Il 24 maggio 2001 viene ascoltata a verbale la signora Maria Consolata Corti sia da Paolo Canessa che da Michele Giuttari. L’incontro avviene in una località imprecisata del Piemonte e l’incontro verte rispetto alla sua dichiarazione del 10 Novembre 1990.

In relazione all’episodio di cui trattasi, precisava “cercai telefonicamente il Questore di Roma, che era amico di papà e fui portata successivamente alla squadra mobile in via Nazionale, dove parlai con dei funzionari e c’era anche un’ispettrice che mi accompagnò” (Ispettrice, cioè una donna, il misterioso Nash chi era allora? Inoltre data la richiesta della SAM non fu allegato nessuna relazione di servizio di questo Nash). E’ noto, altresì, che nella suddetta circostanza, la teste negava decisamente l’asserita relazione sentimentale con Gennaro Mangano e, conseguentemente, il contenuto della relazione del dott. Monaco sulle sue asserite precarie condizioni psichiche della stessa ed il suo affidamento alla propria madre.

Vedi: Nota informativa n°500/2001 del 3 dicembre 2001

La Corti rivela che il padre, un funzionario del Ministero degli Interni e poi questore, morto stranamente a 54 anni, le ha rivelato di aver conosciuto un un agente operativo dei servizi segreti adepto di una setta segreta e responsabile degli omicidi delle coppie. Dopo la morte del padre, avvenuta per un sospetto tumore che dopo operato con successo nella successiva degenza si ebbe un rapido peggioramento, la Corti ritrova un foglio, usato dal padre per fare un aeroplanino per i nipoti, al cui interno è segnato il nome della persona in oggetto accompagnato da una nota: ”Tutte le piste portano a lui. Possibile che nessuno se ne accorga?”. Questo gli permette di rintracciare l’uomo e incontrarlo. Lo stesso gli rivela, appunto, quello che lei ha poi dichiarato nel 1990. Il racconto dell’uomo avviene dopo svariati incontri fra i due ed è particolareggiato sulla sua azione omicidiaria e sul fatto che gli identikit erano tutti falsi dato che loro portavano maschere diverse ogni volta. La Corti fornisce precise indicazioni per l’identificazione dell’uomo. Quest’uomo ha lavorato dal 1968 al 1985 a Firenze. Di origine siciliana, sposato con un figlio. Si è occupato di eversione e criminalità organizzata, una volta in pensione ha continuato ad operare per i servizi.

24 Maggio 2001 Testimonianza di Maria Consolata Corti

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