Alessandra Vanni, la 29enne tassista del turno di notte uccisa davanti al cimitero 25 anni fa: il cold case riaperto nel 2020
di Emilio Orlando
Il suo turno di lavoro era iniziato come sempre la sera del 9 agosto del 1997. Prima come addetta al centralino della sala radio, poi come tassista quando entrava in funzione la segreteria telefonica. Alessandra Vanni, 29 anni di Siena, una delle prime “taxi driver” italiane, sostituiva lo zio Onofrio, titolare della licenza, nel “Consorzio Taxi di Siena”. Poco dopo le 23 Alessandra prende servizio a bordo della vettura “Siena 22”, insieme a Stefano, il fidanzato tassista anch’egli in un altro quadrante della città la stessa notte. Ma dopo la mezzanotte, la radio a bordo di “Siena 22”, diventa muta. Invano il fidanzato provava a chiamare Alessandra, ma senza ricevere alcuna risposta. La ragazza verrà ritrovata cadavere solo l’indomani sulle colline del senese, davanti al minuscolo cimitero di Castellina in Chianti.
Il corpo di Alessandra stava sul sedile di guida con la testa inclinata in avanti appoggiata sul volante dell’Alfa Romeo bianca, e intorno al collo mostrava i segni di uno strangolamento avvenuto con un laccio, stretto fino a farla morire soffocata, da qualcuno che sedeva sul sedile posteriore. Le mani erano legate con una corda a cui alle estremità era stato praticato un nodo particolare, utilizzato dai marinai. La macabra scoperta toccò ad un anziano che era andato a disfarsi di un vecchio materasso e che si insospettì nel vedere un taxi parcheggiato davanti al cimitero.( Nella foto in basso la scena del crimine dove venne assassinata Alessandra Vanni a Siena).
Le indagini dei carabinieri, coordinati dalla procura di Siena, dopo aver spaziato a trecento sessanta gradi soffermandosi anche su alcune persone che entrarono nella cerchia dei sospettati per uscirvi poco dopo, non approdarono mai a nulla. Nonostante il borsello, dove Alessandra Vanni custodiva l’incasso della serata, non venne mai ritrovato, la pista della rapina venne accantonata poco dopo. Ma durante le indagini per lo strano omicidio, gli investigatori ricevettero una lettera anonima, imbucata in Friuli Venezia Giulia, dove in latino c’era scritto:«Quis est dignus aperire librum et solvere signacula eius?» che tradotto significa:«Chi è degno di aprire il libro e di scioglierne quei sigilli?». Secondo chi indagava la parola sigilli e il verbo sciogliere erano legate alla modalità con cui era stato realizzato il nodo. (Nella foto in basso Alessandra Vanni).
Anni di indagini non portarono a nulla, ma nel 2020 la svolta investigativa. Due uomini sono stati iscritti nel registro degli indagati. Sotto le unghie della ragazza, all’epoca del ritrovamento vennero repertata dalla squadra rilievi dei carabinieri tracce di pelle da cui oggi sarebbe possibile estrarre un profilo genetico. Questo particolare evidenzia che Alessandra si difese dal suo assassino. Resta da chiarire il movente del delitto, forse aveva visto qualcosa che non doveva vedere che si notte avveniva dentro al cimitero.
Buonasera, è possibile avere gli atti di questa indagine?
Non ne disponiamo.
Grazie. Ho studiato il caso con una certa attenzione; tuttavia mancano alcuni dati fondamentali che la stampa non ha mai riportato.
1) le chiavi del taxi erano nel quadro?
2) sono state rilevate impronte di altre macchine davanti al taxi? (ci fu un via fai incontrollato di inquirenti il mattino dopo davanti all’auto)
3) ci furono altri inquisiti di Quercegrossa oltre al somalo N.S.M.?
4) l’ora del decesso fu stabilita fra l’una e le tre e il tassametro si chiuse alle 00.09. Qualche inquirente ha provato a stabilire cosa accadde in quei 51 minuti? Qualcuno provò a chiamare il taxi esattamente in quei minuti?
Non abbiamo informazioni in merito, se lei ha documentazione possiamo integrarla nel blog. Questo potrebbe aumentare la discussione in merito e magari fare più chiarezza. Ci scriva alla mail redazione@mostrodifirenze.com.
Purtroppo non ho documentazione. Le risposte alle domande che ho fatto dovrebbero essere in qualche verbale/ricostruzione degli inquirenti. Alcuni dettagli cruciali mancano completamente da qualsiasi discussione/video/articolo sul caso al momento reperibile.