Non siamo “liberi” di fare quello che ci pare e piace, e soprattutto quando lo vogliamo, abbiamo anche noi i nostri ritmi circadiani, che ci condizionano.
Oltre a questi orologi biologici interni, e fattori individuali (età, caratteristiche psico-fisiche, cultura, condizione economica), anche il mondo circostante, la stagione, le interazioni sociali (lavoro, famiglia), hanno il loro peso. Se poi si tratta di un SK, con la sua psicopatologia, le cose si complicano… e di molto.
Vediamo di capire la sua interazione col tempo: quando colpisce.
In uno studio (Lauritsen 2014, scaricabile) viene analizzata la relazione fra stagione e crimine.
“Esistono modelli stagionali, quando fluttuazioni simili nei tassi di vittimizzazione, tendono a ripetersi ogni anno durante la stessa stagione. I modelli stagionali sono un argomento di lunga data, sia nella letteratura popolare che in quella accademica sulla criminalità, e mostrano come i fattori ambientali, come i cambiamenti di temperatura e le ore diurne, potrebbero essere associati alla criminalità durante tutto l’anno. Vengono inoltre esaminati i modelli stagionali, per scoprire se i modelli di attività di routine, come quelli associati all’inizio e alla fine dell’anno scolastico, sono associati a variazioni della criminalità durante tutto l’anno.”
Nell’articolo vengono analizzati vari tipi di crimine, ma quello che ci interessa sono i risultati dei crimini più violenti.
“I tassi di stupro, violenza sessuale e aggressione aggravata sono più alti in estate che nella maggior parte delle altre stagioni. In confronto, i tassi di aggressione semplice sono più alti in autunno rispetto alle altre stagioni, e i tassi di vittimizzazione per rapina non mostrano schemi stagionali. La violenza da parte del partner mostra fluttuazioni stagionali regolari, con tassi più alti durante l’estate e più bassi durante l’inverno.
Anche i tassi di violenza grave che coinvolgono armi hanno mostrato alcuni modelli statisticamente significativi di variazione stagionale (figura sotto). La violenza che implica l’uso di armi tende ad essere maggiore durante l’estate che durante l’inverno e la primavera.”
Sotto i dati, riquadri rossi miei, per evidenziare i casi che ci interessano.
Stupro e violenza sessuale nell’ordine estate, primavera, inverno, autunno.
Uso di armi nell’ordine: estate, autunno, primavera, inverno.
Come si vede, l’estate la fa da padrona. Sotto, l’autore commenta i dati:
“I tassi di criminalità violenta in genere aumentano durante i mesi caldi.
Per decenni, i criminologi hanno dibattuto sul perché alcuni crimini, in particolare quelli violenti, aumentino costantemente durante l’estate.
Le spiegazioni spaziano in una vasta gamma. Gli adolescenti escono da scuola senza supervisione e non hanno niente da fare, quindi si mettono nei guai. Il bel tempo significa che più persone stanno fuori, il che porta a più incontri sociali che potrebbero potenzialmente diventare violenti. Altri sostengono che le temperature calde aumentano direttamente i livelli di aggressività e ostilità.”
Si fanno strada due teorie interpretative che non si escludono, ma possono sovrapporsi. Mesi caldi implica più occasioni di stare all’aria aperta, le giornate si allungano e aumentano le interazioni sociali, e a volte queste diventano violente. Con le alte temperature diminuisce la tolleranza e aumenta l’aggressività.
Uno studio (Schinasi 2017) precisa che esiste una relazione lineare tra temperatura e crimine, che è particolarmente evidente nei mesi freddi (!), quando, cioè, la temperatura si discosta maggiormente dalla media per quel periodo.
Sotto, da uno studio (Anderson 2001, scaricabile) emergono tre fattori significativamente correlati (più alto è il valore più significativa la correlazione) col crimine.
Nell’ordine: Temperatura, Popolazione, basso Livello Socioeconomico (SES Socioeconomic Status), mentre un quarto fattore, sebbene positivo, non raggiunge la soglia di significatività statistica, il Meridionalismo (Southernness).
In questo articolo, oltre alla relazione con la temperatura, viene specificato che l’orario in cui la maggioranza degli omicidi avviene, è dalla mezzanotte alle tre del mattino ed il picco è fra la mezzanotte e l’una.
In questo studio (Choi 2024, scaricabile) viene condotta una meta-analisi, e viene quantizzato l’effetto dell’aumento della temperatura. Viene calcolato l’aumento del rischio relativo per un aumento della temperatura di 10°.
“Abbiamo esaminato 16.634 studi, 83 dei quali soddisfacevano i criteri di inclusione. Temperature più elevate erano significativamente associate alla criminalità, alla violenza o ad entrambi. Un aumento di 10°C (18°F) nell’esposizione media della temperatura a breve termine è stato associato a un aumento del 9% [intervallo di confidenza al 95% (CI): 7%, 12%] del rischio di crimini violenti (𝐼2=30,93% ; otto studi). Gli studi avevano definizioni diverse di crimine e/o violenza, metodi di valutazione dell’esposizione e valutazioni dei fattori confondenti.”
Più interessante è l’analisi dei vari tipi di violenza. In particolare la tavola sotto evidenzia il rischio di assalto e di omicidio (separando l’effetto a breve e a lungo termine dell’aumento della temperatura). Riquadri rossi miei. L’aumento della temperatura di 10° porta ad un aumento del 23% del rischio di assalto, del 12% di omicidio per un aumento di temperatura breve, e addirittura del 34% (!) per un aumento di temperatura prolungato.
Analisi dei mesi.
In questo articolo si analizzano i dati di vari crimini mese per mese. Dicembre non viene conteggiato, in quanto l’autore osserva che:
“Si scopre che i dati sono viziati dalle agenzie di polizia che presentano i loro numeri alla fine dell’anno solare, il che gonfia i dati di dicembre.
Dall’FBI: “La nostra unità di gestione delle statistiche sulla criminalità ha informato che a volte, quando uno stato/agenzia invia dati una volta all’anno, le cifre cadono a dicembre, gonfiando i totali di dicembre.”
Nella tavola sotto i dati per vari tipi di crimine mese per mese. Ho evidenziato in blu gli omicidi e in arancione gli stupri.
Per meglio visualizzare, ho inserito il grafico sottostante.
In entrambi i tipi di crimine, omicidio e stupro, da gennaio ad aprile si assiste ad un andamento in sostanza piatto, altalenante, poi inizia l’aumento a maggio, col picco a giugno, seguito da una lenta progressiva discesa. Giugno, luglio, agosto, settembre e ottobre sono i mesi coi numeri più alti. Viene confermata in pieno l’importanza della stagione, l’estate, con una piccola coda in autunno (ottobre ha numeri più alti dei primi quattro mesi, e per gli omicidi anche novembre).
Analisi dell’orario.
Veniamo all’interessante analisi degli orari in cui vengono commessi i crimini, vedi tavola sotto, in cui ho evidenziato i dati per gli omicidi e le offese sessuali.
Aggiungo un grafico, che dà subito l’idea di come sono distribuiti i dati.
In entrambi i tipi di crimine, omicidio e stupro, il picco è tra mezzanotte e l’una (a sinistra, nel grafico) e le valli tra le sei e le sette di mattina.
Negli stupri si nota un picco intermedio tra mezzogiorno e le tredici, dopo di che la frequenza scende progressivamente fino alle 23 e poi il “botto” tra mezzanotte e l’una !
Per entrambi i tipi di crimine, la discesa dall’una di notte alle sei di mattina è dovuta al fatto che anche l’autore del crimine va a dormire ! Più l’ora si fa tarda, e meno gente, quindi anche meno criminali, ci sono in giro.
Dopo le tredici, e fino alle ventitrè, le due curve si comportano in modo opposto. La curva degli omicidi, nella sua globalità, in sostanza segue un ritmo circadiano sonno /veglia. Dalle sei di mattina all’una di notte c’è un progressivo aumento parallelo all’”attività” del soggetto, e poi una diminuzione nelle ore notturne.
La curva degli stupri, dalle sei di mattina alle tredici è probabilmente legata a crimini nell’ambiente familiare. In seguito, nel pomeriggio, le “occasioni”, per lo stupratore, si diradano progressivamente, fino all’improvviso picco tra mezzanotte e l’una.
In un altro studio si evidenzia che il picco dei crimini è la domenica, quindi tra la mezzanotte di sabato e l’una della domenica.
Analisi rispetto all’età del soggetto.
Nel grafico sotto, che riassume i crimini di omicidio, violenza sessuale, rapina e aggressione semplice e aggravata, si vede la curva blu per i minori di 18 anni e quella verde per gli adulti.
Nei minori di 18 anni il picco è alle 15, l’orario di chiusura della scuola negli USA. Negli adulti si vede il “consueto” andamento dipendente dall’attività,
cioè dal ritmo sonno veglia. Qui i reati considerati sono molteplici, con un picco alle 22, che “anticipa” quello classico degli omicidi, che abbiamo visto essere alle 24.
Analisi rispetto ai giorni festivi.
Interessante è l’analisi per giorni di “vacanza” e non. Nel grafico sottostante, che riguarda gli adulti, “school days” sono i giorni dal lunedì al venerdì da settembre a maggio, escluse le festività, mentre “nonschool days” sono i mesi da giugno ad agosto, più tutti i weekend dell’anno e tutte le festività dell’anno.
Le due curve sono simili, ma quando il giorno dopo si lavora, o i figli vanno a scuola, il picco è anticipato di quattro ore, con un picco alle 21 invece che all’una di notte.
Riassumendo.
- Stagione. Mesi estivi o anche mesi freddi ma con un aumento anomalo delle temperature.
- Giorno della settimana. Weekend e prefestivi.
- Orario. La mezzanotte… l’ora delle streghe, o un po’ prima.
L’operato del MdF si adattava perfettamente ai dati ricavati dalla letteratura. Non era così “unico”, come molti pensano, ma seguiva ritmi circadiani, dettati da fattori contingenti, che ne condizionavano l’operato.