“La Tramontana” di Antoine e il Mostro di Firenze: il collegamento tra la canzone e il primo omicidio
La canzone resa celebre da Antoine è collegata anche al primo omicidio del Mostro, di cui fu testimone parziale, un bambino di sei anni, figlio di una delle vittime.
Fabio Fusco
Il cantante Antoine, celebre tra gli anni ’60 e ’70, è ricordato per il brano La Tramontana, che fu preentato al Festival di Sanremo, nel 1968. La suddetta canzone però, è nota agli appassionati di true crime per il suo legame con il primo omicidio attribuito al Mostro di Firenze.
Il primo omicidio di una lunga serie, che terminò solo negli anni ’80, fu commesso la sera del 21 agosto 1968 e vide coinvolti Barbara Locci, una donna di 32 anni, e il suo amante, Antonio Lo Bianco, di 29 anni. Con loro c’era il figlio di Barbara, Natalino Mele, che allora aveva sei anni e dormiva sul sedile posteriore. I due amanti si appartarono su una strada sterrata nei pressi del cimitero di Signa, nelle campagne fiorentine, ma furono uccisi da qualcuno che sparò otto colpi di pistola a distanza ravvicinata. Intorno alle due del mattino, il piccolo Natale Mele, si presentò alla porta di un casolare distante due km dal luogo del delitto e chiese ospitalità al proprietario, che in quel momento era sveglio perché suo figlio gli aveva chiesto dell’acqua. Il bambino disse che aveva sonno, aveva il padre malato a casa e che sua mamma e “lo zio” erano morti in macchina.
Wikipedia riporta il rapporto dei carabinieri, nel 1968, secondo il quale Natalino, nell’incamminarsi verso il casolare, per farsi coraggio disse delle preghiere e canticchiò La Tramontana, la canzone di Antoine. Anche in un breve articolo del Corriere della Sera uscito all’epoca e recuperato dal blog sul Mostro di Firenze, riporta questo dettaglio su La Tramontana.
Secondo altre versioni invece, andò diversamente e che a fischiettare la canzone di Antoine, fosse proprio l’assassino. In una più recente intervista a Giovanni Terzi per Libero, rilanciata da Dagospia, il giornalista chiede a Natale Mele: “Si dice che lei fu portato sulle spalle dell’omicida fino ad una casa illuminata e che quest’ ultimo cantasse la canzone La Tramontana di un celebre cantante di quei tempi” e lui risponde che di quella notte ricorda poco.
In un’altra intervista a Ok Mugello invece, Mele ribadisce con fermezza che quella notta, al casolare, ci arrivò da solo e non fu l’assassino a portarcelo. L’omicidio di Barbara Locci e Antonio Lo Bianco ebbe un impatto fortemente negativo sia sulla vita di Natale che di suo padre Stefano, che restò in carcere per 14 anni, con l’accusa di aver ucciso sua moglie e il suo amante.
Ricordiamo che su questo caso di cronaca, che fondamentalmente è rimasto senza soluzione, sta per uscire una nuova serie Netflix. A questo link potete vedere il trailer de Il Mostro.
ma no, guardate che gli ha cantato fatti mandare dalla mamma gianni morandi