Il 18 gennaio 1993, verso le 15:30, Pietro Pacciani venne interrogato presso il carcere fiorentino di Sollicciano, ad interrogarlo erano il Giudice per le indagini preliminari Valerio Lombardo con presenti il Procuratore della Repubblica Pier Luigi Vigna e il Sostituto Paolo Canessa.

Pacciani negò di aver mai spiato delle coppiette in intimità, di aver mai posseduto armi, e di aver mai percosso e maltrattato le figlie e la moglie. Negò anche la circostanza riferita dalla figlia Graziella il 29 ottobre 1992 di aver mai avuto le braccia fasciate. Anzi disse della figlia: “Quella figlioluccia, poverina, è un po’ malata di mente e lo stesso dicasi per mia moglie”.

Chiesto informazioni riguardo al materiale sequestrato in carcere riferisce: “In  carcere per passare il tempo  ricalcavo qualche giornale e per questo mi hanno trovato qualche disegno di armi, di aeroplani, nonché di mortai e di mitragliatrici, era il periodo della guerra del Golfo

Gli fu chiesto della Maria Sperduto e Pacciani rispose: “La Sperduto Maria è una mezza pazza anche lei, è una troiaccia che andava con un altro mentre il marito era all’ospedale, gli vendette tutto e quando lui tornò, per la disperazione, si  impiccò a una trave”.

Quando gli  fu  domandato rispetto alla cartuccia  che era stata rinvenuta nel suo orto durante la Maxi perquisizione del 27 aprile 1992 rispose: “… faccio presente che fu trovata nell’orto adiacente alla casa di via Sonnino, che poi era una capanna tutta da rimettere…  Se avessi  avuto quel proiettile sarei un pazzo a nasconderlo li, in quel palo di cemento, quasi in bellavista, proprio vicino alla porta dell’abitazione. Mia moglie è andata spesso a fare qualche lavoro in casa e le mie figliole mi hanno detto che non di rado si dimenticava di chiudere il cancello dell’orto per cui qualche persona che mi voleva male può avermi fatto questo scherzo.

Quando  gli fu chiesto in relazione all’asta guidamolla spedita ai Carabinieri il 25 maggio 1992 disse: “… Devo dire che secondo me chi l’ha mandata ai CC ce l’aveva messa lui a Crespello, altrimenti come avrebbe fatto a sapere che c’era?

 Gli fu domandato informazioni rispetto al quadro “sogno di fantascienza”, e Pacciani  rispose: “A proposito del quadro in cui è raffigurato un toro si trovava in un capannone del mobilificio del Gazziero che andò a fuoco. La moglie del  Gazziero mi disse di buttare tutto via, mi regalò la macchina calcolatrice vecchia e mi disse di prendere pure quella roba che era attaccata al muro, un disegno in bianco e nero che io mi divertii a colorare un po’. Non l’ho fatto io quel disegno, chi ne sarebbe stato capace?

Quando  gli fu domandato del blocco Skizzen Brunnen sequestratogli  disse di aver trovato il blocco presso la discarica di Sant’Anna a Calenzano, e di essersi recato occasionalmente proprio a Calenzano, su richiesta della signora Gazziero, per imbiancare alcune pareti dei capannoni di proprietà del marito. 

18 Gennaio 1993 Interrogatorio di Pietro Pacciani

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