Il 6 Luglio 1994 rilascia testimonianza Ivo Longo.

Questa la testimonianza: 1994 07 06 – Dichiarazioni di Ivo Longo

Questa la trascrizione:

N.500/94-SQ.MOB./SAM

Firenze, 6.7.1994

QUESTURA DI FIRENZE
SQUADRA MOBILE SAM
ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA
PRESSO IL TRIBUNALE DI FIRENZE

Dr. Paolo Canessa Sost.Proc.

OGGETTO: annotazione relativa alle dichiarazioni rese in data odierna, alle ore 10.30, da LONGO Ivo, nato a Porto San Giorgio (AP) in data 9.11.1940, residente a Firenze, in via San Iacopino 4,(tel.670207/357240/0337 685681), commerciante, coniugato, incensurato.

Io sottoscritto Ispettore Princ. della PS Riccardo Lamperi rendo noto di aver ricevuto alle ore 10.30 odierne le seguenti dichiarazioni da LONGO Ivo, meglio generalizzato in oggetto: il predetto LONGO Ivo, commerciante in Firenze di articoli ottici e fotografici, con esercizio in via Lanza n.67/r ed in via Aretina al civico 107/r, dopo accordi telefonici intercorsi dal momento che desiderava spontaneamente raccontare quanto gli era accaduto la sera di domenica 8 settembre 1985, intorno alle ore 24.00, riferiva che in quella circostanza di giorno e di orario egli rientrava a Firenze, a bordo della sua auto Citroen DS, proveniente da Porto Santo Stefano. In particolare egli rientrava come di consueto alla domenica sera dalla sua residenza al mare e percorreva la superstrada Siena Firenze. Giunto all’altezza della immissione stradale di San Casciano per Firenze (immissione che è ubicata sulla strada statale Cassia nel tratto compreso fra il centro abitato di San Casciano e la località Falciani), era costretto ad allargarsi sulla sinistra, in corsia di sorpasso ed a rallentare con decisione per evitare la collisione con un automobilista che si era immesso a velocità sostenuta sulla predetta superstrada senza dare la precedenza ai veicoli che transitavano sulla corsia di marcia nomale. Questo automobilista ebbe modo di osservarlo bene perché suscitò nel teste una certa rabbia per la sua manovra imprudente e pericolosa per cui iniziò a suonare energicamente il clacson ed a lampeggiare per chiedere strada. Durante la fase di sorpasso ebbe modo di osservarlo, stando in parallelo con la sua automobile.

Egli lo descriveva come un uomo di circa 55 anni, col collo taurino, con camicia bianca a maniche corte, con i polsi e le braccia robusti e villosi e brizzolati come i capelli che ricordava corti, pettinati leggermente all’indietro, ben rasato, con occhiali da vista, con montatura dorata, tipo Ray Ban a goccia e con il volto imperlato di gocce di sudore. Nonostante il suo gran suonare con il clacson il personaggio non si voltò e proseguì incurante la sua marcia. Quando la televisione ed i giornali diffusero la notizia dell’avvenuto duplice omicidi o di Scopeti il LONGO ricollegò quanto gli era accaduto, ma poi, constatando che si parlava sulla stampa di eventuali responsabilità del VINCI lasciò cadere la cosa.

Successivamente, in occasione di una ripresa televisiva che mostrava PACCIANI Pietro a Firenze, davanti al Tribunale di Piazza San Firenze, il Longo lo riconobbe per la persona che aveva visto in auto quella sera. Era un periodo precedente alla maxiperquisizione di Mercatale ed il LONGO dedusse che gli investigatori ed i magistrati avevano preso la persona che lui aveva visto. Durante le cronache che illustravano il processo in corso davanti alla Corte d’Assise di Firenze a carico di PACCIANI il LONGO lesse da qualche parte che l’imputato sosteneva che la notte di domenica era stato alla Festa dell’Unità a Cerbaia. Egli, pur non volendo discutere il punto, era certo che comunque, intorno alla mezzanotte, il PACCIANI era in auto nel luogo e nelle circostanze descritte. Fu allora che decise di e di contattare la Polizia.

Per quanto riguarda la vettura a bordo della quale viaggiava l’automobilista riconosciuto per il PACCIANI questa era descritta come una macchina forse a due volumi, ma senza dubbio con un ripiano posteriore dove si possono appoggiare oggetti, riviste o bagagli. La macchina non la ricordava chiara e poteva essere anche a tre volumi. Si aggiunga tre volumi. Si aggiunga che, mostrate al LONGO varie fotografie di PACCIANI egli ravvisava il personaggio da lui osservato in quella che ritrae il PACCIANI Pietro alla Festa dell’Uva che ebbe luogo a Mercatale V/Pesa nel 1983, a Settembre.

6 Luglio 1994 Testimonianza di Ivo Longo

2 pensieri su “6 Luglio 1994 Testimonianza di Ivo Longo

  • 9 Maggio 2021 alle 12:01
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    Direi ci sia un evidente problema di orari, luogo e direzione per riuscire a far risultare complementari tra loro le dichiarazioni di Nesi, Longo e Lotti come tutte contemporaneamente riferibili al Pacciani. Gli avvocati difensori lo fecero notare all’epoca dei processi?

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  • 12 Maggio 2021 alle 21:25
    Permalink

    Ciao Valeria, mi trovi concorde nella tua analisi. Purtroppo questa tua constatazione così da sola ancora non ci permette di capire chi di quei nomi potesse essere a servizio di quel mix criminale di poteri forti servizi, malavitosi, medici e massonerie, manovalanze e capibastone. Però anni addietro avevo letto su un sito, o forum, non mi ricordo, di un possibile diretto legame tra il B. ed il N. in quanto entrambi i due dati per presenti, nella fatidica data della settimana centrale del mese di maggio, alle celebrazion per Sant’Isidoro!!!, che non va dimenticato è il santo protettore degli agricoltori!!! Dalla famosa Nota dei Servizi a firma S.P., sempre comodamente dimenticata nelle nebbie dei mezzi silenzi quando si parla di mostro di Firenze, ma fin troppo ben conosciuta in ambito indagini sulla P2, si evincerebbe inoltre come riportato alla riga tre della seconda pagina della verbalizzazione, che ‘casualamente’ proprio il giorno della festa a Cerbaia, M., e N. si fossero incontrati nei pressi della fontanella di Ginestra Fiorentina… manco a dirlo: località nota per il tempio massonico ‘coperto’ in cui venivano celebrate le affiliazioni massoniche di Terzo Grado. E allora viene spontaneo chiedersi se a tali incontri oltre al B. e al N. abbiano partecipato anche altri nomi magari altrettanto imparentati alla vicenda e come questi poi abbiano interagito nella caccia al ‘ribelle’ e bruciato Pacciani.
    Il collegamento con Perugia e ciò che ne comporta è trasparente.

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