Il 20 febbraio 2003 rilascia testimonianza la signora Maria Teresa Miriano amica della famiglia Narducci e sorella del Procuratore Capo Dr. Miriano sentita nell’ambito del proc. pen. 17869/01/44 RG della Procura di Perugia.

Io mi recai nella loro villa di San Feliciano, dove arrivai verso le 14.00. Mio marito (Prof. Ezio Moretti) non venne perché aveva l’ambulatorio. Ricordo che c’era un gran via vai di amici, tra i quali mi sembra di ricordare il prof. Cancellotti e la moglie. Non ho un ricordo preciso delle persone presenti. Può darsi che io sia andata nella villa di San Feliciano in due giorni diversi… il primo giorno che sono andata alla villa, ho visto il cadavere di Francesco all’interno della bara situata al piano terra…Francesco mi apparve con una espressione serena, con il suo volto di sempre senza alcun segno di violenza. Mi sembrava talmente sereno da apparire truccato. Aveva un paio di pantaloni tipo jeans, era senza scarpe, con delle calze scure; indossava un giubbotto color cuoio da cui spuntava una camicia verde. Me lo ricordo in maniera perfetta: Il giubbotto aveva il colore del cuoio e mi sembra che fosse un po’ di pelle e un po’ di lana. A me sembrava che subito dopo fosse stato portato via dall’impresa funebre, ma qualcuno mi disse che non era così. L’unica cosa che notai è che aveva un po’ di pancia e ciò mi stupì, perché Francesco aveva un fisico slanciato“. Vedi Nota Finale Gides 4 aprile 2007 Pag. 32/33 Vedi Relazione Commissione Parlamentare

“Mio marito non venne perché aveva l’ambulatorio.” fa supporre che si trattasse di un giorno lavorativo, non di domenica 13 ottobre 1985. Non solo, ma lo descrive con un aspetto normale e non gonfio e scuro come appare a tutti gli altri.  Quindi quale corpo ha visto esattamente Maria Teresa Miriano?

Ha riferito, nel corso delle indagini, di essere state nella villa dei Narducci a S. Feliciano nel pomeriggio di un giorno lavorativo, quindi, il lunedì 14 ottobre, perché il 15 mattina vi furono i funerali a Perugia. Ciò che va sottolineato è che la Sig.ra Miriano afferma di aver visto il cadavere del medico, riconoscendolo perfettamente e descrivendo in termini assolutamente normali, senza le caratteristiche “enfisematoso – putrefattive” e la facies negroide del cadavere rivestito dal Morarelli che provvide a sigillare la bara o la sera stessa della domenica o la mattina del 14, prima delle ore 10. Inoltre, la Sig.ra Miriano ha riconosciuto il “cadavere di Pavia” e gli indumenti rinvenuti al momento dell’apertura della bara, totalmente diversi da quelli coi quali fu vestito quello che potremo chiamare l’”uomo di Sant’Arcangelo”. La stessa ha, inoltre, riferito, circa la probabile esistenza di un’abitazione in uso al Narducci, nella zona di Scandicci. Vedi l’informativa: 29 giugno 2004 Informativa stato indagini Perugia Pag.12

La Sig.ra Teresa Miriano (e il marito, il Prof. Ezio Moretti l’ha confermato il giorno successivo), hanno riferito, nel corso delle indagini, di essere state nella villa dei Narducci a S. Feliciano nel pomeriggio di un giorno lavorativo, quindi, il lunedì 14 ottobre, perché il 15 mattina vi furono i funerali a Perugia. Ciò che va sottolineato è che la Sig.ra Miriano afferma di aver visto il cadavere del medico, riconoscendolo perfettamente e descrivendo in termini assolutamente normali, senza le caratteristiche “enfisematoso – putrefattive” e la facies negroide del cadavere rivestito dal Morarelli che provvide a sigillare la bara o la sera stessa della domenica o la mattina del 14, prima delle ore 10. Inoltre, la Sig.ra Miriano ha riconosciuto il “cadavere di Pavia” e gli indumenti rinvenuti al momento dell’apertura della bara, totalmente diversi da quelli coi quali fu vestito quello che potremo chiamare l’”uomo di Sant’Arcangelo”. La stessa ha, inoltre, riferito, circa la probabile esistenza di un’abitazione in uso al Narducci, nella zona di Scandicci. Vedi Richiesta decisione di competenza 15 luglio 2005 pag. 14

“….noi fummo chiamati verso le ore 12,00 e io mi recai nella loro villa di San Feliciano, dove arrivai verso le 14,00. Mio marito non venne perchè aveva l’ambulatorio. Ricordo che c’era un gran via vai di amici, tra i quali mi sembra di ricordare il Prof. CANCELLOTTI e la moglie. Non ho un ricordo preciso delle persone presenti. Puo darsi che io sia andata nella villa di San Feliciano in due giorni diversi….”

“…D. Come le apparve Francesco e come era vestito? R. Francesco mi apparve con una espressione serena, con il suo volto di sempre senza alcun segno di violenza. Mi sembrava talmente sereno da apparire truccato. Aveva un paio di pantaloni tipo jeans, era senza scarpe, con dele calze scure, indossava un giubbotto color cuoio da cui spuntava una camicia verde. Me lo ricordo in una maniera perfetta. Il Giubbotto aveva il colore del cuoio e mi sembra che fosse un pò di pelle e un pò di lana. A me sembrava che subito dopo fosse stato portato via dall’impresa funebre, ma qualcuno mi disse che non era così. L’unica cosa che notai, è che aveva un pò di pancia e cioò mi stupì perchè Francesco aveva un fisico slanciato….” Vedi: Nota Carabinieri 27 giugno 2007 pag. 184/185

D. “Cosa ricorda del giorno del ritrovamento di corpo di FRANCESCO?”
(..) Il giorno in cui fu ritrovato il cadavere, per i genitori fu come una liberazione, in quanto almeno sapevano la fine del loro figlio.
Noi fummo chiamati verso le ore 12.00 e io mi recai nella loro villa di San Feliciano, dove arrivai verso le 14.00. Mio marito non venne perché aveva l’ambulatorio. Ricordo che c’era un gran via vai di amici, tra i quali mi sembra di ricordare il prof. CANCELLOTTI e la moglie. Non ho un ricordo preciso delle persone presenti. Può darsi che io sia andata nella
villa di San Feliciano in due giorni diversi.
D. “Lei andava alla partita del Perugia?”
(..) Io ho sempre frequentato lo stadio “Curi” e nel 1985 vedevo tutte le partite, ma il giorno del ritrovamento del cadavere non sono andata alla partita, né ricordo se vi fosse una partita. Il primo giorno che sono andata alla villa, ho visto il cadavere di FRANCESCO all’interno della bara situata al piano terra.
Viene mostrata alla signora MIRIANO la foto nr. 2 del fascicolo contenente i rilievi fotografici relativi alla villa di San Feliciano e la stessa risponde: Riconosco il luogo della foto nr. 2 che è la stanza dove era stata depositata la bara.
D. “Che giorno era quello in cui vide il cadavere di FRANCESCO?”.
(..) Visto che mio marito non venne perché aveva l’ambulatorio, suppongo che si trattasse di un giorno lavorativo. Ricordo di aver insistito con mio marito, ma EZIO aveva degli impegni di lavoro inderogabili che iniziavano verso le 15.00 e rammento che, nonostante le mie richieste, mi fece presente che non poteva disdire gli impegni con i clienti.
D. “Quale era all’epoca l’orario di lavoro di suo marito?”
(..) Mio marito lavorava in regime di libera professione dal lunedì al sabato, dalle 15.00 in poi, perché prima lavorava all’ospedale di Foligno e tornava a casa verso le 14.00/14.30.
D. “Suo marito lavorava di domenica?”
(..) No, salvo che vi fossero malati gravi ma, in questo caso, veniva informato un po’ prima. Comunque il giorno in cui vidi il cadavere di FRANCESCO, io attesi che mio marito giungesse dall’ospedale di Foligno dove lavorava e ricordo perfettamente che, quel pomeriggio, EZIO aveva degli appuntamenti programmati da tempo secondo la normale routine.
D. “Come le apparve FRANCESCO e come era vestito?”
(..) FRANCESCO mi apparve con una espressione serena, con il suo volto di sempre senza alcun segno di violenza. Mi sembrava talmente sereno da apparire truccato. Aveva un paio di pantaloni tipo jeans, era senza scarpe, con delle calze scure; indossava un giubbotto color cuoio da cui spuntava una camicia verde. Me lo ricordo in una maniera perfetta. Il giubbotto aveva il colore del cuoio e mi sembra che fosse un po’ di pelle e un po’ di lana. A me sembrava che subito dopo fosse stato portato via dall’impresa funebre, ma qualcuno mi disse che non era così. L’unica cosa che notai, è che aveva un po’ di pancia e ciò mi stupì, perché FRANCESCO aveva un fisico slanciato.
D. “Che colore aveva il carnato del cadavere di FRANCESCO?”
(..) Era del tutto normale.
D. “Il cadavere era riconoscibile?”
(..) Sì, era riconoscibilissimo.
Vengono mostrate alla sig.ra MIRIANO le foto del fascicolo fotografico della Polizia Scientifica – Questura di Perugia in sede di riesumazione relative al corpo di FRANCESCO NARDUCCI e la stessa riferisce:
Riconosco la bara che mi viene mostrata nella foto nr. 28 e riconosco il cadavere di FRANCESCO, sia dai vestiti che dalla fisionomia, come raffigurato nelle foto dalla numero 33 alla 39 (..) Vedi: Sentenza Micheli Pag. 279/280

 

20 Febbraio 2003 Testimonianza Maria Teresa Miriano

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