Il 27 Ottobre 2005 rilascia testimonianza Paolo Biavati, di professione notaio, anch’egli già del GOI (NdR: Grande Oriente d’Italia).

Questa la testimonianza: Notaio BIAVATI Paolo testimonianza 27.10.2005

Questa la trascrizione della testimonianza:

Il giorno 27, il mese di ottobre, dell’anno 2005 alle ore 09.15, in Perugia, c/o Procura, in Via Fiorenzo di Lorenzo n. 22/24, dinanzi al Pubblico Ministero Dr. Giuliano Mignini sost. (ufficio sito al terzo piano del palazzo), coadiuvato dall’App. CC. Danilo Paciotti in servizio alla Sezione di Polizia Giudiziaria Sede presente, per esigenze investigative il Ten. CC. Antonio Morra, Comandante del N.O. CC. Comando Provinciale Perugia, previa citazione è comparso il Dr. Paolo Biavati il quale, richiesto delle generalità, risponde: ” Sono e mi chiamo Paolo BIAVATI, nato a Perugia il 02.07.1936, ivi residente in P.zza Danti nr. 28, Notaio.”

Il Pubblico Ministero, visti gli artt. 197, 197 bis, 198, 199, 200, 201, 202 e 203 c.p.p., richiamati dall’art. 362 c.p.p. e ritenuto che non sussistono le ipotesi di cui agli artt. 197, 197 bis, 199, 200, 201, 202 e 203 c.p.p., ricorda alla persona informata sui fatti che ha l’obbligo di rispondere secondo verità alle domande che le saranno rivolte e di non tacere circostanze conosciute e la informa che le false informazioni al Pubblico Ministero sono punite a norma dell’art. 371 bis c.p.

Il Pubblico Ministero procede, quindi, a esaminare la persona informata sui fatti in ordine alle circostanze per cui è procedimento, già collegato, ex art. 371 c.p.p., con quello n. 1277/03 R.G.N.R Mod. 21 della. Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze.

“Domanda: Lei conosceva il prof. Francesco Narducci?

Risposta: Sì, lo conoscevo abbastanza bene e ricordo che nell’anno 1977 mi salvò da uno stato di coma e fui da lui rianimato, insieme ad altri. Si trattava però di una frequentazione superficiale. Avevo comunque di lui un ottimo ricordo proprio per l’episodio che ho riferito.

Domanda: Conosce Antonietta Pieretti?

Risposta: Sì, è originaria di Foligno ed è l’attuale mia segretaria dal 1970. Poiché me lo chiede, le dico che avevo lo studio notarile a Foligno che conservai sino al 1980/1982, anche se ho conservato dei clienti fedeli come la Cassa di Risparmio di Foligno il cui direttore era Leonello Radi.

Poiché me lo chiede, so che Leonello è il fratello dell’onorevole Luciano Radi.

Domanda: Conosce Letizia Ciaffoloni?

Risposta: Sì, per un breve periodo, tra il 1985 e il 1987, ha lavorato presso il mio studio dove veniva due volte alla settimana e curava la contabilità. Proveniva dallo studio Bugiardi, era molto brava professionalmente, anzi eccezionale, ma aveva delle manie di persecuzione che la portarono anche ad uno scontro con alcuni miei dipendenti, per futili motivi. Tuttora ha rapporti con me.

Domanda: Ha conservato altri clienti di Foligno, dopo il trasferimento del suo studio a Perugia?

Risposta: Sì. Pietro Vitali, Cotoni che fa l’industriale ed un certo Bocci, imprenditore, deceduto nell’anno 1990.

Domanda: Conosce Paolo Rapanelli?

Risposta: Sì, siamo molto amici e ci stimiamo moltissimo. Lo vedo periodicamente.

Domanda: Lei appartiene al Grande Oriente d’Italia (G.O.I.)? Sa se vi abbiano appartenuto o vi appartengano componenti delle famiglie Narducci o Spagnoli?

Risposta: Io ho lasciato il G.O.I. circa due anni fa. Mi sento profondamente massone e ho appartenuto all’inizio alla loggia “Guardabassi”, la più numerosa esistente a Perugia e poi, nel 1981, unitamente ad altri, fondai la loggia “ Rinnovamento”. Per quanto riguarda la famiglia Narducci, so che Ugo era certamente massone e lo vedevo alle riunioni della loggia “Guardabassi”. Non so se poi sia passato ad altre logge o sia rimasto nella “Guardabassi”. Anche il figlio Francesco sono quasi sicuro che fosse massone, perché l’ho visto personalmente nella sede del collegio circoscrizionale sito in questa P.zza Piccinino, in occasione di lavori di loggia. Poiché me lo chiede, le dico che a tali riunioni non possono partecipare estranei al Grande Oriente. L’unico caso in cui possono partecipare estranei sono i funerali e, quando vidi Francesco Narducci, si trattava di una normale riunione di loggia.

Domanda: Lei sa se della vicenda Narducci si sia parlato all’interno delle varie logge, o all’esterno da persone appartenenti al G.O.I.?

Risposta: Per quanto riguarda la loggia “Rinnovamento” e sicuramente la loggia “Guardabassi”, non se ne parlò a livello massonico, anche se non posso escludere che privatamente possano averlo fatto, sia appartenenti all’istituzione che profani. Nulla posso dire però per le altre logge che io non frequentavo.

Poiché me lo chiede, le dico che non frequentavo la loggia “Bellucci” che credo sia composta nella sua maggioranza da medici. Lei mi aveva chiesto anche della famiglia Spagnoli ed io le posso dire che Gianni Spagnoli, era già massone della loggia “Guardabassi”, prima che io vi entrassi nell’anno 1974. Ugo Narducci entrò nel G.O.I. dopo di me.

Domanda: Quali erano i rapporti tra la loggia “Rinnovamento” e la loggia “Guardabassi”?

Risposta: La loggia “Rinnovamento” fu costituita da me ed altri nell’anno 1981 perché vi fu una totale divergenza con Augusto De Megni in relazione anche alle vicende della loggia P2, ma soprattutto per certi suoi comportamenti che successivamente hanno trovato conferma. Si tratta di comportamenti che conoscevo anche per motivi professionali e che non condividevo. Di tali condotte del De Megni io ne ho parlato, come persona informata sui fatti, nell’ambito della vicenda “Donti”.

Domanda: Vi erano rapporti tra logge perugine e fiorentine?

Risposta: Ci saranno stati ma la mia non ne aveva. Io personalmente ho frequentato, come invitato, logge al di fuori Perugia.

Domanda: Lei ha mai sentito parlare di una setta o loggia coperta di “Finocchi fiorentini” coinvolti nella morte del Narducci?

Risposta: Io non ne ho mai sentito parlare nella mia loggia, anche perché la cosa non mi interessa. In ogni caso se la cosa fosse stata risaputa a livello istituzionale, sarebbero stati adottati dei procedimenti disciplinari e anche l’espulsione. Non posso escludere però che all’esterno dell’ambito massonico, persone, pur appartenenti alla massoneria, possano aver avuto certi comportamenti.

Domanda: Si ricorda di pranzi o momenti conviviali di appartenenti alla massoneria presso il Castello dell’Oscano?

Risposta: E’ probabile, ma ho il ricordo di un cocktail che avvenne durante la presentazione di un candidato alla gran loggia, ma successivamente alla morte del Narducci, mi pare nel 1992 – 1993.

Domanda: Lei sa se, nella zona di Sant’Arcangelo, in occasione del rinvenimento del cadavere attribuito al prof. Farncecso Narducci, il 13.10.1985, fossero presenti il Dr. Nicolò Restivo ed il Dr. Alfredo Arioti?

Risposta: Lo escludo nel modo più assoluto per il dott. Alfredo Arioti. Nulla so per il dott. Restivo, escludo che vi si sia recato.

Domanda: Ha mai sentito parlare di una sorta di “setta della rosa rossa” o di un Ordine della Rosa Rossa e Croce d’oro indipendente e rettificato?

Risposta: No, non ne ho mai sentito parlare e in ogni caso si tratterebbe di realtà non massoniche.

Si dà, altresì, atto che il presente verbale è stato redatto in forma riassuntiva, a norma dell’art. 140 c.p.p. e chiuso alle ore 11,45. Copia dello stesso viene allegata al fascicolo n. 8970/2002 R.G.N.R Mod. 21, stante la sua rilevanza in ordine a tale procedimento. 

27 Ottobre 2005 Testimonianza di Paolo Biavati

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