Il 17 Febbraio 2005 rilascia testimonianza Mario Caramelli.

A seguito di un verbale di dichiarazioni, che Giorgio Gagliardi inviava a mezzo e-mail all’ufficio della Squadra Mobile di Firenze, verbale contenente dichiarazioni rilasciate negli uffici della squadra mobile di Pistoia il giorno 2 febbraio 2005 rispetto ad informazioni fornite da Mario Caramelli di Quarrata, lo stesso Caramelli veniva sentito come persona informata dei fatti.

Il Caramelli aveva verbalizzato alcune confidenze ricevute dalla signora Mariella Ciulli, moglie del farmacista Francesco Calamandrei di San Casciano in relazione alla vicenda del Mostro di Firenze.

Una ricerca agli atti d’ufficio consentiva di appurare che il nominato Caramelli non era altro che il marito della Morella Sani e che risultava a suo tempo non essere stato ascoltato.

In data 17 febbraio 2005 si procedeva pertanto a sentire il Caramelli nell’ambito dei procedimenti penali 17869/01 e 8970/02 del P.M. di Perugia.

In tale sede l’uomo affermava che:

– nel mese di dicembre 2004 era stato contattato da una certa Reali, giornalista de “Il Tirreno” e abitante a Quarrata, che le aveva chiesto notizie sulla moglie di Francesco Calamandrei, Ciulli Mariella, probabilmente perché aveva saputo che la propria moglie Caramelli Morella, deceduta nel 1997, aveva frequentato lui e la propria moglie;

– nel 1987 la propria moglie aveva effettivamente conosciuto la Ciulli e da quel momento si erano frequentati tanto che la Ciulli li andava a trovare al bar che possedevano in via Colli Alti a Signa;

– la Ciulli aveva confidato alla moglie, e anche a lui, i suoi sospetti sul marito in relazione alla vicenda del Mostro di Firenze (sostanzialmente l’uomo confermava il racconto della Sali fatto a suo tempo e di cui si è riferito);

– lui aveva accompagnato dopo la prima metà del 1988 la Ciulli a Castelletti di Signa in quanto questa voleva rivedere il luogo di cui aveva parlato e intendeva mettere a fuoco meglio i suoi ricordi;

– la Ciulli gli aveva raccontato che, oltre alle due pistole, il marito possedeva anche una piccola macchina da scrivere con la quale avrebbe scritto alcuni messaggi di sfida alla polizia;

– la conoscenza fra la Ciulli e il marito era avvenuta tramite una donna che abitava nella zona di Pistoia e che era sposata con l’ingegnere Borchi, dal quale poi si era separata allacciando una relazione col dottor Vigna. Durante questa relazione era nata l’amicizia con Mariella Ciulli alla quale gli venne presentato il futuro marito Francesco Calamandrei;

– non era stato mai sentito in merito alla vicenda del Mostro di Firenze ad eccezione dei primi giorni del mese di febbraio 2005 allorché, convocato dalla squadra mobile di Pistoia, fu ascoltato come persona informata dei fatti e gli era stato chiesto se sulle confidenze della Ciulli avevano scritto qualche appunto; 

– la Ciulli, sempre a dire di questa, aveva raccontato i suoi sospetti anche al Vescovo di Firenze e al procuratore Vigna, il quale sempre a dire della Ciulli la prendeva in giro tanto che, durante le visite a casa di Silvia, veniva apostrofata “ecco…la moglie del Mostro”;

– la Ciulli in quel periodo di frequentazione (1988/1989) era molto lucida e molto simpatica tanto che con lei si parlava bene (sulla lucidità della donna non sembra che possano esserci dubbi se dovesse essere vero che la stessa frequentava la famiglia e l’abitazione del dottor Vigna perché è impensabile che il procuratore avesse fatto frequentare la propria casa da una persona con turbe psichiche);

– durante la visita a Castelletti la Ciulli le aveva indicato un casolare che, a suo dire, era quello in cui si trovava nel 1968 nell’occasione dell’episodio del bambino. Il teste si dichiarava disponibile a accompagnare personale dipendente.

Dal Gides 2 Marzo 2005 Nota riassuntiva Nr.133/05/GIDES Pag.96/98

17 Febbraio 2005 Testimonianza di Mario Caramelli

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