Anonimo Fiorentino, dossier aperto

IL DOSSIER è già stato riaperto e viene riletto con grande e nuova attenzione in procura. E’ il dossier sull’ Anonimo Fiorentino, il misterioso personaggio che negli anni ‘ 90 rovesciò sull’ inchiesta mostro quasi una trentina di lettere senza firma. L’ Anonimo Fiorentino è un capitolo a parte rispetto a tutti gli altri anonimi comparsi a più riprese nell’ inchiesta infinita sui delitti del maniaco della calibro 22 (sedici vittime fra il ‘ 68 e l’ 85). E intanto, intervengono gli avvocati del giornalista Rai Giovanni Spinoso, accusato di frode processuale perché ritenuto l’ autore di un altro anonimo: la lettera con l’ asta guidamolla di una Beretta calibro 22 spedita ai carabinieri di San Casciano nel ‘ 92. «E’ infamante che Spinoso venga collocato in una posizione di stretta contiguità con i pretesi committenti dei delitti», dicono i legali Guido Puliti e Andrea Capanni. E ancora: «Da mesi assistiamo ad un linciaggio mediatico che si interseca con pretese indiscrezioni sull’ inchiesta». Tornando all’ Anonimo Fiorentino, leggendo le sue lettere si trovano testi mai meno lunghi di una cartella battuta a macchina. Uno il nemico giurato dell’ Anonimo Fiorentino: il procuratore Pier Luigi Vigna. Contro Vigna si concentrano le attenzioni e le calunnie dell’ Anonimo che però chiama in causa e accusa anche altri protagonisti dell’ inchiesta sul mostro. Come il sostituto procuratore Paolo Canessa, allora come oggi pm dell’ inchiesta; il capo della squadra antimostro della questura Ruggero Perugini ed altri investigatori. L’ Anonimo scriveva a Vigna, ad altri magistrati, all’ onorevole Claudio Martelli, al commissario Perugini, a Renzo Rontini, padre di Pia uccisa nell’ 84 a Vicchio dal mostro, agli avvocati difensori di Pietro Pacciani. Nelle lettere, l’ Anonimo Fiorentino lanciava messaggi precisi: «Vigna libera Pacciani. Lo sai che è innocente! Esci allo scoperto e confessa. Non fare il vigliacco». E ancora: «Finitela col cercare l’ introvabile in casa del Pacciani, ma piuttosto guardatevi attorno, che lo avete vicino, nei vostri uffici». «Per quanto inviato ho il presentimento che in carcere ci finirò io, perché il mostro rimarrà dov’ è (purtroppo) satanicamente felice». E poi insulti, accuse, ragionamenti contorti, messaggi in codice e sfide lanciate a poliziotti e magistrati. Dunque, un caso diverso rispetto ad altri anonimi ritenuti particolarmente interessanti da procura e squadra mobile. E cioè i messaggi arrivati in procura nell’ ottobre ‘ 85 con dentro proiettili indirizzati a tre magistrati (Pier Luigi Vigna, Francesco Fleury Paolo Canessa). E soprattutto la lettera col lembo di seno di una delle vittime del mostro fatta recapitare al sostituto procuratore Silvia Della Monica, poche ore dopo il duplice omicidio di Scopeti, nel settembre 1985. Per il caso dell’ Anonimo Fiorentino, nemico giurato di Vigna, si è celebrato anche un processo concluso con l’ assoluzione del criminologo Carmelo Lavorino, direttore della rivista Detective&Crime Magazine.

GIANLUCA MONASTRA

https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/09/12/anonimo-fiorentino-dossier-aperto.html

12 Settembre 2001 Stampa: La Repubblica – Anonimo Fiorentino, dossier aperto
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