Mostro Firenze: pm, pista “rosso del Mugello” è stata smentita
Procura non condivide atti d’indagine con legale sorella vittima
Per gli omicidi del Mostro di Firenze, la pista del ‘Rosso’ del Mugello, un ex impiegato pubblico deceduto da diversi anni, “è smentita da indagini già svolte“.
Lo afferma la procura di Firenze nell’ordinanza con cui ha rigettato una richiesta dell’avvocato Alessio Tranfa di Roma, legale della sorella di Carmela Nuccio, uccisa insieme a Giovanni Foggi nel 1981.
L’avvocato Tranfa chiedeva l’accesso, in copia, di alcuni atti di indagine sul killer delle coppiette.
“Nessun reperto custodito dalla procura della Repubblica” può essere “consegnato a parti private“, per questo “le istanze sono da rigettare in quanto infondate in fatto, come in diritto” scrivono le pm Ornella Galeotti e Beatrice Giunti, titolari delle indagini sull’ultimo fascicolo su il Mostro di Firenze.
Il legale, si legge nell’atto della procura, “fa proprie le ipotesi svolte da Paolo Cochi, che risulta consulente – senza che sia specificata la sua specifica competenza e il suo curriculum professionale” nelle trasmissioni televisive e sulle pagine di quotidiani e pubblicazioni.
Secondo Paolo Cochi, il ‘rosso del Mugello‘ lavorava in ambito investigativo al fianco di un magistrato che si è occupato delle indagini sul Mostro ma tale figura è stata trascurata dalle indagini e meriterebbe invece nuovi approfondimenti investigativi. La procura fiorentina è di avviso diverso.
“E’ una ricostruzione smentita da indagini già svolte – aggiungono le inquirenti – Cochi accusa la procura della Repubblica di Firenze di osteggiare la sua inchiesta investigativa insinuando addirittura che l’ufficio voglia nascondere e proteggere” chi si celerebbe dietro il cosiddetto ‘rosso del Mugello‘.
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