Nel corso delle operazioni di intercettazione sull’utenza telefonica n. 373503, intestata a Saverio Biancalani, giunge una chiamata da parte di Ada Pierini, la quale, parlando con Gina Acciaioli del suo nuovo recapito, un paesino del napoletano, le annuncia di averle spedito un pacco.

L’involucro pervenuto all’ufficio postale di Firenze, in data 25 Ottobre 1985, a seguito di richiesta del P.M. Dott. Adolfo Izzo, viene prelevato ed aperto in presenza del Giudice Istruttore, Dott. Mario Rotella.

Il pacco contiene:
− una grande quantità di marroni;
− un involucro di plastica con n. 17 fichi d’india ed il troncone di un block-notes, chiuso in cima con un laccio rosso, nel quale è inserito un bigliettino recante la scritta: “Gina, attenta a questi fichi, prendili in mano con i guanti perché lasciano le spine“;
− una missiva indirizzata alla Gina, dal normale contenuto.

Il pacco viene ricomposto e riconsegnato al direttore dell’ufficio postale.

È sorprendente il messaggio che Ada Pierini intende inviare alla Gina Acciaioli con i n. 17 fichi d’india. Noi ci permettiamo di ricordare che le vittime della famigerata pistola cal. 22 sono complessivamente n. 16, a cui, pensando al VINCI Salvatore, aggiungiamo la morte della STERI Barbarina.

Vedi Rapporto Torrisi del 22 aprile 1986.

Sinceramente non possiamo non annotare che quando nelle discussioni social rispetto al MdF vengono avanzate ipotesi e teorie indirizzanti a certe conclusioni la parola complottista compare spesso, ecco con lo stesso peso e misura non possiamo non pensare la stessa cosa di questa conclusione di Nunziato Torrisi. Leggendo il suo rapporto non si può non evidenziare un’innamoramento dello stesso per questa tesi di Salvatore Vinci che poi, come sappiamo, non ha portato a nulla di concreto ma ha lasciato una scia di “convinzioni” che andrebbero dagli stessi convinti rivalutate approfondendo il caso oltre la pista sarda. Queste però sono solo nostre mere considerazioni. 

25 Ottobre 1985 Il pacco spedito da Ada Pierini a Gina Acciaiuoli
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4 pensieri su “25 Ottobre 1985 Il pacco spedito da Ada Pierini a Gina Acciaiuoli

  • 20 Aprile 2021 alle 13:45
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    Quindi:
    1) o Torrisi sbaglia a fare simili complottismi E sbagliano anche quelli che ne fanno a base di massonerie, sette, servizi, complici e quant’altro

    2) o Torrisi sbaglia a fare simili complottismi MA INVECE farli su massonerie, sette, servizi, complici e quant’altro è cosa giusta

    3) o Torrisi fa bene a fare simili complottismi MA INVECE sbaglia chi li fa a base di massonerie, sette, servizi, complici e quant’altro

    4) o Torrisi c’aveva ragione a fare simili complottismi E ANCHE chi fa complottismi su massonerie, sette, servizi, complici e quant’altro c’ha ragione a farli

    E se i “fichi” sembrano strani…
    a) pensate un pò quanto strani siano i buchi nel terreno vicino alle scene del delitto per deporvi le parti escisse per essere ivi prelevate dai mandanti

    b) pensate un pò quanto strana sia una duplice sostituzione di cadavere inumato per nascondere un delitto non rilevabile nè ad occhio nudo nè a normale standard autopsia per un morto in acqua

    c) pensate a quanto sia strano dover procurarsi un cadavere da far ritrovare, per sostituirlo ad un altro da non far ritrovare benchè non presenti segni di arma da fuoco nè di arma da taglio nè di veleni nè di palese strangolamento, scegliendone uno di differente statura, carnagione, nazionalità, data di decesso e stato di decomposizione.

    Ma i “fichi”, e solo loro, sono così strani da meritare addirittura un commento in blu.

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    • 20 Aprile 2021 alle 15:59
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      Il concetto è che non tutte i cervelli sono uguali. Quindi se io immagino un soggetto (o più soggetti) appartenente ad un gruppo elitario, laureato, profondo studioso e conoscitore di pratiche civili, militari e non convenzionali, il quale elabora una strategia con ben preciso scopo, contromosse di depistaggio, trappole per deviare l’attenzione, con potere di condizionamento diretto o indiretto verso terzi, NON mi meraviglio che riesca/riescano a manipolare la situazione in atto. Se invece immagino una donna con la terza elementare, che non ha mai studiato niente di più che Eva2000, e che elabora un sistema di messaggio consistente in 17 fichi d’india (che indicano le vittime 16 + 1) e raccomanda di usare i guanti in quanto le spine (Salvatore vinci) pungono, beh allora mi scompiscio dalle risate e non solo lo evidenzio in blu, dato che di commento personale della redazione si tratta, ma mi domando anche come un altro cervello non riesca a percepire la differenza abissale di cultura e conoscenza che stanno nelle due posizioni. O meglio, lo immagino quel cervello, e di solito è un cervello che crede di essere molto più intelligente degli altri e non si rende conto che l’intelligenza non è data solo da un mero processo elaborativo, ma da una miriade di sfaccettature che vanno dalla logica alla percezione delle vibrazioni. Mi domando, ma vi piace davvero cosi tanto umiliarvi dimostrando i vostri limiti? Ora, lei risponda pure con le sue inviperite elucubrazioni, ma rispondendo dimostrerà ancora una volta il suo limite non capendo che questo non è un social, ma un blog, e la sua risposta sarà molto probabilmente cassata lasciandolo, come si suol dire, con l’augello in mano.

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  • 21 Aprile 2021 alle 09:50
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    Complimenti per come avete saputo rintuzzare con la vostra risposta l’ennesimo tentativo di depistaggio.
    I disturbatori possono dire quello che vogliono, ma in effetti bisogna ammettere che la sobrietà di:
    “un gruppo elitario, laureato, profondo conoscitore di pratiche civili, militari e non convenzionali, il quale elabora una strategia con ben preciso scopo, contromosse di depistaggio, trappole per deviare l’attenzione, con potere di condizionamento diretto o indiretto verso terzi”
    è cosa così normale e quotidiana (mica come saper contare fino a quasi il doppio delle dita delle mani!!!) che stupisce ci possa essere chi si stupisce di una tale ovvietà.

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    • 21 Aprile 2021 alle 10:26
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      Ecco un altro esempio lampante di come si riesca a vivere avulsi dalla realtà pensando che ciò che si vede sia l’unica realtà esistente. Non concepire, capire, un mondo in cui albergano, da sempre nella storia, gruppi di potere che agiscono nell’ombra condizionando la vita dei ciechi ed anche dei non ciechi è l’esempio delle menti deboli. Menti che trovano normale “contare”, ma non vanno oltre questo, saper contare. Altri aspetti della vita gli sono ignoti. Si, caro amico, è cosa normale la presenza di gruppi elitari e solo chi legge topolino, e non altri tipi di libri, non se ne avvede. Ma leggendo Topolino è certo che si riesca a contare almeno fino a 17, ma in questo caso mediante almeno 5 mani. Ciò che stupisce non è il saper contare, ma pensare che una donna, che non ha certo affrontato studi superiori o universitari, riesca a concepire un sistema di messaggio in cui identificare i fichi d’india come vittime e le spine come l’assassino, nel caso Salvatore Vinci, e di raccomandare l’uso dei guanti come parallelismo all’uso della prudenza. Quindi non si estingue nel saper contare, ma in un ragionamento ed un applicazione dello stesso che, scommetto, a lei mai sarebbe nemmeno venuto in mente, ma che viene in mente, a posteriori, a chi in ogni modo a “curato” il Vinci senza però, alla fine, aver trovato una che sia una prova per incriminarlo. Anni di indagini, pedinamenti, testimonianze, intercettazioni e poi il nulla cosmico, aver scoperto che era bisessuale e geloso. provi ad evolvere invece di fare lo spiritoso.

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