Il 1 dicembre 1982 viene interrogato nuovamente Francesco Vinci dal Procuratore della Repubblica Adolfo Izzo. Il Vinci viene messo nuovamente davanti alle accuse di Stefano Mele e a queste replica: “E’ inutile che mi mettiate queste cose davanti, io posso sapere le cose meglio di voi e non mi porterete a spostarmi da quella che è la verità. Io so che non avevo armi, che non ho mai sparato e quindi quando altri affermano o per vanteria o per altre ragioni a me sconosciute, non può scalfire la verità stessa. Io ritengo che il programma del Mele e di chi con lui collaborò, fosse quello di eliminare la moglie e me pensando di sorprenderci assieme e che visto che era stato ucciso un altro, si pensò di addossarmi il delitto e mandarmi all’ergastolo“.

1 Dicembre 1982 Interrogatorio di Francesco Vinci

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