Il 9 Settembre 1985 Sabrina Carmignani si presenta a rilasciare una testimonianza presso la stazione dei Carabinieri di San Casciano Val di Pesa.
Siamo andati via dal posto dopo circa una mezzora dall’arrivo. Mentre che stavano andando via è arrivata un’altra autovettura con una persona a bordo, Era una macchina tipo la regata, ma si trattava di un’auto che non so descrivere, anche perché non ho dato importanza alla cosa.
Se lo vedessi sarei in grado di riconoscere quell’uomo, ora che ricordo lo chiamano “Seghe-Seghe”, comunque facilmente rintracciabile.“
Da come si presentava esteriormente, con un rigonfiamento nella parte inferiore ho avuto la sensazione che all’interno della tenda vi fosse almeno una persona. Ribadisco che ciò è solo una mia sensazione in quanto non ho minimamente pensato di osservare chi vi fosse a all’interno della tenda.
Una nuova testimonianza sarà resa il 5 dicembre 1995 presso la squadra Mobile di Firenze SAM, questo l’estratto da documentazione SAM con presenza di omissis.
Dichiara che nel pomeriggio dell’8, circa alle 17.30, lei e il suo fidanzato Mauro Galli si sono fermati presso la piazzola di Scopeti. Hanno con loro dei panini e una fetta di torta perchè festeggiano il suo compleanno. Si accorgono della presenza della tenda e della macchina sulla piazzola e per non disturbare arretrano con la macchina rispetto a dove si erano inoltrati con la loro auto lungo la strada sterrata. La ragazza nota anzi che qualcuno sta dormendo dentro la tenda e abbassa, forse spegne, la musica per non disturbare. Ricorda che la tenda non è bella tesa come l’aveva vista nei giorni precedenti, ma appare con pieghe e forse storta, con un rigonfiamento che fa pensare a Sabrina che ci sia almeno una persona dentro a dormire.
Il loro intento è festeggiare con un panino e una fetta di torta, ma la ragazza è a disagio in quanto nota che la piazzola è molto sporca, c’è un forte odore di animale morto e mosche in abbondanza. Tiene a precisare che come infermiera ha lavorato in obitorio e conosce molto bene l’odore di putrefazione. Non solo, nota anche chiazze che definisce oleose e un paio di scarpe da donna rosse. I due ragazzi si trattengono solo 20/30 minuti, non scendono mai dall’auto e poi decidono di andarsene. In seguito rettifica che le chiazze oleose erano in realtà delle carte oleose, ma questo è aggiunto in fondo alla testimonianza dopo il letto e sottoscritto.
Mentre se ne vanno sono disturbati nella manovra dal sopraggiungere di un’altra auto che prima si ferma all’imbocco della piazzola, sosta pochi secondi e poi prosegue. Poco dopo torna indietro e si ferma nello spazio di fronte all’ingresso della piazzola. L’auto è descritta come una Regata per via dei fari quadrati. A bordo notano una persona alta e massiccia. La ragazza nomina anche la presenza frequente di un guardone che frequenta la casa del popolo e conosciuto come seghe-seghe.
Molto probabilmente i ragazzi sono di fronte al delitto già avvenuto, non se ne rendono effettivamente conto perchè i cadaveri sono occultati, solo riflettendo a posteriori se ne avvedono. Questa testimonianza anticipa il giorno del delitto che quindi non sarebbe avvenuto la notte fra domenica e lunedì, ma uno o due giorni notti prima.
Cosa interessante appare la testimonianza del 5 dicembre 1985 dove in primis si nota il fatto che la Carmignani si rifiuta di firmare la verbalizzazione, e questo dovrebbe far riflettere, e in secundis si nota una correzione di alcuni aspetti della precedente testimonianza. Si evince allo stesso tempo una “paura” che non sussisteva durante la prima testimonianza. In questa testimonianza la Carmignani identifica “Torsolo” alis Mario Vanni come l’uomo visto da altri testimoni. Però non firma.