Il 5 Maggio 2005 rilascia testimonianza Giuseppe Rinaldi.

Il giornalista PINO RINALDI, nell’esame in data 5.05.05, ha ammesso di aver letto l’articolo della PONTINI. (NdR: L’articolo in oggetto si riferisce al caso Dorotea Falso e ai telegrammi inviati da Alfredo Brizioli in data 5 maggio 2004 e 11 maggio 2004).

Vedi: Sentenza Micheli Pag. 801

Questo uno stralcio della testimonianza:

(..) Ho avuto lettura dei verbali e, nel confermarli, debbo però notare che quando ho riferito il contenuto del colloquio che ho avuto con il Dott. Piero Angeloni, quest’ultimo, a mia esplicita domanda, mi ha anche detto che la telefonata registrata non conteneva espliciti riferimenti al NARDUCCI. Questo particolare non è riportato nel verbale del 7.06.2004, forse perché è sfuggito, e comunque l’esatto contenuto delle dichiarazioni ricevute dal Dott. ANGELONI io l’ho riferito al Dott. RAZZI.
Domanda: “Non ha pensato che forse il Dott. ANGELONI le ha risposto cercando di non scoprire il contenuto delle indagini e di sviarla?”
(..) Ho avuto la sensazione che dicesse la verità anche perché se avesse voluto coprire l’attività d’indagine avrebbe avuto altri modi per farlo. Tanto più che non essendoci alcun tipo di amicizia non aveva motivo per compiacermi. L’incontro con ANGELONI si verificò, come ho detto, pochi giorni prima della messa in onda della trasmissione.
Domanda: “Lei successivamente ha avuto altre informazioni giornalistiche su questa telefonata o su queste telefonate?”
(..) Mi è capitato di leggere articoli giornalistici, note Ansa e di parlare con colleghi giornalisti di Perugia.
Mi sento interrogato come se non fossi semplicemente una persona informata sui fatti, ma
come persona autrice di un reato che ho difficoltà ad immaginare, che qualora le mie non fossero soltanto impressioni, mi piacerebbe usufruire dei diritti conseguenti e desidero
far rilevare questo particolare.

Si dà atto che il Sig. RINALDI, a più riprese, invece di limitarsi a rispondere commenta più volte il contenuto delle domande e dimostra un atteggiamento di insofferenza. Si dà altresì atto che viene data lettura delle dichiarazioni rese dal RINALDI al Dott. RAZZI il 26 aprile e il 21 maggio 2004.

Domanda: “Conferma quanto dichiarato davanti al Dr. DARIO RAZZI?”
(..) Lo confermo e rilevo che nel verbale in data 21.05.2004, riferendo il discorso del dr. PIERO ANGELONI, ho precisato che la telefonata aveva un carattere generico e cioè si esprimeva con la frase: “SE NON PAGHI TI FACCIAMO FARE LA FINE DEL MEDICO MORTO AL LAGO”
Domanda: “Cosa ha letto sui giornali in relazione alle notizie pubblicate successivamente alla trasmissione “Chi l’ha visto?”
(..) Ricordo di aver letto un articolo di ERIKA PONTINI, nel quale la stessa riportava il contenuto di un avviso di conclusione delle indagati, già notificato agli indagati e quindi pubblico nel quale la telefonata o le telefonate si riferiscono espressamente a NARDUCCI e PACCIANI ed hanno il contenuto di minacce rivolte ad una persona da sedicenti appartenenti ad una setta satanica.
(..) Non ricordo se vi fossero riferimenti all’usura, ma capii che la telefonata riportata dal giornale era probabilmente quella che aveva originato le indagini. Se così fosse, quanto da me ipotizzato cadrebbe. Successivamente ho saputo che il dr. ANGELONI era stato trasferito e non ho ritenuto chiedergli spiegazioni sull’equivoco nel quale mi aveva trascinato.
Domanda: “Lei ha parlato di questa vicenda con Mario Spezi?”
(..) Stavo realizzando una trasmissione sulla vicenda del “Mostro di Firenze” – Caso NARDUCCI e ricordo che MARIO SPEZI mi aveva garantito che mi avrebbe fatto incontrare il farmacista CALAMANDREI per una intervista, ma nonostante le assicurazioni dello SPEZI, il CALAMANDREI si è rifiutato di incontrarmi. Ho avuto anche un aspro scontro con lo SPEZI in quanto ha pubblicato a mia insaputa sul settimanale “Gente”, delle indiscrezioni avute da Sabrina Carmignani, teste del delitto degli Scopeti a proposito di un interrogatorio a cui la stessa era stata sottoposta. Io avevo deciso di rispettare la volontà della ragazza che non venissero pubblicizzate le sue indiscrezioni, ma SPEZI ha voluto fare ugualmente lo scoop a mia insaputa. Aggiungo che lo SPEZI mi chiedeva continuamente notizie sulla vicenda NARDUCCI – PULETTI, perché voleva fare un articolo su “Gente” perché all’epoca versava in difficoltà economiche. Recentemente lo SPEZI mi ha chiesto di leggere il capitolo del suo nuovo libro riguardante l’episodio “PULETTI”. Gli facevo notare che quanto si disse erano ipotesi e gli consigliavo di usare il condizionale. In ogni caso, SPEZI è una persona a cui sono legato da un rapporto di amicizia ma che ha evidenti difetti di approssimazione e superficialità in quello che racconta.
(..)
Domanda: “Quando lei ha parlato con la sig.ra SANDRA BANCI, ha fatto presente alla stessa che avrebbe potuto chiedere la visione del fascicolo relativo alla morte del marito, la riapertura delle indagini, tramite un avvocato e che il legale della famiglia NARDUCCI era l’avvocato BRIZIOLI. Le suggerì di nominare l’avvocato ALFREDO BRIZIOLI?”
(..) Io ricordo perfettamente, infatti dovrebbe essere presente anche nei verbali, che quando io mi presentai alla sig.ra BANCI, quest’ultima fosse già stata contattata dall’avvocato ALFREDO BRIZIOLI. Nel parlare con lei, mi sembrò che fosse stata insoddisfatta delle indagini svolte in merito alla morte del marito. Alla luce di quello che mi raccontò, nel parlare, venne fuori il discorso, legato al fatto che la sig.ra BANCI era in possesso di materiale interessante tipo le matrici degli assegni del marito, venne fuori l’ipotesi di visionare il fascicolo nonché richiedere la riapertura delle indagini. Non ricordo se fui io a suggerire questa cosa o insieme convenimmo in questa soluzione. Quello che ricordo è che ad un certo punto la signora BANCI accennò preoccupata al fatto che per riaprire un’indagine, occorresse secondo lei un avvocato con le conseguenti spese. A quel punto io le dissi che dopo la pubblicità che avrebbe avuto il caso, si sarebbero probabilmente fatti avanti molti avvocati per farsi pubblicità e comunque ALFREDO BRIZIOLI l’aveva già contattata e poteva sfruttare la sua professionalità.
Domanda: “Ha più avuto contatti con la Signora BANCI e col BRIZIOLI?”
Risposta: ” Con la Signora non più, ma con l’Avv. BRIZIOLI e l’Avv. CRISI li ho avuti anche oggi, come accade ogni volta che vengo a Perugia per motivi di lavoro.

Vedi: Sentenza Micheli Pag. 817/818/819

5 Maggio 2005 Testimonianza di Giuseppe Rinaldi

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