Quando parliamo di omicidio sessuale, o con caratteristiche sessuali, o a genesi sessuale, bisogna intendersi sul termine “sessuale”.
Ecco tre classificazioni sulle caratteristiche sufficienti per poter considerare come sessualmente motivato, un omicidio. In tutte le classificazioni, è sufficiente che almeno un criterio sia presente.
Sotto, in verde, ho evidenziato quelli presenti negli omicidi del MdF. Vittime nude o spogliate. Per posizione sessuale del corpo, penso alla posizione della Pettini, ma anche altre vittime femminili (De Nuccio, Cambi) sono state messe in bella vista, quasi a dare un pugno allo stomaco agli inquirenti. Il tralcio di vite nella vagina, nel 1974, e le numerose mutilazioni del pube e del seno, sono ben note.
Ressler 1988
- la vittima non ha vestiti.
- esposizione delle parti sessuali del corpo della vittima.
- posizione sessuale del corpo della vittima.
- inserimento di oggetti o corpi estranei nelle cavità corporee.
- evidenza di rapporto sessuale (orale, anale, vaginale).
- evidenza di sostituti dell’attività sessuale (e.g., mutilazione dei genitali della vittima).
Chan 2015
Per classificare un omicidio come sessualmente motivato, deve essere presente uno dei seguenti criteri:
- evidenza fisica di pre, peri e/o post-mortem aggressione sessuale (vaginale, anale, orale) contro la vittima;
- evidenza fisica di sostituti dell’attività sessuale contro la vittima (e.g., inserzione di oggetti estranei nelle cavità corporee, posizionamento sessuale, o esposizione di parti sessuali del corpo della vittima, e mutilazione dei genitali) o nelle immediate vicinanze del corpo della vittima (e.g., masturbazione), che riflettono le fantasie sessuali devianti o sadiche dell’assalitore;
- una confessione, legalmente ammissibile, dell’assalitore, sulla motivazione sessuale dell’aggressione che intenzionalmente o meno risulta in un omicidio;
- indicazione degli elementi sessuali dell’aggressione dagli oggetti rinvenuti (e.g. ritagli di giornale e/o dal computer di casa);
Carter 2016 “L’esposizione della metà inferiore del corpo e l’evidenza di atti sessuali (mutilazioni) erano gli indicatori più evidenti di un elemento sessuale.”
Stefanska e Carter (2017) hanno esaminato a fondo i criteri di Ressler. Dividevano il campione (350 casi) in due categorie, diretti e indiretti che corrispondono a omicidi sessuali e non sessuali.
Da notare che oggetti inseriti in cavità corporee e l’evidenza di sostituti dell’attività sessuale (mutilazioni) sono poco frequenti, rispettivamente 12,6% e 16% (Tav. 3) ma sono i due dati che hanno il maggior valore discriminativo fra i due gruppi!
Nella Tavola 4 i due parametri hanno tre piccoli asterischi che corrispondono ad una p < 0,001, cioè la probabilità che indichino “casualmente” uno dei due gruppi, è inferiore a 1 su 1000! In altre parole, se uno di questi due parametri è positivo, la probabilità che sia non sessuale è inferiore a 1 su 1000.
Nella colonna Exp(B) vedete i valori di 0,09 e 0,12. Facendo il reciproco di tali valori si ricava l’Odds Ratio, un dato importante e facilmente intuitivo.
Se facciamo 1/0,09 per l’inserzione di oggetti, otteniamo il valore 11,1. Ciò vuol dire che l’inserzione di oggetti è 11,1 volte maggiore (più frequente) nel gruppo sessuale che nel non sessuale.
Per sostituti di attività (mutilazioni)/fantasie abbiamo 0,12. Il reciproco è 8,33, quindi il parametro è 8,33 volte più frequente nel gruppo sessuale che nel non sessuale.
Riassumendo i criteri di Ressler, L’FBI definisce omicidio sessuale se è presente anche uno solo dei seguenti dati (sottolineo quelli presenti negli omicidi del MdF):
- La vittima viene ritrovata totalmente o parzialmente nuda.
- I genitali sono esposti.
- Il corpo viene ritrovato in posizione sessuale esplicita.
- Un oggetto è stato inserito in una cavità corporea (ano, vagina o bocca).
- C’è evidenza di contatto sessuale.
- Vi è evidenza di attività sessuale sostitutiva (ad esempio, masturbazione ed eiaculazione sulla scena del crimine), o di fantasie sessuali sadiche (ad esempio, mutilazione genitale).
In ultimo cito il rapporto dell’FBI del 1989:
“Secondo gli analisti che hanno esaminato i materiali presentati, queste otto aggressioni sono state perpetrate dallo stesso autore del reato, che ha agito da solo. Gli attacchi stessi sono classificati come “omicidi per lussuria” (Lust Murders)“.