Il 23 Dicembre 1996 nella mattinata Giancarlo Lotti fu condotto dal PM da alcuni agenti a Baccaiano e poi a Giogoli per un sopralluogo. Sul posto il Lotti indicò i luoghi dove erano avvenuti i duplici omicidi e la posizione delle auto delle vittime.

Partimmo da San Casciano e, da qui, Lotti cominciò a indicare la strada fatta la notte del delitto per raggiungere Baccaiano. Si transitava da San Pancrazio, poi da San Quirico, quindi da Poppiano. Mentre si percorreva la strada per Baccaiano, il Pubblico Ministero chiese a Lotti come mai, in quell’occasione aveva seguito Vanni e Pacciani. Lotti rispose che frequentava da tempo il Pacciani, era stato anche a casa sua, a Mercatale. Raccontò che una volta, durante una di queste visite, aveva cominciato a toccarlo. Era rimasto meravigliato ed era stato così costretto a prenderlo dietro. Era questo il motivo per cui era stato costretto ad andare con Pacciani e Vanni nel 1982 a Baccaiano. Pacciani glielo aveva chiesto espressamente e per quanto era successo con lui non aveva potuto rifiutarsi.

Intanto si era arrivati sul luogo dove la sera dell’omicidio del 1982 egli aveva fermato la propria macchina.

Scendemmo e il Lotti indicò un punto sulla strada, esattamente sul ciglio destro rispetto alla direzione di marcia riferendo che, la sera del fatto, lui si era fermato in quel posto. Pacciani e Vanni, con la Fiat 500 del primo, si erano fermati più avanti sul lato sinistro della carreggiata. Percorse a piedi qualche metro e vide lo slargo, sulla sinistra, dove, quella sera, c’era l’auto dei due giovani poi uccisi. Ricordava che quello slargo era più ampio, più pulito dalle sterpaglie e, quindi, più agibile. L’auto della coppia era ferma con la parte frontale in direzione del prato. Per terra, adesso, c’era solo un mazzo di fiori appoggiato al tronco di un albero.

Quella notte lui non aveva sparato. Era stato Pacciani a sparare, mentre Mario Vanni era vicino, ma quella sera non tagliò. Pacciani aveva sparato anche quando l’auto aveva fatto marcia indietro andando a finire la sua corsa con le ruote posteriori in un fossato. Ripartimmo mentre Lotti continuava ad indicare la strada, quella strada percorsa, quella notte, per fare ritorno a casa, al Ponterotto.

Poi andammo a Giogoli. Attraverso un itinerario, che attraversava le frazioni di Spedaletto e Chiesanuova, si arrivò sulla via Volterrana, all’altezza del civico 82, dove Lotti disse di svoltare a sinistra. Dopo, un centinaio di metri Lotti indicò il luogo dove, quella sera, si era fermato con la macchina e quello dove Pacciani aveva posteggiato la sua. Indicò anche la posizione esatta in cui si trovava il furgone dei due tedeschi, sottolineando che la vegetazione, presente in quello spiazzo, all’epoca non c’era, per cui si poteva arrivare sul posto con maggiore facilità.

Ultimati i sopralluoghi si provvide, subito, a sottoporre il Lotti ad un nuovo interrogatorio.” Vedi Compagni di Sangue pag. 116/117

23 Dicembre 1996 Sopralluogo di Giancarlo Lotti

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