Il caso “Merendopoli”. Pacciani diventa un gioco, ed è polemica: “Offensivo per le vittime”

Il cartonato dell’imputato per i delitti del mostro e i suoi disegni in mostra in un negozio del centro. L’inventore: “Chi s’indigna non conosce i processi”

Stefano Brogioni

Firenze, 1 novembre 2025 – Pietro Pacciani nelle strade di Lucca in occasione del Comics. Non è un discutibile travestimento di un cosplayer, ma il cartonato che attira i curiosi, in questi giorni di fiera, verso il negozio temporaneo di “Merendopoli”, il gioco da tavolo ispirato ai protagonisti dei processi per i delitti del mostro di Firenze. Come si può intuire dal nome, si tratta di un “Monopoli“ dove invece che il Parco della Vittoria o Viale dei Giardini, ci sono i nomi delle località dove il mostro ha ucciso.

L’idea di baloccarsi sulla storia criminale più tragica d’Italia ha già suscitato abbondanti polemiche sin dal suo lancio, avvenuto ormai mesi fa. E stavolta, il contadino di Mercatale Val di Pesa, morto da imputato per otto duplici omicidi nel febbraio del 1998, ma condannato per l’omicidio del rivale in amore Severino Bonini nel lontano 1951 o per le violenze sulle due figlie, si muove tra le strade del centro di Lucca o viene celebrato sui muri del punto vendita dedicato al gioco da tavolo. C’è chi ridacchia, chi si fa un selfie, chi storce il naso. E chi si chiede se sia mancanza di rispetto alle sedici vittime della calibro 22.

Andrea Matteoni, a sinistra, ideatore del gioco da tavolo “Merendopoli“ e l’avvocato Alessio Fioravanti, figlio di Pietro, difensore del contadino di Mercatale. Pacciani morì da imputato per i delitti del mostro nel febbraio del 1998

Il suo ideatore, Andrea Matteoni, respinge le polemiche: “La gente s’indigna perché non conosce il prodotto. E’ un gioco che s’ispira solo ai processi, a quello che è stato detto in aula, ai personaggi iconici. Le vittime, in questo gioco, non sono menzionate”.

Ma in occasione della grande fiera del fumetto, Matteoni, attivissimo sui suoi canali social, ha invitato l’avvocato Alessio Fioravanti, figlio di Pietro, storico legale del Vampa. “Prende in giro la parte storica di un processo che ha fatto acqua da tutte le parti”, commenta. “Chi s’indigna sbaglia, significa che non conosce il processo. Mio padre avrebbe ironizzato come s’ironizzava all’epoca sulla morte della giustizia in quel processo: contro Pacciani non c’era nessuna prova”.

Dall’archivio del padre, Fioravanti ha pescato alcuni disegni originali di Pietro Pacciani: l’attrazione, chiusa in una piccola teca, di questa edizione della fiera sono le sue produzioni “originali“. A Lucca, dove sono arrivati e arriveranno i grandi disegnatori dei manga giapponesi, Pacciani viene celebrato come artista.

“Ognuno si diverte come può”, commenta lapidario l’avvocato Vieri Adriani, in passato legale delle famiglie di Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili, i francesi uccisi dal mostro a Scopeti nel settembre del 1985.

“Trovo davvero di pessimo gusto la produzione di un gioco da tavola che richiami a tragici delitti a danno di sedici ragazze e ragazzi”, dice Edoardo Orlandi, l’autore, con Eugenio Nocciolini, di “Nessuno”, un romanzo che racconta il mostro dal punto di vista delle vittime. “Allo stesso tempo – prosegue – la sua promozione, pubblicità, con effigi a grandezza naturale di Pietro Pacciani e i “compagni”, dimentica quanto accertato da sentenze e della figura e caratura umana di quegli uomini che tutto avrebbero meritato fuorché una mitizzazione o, come in questo caso, un gioco da tavolo dallo spiacevole titolo. Ci si è forse dimenticato che in questa storia c’è chi ha perso una figlia, un figlio, un nipote, una madre, un amico e un’amica: non è una storia da “imprevisti” o dazi da pagare alla stazione”.

https://www.lanazione.it/firenze/cronaca/merendopoli-vf5h4hd1

1 Novembre 2025 Stampa: La Nazione – Il caso “Merendopoli”. Pacciani diventa un gioco, ed è polemica: “Offensivo per le vittime”
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