA’) – Può andare, ringraziamo. Ci sono altri testi fuori? No.
Viene chiusa la registrazione. Fine della trascrizione.
R.G. 5426/22 – TRIBUNALE DI FIRENZE II SEZIONE PENALE – 12/10/2023 – C/AMICONE FRANCESCO – 25 di 26 RICINA – SOCIETA’ COOPERATIVA A RESPONSABILITA’ LIMITATA SOCIA DEL CONSORZIO CICLAT
Il presente verbale realizzato secondo le specifiche tecniche contrattualmente indicate dal capitolato tecnico Consip ID 1406, fedele integralmente all’audio registrato, è stato redatto da RICINA SOCIETA’ COOPERATIVA A RESPONSABILITA’ LIMITATA.
Il presente verbale, prima dell’upload al Portale Web del Ministero della Giustizia, ai fini della certificazione finale del computo dei caratteri, è composto da un numero totale di caratteri (incluso gli spazi): 62.501
Informazioni ricavate, totalmente o in parte, dal blog: https://ostellovolante.com
Cosa dire? Una famiglia distrutta e può dispiacere perché loro non c’ entrano niente. Ma è giusto percorrere questa pista per arrivare alla verità perché è la più credibile sia per il Mostro di Firenze che per Zodiac e perché le famiglie delle vittime sia italiane che americane possano avere almeno un nome anche se la persona e’ deceduta. Loro meritano questo. Non è la prima famiglia a dover fare i conti con la possibilità di essere vissuta con un assassino. La sofferenza fa parte della vita di ciascuno se pur in modi diversi. D’ altra parte per loro è dura ed è normale cerchino di difendere il congiunto, soprattutto se erano all’ oscuro come immagino.