Nel presente filmato si osserva l’apertura della scatola cranica di un corpo riesumato e morto da svariati anni. Si noti la perfetta conservazione delle circonvoluzioni cerebrali e la consistenza dello stesso tessuto nervoso centrale.

Si rende noto che il filmato può essere non gradevole alla vista.

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Esempio di conservazione delle circonvoluzioni cerebrali nella riesumazione di un corpo morto da molti anni
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7 pensieri su “Esempio di conservazione delle circonvoluzioni cerebrali nella riesumazione di un corpo morto da molti anni

  • 22 Giugno 2021 alle 09:07
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    Di non facile visione ma certamente esplicativo. Tempo fà lessi in un noto forum le argomentazioni di un medico che ponendo come necessaria la colliquazione dell’encefalo in tempi rapidi deduceva per il N. un’inumazione recente (rispetto all’autopsia) spingendosi ad ipotizzare per lui un riparo sudamericano dopo l’85. Il video qui sopra smentisce l’ipotesi. Rimane per me la curiosità di sapere che fine hanno fatto i reni della “buonanima”.

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    • 22 Giugno 2021 alle 09:20
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      Il senso del video era quello, non certificare lo stato di FN, ma mettere in evidenza che la colliquazione non è detto che sia un fenomeno repentino e allo stesso tempo che non possa avvenire, con tempi diversi, in aree diverse del corpo.

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  • 22 Giugno 2021 alle 09:42
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    Intesi.
    Nei fatti, per quanto allora la tesi mi paresse suggestiva, ignorando io la materia, non ebbi modo di manifestare le mie perplessità. Ora è chiaro.
    Grazie.

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  • 1 Novembre 2021 alle 20:04
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    Non esiste che quel cervello abbia 17 anni. Chiedere a qualsiasi medico legale.

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    • 1 Novembre 2021 alle 22:06
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      Il corpo sembra davvero vecchio, ma non c’è indicazione di quanto vecchio in termine di anni. Sicuramente non è morto da pochi mesi.

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  • 14 Febbraio 2022 alle 22:14
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    A parte il valore scientifico del documento, che aiuta molto a capire lo stato del cervello nello stato temporale della decomposizione. Mi chiedo pero’ perche’ non indossino dei DPI adeguati alla tipologia di manovra eseguita.

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    • 15 Febbraio 2022 alle 01:11
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      Una domanda che ci siamo fatti anche noi.

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