Riportiamo la notizia appresa direttamente dalla pagina ufficiale del Dr. Michele Giuttari.

NOTIZIA DI CRONACA GIUDIZIARIA
L’avvocato Nino Filastò, difensore di Mario Vanni e autore del libro “Storia delle merende infami”, edito nel 2015 dalla Maschietto, in sede civile è stato condannato dalla Corte d’Appello di Firenze a risarcire i danni da me patiti per alcuni passaggi diffamatori.
In particolare ero stato accusato di aver realizzato, durante le indagini, atti “sviati per fini di lucro o per scopi di esibizione personale e mediatica” privilegiando determinate piste “seppur del tutto inutili o controproducenti trascurandone, invece, altre così determinando la condanna di persone innocenti, quali il Vanni medesimo, nonché lo sperpero di denaro pubblico”.
I giudici, nel riconoscimento dei danni a causa delle false affermazioni dell’autore, hanno tenuto conto, da un lato, “ il ruolo di prestigio ricoperto dalla vittima, una significativa sofferenza morale, essendosi l’inquirente visto denigrato proprio per la sua attività professionale più intensa e nella quale egli aveva senza dubbio profuso notevoli energie”, e, dall’altro, deve valorizzarsi la brillante carriera del dr. Giuttari, non inficiata dalla pubblicazione diffamatoria e la contenuta risonanza mediatica del libro dell’Avv. Filastò, destinato ad un pubblico decisamente ristretto” (poco più di 700 copie nell’intero anno).
Che dire?
Certo i tempi della giustizia sembrano infiniti, basti pensare che questa sentenza definitiva è giunta a distanza di 15 anni dai fatti a conclusione del quarto procedimento dopo il rinvio della Cassazione, ma essa è un ulteriore segnale positivo che in fondo contribuisce a rafforzarne la fiducia.
Inoltre, dimostra che bisogna essere animati da una grande pazienza e volontà per difendere la propria dignità personale e professionale.
9 Marzo 2021 Giuttari vince la causa contro Filastò
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8 pensieri su “9 Marzo 2021 Giuttari vince la causa contro Filastò

  • 11 Settembre 2021 alle 10:40
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    Il mostro e’ stato uno solo un solitario che stato anche fortunato ,aveva bisogno di uccidere con le sue mani , altro che sette e stupidaggini varie di giuttari.

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    • 11 Settembre 2021 alle 14:14
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      Se lo dice lei, che è sicuramente un esperto, e si può permettere di dare dello stupido a Giuttari, sarà sicuramente vero. Lascio a Giuttari leggere il commento e decidere se lei è davvero un esperto.

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    • 26 Febbraio 2022 alle 00:53
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      Concordo. Il mostro era portatore di una patologia psico-sessuale gravissima che è assai inverosimile possa essere condivisa o delegata ad altri. D’altra parte ci sono una serie di prove che nel luoghi dei delitti era uno solo ad agire.

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      • 26 Febbraio 2022 alle 09:40
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        Sia gentile, ci elenchi queste prove che certifichino che era uno solo ad agire. La sua non è opinione, lei parla di prove, quindi le renda note.

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  • 28 Febbraio 2022 alle 00:17
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    Le prove sono suggerite dalla stessa dinamica degli omicidi. Per esempio nel delitto di Montespertoli: è lo stesso omicida che si mette alla guida del veicolo per allontanarsi e fare quelle macabre mutilazioni. Se ci fosse stato un altro la dinamica sarebbe stata completamente differente. Nel delitto dei francesi è lo stesso aggressore che ha già colpito nella tenda ad inseguire il povero ragazzo e a finirlo con il coltello da dietro. Anche qui se ci fosse stato un altro anche il complice avrebbe agito, si sarebbe rilevata la sua presenza. Invece no. E poi nelle medesime lunghissime indagini si è sempre parlato di un unico serial killer fino a quando non spuntò fuori negli anni 90 il discorso (per me completamente astruso) dei compagni di merende. Si veda ad esempio lo studio dell’equipe de Fazio che individua un unico responsabile, confermato dalle analisi dell’FBI. E poi, come detto, c’è il tema fondamentale del gravissimo e rarissimo disturbo psico sessuale da cui risulta affetta questa persona che uccideva con una ferocia e freddezza inaudita questi poveri ragazzi con i quali non aveva alcun tipo di legame. Questa apparente assenza di movente è molto difficile da spiegare se non con una tremenda patologia psichica che affliggeva questo individuo e che non vedo compatibile con l’azione di un gruppo, di una congrega criminale di esecutori e di mandanti. Del resto mi pare che le indagini su questi presunti mandanti siano completamente naufragate. Questa è in breve l’idea che mi sono fatto dopo essermi un pochino documentato ed aver ascoltato le audizioni processuali. Ma c’è ancora molto da approfondire. Resta l’amara considerazione che dopo oltre cinquant’anni dal primo delitto della serie, quello del ’68 (o comunque dalla prima volta che quella calibro 22 sparò) ancora non ci siamo neppure avvicinati alla verità e al responsabile e neanche a una narrazione chiara, logica e unitaria di questi numerosi e decennali eventi sanguinari. Penso sia un unicum nella storia criminologica mondiale di cui come italiano un po’ mi vergogno. La saluto e la ringrazio per lo spazio concessomi. Saluti. Andrea

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    • 28 Febbraio 2022 alle 00:37
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      Credo che lei non abbia chiaro il significato di prova, la confonde con opinione. Continui ad informarsi perchè quel “pochino” che si è informato magari non è sufficiente.

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  • 28 Febbraio 2022 alle 00:49
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    Senta però questa sua saccenza ha rotto un po’ le scatole. Non depone a suo favore e a favore del suo canale. Continua a rispondere in modo indisponente e arrogante. Stia calmo e sia più rispettoso degli altri. Ripeto che dalla dinamica degli eventi appare chiara l’azione di un unico serial killer. Non si rileva la presenza di altri nelle scene. È la mia analisi. Non pretendo che sia la verità ma la rispetti e non si avventuri in giudizi sulla mia persona

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    • 28 Febbraio 2022 alle 01:37
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      La mia non è saccenza. Questo non è un forum dove discutiamo, ma un blog. Il commento è gradito soprattutto se porta informazioni preziose per tutti, non per scambiare opinioni. Le sue sono opinioni, rispettabili, ma inutili. La non presenza di un “segno” che identifichi una seconda persona sui luoghi del delitto non è la prova che non ci fosse. Il contrario, la presenza di un “segno”, sarebbe una prova. Comprende la differenza? Uno sparava, ma non possiamo sapere se ci fosse uno o cento spettatori inermi. Osservatori, partecipanti statici. Dire che uno ed uno solo sparava è banalizzare dato che solo uno poteva impugnare la pistola. Come ha detto lei è la sua analisi, come quella di centinaia di persone su gruppi e forum. Ripeto però che questo non è un forum, è un blog. Il suo commento sarebbe molto più utile se indicasse la presenza di errori nel blog stesso in maniera da permetterci di correggere e migliorare l’esposizione cronologica per tutti.

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