Il 10 marzo 2005 rilascia testimonianza L’Ispettore Giorgio Zizzi, all’epoca dei fatti facente parte della SAM, sentito nel proc. 8970/02.

Vedi Relazione Commissione Parlamentare pag. 53

Questa la testimonianza: Giorgio ZIZI 10 marzo 2005

Questa la trascrizione della testimonianza:

OGGETTO: Verbale di sommarie informazioni rese da: ZIZI Giorgio, nato a Lula (Nuoro) e residente a Greve in Chianti via Palaia nr. 26 Frazione Chiocchio, identificato con Tessera del Ministero dell’Interno n. 5517541. Tel. 055/8572059.

Il giorno 10 del mese di marzo 2005 alle ore 13.15, negli Uffici del G.I.De.S. Firenze – Perugia, in Firenze, è presente, avanti ai sottoscritti Ufficiali di P.G. Isp. Capo Castelli Michelangelo e V. Sov. Borghi Alessandro, appartenenti all’ufficio in intestazione, il nominato in oggetto, il quale viene escusso su delega del Sost. Proc. Della Procura della Repubblica di Perugia, nell’ambito del procedimento penale nr. 8970/02 R.G.N.R..

Il verbalizzato dichiara quanto segue:
Sono entrato a far parte dell’ex S.A.M. credo alla fine del 1984 inizi 1985. Il mio incarico era quello di coordinatore del personale partecipare alle indagini. Quando fui assegnato a questo nuovo ufficio, vi trovai l’allora v. Ispettore Sirico, un altro v. Ispettore di cui non ricordo il nome, poi ricordo che c’era Venturini, Griesi Donato e Aquaro, poi entrarono a far parte della squadra anche Baldassini, oltre a qualche aggregato. Sono rimasto alla SAM fino al mio congedo che è avvenuto nel 1989. Preciso che nel 1989 ero presente sulla carta, ma in effetti, usufruivo di congedo e di aspettativa, pertanto non ho partecipato, almeno in quel periodo alle indagini.
In particolare mi occupavo delle segnalazioni fatte da anonimi, anche se chi riceveva sul numero delle segnalazioni, non ero io, ma spesso rispondeva Sirico o gli agenti dell’Ufficio, in quanto il telefono era situato in un’altra stanza. Preciso che mi occupavo non solo delle segnalazioni telefoniche ma anche di quelle fatte per posta. Il mio lavoro consisteva principalmente nel controllare gli anonimi, mi spiego meglio, se una lettera indicava un nominativo sospetto venivano fatti accertamenti nei confronti della persona, nel senso, verificare lo stato di famiglia, vedere se aveva precedenti, porto d’armi o denunciato il possesso. Comunque voglio dire che oggi non mi ricordo più molto bene i fatti accaduti durante il mio lavoro alla SAM.
Domanda: Le dice niente il nominativo Francesco Narducci?
Risposta: Si, mi dice qualcosa. Un giorno, mentre ero in servizio, venne in Ufficio l’Agente Aquaro che era appena rientrato dal suo paese che credo sia dalle parti di Perugia o del Lago Trasimeno, raccontando che dalle sue parti circolavano delle voci che indicavano un medico annegato nel lago, quale Mostro di Firenze. Per quello che sono i miei ricordi credo che poi AQUARO ne parlò prima con l’Ispettore SIRICO, poi con tutti i colleghi e poi con il dirigente Dr. FEDERICO o il funzionario Dr. Perugini. Non sono a conoscenza se poi siano state fatte successive indagini.

L’Ufficio da atto di mostrare una fotocopia di un cartellino proveniente dallo schedario SAM, riportante i dati di NARDUCCI Francesco, la data 27.3.1987 e poi la dicitura “deceduto misteriosamente presso il lago Trasimeno – Accertamenti svolti dai CC di Firenze- perché sospettato quale Mostro, il decesso risale all’ottobre 1985.

In relazione al cartellino che avete fatto vedere posso dire di non riconoscere la calligrafia con cui è stato compilato, non escludendo di poterlo avere scritto anche io, comunque non mi sembra. Non sono a conoscenza se sia mai stato fatto ufficialmente alcun accertamento su NARDUCCI Francesco. Di certo a me non è mai stata assegnata nessuna pratica con quel nome.
Domanda: Per quello che le consta, le risulta che personale della SAM della Questura di Firenze si sia mai recato a Perugia o nella zona del Lago Trasimeno per svolgere accertamenti su NARDUCCI Francesco o altri tipi di accertamenti?
Risposta: Per quello che ricordo io, mai nessuno della sezione SAM si è mai recato a Perugia o nella zona del lago Trasimeno.
Domanda: Le risulta invece che personale della Squadra Mobile della Questura di Perugia sia mai venuto a Firenze per svolgere indagini?
Risposta: come ho detto sopra anche questa cosa non mi risulta.
Domanda: Il nome dell’Ispettore Luigi Napoleoni della Squadra Mobile di Perugia le ricorda qualcosa?
Risposta: No non mi dice proprio niente, io non ho mai conosciuto un collega che si chiamasse in questo modo.

L’Ufficio da atto a questo punto di mostrare all’escusso una nota della Questura di Firenze Categ. M/1/87 Sq. Mob. SAM avente quale oggetto: “Duplici omicidi commessi in danno di coppiette dal c.d. Mostro di Firenze” – Trasmissione elenco nominativo di persone segnalate, con allegata una lista di 254 nominativi, ed in particolare al numero 181 riportante il nominativo di NARDUCCI Francesco.

In relazione alla nota che mi avete mostrato, posso dire che all’epoca era in uso compilare liste di persone che in qualche modo erano rientrate nelle indagini sul Mostro di Firenze o sulle quali erano stati effettuati accertamenti. Preciso comunque che di tale cosa se ne occupavano prevalentemente l’Ispettore SIRICO Salvatore o l’Ispettore BALDASSINI Andrea, i quali mi coadiuvavano nelle indagini.
Domanda: Lei si è mai occupato di accertamenti effettuati presso gli Hare Krisna di Scopeti?
Risposta: Ricordo che successivamente l’omicidio dei due cittadini Francesi avvenuto a Scopeti, si presentò in Questura un cittadino tedesco, di cui adesso non ricordo il nome, il quale riferì che da sue indagini svolte, aveva individuato all’interno delle tenuta degli Hare Krisna di Scopeti una macchina abbandonata all’interno della quale secondo lui vi si trovavano delle macchie strane, forse di sangue, il tedesco indicò che la macchina si trovava nelle vicinanze di via Cassia ed era abbandonata. Successivamente ricordo che io e dei colleghi, non ricordo se con noi vi fosse anche il cittadino tedesco ci recammo sul posto che ci aveva indicato, ma non rinvenimmo più l’autovettura, in quanto era stata fatta rimuovere dagli stessi Hare Krisna. Ricordo che accertammo anche che l’auto in questione era stata fatta depositare presso un demolitore poco distante. Ci recammo immediatamente presso il demolitore appurando che la stessa era già stata pressata.
Nonostante ciò provvedemmo ad sequestrare quello che rimaneva dell’auto, interessando successivamente la Polizia Scientifica perché effettuasse tutti i rilievi del caso. E’ possibile che in tutto io mi sia recato un paio di volte presso la tenuta degli Hare Krisna e precisamente la volta dell’autovettura e l’altra alla ricerca di testimoni immediatamente dopo l’omicidio dei due Francesi.
Voglio solo aggiungere che mi viene in mente adesso un episodio accaduto presso la tenuta degli Hare Krisna e riferitomi informalmente. La domenica mattina dell’omicidio dei due francesi mi è stato riferito che si era lì presentato un uomo, molto elegante, alto, accompagnato da un altro che invece vestiva molto dimesso e più basso del altro, come se l’uomo più basso fosse il porta borse, voglio dire che fra i due vi era una certa differenza di ceto sociale, che aveva chiesto informazioni sugli orari delle funzioni e sullo sviluppo della giornata all’interno degli Hare Krisna. I due dopo essersi informati si allontanavano a piedi, come erano arrivati. La cosa mi venne riferita da un giovane che era presente nella villa, che non era il responsabile, che io conoscevo bene, del perché l’improvvisa presenza dei due sembrò molto strana. Il giovane che raccontò della strana visita dei due uomini, lo posso descrivere come, certamente giovane, di media statura, non ricordo altro.
Preciso che conoscevo il capo degli Hare Krisna in quanto mi ero recato più volte nella zona per assumere informazioni, tengo però a precisare che non ricordo se ci sono andato prima o dopo l’omicidio dei francesi, comunque l’ho certamente contattato per le indagini relative al Mostro di Firenze. Non ricordo come si chiamava, ma all’epoca lo sapevo.
Non ho altro da aggiungere.
Fatto, letto, confermato e sottoscritto in data e luogo di cui sopra.

10 Marzo 2005 Testimonianza di Giorgio Zizzi

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