Di una vittima del mostro l’album trovato a Pacciani

FIRENZE – La conferma arriva dal palazzo di giustizia: almeno uno degli oggetti trovati in casa di Pietro Pacciani apparteneva quasi certamente a Horst Meyer, uno dei due tedeschi uccisi dal mostro al Galluzzo nel settembre di nove anni fa. Ci sono pochi dubbi, e quei pochi potrebbero cadere presto con i risultati delle perizie. Anche le rogatorie internazionali dovrebbero servire solo per confermare, nelle forme volute dalla legge, dati di fatto che ormai nessuno può smentire. L’ oggetto chiave è il blocco da disegni trovato in casa Pacciani: quel quaderno con fogli bianchi e porosi e con la copertina rossiccia potrebbe nascondere più di una risposta. E’ dello stesso tipo di quelli usati da Meyer, studente di belle arti. Sul retro c’ è il prezzo in marchi, dentro i segni rimasti impressi sulla carta e quasi cancellati dagli anni di alcune frasi scritte in tedesco. In più: una commessa di un negozio vicino alla università dove studiava il ragazzo si ricorda di aver venduto una decina di anni fa, quaderni di quel tipo. Ora, dopo il viaggio in Westfalia della squadra antimostro nell’ inchiesta sui 16 omicidi del maniaco si è aperta una fase completamente nuova. Per la prima volta in 24 anni un oggetto che apparteneva ad una vittima è stato trovato a casa di una persona sospettata dei delitti. Siamo di fronte ad una svolta e anche nel palazzo di giustizia e in questura si respira l’ aria delle grandi vigilie. Il commissario Ruggero Perugini, capo della Sam, ha rimandato la sua partenza per gli Stati Uniti (dove entrerà a fine luglio nell’ Fbi) e presto gli investigatori partiranno per la seconda missione in pochi giorni. Destinazione: la Francia a casa di Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili, altre due vittime.

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28 Giugno 1992 Stampa: La Repubblica – Di una vittima del mostro l’album trovato a Pacciani
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