Il mostro ha commesso un errore

FIRENZE – L’ assassino è passato da là, davanti a quel gigantesco palazzone in vetro e cemento che spunta a fianco dell’ Autostrada del Sole, poco prima del casello Firenze Sud. il moderno ospedale di Santa Maria Annunziata, situato in località Ponte a Niccheri, con tanto di pista per l’ atterraggio e il decollo degli elicotteri. Ci lavorano 130 medici e 280 infermieri. Ed è qui che il mostro di Firenze ha commesso un errore, un errore che potrebbe essergli fatale. Nel grande piazzale antistante l’ edificio, nel parcheggio riservato agli handicappati, proprio davanti alla sala mortuaria, ha perso un proiettile calibro 22, marca Winchester, serie H. Una delle cartucce che usa per caricare la micidiale Beretta con cui, nel giro di diciassette anni, ha ucciso sedici persone. Per la prima volta il campo delle indagini comincia a restringersi. Il proiettile è stato trovato il 10 settembre, due giorni dopo l’ omicidio dei due turisti francesi, da un autista di ambulanze e consegnato ai giudici tramite un agente. Per più di due settimane l’ ospedale è stato tenuto sotto controllo. Poi ieri è scattato il blitz. Poco dopo mezzanotte i sostituti procuratori Francesco Fleury e Paolo Canessa, insieme a una ventina di agenti di polizia e carabinieri, si sono presentati all’ ingresso dell’ ospedale. Tra i medici e gli infermieri di turno c’ è stato un attimo di disorientamento. Pensavano ad un’ ispezione sanitaria. Ma l’ incertezza si è trasformata in smarrimento quando i magistrati hanno consegnato un ordine di perquisizione dovuto al “ritrovamento di qualcosa di significativo in relazione alle indagini sul mostro di Firenze”. Un nuovo capitolo della storia del mostro, che si aggiunge a quello trapelato giovedì quando si è appreso che il sostituto procuratore Silvia Della Monica aveva ricevuto una busta contenente una piccola parte del pube di Nadine Mauriot, assassinata insieme al suo compagno nella notte tra l’ 8 ed il 9 settembre. Il procuratore della Repubblica Raffaello Cantagalli è di poche parole. “La perquisizione” – spiega – “è stata disposta perchè esistevano elementi che facevano pensare che nell’ ambito dell’ ospedale potessero essere rinvenute cose utili alle indagini. Non posso dire nulla sull’ esito della perquisizione. Ma arresti in relazione a questa vicenda sono assolutamente da escludere”. A Santa Maria Annunziata i sostituti Fleury e Canessa ci sono rimasti per cinque ore. Se ne sono andati all’ alba dopo aver aperto armadietti, frugato nei cassetti, controllato schedari. Un’ operazione portata avanti in silenzio. La maggior parte dei ricoverati non si è accorta di quanto stava accadendo. Ma ieri mattina tra le corsie dell’ ospedale non s’ è parlato d’ altro anche perchè il mostro di Firenze è sempre stato definito “una persona esperta in chirurgia”. Giuliano Lupis, coordinatore amministrativo di Santa Maria Annunziata racconta: “Abbiamo capito che hanno trovato qualcosa nell’ area prossima all’ ospedale. Qualcosa che collega gli omicidi con quest’ area. chiaro che la perquisizione, in un primo momento, non è stata graditissima. Ma la struttura ha risposto in modo cosciente”. “La perquisizione è avvenuta rispettando al massimo l’ attività dell’ ospedale – commenta il professor Piero Moggi, coordinatore sanitario – sulle motivazioni non so nulla”. Stando alle indiscrezioni che circolano nell’ ospedale è stato trovato del materiale giudicato interessante, sarebbero in corso verifiche. Ma cosa è stato sequestrato? Se l’ assassino ha perso il proiettile nel parcheggio è perchè lavora a Santa Maria Annunziata? La taglia da 500 milioni è stata offerta per muovere le acque tra il personale sanitario? “Spiacenti, non possiamo dire nulla”, recitano in coro i sostituti Fleury e Canessa innervositi per questa nuova fuga di notizie. E le domande restano, almeno per il momento, senza risposte certe anche se è facilmente intuibile che gli occhi dei magistrati della speciale squadra anti-mostro sono ormai puntati sulla zona di Ponte a Niccheri, su quel gigantesco ospedale. Prima o dopo l’ ultimo duplice omicidio il maniaco è passato da lì. Escono particolari solo sull’ orrida missiva spedita dal maniaco, anche se Silvia Della Monica preferisce non parlare. Al magistrato non è arrivato un pacchetto, ma una lettera, impostata a San Piero a Sieve. stata consegnata verso le 9 del 10 settembre, proprio mentre veniva trovato il proiettile, al primo segretario della Procura fiorentina, Raffaele Bianco, che smista la corrispondenza. “Era una lettera normalissima – testimonia il funzionario – una busta bianca con tanto di francobollo da 450 lire. Nome e indirizzo erano composti con lettere ritagliate dai giornali. Non c’ era mittente. Era una lettera anonima come ne arrivano tante, ogni giorno. Ho palpato la lettera e ho sentito che c’ era qualcosa di strano. Non l’ ho aperta. Un commesso l’ ha subito portata in Procura”. La lettera, che a quanto pare non conteneva alcun messaggio, è stata aperta nell’ ufficio del Sostituto Della Monica. C’ è stato un attimo di stupore subito soffocato dall’ angoscia, dalla paura. Dentro c’ era una busta di plastica con un pezzo di carne umana. La sfida del mostro a un magistrato donna. Cantagalli ha preannunziato che aprirà un’ inchiesta sulla fonte delle notizie pubblicate dal settimanale Epoca.

di PAOLO VAGHEGGI

https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/09/28/il-mostro-ha-commesso-un-errore.html

28 Settembre 1985 Stampa: La Repubblica – Il mostro ha commesso un errore
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