Il 5 Dicembre 2024 il tribunale di Firenze presieduto dal giudice Serafina Cannatà ha condannato il giornalista Francesco Amicone per diffamazione nei confronti dell’ex direttore del cimitero Usa dei Falciani Giuseppe Bevilacqua, additato come doppio serial killer: Zodiac e il mostro di Firenze. Le motivazioni della sentenza verranno rese pubbliche tra 90 giorni.

Questa la sentenza: 5 dicembre 2024 sentenza diffamazione Amicone

Su blog Ostellovolante è possibile leggere il virgolettato di risposta di Francesco Amicone alla sentenza che qui riporto:

““Le motivazioni della condanna sono superficiali e abnormi. Contengono errori di fatto e di diritto e sposano una realtà travisata dall’atto di querela di Joe Bevilacqua, che non ha mai testimoniato in questo processo e
non ha voluto farsi sentire dai miei avvocati.
In contrasto la Costituzione, la legge e il Codice Etico dei Magistrati, la Procura di Firenze non ha messo agli atti del mio processo eventuali elementi a mio discarico acquisiti in un’indagine in corso diretta insieme alla polizia americana sul coinvolgimento di Bevilacqua negli omicidi del Mostro di Firenze e di Zodiac, nonostante fosse scaturita dalla mia attività giornalistica e difensiva.
Anche per questo oltre a fare ricorso in Cassazione, presenterò a breve un esposto alla Procura di Genova con ipotesi di omissione d’atti d’ufficio e calunnia. Nonché frode processuale e depistaggio per quanto riguarda il fascicolo per omicidio su Bevilacqua.
Entrando nel merito delle motivazioni, la giudice Serafina Cannatà ha effettuato un’analisi molto superficiale della mia ricerca giornalistica, che si conclude con una deduzione sul mio stato di salute mentale ribaltata dalla perizia psichiatrica che lei stessa ha disposto. D’altronde, il materiale agli atti consultabile anche sul mio blog personale Ostello Volante dimostra la qualità del mio lavoro giornalistico, che è documentato.
Nelle sue motivazioni, la giudice si spinge a negare l’esistenza di un fatto acclarato sia dalla relazione tecnica dell’esperto Gabriele Pitzianti consultato dalla difesa sia dai tabulati telefonici completi acquisiti dal pubblico ministero Luca Turco, ossia la cosiddetta ‘telefonata dell’ammissione’, una conversazione telefonica fra me e Bevilacqua del 12 settembre 2017 (da me retrodatata per sbaglio all’11) sfuggita ai Carabinieri del ROS di Firenze, forse per errore, nella loro analisi del 2018 citata dalla giudice.
Questa conversazione telefonica, si legge nella relazione Pitzianti, consiste in tre telefonate consecutive dal numero della mia abitazione al telefono di casa di Bevilacqua il 12 settembre 2017 ed è seguita immediatamente dopo da due contatti (questi notati anche dai Carabinieri) fra Bevilacqua e l’avvocato di mia conoscenza Francesco Moramarco.
Come riportano i miei articoli ‘incriminati’ del 2018, avevo suggerito all’americano di consultarsi con l’avvocato proprio per costituirsi dopo la sua ammissione di colpa per i crimini del Mostro e di Zodiac.
La giudice nelle sue motivazioni ha completamente ignorato i tabulati completi e la relazione tecnica di parte, riproponendo l’errore documentato della nota dei Carabinieri del 2018, asserendo che quella telefonata (datata 12 e non 11 settembre 2017, a differenza di quanto avevo detto) non ci fosse mai stata. Ha poi deciso di dare peso a uno scostamento di un giorno trascurabile, che non cambiala sequenza degli eventi e non incide sulla loro veridicità .
La vera domanda che avrebbe dovuto trovare risposta è perché sia Bevilacqua sia la moglie Meri Torelli non hanno citato le conversazioni telefoniche del 12 settembre 2017, ma solo quella del giorno dopo, l’ultima intercorsa fra noi, quando abbiamo litigato perché aveva rinunciato a costituirsi. Fatto, questo, negato da entrambi i coniugi.
Forse, sette anni dopo la mia denuncia sull’ammissione dell’italo-americano, con l’aiuto della polizia americana, la Procura di Firenze riuscirà a risolvere il ‘mistero’?”
.

Questo l’articolo completo: 25 marzo 2025 “Joe Bevilacqua è Zodiac e il Mostro”. Replica alla condanna per diffamazione

5 Dicembre 2024 Sentenza di condanna per Francesco Amicone

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