Trent’anni dopo, il giallo della morte di Elisabetta Ciabani

Fu il mostro di Firenze a ucciderla?

Di Redazione

Scicli – Studiava architettura a Firenze. Aveva 22 anni quando il 22 agosto 1982, fu trovata morta nella lavanderia della Baia Saracena, a Sampieri.

Il corpo, completamente nudo, fu trovato con un coltello conficcato nella regione mammellare sinistra.

Il cadavere presentava altre ferite intorno all’ombelico ed un taglio di 12 centimetri che giungeva fino al pube. Non furono rilevate nè tracce di violenza nè di colluttazione.

Il caso fu archiviato come suicidio.

Nel 1996 la riapertura del caso

A Firenze cercano il mostro che ha ucciso sedici volte e da Ragusa offrono un cadavere per la soluzione del giallo.

“E la vittima n. 17”, sostiene un criminologo, il professor Francesco Bruno, convinto che il serial killer del bosco degli Scopeti abbia ucciso anche in trasferta, tra i bungalov di un villaggio turistico siciliano avvolto da fichi d’ India e agrumeti.

Una morte misteriosa, una storia mai chiarita: il corpo di una ragazza straziata dalle coltellate, trovato nudo nella lavanderia della “Baia Saracena”, a Scicli.

Lama e manico erano ficcati in profondita’ dentro il pube. Avvenne 14 anni fa. Malgrado tutto, nessuno allora cerco’ un assassino.

O forse, nessuno ne ebbe voglia.

Era l’ agosto ‘ 82, periodo di ferie. Investigatori annoiati liquidarono il caso come suicidio, fra lo stupore dei giornalisti che nella smania di fare i detective avevano riempito i loro reportage con tesi suggestive.

Una su tutte: quella del maniaco, come del resto suggeriva il macabro rito delle parti intime sfregiate.

Elisabetta Ciabani, la ragazza trovata morta, aveva ventidue anni, studiava architettura a Firenze, la sua citta’ , ed era amica di Susanna Cambi, una delle vittime del mostro.

Una circostanza passata inosservata per tanto tempo e oggi rilanciata dal professor Bruno, docente di psicopatologia forense alla Sapienza.

Secondo Bruno, Elisabetta Ciabani sarebbe un’ altra vittima del mostro di Firenze. Per lo specialista, che ha trovato orecchie sensibili nel procuratore di Firenze Piero Luigi Vigna, ci sarebbero indizi sufficienti per ritenere che Susanna Cambi conosceva l’ identita’ del maniaco e che confido’ all’ amica le sue preoccupazioni.

Dopo la morte di Susanna, uccisa il 22 ottobre 1981 mentre era appartata con il fidanzato Stefano Baldi, e dopo il massacro di un’ altra coppia, Antonella Migliarini e Paolo Mainardi, avvenuto l’ anno successivo, la Ciabani avrebbe deciso di rivelare i suoi sospetti, parlandone probabilmente in giro. E diventando una pericolosissima testimone.

“Ce n’e’ abbastanza perche’ il caso venga riaperto”, si legge in una nota della casa editrice Arbor che fa anche riferimento alla leggerezza con cui furono esaminati e responsi delle perizie medico legali.

Bruno ritiene che una rilettura attenta di quel delitto (non usa neppure la parola suicidio) possa aiutare i magistrati fiorentini a sfrondare sedici anni di inchieste di tutte le zavorre investigative per trovare il “vero” mostro.

Su Pacciani, lui non ha mai avuto dubbi: ad un contadinotto di tal fatta non si puo’ attribuire la raffinatissima intelligenza di cui e’ certamente dotato l’ ignoto sterminatore, capace di beffare per cosi’ lungo tempo l’ apparato investigativo sceso in campo con ingente spiegamento di forze. Il professor Bruno non si limita a muovere critiche. Da esperto qual e’ , suggerisce anche le mosse per stanare la belva e chiudere defintivamente la partita.

Nel 2004

L’ avvocato di Pacciani: ci sono altri 15 omicidi collegati al mostro di Firenze

«Pietro Pacciani è stato ucciso»; intorno alla vicenda ruotano altri «15 morti ammazzati»; «i mandanti sono gli stessi esecutori»: lo ha affermato Pietro Fioravanti, difensore di Pietro Pacciani, nel corso di «Raccontando», l’ approfondimento giornalistico del «Costanzo show». «Intorno ai delitti del cosiddetto mostro di Firenze, o meglio dei cosiddetti mostri di Firenze, ci sono tanti morti di cui potrei fare i nomi, 15 dei quali morti ammazzati», ha detto il legale. Chiamato a fare un esempio, Fioravanti ha parlato di «Elisabetta Ciabani, morta vicino a Siracusa, (22 anni fa) trovata con una pugnalata nel petto e con lesioni al pube, amica di Susanna Cambi», una delle vittime del mostro (fu ammazzata con Stefano Baldi nel novembre 1981). Secondo Fioravanti, che ha annunciato l’ intenzione di pubblicare le confidenze fattegli da Pacciani, «i mandanti sono gli stessi esecutori: chi voleva uccidere non ha dato l’ incarico a terze persone». Alla domanda se si trattasse di una setta satanica, l’ avvocato, che già durante il processo a Pacciani aveva parlato di una setta di magia nera, ha risposto: «Sicuramente sì». E’ intervenuto anche Michele Giuttari, capo della Squadra Mobile di Firenze. «Le cosiddette morti collaterali – ha chiarito – archiviate come opera di ignoti, devono far riflettere per verificare se esiste un collegamento» con la vicenda. L’ investigatore ha citato in particolare tre vittime, Francesco Vinci, Milva Malatesta e Milva Mattei, «risultate in rapporti di conoscenza e frequentazione con Pacciani e con l’ entourage che gravitava attorno a lui. Troppe coincidenze».

http://insufficienzadiprove.blogspot.com/2008/12/elisabetta-ciabani.html

https://www.ragusanews.com/2010/07/22/cronaca/trent-anni-dopo-il-giallo-della-morte-di-elisabetta-ciabani/16613

22 Luglio 2010 Stampa: RagusaNews – Trent’anni dopo, il giallo della morte di Elisabetta Ciabani
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