Chi è Iolanda Libbra, l’amante di Giovanni Mele nella serie Il Mostro, su Netflix

Cosa sappiamo di Iolanda, l’amante di Giovanni Mele che si vede in una delle scene più inquietanti de Il Mostro. È davvero esistita?

Fabio Fusco

Uno dei personaggi secondari de Il Mostro, la nuova serie Netflix dedicata ai delitti del Mostro di Firenze, è quello di Iolanda Libbra, amante di Giovanni Mele. Nella serie la donna, dopo aver vissuto una notte da incubo con Mele, si convince che l’uomo sia l’assassino delle coppiette ricercato dalla polizia e decide di testimoniare contro di lui. Iolanda Libbra è realmente esistita: era una donna separata dal marito e amante del fratello di Stefano Mele. Nel gennaio del 1984 si presentò ai carabinieri per raccontare ciò che le era accaduto.

Come riporta il blog dedicato al caso del Mostro di Firenze, il 21 gennaio 1984 la Libbra dichiarò di essere stata l’amante di Mele, di cui però aveva molta paura, poiché si era comportato in modo inquietante.

Secondo il suo racconto, Mele l’aveva condotta a Roveta di Scandicci, nei pressi della Taverna del Diavolo, un ristorante-pizzeria molto conosciuto all’epoca, frequentato da famiglie ma anche da guardoni che si aggiravano nella zona. Il locale, riconoscibile per gli affreschi di diavoli sulle pareti, si trovava non lontano dal luogo in cui il 7 giugno 1981 furono uccisi Carmela De Nuccio e Giovanni Foggi.

La Libbra raccontò inoltre che Mele l’aveva portata nei pressi di un cimitero abbandonato, che dalle successive verifiche risultò essere una radura nella zona di Montefiridolfi, vicino a un camposanto in disuso. In entrambe le occasioni, Mele, al volante della sua Fiat 128 verde, girava a lungo senza meta, come se cercasse qualcuno.

Durante la seconda uscita, la donna notò nel cofano dell’auto un grosso coltello, alcuni flaconi di detergente per le mani (che Mele usava nella sua azienda di segnaletica stradale) e delle corde spesse 5-6 millimetri. Riguardo a quest’ultimo dettaglio, Iolanda ricordò che Mele le aveva spiegato come si uccidono le persone con la tecnica dell’incaprettamento, un metodo tipico della criminalità organizzata.

Sempre secondo la sua testimonianza, Mele pretendeva di fare l’amore in auto, le mostrava riviste a luci rosse e faceva discorsi espliciti sul proprio membro, che la donna descrisse come “spropositato” nelle dimensioni. Le avrebbe anche raccontato di una donna omosessuale della zona di Fiesole che “preparava” altre ragazze con un fallo artificiale, così che lui potesse poi avere rapporti con loro più facilmente.

Tutti questi elementi, nel loro insieme, convinsero Iolanda Libbra che Giovanni Mele potesse essere il Mostro di Firenze e che, addirittura, fosse stato incaricato dal suo ex marito di ucciderla. La donna riferì anche di alcune liti tra Mele e il cognato Piero Mucciarini riguardo a questioni legate alla casa.

Nella serie diretta da Stefano Sollima, le due uscite di Iolanda Libbra (Lisa Galantini) con Giovanni Mele vengono condensate in un’unica serata: l’uomo la porta a cena alla Taverna del Diavolo e poi nelle zone dei delitti, mostrandole i guardoni nascosti tra i cespugli. Senza il consenso di lei, simula un’aggressione del Mostro, trascinandola fuori dall’auto e fingendo di colpirla con un bisturi. Infine la conduce in un cimitero, dove la donna, terrorizzata, tenta di fuggire tra le lapidi.

Chi è Iolanda Libbra, l’amante di Giovanni Mele nella serie Il Mostro, su Netflix

25 Ottobre 2025 Stampa: Cinema Serie TV – Chi è Iolanda Libbra, l’amante di Giovanni Mele nella serie Il Mostro, su Netflix
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