Un caso ancora aperto
Il 9 Luglio 2002 il Prof. Giovanni Pierucci invia alla procura, mediante fax, il telegramma e i fax ricevuti nelle giornate del 7 luglio 2002 e 8 luglio 2002. Tutte e tre le missive hanno come soggetto il veto all’intenzione
L’8 Luglio 2002 il Prof. Giovanni Pierucci, dopo l’incarico affidatogli dal Sostituto Giuliano Mignini il 28 maggio 2002 per redigere una perizia autoptica sul corpo di Francesco Narducci, e dopo la missiva del giorno precedente 7 luglio 2002, si vede
Il 7 Giugno 2002 l’Avv. Alfredo Brizioli invia un telegramma al Prof. Giovanni Pierucci. Dopo l’incarico affidato al Prof. Pierucci dal Sostituto Giuliano Mignini il 28 maggio 2002 per redigere una perizia autoptica sul corpo di Francesco Narducci, lo stesso
L’11 Giugno 2002 Il Prof. Giovanni Pierucci chiede di essere affiancato da un esperto chimico-tossicologo in particolare la Prof.ssa Maria Montagna a cui propone l’incarico e lo formalizza il 16 giugno 2002. Riferimento perizia autoptica.
Il 28 Maggio 2002 il Sostituto Giuliano Mignini, a seguito della consulenza tecnica consegnata in data 20 maggio 2002, incarica il Prof. Giovanni Pierucci di una perizia autoptica sul cadavere di Francesco Narducci al fine di accertare le cause della morte. Questo
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Giovanni Pierucci è stato maestro di Patologia Medico-Legale della scuola pavese, diresse l’Istituto di Varese, divenuto polo universitario, dal 1979 al 1983, poi assunse la direzione dell’Istituto di Medicina Legale della storica Università di Ferrara.
Il 12 Marzo 2002 la Procura della Repubblica di Perugia a nome del Sostituto Giuliano Mignini incarica di una consulenza tecnica il Prof. Giovanni Pierucci, direttore dell’istituto di medicina legale di Pavia, di valutare le operazioni compiute sul molo di Sant’Arcangelo