Il 7 Giugno 2002 l’Avv. Alfredo Brizioli invia un telegramma al Prof. Giovanni Pierucci.

Dopo l’incarico affidato al Prof. Pierucci dal Sostituto Giuliano Mignini il 28 maggio 2002 per redigere una perizia autoptica sul corpo di Francesco Narducci, lo stesso si vede recapitare una missiva sotto forma di telegramma dall’Avv. Alvredo Brizioli.

Nel telegramma comunica che sono da considerare inutili, illegittime ed inutilizzabili ulteriori analisi che il CT del PM avrebbe avuto intenzione di effettuare e ad avvertire immediatamente i difensori e garantirne la presenza nel caso in cui avesse ritenuto necessario effettuare esami.

Questo il telegramma Telegramma Alfredo Brizioli a Giovanni Pierucci 7 luglio 2002

Questo la trascrizione del telegramma:

su parti così – fragili – come la parte anteriore del collo che racchiude il – delicatissimo osso ioide già inevitabilmente indebolito dal lungo processo cadaverico ed inoltre sottoposto allo stress traumatico conseguente alla necessità di isolarlo ed estrarlo completamente dalla salma – corificata – per agevolare l’esame radiografico approfondito…. già effettuato in presenza di tutti i consulenti di parte e del sottoscritto con esiti concordemente negativi e quindi definitivamente conclusosi, osso ioide che da tempo è a sua completa disposizione…..conservato in un contenitore molto grande che nel corso dei lunghi trasferimenti cui è sottoposto può essere oggetto di scuotimenti ed urti al suo interno oltre che di eccessive quanto necessarie e più volte ripetute manovre manuali effettuate da più persone…”.

Arriveranno anche due missive a mezzo fax il giorno dopo 8 luglio 2002.

7 Luglio 2002 Un telegramma al Prof. Giovanni Pierucci da parte dell’ Avv. Alfredo Brizioli

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