Il 19 ottobre 1985 viene redatto il Rapporto Giudiziario dei Carabinieri di Magione, Nr° 200/1 protocollato n° 1868/85 C, che verrà inviato, sempre a firma del Maresciallo Bruni, alla Procura della Repubblica di Perugia e al Comando Compagnia dei Carabinieri di Perugia.
Questo il documento: 19 ottobre 1985 Rapporto Giudiziario Carabinieri sulla morte di Francesco Narducci
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Questa la trascrizione:
Nr° 200/1 di prot/llo. 06063 Magione, lì 19.10.1985
RAPPORTO GIUDIZIARIO – circa il decesso conseguenziale ad asfissia annegamento di:
NARDUCCI Francesco, nato a Perugia il 04.10.1949, ivi residente in vita – via. Savonarola, n.31; coniugato, professore.
= Fatto avvenuto, in Magione, nelle Acque del Lago Trasimeno, nel pomeriggio dell‘8.10.1985
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ALL’ ILL/MO SIGNOR PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PERUGIA
e, per conoscenza:
AL COMANIO COMPAGNIA CARABINIERI DI PERUGIA
RACCOMANDATA
Si riferisce alla segnalazione n. 77/15 in data 09.10.1985 e p.n. in data 13.10.1985 di quest’Arma.
Alle ore 23,15 del giorno 08.10.1985, quest’Arma veniva telefonicamente avvertita che, dal pomeriggio precedente, risultava disperso un motoscafo con a bordo il Professore NARDUCCI Francesco, che partito dalla Darsena “TROVATI Giuseppe” corrente in questa Frazione S.Feliciano, in via F/lli Papini, n.79, non aveva fatto ancora rientro alla base.
Allertata di ciò la Centrale Operativa del Gruppo CC. di Perugia, si disponeva l’invio sul posto di personale dei VV.FF. di Perugia, il natante della Stazione cc. di Castiglione del Lago e quello delle Guardie del Lago della Provincia per un eventuale localizzazione della imbarcazione, che risultava infruttuosa. A tali operazioni di soccorso partecipavano anche numerosi volontari del luogo, con le loro imbarcazioni. Soltanto alle ore 0,30 del giorno 9.10.1985, da parte del Signor Ugo Mancinelli, del luogo, veniva localizzata l’imbarcazione in questione, nei pressi dell isola “Polvese” appoggiata al canneto posto di fronte al castello diroccato di quell’isola, alla deriva e senza nessuna persona a bordo. Il fuoribordo, si presentava con le chiavi in posizione di spento e con il comando cambio in folle. Poi lo stesso veniva rimorchiato e condotto nel luogo di partenza e cioè presso la Darsena “Trovati Giuseppe”. Con l’ausilio di elicottero del WW.FF. di Arezzo prima e poi Roma dei Sommozzatori del WW.FF. di Grosseto, dei natanti dei WW.FF. di Perugia e di quello dei Carabinieri di Castiglione ed anche di quello delle Guardie del Lago della provincia, nonché da parte di numerosi pescatori volontari, veniva intensificata vieppiù più le ricerche in tutto lo specchio d’acqua dell’intero Lago Trasimeno Ma sempre con esito negativo.
Risultava infruttuosa anche una prolungata battuta con ispezione capillare di tutti i casolari abbandonati dell’intero territorio dell’isola Polvese effettuata nella intera mattinata del giorno 12.10.1985 da numerosi Carabinieri della Compagnia CC. di Perugia e di agenti della Polizia di Stato della Questura di Perugia, per eventuale rintraccio dello scomparso. Venivano allertati tutti i pescatori del Lago per l’eventuale recupero del corpo dello scomparso, che risultava introvabile. Solamente in data 13.10.1985 alle ore 7:20 circa da parte di due pescatori della Cooperativa “ALBA” di questa frazione Sant’Arcangelo mentre lavoravano nello specchio d’acqua antistante la località “Arginone” veniva avvistato un corpo esamine galleggiante in superficie, risultato poi essere quello di appartenuto in vita al Professore Narducci Francesco. Da costoro venivano avvertiti i carabinieri di Castiglione del Lago che affluivano “in loco” con il loro natante per il recupero del cadavere che veniva trasportato poi sul pontile di Sant’Arcangelo di Magione, a disposizione della S.V. Ill/ma. Qui dopo aver informato di ciò il signor magistrato di turno – Dr. Centrone – che delegava lo scrivente per le formalità di rito, si procedeva al riconoscimento ed alla descrizione del cadavere, avvalendosi dell’opera peritale dell’ufficiale sanitario della USL del Trasimeno in persona della Dottoressa Seppoloni Donatella. Appurato che il corpo esanime era quello appartenuto in vita al Professore Narducci Francesco, sopra bene generalizzato, si effettuava la relativa descrizione: indossava un pantalone jeans con giubbotto di pelle marrone, camicia e mocassino marrone. Attraverso l’esame esterno si presentava lesioni. Stando a quanto accertato dal citato perito, la morte risaliva a circa 110 ore ed era conseguenziale ad asfissia da annegamento da probabile episodio sincopale.
Non sussistendo – nella causa del decesso responsabilità dolose colpose a carico di terzi – sempre su delega del prefato Signor magistrato – ai familiari del morto veniva concesso il relativo nulla osta al seppellimento.
Allo scopo di ricostruire le fasi della scomparsa si procedeva all’escussione di alcuni testi.
TROVATI Giuseppe, in atti generalizzato , sentito a s.i.t., quale proprietario della Darsena “omonima” corrente in questa Frazione San Feliciano, via F/lli Papini, n.79, dichiarava che, alle ore 14 del giorno 08. 10. 1985, ha ricevuto una telefonata sulla sua utenza telefonica 649140 da parte del Professore NARDUCCI Francesco con cui gli veniva chiesto se il fuoribordo era funzionante. Tranquillizzatolo apprendeva dallo stesso Professore che sarebbe arrivato lì. Infatti alle ore 15,30 circa successive, costui giungeva nella suddetta Darsena alla guida del suo motoveicolo “Honda” cc. 400 targato PG-102777, di colore rosso, che lo parcava nei pressi. Dopo di ciò, questi, salito sulla sua imbarcazione da 70 CV. tipo GRIFD PLASTER, siglata FR-3304, si dirigeva verso l’Isola Polvese, distante dal luogo circa 1 km. e precisava che prima della partenza del Professore lo aveva informato che nel serbatoio il carburante era a metà. Di rimando costui gli faceva presente che tale carburante gli era sufficiente anche perché oltre a quello vi era anche una scorta di litri 6 – 7 lt. Teneva a rappresentare che il Professore, quando è uscito con il citato fuoribordo appariva del tutto tranquillo e sereno. Soggiungeva che alle ore 18,45 di detto giorno, non vedendolo rientrare alla base, avvertiva di ciò il fratello del Professore, il quale gli riferiva che sarebbe arrivato sul posto. C0ntemporaneamente salito sulla sua (NdR: parola non chiara) imbarcazione si poneva alle ricerche del suddetto gravitando XXXXXXX nella zona circostante l’Isola Polvese senza tuttavia ritrovarlo. Verso le 19.30 successivamente informava delle XXXXXX i Carabinieri di Castiglione del Lago che facevano XXXXXXXXXXXXX nella zona prospicente l’isola Polvese XXXXXXXXXXXXX anche i VV.FF. di Perugia e le Guardie del Lago XXXXXXXXXXXXXXX concludevano negativamente. S0ltanto alle ore 0,30 del giorno 9.10.1985, da parte del Signor MAlCINELLI Ugo, che si trovava in compagnia del Professore Alberto Ceccarelli, veniva localizzata l’imbarcazione dello scomparso, alla deriva, nei pressi del Castello diroccato dell’Isola Polvese, nelle adiacenze di canne palustri ivi esistenti. (VdS. Alegato n.1).
MANCINELLI Ugo, in atti meglio generalizzato, sentito a s.i.t. sul ritrovamento del fuoribordo, da 70 CV. siglato PR-3304, marca GRIFO PLASTER, tipo Flamengo, ammetteva che, alle ore 20.45 del giorno 08.10.198.5, avendo appreso della scomparsa del Professar NARDUCCI Francesco, si recava nella Darsena “TROVATI Giuseppe” per aiutarlo nelle ricerche e infatti poco dopo, servendosi della sua barca a motore, preso a bordo il Professore CECCARELLI Alberto, iniziava ad ispezionare tutto lo specchio di acqua compreso tra San Feliciano-Passignano-Isola Maggiore, Isola Minore nonché Isola Polvese .Durante una di queste fasi, quando stavano nei pressi dell’Isola P0lvese, lato Sud-Ovest, scorgevano il natante in questione, appoggiato al canneto, posto proprio· di fronte al Castello diroccato di quell’Isola. Soggiungeva che avvicinatisi cautamente, constatavano che il fuoribordo era alla deriva senza alcuna persona a bordo. Ispezionando ulteriormente il natante risultava al altresì che le chiavi erano in posizione di spento con il cambio in folle. Vi era un pacchetto di sigarette marca “Merit” di nazionalità estere ed anche un paio di occhiali sul sedile attiguo a quello di guida. D0po aver chiamato ripetutamente “Professore” “Professore” e non avendo ottenuto alcuna risposta, ritornavano alla Darsena, dove avvertivano del ritrovamento del fuori bordo il fratello del Professore NARDUCCI e la moglie dello scomparso. C0storo, in tale circostanza, hanno voluto vedere da vicino il fuoribordo che poi è stato rimorchiato e condotto alla citata Darsena, da dove era salpato nel pomeriggio dell’8.I0.85 . Concludeva affermando che, all’atto del ritrovamento, il natante si presentava in perfetto ordine e con la dotazione di bordo in stato normale. (Vds. Allegato n.2)
Ugo Baiocco, pure in atti generalizzato, sentito invece sul ritrovamento del corpo esamine risultato poi quello appartenuto in vita al Professore NARDUCCI Francesco, dichiarava che, alle ore 7.20 circa del giorno 13.10.1985, quale pescatore di professione alle dipendenze della Cooperativa “ALBA”· Magione, assieme al collega Arnaldo Budelli, nell’andare a guardare i tofi collocati precedentemente nello specchio d’acqua del Lago Trasimeno antistante la L0calità “Arginone” della suddetta Frazione, improvvisamente è stato richiamato dalla presenza, dato che si trovava sulla barca a motore con il menzionato collega, di un corpo esanime galleggiare in superficie, in posizione supina, con gli arti superiori rivolti verso la citata Cooperativa e con quelli inferiori in direzione di Castiglione del Lago. Raggiunta la riva, provvedevano ad avvertire immediatamente i Carabinieri di Castiglione del Lago, che sopraggiunti di lì a poco, venivano indirizzati sul luogo del ritrovamento per il conseguente recupero della salma. Precisava che il cadavere galleggiava nella posizione sopra descritta, del tutto vestito. Analogamente affermava il collega di lavoro BUDELLI Arnaldo, in atti generalizzato. (Vds. Allegati nn.3 e 4).
Di quanto sopra, se ne riferisce il tutto, alla S.V. Ill/ma.
In allegato:
– P.v. di riconoscimento e descrizione di cadavere;
– altro verbale di ricognizione cadaverica a firma della Dottoressa SEPPOLONI D0natella, Ufficiale Sanitario, presso la U.S.L. del Trasimeno Distretto di Panicale;
– copia del certificato di morte di NARDUCCI Francesco, della U.S.L. del Trasimeno -Distretto di Magione;
MARESCIALLO MAGGIORE
COMANDANTE DELLA STAZIONE
Lorenzo Bruni
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Il 19 Ottobre 1985 viene redatto il rapporto giudiziario dei Carabinieri di Magione, n° 1868/85 che verrà inviato, sempre a firma del Maresciallo Bruni, alla Procura della Repubblica di Perugia con allegati i verbali di sommarie informazioni rese da Giuseppe TROVATI, Ugo MANCINELLI, Ugo BAIOCCO e BUDELLI Arnaldo. Nel medesimo rapporto verranno altresì allegati il verbale di riconoscimento e descrizione del cadavere, il verbale di ricognizione cadaverica a firma della Dott.ssa Donatella SEPPOLONI e copia del certificato di morte di Francesco NARDUCCI, redatto dalla U.S.L. del Trasimeno – Distretto di Magione. Vedi: Nota Carabinieri 27 giugno 2007 pag. 119
Nel rapporto si precisa che, secondo quanto riferito dal Trovati, questi aveva ricevuto la telefonata con cui il Narducci lo avvisava di preparare la barca, alle 14 dell’8; alle 15,30 il Narducci era arrivato con l’Honda e l’aveva parcheggiata.
Trovati ha riferito anche di aver detto al medico che nel serbatoio il carburante era metà, ma il Narducci gli aveva risposto che era sufficiente anche perché nel serbatoio vi era una scorta di 6 – 7 litri ed era salito sull’imbarcazione da 70 CV, tipo Grifo Plaster siglata PR – 3304.
Sempre secondo quanto riferito ai Carabinieri dal Trovati, questi, alle 18,45, aveva avvertito Pier Luca che gli aveva detto che sarebbe arrivato.
Ma, nel corso delle indagini, Pierluca dice che lo chiama alle 19,45 e lui arriva alle 20,15.
Sempre secondo quanto riferito ai Carabinieri dal Trovati, questi aveva fatto un giro intorno alla Polvese ma non l’aveva trovato. Il Trovati precisa di avere avvertito anche i CC. di Castiglione alle 19,30 che mandarono la motovedetta. Poi, sempre secondo il titolare della darsena, sopraggiungono i VV.FF. e le Guardie del Lago.
Alle 0,30 trovano l’imbarcazione.
Mancinelli (l’uomo che rinviene l’imbarcazione) ha dichiarato ai Carabinieri di Magione, in sintesi, quanto segue: Viene a sapere della scomparsa dal Trovati, alle 20,15 dell’8. Con la sua barca e Alberto Ceccarelli, trovano l’imbarcazione a sud ovest dell’isola Polvese. L’imbarcazione ha il cambio in folle, le chiavi sono nell’accensione, in posizione spento, vi sono sigarette e occhiali sul sedile a fianco della guida.
Il pescatore Ugo Baiocco (che, insieme ad altro pescatore, il Budelli, ritrova il cadavere dell’uomo di Sant’Arcangelo) ha dichiarato ai Carabinieri di Magione quanto segue che alle 7,20, mentre era in barca con Arnaldo Budelli, nello specchio in loc. “Arginone”, avevano visto un cadavere galleggiare in posizione supina, con le braccia rivolte verso la Cooperativa e i piedi verso Castiglione. Il cadavere era tutto vestito.
Il p.v. di riconoscimento e descrizione del cadavere è delle 9,50 del 13.
Vedi l’informativa: 29 giugno 2004 Informativa stato indagini Perugia Pag.5
Vedi Richiesta decisione di competenza 15 luglio 2005 pag. 4/6
Nel rapporto giudiziario si presenta però un’incongruenza rispetto al ritrovamento della barca di Francesco Narducci in data 8 ottobre 1985. Infatti il rapporto presenta come orario di ritrovamento le ore 00.30 del 9 ottobre 1985. Le dichiarazioni di Ugo Mancinelli, che sono allegate al rapporto giudiziario stesso, descrivono il ritrovamento ad un orario diverso e nella sua testimonianza si legge: “Ricordo che quella sera c’era un tempo splendido e non spirava un filo di vento. Il lago era liscio come l’olio… Quello che ricordo con assoluta certezza è che ritornai nella darsena di Trovati verso le ore 22,00 circa.” Quindi ben prima delle 00.30 del 9 ottobre 1985.
A penna, c’è poi appuntato che il M.llo Bruni ha comunicato alle 8,30 del 16 ottobre 1985 che il decesso risaliva a 110 ore prima del rinvenimento, avvenuto alle 7,20 del 13, secondo quanto riferito dalla Dott.ssa Seppoloni, quindi alle ore 17,20 dell’8 ottobre, quando stava tramontando il sole.
Il 24 ottobre 1985, il sostituto di turno Dr. Federico Centrone chiede al giudice istruttore il decreto ex art. 74 c.p.p. previgente (di impromovibilità dell’azione penale) che interviene il 7 novembre 1985.
Vedi Richiesta decisione di competenza 15 luglio 2005 pag. 6