Il 25 maggio 2005 rilascia testimonianza Daniela Cappuccelli.

Questo uno stralcio della testimonianza:

“….Escludo, per quanto a mia conoscenza, che tra Francesco Narducci e Serenella Pedini ci sia stata una relazione sentimentale. Aggiungo che ultimamente Serenella PEDINI, dopo essere stata sentita dagli inquirenti sul caso NARDUCCI, mi raccontò che Francesco, una sera, durante un turno di lavoro, aveva tentato della avance ma lei si rifiutò nettamente rimanendoci molto male. Da voci di corridoio che correvano all’epoca nell’ambiente ospedaliero, ho appreso che tra NARDUCCI Francesco e l’infermiera Paola CECCHETTI c’era, o c’era stata, una relazione sentimentale, ma non saprei datarla o precisare quanto tempo sia durata….”
In questa deposizione, riferisce ancora:
“….Ripensandoci bene debbo fare una precisazione riguardo l’ incontro che ebbi con Morelli e NARDUCCI presso il suo appartamento nei pressi dell’Hotel “la Rosetta”. Come ho già riferito, in quella circostanza, avemmo un rapporto “a tre” che però, inizialmente, doveva essere “a quattro”. Infatti, quel giorno, Francesco mi chiese di portare una mia amica in quanto, a suo dire, mi avrebbe fatto una sorpresa. Ricordo che io portai la mia amica Stefania CAPITANI, che ora abita a Perugia, zona Madonna Alta, nei presi del Club Griphus e lavora all’O.N.A.O.S.I.. Una volta giunte presso l’appartamento trovammo Francesco NARDUCCI ed il Prof. Antonio MORELLI: era lui la sorpresa! Dopo un breve approccio Stefania capì la situazione e, se ne andò lasciandoci quindi in tre. la serata continuò, cenammo e consumammo un rapporto sessuale a tre, come già descritto in altro verbale. Successivamente mi chiarii con Stefania la quale mi disse che non gradiva la presenza di MORELLI. Debbo precisare che, in una precedente occasione, invitai Stefania CAPITANI a cena a casa mia dicendole che sarebbe stato presente anche Francesco NARDUCCI, che sapevo piacergli molto. Le confidai l’intenzione di un eventuale rapporto “a tre”, esperienza per lei assolutamente nuova. Stefania acconsentì e, dopo cena, nel momento in cui ci trovammo in camera da letto con Francesco, Stefania non se la sentì di partecipare al rapporto sessuale e rimase lì seduta a guardare me e Francesco mentre consumavamo il rapporto. Ricordo che questo fatto fece, comunque, piacere a Francesco. Poiché me lo chiedete vi dico che, in occasione di rapporti sessuali avuti con Francesco insieme ad altre persone, non ho mai notato un suo comportamento diverso. Mi spiego meglio: notavo che Francesco si eccitava in maniera diversa ma il tutto riconducibile nella normalità di un rapporto sessuale di gruppo. Spesso, nel periodo 1978 – 1980, Francesco mi chiedeva di cercare altre donne per fare sesso di gruppo ma, nonostante le mie ricerche, non sono mai riuscita a trovare amiche disponibili, a parte le già raccontate situazioni, non andate a buon fine, con Patrizia ROSSETTI e Stefania CAPITANI. Mi viene in mente che, negli stessi anni, (1978 – 1980) si vociferava in ospedale che Francesco non disdegnasse partecipare ad incontri sessuali di gruppo, anche fuori regione. Ricordo che si parlava di “”balletti verdi”” per intendere incontri sessuali particolari. Nulla, però, di più specifico posso precisare…..” Vedi: Nota Carabinieri 27 giugno 2007 pag. 339/340

Il giorno del ritrovamento, appena appresa la notizia, mi recai, insieme alla collega NELLA GASPERINI, presso l’obitorio di Monteluce in attesa dell’arrivo della salma poiché davamo per scontata che fosse lì portata per l’effettuazione dell’autopsia. Dopo una vana attesa venimmo a sapere che la salma era stata composta presso la villa di famiglia di San Feliciano. Nel pomeriggio, quindi, ci recammo, sempre insieme a NELLA GASPERINI, presso la villa di San Feliciano quando era ancora giorno pieno. Ricordo che vidi la bara composta nel piano inferiore poggiata su due cavalletti e già chiusa. Non so precisare se era già sigillata o meno, comunque noi non vedemmo il cadavere. Aggiungo che dopo pochi minuti che eravamo lì, arrivò il padre, Prof. UGO NARDUCCI, che conoscevo di vista, il quale ci invitò ad uscire. Quindi ce ne andammo. Vedi: Sentenza Micheli Pag. 288/289

25 Maggio 2005 Testimonianza di Daniela Cappuccelli

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