L’11 gennaio 2005 rilascia testimonianza Maria Giovanna Spezi, si tratta della sorella di Mario Spezi.

Questa la testimonianza: 11 gennaio 2005 testimonianza Maria Giovanna Spezi

Questa la trascrizione:

Ministero dell’Interno
Dipartimento della Pubblica Sicurezza
GRUPPO INVESTIGATIVO DELITTI SERIALI
FIRENZE – PERUGIA

OGGETTO: verbale di sommarie informazioni rese, in qualità di persona informata sui fatti, da: SPEZI Maria Giovanna, nata a Roma in data 23.04.1944 e residente a Fano (PU), via Dè Borgogelli xxx, telefono xxx, identificata a mezzo di P.A. Cat. B nr. xxxxxxxx, rilasciata dalla MCTC di Pesaro in data 15.3.2002.

L’ 11 gennaio 2005, alle ore 11.18 presso gli Uffici del Commissariato P.S. di Fano (PU). 

Innanzi ai sottoscritti Ufficiali di P.G., Ispettore Capo Michelangelo Castelli e Assistente Davide ARENA entrambi in servizio presso il Gruppo indicato in epigrafe, è presente nominata in oggetto, la quale viene sentita in relazione al procedimento penale nr. 8970/02 R.G.N.R..

L’Ufficio preliminarmente da atto di aver spiegato alla signora SPEZI Maria Giovanna ragioni della sua convocazione e la stessa dichiara:

“Vorrei innanzi tutto riferire che io sono circa dieci anni che non parlo e non o rapporti con mio fratello Mario, in particolare dal 1991, anno in cui è deceduta mia madre VESPUCCI Renata in SPEZI. Premesso ciò voglio aggiungere che i rapporti con mio fratello non sono mai stati molto stretti, anche perché lo stesso non ha mai frequentato la famiglia più di tanto, mi spiego meglio, i miei genitori SPEZI Sanzio e VESPUCCI Renata, hanno vissuto credo per circa 30 a Roma, in quanto mio padre era un diplomatico che lavorava presso il Ministero degli Esteri. In particolare nel 1958/59 mio padre si trasferi a Strasburgo, come Console, presso il Consiglio d’Europa dove vi è rimasto circa dieci anni sino alla pensione, credo nel 1968/69, dopodichè i miei genitori sono tornati ad abitare a Sant’Angelo in Vado.
lo ho seguito la mia famiglia ed ho studiato a Strasburgo, mentre Mario dopo aver frequentato il Ginnasio a Roma, ha frequentato per circa 1 anno l’Istituto San Carlo di Milano, aveva circa 15 anni e successivamente ha frequentato l’Istituto dei Frati Rosminiani di Domodossola, dove con voti molto alti si è diplomato nella maturità classica, credo nel 1963 o nel 1964, in quanto l’anno che frequentò il San Carlo di Milano fu bocciato, credo che questa bocciatura, fosse legata anche al suo non adattamento all’Istituto, ai professori ed alla città in generale. Credo che Mario avesse anche del risentimento verso mio padre in quanto lo aveva messo in quell’Istituto. Successivamente alla maturità, Mario decise di frequentare l’Università a Firenze, iscrivendosi, credo alla facoltà di Giurisprudenza, credo riuscendo a conseguire la laurea. Credo che in quel periodo lui abbia conosciuto quella che poi sarebbe diventata la moglie, di origine belga.

Domanda: Lei è a conoscenza del motivo per il quale suo fratello Mario, dopo la maturità Classica ha deciso di iscriversi alla Facoltà di Giurisprudenza?
Risposta: Posso dire, per quanto è a mia conoscenza, che la decisione di iscriversi alla facoltà di giurisprudenza Mario l’abbia presa in quanto aveva alcuni amici di Firenze, all’interno del Collegio dei Rosminiani di Domodossola.

Domanda: Lei è a conoscenza del motivo per il quale suo padre ha deciso di non portare con lei e sua madre suo fratello Mario a Strasburgo?
Risposta: Posso dire, per quanto è a mia conoscenza, che la decisione di mio padre fu dettata dal fatto che per motivi di studio, mio fratello se si fosse diplomato all’estero non avrebbe avuto il titolo di studio riconosciuto in Italia e avrebbe dovuto fare degli esami integrativi per accedere all’Università. Fu comunque una decisione presa in accordo fra mio padre e mia madre. Infatti è per tale motivo che credo che poi mio fratello si sia allontanato nel tempo dalla nostra famiglia e comunque non penso sia stata una cosa volontaria, ma dettata dal suo modo di vita.

Domanda: E’ in grado di riferire, secondo quanto a sua conoscenza notizie circa rapporti di suo fratello con i suoi genitori e con lei?
Risposta: Mio padre è deceduto il 24 settembre 1979, mentre mia madre è deceduta nel 1991. I miei genitori dopo il pensionamento di mio padre hanno deciso di vivere a Sant’Angelo in Vado. Mia madre era di carattere molto più accondiscendente morbido ed era quella che cercava di ricucire sempre tutti i dissidi. Mia madre era molto bella, tant’è che a volte, quando si trovava fuori anche in presenza di mio padre, veniva scambiata per un attrice. Mio padre invece era un uomo molto all’antica e prima di sposarsi si occupava del cerimoniale del Ministero degli Esteri e sono a conoscenza che durante gli anni si è occupato di organizzare gli incontri fra Benito Mussolini e Franco oppure con Adolf Hitler. E’ stato comunque una persona che ha sempre fatto la bella vita. All’età di 40 anni, dopo aver conosciuto mia madre che lavorava anch’essa al Ministero degli Esteri, gli stessi sono convolati a nozze, credo il 6 maggio 1943; dopo un anno sono nata io e nel 1945 è nato Mario. Premesso ciò vorrei ribadire che mio padre come ho detto prima era un uomo tutto di unun pezzo, nel senso che sulle decisioni da lui prese, specialmente quelle che riguardavano me o mio fratello non vi era possibilità di discutere. E’ comunque sotto inteso che mio padre tutto quello che ha fatto verso mio fratello lo ha fatto per il bene di Mario, il quale secondo me invece ha sempre vissuto mettendo in pratica cose opposte al modo di pensare di mio padre, entrando, alla fine in conflitto con lui. Per esempio, mio padre era un tipo molto religioso, e con lui non si poteva nemmeno toccare argomenti tipo divorzio o convivenza. Mario invece prima di sposarsi con l’attuale moglie vi ha convissuto per circa dieci anni; non è venuto nemmeno al mio matrimonio e tutte queste cose non hanno fatto altro che peggiorare i rapporti fra i due. Secon l’analisi che io ho fatto, probabilmente, mio fratello non ha mai perdonato a mio padre il fatto di essere stato spedito a 16 anni all’Istituto San Carlo di Milano, mentre io sono rimasta con loro. Secondo un mio pensiero la bocciatura al San Carlo di Milano potrebbe essere stata una forma di protesta, inconscia, nei confronti della decisione di mio padre, di lasciare Mario in Italia, mentre il resto della famiglia, me compresa, si è trasferita a Strasburgo. Proprio da questo momento i rapporti di mio fratello con tutta la famiglia sono diventati al limite del formale, con distacco. Per Mario credo si trattavano, invece, di rapporti normali. Nei dieci anni trascorsi all’estero, Mario incontrava la famiglia solo in estate o per le feste. Ciò che erano i bisogni materiali di Mario, in Italia, quest’ultimo li rappresentava a mia madre. Successivamente era quest’ultima che faceva da tramite da Mario e mio padre. In conclusione specifico che dall’iscrizione di Mario, al San Carlo di Milano, vi è formalmente l’uscita definitiva dalla nostra famiglia da parte di mio fratello. Quando Mario si è sposato nessuno della mia famiglia ha saputo nulla. Ho saputo del suo matrimonio da parte dei miei genitori. Dopo la notizia ho notato il dispiacere mio padre e mia madre per il fatto che Mario non lo avesse comunicato.

Domanda: Lei ha conosciuto sua cognata e quali rapporti vi erano fra voi?
Risposta: lo l’ho conosciuta, credo nel 1968 o il 1969 e cioè i primi tempi in cui Mario si era trasferito a Firenze per iscriversi alla facoltà di giurisprudenza. L’ho vista poche volte, anche quando Mario veniva per i weekend a Sant’Angelo, ma non l’ho mai frequentata assiduamente. I primi tempi Mario l’aveva presentata come una sua amica. Sono a conoscenza che è di nazionalità belga e proviene da una famiglia facoltosa. I miei rapporti con lei non sono mai stati ottimi in quanto io non ho mai legato con lei, dal momento che vi erano molte cose nei suoi modi di fare che a me urtavano, e cioè quando veniva a Sant’Angelo, si faceva servire e riverire, senza mai spostare neanche un bicchiere, mentre quando si discuteva con lei, questa aveva sempre ragione, mentre trattava l’interlocutore come un cretino guardandolo dall’alto in basso. L’insieme di tutte queste, come o già detto ha ingenerato in me un senso di antipatia verso la stessa.

Domanda: Ci può riferire notizie circa la presenza di suo fratello Mario a Sant’Angelo negli anni, ed in caso positivo ci può riferire se lo stesso fosse accompagnato da amici o conoscenti?
Risposta: Io ho vissuto a Sant’ Angelo, insieme ai miei genitori sino al 1972 e dopo mi sono trasferita a Tavuglia, dove lavoravo presso un centro di recupero per ragazzi handicappati. Per quanto è a mia conoscenza fino a quando io sono rimasta con i miei genitori, di tanto in tanto si faceva vedere Mario, in compagnia della moglie. Dal 1972 in poi, quando io non vivevo più a Sant’Angelo, credo che Mario abbia continuato ad andare a trovare i miei, ma non sono a conoscenza se con lui vi sia andato anche qualche amico o amica.

Domanda: In relazione alla domanda precedente è in grado di riferire se Mario, durante il soggiorno a Sant’Angelo in Vado, possa aver frequentato qualcuno della vostra parentela?
Risposta: Credo che dopo il 1972 gli unici che possano riferire sulla presenza di Mario a Sant’Angelo in Vado possano essere i miei cugini che li vivono, SPEZI Luigi, SPEZI Adele, SPEZI Franco, SPEZI Renato e SPEZI Rodolfo, quest’ultimo deceduto l’anno scorso. Di un’amicizia comune tra me e mio fratello, vi posso riferire di tale MONTECCHI Daniele, un’insegnante in pensione che è amico d’infanzia anche di mio fratello. Non sono a conoscenza se quest’ultimo, attualmente frequenti o si sentono telefonicamente, con Mario.

Domanda: Ci può riferire se tra lei e suo fratello ci sono stati problemi legati alla successione dei beni dei suoi genitori?
Risposta: Si. Ci sono stati vari problemi legati alla divisione delle cose lasciateci dai nostri genitori, anche se ritengo che fossero cose che avevano più un valore affettivo che altro che hanno ingenerato incomprensioni tra me e mio fratello particolare la situazione che più mi ha indispettito è stata la vicenda nella quale Mario voleva cedere a terzi la sua parte d’eredità della casa dei miei genitori Sant’Angelo In Vado. Nella circostanza Mario mi fece pervenire una lettera da parte di un avvocato il quale mi comunicava che se io non avessi esercitato diritto d’opzione sulla parte dì eredita di Mario, sarebbe stata ceduta a terzi. In quell’occasione ho dovuto accettare anche la valutazione che mio fratello aveva stabilito, pur di non disperdere il bene. Per quanto riguarda le restanti cose, e cioè mobili, quadri, vasellame ed altro, è stato diviso equamente tra di noi, con eguale valore, in base ai nostri gusti. Per quanto riguarda il ricavo della vendita della metà della casa non ho mai saputo per che cosa lo abbia impiegato ne tanto meno ho saputo la motivazione di tale scelta.

Domanda: Conosce, o ha conosciuto o frequentato suo padre, un diplomatico di nome STAMPA Guido Baldo?
Risposta: No. Che io ricordi questo nome non l’ho mai sentito nominare neanche dai miei genitori. Per quello che ricordo il periodo trascorso da mio padre a Strasburgo, peraltro l’unico trascorso all’estero, l’Ambasciatore di riferimento era il Marchese MARIENI di Bergamo.

Voglio aggiungere di avere appreso ultimamente notizie di mio fratello Mario, per tramite di alcune amiche, le quali non ricordo quando mi avvertirono che lo stesso si trovava in televisione, credo alla trasmissione Chi l’ha visto? O alla trasmissione Blu Notte.

Non ho altro da aggiungere.
Fatto letto confermato e sottoscritto in data e luogo di cui sopra.

Il motivo di queste testimonianze è da ricercare nella convinzione di Mario Spezi di non essere figlio di suo padre, ma figlio di Guido Baldo Stampa il quale avrebbe avuto una relazione con sua madre, Renata Vespucci, prima che contrasse matrimonio con Sanzio Spezi. Relazione da cui sarebbe nato lui. Nelle sue ricerche in merito ha contattato la famiglia Stampa e altri figli “fuori letto” dello stesso Stampa. Il tutto è spiegato nella nota riassuntiva GIDES del 1 Aprile 2005 Nota riassuntiva Nr.170 05 GIDES + allegati.

11 gennaio 2005 Testimonianza di Maria Giovanna Spezi

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