Il 17 Giugno 2003 rilascia testimonianza Michele Baratta.

Questa la testimonianza: Baratta Michele 17.09.2003

Questa la trascrizione della testimonianza:

Regione Carabinieri Umbria
Comando Provinciale di Perugia
– Reparto Operativo Nucleo Operativo –

OGGETTO: Verbale di sommarie informazioni rese ai sensi dell’art.351 C.P.P.da:

BARATTA Michele nato a Perugia il 28.04.1964, ivi residente, Frazione Montelaguardia, Via delle Ghiande n.104, coniugato, avvocato. Identificato mediante carta di identità n.xxxxxx rilasciata dal Comune di Perugia in data 20.02.2001.

L’anno 2003, addì 17 del mese di settembre, in Perugia, negli Uffici del Nucleo Operativo del Comando Provinciale Carabinieri, alle ore 17.40.

Noi sottoscritti Marescialli Vincenzo Laurizi e Luca Rossi, appartenenti al reparto in intestazione, diamo atto che è qui presente il Signor BARATTA Michele, il quale, sentito a giusta delega di indagine datata 26.08.2003 della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia a firma del Sost. Proc. Dott. G. Mignini di cui al Proc. Pen. 17869/01, riferisce quanto segue:

DOMANDA: Conferma quanto da lei riferito nel verbale di s.i. rese presso questi uffici il giorno 17.06.2003? Deve riferire qualcosa di nuovo o integrare quanto già riferito?
RISPOSTA: Confermo quanto da me precedentemente espresso nel verbale del 17.06.2003 e nelle precedenti audizioni anche dinnanzi al P.M. Dr. Giuliano MIGNINI.
DOMANDA: Conferma che Stefano Capitanucci in occasione dell’incontro avuto con lei e con Elisabetta Narducci, disse che l’anima del defunto Francesco Narducci era irrequieta poiché in vita era stato coinvolto, non si sa a quale titolo, nei delitti legati al “Mostro di Firenze”?
RISPOSTA: Confermo nella sostanza quanto sopra anche se non ricordo esattamente le parole specifiche che furono dette dal Capitanucci, ma comunque egli fece riferimento alla vicenda del “Mostro di Firenze”. Ricordo anche che nell’occasione il CAPITANUCCI esternò una certa negatività che proveniva dalla moglie del defunto, ovvero Francesca SPAGNOLI.
DOMANDA: Conferma quanto già riferito circa i riti magici effettuati presso la Villa dei Narducci in San Feliciano?
RISPOSTA: Confermo quanto già dichiarato. Ricordo che la prima volta nella villa venne anche Stefano CAPITANUCCI che bruciò qualcosa, mi sembra incenso o spezie all’interno della sala ubicata nel piano terreno dove, sapevo, era stata esposta la bara di Francesco NARDUCCI, non ricordo però come venni a conoscenza di questo particolare.
Non ho altro da aggiungere né da modificare su quanto integralmente espresso in questa sede.

Il presente verbale viene riletto, confermato e sottoscritto dalle parti presenti e chiuso alle ore 17.55.

17 Settembre 2003 Testimonianza di Michele Baratta

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