Pacciani, il pittore «collabora» Lo svizzero a Firenze per un sopralluogo nella villa

FIRENZE. Scomparso per anni, ha deciso di collaborare con gli inquirenti fiorentini il pittore svizzero Claude Falbriand,65 anni, indagato per possesso di armi in un’indagine parallela all’inchiesta sul «mostro» di Firenze. Interrogato per rogatoria a Cannes appena lunedì e martedì scorsi dal capo della squadra mobile Michele Giuttari, Falbriand è arrivato a Firenze ed è stato nuovamente sentito in questura, su delega del pm Paolo Canessa. La sua posizione, è stato precisato dagli inquirenti, è quella di persona informata sui fatti, legati alla sua permanenza nella villa di San Casciano. Qui, secondo gli investigatori, Pietro Pacciani avrebbe lavorato come giardiniere e, dove, secondo alcune testimonianze, si sarebbero celebrate messe nere. Da quella villa, prima casa di riposo, poi albergo-ristorante, Falbriand fuggì nel ’97, pochi giorni prima dell’apertura del processo ai cosidetti «compagni di merende» di Pietro Pacciani. Una coincidenza che sollevò sospetti a suo carico anche perchè nella villa gli inquirenti trovarono materiale pornografico, una pistola e un blocco da disegno Skizzen Brunnen dello stesso tipo di quello trovato a Pacciani, che secondo le due proprietarie della villa sarebbero appartenuti al pittore svizzero. Falbriand, in un’intervista ad un giornalista svizzero, ha detto però di essere vittima di un complotto e di non aver mai conosciuto odi sapere chi fosse Pacciani. Nell’intervista il pittore spiega poi di essere «fuggito appena ha potuto» dalla villa di San Casciano per problemi legati alla famiglia che la gestiva. Proprio il rinvenimento della pistola in quella casa fece a suo tempo scattare l’indagine non solo su Falbriand, ma anche, è emerso ora, sulle due proprietarie della villa che fecero ritrovare l’arma agli inquirenti. Ma Falbriand, sia nell’interrogatorio per rogatoria, sia in quello in corso in queste ore, peraltro previsto per dopo Pasqua ma anticipato dal pittore, è sentito solo come testimone circa la sua permanenza in quella casa, già indicata nel ’95 dalla giornalista romana Gabriella Carlizzi, che aveva ipotizzato l’esistenza di una setta dietro i delitti del «mostro». La giornalista è stato tral’altro risentita sabato scorso da Giuttari: un interrogatorio che è durato oltre dieci ore. La deposizione di Falbriand, che sarebbe apparso spaventato, dovrebbe proseguire anche quest’oggi. Intanto sopralluoghi sono stati effettuati da parte degli inquirenti insieme a Claude Falbriand. Il pittore è infatti uscito dalla questura intorno alle 18 a bordo di un’auto della polizia seguito da un’altra vettura su cui viaggiava il capo della mobile Giuttari. La destinazione sembrapossa essere la zona tra San Casciano e Mercatale Val di Pesa, dove si trova la villa dove fu ospite il pittore. Proprio intorno al suo soggiorno a San Casciano ruota l’interrogatorio. E non è escluso quindi che il sopralluogo riguardi di nuovo anche la villa.

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13 Aprile 2001 Stampa: Il Tirreno – Pacciani, il pittore «collabora» Lo svizzero a Firenze per un sopralluogo nella villa
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