Giogoli, 9 settembre 1983: delitto ai danni di Uwe Rush e Horst Meyer
Dati, fatti, evidenze e perplessità
Dato: sulla scena del crimine, accanto al furgone Volkswagen dove vennero trucidati Uwe Rush e Horst Mayer, furono rinvenute pagine della rivista “Golden Gay” lacerate in più parti.
Non si è mai appurato se il periodico -a carattere omo/bisessuale- appartenesse ai due giovani tedeschi oppure facesse parte di altri rifiuti giacenti in quel luogo (o addirittura si trattasse di un “souvenir” lasciato dal Mostro a scanso di equivoci: “Non mi sono sbagliato, ho volutamente colpito due uomini”).
Fatto: nel 1994, relativamente al suddetto ritrovamento, il dott. Ognibene (Presidente della Corte d’Assise di I grado di Firenze) sentenziò: “Sulla presenza in loco di tali riviste, in particolare di una di queste denominata “Golden Gay”, si è voluto vedere, da parte di uno dei difensori di parte civile e della stessa difesa dell’imputato, un collegamento diretto con l’omicida e con strani riti di carattere sado-maso-omosessuale descritti nel testo. Basterà dire al riguardo che la presenza sul luogo dell’omicidio di frammenti di riviste porno stracciate, per di più a 10/15 metri dal punto ove si trovava il camper dei tedeschi, non può avere, in difetto di elementi oggettivi di riscontro, la benché minima valenza probatoria, né essere ricollegata ad un segnale di carattere rituale, lasciato dall’assassino: se costui avesse voluto in tal modo contrassegnare la sanguinosa azione o anche solo inviare un messaggio, non avrebbe mancato certo di farlo in maniera inequivoca, magari lasciando le riviste dentro il furgone, senza poi lacerarle, cosa che non appare ispirata da alcun plausibile motivo. Si è visto che ben altri, ben più specifici, ben più cruenti sono i contrassegni che l’omicida ha lasciato sui luoghi dei crimini e altrove, come quello, assolutamente preciso ed inequivoco nella sua materialità, contenuto nel macabro messaggio inviato due anni più tardi agli inquirenti fiorentini. I frammenti di riviste porno altro non erano dunque se non un “naturalia loci”, un qualcosa che non era difficile trovare, assieme ad altri rifiuti di vario tipo e specie, nei luoghi dove più o meno abitualmente, sono solite appartarsi coppiette, anche queste di carattere assortito. L’ulteriore ma non necessaria riprova di ciò è visibilmente documentata dal fascicolo dei rilievi fotografici eseguiti dal Nucleo Operativo dei Carabinieri di Firenze, su richiesta del G.I. dr. Mario Rotella datata 20 ottobre 1983, in epoca quindi ben successiva a quella di commissione del duplice omicidio. Da molte delle foto scattate (vedi in particolare pagg. 9 e 10) è agevole osservare come lo spiazzo sia letteralmente tappezzato da cartacce e rifiuti di vario genere, a testimonianza di un certo tipo di attività notturna sulle cui caratteristiche non possono sussistere dubbi. Ancora non può indurre a perplessità alcuna la circostanza che, secondo quanto riferito dal teste m.llo Storchi (fasc. 17, pag. 15) le riviste porno di cui sopra fossero asciutte: il teste ha infatti precisato non solo che in quei giorni non era piovuto, ma anche che le riviste stesse furono rinvenute e sequestrate il pomeriggio del giorno successivo alla scoperta dei cadaveri, come dire che col caldo della giornata estiva esse non avrebbero potuto essere se non asciutte.
(Stralcio della sentenza di Corte d’Assise di I grado di Firenze, 1994)
Evidenza: i rilievi fotografici effettuati all’interno del furgone evidenziarono la presenza di un bossolo. Al contempo, è riscontrabile anche un pezzo della rivista posizionato sulla calzatura di uno dei giovani:
Le caratteristiche di tale ritaglio (bordo bianco e interno scuro) sono le stesse che coincidono con le pagine trovate a pochi metri dal furgone:
Perplessità: vi sono due possibilità sulla presenza di parte della rivista all’interno del furgone ove giacevano le due vittime che non poterono di certo agire su tale reperto:
gli inquirenti si servirono di un pezzo di carta raccolto all’esterno per segnalare la presenza di un bossolo all’interno del furgone in modo da facilitare il rilievo fotografico (due anni dopo, a Scopeti, le forze dell’ordine scelsero un eguale “escamotage” con cocci ed altro materiale trovato sulla piazzola per indicare la posizione dei bossoli rinvenuti)
il Mostro posizionò volutamente un ritaglio all’interno del furgone
Nel primo caso, va detto che il bossolo venne prontamente contrassegnato con il numero “3”.
Non solo. Dalla rivista utilizzata per l’invio della macabra missiva diretta alla Dott.ssa Della Monica nel 1985, il Mostro scelse una pagina in particolare fra le 140 a sua disposizione e che recitava “Quei due tedeschi così appetitosi”.
Forse non fu un errore la scelta di quella coppia e il suo modus operandi poteva variare a seconda delle circostanze.
Valeria Vecchione 24 febbraio 2023
Ottimo articolo, Valeria, come sempre !
Non è che riusciresti a recuperare la rivista originale ? Magari si può risalire a quali pagine il mostro tagliò/strappò con rabbia…
Ciao Mario, purtroppo non dispongo dell’intera pubblicazione ma sarebbe molto interessante poterla sfogliare. Hai verificato su canali di vendita online come Ebay, etc.?
Grazie mille per la tua cortese attenzione! Valeria
Buongiorno Valeria e Mario,
stavo cercando nel web per fare una specie di riassunto di questa triste vicenda, in modo da poter fare un piccolo articolo di presentazione su questo particolare numero di Golden Gay.
Detto così non ha molto senso, per cui mi spiego meglio.
Nel triste anno in cui venimmo rinchiusi in casa per la piaga del covid, trovandomi con poco da fare per passare le giornate, ebbi la “brillante” idea di aprire un blog che parlasse di una rivista in particolare, Supersex, di cui stavo facendo gli scan già da qualche anno. La scelta cadde su questo periodico perché si trovavano all’epoca pochissime notizie a riguardo, alcune contrastanti fra di loro, e volevo provare a ordinare in maniera più logica tutte le notizie che avevo trovato in quegli anni, magari riuscendo a scoprirne di nuove.
Così iniziò l’avventura del mio blog, e ben presto mi accorsi che, per essere il più completista possibile, avrei dovuto parlare anche di altri due fotoromanzi prodotti dalla stessa equipe italo-francese che si occupava di Supersex: Erotik e Golden Gay.
Quest’ultima collana di 12 numeri è in assoluto la più difficile da trovare in vendita (infatti, a differenza delle altre due serie, ho pubblicato degli “articoli” solo di pochi numeri).
Negli ultimi mesi un collezionista mi ha gentilmente prestato le sue copie di Golden Gay, così ho potuto fare le scannerizzazioni di alcuni numeri mancanti. Sto lentamente editando, pagina per pagina, proprio il #5, per cui, presumibilmente verso settembre, sarà possibile – come sempre gratuitamente – scaricare dal mio blog il numero completo, e fare tutte le analisi del caso.
Posso già anticipare che, da una veloce analisi delle pagine strappate che si intravedono nella foto sopra, ad eccezione della copertina al centro, sembrerebbe che le altre pagine non facessero parte di Golden Gay #5.
Un saluto, vi tengo informati sull’andamento dei lavori, così si potrà aggiungere qualche piccolo dato a questa triste storia.
Molto interessante, terminato il suo lavoro se vuol redigere un articolo in merito siamo disponibili a pubblicarlo.