Il 24 luglio 2001 in relazione all’invio da parte di un anonimo di una lettera contenente l’asta portamolla, e con la delega della Procura della Repubblica di Firenze veniva sentito quale persona informata sui fatti, l’allora Comandante la Stazione CC di San Casciano, M.llo Arturo Minoliti, destinatario della lettera in questione e che, all’epoca, impegnato direttamente in prima persona nello sviluppo delle indagini sul Pietro Pacciani.

Il sottufficiale, nella circostanza, riferiva che:

* era stato lui stesso ad aprire con cautela ed utilizzando un paio di guanti la lettera anonima nel pomeriggio di quel giorno del mese di maggio 1992; lettera, che risultò contenere l’asta guidamolla avvolta in un pezzo di stoffa, con macchie che, a suo giudizio, avrebbero potuto essere di olio;

* aveva avvisato i propri superiori e l’autorità giudiziaria, facendo fare un sopralluogo nell’immediatezza nella zona di Crespello, ove, secondo lo scritto, sarebbe stato rinvenuto quel pezzo di arma, ma con esito negativo;

* aveva redatto il verbale di sequestro, che aveva trasmesso all’A.G., dalla quale non ebbe delega a svolgere accertamenti, né gli erano stati riferiti i risultati di eventuali perizie e consulenze;

* in relazione ai pezzi di stoffa, sequestrati nell’abitazione e nel garage di Piazza del Popolo del Pacciani, come si poteva rilevare dalla firma sul verbale del 2 giugno 1992, egli aveva partecipato a quella operazione. Precisava che, solo all’atto della lettura del verbale, sottopostogli dall’ufficio, rilevava che in quella occasione, nella credenza, era stato rinvenuto un pezzo di stoffa. Aggiungeva al riguardo di non ricordare il particolare e che, comunque, in quella occasione, nessuno dei partecipanti alla attività aveva fatto rilevare che si trattava di un pezzo di stoffa simile a quello che avvolgeva l’asta guidamolla. Precisava altresì che quel verbale lo stava rileggendo solamente nella circostanza dell’assunzione di informazioni, giacché dal momento della compilazione dello stesso presso la Stazione CC di San Casciano non aveva avuto modo di rileggerlo, anche perché solitamente gli atti che erano compilati presso quell’ufficio venivano poi presi in consegna dalla polizia per la trasmissione all’A.G. ed il successivo inoltro all’Arma.

Vedi: Nota informativa n°500/2001 del 3 dicembre 2001

24 Luglio 2001 Testimonianza di Arturo Minoliti

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