Il 2 Febbraio 1996 l’Avv. Pietro Fioravanti non è tenero rispetto alla nuova configurazione della difesa di Pietro Pacciani e in una prima dichiarazione afferma: “Qui non si vuole colpire me o il collega Bevacqua, no, l’obbiettivo è la destabilizzare la procura di Firenze e soprattutto il suo capo: Pier Luigi Vigna. Dietro tutto questo vede un disegno che nasce in ambienti massonici molto alti di Roma. Non mi voglio infognare in questioni di servizi segreti, ma è chiaro che si tratta di un tentativo di destabilizzare qualcuno. Io comunque voglio uscire da questa vicenda a testa alta”.
In seguito lo stesso Avv. Fioravanti invia una lettera in cui dice testualmente: “Io voglio salvare il processo a Pacciani e lo faccio restando nel mio angolo senza alcun compromesso. Il “divorzio in casa”, la sostituzione dei legali è solo un misero paravento per il bene di Pacciani, il quale, un giorno, capirà”.