Aurelio Mattei è nato a Fiuggi il 23 gennaio 1953, residente a Roma, Piazza Monte Gemma n. 9. Criminologo, funzionario del Sisde, collega di Francesco Bruno occuparono lo stesso ufficio, scrisse un libro intitolato “Coniglio il martedì”, ispirandosi alla vicenda del Mostro di Firenze. Edito da Sperling e Kupfer e pubblicato nel 1993.

Mattei rilasciò un’intervista al Corriere della Sera pubblicata da Dino Messina il 18 maggio 1993 a pag.31 nella quale dichiarò (stralcio dell’intervista pagina non disponibile): Circa un anno fa ho accompagnato un amico dall’editore; negli uffici della Sperling & Kupfer Chiacchieravo con Nicola Carraro. Gli dico:  sarebbe bello raccontare la storia di un serial killer e prima persona. L’editore mi ha preso in parola: cominci pure. ed io per sei mesi mi sono seduto ogni giorno la scrivania riuscendo a mettere assieme poche decine di pagine. Ma primi capitoli sono piaciuti e, una volta impostata la storia, sono andato avanti velocissimo. Il succo della storia è che gran parte del vissuto dei cosiddetti mostri e la normalità,  anche quando realizzano come a Firenze 16 omicidi in 16 anni.” Ed ancora: Il succo della storia è che gran parte del vissuto dei cosiddetti mostri è la normalità , anche quando realizzano come a Firenze sedici omicidi in sedici anni. I delitti eccezionalmente devianti vengono poi circondati da un alone mitico, fino all’ assurdo che ci sono persone disposte a passare anni in galera pur di far credere al mondo di essere protagoniste di un fatto eccezionale”(…). “Per descrivere la personalità di un assassino la scienza da sola non basta. Occorre una pluralità dei punti di vista che soltanto il romanzo può offrire. Mi sono si serviti la conoscenza dei comportamenti patologici, ma durante la scrittura mi è stato utile soprattutto un lavoro di autoanalisi: mi sono messo nei panni del mostro, ho pensato a come avrebbe reagito una persona normale in una situazione estrema. In fondo Pan (il nome con cui gli investigatori definiscono il serial killer) è impegnato in una terribile sfida con il mondo per dimostrare che lui, modesto ricercatore in una casa farmaceutica, non è una nullità come credeva suo padre, che gli diceva sempre: io sono artista, violinista, tu sei nessuno. E’ invece un uomo che fa tremare il mondo“.

Il 4 settembre 2001, la Squadra mobile perquisì la sua abitazione ed il suo ufficio.

Aurelio Mattei

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