Proviene da Firenze il capo della mobile

PALERMO – Sette nuovi funzionari ricostituiranno il vertice della Squadra mobile di Palermo: la loro nomina è stata annunciata ieri dal questore Giuseppe Montesano. A dirigerli sarà Maurizio Cimmino, 39 anni, che ha interrotto le vacanze e si è già trasferito in Sicilia. Un sorriso accattivante, l’ aria giovanile, l’ accento che tradisce l’ origine romana, una buona conoscenza dell’ inglese, molti amici nella Dea e una laurea in Giurisprudenza: è questo il ritratto del nuovo capo della Squadra mobile di Palermo. Suo padre è un magistrato. Per più di un anno Cimmino ha ricoperto lo stesso incarico nel capoluogo toscano, un anno reso difficile dall’ imprendibile mostro di Firenze ma contrassegnato anche da clamorose vittorie contro i trafficanti di stupefacenti. Gran lavoratore, molti amici fra i colleghi, la carriera Maurizio Cimmino l’ ha percorsa quasi tutta a Firenze dove arrivò nel 1972 e dove a lungo è stato il capo della sezione narcotici della Squadra mobile. La mafia la conosce bene. Ha sempre dato la caccia ai grossi trafficanti di eroina avviando indagini lunghe e difficili in stretta collaborazione con la magistratura, le altre forze dell’ ordine e con i funzionari della Dea. I risultati sono stati spesso clamorosi. Prima sequestrò tre chili di eroina interrompendo una linea di rifornimento che da Palermo attraverso Certaldo arrivava a New York. Poi il clamoroso blitz del 21 gennaio del 1983 che portò al sequestro di 81 chilogrammi di eroina. Erano nasosti in mezzo a una partita di scarpe che da Sant’ Angelo a Lecore, un paesino della cintura industriale di Firenze, stava per essere spedita a New York. Ma il cervello dell’ operazione era a Palermo: Tommaso Spadaro, don Masino, il re del quartiere Kalsa, arrestato proprio grazie alle indagini della narcotici fiorentina e pesantemente condannato insieme a tutta la sua banda.

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10 Agosto 1985 Stampa: La Repubblica – Proviene da Firenze il capo della mobile
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