Mostro di Firenze respinta istanza di riapertura indagini, presentata dal legale sul “rosso del mugello”
Accesso agli atti ancora negato e critiche ai difensori delle vittime
bbiamo chiesto all’ex consulente di parte Paolo Cochi di commentare il dispositivo di rigetto proposta dal legale di un parente delle vittime del mostro: “Risposta delle Pm totalmente imprecisa, e priva di riscontri documentali . Le accuse? Smentisco categoricamente di aver rivolto tali accuse pubblicate da un giornale locale. Basta guardare la trasmissione di Rai Tre “Far west” dove, secondo le PM, la Procura accuserebbe Cochi che avrebbe affermato “insinuando di nascondere o proteggere Omissis indicato come possibile autore dei delitti“.
Altre dichiarazioni contenute nel dispositivo dell’organo inquirente, vengono cosi commentate dall’ex consulente di parte, che ne analizza pezzo per pezzo i contenuti:
… La PROCURA DELLA REPUBBLICA Presso il Tribunale di Firenze N. 1049/2025 Mod. 45 Il Pubblico Ministero dott.ssa Ornella Galeotti e Beatrice Giunti Sost.
… L’istanza dell’Avv. Tranfa fa proprie le ipotesi svolte da Paolo Cochi – che risulta nominato consulente, senza che sia precisato quali siano la sua “specifica competenza” ex art. 359 CPP ed il suo curriculum professionale – presso i media, in varie occasioni…….
Replica Paolo Cochi:
“Spero di non incorrere nel reato di “LESA MAESTA” se faccio presente che, l’avvocato che propone l’istanza non fa “PROPRIO”, ma propone degli elementi che si basano su evidenze documentali di indagine dei CC del nucleo operativo di Borgo San Lorenzo, ed altra documentazione presente agli atti processuali, avvalendosi della consulenza tecnico documentale di un esperto del caso. Quale il sottoscritto, che ha scritto numerosi libri, documentari, articoli e interagito con i protagonisti della vicenda seguendola da 20 anni. L’articolo 359 CPP menzionato dalle PM, regola i rapporti tra PM e CTU, mentre il difensore della parte lesa ha diritto di sceglire chi vuole nella consulenza; anche senza specifici titoli professionali o iscrizioni ad albi o ordini professionali.”
Stralci dall’istanza:
… secondo la Procura, doveroso quindi chiarire l’attività investigativa già svolta negli anni a proposito delle vicende che sono state equivocate e ricostruite in modo tale da proporre deduzioni mendaci…
Replica Paolo Cochi: “Non è chiaro di quale attività investigativa si parla? Perché il 90 per cento dei documenti visionati e messi a disposizione ai legali, non è mai stata mai prodotta dalla Procura nel corso dei 5 anni di traversie e richieste? La Procura della Repubblica di Firenze, si è sempre rifiutata fattivamente di far accedere agli atti processuali e di indagine; tranne che in qualche occasione con pochi ed irrilevanti documenti forniti su ordine dei Gip Dr. Silvia Romeo e Angela Fantechi, che si sono espresse favorevolmente sull’accesso agli atti da parte dei legali delle vittime.”
Stralci dall’ Istanza:
… nell’istanza si fa riferimento a una perquisizione subita dal omissis nel 1966 nella quale vennero rinvenuti “2 cartucce e o bossoli (quindi già percossi) tutti calibro 22”, senza trovare quindi l’arma ma due bossoli 22 per carabina…
Replica Paolo Cochi: “i bossoli 22 possono essere usati sia con la carabina che con la pistola. non c è distinzione. Lo scrivente non è un perito balistico ma tuttavia è nota tale nozione balistica.”
Stralci dall’ Istanza: …Da informativa dei CC di Borgo San Lorenzo e da specifiche tecniche delle Beretta Serie 70, si evince come questa fosse un modello 75. Deve evidenziarsi a proposito dell’ asserito “principale indizio” portato dall’istante a sostegno della propria ricostruzione dei fatti addebitati al Sig. OMISSIS, che la pistola oggetto del furto all’armeria Guidotti di Borgo San Lorenzo del 1965 è già stata oggetto di accertamenti positivi da parte della Procura della Repubblica di Firenze…
Replica Paolo Cochi: “quali sarebbero gli accertamenti? Il soggetto non fu inserito nella lista SAM e neanche perquisto dopo il successivo delitto di scopeti.”
Stralci dall’ Istanza: …All’interno del rapporto del 2.2.1990 si legge come “la pistola Beretta cal. 22 L.R. matr. 15273 mod. 75 con canna da mm 150 rubata all’armeria GUIDOTTI Romano di Borgo San Lorenzo in data 5.21965, tramite interrogazione al terminale elettronico di Ministero dell’Interno sia attualmente (quindi nel 1990, ndr) detenuta da M. V.” ( compiutamente identificato in atti che qui si omettono per evitare che tale persona venga fatta oggetto di accanimento mediatico ndr) e che l’arma in questione è stata regolarmente acquistata dallo stesso in data 29.12.1972 all’asta giudiziaria di Rimini. Dagli atti processuali risulta che la stessa fosse stata oggetto di sequestro operato dalla Polizia Ferroviaria di Rimini già dal 1.12.1970, eseguito nei confronti del Sig. B. L . ( compiutamente identificato in atti che qui si omettono per evitare che tale persona venga fatta oggetto di accanimento mediatico ndr)……
Replica Paolo Cochi: “atti regolarmente tenuti riservati e non trasmetti mai ai difensori. Quindi resi secretati dai magistrati di Firenze, nonostante le ordinanze dei GIP. Ma siam sicuri che l’arma “ritrovata” sia la stessa? …tra l’altro nei vari documenti e rapporti dei Nucleo dei Carabinieri di Borgo è presente una richiesta dei Ros di Firenze, i quali in data 5.11.91 cercavano notizie sull’arma in questione. A quanto ne so’, il proprietario dell’arma ne il nucleo di Borgo San Lorenzo ha mai avuto notizia dell”arma rubata, che, ricordiamolo, se ritrovata, per legge deve essere restituita al proprietario (Armeria Guidotti) e non venduta all’asta. Dove sono detti documenti menzionati nel dispositivo? Il legale Tranfa non li ha ricevuti. Poi, sottolineo che una pistola rubata ritorna al proprietario una volta recuperata a meno che non sia oggetto di rifiuto. Quindi andrebbe fatta chiarezza sul punto. Evidenzio inoltre che queste notizie, non sono mai state prodotte in 5 anni nelle varie richieste di accesso su questo fascicolo, ergo vengono scritte dalle PM ma non prodotte negli atti come invece il legale della difesa ed il suo consulente hanno sempre fatto prima di ogni intervento stampa.”
Stralci dall’ Istanza: …La teste Bazzi, nell’Agosto del 1984, congiuntamente alla sua collega Lelmi, riconobbe poi la persona che le aveva importunate nel locale in altro soggetto con tanto di nome e cognome…
Replica Paolo Cochi: “non risulta negli atti processuali ; ergo si chiede copia del riconoscimento, per l’ennesima volta. Tra l’altro le testimoni Bazzi e Lelmi negano di aver mai fatto riscontri fotografici e individuato una persona. Vediamo questo verbale del 17.8.84 , come richiesto per 5 anni! “
Stralci dall’ Istanza:
…delle dichiarazioni rilasciate circa l’uomo che le aveva importunate sono state nuovamente escusse dalla Legione Carabinieri di Borgo San Lorenzo…
… Alle stesse, come si evince dai verbali del 17.08.1984 (quindi quindici giorni dopo la loro prima escussione) veniva mostrata la fotografia di un uomo senza che niente fosse loro detto a riguardo e le stesse, entrambe, riferivano che senza dubbio alcuno si trattava dell’uomo che le aveva importunate le settimane precedenti, la Sig.ra Bazzi riferiva altresì di averlo visto anche qualche giorno prima arrivare al bar dove la stessa lavorava, a bordo di una 127 0 128 bianca. La fotografia a loro mostrata apparteneva al Sig. R. F. nato a Scarperia il 2 gennaio 1938 (in atti compiutamente generalizzato che qui si omettono per evitare che tale persona venga fatta oggetto di accanimento mediatico ndr)…
Replica Paolo Cochi: “peccato il verbale sia secretato e le signore Bazzi e Lelmi non ricordano affatto tale circostanza ed escludono questo fatto, sarebbe gradita un riscontro cartaceo del verbale escludendo l’episodio“
Stralci dall’ Istanza: …Di diversa opinione è però il Sig. Baldo Bardazzi che non riconosce nella fotografia del R. F. – il soggetto da lui visto osservare la coppia di fidanzati il 29.07.1984. E’ quindi ragionevole desumere che il Bardazzi e le due bariste abbiano visto due persone diverse…”
Replica Paolo Cochi: “ritengo quantomeno singolare e sospetto che molteplici testimoni riferiscano all’epoca dei fatti (anni 80, i testimoni di Vicchio , di scopeti Biscotti ed Uras e Calenzano madre della Cambi e teste Esposito Nicola) la presenza di un individuo con fattezze fisiche similari e particolari quali il “Rosso del Mugello”. Queste sono tutti verbali agli atti e riferiti nell’immediatezza dei fatti dai testimoni e poi confermati adesso. Indiziante la presenza di cosi’ tante persone rossiccie; alte robuste in Firenze notate nelle scene degli omicidi. “Inoltre l’uomo dell’autostop che riferi’ del feticcio il 26.9.85 prima che la notizia era apparsa sui giornali, alla teste Beatrice Niccolai , non è affatto dimostrato che sia tale P. C. in quanto il fascicolo risulta, a detta della Procura stessa, incompleto e privo delle sit e verbali del soggetto indicato nel dispositivo. Quindi su quali basi si afferma che la persona sia stata individuata? attendiamo ancora il fascicolo completo? Attualmente risulta di identita’ ignota”
Stralci dall’ Istanza: …L’ipotesi investigativa di parte è che le tre lettere anonime siano state scritte dal OMISSIS attraverso la macchina da scrivere Remington di asserita proprietà del OMISSIS. Si invita chi legge a visionare le 14 righe di consulenza (rectius, titolata “Breve relazione, sommaria tecnica Dattilografica”) grafologica della Dott.ssa Matrella allegata alla richiesta dell’Avv. Tranfa della non è dato comprendere il senso. Oltretutto, non risulta da alcuna indicazione che le tre lettere – tra le centinaia giunte agli investigatori – siano state inviate dal cd Mostro di Firenze…
Replica Paolo Cochi: “lo dice Vigna in un intervista a me rilasciata, per giunta le lettere in questione sono state oggetto di analisi per il processo Calamandrei e il dna confrontato con quello dei sospettati:, perche’ su omissis si rifiuta il confronto del dna?”
Stralci dall’ Istanza: Nell’istanza si legge che tale considerazione è avvalorata dalla consulenza di parte criminologica del Prof. Bruno, all’epoca consulente della difesa Pacciani in grado di appello, e che ha il valore di quello che è: una consulenza di parte, rimasta priva di qualsiasi elemento di supporto indiziario o comunque confermativo…
Replica Paolo Cochi: “la Procura, dimentica che le tre lettere furono gia’ oggetto di perizia genetica disposta dal Pm Paolo Canessa ed i risultati furono comparati con il sospettato Narducci al processo Calamandrei nel 1998. Quindi perche non ritenerle oggetto meritevole di attenzione investigativa? Circa la richiesta dl acquisizione delle bobine relative alla telefonata anonima ricevuta dalla dott.ssa Silvia Della Monica il 23.09.1985 e quella ricevuta dai Carabinieri di Borgo San Lorenzo la notte del 29.07.1984.“
Stralci dall’ Istanza: …Dovrebbe apparire evidente infine, che nessun reperto custodito dalla Procura della Repubblica possa mai essere consegnato alle parti private. Tale istanza deve quindi doverosamente essere rigettata, cosi come devono essere rigettate le altre istanze, in quanto infondate in fatto come in diritto…
Replica Paolo Cochi: “consegnare? Le operazioni si compiono in procura sotto la opportuna vigilanza delle Pm come da prassi. Non si è chiesto di portar via nessun reperto, ma di analizzarlo in vs presenza.”
Stralci dall’ Istanza: …La parte privata istante – – con gli offici del proprio patrono Avvocato Tranfa, avrebbe dovuto avanzare istanza di riapertura delle indagini ex art. 414 CPP, fornendo però elementi effettivamente nuovi, e non ricostruzioni smentite da indagini già svolte come quelle di Paolo Cochi che – attraverso più mezzi di divulgazione (fra cui il programma di Rai 3, “Far West”) – descrive e accusa la Procura della Repubblica di Firenze di osteggiare la sua inchiesta investigativa (da cui muove la richiesta in oggetto) insinuando addirittura come questo ufficio voglia nascondere o proteggere OMISSIS, indicato da Paolo Cochi come possibile autore dei delitti del C.d. Mostro di Firenze…
Replica Paolo Cochi: “smentisco categoricamente, l’affermazione è del tutto inesatta e facilmente dimostrabile del contrario, non ho accusato la Procura il sospettato ..omissis… e nessuno altro. Ne a Rai 3, ne in altre trasmissioni. Si invita a verificare le registrazioni RAI su Rai Play e altre meglio, magari con piu attenzione. Nei miei interventi da ospite e non da autore evidenzio l’ostruzionismo e la mancanza di collaborazione della Procura nel mancato accesso agli atti come previsto dall’ art 116 cpp. e confermato dai Gip come in ogni normale procedimento penale;. acquisizione da parte della parte lesa! Nessuna accusa, come affermato dalle Pm: basta rivedere i miei interventi.
Gli atti non sono mai stati messi a disposizione nella loro interezza anche dopo 5 anni di ripetute richieste da parte dei legali. Per le indagati difensive previste dalla legge con l’assenso di due ordinanze dei Gip. L’inchiesta partì dai CC di Borgo San Lorenzo nel 1984 e non da me! come dichiarato! Mi sono limitato a svolgere accertamenti per le indagini difensive come da incarico formale regolarmente depositato. Implementando con documenti e testimonianze il quadro indiziario del sospettato ed a formulare un ipotesi investigative, prontamente sottoposte alla Pm Dr. Giunti ed alla Pg nella persona del Luogotente Ilardi atraverso con mail. Tutto cio’, molto prima di partecipare al programma Rai “far west” a cui ha partecipato come ospite e non come ‘autore del programma cercando di dare un contributo all’individuazione del reo e chiedendo, attraverso il legale solo i documenti e reperti con regolare mandato del legale e della parente delle vittime: e non come documentarista o giornalista!!! Faccio notare comunque che l’autore e’ ancora ignoto per i delitti del 1974 e i due del 1981 e le carte continuano ad essere inaccessibili. Detto cio’ ho dato le dimissioni dalla consulenza agli avvocati gia’ tutti revocati , ma non accetto accuse infondate.”
https://www.okmugello.it/articolo/mostro-firenze-indagini-rosso-mugello_94759