“Attenti al mostro” Secondo appello della procura

FIRENZE – Dopo quattro mesi di studio di tutti gli omicidi attribuiti al mostro di Firenze l’ Istituto di criminologia di Modena ha consegnato alla Procura della Repubblica di Firenze un voluminoso dossier che ricostruisce le azioni del maniaco e fornisce alcune indicazioni. A quanto pare nella perizia, che deve ancora essere depositata, gli esperti affermano che il “mostro” di Firenze ha agito da solo e che la lunga catena di delitti è quasi sicuramente ricollegabile al primo duplice omicidio, quello di Antonio Lo Bianco e Barbara Locci, uccisi nell’ agosto del 1968. L’ assassino organizza i delitti e studia con cura luoghi e vittime. Per questo il dottor Carlo Bellitto, che attualmente ricopre l’ incarico di procuratore della Repubblica, ha rivolto un nuovo appello ai giovani che hanno ripreso ad appartarsi in auto nei dintorni di Firenze. “Isolarsi è pericoloso – ha detto https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/04/23/attenti-al-mostro-secondo-appello-della-procura.html?ref=searchil magistrato – il mostro può commettere altri omicidi. Non state da soli”. Nei giorni scorsi alla Procura della Repubblica c’ è stato un vertice tra i magistrati incaricati delle indagini e la speciale squadra formata da polizia e carabinieri. Pochi giorni fa era stata inviata una comunicazione giudiziaria per i delitti attribuiti al mostro a un detenuto, Giovanni Calamosca, che sarà processato il 30 aprile per detenzione di una pistola.

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23 Aprile 1985 Stampa: La Repubblica – “Attenti al mostro” Secondo appello della procura
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