Innanzi tutto definiamo l’OAIO. Per come si legge in un documento (n. 30) prodotto dalla Camera in seduta il 24/7/2006 l’OAIO è un ufficio che tratta “informazioni riservate, riservatissime, segrete nonché segretissime“.
Per correttezza riportiamo la parte del testo interessata che è comunque consultabile a questo LINK.
Allegato B
Seduta n. 30 del 24/7/2006
Pag. 835
DIFESA
Interrogazione a risposta orale:
ASCIERTO. – Al Ministro della difesa. – Per sapere – premesso che:
a partire dall’anno 2003 l’Arma dei Carabinieri ha bandito concorsi per ufficiali in ferma prefissata (FP) nei ruoli: tecnico-logistico (RTL): specialità amministrazione, commissariato, genio, investigazioni scientifiche, psicologia applicata, sanità (medicina/farmacia), telematica e veterinaria; speciale (RS); i vincitori dei concorsi AUFP (allievi ufficiali in ferma prefissata): contraggono una ferma di 30 mesi, al termine della quale è possibile chiedere una proroga non rinnovabile di un ulteriore anno di servizio, della quale si avvale solo una risicata percentuale dei vincitori
(contrariamente a quanto stabilito nell’articolo 20 del bando di concorso per i primi quattro corsi AUFP che prevedeva l’ammissione a domanda ad un’ulteriore ferma annuale); hanno la possibilità di transitare in servizio permanente effettivo (SPE) solo attraverso un ulteriore concorso pubblico, che prevede una riserva di posti per coloro che hanno già effettuato 18 mesi di servizio così articolata: 80 per cento ruolo RTL; 40 per cento ruolo RS; in relazione ai concorsi in SPE, è da evidenziare che: i posti a concorso sono di pochissime unità, rendendo praticamente inutile la soglia stabilita per la riserva; non per tutte le specialità del RTL è assicurata la presenza di posti a concorso nel bando annuale, impedendo a molti ufficiali in ferma prefissata di raffermarsi; può partecipare anche personale civile, riducendo ulteriormente i posti a disposizione per gli ufficiali in ferma che non hanno ancora effettuato i 18 mesi di servizio necessari per usufruire della riserva di posti; non sempre le riserve vengono garantite, nel senso che i posti a concorso riservati vengono alle volte assegnati a personale proveniente dalla vita civile; il limite di età, posto a 34 anni non compiuti (di fatto 33), restringe ulteriormente la possibilità di rafferma, considerato che molti ufficiali in FP sono stati incorporati al limite dei 32 anni; (solo per il RTL) la riserva dei posti è concessa anche ad ex ufficiali di complemento che in servizio non hanno ricoperto ruoli tecnici; considerato che: l’articolo 2 del decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 298 stabilisce che i ruoli nei quali sono iscritti gli ufficiali del servizio permanente dell’Arma sono i seguenti: ruolo normale (RN); ruolo tecnico-logistico (RTL); ruolo speciale (RS); occorre precisare che soltanto gli ufficiali del RN sono reclutati tramite l’Accademia Militare, mentre gli ufficiali RTL e RS mediante pubblico concorso per titoli ed esami; gli ufficiali in FP non possono essere equiparati agli ex ufficiali di complemento, dal momento che questi avevano degli obblighi di leva da assolvere mentre gli ufficiali in FP no (esempio personale femminile o congedato); il numero degli ufficiali precari è di 412 unità (139 del RTL e 273 del RS), dei quali circa 70 impossibilitati a partecipare al concorso per sopraggiunti limiti di età; le importanti cariche (esempio Capo Servizio Amministrativo, Capo Sezione Telematica, Capo Sezione Sanità, ufficiali RIS-reparti investigazioni scientifiche, Capo Sezione operazioni ed Informazioni dell’Ufficio OAIO-ordinamento addestramento informazioni operazioni, eccetera) ricoperte dagli ufficiali in FP pongono i militari in argomento a diretto contatto con informazioni riservate, riservatissime, segrete nonché segretissime, creando non pochi imbarazzi nel personale in caso di un loro quasi sicuro congedo; nel caso di un eventuale congedo (licenziamento), i militari in argomento troverebbero evidenti difficoltà a reinserirsi nel mondo lavorativo avendo ormai acquisito una precisa professionalità militare ognuno nel settore di competenza; gli ufficiali in FP svolgono un corso formativo della durata di 4/5 mesi, mentre i corsi degli ufficiali RTL/RS in servizio permanente durano 9/12 mesi. Alla luce di ciò risulta incomprensibile sostituire un ufficiale in FP con 2/3 anni di maturata esperienza sul campo con chi non ha alcuna esperienza lavorativa, ma solo pochi mesi in più di corso;
E’ palese che stiamo parlando del Corpo dei Carabinieri e in particolare ci preme evidenziare che si nomina un ufficio della Legione (quindi regionale) denominato OAIO (ordinamento addestramento informazioni operazioni) che pone i militari facenti parte di detto ufficio “a diretto contatto con informazioni riservate, riservatissime, segrete nonché segretissime, creando non pochi imbarazzi nel personale in caso di loro quasi sicuro congedo…” Un ufficio del genere fa pensare indubbiamente ai servizi, forse c’entra il SISMI. Pensare cioè ad “uffici” atti ad acquisire e conservare informazioni estremamente riservate. “segrete nonché segretissime” credo possa essere la massima espressione usabile per indicare ciò.
Certamente questi uffici dell’OAIO non si interessavano di sbucciature di ginocchia o affogati nel Trasimeno. La domanda allora sorge spontanea: perché l’OAIO con un documento del 13 febbraio 1987 richiede informazioni su un dottore di Perugia, tal Francesco Narducci, affogato nel lago Trasimeno?
Partiamo dall’inizio. Consiglio vivamente di leggersi lo studio approfondito condotto dalla Commissione Parlamentare del 4 novembre 2022 da pag. 56 a pag. 60. Un lavoro dove certamente Daniele Piccione ha ricostruito l’accaduto con attenzione.
Il tutto sembra innescarsi dal famigerato “Appunto Maglionico”. E prima ancora del Maresciallo Giovanni Maglionico si parte dall’appunto del maresciallo Salvatore Oggianu del 3 febbraio 1987. In questo appunto Oggianu scrive di aver ricevuto una telefonata, sempre in data 3 febbraio 1987 dall’Ispettore Salvatore Sirico il quale chiedeva informazioni su Francesco Narducci. (NdR: lasciamo stare l’errore di data 1987/1985). L’ispettore Sirico sentito a testimonianza il 29 settembre 2004 si trova in difficoltà nel ricordare di cosa si trattava, ma messo davanti ad un appunto manoscritto delle auto transitate “GG 8 9 85” dichiarava: “E’ la mia calligrafia. In questo appunto ho scritto: “DOTTOR NARDUCCI FRANCESCO MEDICO PERUGIA VIA SAVONAROLA 31 ED ERA PROPRIETARIO DI UN APPARTAMENTO A FIRENZE OVE AVREBBERO TROVATO DEI BISTURI E…” ed altra parola di cui non mi sento di interpretare nel suo giusto significato, che voi mi dite sembra essere “FETICCI”, poi continuando “SI SAREBBE SUICIDATO BUTTANDOSI NEL TRASIMENO”.”.
Quindi l’innesco è il famoso appunto, introvabile oggi, che segnalava la presenza di Francesco Narducci a Scopeti nelle date del duplice omicidio dei francesi.
Possiamo supporre che l’ispettore Sirico, che nel 2004 comprensibilmente non ricorda dato gli innumerevoli controlli che facevano, abbia all’epoca cercato di approfondire un dato per verificare se poteva avere importanza o meno. Nella realtà il dato aveva importanza, tanto da “svegliare” uffici che con la vicenda MdF poco avevano a che fare, almeno direttamente nelle indagini.
Tornando al maresciallo Oggianu, questi non sapendo niente in merito alle richieste di Sirico si attiva per cercare le informazioni richieste. Oggianu si mette in contatto con il Nucleo Operativo di Perugia e parla con Mario Fringuello il quale riferisce che un suicidio era avvenuto in data 08.10.1985 e si trattava del Dottor Professore Narducci Francesco.
Interessante annotare che il 5 febbraio 1987 il Nucleo di PG di Firenze, Borgo Ognissanti n. 48, redige un appunto (Appunto Maglionico) in cui si dice di essere venuti a conoscenza che verso la fine del 1985, nelle acque del Trasimeno, sarebbe stato rinvenuto il corpo di Narducci Franco, medico di Perugia. Poi si dice che, dalle indagini espletate, si era accertato che il medico era Narducci Francesco che l’8 ottobre il medico era scomparso, che nei giorni successivi era stato rinvenuto il motoscafo, senza nessuno a bordo e che il 13 ottobre 1985 era stato rinvenuto da due pescatori il cadavere del Narducci, in acqua “nei pressi della riva del lago, in Comune di Magione”. Si parlava degli accertamenti effettuati allora e si diceva che, dopo la morte, erano circolate voci insistenti secondo cui l’uomo si sarebbe suicidato perché era proprio lui il “Mostro di Firenze”. Nel documento si precisava che la voce che lo indicava come “il Mostro di Firenze” circolava anche prima della sua morte. Viene poi tracciato un quadro del personaggio e si parla del rinvenimento con i pesi. L’appunto venne inviato dal comandante di quel reparto al comandante della Legione Carabinieri di Perugia che, a sua volta, lo inoltrò al Procuratore Generale della Repubblica di Firenze, nonché al comandante della Brigata dei Carabinieri di Firenze. L’appunto sembra nascere dunque nel Nucleo di polizia giudiziaria dei Carabinieri ed è forse rimaneggiato dal maresciallo Maglionico.
Contemporaneamente il 12 febbraio 1987 la Legione Carabinieri di Firenze, Nucleo Polizia Giudiziaria di Borgo Ognissanti, a firma del Ten. Col. Vittorio Rotellini, richiede degli accertamenti sugli immobili, a Firenze e provincia, di pertinenza di Francesco Narducci, di suo padre Ugo Narducci o della moglie Francesca Spagnoli, alla Conservatoria Registri Immobili di Firenze. Riceverà risposta nella stessa giornata del 12 febbraio 1987.
Ed è qui che si inserisce l’OAIO. Il 13 febbraio 1987 parte un messaggio dalla Legione OAIO di Firenze alla volta della Stazione di Magione e per conoscenza alla Legione OAIO di Perugia e CC. Nucleo P.G. di Perugia. La richiesta è semplice, trasmettere copia del rapporto sulla morte di Francesco Narducci, precisando che ciò ha attinenza con il caso del Mostro di Firenze riferendosi al “noto appunto” che si suppone essere quello scritto dal maresciallo Maglionico in data 5 febbraio 1987. Niente di che se la richiesta fosse partita da un CC. Nucleo di P.G., ma questa parte, senza nessuna apparente ragione o richiesta di terzi, dall’OAIO, cioè quell’ufficio “a diretto contatto con informazioni riservate, riservatissime, segrete nonché segretissime”.
Quindi la domanda è: che cosa interessava all’ufficio OAIO, nel febbraio del 1987, di un medico perugino che risultava morto affogato, o al massimo, si era suicidato nel 1985?
L’OAIO non chiede senza specificare il motivo, lo mette il motivo, scrive “precisando che ciò ha attinenza con il caso del Mostro di Firenze”. Si può comprendere che un ispettore come Sirico, dato l’appunto del passaggio della macchina del Narducci a Scopeti, possa avere un interesse, ma l’OAIO? Appare come un interesse pari a quello avuto da Luigi Napoleoni e Emanuele Petri nel 1985.
Tornando all’interesse dell’OAIO questo viene soddisfatto sia dalla stazione di Magione il 16 febbraio 1987, sia dall’appunto del tenente colonnello Antonio Colletti Comandante all’epoca del Nucleo di Polizia Giudiziaria dei Carabinieri di Perugia, alle dirette dipendenze del Procuratore Generale di Perugia e gerarchicamente dal Comandante della Legione CC di Perugia. Il Colletti sentito a testimonianza il 3 aprile 2002 sembra ricordare l’episodio e riferisce: “interessai il maresciallo Maglionico di svolgere degli accertamenti lo stesso maresciallo credo che redasse un “appunto” che poi io probabilmente trasmisi al Comando Legione CC di Perugia che successivamente, credo, lo inoltrò al Comando Legione CC di Firenze ufficio OAIO dove all’epoca si stavano svolgendo le indagini sul cd. Mostro di Firenze.”
Quindi Colletti è convinto che fosse l’OAIO a svolgere indagini.
Lo stesso ufficio OAIO trasmise a sua volta, il 19 marzo 1987 a firma del Colonnello Francesco Valentini, alla Procura fiorentina l’appunto del tenente colonnello Antonio Colletti, sulla morte di Francesco Narducci con allegato il rapporto CC. di Magione e il referto richiesto alla Conservatoria dei registri immobiliari di Firenze. Contemporaneamente invia lo stesso rapporto a AL COMANDO DEL GRUPPO CARABINIERI 50100 FIRENZE AL COMANDO NUCLEO P.G. CARABINIERI 50100 FIRENZE AL COMANDO NUCLEO OPERATIVO CARABINIERI 50100 FIRENZE – l” Sezione -. L’OAIO quindi non trattiene nessuna notizia, ma alla luce del sole trasmette le informazioni a chi di competenza.
In seguito il 23 marzo 1987 l’Ufficio OAIO prosegue le sue indagini su Francesco Narducci richiedendo di verificare le permanenze all’estero del medico perugino. Possibile che la risposta a questa richiesta giunga in data 4 luglio 1988.
Tutto questo per i documenti in nostro possesso. Quindi OAIO che si presta ad aiutare la P.G. e la Procura o OAIO con altri interessi?
Jacopo Cioni
molto bene, avanti tutta. parker
Quella commissione si conclude con il gran maestro Di Bernardo, di allora, che prometteva che avrebbe chiesto il nominativo del “fratello” che gli aveva fatto sapere che Narducci fosse coinvolto nei delitti del “Mostro”, e la stessa commissione ammette che questi era della Loggia Concordia, la quale, sempre secondo la commissione, era sotto la Loggia Franklin. Ammettiamo pure che il mostro fosse effettivamente un tizio, cosa dimostrata come non plausibile da diverse prove di depistaggi, coperture e insabbiamenti istituzionali che non avrebbero alcun senso nel caso si trattasse di un serial killer. Ebbene, se fosse stato il Narducci (ma la stessa cosa la si può dire per Vinci o Pacciani ad esempio), chi lo avrebbe ucciso? Vogliamo davvero credere ancora al suicidio? E’ ovvio che è stato ammazzato, sappiamo che era terrorizzato eccetra. Quindi, anche se volessimo individuare un serial killer solitario ricercato dalle istituzioni, il che sembra una barzelletta, dovremmo cominciare a comprendere che se uno è stato una vittima del mostro evidentemente non può essere “il mostro”.
Oppure era diventato pericoloso, come altri prima e dopo di lui, per il gruppo mostro.
L’OAIO non c’entra nulla con il SISMI e accostarlo serve soltanto a far solleticare l’immaginazione del lettore. La Polizia, i Carabinieri, la Guardia di Finanza, l’Esercito, la Marina Militare, l’Aviazione Militare hanno un proprio Ufficio Informazioni che ovviamente devono rimanere “segrete e segretissime”. Negli anni settanta esisteva il SDS (Servizio di Sicurezza) presso il Ministero dell’Interno che non era il SID (ex SIFAR) che poi venne trasformato in UCIGOS (Ufficio Centrale per le Investigazioni Generali e le Operazioni Speciali) che affiancava la DIGOS ed entrambe erano alle dipendenze del Ministero dell’Interno. Insomma molte strutture dello Stato che raccoglievano e raccolgono informazioni in piena segretezza. Per informazioni intendo qualunque cosa anche la più banale come una rapina in banca perché potrebbe non essere una rapina effettuata da criminali comuni ma può essere una rapina finalizzata al finanziamento di gruppi eversivi. Potrei fare mille esempi di raccolta informazioni che potrebbero essere banali ma che analizzate hanno una logica.Nel 1987 il Procuratore Vigna chiese informazioni ai Carabinieri sulle morte del Narducci e l’OAIO si attivò. Mi sembra che non ci sia nessun mistero. Inoltre non è un mistero che i servizi di informazione più o meno segreti intervengano “a dare una mano” alla magistratura per risolvere casi complicati di cronaca nera, è sempre avvenuto fin dai tempi di Jack lo Squartatore. Non è impensabile che chi aveva le redini del governo, davanti ad un pazzo che uccideva coppiette nella campagna fiorentina e davanti all’impotenza degli inquirenti ad acciuffarlo, abbia attivato canali più riservati per cercare di risolvere il caso cercando di calmare l’opinione pubblica ovvero gli elettori.
Certo, tutto questo ha un senso. Considerando gli anni di piombo lo ha ancora di più, ma una cosa non esclude l’altra. Per esempio, se qualche ministeriale avesse avuto sentore di doppiogiochismo di qualche settore dello Stato? Possiamo affermare tranquillamente che strutture dello Stato, allora, giocavano su più fronti. Quindi non si insinua nulla, si invita a riflettere. Non mi sembra che concludiamo con affermazioni, ma con domande.
Non mi sono spiegato bene. Accostare il SISMI all’OAIO non ha senso perché sono due strutture diverse e con compiti diversi anche se ovviamente credo e spero che collaborino. Ha ragione che all’epoca lo Stato non era una cosa uniforme ma c’erano vari “Stati” nello Stato per motivi idrologici (una parte conservatrice ma democratica e una parte neo fascista e stragista) o per semplice carrierismo. In questo caso l’OAIO – che è l’ufficio informazioni dei CC – si attivò perché Vigna chiese informazioni proprio ai CC. Faccio un esempio: se domani un magistrato ha un sospetto che ci possa essere un gruppo politico eversivo chiamerebbe il Questore perché indaghi e lui attiverebbe la Digos. Le date coincidono ovvero Vigna chiede a Borgo Ognissanti di indagare sulla vita e sulla morte di Narducci e l’OAIO indagò.Qualcuno si chiede come mai si interessò al caso MdF anche i servizi segreti ma non c’è nulla di misterioso in quanto possono essere stati attivati dal Ministero per aiutare a trovare la verità. Ho letto che avete pubblicato un’interessante teoria di un ricercatore che ipotizza che i delitti possano ricadere nella strategia della tensione, ipotesi affascinante e più credibile della setta massonica-satanista anche se non ci sono prove a sostegno della teoria ma semplici suggestioni supportate da alcuni elementi inconfutabili. Vede Redazione, ogni teoria ha sempre un senso logico (servizi segreti, massoni-satanisti, Rosso del Mugello, ecc) che spiega come potrebbero essere andate le cose ma nessuno poi porta degli elementi concreti che possano dire “è la pista giusta”. Vi fa onore che pubblichiate (gratis) i documenti e le teorie e lo scrivo non per piangeria nei vostri confronti ma per ribadire, da semplice utente, a chi vi accusa di occultare prove che voi mettete in chiaro ogni informazione perché tutti possano farsi un’idea su questa vicenda e lo fate senza chiedere un centesimo!Come avrebbe detto il grande Totò “Signori si nasce!”
Grazie.