Un caso ancora aperto
La Corte di Assise di Appello di Firenze modificò parzialmente la sentenza del 25 marzo 1970 contro Stefano Mele, appello ottenuto in seguito al ricorso dei suoi difensori dell’11 giugno 1970. La Corte sentenziò l’annullamento delle contravvenzioni contestategli in quanto
L’11 Giugno 1970 gli avvocati Dante Ricci e Sergio Castelfranco presentano la richiesta d’appello per Stefano Mele. Questa la richiesta: 11 Giugno 1970 – Appello avvocati Mele Questa la trascrizione: CORTE DI ASSISE DI FIRENZE per la Corte d’Assise d’Appello di Firenze
Il 25 marzo 1970 viene emessa la sentenza nel processo a Stefano Mele. Questa la sentenza di 1° grado: 1° sentenza Mele 25 marzo 1970 L’arringa del P.M. Antonio Spremolla mira, ovviamente, alla condanna di Stefano Mele: “Vi chiedo di
La Corte d’Assisi di Firenze si trasferisce presso il reparto della clinica ostetrica all’Università di Firenze per poter interrogare Vitalia Muscas, moglie Francesco Vinci, in quel momento degente. La Muscas nega di aver mai detto a nessuno che il marito
Il 20 Marzo 1970 durante il processo a Stefano Mele, a seguito della nuova deposizione rilasciata da Francesco Vinci (vedi) la difesa chiede di introdurre Stefano Mele per essere messo a confronto con Francesco Vinci. Stefano Mele con tono accusatorio
Il 20 Marzo 1970 rilascia una nuova deposizione, durante il processo a Stefano Mele, Francesco Vinci. La nuova deposizione per puntualizzare di non aver mai seguito la Locci quando ella era in compagnia di altri uomini ma aggiunse: “Mi trovai
Il 20 Marzo 1970 rilascia la sua deposizione, durante il processo a Stefano Mele, Elio Rugi, il proprietario del Cinema Giardino Michelacci. Disse di aver visto Barbara Locci e Antonio Lo Bianco, che pagò i biglietti, entrare al cinema. Disse
Il 20 Marzo 1970 rilascia la sua deposizione, durante il processo a Stefano Mele, Silvano Vargiu, il servo-pastore di Salvatore Vinci. Questi confermò l’alibi di Salvatore Vinci, dicendo che si trovavano assieme a giocare a biliardo e c’era anche un
Il 20 Marzo 1970 rilascia la sua deposizione, durante il processo a Stefano Mele, Giuseppe Barranca. Questa la sua deposizione: 1970 03 20 – Deposizione Barranca incompleta Nella sua deposizione racconta di non aver saputo della relazione fra suo cognato con
Il 20 Marzo 1970 rilascia la sua deposizione, durante il processo a Stefano Mele, Cannizzaro Antonino che confermò l’alibi di suo nipote Carmelo Cutrona allo stesso tempo negò di conoscere la famiglia Mele.